Objet du Conseil n. 1733 du 20 décembre 2000 - Resoconto
OGGETTO N. 1733/XI Modalità di realizzazione delle strade in montagna e futuri criteri di ricostruzione. (Interpellanza)
Interpellanza Letta la missiva di alcuni abitanti della località Vieille del Comune di Verrayes, datata 20/11/2000 e indirizzata, fra gli altri, al Presidente della Giunta e all’Assessore regionale al territorio e opere pubbliche, in cui si lamenta in sostanza una cattiva progettazione ed esecuzione di una nuova strada, ciò che avrebbe aggravato le conseguenze dei fatti alluvionali e creato seri pericoli per le persone;
Ritenuto opportuno avere informazioni sul caso specifico e, più in generale, sui modi di realizzazione delle opere pubbliche e sui futuri criteri di ricostruzione;
il sottoscritto Consigliere regionale
Interpella
l’Assessore competente per sapere:
1) se corrisponde al vero quanto riferito da alcuni abitanti della località Vieille di Verrayes, con la loro lettera del 20/11/2000;
2) secondo quali modalità progettuali ed esecutive vengono costruite le strade in montagna e chi controlla la rispondenza dei lavori alle esigenze di carattere ambientale ed idro-geologico;
3) se si intende ricostruire con gli stessi criteri o si vuole (in tal caso, come) invece evitare errori progettuali e carenze esecutive in occasione dei lavori di ricostruzione, resisi necessari a seguito dei fenomeni alluvionali.
F.to: Curtaz
PrésidentLa parole au Conseiller Curtaz.
Curtaz (PVA-cU)Lo spunto per questa interpellanza me lo ha fornito una lettera che è stata inviata anche ai Capigruppo da parte di un gruppo di abitanti di una frazione del Comune di Verrayes, la frazione Vieille, lettera del 20 novembre 2000.
In sostanza gli abitanti di questa frazione lamentano una cattiva progettazione ed esecuzione di una strada che avrebbe a loro giudizio aumentato i danni alluvionali nella zona.
È vero che a seguito di questa loro lettera, che è stata resa pubblica, il sindaco ha risposto alle critiche contenute nella stessa rassicurando gli abitanti, ma più che l’esempio che mi ha indotto a fare l’interpellanza sono molto interessato ad una problematica più generale che è quella relativa alle tipologie e alle modalità di esecuzione delle opere pubbliche in montagna perché, in occasione degli eventi alluvionali dell’ottobre scorso, abbiamo verificato oppure c’è stato segnalato in più zone, dell'esistenza di problemi relativi a una cattiva progettazione, a una cattiva esecuzione in particolare delle strade: muri di sostegno aventi fondamenta insufficienti, opere di drenaggio alle spalle del muro insufficienti o inesistenti, barbacani (che sono le fessure per far circolare l’acqua e portare via l’umidità pericolosa dietro i muri) progettati, ma non realizzati e via di seguito. Quindi tutta una serie di manchevolezze che poi hanno un certo peso quando ci troviamo di fronte ad eventi alluvionali di una certa consistenza.
Pertanto voglio chiedere all’Assessore competente, oltre ad informazioni più precise sul fatto di Verrayes: "secondo quali modalità progettuali ed esecutive vengono costruite le strade in montagna e?" soprattutto "? chi controlla la rispondenza dei lavori alle esigenze di carattere ambientale ed idrogeologico?".
E poi voglio chiedere: "se intende ricostruire con gli stessi criteri o se vuole (in tal caso, come) invece evitare errori progettuali e carenze esecutive in occasione dei lavori di ricostruzione, resisi necessari a seguito dei fenomeni alluvionali", con ciò accogliendo quell’invito a una ricostruzione intelligente che era stata indicata a chiusura di un suo intervento dal Presidente della Giunta e che a me sembra un criterio che vada perseguito nella concretezza proprio in questi giorni in cui si stanno effettuando i necessari lavori di ricostruzione.
PrésidentLa parole à l’Assesseur au territoire, à l’environnement et aux ouvrages publics, Vallet.
Vallet (UV)Credo di poter anticipare che il Consigliere Curtaz non sarà sicuramente soddisfatto delle mie risposte perché saranno generiche e magari limitate solo a qualche dichiarazione di intenti, peraltro a me è parso difficile proporre un'analisi tecnica della situazione. Non so se è la sede questa durante la risposta ad un'iniziativa consiliare o se magari certi argomenti con dettagli tecnici, che peraltro competono molto relativamente all’Assessore o al Consiglio, non è opportuno approfondirli in altra sede come potrebbe essere quella di una commissione consiliare; per cui preannuncio la genericità delle risposte alle ultime due domande.
Per quanto riguarda la questione specifica contenuta nella lettera che alcuni abitanti del Comune di Verrayes, frazione Vieille, hanno indirizzato alle amministrazioni e resa pubblica, devo dire che la coltivazione e il recupero ambientale della cava di marmo in galleria in località Maisonnettaz superiore era stata autorizzata alla ditta IMA di Quart con una delibera di Giunta del 6 novembre 1995, mentre con una delibera del luglio 2000 è stato autorizzato un ampliamento della coltivazione.
Devo dire che la strada di accesso alla cava non è ricompresa nell’area estrattiva, dunque non fa parte del progetto di coltivazione anche se ammetto che alla luce di quanto verificatosi avrebbe dovuto essere previsto questo nell’esame complessivo dell’autorizzazione.
Dalle informazioni raccolte presso l’amministrazione comunale e da un sopralluogo effettuato il 14 dicembre dai tecnici dell’Ufficio cave è stato possibile accertare che effettivamente le acque sono state raccolte dalla strada di accesso alla cava e che in corrispondenza di una variazione di pendenza della stessa a monte del piazzale di accesso alla cava si sono indirizzate verso valle provocando l’erosione dei terreni e una parziale asportazione anche del rilevato del piazzale di accesso alla cava.
Non è stato possibile verificare per le condizioni della strada se esistevano idonee opere di raccolta e collettamento delle acque piovane sulla sede viabile.
In data 15 dicembre il Comune ha trasmesso una nota nella quale vengono illustrati gli interventi che sono stati disposti dall’amministrazione comunale e le iniziative intraprese fin dalla data del 14 ottobre, indicazioni che peraltro riguardano anche una sistemazione complessiva dell’area in cui si situa la cava che viene definita come un’area in cui c’è un elevato stato di disordine ambientale in relazione anche al fatto che il bosco, che era presente nella zona, fu oggetto di un incendio negli anni scorsi. Quindi, gli interventi puntuali di sistemazione della strada di accesso alla cava, che dovranno essere realizzati dagli esercenti la cava stessa, dovranno essere accompagnati da un intervento complessivo di sistemazione ambientale.
Per quanto riguarda le altre due domande: modalità progettuali ed esecutive con le quali vengono costruite le strade in montagna, qui bisogna dire che non esistono specifiche norme tecniche relative alle strade di montagna. Come tutti i progetti di opere edili devono essere corredati di relazione geologica e geotecnica nella quale verificare le esigenze di carattere geologico dei terreni sui quali viene realizzata l’opera; i progetti devono quindi ottenere le autorizzazioni necessarie, diverse a seconda del contesto territoriale in cui sono realizzate e sottoposti a VIA se rientrano fra le casistiche per le quali questa procedura è prevista.
Va da sé che, come evidenziato dai fatti che si sono prodotti durante l’alluvione, bisognerà che chi è chiamato ad esaminare questi progetti per il rilascio delle necessarie autorizzazioni ponga maggiore attenzione - rispetto a quanto non è stato finora - a quei particolari costruttivi, in parte citati dal Consigliere, che possono ovviare agli inconvenienti che abbiamo purtroppo dovuto verificare.
Questi documenti, ovvero perizie geologiche e autorizzazioni necessarie, fanno parte dei progetti da trasmettere al Comune all’atto della richiesta dell’autorizzazione per la realizzazione dell’opera e al Comune compete il controllo di quanto edificato sul proprio territorio.
Per quanto riguarda la terza domanda, in parte mi pare di aver già risposto; evidentemente per i problemi che si sono verificati in relazione proprio alla non esecuzione o all'esecuzione non corretta di certi dettagli tecnici bisognerà che si ponga l’attenzione dovuta alla predisposizione in progetto di queste opere. L’analisi delle eventuali carenze progettuali o realizzative delle opere verrà effettuata non solo per le infrastrutture viarie, ma per tutte le opere che possono creare interferenze con l’assetto idrogeologico dei luoghi dove sono realizzate.
PrésidentLa parole au Conseiller Curtaz.
Curtaz (PVA-cU)Effettivamente la risposta dell’Assessore alle mie domande è stata generica.
Vede, Assessore, io non mi preoccupo tanto della genericità o meno della sua risposta, mi sembrerebbe importante però che alle buone intenzioni che lei ha manifestato seguissero dei fatti rilevanti, perché secondo me questa vicenda dimostra soprattutto una cosa: che c’è oggettivamente, non so se anche soggettivamente, ma obiettivamente c’è una carenza di controllo che dovrebbe avvenire a due livelli: in un primo momento un controllo sulla progettualità, cioè sull'idoneità dei progetti, e in un secondo momento un controllo sulla buona esecuzione delle opere e questo non è problema solo tecnico, è un problema politico-amministrativo.
Pertanto io credo che l’Amministrazione debba mettere in atto tutte le sue potenzialità di carattere giuridico, tecnico, ma soprattutto operativo per fare in modo che ci sia una verifica puntuale di quello che è stato progettato e di quello che è stato fatto e invece mi sembra che in molti casi sia successo che questa verifica sia stata fatta in maniera superficiale, incompleta, negligente, con imperizia.
Quindi credo che ci debba essere uno scatto di orgoglio dell’Amministrazione, che dica che l'opera pubblica deve essere fatta bene, deve essere progettata bene, l’esecuzione deve essere fatta effettivamente a regola d’arte e non solo come una previsione astratta.
Questo è un problema, ripeto, non tecnico, ma politico-amministrativo in cui l’Assessorato, l’Amministrazione può avere un ruolo nel trovare gli strumenti per ottenere quanto auspichiamo un po' tutti, cioè delle costruzioni che siano esteticamente più belle, compatibili ambientalmente, meno costose. Compatibilmente con l’ambiente significa dal punto di vista ambientale meno costose, paradossalmente più sono compatibili meno costano o viceversa, soprattutto le strade e le opere pubbliche più costano e meno sono compatibili con l’ambiente.
Termino dicendo che in questo settore così importante non faremo mancare la nostra attenzione.