Objet du Conseil n. 3064 du 5 mars 2003 - Resoconto
OGGETTO N. 3064/XI Iniziative dei Comuni dell'Alta Valle per la limitazione del traffico pesante nel Traforo del Monte Bianco. (Interpellanza)
Interpellanza Considerate le iniziative definite dai Comuni dell'Alta Valle ai fini di limitare il traffico dei TIR nel Tunnel del Monte Bianco;
Preso atto delle dichiarazioni del Presidente della Regione sulla condivisione di porre in atto tutte le iniziative al fine di ostacolare il passaggio dei mezzi pesanti in Valle d'Aosta ed impedire il riequilibrio del traffico internazionale tra Fréjus e Monte Bianco;
Evidenziato il doppio ruolo di Presidente Prefetto che consiglierebbe maggior prudenza nello svolgimento del ruolo;
i sottoscritti Consiglieri
interpellano
il Presidente della Regione al fine di conoscere:
1) quali iniziative intende supportare tra quelle definite dalle Comunità locali dell'Alta Valle e quali non ancora definite e per conoscere il parere in quanto Prefetto delle iniziative stesse.
F.to: Lattanzi - Tibaldi - Frassy
Président La parole au Conseiller Lattanzi.
Lattanzi (FI) Solo per chiedere l'inversione dell'ordine del giorno e di anticipare l'oggetto n. 19 con l'accordo del Consigliere Frassy, che aveva il n. 18, per attinenza dell'argomento con quello che è stato appena discusso.
Président Si le Président de la Région est d'accord, on passe à examiner le point n° 19.
Il Consiglio prende atto, concordando.
Président La parole au Conseiller Lattanzi.
Lattanzi (FI) Devo dare una brutta notizia all'appassionato collega Curtaz che, in temi di trasporti, continua a persistere con una certa visione. Lui non ha condiviso la nostra interpellanza, interpretandola come un'ingerente pressione sull'attività del Presidente della Regione in quanto Prefetto, e io lo voglio tranquillizzare: la nostra è un'interpellanza che esprime una preoccupazione. La notizia negativa che però gli devo dare è riferita alle ultime parole pronunciate nel suo intervento: è ufficiale, quindi fatevene una ragione, il traffico internazionale commerciale aumenterà nei prossimi dieci anni in maniera esponenziale. Qui, o la smettiamo di giocare ad affrontare la questione del trasporto internazionale in Valle d'Aosta come se fosse una questione "tutta valdostana" e diciamo le cose come stanno, smettendola di illudere le persone e i comitati che si mettono di traverso in mezzo alle strade, creando problemi di ordine pubblico, mettendo in seria preoccupazione la condizione di sicurezza delle persone e delle cose, o la smettiamo, o nei prossimi mesi andremo incontro ad una "escalation" che sarà tutta vestita di pacifismo, ma che tutto sarà, meno che pacifica! Se non si vuole vedere in faccia la realtà, continueremo ad inseguire dei fantasmi che ormai sono chiari agli occhi di tutti.
Questa mattina, su "La Stampa", a pagina 46, c'è la questione che vi sta tanto a cuore della Torino-Lione: la comunicazione è che il Governo francese prende tempo sulla famigerata tratta Torino-Lione e sullo sviluppo della tratta ferroviaria di alta velocità che dovrebbe diventare anche alta capacità. Le posizioni del Governo italiano sono state ribadite in maniera chiara, nella volontà ferma di fare di quella tratta una delle tante ristrutturazioni ferroviarie di cui il nostro Paese ha bisogno, per poter pensare che in Italia si possano trasferire le merci dalla gomma alla ferrovia.
Tutto il resto sono chiacchiere, perché in un contesto di libero scambio europeo, in un contesto in cui le transazioni commerciali aumenteranno di un 3-4 percento annuo e quindi di un 30-40 percento nei prossimi dieci anni, pensare che possano in Valle d'Aosta passare solo 500 TIR, mettendosi di traverso sull'autostrada, vuol dire illudersi e, al tempo stesso, impedire il riequilibrio di un traffico che oggi si dirige in maniera squilibrata sul Fréjus, perché il traffico fra Valle d'Aosta e Val di Susa passa al 90 percento dall'altra parte e al 10 percento qui! E noi ci stiamo preoccupando dell'eventuale riequilibrio?
Il riequilibrio vi sarà con o senza di noi, perché le merci si muovono - se non attiviamo la ferrovia - sulla gomma, soprattutto quando le ferrovie non ci sono perché voi per dieci anni, quando avete governato, avete impedito lo sviluppo di quelle tratte! Adesso che avete smesso voi, comincia il Governo francese! Le tratte ferroviarie si costruiscono se si fanno i tunnel, se si fanno i viadotti, se si costruiscono le ferrovie, se si fanno gli appalti e si va avanti con i lavori, tutto il resto sono chiacchiere e ditelo anche ai comitati!
Vengo alla nostra preoccupazione…
(interruzione del Consigliere Curtaz, fuori microfono)
… noi diamo delle soluzioni diverse, non facciamo utopia, non ci mettiamo sdraiati sulle autostrade a creare problemi di ordine pubblico come fate voi, per rincorrere un obiettivo irraggiungibile: quello di fermare i TIR! Non li fermerete, li possiamo regolamentare, possiamo trovare soluzioni che avranno risposte fra 5-10 anni, ma non è che il prossimo mese, sdraiandosi sulle autostrade, non passeranno 500 TIR, passeranno ancora, e cercheranno di evitare i controlli che voi chiedete di avere sempre più rigidi! È qui che esprimiamo la preoccupazione.
Oggi le parole del Presidente ci hanno un po' rasserenato, quando diceva di mettere in atto controlli legali, ma efficaci e dissuasivi. Un mese fa, la Presidenza della Giunta, la Presidenza del Consiglio e i Capigruppo hanno avuto un'incontro con i rappresentanti delle Comunità dell'Alta Valle che esprimevano la preoccupazione circa la possibilità di mantenere fermo quel limite come obiettivo, perché il limite del 50 percento della riduzione del traffico rispetto a prima dell'incidente, è un obiettivo che tutti vogliamo perseguire attraverso delle soluzioni - naturalmente non quelle di sdraiarsi in mezzo all'autostrada! - che possano far pensare alla Valle d'Aosta che questo tratto di autostrada, finanziato in gran parte dallo Stato, fa comodo quando dobbiamo prendere i 500 miliardi dell'IVA da importazione, ma fa meno comodo quando ci crea problemi di inquinamento…
(nuova interruzione del Consigliere Curtaz, fuori microfono)
… noi abbiamo percepito, in quella riunione, una preoccupazione: preoccupazione riferita non tanto alla volontà che gli enti locali hanno espresso, e che condividiamo, cioè la volontà politica di perseguire delle soluzioni per regolamentare il traffico in Valle d'Aosta in un contesto di traffico internazionale, che esporta merci italiane di cui abbiamo bisogno per fare occupazione, e importa merci internazionali all'interno di contesti normativi europei e nazionali, ma una preoccupazione in quanto, in Valle d'Aosta - situazione anomala! - il Presidente della Regione è anche Prefetto, quindi tutore dell'ordine!
In quella riunione si sono sentite posizioni condivisibili, ma vi sono state anche delle posizioni polemiche, che abbiamo percepito come molto isteriche e poco concrete, sulle quali ci era parso che il Presidente della Regione non fosse stato abbastanza chiaro, come invece oggi lo è stato rispondendo all'interpellanza del Consigliere Curtaz, cioè rispetto all'attuazione di quei famosi controlli efficaci, ma dissuasivi, da parte di un prefetto che in Valle d'Aosta ricopre un doppio incarico.
Non siamo preoccupati dell'attuazione delle norme legali, anche se i controlli del rispetto di una norma di circolazione come il controllo delle gomme, dei fumi, della regolamentazione del peso, e via dicendo, quello non preoccupa finché quei controlli diventano, da efficaci e dissuasivi - come il Presidente ha valutato - o possono diventare strumentali, ad una opposizione di norme di attuazione internazionale come il "Trattato di Schengen" che dovrebbe predisporre la libera circolazione di merci e di persone e di mezzi. In quel caso la nostra preoccupazione vedrebbe costretto il Ministero degli interni a valutare la posizione di un prefetto che aderisca a delle politiche di controllo non semplicemente efficaci e dissuasive, ma ostacolanti l'attuazione di norme internazionali.
Siccome la questione è chiara a tutti, mi fermo qui, perché se questo dovesse avvenire, se la posizione del Prefetto della Valle d'Aosta dovesse dare adito ad una posizione che ostacolasse l'attuazione di norme di libero scambio, potremmo subire il commissariamento. E da Valdostano, se ci permette, Consigliere Curtaz, siamo preoccupati, perché potremmo venire commissariati in un ruolo che riteniamo, per statuto, importante e a noi dovuto!
L'interpellanza esprime questa preoccupazione, abbiamo già avuto in parte risposte che ci hanno "solo in parte" rasserenato, ma su questa funzione specifica vogliamo sentire dal Presidente della Regione quali sono le norme di controllo che, secondo lui, i Vigili urbani delle comunità locali, o il Corpo forestale della Regione, o i tecnici e gli ispettori dell'ARPA e della Protezione civile, possono attuare, senza che queste possano diventare strumentali ad un'opposizione di libero scambio e diventi una posizione politica di ostracismo ad una questione che è tutto, meno che solo valdostana!
Siamo preoccupati, vogliamo delle parole ufficiali in Consiglio, perché in quella riunione abbiamo sentito qualche isterismo, e non abbiamo percepito - come abbiamo invece già sentito, ma lo vorremmo sentire riaffermato in maniera più precisa dal Presidente della Regione - una posizione chiara!
Président La parole au Conseiller Curtaz, pour motion d'ordre.
Curtaz (PVA-cU) Voglio chiedere un chiarimento regolamentare: cosa prevede il Regolamento nel caso in cui l'interpellanza venga rivolta a un Consigliere invece che alla Giunta?
Presidente Il Regolamento non prevede nulla, lo sa benissimo! Penso che il Presidente della Regione risponderà anche per lei, Consigliere Curtaz!
La parole au Président de la Région, Louvin, mais pas pour l'interprétation du Règlement...
Louvin (UV) … je n'ai nullement l'intention de soustraire à son travail le Président du Conseil, en me mêlant à la définition des querelles réglementaires plus ou moins fondées!
Je me bornerais à rester dans le sillon de l'argument qui a été indiqué, dans une interpellation plutôt malicieuse qui a trouvé un éclaircissement dans ses finalités à travers ce mot qui a été lâché de "commissariamento" et qui fait entrevoir un scénario dans lequel les institutions de cette Région seraient acculées dans une position difficile, voire contradictoire, entre les aspirations de la communauté et les devoirs à remplir au niveau institutionnel.
Je pense très sincèrement qu'il y a un chemin suffisamment large, intelligent et équilibre pour ne pas tomber dans les pièges de cette contradiction. Pour autant que je sache, les initiatives prises par les Communes de la haute Vallée en vue de limiter le nombre des camions transitant par le tunnel du Mont-Blanc reflètent la position exprimée par cette même Assemblée, à savoir elles appellent à réduire la circulation des poids lourds dans les limites que nous avons plusieurs fois rappelées.
Je cite, pour toute éventualité, la Commune de Courmayeur, dont le Conseil communal a approuvé, le 3 février dernier, une délibération par laquelle l'on insiste pour la réduction de 50 pour cent du nombre des poids lourds, l'on appuie les résolutions approuvées par le Conseil de la Vallée, et l'on demande à notre Conseil de pourvoir à l'élaboration de programmes en vue des risques de nature environnementale, l'on engage le syndic - c'est peut-être à cela que vous faites allusion - à collaborer avec les institutions régionales et les collectivités locales pour promouvoir les actions nécessaires, afin d'exprimer d'une seule voix la volonté de la communauté valdôtaine, de même qu'à organiser - par le biais des agents de la Police municipale et en coopération avec le Président de la Région - tous les contrôles nécessaires afin de vérifier que tous les poids lourds devant emprunter le tunnel du Mont-Blanc passent effectivement par l'aire de régulation de Quart; que tous lesdits poids lourds soient pesés; que le contrôle des émissions polluantes soit bien effectué; que les documents des camions soient en ordre, à quelle date ces derniers ont été immatriculés et combien de carburant contient leur réservoir; que le chargement est stable. Il y a là, de toute évidence, une charge de contrôles qui, si elle était appliquée de façon totale, amènerait à des situations difficiles pour la circulation.
J'ai précisé tantôt que nous n'agissons pas pour transformer un instrument légal de contrôle dans un instrument illégal, qui résulterait de l'abus de ce même instrument de contrôle. Sur cela je ne veux avoir aucune ambiguïté.
Cela dit, je ne crois pas que les initiatives prises par les Communes de la haute Vallée puissent être qualifiées d'illégales. Le problème demeure non pas dans l'instrument, mais dans la finalité de l'utilisation de l'instrument dans les propos avec lesquels il serait utilisé. D'autre part, je vous fais remarquer que, lors de la réunion du 30 janvier 2003, le Ministre Lunardi lui-même s'est engagé à faire effectuer un contrôle ponctuel et rigoureux et que le même engagement a été reproduit au sein de la "CIG", un contrôle rigoureux sur l'environnement, suite au retour à la circulation des camions dans les deux sens; cela, afin que les organismes compétents soient à même d'introduire des mécanismes de dissuasion là où la circulation dépasserait le niveau critique. Ceci est l'engagement assumé par les autorités du Gouvernement central.
La Commission intergouvernementale de contrôle s'est d'ailleurs elle aussi exprimée en ce sens, lorsque le 6 février dernier, à Paris, elle a attiré l'attention des deux Gouvernements sur le fait qu'il faut tenir compte - comme il se doit - des retombées sur l'environnement de la Vallée de l'Arve et de la Vallée d'Aoste suite à la fin de l'alternat, lors des contrôles qui seront réalisés dans les six mois suivant le 1er mars. Elle a également souligné les préoccupations formulées à ce sujet et a invité - le "GEIE-TMB" deuxième acteur du contrôle - à lui communiquer toutes les données en la matière, afin qu'elle puisse les évaluer et les transmettre au Comité de sécurité. Je harcèlerais le "GEIE" pour qu'il fasse, à son tour, les contrôles qui lui ont été mandatés par la "CIG".
Je désire donc préciser clairement que jamais - ni en qualité de Président de la Région, ni en qualité de Préfet - j'ai déclaré soutenir la moindre initiative visant à entraver physiquement le passage des poids lourds ou à empêcher un rééquilibrage du volume de la circulation internationale entre le Fréjus et le Mont-Blanc. En revanche, je voudrais rappeler que j'ai considéré qu'il aurait fallu, comme ce Conseil l'avait demandé, parvenir à d'autres déterminations en matière de limites de la circulation et ceci dans la forme qui n'a pas été concertée, et dans les contenus qui diffèrent par celui indiqué par ce Conseil. Nous marquons donc de nouveau, et fermement, notre différence de position par rapport à la détermination assumée par les deux Gouvernements, qui a été prise prématurément, sans la concertation nécessaire avec les communautés locales et en l'absence d'une limitation précise. Cela représente, à nos yeux, encore et toujours le problème.
Puisque vous faites appel à la prudence dans le maintien du rôle qui est le mien, je voudrais rappeler que la prudence nous est indiquée également par l'enseignement de l'Evangile, d'après lequel nous sommes envoyés comme "brebis au milieu des loups"; soyez donc toujours prudents comme des serpents et simples comme des colombes! Vous m'invitez à la prudence: je ne voudrais pas que ce soit une invitation de serpent! Tâchons, tous ensemble, de garder aussi un peu de candeur et d'honnêteté d'esprit dans nos propos et dans nos conduites!
En ce qui concerne la conduite, le fondamental à nous yeux est que les institutions sachent préserver le dialogue avec les communautés locales, d'une part, pour assurer l'ordre et la sécurité publique tout en permettant à ceux qui sont en désaccord avec les décisions prises de manifester librement leur désaccord, mais d'autre part que, grâce au respect du règlement de la circulation dans le tunnel, il soit possible de garantir un niveau de sécurité optimal aux usagers qui empruntent cet ouvrage et ses voies d'accès et que, grâce au relevé continuel des données concernant la pollution, nous puissions protéger - comme il se doit - la santé et la qualité de vie des Valdôtains.
Président La parole au Conseiller Lattanzi.
Lattanzi (FI) Mi permetta, Presidente, di non commentare le sue evangeliche prudenze, né per il luogo, né per il contesto nel quale lei le ha ricordate: serpenti e colombe lasciamoli perdere, perché questi sono temi molto più terreni e sono molto più chiari di quello che la dietrologia può far pensare! Questa interpellanza solleva un problema molto semplice, una preoccupazione: lei ricopre un ruolo di garante dell'ordine pubblico in Valle d'Aosta, a nome e per conto di uno Stato italiano e di una comunità europea…
(commenti fuori microfono)
… sì, attraverso quegli impegni che il Governo italiano assume a livello europeo, a meno che lei non pensi di essere fuori dall'Europa con la Valle d'Aosta, auspico di no!
Lei ha citato una deliberazione del 3 febbraio del Comune di Courmayeur, in cui una serie di provvedimenti di controllo venivano definiti da deliberazione comunale ad impegnare il sindaco a predisporre, mediante gli agenti di Polizia municipale in cooperazione, non con il Presidente della Giunta regionale, ma con il Prefetto della Regione Valle d'Aosta, i necessari controlli tesi alla verifica. Questo atto impegnava il Prefetto, oltre che l'amministrazione comunale con una serie di Vigili urbani per quanto riguarda la Polizia municipale e il Comune di Courmayeur, e i corpi coordinati dal Prefetto per quanto riguarda la Regione, e chiedeva una serie di controlli che - voglio essere molto chiaro - se sono fatti nella legalità, non creano alcun problema a nessuno.
Se i controlli vengono quindi attuati - lei deve essere il garante degli enti locali, in funzione delle leggi e delle norme - nulla ci preoccupa; ma se le norme vengono utilizzate in maniera strumentale ad un'ostruzione del traffico, del riequilibrio degli accordi internazionali, del libero scambio delle merci e delle persone, noi possiamo avere dei problemi: questa è la nostra preoccupazione!
Lei ha dato delle risposte, ma io non posso considerarmi soddisfatto. Il nostro gruppo ne prende atto e confida in quell'equilibrio che il suo ruolo necessita, affinché la nostra Valle possa gestire in maniera equilibrata un processo che non tocca solo noi, perché stiamo parlando di questioni internazionali, di economie europee, stiamo parlando di soluzioni di trasferimento delle merci e, possibilmente, delle persone, da gomma su ferrovia, come il Governo italiano vuole e l'Amministrazione regionale ha più volte ribadito di volere.
Si tratta di soluzioni che, se riusciamo a mettere in piedi - ma che qualcuno fra l'altro frena -, siamo sulla retta via, ma non siamo d'accordo ad utilizzare la "politica del giapponese" che, isolato da tutto il resto del mondo, non si rende conto di fare una sua personale battaglia a difesa di un piccolo territorio, una battaglia giusta per la prospettiva, che noi condividiamo - cioè la limitazione del traffico al 50 percento quando vi saranno le soluzioni - ma in maniera sbagliata, ovvero rincorrendo utopistiche e strumentali opposizioni: tutto lì! Non c'è da appellarsi alle citazioni evangeliche, ma semplicemente da fare con equilibrio il proprio mestiere!