Objet du Conseil n. 3073 du 5 mars 2003 - Resoconto
OGGETTO N. 3073/XI Proroga del mandato alla Commissione consiliare di inchiesta, costituita ai sensi dell'articolo 21 del Regolamento interno.
Deliberazione Il Consiglio
Premesso che, con provvedimento n. 2900/XI in data 5 dicembre 2002, il Consiglio regionale istituiva una Commissione di inchiesta, ai sensi dell'articolo 21 del Regolamento interno del Consiglio regionale con l'incarico di:
a) analizzare caratteristiche, ambiti di applicazione, assunzioni di responsabilità negli incarichi dirigenziali;
b) verificare il procedimento amministrativo degli atti e l'efficacia dei meccanismi di controllo all'interno dell'Amministrazione regionale;
c) evidenziare eventuali incongruenze o limiti della L.R. 45/1995;
Considerato che il suddetto provvedimento dispone che la Commissione svolga il proprio mandato entro 90 giorni dalla data della sua istituzione;
Atteso che la Commissione sta completando il proprio compito, che prevedeva la redazione di una approfondita relazione al Consiglio;
Rilevato che la Commissione di Indagine, costituita dalla Giunta regionale con deliberazioni n. 4294/02 e n. 260/03, ha completato la propria relazione in esecuzione dell'incarico affidatole e che tale relazione è stata inviata alla Commissione di inchiesta, che deve prenderne conoscenza;
Ritenuto opportuno consentire alla Commissione consiliare di inchiesta una proroga del termine per ulteriori approfondimenti;
Sentita la Conferenza dei Capigruppo consiliari, riunitasi in data odierna;
Delibera
di prorogare di dieci giorni, a decorrere dalla data della presente, il mandato conferito alla Commissione di inchiesta con provvedimento n. 2900/XI del 5 dicembre 2002.
Président La parole au Conseiller Curtaz.
Curtaz (PVA-cU) Questo pomeriggio nella riunione della Conferenza dei Capigruppo si è discusso a lungo di questo problema. Tutti i Capigruppo e i componenti della commissione concordano sull'esigenza che ci sia una proroga per la semplice ragione che la Commissione di inchiesta - qui parlo come commissario -, pur avendo esaurito gran parte del suo lavoro, che è in dirittura di arrivo, necessita ancora di un lasso di tempo, per ultimare i lavori e presentare una relazione che, nelle intenzioni dei commissari, sia la più possibile condivisa. Oggi ho sostenuto - e sulle posizioni del sottoscritto c'era anche un altro capogruppo - che sarebbe stato utile ed auspicabile una proroga di quindici giorni, che ci avrebbe concesso di lavorare in maniera più serena. Ci viene proposta una proroga di dieci giorni, ci siamo posti il problema di quale atteggiamento assumere di fronte a questa proposta e, dopo un'attenta riflessione, annuncio che il nostro gruppo voterà a favore di questa proroga per senso di responsabilità e per delicatezza della materia che stiamo trattando. Non vogliamo che ci siano degli atteggiamenti strumentali. Non c'è da parte nostra nessun atteggiamento strumentale, anche se abbiamo sostenuto con convinzione una nostra opinione circa la necessità di un lasso di tempo di poco più ampio, rispetto a quello che invece viene considerato sufficiente dai commissari di maggioranza.
Intendiamo quindi votare questa proroga limitata a dieci giorni per senso di responsabilità. Voglio dire però - e mi rivolgo soprattutto al Presidente del Consiglio - che il mio gruppo ed io ci aspettiamo di vedere analogo senso di responsabilità e rispetto delle istituzioni, dei commissari e dei consiglieri nel momento in cui si stabilirà la data della riunione consiliare per la discussione della relazione che verrà approvata. Non chiediamo niente, diamo un assenso non condizionato a questa proposta: ci aspettiamo uguale senso di responsabilità, perché dovrà essere concesso a tutti i consiglieri di poter esaminare tranquillamente la relazione, di poter fare le proprie riflessioni e di arrivare in Consiglio in modo preparato e sereno ad affrontare un tema così delicato. Concludo questo mio breve intervento, dicendo che votiamo questa proposta di deliberazione; in questi tre mesi la commissione ha lavorato alacremente; non è riuscita a concludere i suoi lavori nei termini previsti, ma proprio perché la mole di lavoro è stata grande. Va dato atto in questa sede che sia da parte del Presidente Fiou, sia da parte dei Commissari di maggioranza si è instaurato un clima collaborativo, che mi auguro - e lavorerò in questo senso - possa portare a una relazione il più possibile condivisa.
Président La parole au Conseiller Tibaldi.
Tibaldi (FI) L'obiettivo della Commissione di inchiesta è in corso di "sviluppo" in questi mesi e sta volgendo al termine, sulla base anche delle informazioni che sono state riferite al nostro gruppo consiliare dal nostro Commissario, Dario Frassy; il lavoro ha proceduto in maniera intensa e direi anche approfondita. Sin dal momento in cui è stata istituita, avevamo sollevato alcune perplessità sui tempi stretti, che venivano assegnati alla commissione per effettuare il lavoro; quello che avevamo detto allora oggi si verifica, cioè è necessaria una proroga. È una proroga che viene riconosciuta da tutte le parti politiche che compongono la commissione e che è stata ribadita da tutti i Capigruppo, che hanno preso parte alla convocazione pre-consiliare.
La Commissione di inchiesta è una commissione che sta lavorando a ritmi incalzanti: due sedute a settimana, addirittura è stata convocata anche alla vigilia di Natale. Le situazioni che deve analizzare, d'altronde, sono molto delicate, hanno messo in luce modalità amministrative, che sono tutt'altro che consone a quelle che sono le norme giuridiche e le regole etiche di chi si accinge ad amministrare o a dirigere la cosa pubblica.
La proroga quindi è necessaria; una proroga che è stata quantificata secondo regole di maggioranza/opposizione. È stata quantificata in dieci giorni e mi è parso di rilevare, come è già stato anticipato da chi mi ha preceduto, una certa rigidità da parte del Consigliere Cottino su delle scelte di metodologia, che potevano essere superate con un po' di buon senso. Dieci giorni, a nostro avviso, sono pochi per una completa analisi critica, chiara ed approfondita della materia, erano necessari ben più di dieci giorni. Non vogliamo tuttavia correre dietro a strumentalizzazioni semplici o comode, come potrebbero essere imputate in questa fase, e abbiamo accolto, pur con delle richieste, che però non sono state ascoltate, questa proroga, anche se, per venire incontro ad altre esigenze - non solo quelle di completamento dei lavori da parte della commissione -, ma anche l'esigenza di conoscenza e coscienza da parte di altri consiglieri, avevamo chiesto la fissazione di una riunione straordinaria del Consiglio, in una data che accogliesse le istanze dei consiglieri che, come il sottoscritto, vorrebbero prendere parte, con del tempo a disposizione, delle conoscenze che avete approfondito in questi tre mesi.
Alla nostra richiesta, purtroppo, non è corrisposto alcun accoglimento, lo stesso Presidente del Consiglio ci è parso più stretto nella morsa di logiche partitiche di maggioranza/minoranza, che non sia stato capace di dimostrare una certa impostazione "super partes" nel definire una data, che era quella di lunedì 24 - tale era la nostra richiesta -, invece di martedì 18, come è stato auspicato dalle forze di maggioranza, per dibattere in questa sede le risultanze dei lavori di commissione.
Deprechiamo questa fretta, che, a nostro avviso, è ingiustificata ed incompatibile con dei lavori, che finora sono proceduti con molta serenità e collaborazione reciproca. Ritengo, sempre sulla base delle informazioni acquisite, non facendo parte della Commissione di inchiesta, che la collaborazione fornita dalle forze di minoranza sia stata lodevole in questo senso, perché finora la commissione ha lavorato all'unisono ed è auspicabile che anche all'unisono giunga alle conclusioni.
Lo stesso Capogruppo Cottino non ha dato alcuna giustificazione sulla necessità di dover per forza avere dieci giorni disponibili, né è stata data risposta alla nostra richiesta sulla convocazione straordinaria per il 24. Aleggia un certo sospetto: come mai c'è questa fretta di chiudere?
Non vogliamo prorogare "sine die" i lavori naturali della commissione, avevamo chiesto cinque giorni in più, ma è inutile ora stare a disquisire su cinque giorni in più o in meno, quindi cerchiamo di essere noi più flessibili e venirvi incontro e lo dimostriamo votando questa delibera: la votiamo convinti del fatto che la proroga sia necessaria; la votiamo meno convinti del fatto che questi dieci giorni siano sufficienti, ma sono completamente insufficienti i giorni che restano a disposizione per noi, comuni consiglieri, facenti parte di questa Assemblea, che abbiamo il diritto-dovere di approfondire le conoscenze che voi avete già acquisito, per addivenire ad un dibattito il più profondo possibile in questa sede. Oltre a dichiarare il nostro voto favorevole a questa delibera, pertanto, rinnoviamo questa istanza al Presidente del Consiglio di tenere in considerazione anche l'esigenza degli altri consiglieri e non solo dei Commissari di inchiesta e quindi di fissare la data del Consiglio straordinario per lunedì 24 marzo prossimo.
Président La parole au Conseiller Cottino.
Cottino (UV) Do volentieri atto del loro comportamento corretto e finora anche attento a ricercare quelle possibilità di una relazione, che definirei condivisa e non sicuramente unitaria, e la differenza mi pare sostanziale: se riusciremo a fare una relazione condivisa sarà già un grande risultato e potremo fare un dibattito sereno (con le possibili precisazioni) in Consiglio, se ricerchiamo una relazione concordata con tutti, cioè unitaria, questa avrebbe un altro significato. Ripeto: do volentieri atto del comportamento corretto e anche dell'assiduità di partecipazione di tutti i commissari, anche quelli di minoranza, però attenzione, bisogna essere più precisi nelle cose: primo, non è assolutamente vero che non ho spiegato le motivazioni, le ho spiegate…
(interruzione del Consigliere Tibaldi, fuori microfono)
… questa è la dimostrazione, le ho spiegate in diecimila modi diversi, ma evidentemente non sono riuscito a farmi capire e ne prendo atto. Non ritengo necessario ribadirlo un'altra volta. Il collega Tibaldi ha detto: "Anche qui, purtroppo sono state applicate le regole della maggioranza", non credo poter affermare che la prossima volta applicheremo le regole della minoranza; questo - mi permetta, collega - non mi parrebbe molto saggio e di buon senso, tanto per usare le sue parole.
Voglio entrare nel merito della proroga: la proroga ha una sola finalità, quella di ricercare i motivi per arrivare ad una relazione condivisa, altrimenti, se si volesse fare l'approvazione a colpi di maggioranza, avremmo già potuto farlo, perché la relazione era pronta prima della scadenza odierna, ma, poiché do atto che c'è stata molta correttezza, e che la stessa è stata riconosciuta anche a noi ritengo che dieci giorni sono più che sufficienti, visto che, tra l'altro, abbiamo già concordato le prossime riunioni della commissione. Questo è stato riconosciuto nella riunione dei Capigruppo di oggi, l'unica cosa che ci differenziava è la data di convocazione del prossimo Consiglio.
Ritengo che, nella peggiore delle ipotesi, i consiglieri avranno la relazione almeno cinque giorni prima della riunione del Consiglio. Ora, se per un punto all'ordine del giorno cinque giorni non sono sufficienti, mi dispiace, ma non posso essere d'accordo! Non è comunque compito del sottoscritto, come del resto degli altri consiglieri, definire la data di convocazione del Consiglio. Non vorrei però essere incolpato di aver operato per non concedere una proroga e soprattutto per non dare la possibilità ai consiglieri di avere per tempo la documentazione che permetta loro di fare il dibattito in aula, con la preparazione necessaria. Se questo è il tentativo, lo respingo in modo netto e deciso perché così non è! Credo che ci sia il tempo per fare la relazione e per arrivare ad un accordo in modo da avere il tempo di approfondirla per poterla dibattere in quest'aula.
Président Je soumets au vote le point n° 25.1:
Conseillers présents et votants: 26
Pour: 26
Le Conseil approuve à l'unanimité.
Avec ce point on termine nos travaux.
La séance est levée.