Objet du Conseil n. 3020 du 19 février 2003 - Resoconto
OGGETTO N. 3020/XI Criteri e modalità di accesso a finanziamenti regionali per la realizzazione di strutture per soggetti handicappati. (Interrogazione)
Interrogazione Preso atto della DG n. 4595/2002 con la quale vengono approvati criteri e modalità per l'ammissione ai finanziamenti di progetti per la realizzazione di strutture di accoglienza per soggetti con handicap grave privi dell'assistenza dei familiari;
Considerato che i destinatari di tali strutture di accoglienza sono individuati tra gli appartenenti alla categoria di "disabili con handicap psico-fisico" e che, come evidenziato dalle osservazioni pervenute dal Consiglio dell'ONLUS "Centro Volontari della Sofferenza" in merito a tale delibera, esiste già sul territorio valdostano una struttura (Casa Famiglia Betania) che assolve a tale compito e che è sotto utilizzata dalla stessa amministrazione regionale;
Ricordato che invece esistono sul territorio bisogni cui non è ancora stata data una risposta come, ad esempio, quelli di cui sono portatori soggetti disabili con handicap psico-fisico, con limitata autonomia, che potrebbero vivere in mini-appartamenti dotati di servizi comuni, oppure bisogni di cui sono portatori soggetti come i malati psichici per i quali non esistono strutture che consentano di soddisfare "esigenze di persone senza famiglia ovvero esigenze di riposo da parte delle famiglie";
i sottoscritti Consiglieri regionali
Interrogano
l'Assessore competente per sapere:
1) quali sono i motivi per cui si è scelto di individuare come destinatari di una nuova comunità protetta soggetti con handicap psico-fisico, che potrebbero trovare già in Valle una risposta al loro bisogno;
2) se, e quando, si provvederà a progettare e realizzare comunità protette per malati psichici o a pensare a comunità protette per disabili psico-fisici, strutturate come mini alloggi, dotati di servizi comuni.
F.to: Squarzino Secondina - Beneforti
Président La parole à l'Assesseur à la santé, au bien-être et aux politiques sociales, Vicquéry.
Vicquéry (UV) I motivi che hanno determinato la scelta dei destinatari del servizio discendono direttamente dalla norma per l'accesso da parte della Regione autonoma Valle d'Aosta ai finanziamenti statali, e cioè la stretta applicazione del decreto n. 470/2001, nonché dei dettami del piano sociosanitario regionale 2002-2004. Il finanziamento statale è finalizzato alla realizzazione di strutture che abbiano tre caratteristiche: una, essere nuove; due, destinate al mantenimento e all'assistenza di persone con handicap grave; tre, che queste persone siano prive di familiari che ad esse provvedevano. Anche dall'uso del verbo al passato si evince che le persone in questione avevano - e ora non hanno più - genitori o altri familiari che si occupano di loro.
Questi concetti sono stati pienamente recepiti dal piano sociosanitario 2002-2004, che infatti prevede la comunità protetta, distinguendola dalla comunità-alloggio. Precisamente, il piano sociosanitario recita: "Comunità protette per disabili. È un servizio sociale rivolto a disabili con handicap psicofisico e realizza un obiettivo prefissato dal precedente piano. Obiettivi: rispondere ad esigenze di persona senza famiglia, ovvero ad esigenze di riposo da parte delle famiglie dei disabili, per evitare l'istituzionalizzazione. Azioni: definizione di standard gestionali e strutturali del servizio, che stiamo realizzando; formazione di personale idoneo e individuazione di locali o strutture da adibire a comunità protette". L'abbiamo quindi scritto nel piano sociosanitario che saremmo andati ad individuare locali o strutture da adibire a comunità protetta.
Altra cosa è la comunità-alloggio o - come viene definita in altre regioni - mini appartamenti, eccetera. Cito ancora dal piano: "La comunità-alloggio è un servizio sociale composto da un insieme di piccole unità abitative, attrezzate in modo da permettere una vita autonoma, ma raggruppate in un'unica struttura residenziale dotata di servizi comuni. Le strutture hanno una tipologia edilizia simile agli appartamenti e sono destinate ad anziani con sufficiente grado di autonomia, a soggetti psichiatrici in via di reinserimento sociale e a disabili fisici, a cui viene assicurato il supporto domiciliare, compreso il servizio di aiuto alla persona ed eventualmente il servizio di portineria. Con queste ultime modalità il servizio è pienamente attivo solo nel Comune di Aosta". Tralascio la parte rimanente. Pertanto distinguiamo bene fra comunità protetta e comunità alloggio.
Per quanto concerne la situazione di handicap grave, che è oggetto dell'intervento del decreto ministeriale, essa si connota tale quando la minorazione singola o plurima abbia ridotto l'autonomia personale correlata all'età, rendendo necessario un intervento assistenziale che sia permanente, continuativo e globale nella sfera individuale e in quella di relazione. Questa è la definizione ufficiale, stante la legge n. 104/1992, a cui si attengono tutti coloro che si occupano di handicap e a cui fa riferimento la legge quadro sui servizi sociali, la n. 328/2000, quando si riferisce ai disabili. È del tutto evidente che, se la persona ha bisogno di un intervento assistenziale, come quello sopra indicato, non può vivere da sola in un mini appartamento.
In conclusione, l'atto della Giunta che si contesta - e non capisco la contestazione, anche se è abbastanza trasparente la crociata che la Consigliera Squarzino sta facendo, probabilmente per fini che vanno al di là del contesto in cui stiamo parlando - non solo è un atto dovuto per usufruire dei finanziamenti statali, ma è anche conforme alle statuizioni del piano sociosanitario 2002-2004. Per intenderci, se non avessimo partecipato a questo bando, avremmo perso un'occasione per utilizzare dei fondi statali con vincolo di destinazione e, di certo, la Consigliera Squarzino avrebbe avuto validi motivi per contestare l'inattività di questo Assessorato. Mi stupisce che si contesti, nel caso contrario, il fatto che ci si sia attivati in perfetta aderenza al decreto ministeriale, in quanto non ci sono altre alternative - checché se ne dica - per finanziare questi sistemi! Nel contempo, voglio ringraziare gli interroganti, perché questa interrogazione mi dà la possibilità di precisare che stiamo ampiamente lavorando sul fronte delle comunità-alloggio e precisamente: il piano sociosanitario della Valle d'Aosta 2002-2004 prevede la dotazione di tutti i distretti di almeno una comunità alloggio per garantire una varietà di offerta su tutto il territorio; abbiamo previsto questo secondo la logica della nostra programmazione distribuito in tutto l'ambito territoriale, in tutti i distretti della Valle d'Aosta, e cosa si sta realizzando?
Nel Comune di Issogne è già operante da gennaio 2002 una comunità-alloggio strutturata in tre alloggi monolocali e un alloggio bilocale con una capienza di quattro persone; il Comune di Saint-Marcel ha esperito, nello scorso mese di gennaio, la gara di appalto per la realizzazione di una comunità-alloggio, composta da tre alloggi, di cui uno allestito completamente con sistema automatizzato - "domotizzato" si dice in termini tecnici, sarà un prototipo in assoluto e l'unico in Valle d'Aosta assolutamente "domotizzato" anche per disabili gravissimi - che permetterà la gestione dell'intero ambiente attraverso l'utilizzo di comandi a distanza.
Nella progettazione di tale struttura è stata dedicata una particolare attenzione alla scelta degli arredi e delle attrezzature in funzione delle molteplici esigenze delle persone che ne faranno uso, con l'applicazione di dispositivi tecnologici molto avanzati. L'alloggio n. 1 sarà dotato di un dispositivo "domotico" computerizzato per offrire un'autonomia quasi totale a quelle persone con gravi deficit motori, alle quali verrà data la possibilità di fare uso delle tecnologie compensative più avanzate per il superamento delle barriere architettoniche in ambiente domestico. In merito alla realizzazione di detta struttura, la ditta aggiudicataria dell'appalto ha a disposizione 550 giorni per eseguire ed ultimare i lavori che verranno probabilmente consegnati entro il prossimo mese di marzo.
Il Comune di Aosta ha approvato la progettazione esecutiva e sta provvedendo all'appalto dei lavori per la realizzazione di una comunità-alloggio presso il Centro polivalente sociosanitario di Via Brocherel; il progetto prevede la realizzazione di 4 alloggi bilocali per disabili, con la possibilità di ospitare 4 disabili e 4 accompagnatori. Gli alloggi sono stati progettati al fine di presentare caratteristiche dimensionali e tecnologiche tali da consentire un uso agevole e autonomo, cucina automatizzata, sistema di sollevamento e trasporto binario fra i diversi ambienti abitativi, sistemi di automazione domestica per la gestione delle utenze. Il progetto prevede altresì la realizzazione di 18 alloggi monolocali e 3 alloggi bilocali per anziani o per disabili con un grado di disabilità meno grave nella logica della comunità-alloggio.
Il Comune di Arnad ha esperito l'appalto per la realizzazione, nell'ambito del recupero dell'ex Municipio, a sede di servizi a favore degli anziani, di una comunità alloggio composta da 5 mini alloggi, di cui 4 monolocali e 1 bilocale. È inoltre prevista la realizzazione di una comunità-alloggio nel Comune di Courmayeur; al momento, è stato redatto uno studio di fattibilità che prevede la realizzazione di 4 mini alloggi, un corridoio centrale, un locale per il personale, un locale per la socializzazione e un locale per la riabilitazione. Con la realizzazione delle strutture sopracitate ritengo che sarà totalmente coperto il fabbisogno di comunità-alloggio per anziani e disabili, sia fisici che di altro tipo, previsto dal piano sociosanitario della Valle d'Aosta.
Con l'occasione vorrei rispondere, anche se non è oggetto di interrogazione, alla lettera che è stata inviata dal Centro volontario della sofferenza a tutte le istituzioni regionali e a tutti i Consiglieri regionali, per confutare - ma lo farò nelle opportune sedi, anche in termini piuttosto forti, se sarà il caso - quanto viene scritto nella lettera: che nel 2002 non sono stati richiesti inserimenti presso questa struttura. Lo dirò nelle sedi opportune, avvalendomi di verbali che dimostrano che è esattamente il contrario: sono stati richiesti inserimenti, ma gli inserimenti stessi non sono stati accolti dal Consiglio di amministrazione.
Président La parole à la Conseillère Squarzino Secondina.
Squarzino (PVA-cU) Credo che l'ultima informazione data dall'Assessore smentisca una sua affermazione precedente, quella in cui l'Assessore attribuiva alla sottoscritta la volontà di strumentalizzare e di fomentare. Lei ha fatto presente quello che io avrei poi precisato, che la mia iniziativa nasce dal fatto che c'è una lettera - che tutti i Consiglieri hanno ricevuto -, che sottolinea questa questione, che credo quindi sia di dominio pubblico. La sottoscritta, pertanto, non ha fatto altro che prendere atto di alcune osservazioni che dai cittadini vengono fatte, e chiede su questi fatti delle precisazioni…
Vicquéry (fuori microfono) … la lettera è del 17 febbraio e l'interrogazione del 7 febbraio…
Squarzino (PVA-cU) … Aosta 20 gennaio!
Seconda osservazione: lei ha sottolineato la differenza fra comunità protetta e comunità-alloggio, mi va bene. Peccato, però che, se vado a prendere la deliberazione della Giunta del 2 dicembre 2002, in cui vengono approvati gli standard strutturali e gestionali dei servizi per disabili, vediamo che i destinatari che sono a pagina 13 - destinatari della comunità protetta - e a pagina 15 - destinatari della casa famiglia - sono gli stessi! Prego prendere la deliberazione n. 4594/2002 in cui si indicano gli stessi destinatari per le case famiglie e per le comunità protette, cioè la comunità è destinata a persone disabili - cito -: "che presentano limitazioni dell'autonomia psicofisica, necessitante di una temporanea o stabile risposta alloggiativa, l'età degli utenti inseriti stabilmente è compresa fra i 18 e i 65 anni, mentre l'età degli utenti inserita temporaneamente è compresa fra 6 e 65 anni". I destinatari sono quindi gli stessi per entrambe le tipologie di strutture.
Terza osservazione. Lei ha fatto riferimento al decreto ministeriale n. 470/2001 in cui si indica la tipologia dell'intervento da fare: "realizzazione da parte di organizzazioni senza scopo di lucro di nuove strutture, destinate al mantenimento e all'assistenza di soggetti con handicap grave, privi dei familiari che ad esse provvedevano". Allora, è vero che qui si parla di nuove strutture! La nostra domanda era: "quali sono i motivi per cui si è scelto di individuare come destinatari di una nuova comunità protetta soggetti con handicap psico-fisico, che potrebbero trovare già in Valle una risposta al loro bisogno".
Fra l'altro, dal quadro che ha formulato prima, sembra che già in Valle d'Aosta vi sia una risposta a questo tipo di bisogni, e lei ha fatto l'elenco delle comunità-alloggio che daranno una risposta a questi bisogni, come dire: "non c'è bisogno in questo settore"; invece, c'è un bisogno molto importante per i malati psichici, e io gliel'ho chiesto in modo molto preciso, perché i malati psichici - come lei ben sa - non possono essere equiparati ai disabili fisici, nel senso che hanno un altro tipo di esigenza.
Per questa categoria di ammalati non è stato previsto niente, mentre…
(interruzione dell'Assessore Vicquéry, fuori microfono)
… certo previsto in prospettiva come progetto, ma non realizzato, mentre qui c'era la possibilità di avere questo finanziamento per costruire nuove strutture destinate a questo bisogno, e questo non è stato fatto! Ne prendiamo atto.