Compte rendu complet du débat du Conseil régional

Objet du Conseil n. 1732 du 20 décembre 2000 - Resoconto

OGGETTO N. 1732/XI Problemi concernenti l’organizzazione produttiva della Cogne Acciai Speciali. (Interrogazione)

Interrogazione Premesso:

- che la Cogne Acciai Speciali avrebbe in programma, dall’inizio del prossimo anno, uno scorporo dell’organizzazione produttiva nello stabilimento siderurgico aostano;

- che tale smembramento si articolerebbe in tre "tronconi", ai quali farebbero capo altrettante società, con una propria configurazione organizzativa e con una propria dimensione occupazionale;

- che i dettagli di questa operazione sono ancora indefiniti;

- che nel corso di questi ultimi anni abbiamo assistito ad analoghe operazioni di smembramento;

tutto ciò premesso i sottoscritti Consiglieri regionali

Interrogano

l’Assessore competente per sapere:

1) quali conoscenze possiede relativamente a quanto esposto in Premessa e quali valutazioni esprime in merito;

2) se non ritenga che tale smembramento accentui una situazione aziendale già piuttosto caotica, con prevedibili riflessi anche di carattere occupazionale;

3) se non ritiene che tale operazione possa configurare un’ipotesi elusiva dell’intesa siglata nel 1993 all’atto della privatizzazione.

F.to: Tibaldi - Lattanzi - Frassy

PrésidentLa parole à l’Assesseur à l’industrie, à l’artisanat et à l’énergie, Ferraris.

Ferraris (GV-DS-PSE)Sulla questione dello scorporo, che prevede il conferimento di rami aziendali a decorrere dal 1° gennaio 2001 a due distinte società, sono state sentite sia l’azienda che le organizzazioni sindacali.

Sulla base di questi incontri è emerso che si tratta di un'operazione che concerne due settori diversi ed è finalizzata al perseguimento di due distinti obiettivi: da un lato la CAS intende trasferire a Ecofast, che entro la fine dell’anno prenderà la denominazione sociale di Cogne Service S.r.l., i servizi di manutenzione, i servizi logistici, le reti di distribuzione e le telecomunicazioni, i sistemi informativi, i servizi tecnologici, le attrezzerie e i servizi generali.

L’obiettivo dichiarato di tale operazione è quello di consentire alla CAS di concentrarsi maggiormente sulla produzione sempre più tecnologicamente importante dell’acciaio, delegando ad altra società tutti quei servizi ausiliari che non sono direttamente connessi con la produzione del prodotto.

D’altro canto nelle intenzioni dell'operazione è dichiarato l’obiettivo di consentire una gestione unitaria attraverso la Cogne Service dei servizi comuni a tutte le aziende del gruppo, con vantaggi sia in termini di costi, sia in termini di qualità dei servizi, sia nell’ambito di una più efficace ricerca e adozione delle opportunità offerte dal mercato nei settori oggetto di trasferimento.

Invero tale operazione è comune in molti casi a gruppi industriali di medie o grandi dimensioni.

Più attinente alla produzione in sé, perciò più rivolta alle dinamiche di mercato, appare ad una prima analisi l’operazione di scorporo che prevede il trasferimento a Cogne Technologies del ramo di azienda che comprende la produzione dei pezzi speciali, trattamenti termici, la fucina e gli impianti del condizionamento degli acciai.

L’obiettivo dichiarato è quello di consentire a due società (CAS e Cogne Technologies), in una logica più funzionale, di concentrare maggiore attenzione a due diversi tipi di produzione.

La parte conferita concerne la realizzazione di prodotti più particolari rispetto al core business de la CAS, vergelle, barre e rettificati per valvole; tali prodotti sono i lingotti inossidabili e in acciaio da costruzione, semilavorati fucinati e laminati, tondi ed utensili.

L’obiettivo dell'operazione è quello, nell’ambito delle due diverse categorie di prodotto, di consentire un'attenzione maggiore alle dinamiche di mercato, il perseguimento di un migliore rapporto fatturato/addetto, una gestione dei cicli produttivi più agevole, una maggiore reattività agli stimoli di un mercato in continua evoluzione.

Operazioni di ristrutturazione aziendale sono assai frequenti e devono sempre essere seguite con la giusta attenzione così come è necessario un doveroso rispetto delle scelte strategiche di un'azienda privata.

L’attenzione dell’Amministrazione regionale è in primo luogo posta alla certezza che gli scorpori in questione non creino riduzioni complessive di personale. In tal senso le comunicazioni effettuate da parte dell’azienda alle organizzazioni sindacali, confermatemi dalle stesse, offrono assicurazioni che al momento non inducono allarmismi. In ogni caso la questione non è affatto sottovalutata: l’azienda vive una fase importante e delicata segnata anche da episodi negativi, alluvione e recente incendio, che impongono la ricerca e l’adozione di strategie di mercato sempre più competitive.

La Giunta vuole interpretare in questo senso il progetto di riorganizzazione aziendale, in ogni caso ribadisco che non vi è alcuna intenzione di sottovalutare l’importanza e la delicatezza dell'operazione. Per questo motivo, con riferimento alla salvaguardia degli accordi siglati nel 1993, l’Amministrazione regionale ha chiesto al gruppo Marzorati, relativamente sia all’ipotesi di scorporo che all’acquisto della società Nuova Acciai, di poter valutare congiuntamente i riflessi che tali operazioni possono avere sugli accordi in essere e quindi giungere a un aggiornamento del protocollo di intesa raggiunto con l’azienda nel 1993.

PrésidentLa parole au Conseiller Tibaldi.

Tibaldi (FI)La risposta dell’Assessore non è che ci dia grandi elementi in più rispetto a quelli che già conosciamo e che sono stati pubblicati sui giornali riguardanti questa operazione di ristrutturazione industriale avviata da CAS che prevede lo smembramento in tre società.

Prendiamo atto che questa operazione porta alla fine della gestione unitaria dell’impianto siderurgico aostano, non ci sarà più una sola società come in passato ad organizzare, coordinare e ad essere titolare della gestione, bensì ci saranno più società.

Benché, come ha detto l’Assessore, la strategia aziendale sia comunque di competenza del privato, la notizia che ci lascia qualche dubbio proprio perché indefinita riguarda l’acquisto della Novacciai, azienda al di fuori della Valle d’Aosta, dove si presume potrebbe crearsi la cosiddetta "verticalizzazione della produzione" o comunque una certa verticalizzazione aziendale, la quale, proprio perché esterna, potrebbe portare a una diminuzione di importanza degli altri tre noccioli societari che invece verranno creati dal 1° gennaio in Valle d’Aosta.

Sono dubbi che permangono anche perché non è che vengano fornite assicurazioni tranquillizzanti dalle parole dell’Assessore.

L'operazione di smembramento, peraltro, si unisce a un contesto piuttosto critico che ha riguardato l’industria siderurgica valdostana nell’anno in corso; un contesto critico che è stato senz’altro creato anche da eventi straordinari come l’alluvione o dal recente incendio che ha coinvolto un reparto produttivo, ma che deriva anche da una gestione piuttosto tesa nei rapporti con le parti sociali e da una gestione che, come abbiamo evidenziato anche in precedenti interpellanze, lascia delle perplessità non indifferenti sotto il profilo della gestione economico-finanziaria.

Prendiamo atto della risposta che ci ha fornito l’Assessore, una risposta che però conferma le nostre perplessità.

Chiederei all’Assessore di fare un approfondimento di questa tematica, in sede di IV Commissione, affinché possiamo prendere una maggiore cognizione di certi dati che riguardano sia le intenzioni dell’azienda, sia quelle che sono le possibilità di espansione e occupazionali che riguardano i singoli tronconi che verranno costituiti.

Sul fatto che questa operazione possa o non possa configurare un'ipotesi elusiva del protocollo di accordo del 1993, mi è parso di capire anche dalla risposta dell’Assessore che non ci sia certezza; c’è solo speranza, c’è un'assicurazione informale fornita dall’azienda e nulla di più. Mi auguro che la Giunta effettui il necessario controllo che le compete e ribadisco l’invito all’Assessore di riferire in IV Commissione, in maniera più dettagliata e concreta, affinché tutti i componenti o i consiglieri che vorranno partecipare possano avere le cognizioni del caso.