Compte rendu complet du débat du Conseil régional

Objet du Conseil n. 1785 du 10 janvier 2001 - Resoconto

OGGETTO N. 1785/XI Presenza di scorie radioattive nella zona est dello stabilimento "Cogne". (Interrogazione)

Interrogazione Appreso dagli organi di stampa che nella zona est dello stabilimento "Cogne" di Aosta, sarebbero state rinvenute scorie radioattive di alta pericolosità;

Saputo che la magistratura avrebbe aperto un’inchiesta, incaricando l’ARPA di eseguire gli opportuni accertamenti;

Ritenuto necessario avere ulteriori informazioni al riguardo;

il sottoscritto Consigliere regionale

Interroga

l’Assessore competente per sapere:

1) qual è l’entità del fenomeno radioattivo riscontrato presso lo stabilimento Cogne di Aosta e quali i pericoli per la popolazione;

2) quali sono le cause del fenomeno e perché solo oggi è stato rilevato;

3) quali provvedimenti sono stati o saranno assunti a tutela della salute pubblica.

F.to: Curtaz

PrésidentLa parole à l’Assesseur à l’industrie, à l’artisanat et à l’énergie, Ferraris.

Ferraris (GV-DS-PSE)Con verbale del 22 dicembre 2000, convalidato dalla Procura della Repubblica il 23 dicembre scorso, sono state sequestrate due zone di terreno nella zona est dello stabilimento "Cogne". La prima zona si trova nell’area di deposito temporaneo delle scorie AOD, autorizzata a suo tempo a favore della "Cogne Acciai Speciali S.r.l.", che ora è inclusa negli interventi di bonifica e messa in sicurezza. Tale zona, di circa 100 metri quadrati, è situata ad est della strada di collegamento fra il fabbricato Trafel e il fabbricato PRS, in questo caso potrebbe essere utile vedere la planimetria allegata, in ogni caso è la parte non occupata dagli impianti produttivi e siderurgici, ma dalla parte in via di bonifica nella zona più ad est dell’area stessa.

Si tratta, dicevo, di una zona di 100 metri quadrati, ad una quota di oltre 12 metri superiore a quella del piano stradale e pertanto con nessuna correlazione con l’alluvione dell’ottobre scorso, come mi pare sia comparso anche su alcuni organi di stampa.

Il sequestro è conseguente alla rilevazione di una contaminazione radioattiva molto localizzata e con emissione sensibile nel solo raggio di pochi metri. Potrebbe trattarsi di americio, sostanza in passato usata nei parafulmini.

La seconda zona, avente la superficie di circa 1000 metri quadrati, è un campo prova interessato dal trattamento per il riuso di scorie provenienti dal deposito provvisorio e si trova a sud del fabbricato PAC, quindi nella zona più vicina alla parte che confina con l’autostrada.

Non si ha notizia per quest'ultima zona della rilevazione di fonti di contaminazione.

Le aree oggetto di sequestro sono recintate e interdette all’accesso da parte di chiunque; le cause del fenomeno non sono ancora note, le indagini della Procura della Repubblica sono ancora in corso.

Si evidenzia peraltro che Zimatec, incaricata dalla Regione del 1993, ha effettuato sull’area industriale anche le rilevazioni radiometriche con risultanze rassicuranti, quindi un'indagine sulla radioattività dell’area era già stata fatta nel 1993.

In ogni caso la società "Vallée d’Aoste Structure" opererà un nuovo controllo su tutta l’area oggetto di riconversione e bonifica, per verificare l’eventuale presenza di emissioni radioattive ed attiverà successivamente un monitoraggio costante nel tempo. Quindi verrà rifatta tutta l’analisi sulla radioattività dell’area e questa verrà ripetuta periodicamente, per avere dati di estrema certezza sulla situazione.

Sulla base di quanto accertato finora non appare necessaria l’adozione di provvedimenti per la tutela della salute pubblica.

PrésidentLa parole au Conseiller Curtaz.

Curtaz (PVA-cU)Anche per questa terza interrogazione prendo atto delle risposte dell’Assessore, che voglio interpretare come interlocutorie, in attesa che la Magistratura, attraverso le analisi e gli studi che risulterebbero essere stati affidati a dei periti, nominati dalla Procura della Repubblica di Aosta, accerti le cause e l’entità del fenomeno.

Anche qui, nelle sedi che verranno ritenute dall’Assessore più opportune, sarebbe il caso che l’Amministrazione, a conoscenza di tali risultati, li rendesse noti quanto meno ai consiglieri, perché siamo in un periodo in cui l’area Cogne è stata oggetto di diversi problemi ambientali e credo che i consiglieri, e la cittadinanza, abbiano diritto ad avere delle risposte trasparenti e, se del caso, rassicuranti sulla situazione di pericolo ambientale costituita dallo stabilimento della "Cogne".