Objet du Conseil n. 3044 du 20 février 2003 - Resoconto
OGGETTO N. 3044/XI Disegno di legge: "Interventi per la valorizzazione ed il recupero del patrimonio storico, architettonico e agro-silvo-pastorale della conca di Cheneil nel Comune di Valtournenche".
Articolo 1 (Finalità)
1. La Regione promuove, d'intesa con il Comune di Valtournenche, la valorizzazione naturalistica della conca di Cheneil, favorendone la riqualificazione funzionale ed economica ed intervenendo per il recupero e lo sviluppo del relativo patrimonio storico, alpinistico, architettonico ed agro-silvo-pastorale.
Articolo 2 (Tipologia degli interventi)
1. Per il perseguimento degli obiettivi indicati dall'articolo 1, sono individuati interventi finalizzati:
a) all'attività di ricerca storica, scientifica e promozionale connessa alle caratteristiche della località, con particolare riferimento alle peculiarità alpinistiche;
b) alla realizzazione di strutture e infrastrutture funzionali alla riqualificazione delle zone territoriali di tipo A, individuate nel PRG, e della viabilità rurale-escursionistica esistente;
c) alla riqualificazione architettonica e funzionale degli edifici di interesse storico e architettonico esistenti;
d) all'acquisto di immobili per destinazioni di interesse collettivo.
Articolo 3 (Accordo di programma)
1. Per la definizione e la realizzazione degli interventi di cui all'articolo 2, la Regione ed il Comune di Valtournenche promuovono la stipulazione di un accordo di programma, ai sensi dell'articolo 105 della legge regionale 7 dicembre 1998, n. 54 (Sistema delle autonomie in Valle d'Aosta).
2. L'accordo di programma di cui al comma 1:
a) definisce gli obiettivi ed i programmi da raggiungere nonché individua le azioni diffuse e le iniziative specifiche da realizzare;
b) assicura il coordinamento dei differenti soggetti cointeressati;
c) determina i tempi, le modalità, il finanziamento ed ogni altro adempimento connesso alla realizzazione degli interventi.
Articolo 4 (Disposizioni finanziarie)
1. L'onere derivante dall'applicazione della presente legge è determinato in euro 50.000 per l'anno 2002, in euro 75.000 per l'anno 2003 ed in euro 700.000 per l'anno 2004.
2. L'onere di cui al comma 1 trova copertura nell'obiettivo programmatico 2.2.1.08. (Parchi, riserve e beni ambientali) mediante la riduzione di pari importo dello stanziamento iscritto al capitolo 69020 (Fondo globale per il finanziamento di spese di investimento) dell'obiettivo programmatico 3.1. (Fondi globali), a valere sull'accantonamento previsto al punto D.2. (Valorizzazione ambientale delle località Mont Mars e Cheney), dell'allegato n. 1 dello stato di previsione della spesa del bilancio della Regione per l'anno finanziario 2002 e di quello pluriennale per gli anni 2002/2004.
3. Per l'applicazione della presente legge, la Giunta regionale è autorizzata ad apportare, con propria deliberazione, su proposta dell'assessore regionale competente in materia di bilancio e finanze, le occorrenti variazioni di bilancio.
Président La parole au rapporteur, le Conseiller Cottino.
Cottino (UV) La relazione di accompagnamento a questo disegno di legge definisce la Conca di Cheneil un "mirabile esempio di insediamento franco-provenzale, in un contesto tipicamente Walser, oltre che un passaggio obbligato per ascensioni importanti quali il Grand Tournalin". Definisce Cheneil la "culla dell'alpinismo" legata all'Abbé Gorret, oltre che alla mitica figura di guida alpina da tutti conosciuta come "Carrellino", cioè Luigi Carrel. Ne esalta poi, giustamente, oltre al valore storico-culturale, l'alto valore naturalistico. Voglio ancora, a supporto del valore e delle bellezze naturalistiche, citare l'Abbé Gorret, il quale, in una sua lettera al Baron Claude Bich, descrivendo una passeggiata a Cheneil, affermava fra l'altro: "Nous entrons sur les premiers pâturages de Cheneil: le Grand Tzôblo, que nous remontons pour arriver au plateau de Tzan de Solan, au bout duquel nous entrons dans un bassin enchanteur: c'est Cheneil…".
Et encore, c'est toujours l'Abbé Gorret que je cite: "… Arrivons jusqu'auprès des premières maisons, les Gorret, et asseyons-nous sur le frais gazon à regarder. Nous sommes à l'entrée d'un vaste cirque de verdure couronné par des sommités que domine toutes le Grand Tournalin, qui se trouve au bout sur son trône de commandement. C'est d'abord une grande étendue de prairies au milieu desquelles serpente gracieusement le torrent et qui sont encadrées par une première assise de mont; puis une seconde assise de pâturages encadrés encore par des montagnes et couronnés par des pics".
Queste affermazioni entusiastiche venivano fatte in un momento in cui molte zone della Valle d'Aosta erano ancora integre e non avevano ancora subito l'assalto del turismo di massa e dunque molti angoli ne rappresentavano ancora la tipicità e la bellezza incontaminata. Cheneil, la sua conca, era qualcosa di più grande, di più "enchanteur", con tutti i pregi già ricordati. Si tenga conto che l'Abbé Gorret faceva queste affermazioni nel 1876; penso che anche adesso nessuno possa mettere in dubbio queste affermazioni. Questo disegno di legge è stato dunque varato con queste attenzioni e con lo scopo principale di non distruggere Cheneil.
Affrontando questo disegno di legge, di cui sono relatore, la III Commissione ha voluto audire tutti coloro, che potevano avere qualche interesse nella conca di Cheneil: un comitato di proprietari, che aveva a suo tempo fatto conoscere la propria opinione in merito al Progetto "Espace Mont-Cervin/Mont-Rose", l'attuale Presidente della Consorteria di Cheneil e l'Amministrazione comunale di Valtournenche. Tutti hanno dimostrato una grande sensibilità per la salvaguardia di questo sito; tutti hanno respinto con forza l'eventuale possibilità di uno sfruttamento turistico della conca seguendo criteri di sviluppo anche troppo noti, è stato affermato che a nessuno interessa una fotocopia in piccolo di quanto fatto al Breuil; tutti respingono la possibilità che il villaggio di Cheneil sia servito da una strada e, infine, tutti vogliono la riqualificazione agro-pastorale e, anche se ho detto "infine", questo non è secondario per la conca di Cheneil.
Certo, ci sono delle differenziazioni, delle sensibilità diverse ma, in definitiva, tutti ricercano uno sviluppo di Cheneil compatibile con la destinazione della zona, con le sue peculiarità e le sue bellezze. Il disegno di legge oggi in discussione, a mio modo di vedere, va in questa direzione. Certo, essendo una legge di principi più che una legge di interventi diretti, demanda ad una seconda fase la definizione ed i dettagli degli interventi veri e propri. Saranno dunque l'Amministrazione comunale di Valtournenche e la Regione che, con un accordo di programma - previsto all'articolo 3 di questo disegno di legge -, entreranno nel dettaglio delle opere da eseguirsi; accordo di programma che, è bene sottolineare, dovrà essere redatto secondo le linee guida di questo, per ora, disegno di legge.
Questo disegno di legge dunque ha il compito di porre le basi per la valorizzazione di Cheneil, servendo anche da sprone, oltre che da supporto economico, sia per i proprietari che per il Comune di Valtournenche. Questo provvedimento è stato tacciato di essere incompleto ed impreciso nelle sue finalità; a me non pare, i criteri sono chiari sia per quanto riguarda la finalizzazione della tipologia degli interventi, sia per quanto riguarda i contenuti del previsto accordo di programma. Se qualcuno - personalmente non lo credo - ha idee di sviluppo di questa conca diverse da quelle espresse, che in questa relazione ho cercato di evidenziare, se le tolga pure dalla testa! Sulla base di quanto previsto da questo disegno di legge, non è possibile né stravolgere la conca di Cheneil, né mutarne la destinazione oggi prevista dal Piano regolatore generale comunale. Per far cose diverse, si dovranno varare leggi diverse, per cui non accetteremo, Governo e maggioranza, che si "contrabbandi" questo disegno di legge come permissivo di interventi stravolgenti. Sono certo che, con la collaborazione di tutti, partendo da questa piccola, ma importante iniziativa, si possa fare di Cheneil un esempio estremamente importante per la Valle d'Aosta, con uno sfruttamento turistico completamente diverso dall'attuale comune accezione.
Nel merito degli articoli, non ritengo di aver molto da dire in quanto credo aver già molto chiaramente espresso il mio parere in merito. Mi permetto solo di ricordare ancora quanto previsto molto specificatamente dal punto b) dell'articolo 2 per quanto concerne la viabilità, così come mi pare giusto sottolineare che le disposizioni finanziarie previste dall'articolo 4, così come modificate dalla II Commissione, non sono in alternativa a provvidenze previste per gli specifici settori, per cui per la ricostruzione o la ristrutturazione di alpeggi, di abitazioni private e di alberghi si potrà continuare ad utilizzare le leggi esistenti previste per questi fini.
Prima di concludere, ritengo corretto evidenziare che in III Commissione sono stati respinti due emendamenti della collega Squarzino perché ritenuti ininfluenti; tuttavia, per quanto riguarda il secondo emendamento, credo di poter affermare che l'emendamento che l'Assessore proporrà potrà accontentare la collega Squarzino. Con la convinzione della bontà della normativa in discussione, mi auguro sinceramente che l'attività per la valorizzazione di Cheneil possa decollare al più presto e che questo disegno di legge possa servire da pungolo.
Président La parole à l'Assesseur à l'agriculture et aux ressources naturelles, Perrin.
Perrin (UV) Seulement pour annoncer la présentation de deux amendements que j'illustrerai lors de mon intervention.
Président J'ouvre la discussion.
La parole à la Conseillère Squarzino Secondina.
Squarzino (PVA-cU) Ho presentato in questo momento gli emendamenti che come gruppo abbiamo predisposto, quando avremo modo di leggere quelli degli Assessore, capiremo se ci sono elementi nuovi di giudizio. Comunque, finché non li abbiamo sotto mano, faccio una relazione sulla base dell'attuale situazione dell'articolato del disegno di legge.
Sulla salvaguardia e sulla valorizzazione della conca di Cheneil si discute, si studia, si progetta da anni con l'intento dichiarato di mantenere, valorizzare un contesto ambientale di alto valore storico-paesaggistico, lo ricorda anche la relazione del collega Cottino o anche la relazione introduttiva: si parla di testimonianza di insediamenti in quota di tipo franco-provenzale, ma anche delle prime imprese alpinistiche legate alla figura dell'Abbé Gorret e al "Carrellino".
La questione non è semplice: non si tratta di salvaguardare un sito naturalistico tout court, è un ambiente naturale che l'uomo ha abitato e che abita ancora, svolgendo attività sia agricole sia turistico-alberghiere. Nel momento in cui si vuole intervenire su tale ambiente, per conservarne le caratteristiche salienti e per renderlo economicamente "rentable", ci si trova a dover risolvere il problema di integrare tra loro e di coordinare delicati equilibri, che devono tener conto sia del mantenimento degli elementi paesaggistici ed architettonici, che costituiscono la bellezza del sito, sia del mantenimento delle condizioni che consentono la presenza di attività umane. È un equilibrio delicato e difficile da riaffermare in continuo e su cui trovare soluzioni adeguate alle diverse situazioni. Il "caso" del Mont-Mars è diverso rispetto a quello del vallone de l'Alleigne; per la conca di Cheneil si tratta di una situazione ancora diversa, che è stata ben descritta dalla citazione riportata dal relatore alla legge.
Rispetto alla conca di Cheneil ci sono - direi per fortuna - alcuni punti fermi, perché sono anni che si riflette su questo, che ritroviamo nel PTP, nella variante n. 2 del Piano Regolatore Generale del Comune di Valtournenche, approvato dal Consiglio comunale il 3 novembre 1994 e approvato dalla Giunta nel 1997. Nella parte che disciplina l'utilizzo del comprensorio di Cheneil si prevede - cito - di: "realizzare un sistema di trasporto per le persone e le cose alternativo ad una viabilità su strada, in modo da sottrarre definitivamente la conca di Cheneil dal pericolo di un'invasione automobilistica, con tutti gli impatti negativi conseguenti". Viene quindi detto "no" ad una pista trattorabile e "sì" ad un ascensore a piano inclinato per il trasporto delle persone e anche delle merci.
Questa decisione è stata ribadita anche dalla Giunta attuale - anche se nella precedente "versione" - in data 9 ottobre 2000, che ha recepito il parere negativo del VIA su di un progetto presentato dalla Consorteria di Cheneil: si trattava di un progetto di miglioramento agro-pastorale del comprensorio. La Giunta, nell'accogliere il parere formulato dal VIA, lo ha esplicitato, lo ha riportato all'interno della deliberazione, facendo proprie le valutazioni di tale organismo. Vorrei leggere alcune motivazioni, che fanno parte integrante della deliberazione e che gli Assessori Vallet e Perrin, che sono i più interessati alla materia trattata, hanno approvato e - credo - condiviso. Spiegano perché dicono "no" a quel progetto presentato: "La variante al piano regolatore generale comunale, che disciplina l'utilizzo del comprensorio oggetto di intervento, prevede che…", viene ripetuto ciò che è previsto nella variante, cioè la realizzazione di un sistema di trasporto per le persone e le cose alternativo ad una viabilità su strada, in modo da sottrarre definitivamente la conca di Cheneil dal pericolo di un'invasione automobilistica, con tutti gli impatti negativi conseguenti.
"Non si ritiene adeguata…" - viene detto ancora - "… al fine di perseguire uno sviluppo armonioso e coerente del territorio, l'esecuzione di opere in contrasto con gli indirizzi generali del piano regolatore generale del comune…". "Si ritiene che la viabilità proposta dal Comune - cioè l'ascensore - "… non soltanto non pregiudichi la realizzazione di un intervento migliorativo della conca, ma costituisca un prezioso elemento, che consentirà la valorizzazione di tutti i fattori di crescita compatibili con il territorio, mettendo in evidenza il carattere di unicità di Cheneil. Pur ritenendo fondamentale, al fine della conservazione e della valorizzazione del comprensorio, il recupero agro-pastorale della conca di Cheneil, pertanto l'Assessore scrivente - ed era Perrin - esprime parere negativo relativamente alla proposta in esame…" in cui era prevista fra l'altro la pista trattorabile e via dicendo.
La Giunta motiva ulteriormente il suo parere, ricordando che il Comitato scientifico per l'ambiente, che nel 1993 aveva espresso un parere favorevole alla variante del piano regolatore, "aveva implicitamente approvato l'idea di una viabilità alternativa (ascensore a piano inclinato e teleferica per il trasporto di materiale) che costituisse la valorizzazione di tutti i fattori di crescita compatibili con il territorio, mettendo in evidenza il carattere di unicità di Cheneil. Tale posizione del comitato viene ribadita in questa sede". Quindi dalla Giunta il 9 ottobre 2000. Ancora: "La realizzazione della pista La Barmaz-Cheneil comporterebbe un sacrificio ambientale non compatibile con le esigenze di salvaguardia del sito precedentemente espresse". Aggiunge ancora altre considerazioni per quanto riguarda in particolare la valorizzazione agro-pastorale, che non approfondisce, ma che possono essere riassunte in questa frase conclusiva: "L'agricoltura, determinante per il mantenimento qualificato del territorio montano, non può e non deve interagire in modo negativo con lo stesso, pregiudicando lo sviluppo di attività economiche compatibili".
Queste sono, a mio avviso, tutte affermazioni condivisibili. Considerazioni che pensavo avessero ispirato il disegno di legge predisposto dalla Giunta, per finanziare gli interventi necessari per salvaguardare e valorizzare la conca di Cheneil. Il disegno di legge presentato invece non è coerente con le decisioni precedentemente prese dalla Giunta in quanto, nonostante le affermazioni fatte anche in commissione dall'Assessore Perrin, con questo provvedimento si apre la strada - scusate il bisticcio di parole - per costruire finalmente una strada di accesso alla conca. Tutti mi dicono che non è vero, speriamo che non lo sia ma, dato che una cosa è il disegno di legge, un'altra le intenzioni e, quando la legge si attuerà, non ci saranno le intenzioni, che aveva in mente l'Assessore Perrin o il relatore Cottino, ma varranno gli atti concreti che quella legge consente di fare, credo che, se c'è effettivamente da parte del legislatore una volontà chiara in questo senso, bisogna precisarla in legge, non per fare un piacere alla sottoscritta - che non si accontenta, che va accontentata, perché presenta gli emendamenti e non li votate -, ma perché va rispettata fino in fondo la volontà politica che questa Giunta e questa maggioranza hanno espresso nell'ottobre 2000.
Perché allora non si è voluto essere più precisi in questa legge? Perché non si sono riprese in legge quelle condizioni, che ho letto prima, da rispettare per lo sviluppo della conca di Cheneil, quelle condizioni indicate con precisione nella variante n. 2 al Piano Regolatore e richiamate dalla Giunta con la deliberazione dell'ottobre del 2000? Non si capisce se siano avvenuti dei fatti nuovi da allora ad adesso, non credo che la presenza del Presidente della Regione Louvin al posto del Consigliere Viérin o dell'Assessore Cerise al posto del Consigliere Lavoyer abbia fatto cambiare la volontà politica della Giunta, non lo penso affatto, anche perché il disegno di legge è stato predisposto dalla Giunta precedente. Non si capisce quindi quale fatto nuovo sia successo, se non un cambiamento di maggioranza al Comune di Valtournenche: è qui che va ricercato il cambiamento di orientamento sullo sviluppo della conca di Cheneil?
Nel disegno di legge non si fa alcun cenno alla decisione a suo tempo assunta di prevedere un sistema di trasporto di persone e di merci diverso rispetto alla strada. C'è - ma, a questo punto, bisogna dire c'era - un progetto di un ascensore inclinato che, partendo dal piazzale, consente di portare nella conca persone, sia abitanti che turisti, lasciando intatte le sue pecularietà; di questo, niente. Si parla invece, all'articolo 2, comma 1, lettera b) - ed è la famosa frase su cui abbiamo discusso a lungo in commissione e che costituisce l'oggetto del contendere, perché è questa la frase ambigua che si chiede di precisare -, di "interventi finalizzati alla realizzazione di strutture e infrastrutture funzionali alla riqualificazione delle zone territoriali di tipo A… e della viabilità rurale-escursionistica esistente". Si progetteranno e finanzieranno quindi infrastrutture - "infrastrutture" vuol dire anche strade, ponti, ferrovie, funivie -, che servino a riqualificare la viabilità esistente, quindi in questo caso le infrastrutture sono le strade, non sono le ferrovie o le teleferiche; questo vuol dire che la viabilità esistente non va bene, che va riqualificata. Cosa vuol dire - questo è il nucleo della questione - "riqualificazione della viabilità rurale-escursionistica esistente"? Quella che sto facendo non è esegesi del linguaggio: se non sono chiare le indicazioni della legge, non è neanche chiara la volontà del legislatore; questo è il motivo per cui si vuole che le disposizioni del provvedimento siano precise. Cosa vuol dire "riqualificare la viabilità rurale-escursionistica esistente"?
Abbiamo più volte posto questa domanda in commissione e cosa è emerso? Per alcuni, come per il Presidente della consorteria, "viabilità rurale" significa "viabilità trattorabile, piste in terra battuta". "Una volta…" - ha precisato - "… era sufficiente un sentiero pedonale da un metro, un metro e mezzo". "Adesso - cioè con questa nuova legge - ci vorrà una pista da due metri e mezzo per poter scendere con un trattore". Nella mente del Presidente della consorteria quindi "riqualificare la viabilità esistente" significa "fare una pista trattorabile". È vero che altri aggiungono che fare una pista trattorabile non vuol dire fare strade percorribili da tutti, ma solo dai proprietari e comunque, proprio perché le macchine non arrivino a Cheneil, anche in caso di strada, si provvederà a bloccarle con una barriera artificiale a Tzam de Solan. Se poi andiamo a riprendere quello che hanno detto i Consiglieri, allora di minoranza, quando è stata discussa ed approvata la variante n. 2 al piano regolatore in Consiglio comunale di Valtournenche, si può leggere quanto segue: "Per quanto riguarda il collegamento tra il piazzale sito in località La Barmaz e la conca di Cheneil, si propone l'eliminazione del piano inclinato, si propone come alternativa la realizzazione di una pista sterrata. Chiaramente questa pista sterrata dovrà essere regolamentata in modo da vietare l'accesso a Cheneil con auto private nel periodo di maggior afflusso estivo; in tale periodo il transito sarà consentito solo ai mezzi di trasporto degli hotels e sarà possibile creare un servizio di trasporto pubblico dato in appalto. La cosa fondamentale sarà la gestione intelligente della pista sterrata".
Così dicevano i Consiglieri di minoranza a Valtournenche. Se leggiamo la legge, così come è stata presentata in Consiglio regionale, alla luce dei progetti allora espressi dai Consiglieri di minoranza a Valtournenche, vediamo che essa è coerente a quei progetti, mentre lo è molto di meno se la leggiamo alla luce delle indicazioni della variante n. 2 del piano regolatore e delle motivazioni che questa Giunta aveva fornito nell'ottobre 2000. Capiamo allora perché al punto 3 si parla di accordo di programma e si dice che, attraverso tale accordo, saranno meglio definiti tipologia, tempi e costi degli interventi. L'accordo di programma consente infatti di superare i vincoli del piano regolatore e così sarebbe possibile prescindere dalle indicazioni della variante n. 2, cioè sarebbe possibile tracciare una strada/pista e anche, in prospettiva, prevedere impianti sciistici; la possibilità di tracciare una pista/strada è emersa con chiarezza nel corso delle audizioni. Per alcuni - ripeto sempre per il Presidente della consorteria - si diceva "adesso non è possibile fare la pista perché lo vieta il piano regolatore, per fortuna l'accordo di programma potrà superare i limiti del piano"; le intenzioni quindi sono chiare.
Per questo motivo, noi abbiamo predisposto tre emendamenti, che hanno la finalità di rendere più chiaro lo strumento della legge. Capiamo che ci sono dei problemi, che è importante riuscire a trovare un punto di equilibrio, ma, a nostro avviso, questa legge si presenta come uno strumento, che intende valorizzare e recuperare il patrimonio storico, architettonico e agro-pastorale della Conca di Cheneil non secondo un progetto che rispetti la normativa approvata dal piano regolatore, ma secondo un progetto diverso di cui non conosciamo i contenuti, ma sul quale purtroppo abbiamo alcune certezze. Non si basa sulla sperimentazione di una via di accesso alternativa: l'ascensore a piano inclinato non lo mette in conto; vuole come via d'accesso una pista trattorabile, pur sapendo che essa comporta l'allargamento dell'attuale sentiero, una pista su cui, una volta costruito, ben difficilmente si potrà evitare che le macchine vi transitino: prima sarà riservata solo ad autovetture dei proprietari, poi degli ospiti delle strutture recettive, poi dagli alpinisti, che devono partire da Cheneil per le loro escursioni in montagna, e poi, a tutti gli occasionali visitatori.
Questa legge pare essere la risposta dell'Assessore Perrin alle richieste dei soci della consorteria che, vistisi bocciare nel 2000 il loro progetto di miglioramento agro-pastorale del comprensorio di Cheneil, sono tornati alla carica e, alla vigilia delle elezioni regionali, riescono ad ottenere con un escamotage la possibilità di eludere tutte le motivazioni in base alle quali l'allora Assessore Perrin e l'allora Assessore Vallet, con il supporto tecnico dei loro uffici, avevano respinto tale progetto. L'escamotage si basa sull'ambiguità del linguaggio e sul ricorso all'accordo di programma. Può darsi che le mie siano illazioni, ma mi convincerò che esse sono infondate quando saranno approvati gli emendamenti, che mirano proprio ad eliminare le ambiguità della legge, a ricordare che alcune scelte sono già state operate, che esiste un piano regolatore in cui sono chiaramente indicate e a cui deve fare riferimento l'accordo di programma. Esiste sicuramente la questione dell'accesso alla conca, che va garantito o con l'ascensore o con una pista, ma, proprio per togliere ogni ambiguità, noi proponiamo che sia previsto all'interno della legge l'inserimento della proposta dell'ascensore come mezzo alternativo di accesso alla conca; che sia indicato chiaramente che nei lavori di abbellimento delle infrastrutture non vanno inserite né piste sterrate, né futuri impianti sciistici; che sia inserita la precisazione che tutte le opere, che saranno definite nell'accordo di programma tra Comune e Regione, siano rispettose dell'attuale piano regolatore ed è tanto più importante perché, a detta degli stessi consorzisti, solo modificando il piano regolatore si possono fare le opere che essi hanno in mente di fare e che probabilmente si rifanno ai documenti e ai progetti a suo tempo presentati in Comune, in occasione della discussione ed approvazione della variante al piano regolatore. Questo ultimo emendamento, riguardante il rispetto dell'accordo di programma della variante n. 2 del piano regolatore, è estremamente importante a nostro avviso e "racchiude" anche gli altri due: evita che siano tolti gli ostacoli normativi, che impediscono di fare strade d'accesso a Cheneil o di modificare la ristrutturazione degli alpeggi e degli edifici di Cheneil secondo piani non conformi al piano regolatore.
Président La parole au Conseiller Lanièce.
Lanièce (SA) Il disegno di legge in discussione è stato da più parti elogiato quale strumento utile per la valorizzazione della conca di Cheneil, ma contemporaneamente è stato anche il pretesto per sviscerare un'incongruenza e una reale carenza di programmaticità inerente i modi e gli strumenti atti a preservare un patrimonio ambientale importantissimo, che abbisogna per la sua sopravvivenza di una certa rivitalizzazione. Tale carenza nasce nel momento in cui è stata completamente disattesa la presenza e di conseguenza i bisogni della Consorteria di Cheneil, che, con spirito di sacrificio, aveva in passato già ideato un piano per lo sviluppo agricolo della conca, progetto bocciato tre anni fa in sede di VIA, adducendo motivazioni di carattere esclusivamente urbanistico. Ricordiamoci dunque che il presente disegno di legge riguarda il territorio di una consorteria. Le consorterie sono una peculiarità della Valle d'Aosta, che, come la conca di Cheneil, andrebbero valorizzate maggiormente, e invece nella recente legge sui contributi agricoli sono state escluse tutte quelle non riconosciute ufficialmente.
Rammentiamo che sono molte le consorterie, come quelle di Cheneil, considerate per consuetudine "uti singuli", che non hanno chiesto il riconoscimento entro i termini previsti e solo riaprendo questi termini si potrebbe garantire la conservazione del patrimonio storico-culturale della Valle d'Aosta, che altrimenti è destinato a scomparire, perché ben presto acquisirà la tipologia di "comunione di diritto privato", sostituendo il nome di "consorteria" con quello di "condominio".
Un piano sostenibile di sviluppo, affinché possa ritenersi ideato e condivisibile in ogni sua parte, ha certamente necessità del coinvolgimento nel progetto di tutti gli attori e la loro voce, ha trovato attenti uditori durante le audizioni della III Commissione consiliare, audizioni che però hanno rilevato l'imbarazzante assenza di convergenza fra le proposte fatte dalla consorteria, l'organismo ufficiale di rappresentanza della comunità di Cheneil, che prevede l'ideazione e la realizzazione di un percorso trattorabile di accesso - pista ben inteso, non strada - regolamentato al massimo e finalizzato al trasporto di merci, un gruppo di cittadini di Valtournenche che sosteneva la necessità di realizzare un ascensore su un piano inclinato e, infine, il sindaco che, forse per non voler fare torti a nessuno, non si sbilanciava fra le ipotesi sostenute dalla consorteria e quella del futuribile ascensore.
Riteniamo, come movimento della "Stella Alpina", che sia ora che i provvedimenti legislativi di questo Consiglio vengano redatti non sulla base dell'idea di trasformare le nostre aree e vallate in veri e propri musei, come se volessimo far vivere i cittadini valdostani all'interno di aree protette, riservate alla natura, senza possibilità antropizzative di alcun tipo. Siamo fortemente contrari ad un selvaggio deturpamento delle nostre ammirabili e ammirate zone ma, nel contempo, riteniamo possibile ricercare ed attuare un compromesso tra la loro doverosa salvaguardia e l'altrettanto importante definizione di piani di sviluppo sostenibili, atti a rivitalizzare e rendere vivibili zone che i nostri avi abitavano quotidianamente. Siamo sì di fronte a un progetto condiviso, ma con un obiettivo che viene interpretato in modo diverso dai componenti della comunità di Valtournenche. Sarebbe opportuno, nel momento in cui la Regione decide di intervenire con dei finanziamenti, che la stessa Regione dichiarasse la propria disponibilità a diventare il capofila di questo progetto, a mettere dei soldi, ma la condizione è l'individuazione dell'obiettivo da perseguire e delle modalità per farlo.
In questo caso siamo però di fronte a molte incertezze. Nel caso del Mont-Mars c'era una legge quadro, ma c'era anche un progetto chiaro, preciso e condiviso dalla popolazione, dal comune e dalla Regione: anche se la legge quadro indicava solo grandi principi, come può anche essere questo testo di legge, si sapeva già che si sarebbero tradotti in quel preciso progetto condiviso da tutti. Qui, invece, siamo di fronte ad un progetto di massima condivisibile, ma con delle modalità di intenti realizzativi molto diverse e in parte in contrapposizione fra di loro. Per alcuni l'obiettivo di valorizzare Cheneil si realizza attraverso una maggiore vivibilità della stessa conca, che ha bisogno di una pista trattorabile di accesso; per altri invece, forse aventi unicamente scopi turistici, si basa sulla realizzazione di un ascensore dagli eccessivi costi, sia di costruzione che di gestione; per altri ancora entrambe le soluzioni sono possibili e al contempo non necessarie e quindi superabili da un accordo di programma in cui ci possono essere tanti altri interventi, che vanno al di là del contenuto della legge.
Nella realtà, considerato che questo disegno di legge è rivolto a tutelare una zona particolare, le persone a cui bisogna maggiormente prestare attenzione sono, secondo me, gli stessi proprietari, quelli della consorteria, le cui istanze devono essere ascoltate, meditate e sostenute, anche perché occorre far sì che la gente possa continuare a vivere a Cheneil, altrimenti è inutile costruire qualcosa di bello se non è possibile viverlo quotidianamente, rischiando di tornare al concetto sopra espresso di "museo". Le preoccupazioni da più parti sollevate in merito alla realizzazione della pista trattorabile, da alcuni vista come il primo passo per poter portare poi le auto a Cheneil, vengono meno se consideriamo il fatto che è interesse di tutti, e in modo particolare di quelli della consorteria, riuscire a mantenere un equilibrio importante fra lo sviluppo agricolo di un'area, abbinato ad un potenziale sviluppo turistico, e il mantenimento di un equilibrio ambientale di altissimo valore, rispettoso del patrimonio storico, architettonico, agro-silvo-pastorale che ha contraddistinto da sempre la storia della conca di Cheneil.
Sarebbe opportuno, alla luce di queste semplici considerazioni, che l'Assessore esplicitasse meglio cosa concretamente si vuole fare di questa conca, partendo dalle modalità di accesso per finire ai piani di sviluppo, altrimenti si rischia di creare una sorta di ambiguità, che oggi ad alcuni può essere utile, visto che ci avviciniamo alle elezioni, in quanto può fare accontentare un po' tutti. Ma una volta che questa sorta di ambiguità verrà svelata ed emergerà cosa si intende fare, certamente ci sarà qualcuno che potrà beneficiare delle scelte operate, ma molte altre persone potrebbero subire negativamente tali scelte e non vorrei che fossero quelle facenti parte della consorteria, che, a mio parere, dovrebbero essere quelle avvantaggiate, visto che finora sono le uniche che hanno fatto concretamente qualcosa per la conca di Cheneil, oltre ad esserne i proprietari.
Président La parole au Conseiller Frassy.
Frassy (FI) Dobbiamo dire che su questo disegno di legge sono stati fatti parecchi approfondimenti in commissione e abbiamo avuto la possibilità di vedere le varie posizioni, che venivano espresse sugli interventi finanziati dalla legge. Le audizioni sono state utili per dare un completamento ai contenuti a questa legge che, senza quelle audizioni, ci avrebbe creato la difficoltà di capire il senso dell'intervento. Su questi argomenti… noi già ci eravamo espressi favorevolmente per la legge del Mont-Mars, perché anche in quel caso audizioni e sopralluoghi avevano evidenziato dei valori di tipo ambientale e delle potenzialità dal punto di vista turistico, che ci convincevano della necessità di effettuare interventi di tipo finanziario.
Per quanto riguarda la legge in questione, facciamo alcune riflessioni su quello che è stata la conca di Cheneil e su quello che immaginiamo possa divenire nel futuro. Se dobbiamo fare dei rilievi a questo disegno di legge, forse possono essere sul fatto che le risorse stanziate sono modeste soprattutto per il primo stanziamento, 75.000 €, in base all'emendamento dell'Assessore; probabilmente un intervento di un certo respiro in questo contesto meriterebbe uno sforzo finanziario maggiore da parte dell'Amministrazione regionale. Perché sappiamo che, quando si è convinti di certe operazioni, questa Regione è sempre riuscita a trovare, senza grosse difficoltà e in abbondanza, le risorse. Noi speriamo che questo sia un inizio di un primo interessamento serio sull'area della conca di Cheneil, sul presupposto che sicuramente non sarà un intervento destinato a stravolgere quel tipo di contesto.
Dovrà essere un intervento che, rispettoso di quel contesto, lo possa valorizzare e lo possa mettere a disposizione anche di quanti forse oggi non hanno avuto modo finora di poter apprezzarne le qualità ambientali, che riteniamo debbano essere valorizzate con interventi di riqualificazione del patrimonio edilizio ed urbanistico esistente. L'elemento di garanzia, per certi versi, e di debolezza, per altri, di questo accordo di programma, che sarà poi l'accordo che darà contenuto alla legge e che consentirà la spendita di questi finanziamenti, è che per legge l'accordo di programma avviene fra la Regione e il Comune di Valtournenche. Se un aspetto debole c'è in questa previsione, è che i maggiori interessati di questa vicenda - la consorteria - giocoforza rimangano fuori dall'accordo di programma. Noi auspichiamo che la Regione e il Comune di Valtournenche prendano decisioni che siano condivise con la consorteria, anche perché abbiamo potuto sentire direttamente dalle audizioni, che sono state effettuate in III Commissione, che i punti di vista sul tipo di interventi da effettuare non sono identici alle varie latitudini: c'è la diplomazia regionale dell'Assessore, che dice di portare lo strumento finanziario - e non si sbilancia più di tanto perché demanda al successivo accordo di programma i contenuti -; c'è la cautela del Comune di Valtournenche e ci sono invece idee chiare, che riteniamo di poter sottoscrivere, espresse dalla consorteria. Non vorremmo però che la consorteria risultasse poi la parte debole in questa vicenda. Perché abbiamo queste preoccupazioni?
Perché abbiamo approfondito la vicenda di Cheneil e non possiamo non essere perplessi del giudizio negativo che le strutture tecniche del suo Assessorato hanno dato a quel progetto presentato dalla consorteria, ma - sottolineo - non inventato dalla consorteria; un progetto seguito passo passo dai suoi uffici, cresciuto per mano con i suoi uffici e inspiegabilmente stroncato dai suoi uffici! Non vorremmo che si ripetesse questo film, perché se il nostro giudizio è positivo su questa legge, è soprattutto perché abbiamo maturato il convincimento che la consorteria abbia idee chiare e, per il nostro punto di vista politico e amministrativo, condivisibili. Noi vorremmo che lei, Assessore, nella replica si facesse garante di quelle che sono le idee emerse dai soggetti primari, perché intervenire sulla conca di Cheneil, ignorando le valutazioni e gli interessi, nel senso positivo di quello strumento che è tipico della Valle d'Aosta, quello delle consorterie, sarebbe un errore politico imperdonabile!
Poiché il "ventre molle", la debolezza di questa legge è l'assenza della consorteria fra i protagonisti dell'accordo di programma, la garanzia, per quel che ci riguarda, su questa legge, affinché trovi un completamento positivo, è la consorteria stessa. Proprio per cercare di evitare sorprese dell'ultima ora, il nostro gruppo, insieme ad altri consiglieri, presenterà un emendamento che ritiene di fare chiarezza su una legge, che, senza le audizioni, avrebbe avuto non poche difficoltà ad essere letta per quello che ci auguriamo possa in effetti poi essere realizzato.
Président La parole au Conseiller Marguerettaz.
Marguerettaz (SA) Comincerei da un dato che accomuna trasversalmente i consiglieri e le forze politiche di quest'aula - ma non solo -, dal dire che tutti siamo d'accordo di trovarci di fronte ad uno degli angoli più belli della nostra Regione, che, evidentemente, dà pregio alla Valle d'Aosta. Fatta questa considerazione che credo inconfutabile, proporrei ai colleghi una riflessione, che potrebbe iniziare da questa domanda: come mai oggi diciamo di trovarci di fronte ad uno degli angoli più belli della Valle d'Aosta, chi ha fatto sì che oggi quella zona sia così? Il Consiglio regionale, il Comune di Valtournenche, gli uffici? Come spesso succede, per fortuna, nel mondo e anche nella nostra Valle, spesso gli uomini arrivano prima delle istituzioni; la nostra Valle è un esempio chiarissimo in questo senso, su molti argomenti e anche sulla "questione Cheneil". Le istituzioni arrivano a Cheneil nel 1977, quando il decreto ministeriale, in attuazione della legge del 1939, mette il "sigillo" sulle notevoli caratteristiche ambientali presenti in quella zona. L'istituzione pubblica quindi arriva nel 1977, ma non è da lì che parte la sensibilità delle persone nei confronti di questa conca, essa inizia nel Medioevo, quando la consorteria si propone come obiettivo quello di curare questo sito. Tale associazione, nel corso dei secoli, ha avuto un "occhio" molto intelligente su quella realtà, perché ha capito che la vocazione di quel posto poteva essere esclusivamente agricola; poi, nel corso degli ultimi decenni, ha intuito che la vocazione di Cheneil può essere sia a carattere agricolo che turistico.
Questa lungimiranza della consorteria oggi ci trova tutti d'accordo: tutti noi siamo d'accordo nel dire che Cheneil ha questa duplice vocazione turistica e agricola. Ma, scusate, usando del buon senso chi è che fa il turismo e chi è che fa l'agricoltura? Le fotografie, le cartoline illustrate? No, il turismo e l'agricoltura sono attività degli uomini, tant'è che fino ad oggi - di più nel campo agricolo, meno nel campo turistico, ma solo perché è più recente -, questa vocazione è stata interpretata da uomini e donne che, vivendo in quel luogo, hanno fatto e continuano a fare una vita molto faticosa e disagiata.
Mi dà un po' fastidio quando penso e metto sui due pesi della bilancia da una parte la fatica di queste persone - alle quali credo vada detto, come minimo, anche da parte dei "Verdi", un grazie, anziché fare processi alle intenzioni sul futuro, cominciamo a ringraziare per quello che hanno fatto finora e, sull'altro piatto della bilancia quei ragionamenti che definisco da "ben pensanti". Nella lettera efficace scritta a "La Stampa", il Consigliere Marco Viérin ha parlato di "personaggi da salotto", io li definirei anche di matrice "Verde milanesiggiante" o "torinesiggiante"; parlo di Torino perché la lettera che ha scatenato la polemica su "La Stampa" è …
(interruzione dei Consiglieri del gruppo "Per la Valle d'Aosta - con l'Ulivo", fuori microfono)
… meglio di Torino, anche perché la polemica era stata innescata da una lettera di un Torinese, non so se "Verde", ma certamente ben pensante. E... questi "benpensanti" urlano: "Attenzione alle speculazioni!", non tenendo conto della realtà e, quando non si tiene conto della realtà, sovente si fa dell'ideologia. L'Amministrazione in generale, l'Amministrazione della Regione Valle d'Aosta ha dimostrato - permettetemi un piccolo appunto -, nel corso degli anni, un'attenzione a queste cose fin troppo esagerata. Cosa voglio dire? Alla luce del pensiero - giusto - che, affinché le attività possano essere svolte, bisogna che gli uomini possano praticarle, nel corso degli anni questa Valle d'Aosta è stata attraversata da lunghissime strade interpoderali, da lunghissime piste tagliafuoco, che avevano lo scopo di giungere ad un alpeggio, per far sì che l'attività di quell'allevatore potesse continuare a vivere. Ora, invece, mi sembra che ci sia un'inversione di tendenza. Certamente - ripeto - forse l'attenzione in questo senso è stata esagerata, ma un ragionamento sul tutto va fatto, stiamo attenti a non esagerare dall'altra parte!
I vincoli esagerati sulle persone e sul territorio - che partono comunque e sempre da una negatività di giudizio sulle persone e sulla loro responsabilità -, portano questa Valle ad una situazione che, personalmente, non apprezzo più. Vi faccio un esempio che c'entra relativamente con l'argomento, ma che ha una sorta di parallelismo: tutti diciamo che i centri storici vanno recuperati, tutti sappiamo la situazione dei centri storici nelle varie realtà. A fronte della buona volontà della gente che dice: "Sì, vorrei recuperare questa casetta perché sta venendo giù, però ho 20 metri quadri, non può neanche essere un'abitazione, posso fare un ampliamento non di 12 piani, ma di 5 metri quadri?", viene detto: "No, perché c'è il rischio della speculazione, perché lì bisogna salvaguardare" e via dicendo.
Situazione finale: la casa viene giù e chi passa davanti e guarda quella casa prima che crolli penserà che è un vero obbrobrio. Sto pian piano portando il discorso su quello che è un problema nodale della "questione Cheneil": quello dell'accesso. Non voglio fare tanti giri di parole, ho detto che alle ideologie preconcette non mi sono mai prestato, sia che venissero da una parte, sia che venissero dall'altra. Ho avuto la fortuna, oltre che il piacere, di recarmi a Cheneil, di chiacchierare con le persone che vivono lì e ho capito che c'era qualcosa che non poteva funzionare, data la situazione esistente. Ho capito alcune cose e spero che le abbia comprese anche la collega Squarzino, che ieri ha parlato delle difficoltà che hanno le donne nell'allevare i figli in Valle d'Aosta.
In quella località ho visto una donna incinta del terzo figlio, che ha operato una scelta che va nella sua direzione, collega Squarzino: quella di una maternità responsabile; lascio immaginare a lei, cara collega, se sia più disagiata questa signora, che deve recarsi a piedi, con il freddo, con il pancione, per andare a partorire o quelle donne a cui faceva riferimento lei, quelle che - mi sembra di aver capito - cercano, giustamente, la carriera. Non stiamo quindi parlando di favole, ma di uomini e donne di questa valle. Che cosa chiedono queste persone? Una pista. Per fare condomini? No, innanzitutto per vivere, dopo anni e anni di tribolazioni, non tutti, infatti, ce l'hanno fatta a continuare sia nel campo agricolo che nel campo turistico: uno dei due alberghi esistenti a Cheneil ha chiuso. Qui, giustamente - dico io -, ragioniamo sulla pista: cosa non vogliamo tutti? Non vogliamo un domani vedere Cheneil come Cervinia, non vogliamo un domani vedere questa zona con un traffico tipo quello che c'è in via Festaz, questo non lo vuole nessuno, per primi gli amici della consorteria, tant'è che ciò che stanno pensando queste persone è di non portare nemmeno la pista nell'abitato di Cheneil, ma a una ragionevole distanza rispetto al servizio che oggi non hanno, di più: hanno detto in tutti i modi di volere una pista trattorabile i cui passaggi siano regolamentati in maniera la più ristretta possibile.
Quali obiezioni sono state fatte loro? Una di tipo ideologico, tanto per cambiare: "si fa la strada, le macchine vanno su", ma cosa stiamo dicendo? L'Amministrazione, parlo in senso lato… ma chi ha detto queste cose vuol forse dire che in Valle d'Aosta non è possibile fare una strada il cui traffico sia regolamentato? Me lo chiedo. Vuol forse dire che non c'è un sistema tecnico per far sì che alcuni possano passare ed altri, la grandissima maggioranza, no? Mi sembra una posizione preconcetta. È stato detto: "Facciamo l'ascensore". Una bella idea, convincente, però non sufficiente, perché? Perché - lo dico per aver letto un po' il resoconto delle audizioni della commissione, non avendovi partecipato - è un ascensore per merci e per persone. Ad un certo punto qualcuno in commissione dice: "Si possono portare su 15 quintali di roba".
Sì, ma di che dimensioni in un ascensore? Se vogliamo recuperare una tal baita, piuttosto che l'alpeggio talaltro, il trave portante del tetto lo seghiamo, lo sistemiamo nell'ascensore e poi lo rincolliamo? Mi auguro allora - e faccio un invito a tutti, perché spero che si voglia continuare a dibattere - che si ragioni su Cheneil in una maniera molto realistica, tenendo conto di qual è la realtà di quella zona. Del resto, su questa questione dell'accesso della pista, la posizione dei "Verdi" appare piuttosto strumentale, conosciuta anche se non condivisa… I "Verdi" dicono: "Il VIA si è pronunciato nel 2000", ricordo che il VIA si pronuncia su un progetto, a meno che anche il VIA non faccia dell'ideologia, il suo compito non è di dire: "Lì facciamo la pista" o "Lì non ce la facciamo", ma è di prendere un progetto in mano e valutarne l'impatto. Ora, il VIA nel 2000 ha bocciato un progetto, non ha bocciato l'idea, questo è meglio precisarlo. A parte il VIA, che ha dato un parere negativo su un progetto, a parte i "Verdi", dicevo, che hanno preso una posizione decisamente contraria, e la consorteria dall'altra parte, che in larga maggioranza richiede la pista, il Comune di Valtournenche non si è ancora pronunciato in merito. Il Sindaco, nell'audizione avvenuta in III Commissione, ha detto, a proposito dell'ascensore inclinato, che quella può essere una soluzione, ma non è detto che sia l'unica, quindi non c'è una posizione di chiusura preconcetta da parte del Comune di Valtournenche. C'è una parte che sostiene questa idea, allora noi cosa facciamo? Rispetto a un comune che dice: "Certo, questo è un problema, bisogna pensare a come risolverlo" e, rispetto alla gente che lì opera e vive e propone una propria soluzione, noi, come Regione, dobbiamo andare a dire: "La pista non si fa"? Ma sarebbe identico se prendessimo una posizione opposta, cioè se dicessimo: "La pista si fa". No! Siamo di fronte a un disegno di legge che rimanda a un accordo di programma fra la Regione e il Comune di Valtournenche e, come già è stato detto dal collega Frassy, tutta la mia parte politica auspica che anche la consorteria sia coinvolta in questa decisione, ma perché precludere una soluzione che ad oggi non è stata presa da nessuno?
Rispetto alla preoccupazione della collega Squarzino, che l'ambiguità del testo di legge porti ad una possibile apertura di piste trattorabili, di autostrade, non so di che cosa, faccio presente che ho una preoccupazione contraria, nel senso che…
(interruzione di un consigliere, fuori microfono)
… ma questo per dire che obiettivamente c'è forse un'ambiguità nel testo, per cui stiamo attenti, visto che siamo a fine legislatura, a non scrivere una parola di più o una parola di meno. A noi preoccupa in particolare quando, all'articolo 2, lettera b) si parla di "realizzazione di strutture e infrastrutture funzionali alla riqualificazione delle zone territoriali di tipo A… e della viabilità rurale-escursionistica esistente". L'ambiguità dove sta? Vediamo di chiarirci fino in fondo. Abbiamo visto tutto l'iter di questo disegno di legge e uno degli argomenti principali, più discussi, più contrastati, più dibattuti è stata la questione dell'accesso. La parola "accesso" in questo disegno di legge non esiste e questo potrebbe lasciare ben sperare, nel senso che il disegno di legge non preclude nessuna soluzione per l'accesso, però è vero che si fa riferimento alla viabilità.
La preoccupazione del mio gruppo, e mia, allora è che, qualora si facesse rientrare il concetto dell'accesso nella parola "viabilità"… qui la Consigliera Squarzino "andrebbe a nozze"… nel senso che, quando si parla di "viabilità esistente", vuol dire che altre strade non se ne fanno. Vedete, quindi, la preoccupazione nostra è opposta a quella dei "Verdi". Sono curioso e anche speranzoso di sentire la conclusione dell'Assessore, per vedere se è possibile ragionare su Cheneil tenendo conto della realtà, senza posizioni preconcette e scrivendo in maniera diversa - ed è questo il senso dell'emendamento che proporremo a nome della "Stella Alpina" e di "Forza Italia" - l'articolo in questione, cioè parlando solo di "viabilità rurale ed escursionistica", togliendo la parola "esistente".
Président La parole au Conseiller Curtaz.
Curtaz (PVA-cU) Non avevo intenzione di intervenire su questo tema, perché il tema è stato seguito con la solita solerzia dalla collega Squarzino, sia in commissione sia questa mattina, però gli interventi che mi hanno preceduto mi inducono a fare alcune riflessioni. Come il Consigliere Marguerettaz sa, nutro nei suoi confronti della stima, lo ritengo fra i consiglieri più intelligenti presenti in quest'aula; però, proprio per la stima che ho nei suoi confronti, devo dire che il suo intervento non mi è piaciuto per niente.
Non mi è piaciuto non per le cose che ha detto - perché ognuno è libero di esprimere le proprie idee - e neppure per il tono - perché, come sempre, è stato un tono gradevole -, ma perché il Consigliere Marguerettaz ha commesso due errori: quello di "spalmare" il suo intervento di accenti demagogici, ma siamo in periodo pre-elettorale, quindi è normale che questi accenti si sentano più spesso in queste ultime adunanze consiliari che nel passato; quello di dare un'immagine caricaturale della sua posizione e della nostra, caricaturale perché, da una parte, ci sarebbe il buon senso - ed il suo gruppo politico si ergerebbe a paladino dell'ideologia di un preteso buon senso e, dall'altra parte, ci sarebbero i cattivi, gli estremisti, i radicali, quelli che non usano il buon senso. Avremmo quindi un mondo diviso in due: da una parte, i tutori del buon senso e, dall'altra, quelli che non hanno buon senso. Ecco, mi pare che questa immagine sia quanto meno caricaturale.
Un cenno storico. Credo che dobbiamo dire grazie a tanti Valdostani, ai nostri avi, ai sacrifici che hanno fatto ma il far discendere da questa vita di sacrificio e di conservazione del territorio una cultura ecologica d'antan, è una cosa che, da un punto di vista storico, non sta né in cielo né in terra! Assicuro il Consigliere Marguerettaz che a mio nonno che faceva il contadino non poteva importare di meno né dell'ecologia, né della salvaguardia del paesaggio, perché aveva altri problemi da risolvere: quelli della sussistenza! Mi verrebbe quasi da dire - mi riferisco sempre ai miei familiari - che, se non hanno fatto danni maggiori - perché qualcuno ne hanno fatto non appena hanno avuto qualche possibilità finanziaria in più - è perché non avevano le possibilità economiche di farli. Per quanto riguarda la consorteria, questo è tanto più vero; tra le motivazioni che il Consigliere Marguerettaz ha elencato, per le quali tale associazione si sia dimostrata particolarmente brava e così di buon senso, suggerirei gli "intoppi burocratici", perché è proprio questo il punto.
Nel passato non è che a Cheneil avessero più buon senso che al Breuil, è che il meccanismo, la struttura della consorteria non permetteva di fare molto, perché c'erano due principi: il primo, quello dei vincoli di destinazione, non potevi mai cambiare niente; il secondo, il vincolo dell'unanimità delle decisioni. Allora si capisce che in questo modo veniva salvaguardato per forza l'ambiente perché non si poteva toccare niente. Con questo ringrazio il fatto che ci fossero queste consorterie perché, a causa degli "intoppi burocratici", ci consentono di avere oggi delle zone ancora relativamente incontaminate. Ma la lettura che mi sembra errata è che, se ci soffermiamo a guardare ogni caso, troveremo sempre delle ragioni buone, che sono quelle che hanno elencato i Consiglieri Marguerettaz, Lanièce e Frassy, per far prevalere o comunque per prendere in considerazione le legittime istanze dei proprietari e dei consorzisti rispetto a quello che può essere un interesse generale.
Non è detto che l'interesse dei singoli coincida con l'interesse generale, questa è una cosa intanto tutta da dimostrare, ma se anche fosse, dobbiamo verificare se le soluzioni che prospettiamo sono quelle più utili a dare uno sviluppo duraturo ed economicamente efficace di quella realtà. Credo allora, anche sulla base di esperienze avvenute all'estero, che non ci sia coincidenza fra tutela ambientale, salvaguardia stretta e depauperamento economico dei proprietari; questa è una cosa vecchia, non è più cosi! Basta andare in Svizzera e in Austria, ma anche in Italia: ad esempio la zona del Parco dell'Abruzzo, una delle più povere d'Italia, ha avuto un ritorno economico enorme dal fatto di essere inserita in un parco ben gestito negli ultimi decenni.
Non sempre quindi tutela ambientale e vincolo stretto significano depauperamento, a volte significano possibilità di avere altre opportunità economiche ed è questo che in Valle d'Aosta dobbiamo fare, perché noi il turismo di massa, il turismo normale ce lo abbiamo già. Secondo me, allora, avrebbe senso in Valle fare un piano di salvaguardia di 15-20 zone in cui praticare del turismo alternativo, del turismo ecologico, che sarà pure un turismo di nicchia, ma che i dati economici ci dicono essere un turismo in crescita. Si tratterà pure del turista preso in considerazione polemicamente dal Consigliere Marco Viérin, ma questo tipo di turista esiste e noi perché lo vogliamo allontanare dalla Valle d'Aosta e mandare da un'altra parte? Dobbiamo prevedere un'offerta turistica completa, quindi, oltre agli impianti di risalita - quali quelli di Pila, del Breuil, ecc. -, occorre offrire un turismo più ecologico per i turisti che chiedono questo tipo di turismo. Mi sembra che sia questa la scommessa, ma se andiamo ogni volta a vedere: in quel punto c'è la consorteria, dall'altra parte ci sono i proprietari, dall'altra parte ancora ci sono io che voglio fare un campo di golf, perdiamo delle occasioni. La scommessa che questa legge non risolve, perché ambigua - e su questo siamo d'accordo -, quindi è quella di fornire una risposta chiara a questa aspettativa di vedere in Valle d'Aosta delle zone salvaguardate, da destinare ad un turismo ecologico. Credo che questa nostra aspettativa non stia "decollando" e questa legge non la fa assolutamente "decollare" perché è troppo ambigua, perché non abbiamo in questa Regione la cultura di un turismo sostenibile. Ritengo che non ci sia ancora sufficiente capacità di confrontarsi con l'esterno per prendere quelle indicazioni e quelle proposte, che ci darebbero delle risposte, atteso che non siamo capaci di elaborarle. In questo senso, forse siamo indietro anche noi "Verdi".
Credo che ci sia anche - evidenziata in questo progetto - un'assenza di fantasia amministrativa, di fantasia gestionale, di fantasia giuridica, per cercare di dare una soluzione che renda compatibili queste due esigenze, perché io non accetto questa rappresentazione fuorviante: da una parte il buon senso; dall'altra, gli ecologisti che vogliono far sparire le persone dai territori per fare dei musei, come ho sentito oggi. A parte che i musei vanno benissimo in certi contesti, però nessuno di noi vuole una montagna morta, noi vogliamo una montagna viva e una montagna viva si fa con le persone che vi lavorano, dando loro le possibilità di vivere senza ulteriormente deteriorare l'ambiente. Questa è la scommessa! È una scommessa che questo disegno di legge non risolve per la sua ambiguità, questo provvedimento lascia le porte aperte ad ogni soluzione per non scontentare nessuno, ma finirà con non assumere una scelta definitiva su quelle che sono le intenzioni dell'Amministrazione rispetto al "Progetto Cheneil".
Président La parole au Vice-président Viérin Marco.
Viérin M. (SA) Mi trovo nella stessa situazione del Consigliere Curtaz, perché la nostra posizione è stata bene esplicitata sia dal Consigliere Lanièce che dal Consigliere Marguerettaz, però onestamente condivido alcune dichiarazioni del Consigliere Curtaz, che possono essere anche di principio, non ne condivido altre perché in senso pratico sono irrealizzabili. Infatti, dovremmo avere anche il coraggio di dire che alcuni turisti alla Valle d'Aosta non interessano!
A noi non interessa di dare ad alcuni turisti, che pretendono che il Valdostano faccia la parte della "bestia da soma", la possibilità di venire due domeniche all'anno per vedere tribolare in certe località valdostane un ragazzino o una signora molto anziana e di poterlo raccontare ai figli, al momento in cui rientrano a casa, a Milano piuttosto che a Cosenza. A noi questi turisti non interessano, a noi interessa mantenere la vivibilità anche in quei posti, dove oggi non è possibile averla in maniera dignitosa. Ricordo al Consigliere Curtaz che, quando parliamo di un piano di sviluppo sostenibile, siamo d'accordo, però bisogna anche ricordarsi che un piano, che possa assolvere in maniera chiara questa funzione, deve tener conto di tutti e di tutto, ma soprattutto bisogna tener conto che il tutto deve essere realizzato sulla base del buon senso ed è lì la differenza fra noi e voi, cioè il buon senso: si deve aver rispetto per chi in montagna ci deve vivere e lavorare, sull'ambiente concordiamo senza dimenticare la sicurezza e la salute umana. Se un domani dovesse succedere che qualcuno, per mancanza di soccorso, muore, vorrei vedere se il gruppo "Verde" non viene qui a sollevare la questione…
(interruzione del Consigliere Curtaz, fuori microfono)
… non sto facendo demagogia. Collega, abbiamo due pensieri diversi, abbiamo avuto in Valle d'Aosta delle denunce e sappiamo come si comporta la legge in queste situazioni, perché ci sono normative ben chiare di responsabilità. Se un domani succede qualcosa per mancanza di collegamento - non mi riferisco alla strada, né alla funivia -, di un minimo collegamento di soccorso… di poter arrivare in tempo utile alle strutture sanitarie… lei mi può dire che c'è l'elicottero; sì, ma in certi giorni l'elicottero non può intervenire. Ho voluto esagerare per farvi capire che dobbiamo cercare di ragionare tutti con il buon senso utilizzato dai nostri avi. Il Consigliere Curtaz ha detto che abbiamo ereditato un certo patrimonio grazie ai nostri avi che hanno dovuto subire sacrifici immensi e perché avevano ben altri problemi, fra cui quello della sussistenza; è vero, ma oggi non possiamo pensare che delle persone possano vivere in quella maniera per far cosa gradita ad altri. È giusto quindi preservare l'ambiente, però è giusto fare un ragionamento sensato e di rispetto della vita altrui!
Président Si personne ne demande la parole, je ferme la discussion générale.
La parole au rapporteur, le Conseiller Cottino.
Cottino (UV) Voglio cominciare anch'io da una scommessa, che è però diversa rispetto a quella lanciata dal collega Curtaz: è che, anche se a lui e ad altri pare poca cosa questa legge, prevede un finanziamento di 1 miliardo e mezzo delle vecchie e deprezzate lire, che saranno utilizzate come punto di partenza e di studio… sufficienti a far partire alcune iniziative nella conca di Cheneil… Ne sono convinto! Voglio ancora soffermarmi su alcune affermazioni che sono state fatte e che non rispondono alla completa verità. Qualcuno ha detto: "Se ci fermiamo ai particolari, troveremo sempre qualcuno che non è d'accordo". Verissimo, allora perché si vuole scendere nei particolari oggi, in questa legge generale di principi, che rimanda tutti i dettagli ad un accordo di programma, che ha dei paletti precisi, che non permetterà, senza apportare variazioni a questa legge, di fare tutto quello che si vuole? Nello stesso tempo, è evidente che la pensiamo in modo diverso, cara collega Squarzino, perché se da una parte non sono assolutamente d'accordo che si possa fare un piccolo Breuil a Cheneil - estremizzo per rendere l'idea -, nello stesso tempo non sono d'accordo che la conca di Cheneil diventi il simbolo di wilderness.
Quando si parla di viabilità, si parla di viabilità esclusivamente rurale, che deve consentire solo un certo tipo di sfruttamento, questo deve essere chiaro, ma deve anche permettere a qualcuno di operare e di vivere! A chi si lancia con delle crociate, vorrei fargli fare qualche mesetto in alpeggio (ma non in vacanza) e potrei anche fargli da guida - visto che ho provato e conosco quell'ambiente per averlo frequentato e non solo per qualche mese -, perciò vorrei far provare le bellezze di quel tipo di lavoro anche alla collega Squarzino. Potrebbe essere interessante!
Presidente … Consigliere Cottino, prendiamo atto della disponibilità…
Cottino (UV) … siccome qualcuno ha fatto dell'ironia, ho specificato. Solo come guida! Al di là delle battute, credo che questa legge sia il primo passo.
Sono convinto che non devono esserci degli anelli deboli nel confronto fra le parti.
Ritengo che il Comune di Valtournenche, quando si siederà al tavolo assieme alla Regione, non farà un accordo di programma in un giorno o in un mese e avrà la necessità di poter disporre di studi sui quali ragionare ed approfondire ogni singola tematica, ma sono convinto che al tavolo della discussione il Comune di Valtournenche non potrà fare a meno di chiamare anche la consorteria; se non lo farà, è pacifico che verrà meno a uno dei suoi compiti istituzionali, sono però convinto che questo non avverrà, così come sono convinto che questa legge sia il primo passo. Snobbarlo… il voler a tutti i costi fare di una legge di principi generali una legge di dettaglio, oppure fasciarsi la testa, prima di averla rotta, perché non si ha nessuna fiducia, non si ha nessuna volontà di aspettare gli eventi e di discutere tutte le cose al momento opportuno, non mi sembra molto logico e non mi pare che, così facendo, faremmo un grandissimo servizio alla conca di Cheneil: faremmo qualcosa di molto diverso che questa legge non prevede e non vuole prevedere.
Président La parole à l'Assesseur à l'agriculture et aux ressources naturelles, Perrin.
Perrin (UV) Avant tout pour remercier le rapporteur et aussi les commissions, qui ont bien voulu débattre de ce projet de loi, ainsi qu'entendre toutes les parts en question. Le débat a été intéressant et même exagéré face à ce petit projet de loi, mais, quand même, sur Cheneil je crois qu'on a écrit beaucoup, on a beaucoup discuté, on a beaucoup dit, mais on n'a rien fait, celle-ci c'est une constatation.
Je voudrais quand même faire quelques petites prémisses, parce que, justement, il a été rappelé qu'on ne peut pas imaginer le futur de Cheneil sans se pencher un instant sur ce qui a été son passé et les raisons de son passé. Ce projet de loi a un but très simple et une finalité qui est escomptée: c'est de tâcher de revaloriser un endroit tout à fait singulier. La fonction agricole, que dans cette zone était préminente, a été réglée par un consortage, qui permettait à de nombreuses familles copropriétaires d'utiliser au mieux toutes les ressources de cet endroit. Le rapporteur a déjà cité l'Abbé Gorret, qui nous décrit d'une façon réaliste et, en même temps, pittoresque l'activité qui se menait à Cheneil et aussi sa vie sociale, qui était le point fort de l'activité agricole de Cheneil, et cela était dû aux règles de la consorterie. Cheneil - qui est originel par son endroit, même si des endroits originels en Vallée d'Aoste il y en a beaucoup, je dirais qu'il est originel aussi par ses hommes et par les règles que les hommes ont su se donner dans ce lieu particulier - a eu un essor touristique pionnier.
Cela a été dû à l'initiative de ses habitants et aussi à certaines circonstances, par exemple le passage de Whimper à Cheneil, qui avait fait du Tournalin un observatoire vers le Mont-Cervin pour tenter ses ascensions. Les deux hôtels, qui ont été justement rappelés - aujourd'hui nous en sommes à un -, ont fourni le séjour à tant d'alpinistes, à hommes et femmes de lettres, à des chercheurs passionnés de la nature et de la montagne. Tout le monde a rappelé Carrel, une des figures caractéristiques de Cheneil, une des plus grandes guides de Valtournenche et, lui, il a su animer ce pays, dont il a été l'emblème, par ses exploits, mais aussi par son activité. Justement l'homme doit y être et son activité était une activité d'éleveur - il était un bon éleveur - et une activité d'hôtelier, donc voilà le binôme fameux que nous souhaitons toujours dans le développement de notre Région. La nature de Cheneil a dans son histoire une agriculture de montagne, des alpages très bien organisés, une activité d'alpinisme et de randonnée, une activité touristique et hôtelière, mais attention: cela a eu lieu à un moment où d'autres n'étaient pas encore confrontés à ces problèmes. Aujourd'hui, au contraire, à Cheneil l'activité agricole n'existe presque plus ou elle est pratiquée dans des conditions inacceptables.
L'activité touristique est à son moindre historique, tout en rendant honneur à la famille qu'avec un sens d'attachement a résisté malgré tout. Le patrimoine architectonique est en décadence, sauf quelques louables exceptions. Or, nous devons nous interroger, si nous voulons perpétuer cette décadence, en continuant à dire "non", parce que nous avons dit "non" à la route. Nous avons aussi dit "non" à un plan de développement agricole, mais il s'agissait d'un projet: on a donné un jugement sur un projet, on n'a pas donné un jugement sur une zone. C'est vrai que les services de mon Assessorat ont donné à ce moment-là un jugement qui n'a pas été positif, mais cela ne signifie pas qu'il ne faut pas développer l'agriculture à Cheneil.
Ce petit projet de loi, qui prévoit une dépense de quelque 800 mille €, tout en n'étant pas assez, est quand même une première réponse, même s'il n'a pas la prétention de répondre à tous les problèmes de Cheneil qui ont été soulevés ici. Il veut pouvoir commencer à ouvrir un parcours, c'est le but de cette loi et nous allons voir comment ouvrir ce parcours. Je crois qu'il y a quand même une affirmation partagée par tout le monde, c'est-à-dire l'affirmation qu'on n'arrivera pas à Cheneil par une route carrossable. Il me semble que sur cette affirmation tout le monde est d'accord et qu'elle n'était pas absolument escomptée. Quand je parle de débat, je ne parle pas seulement de débat à l'intérieur de cette Assemblée, je parle de discussions dans la Commune de Valtournenche, faites par les membres de la consorterie aussi, par les habitants de Valtournenche, faite par la municipalité de Valtournenche.
Je crois que ce point est important. Ce projet de loi, que quelqu'un a appelé "ambiguë" - moi je l'appellerais plutôt "innocent", parce qu'il est petite chose, et l'ambiguïté c'est autre chose -, a quand même eu le courage de toucher à un thème qui semblait tabou; parce que de Cheneil - je répète - on a beaucoup parlé, mais rien n'a jamais démarré. On ne peut pas laisser Cheneil dans ces conditions et là nous devrions être tous d'accord: toutefois, d'un côté l'on imagine Cheneil envahi par les voitures et par les remontées mécaniques et, d'autre part, quelqu'un arrive à percevoir l'officialisation par cette loi de l'immobilisme de la zone et ce n'est ni l'une, ni l'autre chose. Par cette loi nous prétendons uniquement de donner quelques réponses bien ciblées et je vais les énoncer. C'est vrai qu'il faudra étudier la question, rédiger un accord de programme de façon convenable: dans cet accord de programme tout le monde devra trouver sa place dans le débat et il est prévu qu'il y ait la possibilité de la participation non seulement des collectivités locales, mais aussi des privés.
Je crois donc que je peux tranquillement donner la garantie que la consorterie sera partie prenante du débat qui portera à la prédisposition de l'accord de programme, comme d'ailleurs elle a été partie prenante dans le débat, qui a porté à l'élaboration et à la discussion de ce petit projet de loi. Premier objectif: l'inversion de tendance, pour éviter l'abandon et la dégradation de son patrimoine historique. Quant à la typologie des interventions, on a donné des significations énormes et les plus variées aux infrastructures. Il existe un patrimoine représenté par les villages historiques, ils sont bien définis: A 33 - A 34, c'est dans ce sens qui va mon amendement, il faut les définir pour qu'il n'y ait pas de confusion - ils doivent être aménagés -, puis il faut remettre en ordre la voirie existante et donc je ne suis pas d'accord sur l'amendement présenté par la "Stella Alpina" et par "Forza Italia" d'éliminer cela, parce que c'est un des buts de cette loi, nous commençons par mettre en place celle qui est la viabilité existante de la zone.
Il y a un parcours d'excursion à Cheneil, qui avait été réalisé par le CAI dans la deuxième moitié du XVIIIème siècle et qui est à l'abandon, il existe des maisons rurales, il faut tâcher de donner des aides, afin qu'on puisse réaménager ces maisons et là il y a un plan d'aménagement qui permet de récupérer et aussi donner des possibilités économiques, afin qu'il y ait finalement un intérêt à rebâtir ces maisons. Il peut y avoir aussi la nécessité de disposer d'un petit immeuble pour des activités d'intérêt collectif, je fais un exemple: un petit musée d'alpinisme ou un lieu de rencontre; étant un lieu riche d'histoire de l'alpinisme, il serait même intéressant qu'on tâche de valoriser aussi cette spécificité, puisqu'il faut créer les conditions pour valoriser toutes les ressources dont Cheneil est porteur. Tout cela ne pourra être réalisé qu'après avoir signé un accord avec la municipalité de Valtournenche, à qui reviendra la gestion des contenus de cet accord et là je crois que c'est un principe important, c'est-à-dire que ce soit la collectivité intéressée qui aille faire la gestion des contenus de cet accord.
Cette loi donc a seulement l'objectif de donner quelques instruments et de mettre à disposition quelques disponibilités économiques, mais c'est un premier pas.
Les interventions prévues n'excluent pas de futures interventions. Il y a bien sûr des lois de secteur; je cite, par exemple, que, pour réaménager ou bâtir des alpages, il y a une loi spécifique, qui prévoit des interventions importantes, jusqu'à 75 pour cent de la dépense admissible. S'il y a donc des initiatives de cette nature de la part de la consorterie, les ressources financières, elles, pourraient revenir d'un autre chapitre, nous n'allons pas utiliser ce peu d'argent que nous avons à disposition à travers ce projet de loi.
On n'a pas parlé d'accès, c'est vrai, on a parlé de "viabilité rurale existante", c'est un des problèmes absolument à résoudre, mais cette loi ne le résout pas. Nous n'aurions même pas l'argent disponible pour répondre à l'amendement des Conseillers de "Per la Valle d'Aosta - con l'Ulivo", c'est-à-dire de réaliser "in via prioritaria l'ascensore inclinato previsto dal vigente piano regolatore di Valtournenche…". Nous ne nous engageons pas dans ce choix et nous n'avons même pas les disponibilités économiques pour le faire, ce sont autres les finalités de ce projet de loi.
Cela pour dire que tous les procès aux intentions et la chasse aux sorcières, me laissent un peu perplexe, parce qu'on ne peut pas faire toujours des hypothèses sur ce qui arrivera. Le projet de loi est clair: il a établit des points très précis, donc l'accord de programme ne pourra pas aller contre la typologie des interventions et contre ce qui a été dit de façon claire dans ce projet de loi.
Pour terminer, je me pose la question: est-ce que il y a quelqu'un qui peut avoir l'intérêt à perpétuer un lent et continuel abandon de Cheneil? Je crois que cela ne convient à personne. Qui pourrait être intéressé à ce que Cheneil meure? Non, nous ne voulons pas que Cheneil meure et ce projet de loi représente une première réponse pour faire vivre ce coin, dont tout le monde a déclamé les beautés et les potentialités liées aussi à un tourisme qui doit être un tourisme différent, à une agriculture qui doit pouvoir s'exercer, mais il faut que les activités des hommes puissent avoir lieu et que les hommes puissent y vivre.
Président On peut passer à l'examen du projet de loi, qui - je le rappelle - a eu l'avis, à la majorité, de la IIème et de la IIIème Commission.
Je soumets au vote l'article 1er:
Conseillers présents: 32
Votants: 29
Pour: 29
Abstentions: 3 (Beneforti, Curtaz, Squarzino Secondina)
Le Conseil approuve.
A l'article 2 il y a plusieurs amendements, on procédera dans cette façon: on discutera, dans l'ordre, les amendements n° 1 et n° 2 du groupe "Per la Valle d'Aosta - con l'Ulivo", l'amendement des groupes "Forza Italia" e "Stella Alpina", un amendement conjoint, et, ensuite, l'amendement de l'Assesseur Perrin. Je donne lecture de l'amendement n° 1 du groupe "Per la Valle d'Aosta - con l'Ulivo":
Emendamento All'articolo 2, comma 1, inserire il punto a bis):
"a bis) alla realizzazione, in via prioritaria, dell'ascensore inclinato previsto dal vigente Piano Regolatore del Comune di Valtournenche, per favorire un agevole accesso al villaggio di Cheneil per il trasporto di persone e di materiale;"
Je donne lecture de l'amendement n° 2 du groupe "Per la Valle d'Aosta - con l'Ulivo":
Emendamento All'articolo 2, comma 1, aggiungere, a conclusione della lettera b), la seguente frase:
"con esclusione delle infrastrutture viarie e di impianti sciistici";
La parole à la Conseillère Squarzino Secondina.
Squarzino (PVA-cU) Penso di essere stata abbastanza chiara nella mia presentazione, volevo soltanto precisare che noi siamo per lo sviluppo di Cheneil, non contro il suo sviluppo, non siamo quelli che diciamo "no" alle cose, ma con questo emendamento diciamo "sì" subito ad un ascensore per dare una risposta immediata alle esigenze di accesso delle persone.
Con l'emendamento n. 2… capiamo le parole dell'Assessore, ma - ripeto - l'Assessore dice delle cose che nella legge non ci sono; nel provvedimento in questione non c'è la certezza che non si costruirà una strada; quando il comune e la Regione andranno ad attuare questa legge, lo faranno secondo quanto essa prevede… la legge non dice questo… per questo motivo, chiediamo che nella legge vengano precisate le volontà politiche che lei qui ha espresso.
Président Je soumets au vote l'amendement n° 1 du groupe "Per la Valle d'Aosta - con l'Ulivo":
Conseillers présents: 32
Votants: 6
Pour: 3
Contre: 3
Abstentions: 26 (Agnesod, Aloisi, Bionaz, Borre, Cerise, Charles Teresa, Comé, Cottino, Cuc, Ferraris, Fiou, Lanièce, Louvin, Marguerettaz, Nicco, Ottoz, Pastoret, Perrin, Perron, Piccolo, Praduroux, Rini, Vallet, Vicquéry, Viérin D., Viérin M.)
Le Conseil n'approuve pas.
Je soumets au vote l'amendement n° 2 du groupe "Per la Valle d'Aosta - con l'Ulivo":
Conseillers présents: 32
Votants: 10
Pour: 3
Contre: 7
Abstentions: 22 (Agnesod, Aloisi, Bionaz, Borre, Cerise, Charles Teresa, Cottino, Cuc, Ferraris, Fiou, Louvin, Nicco, Ottoz, Pastoret, Perrin, Perron, Piccolo, Praduroux, Rini, Vallet, Vicquéry, Viérin D.)
Le Conseil n'approuve pas.
Je donne lecture de l'amendement des groupes "Forza Italia" et "Stella Alpina":
Emendamento La lettera b) del comma 1, dell'articolo 2 del Disegno di legge regionale recante: "Interventi per la valorizzazione ed il recupero del patrimonio storico, architettonico e agro-silvo-pastorale della conca di Cheneil nel Comune di Valtournenche", è sostituita dalla seguente:
"b) alla realizzazione di strutture e infrastrutture funzionali alla riqualificazione delle zone territoriali di tipo A (A33; A34) e della viabilità rurale-escursionistica;"
La parole au Conseiller Marguerettaz.
Marguerettaz (SA) Avevo già accennato nel corso del mio intervento al senso di questo emendamento o meglio alla preoccupazione della "Stella Alpina" che la portava a proporre questo emendamento. Vorrei aver conforto dall'Assessore, perché mi è parso di capire che ha escluso che nel termine della "viabilità" sia individuabile anche la questione dell'accesso a Cheneil, vorrei che l'Assessore mi desse conferma di questo.
Président La parole à l'Assesseur à l'agriculture et aux ressources naturelles, Perrin.
Perrin (UV) Oui, j'ai déjà dit dans mon intervention qu'on n'a pas abordé le problème de l'accès, on parle de "viabilité rurale et pédestre existante", c'est-à-dire la vieille muletière, les sentiers et la viabilité à l'intérieur des zones A.
Président La parole au Conseiller Marguerettaz.
Marguerettaz (SA) Confortato dalle parole dell'Assessore, dalle quali è chiaro che questo problema, del quale abbiamo a lungo dibattuto, non è contemplato da nessun articolo di questa legge, ritiriamo l'emendamento, almeno lo ritira la "Stella Alpina".
Président La parole au Conseiller Frassy.
Frassy (FI) Questa verifica in tempo reale è curiosa, perché l'articolo 2 è oggetto di un emendamento anche da parte dell'Assessore… che è colui che ha portato in Giunta l'approvazione di questo disegno di legge! Viene stralciato il passaggio significativo, e per certi versi impegnativo, dell'individuazione generale del piano regolatore, per dare un riferimento più specifico e noi pensavamo che l'emendamento, presentato congiuntamente dal nostro gruppo e da quello della "Stella Alpina", andasse nella direzione dell'emendamento dell'Assessore, invece dobbiamo dire che, pur andando in quella direzione, ci sembra di capire che l'Assessore ci dica: "È inutile che sosteniate questo emendamento, perché comunque state tranquilli". Assessore, però, mi sembra che lei stesso non abbia applicato questa filosofia al testo originario della legge, perché comunque ha ritenuto che fosse necessario far chiarezza e precisazione su cosa si intendesse, o meglio su cosa non si intendesse, nell'ambito del piano regolatore generale.
Vorrei anche evidenziare che questa parolina, che vogliamo andare ad eliminare, dà maggiore autonomia all'accordo di programma sancito dall'articolo 3, come dovrebbe essere lo scopo della legge. Non è che non ci fidiamo della sua parola data in aula, ma lei deve capire che il nostro gruppo non ha mai votato la fiducia alla Giunta in cui lei si trova, di conseguenza, al di là di quella che è la fiducia personale, noi riteniamo che contino le parole, soprattutto quando si vota una legge. La inviteremmo perciò a valutare quali siano i motivi oggettivi che le impediscono di votare un emendamento, se quell'emendamento va nella direzione del suo pensiero. Ci sembra che la fiducia che dobbiamo porre nei suoi confronti debba essere tale alla fiducia che lei possa porre non nei nostri confronti, ma in quello che dicono le parole. Sul presupposto che non votiamo la fiducia a nessuno, ma votiamo una legge che è fatta di parole, non ritiriamo l'emendamento e la invitiamo, in maniera coerente con le sue affermazioni, a sostenere l'emendamento con un voto positivo.
Président La parole à l'Assesseur à l'agriculture et aux ressources naturelles, Perrin.
Perrin (UV) Je profite alors pour illustrer l'amendement que j'ai présenté à l'article 2. C'est pour une question de clarté. Quelqu'un a dit que ce projet de loi est ambigu; c'est vrai, il y a le problème de l'accès que ce projet de loi n'a pas pris en compte. Pour ce qui concerne la viabilité, ce projet de loi prend en compte la viabilité rurale existante, c'est un engagement et donc c'est une question de clarté: on ne va pas, à travers cette loi, financer d'autres types de viabilité que ne soit pas celle existante.
Pour une question de clarté aussi a été introduit l'amendement "delle zone territoriali di tipo A33-A34", et c'est dans ces zones-là que nous allons intervenir. C'est le but des interventions économiques aussi de cette loi. Il me semble que c'est un élément de clarté et il changerait bien sûr le fait d'enlever "esistente": on pourrait envisager de dresser une liste d'autre viabilité, qui n'est pas celle existante, c'est une volonté précise.
Président L'amendement des groupes "Stella Alpina" et "Forza Italia" est considère retiré pour ce qui concerne le groupe "Stella Alpina", mais est maintenu au nom du groupe "Forza Italia", je le soumets au vote:
Conseillers présents: 32
Votants: 11
Pour: 8
Contre: 3
Abstentions: 21 (Agnesod, Aloisi, Bionaz, Borre, Cerise, Charles Teresa, Cottino, Cuc, Ferraris, Fiou, Louvin, Nicco, Ottoz, Pastoret, Perrin, Perron, Praduroux, Rini, Vallet, Vicquéry, Viérin D.)
Le Conseil n'approuve pas.
Je donne lecture de l'amendement de l'Assesseur Perrin à l'article 2:
Emendamento La lettera b) del comma 1, dell'articolo 2 del Disegno di legge regionale recante: "Interventi per la valorizzazione ed il recupero del patrimonio storico, architettonico e agro-silvo-pastorale della conca di Cheneil nel Comune di Valtournenche", è sostituita dalla seguente:
"b) alla realizzazione di strutture e infrastrutture funzionali alla riqualificazione delle zone territoriali di tipo A (A33; A34) e della viabilità rurale-escursionistica esistente;"
Je le soumets au vote:
Conseillers présents: 32
Votants: 29
Pour: 29
Abstentions: 3 (Beneforti, Curtaz, Squarzino Secondina)
Le Conseil approuve.
Je soumets au vote l'article 2 dans le texte ainsi amendé:
Articolo 2 (Tipologia degli interventi)
1. Per il perseguimento degli obiettivi indicati dall'articolo 1, sono individuati interventi finalizzati:
a) all'attività di ricerca storica, scientifica e promozionale connessa alle caratteristiche della località, con particolare riferimento alle peculiarità alpinistiche;
b) alla realizzazione di strutture e infrastrutture funzionali alla riqualificazione delle zone territoriali di tipo A (A33; A34) e della viabilità rurale-escursionistica esistente;
c) alla riqualificazione architettonica e funzionale degli edifici di interesse storico e architettonico esistenti;
d) all'acquisto di immobili per destinazioni di interesse collettivo.
Conseillers présents et votants: 32
Pour: 29
Contre: 3
Le Conseil approuve.
A l'article 3 il y a l'amendement n° 3 du groupe "Per la Valle d'Aosta - con l'Ulivo", dont je donne lecture:
Emendamento All'articolo 3, al comma 2 aggiungere all'incipit:
"redatto in conformità con il vigente Piano Regolatore Generale del Comune di Valtournenche".
Je le soumets au vote:
Conseillers présents: 32
Votants: 6
Pour: 3
Contre: 3
Abstentions: 26 (Agnesod, Aloisi, Bionaz, Borre, Cerise, Charles Teresa, Comé, Cottino, Cuc, Ferraris, Fiou, Lanièce, Louvin, Marguerettaz, Nicco, Ottoz, Pastoret, Perrin, Perron, Piccolo, Praduroux, Rini, Vallet, Vicquéry, Viérin D., Viérin M.)
Le Conseil n'approuve pas.
Je soumets au vote l'article 3:
Conseillers présents et votants: 32
Pour: 29
Contre: 3
Le Conseil approuve.
A l'article 4 il y a un amendement de l'Assesseur Perrin, dont je donne lecture:
Emendamento "L'articolo 4 "Disposizioni finanziarie" del Disegno di Legge recante: "Interventi per la valorizzazione ed il recupero del patrimonio storico, architettonico e agro-silvo-pastorale della conca di Cheneil nel Comune di Valtournenche" è sostituito dal seguente:
"Articolo 4
(Disposizioni finanziarie)
1. L'onere derivante dall'applicazione della presente legge è determinato in euro 75.000 per l'anno 2003 ed in euro 700.000 per l'anno 2004.
2. L'onere di cui al comma 1 trova copertura nell'obiettivo programmatico 2.2.1.08. (Parchi, riserve e beni ambientali) mediante la riduzione di pari importo dello stanziamento iscritto al capitolo 69020 (Fondo globale per il finanziamento di spese di investimento) dell'obiettivo programmatico 3.1. (Fondi globali), a valere sull'accantonamento previsto al punto B.2. (Interventi per la valorizzazione ed il recupero del patrimonio storico, architettonico e agro-silvo-pastorale della conca di Cheneil nel Comune di Valtournenche), dell'allegato n. 1 dello stato di previsione della spesa del bilancio della Regione per l'anno finanziario 2003 e di quello pluriennale per gli anni 2003/2005.
3. Per l'applicazione della presente legge, la Giunta regionale è autorizzata ad apportare, con propria deliberazione, su proposta dell'assessore regionale competente in materia di bilancio e finanze, le occorrenti variazioni di bilancio"."
Je le soumets au vote:
Conseillers présents et votants: 32
Pour: 29
Contre: 3
Le Conseil approuve.
La parole au Conseiller Marguerettaz, pour déclaration de vote.
Marguerettaz (SA) Vi rubo ancora dieci secondi per motivare il voto favorevole della "Stella Alpina", che era già ben predisposta per la portata di questa legge, che comunque smuove una situazione di immobilismo, dal punto di vista della riqualificazione di Cheneil.
Le perplessità che nutrivamo le avevamo esposte, il voto favorevole nasce dal conforto di avere più volte sottolineato come l'annoso problema dell'accesso alla conca di Cheneil non venga contemplato da questa legge, ma venga rimandato ad un accordo con il comune, sentita anche la Consorteria di Cheneil. Annuncio il voto favorevole della "Stella Alpina".
Président Je soumets au vote le projet de loi dans son ensemble:
Conseillers présents et votants: 33
Pour: 30
Contre: 3
Le Conseil approuve.
Avec cet acte on termine les travaux de ce matin, le Conseil est convoqué à 16 heures.
La séance est levée.