Objet du Conseil n. 3035 du 19 février 2003 - Resoconto
OGGETTO N. 3035/XI Ruolo del gruppo "Heineken Italia" nello stabilimento industriale di Pollein. (Interpellanza)
Interpellanza Premesso:
- che, mediante un accordo sottoscritto nel 1997 tra la Regione e la Heineken Italia, è stato conferito alla SIMA - società partecipata da Finaosta - il ramo d'azienda costituito dallo stabilimento di Pollein;
- che nell'insediamento valdostano vi sarebbero segnali di rallentamento produttivo, oltre a una diminuzione delle maestranze impiegate, oggi al di sotto delle cento unità;
i sottoscritti Consiglieri regionali
Interpellano
l'Assessore delegato per sapere:
1) per quali ragioni Heineken Italia ha progressivamente ridotto il ruolo dell'insediamento valdostano a vantaggio di altre filiali italiane del gruppo;
2) quali sono gli obiettivi di produzione, di occupazione e di investimenti che il management di Heineken Italia si prefigge per il prossimo futuro in riferimento allo stabilimento di Pollein;
3) quali sono le considerazioni e gli intendimenti della Giunta regionale in merito all'applicazione della convenzione.
F.to: Tibaldi - Frassy
Président La parole au Conseiller Tibaldi.
Tibaldi (FI) Il 30 ottobre 1997 è stato siglato un accordo fra "Heineken Italia" e la società finanziaria regionale Finaosta, avente lo scopo di garantire la prosecuzione dell'attività nello stabilimento birraio di Pollein. Secondo tale accordo la "Heineken" ha conferito alla SIMA - società partecipata da Finaosta - il ramo d'azienda costituito dallo stabilimento di Pollein, mentre Finaosta ha contestualmente ricostituito la sua percentuale di possesso, il 49 percento, iniettando capitali per un valore di oltre 40 miliardi di lire. La SIMA ha quindi concesso la sua nuova proprietà in affitto alla "Heineken Italia", che si occupa della gestione, e il personale impiegato è rimasto alle dipendenze della "Heineken Italia", mentre la SIMA fornisce una serie di servizi relativi all'organizzazione dei trasporti e agli acquisti necessari al ciclo produttivo.
Questo, in estrema sintesi, è il patto del 1997, che trova la sua origine nella crisi che stava attanagliando il mercato della birra e l'intenzione del gruppo "Heineken" di dimettere una unità produttiva in Italia, in ottemperanza alla pronuncia "dell'antitrust" a seguito della acquisizione delle concorrenti "Interbrew" e "Moretti" da parte della stessa "Heineken". A titolo di cronaca, è bene ricordare che gli anni 1995-1996 sono stati costellati da lunghi periodi di cassa integrazione per tutti i dipendenti, da eccedenze produttive stoccate nello stabilimento in attesa di essere smaltite, inosservanza del protocollo di intesa firmato nel 1995 fra Regione e "Heineken". Un passato che è stato surriscaldato da eventi, poi superati grazie all'accordo del 1997, accordo miliardario che ha visto Finaosta sborsare denaro fresco per il salvataggio dello stabilimento valdostano. "Heineken" ha salvato Pollein solo in virtù di questo generoso esborso, altrimenti la storia dell'industria valdostana si sarebbe "arricchita" di un altro "flop" già nel 1997 o poco dopo ma, visto che eravamo alla vigilia delle elezioni regionali, la "Giunta Viérin" non poteva permettersi questo "flop". Di qui la convenzione del 1997, che ha imposto alla "Heineken" alcuni obblighi, che ricordo.
Il primo, un impegno decennale, fino al 2007, di mantenere l'esercizio dell'attività in Pollein e, conseguentemente, un livello occupazionale adeguato alla stessa. Oggi i dipendenti risultano al di sotto delle 100 unità, mentre al momento della stipulazione dell'accordo erano in numero di gran lunga superiore: 129 fissi e 27 stagionali. Queste sono le notazioni che mi feci in IV Commissione quando ci parlò della vicenda l'allora Assessore Mafrica, sempre dei DS. Il secondo punto riguardava un analogo impegno decennale a mantenere la sede legale e fiscale in Valle d'Aosta. Il terzo punto prevedeva il pagamento di un canone di affitto annuo, compreso fra i 4,4 miliardi e i 5,2 miliardi, esclusa IVA. Ritengo altrettanto importante una ricognizione su altri dati, sempre riferiti allo stabilimento di Pollein.
Nel 1995, ha prodotto 777.000 ettolitri di birra e ha investito per 3,5 miliardi; nel 1996, ha prodotto 643.000 ettolitri - con un calo sensibile - e ha investito per 3,3 miliardi; nel 1997, data della stipula di questa convenzione, erano solo più 600.000 gli ettolitri. Oggi, a distanza di poco più di cinque anni, vi sono nuove avvisaglie di crisi; abbiamo già visto che qualche giornale ha prestato attenzione a quello che sta accadendo: la forza-lavoro allo stabilimento di Pollein si è ridotta al di sotto delle 100 unità e, secondo i rappresentanti dei lavoratori, vi sarebbero segnali di rallentamento dell'attività produttiva di questa filiale. C'è un'ombra che sta addensandosi sul futuro dello stabilimento valdostano della "Heineken".
Per tale motivo abbiamo ritenuto urgente proporre questa interpellanza alla sua attenzione, Assessore: per sapere per quali ragioni "Heineken Italia" ha progressivamente ridotto il ruolo dell'insediamento valdostano a vantaggio di altre filiali italiane del gruppo, nonostante quel generoso esborso, quell'attenzione che la Valle d'Aosta ha riservato alla "Heineken". Dopo alcuni anni vediamo che il pericolo di accentrare l'interesse su altre filiali italiane rischia di concretizzarsi. Ecco perché le abbiamo posto questa prima domanda: "quali sono gli obiettivi di produzione, di occupazione e di investimenti che il management di "Heineken Italia" si prefigge per il prossimo futuro in riferimento allo stabilimento di Pollein"; visto il trend in calo, vorremmo sapere se la "Heineken" ha intenzione di invertire questo trend oppure se c'è qualche altra previsione per lo stabilimento valdostano; infine, quali sono le sue considerazioni su quanto sta accadendo e quali gli intendimenti della Giunta regionale in merito all'applicazione della convenzione, che occupa diverse pagine di una deliberazione, la n. 3640/1997.
Président La parole à l'Assesseur à l'industrie, à l'artisanat et à l'énergie, Ferraris.
Ferraris (GV-DS-PSE) Per quanto riguarda la prima questione posta, credo che il Consigliere Tibaldi abbia riassunto la situazione, almeno per quanto riguarda gli accordi raggiunti fra la Regione e "Heineken". Oggi lo stabilimento di Pollein occupa 99 dipendenti, 73 operai, 3 stagionali e 23 impiegati; l'occupazione è inferiore a quella di 10 anni fa, ma bisogna tener conto che nel frattempo sono avvenuti profondi mutamenti, sia nelle linee di produzione, sia nelle tipologie di prodotto, sia per quanto riguarda l'automazione degli impianti, sia per quanto riguarda l'organizzazione del lavoro.
La convenzione del 1997, che regola i rapporti fra Regione e "Heineken" diceva che, al fine di poter mantenere i livelli occupazionali adeguati all'attività industriale e tenuto conto dei livelli produttivi, delle professionalità necessarie nonché della continua ricerca di miglioramento della produttività complessiva, "Heineken" avrà la facoltà di non procedere alla sostituzione del personale in uscita. Questo scriveva l'accordo e credo che sia una conseguenza di modificazioni che ci sono state all'interno dello stabilimento dal punto di vista organizzativo e non tanto dei volumi produttivi, ma su questo vengo dopo.
L'azienda, che è stata sentita rispetto alla questione, ha sottolineato che lo stabilimento di Pollein non è stato ridimensionato a vantaggio degli altri cinque stabilimenti italiani, ma che invece gli è stata affidata la produzione di formati speciali, che sono quelli relativi alla produzione di birra in lattina e alle bottiglie in PET. A fronte di una produzione media precedente al 1997, che era intorno ai 600.000 ettolitri, nel periodo 1997-2002 la produzione è stata di oltre 700.000 ettolitri, con un incremento di produzione, e anche per quanto riguarda gli investimenti realizzati nel periodo, questi sono stati di 13 milioni di euro, pari al 14 percento del totale degli investimenti effettuati dalla "Heineken". Il gruppo ha quindi assegnato allo stabilimento una quota di investimenti che è leggermente superiore alla quota della produzione che si realizza a Pollein perché, a fronte di una quota di produzione che si realizza a Pollein del 12 percento della produzione realizzata dal gruppo in Italia, gli investimenti sono stati pari al 14 percento di quanto la "Heineken" ha investito nel periodo. Credo che da questo punto di vista non ci troviamo di fronte ad un ridotto ruolo dell'insediamento, ma direi che l'azienda ha mantenuto gli impegni presi.
Per quanto riguarda il periodo successivo, tutti sanno che le aziende si muovono con budget triennali, l'azienda ha sottolineato che per il periodo 2003-2005 i volumi produttivi, così come gli investimenti e i livelli occupazionali, saranno coerenti con gli impegni assunti con l'accordo citato. Del resto, se consideriamo che la produzione "Heineken" dal 1998 al 2001 è passata in Italia da 5.575.000 ettolitri a 5.755.000 ettolitri - con una crescita del 3,2 percento -, la produzione negli ultimi anni dello stabilimento valdostano è salita di oltre il 15 percento rispetto a quello che avveniva precedentemente all'accordo.
In merito alla terza domanda, mi pare che il Consigliere Tibaldi si sia documentato, ha visto cosa è previsto nella convenzione, e io non posso far altro che dire che, a fronte della situazione che si sta verificando e della volontà dell'azienda di mantenere investimenti e occupazione coerenti, quindi mantenere l'impegno a rispettare l'accordo, non si possa far altro che rispettare quanto prevede l'accordo stesso. Come il Consigliere sa, l'accordo prevede che dopo 7 anni, nel 2004, si vada ad una ridefinizione dei rapporti in vista della scadenza naturale del 2007, ed è quanto andrà fatto. Non sarà questa legislatura che affronterà questo problema, ma sarà la successiva.
Président La parole au Conseiller Tibaldi.
Tibaldi (FI) La sua risposta, Assessore, è di tenore sostanzialmente positivo e differisce dalle sensazioni che gli interpellanti hanno invece raccolto nell'ambito delle maestranze e non solo, dove vige una sorta di preoccupazione strisciante per il futuro dello stabilimento. È uno stabilimento il cui gruppo ha beneficiato di un intervento finanziario notevole, che ne ha consentito la permanenza in Valle; certamente questa permanenza ha avuto anche dei risvolti positivi sotto il profilo fiscale e non vogliamo qui sottovalutarlo, ma anche i dati che lei ci ha letto poco fa in merito ai livelli occupazionali testimoniano che, rispetto alla metà degli anni '90, il calo è sensibile. Prendiamo atto delle risposte complessive; non ci ha dato un dato disaggregato sul quinquennio 1997-2002, ma ci ha detto che la produzione è andata oltre i 700.000 ettolitri annui e che gli investimenti nel periodo sono stati di 13 milioni di euro.
Ci auguriamo che il rispetto della convenzione e le reali intenzioni del management di "Heineken" in Italia non distolgano le attenzioni di questo importante gruppo dalla Valle d'Aosta e che nella futura ridefinizione dei rapporti si marchino alcune clausole, quelle riferite agli sviluppi occupazionali e quelli riferiti al mantenimento della centralità dell'insediamento valdostano, rispetto all'articolazione su scala nazionale delle altre unità produttive. Per il momento la ringraziamo della risposta e ci riserviamo di prestare alta attenzione all'evolversi della vicenda.