Objet du Conseil n. 3018 du 19 février 2003 - Resoconto
OGGETTO N. 3018/XI Tempi di smaltimento delle scorie derivanti dall'attività dello stabilimento CAS nella discarica di Pontey. (Interrogazione)
Interrogazione Preso atto che la discarica di tipo 2B attivata a Pontey è stata voluta dall'amministrazione regionale soprattutto per consentire lo smaltimento delle scorie derivanti dall'attività dello stabilimento CAS (ex-Cogne);
Constatato che finora, nonostante gli investimenti e i lavori effettuati, la discarica non è ancora utilizzata per accogliere i residui della lavorazione siderurgica presso la CAS;
Considerato che comunque i rifiuti dello stabilimento devono trovare una loro collocazione in apposite discariche;
Ritenuto opportuno che l'amministrazione regionale vigili sul trasporto e sulla collocazione di rifiuti speciali, prodotti in Valle;
i sottoscritti Consiglieri regionali
Interrogano
la Giunta per sapere:
1) quando la discarica di Pontey potrà accogliere le scorie inerti prodotte dalla lavorazione siderurgica alla CAS e per quali motivi ciò non è ancora avvenuto;
2) quante tonnellate di scorie derivanti dall'attività dello stabilimento CAS vengono mediamente prodotte ogni mese;
3) dove sono stoccate queste scorie e come avviene il trasporto.
F.to: Squarzino Secondina - Curtaz
Président La parole à l'Assesseur à la santé, au bien-être et aux politiques sociales, Vicquéry.
Vicquéry (UV) Mi sia permesso innanzitutto confutare quanto affermato nella premessa dell'interrogazione, precisando che, seppure la presenza dell'impianto risultava fra le cause riportate nell'accordo definito a suo tempo fra Regione e "CAS", la discarica è stata realizzata in esecuzione di quanto previsto dal piano regionale di smaltimento dei rifiuti, approvato nel 1989, e in attuazione del primo piano triennale per l'ambiente di cui all'intesa programmatica sottoscritta fra Ministero dell'ambiente e Regione in data 26 marzo 1991, nonché del secondo piano triennale per la tutela ambientale approvato dal Consiglio regionale con deliberazione n. 1733 in data 20 dicembre 1995, per l'attuazione di un sistema integrato di gestione dei rifiuti che prevedesse, in Valle d'Aosta, la presenza di almeno un impianto per la gestione dei rifiuti speciali, onde poter far fronte alle necessità di smaltimento di tutte le aziende presenti in regione, non solo della "CAS", individuato nella fattispecie nella discarica di II categoria, tipo B. Per rispondere puntualmente alle domande presentate, sono attualmente in corso le operazioni per il collaudo dell'impianto. L'esercizio dell'impianto potrà essere avviato, non appena saranno concluse tali operazioni di collaudo e, successivamente, non appena verrà espletata la gara di appalto per l'affidamento della gestione per la quale sono già stati predisposti i relativi documenti tecnici amministrativi.
Dalle informazioni fornite dalla "CAS" risulta che, nel corso del 2002, sono state prodotte circa 50.000 tonnellate di scorie, di cui il 30 percento è stato avviato al recupero, mentre il restante 70 percento allo smaltimento in impianti ubicati in altre regioni, Lombardia, Piemonte e Liguria. La media mensile della produzione è di circa 4500 tonnellate per 11 mesi di lavorazione e i rifiuti non vengono più stoccati all'interno dello stabilimento, se non per il tempo necessario giornalmente all'avvio allo smaltimento o al recupero, circa 10 viaggi con autotreni al giorno.
Président La parole à la Conseillère Squarzino Secondina.
Squarzino (PVA-cU) È chiaro che nelle motivazioni delle proprie iniziative uno non può fare la storia di tutto. Nel momento in cui ho fatto riferimento alle motivazioni per cui è stata attivata la discarica, ho preso atto di dichiarazioni ufficiali fatte in questo Consiglio.
Nel 2000, rispondendo al collega Curtaz, l'Assessore Vallet dice che nell'impianto possono essere smaltiti rifiuti speciali tali quali o trattati, anche pericolosi; a titolo esemplificativo: scorie di acciaieria. Più interessante è l'anno successivo, il 17 ottobre 2001, in cui l'Assessore Vallet dice chiaramente: "È comunque bene tener presente che tale impianto sarà destinato a ricevere principalmente le scorie derivanti dall'attività dello stabilimento Cogne". Ancora: "Si desume comunque con facilità che l'utilizzo principale avverrà, come peraltro è stato ripetutamente detto, per il conferimento delle scorie dello stabilimento "Cogne" di Aosta, il cui quantitativo stimato in progetto è probabilmente maggiore rispetto al reale fabbisogno, essendo da alcuni anni avviata, da parte dello stabilimento stesso, la ricerca di soluzioni finalizzate al recupero di una parte di queste scorie".
L'Assessore può fare riferimento a programmi e a piani, ma in questi piani appare chiaramente che la discarica di Pontey è stata voluta in modo particolare per raccogliere le scorie derivanti dall'attività siderurgica dello stabilimento "Cogne". La discarica non è ancora attiva, e abbiamo capito perché: sappiamo in parte per l'alluvione, sappiamo che adesso vi sono ancora dei collaudi, delle gare di appalto, quindi ci vorrà ancora un po' di tempo. La cosa che ci preoccupa è un'altra, su cui però l'Assessore ha sorvolato elegantemente.
L'Assessore ci ha fornito dei dati preziosi, cioè che ogni mese vengono prodotte dalla "CAS" 4500 tonnellate di scorie e che al giorno vi sono 10 viaggi con autoarticolati che trasportano queste scorie fuori Valle. Vengono prodotte migliaia di tonnellate di materiale, 50.000 tonnellate in un intero anno, che se non vengono depositate nell'area ex Cogne - e concordo sul fatto che all'interno della Cogne esiste al massimo solo un deposito temporaneo - vengono trasportato fuori Valle. Credo che si ponga il problema della sicurezza del trasporto: ci si è chiesti se è sicuro il trasporto su gomma di tale tipo di materiale? Ci si è chiesti in quale discarica viene portato? In Lombardia, in Piemonte, si è detto… e quali controlli vengono esercitati dall'ARPA su questo materiale? È un materiale che percorre la Valle in tutta la sua lunghezza, è un trasporto di materiale che non è così non pericoloso, se è necessario avere una discarica di tipo B.
Non solo, sembra che - riporto informazioni che sono apparse sui giornali, casualmente, dopo la presentazione della nostra iniziativa - la "CAS" sia così soddisfatta dei costi di discarica che è riuscita ad ottenere in altre regioni che non intende cambiarla. Per cui la Regione, avendo una discarica con una grande potenzialità di raccolta di inerti, rischia di doversi rivolgere ad altre regioni fuori Valle per chiedere i rifiuti, onde poter rendere attiva questa discarica. Non vorremmo aver costruito una discarica speciale - è costata più di 4 miliardi - per importare da fuori Valle le scorie per poterla mettere in funzione! Su questi due problemi, Assessore, le chiediamo attenzione particolare.