Compte rendu complet du débat du Conseil régional

Objet du Conseil n. 3034 du 19 février 2003 - Resoconto

OGGETTO N. 3034/XI Eventuale acquisizione dell'Hotel Billia e di aree adiacenti alla Casa da gioco e rilancio della stessa. (Interpellanze)

Interpellanza A conoscenza delle difficoltà rilevate dalla Finaosta e dalla Regione nell'acquisizione dell'H?tel Billia e delle aree adiacenti alla Casa da gioco;

Rilevata l'importanza che riveste la salvaguardia dei posti di lavoro per le oltre 161 unità lavorative, nonché l'eliminazione dell'accerchiamento oggi esistente intorno al Casinò;

Preso atto delle difficoltà incontrate nel corso delle trattative fra le parti, derivanti anche dalla fuga di notizie messa in atto da parte di chi, forse, è interessato a che la trattativa non si concluda nell'interesse della Regione;

Viste le pressioni dei lavoratori e delle organizzazioni sindacali in difesa dei posti di lavoro;

il sottoscritto Consigliere regionale

Interpella

il Presidente della Regione per conoscere:

1) se la Giunta ha effettuato un approfondimento della relazione negativa della Finaosta;

2) se effettivamente sussiste la possibilità di acquisire i beni che sono determinanti per lo sviluppo della Casa da gioco e per l'occupazione;

3) quali iniziative alternative la Giunta intende seguire, qualora si rendano necessarie alla difesa dell'occupazione e nell'interesse turistico della zona.

F.to: Beneforti

Interpellanza Premesso:

- che, il 9 settembre 2002, la Giunta regionale ha conferito un incarico a Finaosta per la definizione dell'acquisizione del Grand Hôtel Billia e degli altri immobili di proprietà del gruppo Saav-Sitav;

- che, il 29 gennaio scorso, Finaosta ha formulato parere negativo poiché non sussistono "i presupposti teorici necessari per il perfezionamento della trattativa";

i sottoscritti Consiglieri regionali

Interpellano

il Presidente della Regione per sapere:

1) quali sono "i presupposti teorici necessari" che mancano per il perfezionamento della trattativa;

2) quali sono gli intendimenti della Giunta regionale in merito;

3) se l'ipotesi di affitto d'azienda dal gruppo Saav-Sitav appare temporaneamente praticabile: in caso affermativo, entro quale termine e secondo quali modalità si prevede di concretizzarla.

F.to: Tibaldi - Frassy - Lattanzi

Interpellanza Vista la grave situazione occupazionale per il personale del Grand Hotel Billia e il relativo sconcerto dei sindacati;

Richiamate le affermazione del Presidente della Giunta inerenti l'acquisizione del complesso immobiliare che "accerchia" la Casa da gioco di Saint-Vincent, ivi compreso il Grand Hotel Billia;

Saputo della relazione di FINAOSTA SPA inerente l'eventuale acquisizione del patrimonio immobiliare in Saint-Vincent della SAAV SPA;

Ribadito che è indispensabile avere idee chiare sul futuro della Casa da gioco per evitare una lenta agonia sia per il Grand Hotel Billia che per lo stesso Casinò;

i sottoscritti Consiglieri regionali

Interpellano

la Giunta regionale per conoscere:

1) come intende muoversi per salvaguardare i livelli occupazionali del Grand Hotel Billia;

2) qual è il piano aziendale della Casinò SPA per il rilancio della Casa da gioco e i relativi tempi di attuazione.

F.to: Viérin M. - Piccolo - Lanièce - Comé

Président Comme convenu, on passe à examiner les points n° 15, n° 24 et n° 25.

La parole au Conseiller Beneforti.

Beneforti (PVA-cU) Per quanto ci riguarda, abbiamo riportato il "problema Hôtel Billia" in questa sede per fare il punto della situazione, per conoscere, per quanto possibile, come stanno le cose.

Abbiamo seguito la vicenda sui giornali locali tramite le notizie forniteci anche dai rappresentanti sindacali interni all'Hotel Billia e anche dai lavoratori interessati, che da mesi - ma vorrei dire da anni - sono in agitazione, preoccupati di perdere il loro posto di lavoro. Abbiamo appreso anche dei danni che avrebbe creato all'iter delle trattative in corso la fuga di notizie, in merito alle risultanze della perizia fatta da Finaosta per conto della Regione. Abbiamo assistito, inoltre - almeno tramite stampa - alle liti fra i soci della SAAV e della minaccia di sequestri conservativi della Casa da gioco per debiti e impegni - sembra - non mantenuti. Siamo anche a conoscenza di alcune sue dichiarazioni, Presidente, che abbiamo appreso dagli organi di informazione, come abbiamo appreso che i tempi si allungano per una definizione del "problema Hôtel Billia". Ci siamo chiesti perché sta accadendo tutto questo, e questo ce lo domandano persone che si incontrano per strada, o che incontriamo, di questi tempi, per ragioni elettorali, perché ci muoviamo e incontriamo la gente e vengono fuori tutti i problemi esistenti. Ci domandano cosa c'è dietro "l'affare Billia", visto che la Regione non potrà mai pagare più del valore dell'immobile. Dal momento che siamo sempre stati d'accordo perché venga eliminato l'accerchiamento esistente intorno alla casa da gioco, abbiamo presentato questa interpellanza, che pone tre domande, per riuscire a capire qualcosa di questa vicenda direttamente dal Presidente.

Le domande sono note, perché sono scritte nell'interpellanza; mi attendo solo delle risposte concrete e nello spirito con il quale sono state formulate. Non penso che mi venga detto tutto, in certe situazioni è impossibile anche pretenderlo perché vi sono rapporti, trattative, eccetera, ma la Regione deve sapere uscire dal "cul de sac" in cui è venuta a trovarsi. Mi auguro che ai grandi uomini a cui è stata affidata la finanziaria valdostana non manchino le idee per uscirne; ma devo dire anche che queste sono le conseguenze di una gestione pubblica, voluta a tutti i costi dalla maggioranza precedente e dalle forze politiche che la sostenevano, e che questa maggioranza e questa Giunta stanno camminando sulla stessa strada. Fino a ieri andava tutto bene, noi eravamo coloro che strumentalizzavano tutto e tutti, eravamo gli uomini "di poca fede", mi sono sentito dire che ero l'uomo del "tanto peggio, tanto meglio", quando si parlava del pubblico-privato!

Avete fatto tutto come volevate voi, le due maggioranze di ieri e la maggioranza di oggi, e la Giunta di ieri e la Giunta di oggi, e oggi i risultati sono lì: ci troviamo in un "cul de sac", da cui non sappiamo forse come uscire! Ci usciremo senz'altro, perché "le vie del Signore sono infinite", però sono convinto che bisogna fare anche molta fatica; mi auguro che il Presidente che è uomo accorto e che segue da vicino tante cose - sappia uscire da questa situazione perché bisogna eliminare l'accerchiamento e garantire il posto di lavoro a 160 persone. Se vogliamo anche rilanciare il casinò questo accerchiamento deve essere eliminato.

Mi riservo di aggiungere altre cose dopo la risposta del Presidente, se sarà necessario.

Si dà atto che dalle ore 10,03 alle ore 10,05 presiede il Vicepresidente Lattanzi.

Presidente La parola al Consigliere Tibaldi.

Tibaldi (FI) La nostra interpellanza porta in premessa due date, che sono significative: la data del 9 settembre 2002, data nella quale la "Giunta Viérin" ha conferito un preciso incarico a Finaosta, incarico teso a definire l'acquisizione del "Grand Hôtel Billia" e degli altri immobili di proprietà del gruppo SAAV-SITAV, e poi la data del 29 gennaio scorso, data altrettanto significativa, nella quale emergono le risultanze del lavoro svolto da Finaosta; risultanze che sono di segno negativo, poiché il gruppo di lavoro individuato da Finaosta formula un parere secondo il quale non sussistono i presupposti teorici necessari per il perfezionamento della trattativa, cioè dell'acquisizione vera e propria.

A distanza di pochi mesi si esaurisce questa prima fase, squisitamente tecnica, ma fase nella quale i consulenti di Finaosta penso abbiano svolto con grande perizia le analisi del caso, analisi tese a definire se ci sono questi presupposti; la risposta è "no", non ci sono i presupposti! Dal momento in cui è scaturita questa risposta, abbiamo sentito una sorta di "strano silenzio politico" e, in particolare, mi riferisco al Presidente della Regione. Con notevole determinazione e una certa enfasi, il 9 settembre, l'allora Presidente Viérin dava un indirizzo: quello di rompere l'accerchiamento, quello di addivenire al completamento di un complesso immobiliare che da tempo inibisce lo sviluppo della casa da gioco; con non altrettanta determinazione assistiamo, invece, a un silenzio del Presidente Louvin all'indomani di questo parere negativo. Da qui la nostra interpellanza: cosa si vuole fare del Grand Hôtel Billia? Si vuole sempre perseguire l'indirizzo politico tracciato tempo fa, cioè di rompere questo accerchiamento, di acquisire questi immobili, che inizialmente erano stati classificati come essenziali allo sviluppo della casa da gioco, e successivamente definiti come funzionali allo sviluppo della stessa?

Ebbene, gli intendimenti della Giunta oggi non si conoscono, non li conosciamo noi Consiglieri di opposizione, non li conosce - presumo - neppure il gruppo SAAV-SITAV, con il quale si sta cercando di interloquire; immagino che, forse, non li conosca neppure la "Casinò S.p.A.", che si dovrebbe occupare dello sviluppo e del rilancio - e anche qui si potrebbe aprire una parentesi dolente -, tanto meno li conoscono i 151 dipendenti del gruppo che sono impiegati presso il "Grand Hôtel Billia". Un "Grand Hôtel" che ha caratterizzato la storia turistica, alberghiera e ricettiva della nostra regione, un "Grand Hôtel" dal glorioso passato, cinque stelle, che è stato sempre meta - anche di attrazione turistica - e che, recentemente, è stato classificato come edificio storico. Il suo Centro Congressi in alcuni anni è riuscito ad annoverare presenze superiori alle 20.000 annue, oggi è lì che langue, è lì che giace senza conoscere il suo futuro, e con lui giacciono e attendono una risposta anche tutti i dipendenti!

Non è la prima interpellanza che il gruppo di "Forza Italia" propone in questa sede sul futuro del "Grand Hôtel Billia". Più volte abbiamo detto che l'acquisizione del "Billia", una volta cessata la valenza della convenzione siglata nel 1996, è stata affrontata con estremo ritardo, forse perché era ed è necessaria una certa prudenza, ma comunque l'iniziativa del Governo arriva decisamente in un momento tardivo; di conseguenza, oggi, la Regione si trova scoperta nell'affrontarla. Che ne sarà di questo "Grand Hôtel Billia"? Il "niet" di Finaosta immagino che abbia messo in difficoltà lo stesso Presidente, il quale, più volte, nell'incontro con le delegazioni sindacali prima della data del 29 gennaio, ha espresso la sua fiducia e il suo ottimismo: fiducia ed ottimismo che sentiremo dalle sue risposte se oggi permangono o meno.

Tutto sommato lei, Presidente, sa che è il perno di questa operazione, perché in quell'area in cui insiste la casa da gioco, c'è questo casinò che dipende, per il 99 percento, dai suoi "desiderata", visto che lei è l'azionista di riferimento, e c'è il "Grand Hôtel Billia", sul quale pende l'aspettativa di un'acquisizione regionale. Quindi, alla fine, la decisione politica somma è vostra, come Giunta, in particolare sua come Presidente, ma è una decisione politica che stenta ad arrivare non solo per il "Grand Hôtel Billia", ma anche per la casa da gioco che, benché sia strutturata in forma di "Casinò S.p.A.", non riesce a definire ancora un piano di sviluppo, non riesce a tessere una trattativa di collaborazione con lo stesso "Grand Hôtel Billia".

Questa sinergia proficua che si è espletata negli anni passati, oggi non sappiamo se avrà un futuro o meno; di conseguenza, questa sua volontà è determinante. Una volontà che ci è sembrata più definita in passato e che oggi, invece, ci sembra più adombrata, per non dire che non sussiste del tutto!

Di qui le nostre domande: quali sono i presupposti teorici necessari che hanno impedito una valutazione positiva da parte di Finaosta; quali sono gli intendimenti della Giunta regionale in merito a tale vicenda; e poi, la terza domanda, su un'ipotesi che viene paventata, che è l'ipotesi di affitto d'azienda, di cui più volte si è parlato; se n'è parlato anche in un incontro verso fine novembre che si tenne a Saint-Vincent presso la Sala del Consiglio comunale, alla quale erano state invitate tutte le forze politiche. Allora mi ricordo che il Presidente della "Union Valdôtaine" e la coordinatrice della "Stella Alpina" non si presentarono, disertarono l'incontro dicendo che la questione era prematura; da un certo punto di vista, ci fa piacere vedere che oggi anche la "Stella Alpina" intervenga sull'argomento: forse si rende conto che non era tanto prematuro allora e, adesso, è più che mai urgente!

Dicevo, si paventa l'ipotesi di affitto di azienda perché, se non si perfeziona l'acquisizione, bisogna sapere quale sorte avrà questa importante struttura alberghiera che ha dato lustro alla Valle d'Aosta e al suo complesso turistico ricettivo. È tempo di elaborare un progetto di sviluppo per la casa da gioco, per lo stesso "Grand Hôtel Billia", per tutto il complesso turistico alberghiero che ruota attorno a questi due perni: prima, legati da una sorta di essenzialità reciproca; oggi, da una funzionalità - per usare termini che sono comparsi anche nelle deliberazioni di Giunta - "in momenti successivi". Presidente, a lei l'onere della risposta e poi ci riserviamo la replica.

Président La parole au Conseiller Piccolo.

Piccolo (SA) Credo che l'interpellanza sia più che esaustiva, ma occorre dire che il problema della Casa da gioco di Saint-Vincent, è sicuramente tra i più importanti dell'Amministrazione regionale, che ha impegnato sia la precedente legislatura che l'attuale, e che recentemente si è potuto chiudere con la Gestione straordinaria e con l'affidamento della gestione ad una S.p.A. pubblica.

È indubbio che il Casinò di Saint-Vincent rappresenta una delle più importanti fonti economiche ed occupazionali della nostra regione. Occorre quindi dare tempestività alle decisioni ed alle azioni per lo sviluppo dell'attività della casa da gioco, sempre in tempi strettissimi, alla luce anche della pressante e possibile apertura a breve di altri casinò sul territorio nazionale. Non dobbiamo e non possiamo permetterci il lusso di tergiversare, Presidente: la recente legge approvata dal Consiglio con la costituzione della S.p.A. pubblica ha appunto affidato al nuovo Consiglio di Amministrazione il compito di programmazione, di sviluppo e di rilancio del casinò. Siamo peraltro convinti che al rilancio della casa da gioco va assicurata l'acquisizione del "Billia" e delle proprietà immobiliari, indispensabili per poter meglio rilanciare tutta l'intera attività della casa da gioco.

Considerato che Finaosta - almeno da quanto abbiamo potuto apprendere dai mezzi di informazione - non ha espresso parere favorevole al problema all'acquisizione per rompere l'accerchiamento, si vuole sapere quali siano gli intendimenti della Giunta regionale per assicurare il mantenimento delle attuali maestranze del "Grand Hotel Billia" giustamente preoccupate, e quali i tempi relativi all'acquisizione dell'immobile. Nel concludere, ricordiamo che, come "Stella Alpina", abbiamo sempre sottolineato l'esigenza di venire a conoscenza di quale sia il piano aziendale della "Casinò S.p.A." di Saint-Vincent e quali siano eventualmente i progetti che possono permettere il suo rilancio, alla luce anche del periodo - certamente non felice - che sta attraversando la casa da gioco. Ricordo infine che, nell'ambito del comprensorio interessato al Casinò di Saint-Vincent, esiste una forte preoccupazione sull'attuale andamento dell'attività, oltre che all'interno della stessa struttura e mi riferisco, in particolare, alle maestranze occupate.

Concludendo, Presidente, ci auguriamo che lei possa darci risposte positive ai quesiti posti e soprattutto alle parti interessate, che aspettano doverose e sollecite risposte in atti concreti. Il tempo purtroppo è tiranno!

Président La parole au Président de la Région, Louvin.

Louvin (UV) La question au centre de vos préoccupations, messieurs les Conseillers, est sûrement au c?ur de nos préoccupations. En effet, le Gouvernement valdôtain, cela a déjà été rappelé, le 9 septembre 2002 avait effectué un choix que je considère médité et stratégique à la fois, en vertu de l'article 5 de la loi n° 16/1982, en chargeant Finaosta de conclure l'achat du "Grand Hôtel Billia" et des structures y afférentes, sur la base de la proposition formulée par la SAAV S.p.A., sous réserve d'un certain nombre de conditions suspensives. Nous avons largement discuté l'argument et la délibération en question, ce qui me permet de ne pas y revenir dans les détails, si ce n'est pour rappeler que l'acquisition devait être approuvée, aux termes de l'engagement pris par le Gouvernement de l'époque, par les organes d'administration et les associés de la SAAV et de la SITAV, de même que par le Gouvernement valdôtain et l'organe d'administration de Finaosta.

A coté d'un certain nombre de prescriptions fort importantes, mais sur lesquelles je ne veux pas trop m'attarder en ce moment, il avait également été prévu que l'acheteur obtienne les garanties nécessaires au succès de l'opération, donc à mettre cet achat en condition de ne pouvoir être par la suite contesté. La délibération en question d'ailleurs demandait à Finaosta de proposer à la Gestion extraordinaire qui, bien entendu aujourd'hui est devenue "Casino de la Vallée", un plan de gestion et de valorisation de l'ensemble hôtelier en cause ainsi que d'adopter les mesures permettant de résoudre les problèmes relatifs aux personnels salariés, comte tenu du plan de gestion que je viens de citer.

Je reconstruis rapidement le parcours à votre intention, mais il est opportun de le faire, l'argument étant de taille. Une première phase d'analyse, menée du 17 septembre au 15 octobre 2002, a fait apparaître les difficultés que connaissent la société et le groupe de référence et qui n'a pas permis de définir les termes juridiques, ni les implications possibles des situations examinées. Il était donc déjà aux yeux des experts KPMG, KPMG SpA., Studio Higuera, les trois consultants qui ont été choisis par Finaosta pour mener cette enquête, que les conditions n'étaient pas réunies pour pouvoir remplir le mandat attribué à Finaosta.

Le changement des représentants légaux de la SAAV - comme vous le savez, cela s'est produit à la fin du mois de novembre - a précédé une deuxième phase d'étude, achevée le 6 décembre 2002, qui a, à son tour, mis en évidence de nombreux problèmes: un certain nombre de différends en cours ont agrémenté la situation: des opérations impliquant les propriétaires des biens qui intéressent la Région et les sociétés qui y sont liées, l'insuffisance de capitaux de certaines sociétés et des risques de nature fiscale. Sur la base de ces éléments, Finaosta nous avait indiqué qu'elle n'était pas en mesure de garantir la réussite de l'opération et cela, notamment, à cause du risque de révocation à l'encontre des sociétés propriétaires des biens en question.

Au mois de janvier 2003, les représentants de Finaosta et de SAAV se sont rencontrés à plusieurs reprises: une troisième phase d'analyse a été amorcée, mais les compléments d'information et de documentation fournis n'ont pas suffi à résoudre les problèmes qui entravaient la conclusion de l'achat. C'est en se fondant sur ces considérations que, dans sa séance du 29 janvier dernier, le Conseil d'administration de Finaosta a rendu son avis - un avis qui a été ensuite communiqué à la Présidence de la Région et qui a même fait l'objet d'une fuite de nouvelles que j'estime, pour ma part, regrettable, tout en ne pouvant la considérer en l'occurrence déterminante, ainsi que d'une analyse approfondie - et je réponds par cela aux soucis qui avaient été remis, que l'on discute la question dans les sièges compétents et, notamment, au Gouvernement - au cours de la séance du Gouvernement du 10 février.

A ce stade, sur la base des analyses menées par Finaosta, celle-ci nous a rendu une déclaration d'après laquelle, "considerando la necessità di esprimere un giudizio definitivo sulla possibilità di addivenire ad una conclusione positiva della trattativa, il Presidente ritiene che, allo stato, non vi siano le condizioni per proseguire nelle trattative e che, pertanto, l'offerta formulata dalla società SAAV S.p.A. in data 12 agosto 2002, inerente alla proposta di cessione del complesso alberghiero, non possa "rebus sic stantibus" trovare adesione da parte di Finaosta. Il Consiglio delibera all'unanimità di approvare la proposta del Presidente".

Il nous a donc été communiqué la décision collégiale unanime du Conseil Finaosta, qui ne se fondait pas "sui presupposti teorici" mais sur la présence des conditions que Finaosta, sur mandat que le Gouvernement valdôtain lui a attribué, estime nécessaire pour mettre dans des conditions de sécurité l'achèvement des pourparlers. Des pourparlers qui ne sont toutefois pas interrompus; il est certain, cependant, que les récentes initiatives judiciaires de la SAAV n'ont pas contribué à créer un climat favorable. Pour bien vous renseigner là-dessus, le 12 février dernier, SAAV a déposé au Tribunal d'Aoste une citation de Gestion extraordinaire en liquidation, ainsi que de la société "Casino de la Vallée", demandant que la cession de la branche d'activité intervenue le 1er janvier 2003 soit déclarée inefficace - azione di revocatoria - en ce qui la concerne, dans la mesure où ladite cession lèserait les intérêts de la SAAV, qui prétend être encore créancière à l'égard de Gestion extraordinaire pour un montant assez élevé.

Une citation a été en même temps signifiée, d'après laquelle on demande de déclarer nul le contrat de cession signé par Gestion extraordinaire et "Casino de la Vallée" - toujours "cessione aziendale" - et, par voie de conséquence, que la cession de la branche d'activité soit déclarée inefficace en ce qui la concerne, dans la mesure où, toute l'entreprise ayant été cédée, ce contrat serait, d'après SAAV, une action de simulation. Quelqu'un dit qu'il s'agit d'un avant-goût de ce qui pourrait se produire, non pas à l'initiative des sociétaires de majorité, mais de ceux de la minorité, dans le cas où l'action de vente serait mise en exécution.

Je ne veux pas me prononcer là dessus, mais une certaine turbulence judiciaire ne s'avère pas être particulièrement profitable en la circonstance et nous l'avons, bien entendu, manifesté très nettement. Il s'agit, en effet, d'initiatives que nous considérons non seulement dépourvues de fondement, mais aussi nuisibles à la conduite de pourparlers loyaux et francs qui doivent exister entre une partie qui veut vendre et une autre qui voudrait acheter. C'est pourquoi nous avons approuvé que l'Administrateur délégué de "Casino de la Vallée S.p.A." subordonne la poursuite des discussions au retrait de telles actions judiciaires, retrait qui a été formellement annoncé par lettre et qui sera signifié aux parties défendantes - Gestion extraordinaire en liquidation et "Casino de la Vallée S.p.A." - en bonne et due forme dans les jours prochains. En dépit de ces derniers développements, les négociations se poursuivent, comme nous le disions précédemment, au vu d'un bail du "Grand Hôtel Billia" et des structures y afférentes - notamment le Centre Congrès, pour son importance économique et d'ensemble, - par l'action qu'il peut déployer vus les communes environnantes -, une hypothèse que "Casino de la Vallée S.p.A." étudie et vérifie actuellement avec les propriétaires, en accord avec Finaosta qui assure son expertise.

En ce qui concerne nos attitudes, premièrement, il y a eu, il y a et continuera d'y avoir une très forte attention pour les personnels salariés. Nous avons été constamment en contact avec les organisations syndicales, nous leur avons fait part des éléments d'information qui pouvaient être partagés, nous estimons judicieuse la position qu'ils ont tenue jusqu'à présent en la matière et nous espérons pouvoir continuer à avoir cette même convergence de vues, dans l'intérêt du maintien des niveaux d'emploi actuellement assurés par l'entreprise. Aucune lettre, à ce moment, n'a été envoyée de la part de la propriété aux dépendants.

Deuxième question, le plan d'entreprise évoqué par le Conseiller Piccolo; il s'agit d'un plan d'entreprise nécessaire, qu'il est urgent de dresser, mais qu'il ne sera dressé que dès lors que les deux conditions à tirer au clair seront éclaircies. La disponibilité des espaces: aucune hypothèse ne peut être formulée ne sachant pas comment et surtout où développer l'activité de la maison de jeu au point de vue des espaces physiques et, bien entendu, des ressources financières; mais là les collègues Conseillers - auxquels j'ai soumis en commission le document prévoyant la prolongation d'efficacité du cahier des charges précédent - s'en souviennent.

Nous avons assumé l'engagement à établir dans le meilleur délai l'ébauche du cahier des charges à soumettre à cette Assemblée, et c'est en sachant de quelles ressources "Casino S.p.A." pourra disposer qu'elle pourra soumettre aux propriétaires que nous sommes - non pas en ma personne, je ne suis que l'indigne représentant de la Région, qui est propriétaire du 99 pour cent de cette société - le plan d'entreprise qu'il nous appartient de faire approuver.

Je ne veux m'engager dans des questions de définition d'optimisme ou de pessimisme en la matière; je peux faire état d'une ferme volonté d'aboutir dans ce parcours. Si une voie n'a pas été possible, nous avons entrepris d'autres directions; je vous fais état d'ailleurs, pour les sentiments et les attitudes de la partie opposée, qu'elle nous confirme sa disponibilité à examiner des différentes et ultérieures propositions sur lesquelles donnera rapidement sa réponse. J'estime que dans les semaines prochaines la question devra nécessairement avoir un dénouement. Il ne nous paraît ni utile ni profitable à personne de demeurer dans l'incertitude. Ce n?ud doit être de quelque façon tranché, mais s'il n'y a pas eu de ma part et du Gouvernement tout entier des déclarations, sachez que c'est uniquement dans l'intention de ne pas alimenter des polémiques, qui pourraient être nuisibles à la solution positive des pourparlers en cours. Il s'agit donc uniquement d'une consigne de prudence et d'extrême attention envers notre interlocuteur, parce que nous ne voulons nullement que des faux problèmes puissent amener cette procédure sur des rails qui ne seraient pas ceux que nous souhaitons.

Président La parole au Vice-président Viérin Marco.

Viérin M. (SA) Parto dalle ultime parole del Présidente perché riteniamo che il "problema Billia" esiste, esiste in maniera forte - come qualcuno ha anticipato siamo un po' in un "cul de sac", in questo momento - ma noi diciamo che il "problema Billia" deve esistere insieme al discorso globale, nel senso che non possiamo scindere il problema mettendo il "Billia" da una parte e il casinò dall'altra. È per questo motivo che al punto 2 abbiamo chiesto "qual è il piano aziendale della "Casinò S.p.A." per il rilancio della casa da gioco e i relativi tempi di attuazione".

Il Presidente ha risposto in maniera molto sintetica, dicendo di essere favorevole ad un piano aziendale per il rilancio della casa da gioco, da discutere in Consiglio, ma solo dopo aver avuto la disponibilità degli spazi e le risorse economiche e finanziarie. Su queste cose concordiamo, però non possiamo nasconderci, che ci si sta muovendo "a spizzichi e bocconi", cioè o c'è un progetto nascosto e solo qualcuno lo conosce o si sta andando si va avanti a pezzettini, oppure siamo in una situazione ancora più drammatica, perché a prescindere che abbiamo a disposizione in maniera definitiva quelle aree, un'idea bisogna averla! Oggi siamo in assenza del progetto - confermato dal Presidente -, in assenza di un chiaro piano aziendale della "Casinò S.p.A." redatto in base agli indirizzi dati dalla proprietà, che è l'Amministrazione regionale; progetto che espliciti in quale modo si intende andare ad un rilancio della casa da gioco! Siamo altresì in assenza di linee chiare per quelle che sono le risorse finanziarie e su come vanno reperite.

Non posso accettare che mi si dica che faremo queste cose quando avremo definito le proprietà che potremo avere in mano, perché se la paragono alla vita aziendale di un'impresa sana, o addirittura alla vita di una famiglia che cerca di accrescere il suo patrimonio; sia l'azienda che la famiglia si mettono attorno ad un tavolo e, perlomeno, parlano di cosa vogliono realizzare, perché se voglio realizzare un grattacielo o un'azienda agricola o un parco giochi, ne parlano! Noi, invece, di tutto questo non abbiamo ancora parlato: allora io dico che se si è un'amministrazione seria, si può venire qui con un'idea, perché se voglio fare una ristrutturazione vado a ricercarmi le aree in una certa maniera, se voglio fare un casinò nuovo, non vado più a ricercare quelle aree, ma ne vado a ricercare altre! Ci devono quindi essere gli indirizzi della proprietà, mentre oggi manca qualsiasi indirizzo della proprietà, come è confermato anche in varie dichiarazioni dell'amministratore delegato e del presidente della società su più articoli, della stampa locale! Siamo in "stand by", siamo bloccati!

Come "Stella Alpina" non possiamo accettare il fatto che si dica: "quando saranno risolte le questioni dei pericoli che stanno alla base dell'acquisizione delle proprietà FINOPER o SITAV, partiremo a ragionare sul progetto e sugli indirizzi da dare alla società "Casinò S.p.A."", perché questo è sbagliato! Ed è sbagliato perché intanto vediamo che le cose vanno avanti, il "Miramonti" comprato da "Ata Hotel", e così via, e stiamo correndo il rischio di avere un secondo accerchiamento che non sarà più di SITAV, ma sarà di qualcun altro!

Non vorrei che lei, Presidente, passasse come colui che non ha mai preso decisioni; ora non voglio prendere l'Assessore Pastoret ad esempio, ma per il discorso della quarta prova di francese non si è fatto niente per una legislatura e poi l'Assessore Pastoret si è trovato la patata bollente in mano! Non vorrei che la stessa cosa succedesse sulla casa da gioco, nel senso che il futuro Presidente avrà per le mani questa "patata ultra-bollente", dico "ultra" perché è scappato il "Miramonti", fra due mesi magari va via un altro pezzo, e il discorso con FINOPER e SITAV non lo avremo ancora definitivo!

Diciamo solo che è il momento di affrontare il dibattito in questo Consiglio, per capire se vogliamo un casinò nuovo, o ristrutturato, quali giochi vogliamo sviluppare nella futura casa da gioco, che rapporti vogliamo tenere con il comune, e per poi cercare le proprietà necessarie. Posso capire che lei, Presidente, non possa risolvere le questioni in una certa maniera, però stiamo facendo un percorso a ritroso!

Le idee vanno portate e discusse e gli indirizzi vanno dati. Una società al 99 percento di proprietà della Regione ha il dovere di recepire gli indirizzi e di procedere, e non si può rinviare aspettando che qualcuno ci venda un pezzo che magari non ci venderà mai perché, per problemi giudiziari, o di altra natura, e stare in una situazione di "impasse"; ogni sei mesi avremmo il "problema del Billia", e poi il problema dell'occupazione del casinò e noi non avremo ancora dato alcun indirizzo al consiglio di amministrazione per come agire!

Ribadiamo con fermezza che, qui, il vero problema non è solo il "Billia", ma è il "Billia" collegato al casinò, quindi se non c'è questa discussione e questa definizione di un piano globale sul rilancio della casa da gioco, con indicazione di dove andremo a reperire le risorse, è chiaro che non si muoverà foglia e continueremo a risolvere solo e sempre i problemi del domani, ma senza programmare il futuro. Noi contestiamo questo metodo di agire!

Président La parole au Conseiller Tibaldi.

Tibaldi (FI) A differenza delle altre interpellanze, quella di "Forza Italia" ha posto almeno due domande su tre in maniera estremamente precisa. La prima, chiedeva: "quali sono i presupposti teorici necessari che mancano per il perfezionamento della trattativa"; la terza: "se l'ipotesi di affitto d'azienda dal gruppo SAAV-SITAV appare temporaneamente praticabile: in caso affermativo, entro quale termine e secondo quali modalità si prevede di concretizzarla". Allora, se ci chiedete domande precise, vorremmo anche da parte vostra avere risposte precise! Mi sembra, invece, che non solo lei, ma anche qualche suo collega, vi siate esercitati oggi in una sorta di palestra delle "non risposte", dove c'è stata una "frittura d'aria" che ha solo creato molto fumo, ma nessun prodotto fritto!

Non penso che di fronte a queste domande, che immagino abbiate posto ai tecnici di Finaosta o della Regione, vi siano state risposte così evasive come lei ci ha dato, oggi, in quest'aula. Non credo che la Giunta, nell'incontro recente che ha avuto con il presidente e il direttore di Finaosta, abbia ricevuto risposte così vaghe! E adesso gliele riassumo. Lei ha parlato di tre fasi. Prima fase, avete constatato le difficoltà della società del gruppo di riferimento, ma quali sono queste difficoltà? Non è stato fatto alcun cenno! Seconda fase: sono cambiati i rappresentanti legali di SAAV - lei ci dice - vi sono numerosi problemi, vi sono dei capitali sociali che paiono insufficienti e dei rischi di natura fiscale, con rischio di revocazione dei beni. Quali sono questi rischi? Non si sa nulla di più! Terza fase: lei parla di informazioni insufficienti che non risolvono i problemi. Quali informazioni sono insufficienti e quali problemi sono irrisolti?

Alla nostra prima domanda non è stata data alcuna risposta, quindi la risposta non solo è insufficiente, ma è inesistente! Come possiamo essere soddisfatti? Come fa lei a tranquillizzare le organizzazioni sindacali, che dovrebbe incontrare, ma che dal 29 gennaio in poi non ha più incontrato, per dare loro una qualche aspettativa più o meno solida per il futuro? Come fa a rapportarsi con gli altri interlocutori con delle risposte di questo tipo? Noi non abbiamo saputo niente, forse questa è stata un'arte politica nel voler occultare tutto, ma le dico sinceramente che non qualifica la sua statura di politico, di persona che, in questo momento, ha il boccino nelle mani e deve giocarlo, in quanto è l'unico che può farlo in questa fase! Lei si lascia trastullare in balia degli eventi e questo dimostra quello che dicevamo al momento del suo insediamento: questo è un "governicchio", che va avanti navigando a vista, senza quel rudimentale sestante che serve ad avere un orientamento di massima! Il problema è sentito, come da più parti è stato detto, non solo da noi Consiglieri di opposizione, ma soprattutto da 151 dipendenti che attendono una risposta al loro futuro.

Seconda considerazione: ammesso e concesso che questa sia l'analisi compiuta da Finaosta, alla luce di queste considerazioni l'offerta di 67 milioni di euro rimane valida? Vale sempre 67 milioni di euro l'operazione se queste sono le situazioni di rischio di natura fiscale, di capitali sociali insufficienti, di rischi di revocazione dei beni, di informazioni insufficienti a livello societario, di difficoltà della società del gruppo di riferimento? La sommatoria di quel poco che ci ha detto ci fa subito porre un'altra domanda, che non è contenuta nell'interpellanza, ma che vi porremo la prossima volta: alla luce di queste considerazioni l'offerta di 67 milioni di euro è ancora sostenibile?

Terza cosa: lei dice che i pourparlers non sono interrotti, nonostante le iniziative giudiziarie di SAAV, di cui abbiamo visto ampio risalto sulla stampa. Sì, ma oggi le posizioni di SAAV e della Casinò S.p.A. a noi risultano ancora distanti, quindi non sappiamo se ci sarà una possibile conciliazione di queste due posizioni, se si riuscirà a trovare un punto di incontro in un termine ragionevole perché il tempo passa, anzi è scaduto e per di più infruttuosamente!

Sulla seconda domanda, che chiedeva quali sono gli intendimenti della Giunta regionale in merito… siamo a febbraio, sono passati 50 giorni dalla scadenza naturale della convenzione sessennale e lei ci dice: "abbiamo la ferma volontà di concludere il percorso"; ma come e quando volete concluderlo questo percorso? Non me lo chiedo solo io, se lo chiedono tante persone in quel di Saint-Vincent! Se queste sono le risposte che date, è "aria fritta"; non so se queste persone riescono a sfamarsi e a sfamare le loro famiglie con l'aria fritta che lei ha prodotto in quest'aula!

Terza risposta sulle ipotesi di affitto di azienda; lei ci dice che avete la disponibilità di verificare altre soluzioni alternative con SAAV: anche qui, come e quando? Non sono certo queste le risposte che deve dare un Presidente che ha la pretesa, in questi cinque mesi, di concludere un programma di legislatura e di guidare un governo all'altezza di questo nome! Non siamo assolutamente soddisfatti e penso che questa nostra insoddisfazione credo verrà presto manifestata dai destinatari delle assenze di provvedimenti, di decisioni, di scelte politiche che stanno mancando da parte sua e della sua Giunta. Il nostro invito è di impegnarsi a fondo nell'affrontare tale questione, ma di impegnarsi con atti concreti!

Le rivolgo un altro invito: quello di darci delle risposte che siano esaurienti, non delle prese in giro, altrimenti si vanifica anche il ruolo di questo Consiglio. Non possiamo avere delle risposte da lei, da una persona di grande levatura morale, giuridica e politica, che non dicono nulla, che non hanno detto niente più di quanto è stato pubblicato sui giornali in questi tre mesi di odissea della "questione Grand Hôtel Billia"! Quindi ad oggi lei non ha portato alcuna novità.

Ci auguriamo che perlomeno nella sua testa giaccia qualche progetto, ci sia qualche soluzione concreta per il "Grand Hôtel Billia", altrimenti siamo nelle sue mani e siamo malmessi! Siamo non in mezzo al guado, siamo in mezzo al mare, con questa zattera che sta cercando di capire da che parte orientarsi!

Mi auguro che per altre problematiche gravi, che sono state trattate con altre interpellanze, ci siano risposte di natura completamente diversa rispetto a quella che oggi ha fornito in quest'aula alla nostra interpellanza!

Président La parole au Conseiller Beneforti.

Beneforti (PVA-cU) Prendo atto della risposta del Presidente e lo ringrazio, ma devo dirgli che non sono completamente soddisfatto. Lei, Presidente, ha citato le varie fasi di questa vicenda, ha fatto la storia da dicembre dello scorso anno ad oggi, e io, di fronte a questa sua risposta, non posso che riaffermare quanto contenuto nell'interpellanza. Lei dice che ci vuole ancora del tempo e questo lo capisco perché, dover trattare all'interno di una situazione come quella che la Regione sta trattando, non è cosa facile e ammetto che lei sia preoccupato, come del resto lo siamo anche noi, ma io dico che vi sono alcune scadenze oltre le quali non si può andare, per non esaminare a fondo tutta la questione! Una, è quella della presentazione del bilancio consuntivo della Gestione straordinaria al 31 dicembre dello scorso anno, che dovrà venire in Consiglio nei prossimi giorni; l'altra, è il preannunciato disciplinare - di cui ho sentito parlare - che dovrebbe essere portato in questo Consiglio entro marzo.

Credo che a questi due atti si debba arrivare in una data maniera, perché c'è da approvare un bilancio e un disciplinare; le modifiche al disciplinare devono avere degli obiettivi e dei programmi, perché modificare il disciplinare vuol dire, in questo momento, riversare sulla società che è nata dalle entrate fino ad oggi di spettanza della Regione, perché in fase di revisione del disciplinare qualcuno può guadagnare e qualcun altro può perdere! In questo caso, l'attuale situazione e l'annuncio di certi bilanci "in rosso" fanno sempre più pensare che bisognerà mettere più dall'altra parte che non dalla parte della Regione, perché credo che i tempi diventino anche un po' ristretti di fronte a queste scadenze che il Consiglio si troverà a brevissima scadenza. Però, in occasione di queste due scadenze, conosceremo meglio la situazione che abbiamo di fronte.

Presidente, ha ereditato una "patata calda"; condivido che lei agisca in sintonia con le organizzazioni sindacali, seppure nel rispetto dei ruoli, perché questo vuol dire che c'è un occhio di riguardo verso le maestranze del "Billia" e della casa da gioco. È da tempo che volevo porre una domanda: dietro l'angolo di questa "vicenda del Billia" cosa c'è? È solo un problema economico o c'è anche qualcos'altro? A volte qualche voce ci arriva e ci sprona ad osservare certe situazioni! Mi domando, in questa situazione che si è venuta a creare, quali responsabilità ci sono da parte nostra, come Regione, e anche della Gestione straordinaria, perché è possibile pensare che in questi dieci anni di funzionamento della convenzione non sia stato possibile creare le condizioni per un rapporto diverso fra le parti casa da gioco e "Billia"? Mi rendo conto che è una cosa difficile e, vedendo come agiscono quelli che detengono il "Billia", ci si rende conto delle difficoltà che vi sono: basta dire che hanno provocato interventi esterni come si suol dire! Ma, Presidente, sono passati dieci anni!

E noi, in questi dieci anni, abbiamo assistito a un continuo degrado della casa da gioco: questa è una verità indubbia! La Gestione straordinaria, che è passata da un commissario a tre, ogni volta che cambiava la gestione parlava di rilancio; invece, in questi dieci anni, sono cambiate tre società, tre tipi di amministratori, e siamo arrivati al degrado in cui ci troviamo oggi! Presidente, deve preoccuparsi per cercare di risolvere nel più breve tempo possibile e per portare al più presto in aula i risultati, insieme al bilancio e al disciplinare: in quell'occasione riprenderemo il discorso. Ma lei deve tener presente che tante critiche che noi formuliamo in questa sede non sono critiche che facciamo perché, trovandoci all'opposizione, ragioniamo con il criterio del "tanto peggio, tanto meglio", ma le facciamo perché se ne prenda atto, in modo da affrontare i problemi con la necessaria logicità! Vi ripeto che non ho mai creduto nella gestione pubblica della casa da gioco e non ci credo oggi! Un'azienda privata sarebbe il toccasana dei nostri mali, perché non siamo nati né siamo stati eletti per fare i biscazzieri: questo mestiere lasciamolo fare a chi lo sa fare!