Compte rendu complet du débat du Conseil régional

Objet du Conseil n. 2510 du 16 avril 1997 - Resoconto

SEDUTA ANTIMERIDIANA DEL 16 APRILE 1997

OGGETTO N. 2510/X Situazione patrimoniale e societaria delle acque minerali Monte Bianco S.p.A. e stato dei lavori di realizzazione dello stabilimento. (Interpellanza)

Interpellanza Tenuto conto del fatto che, pur essendo trascorsi quasi due anni dall'ultima interrogazione fatta da questa minoranza alla Giunta in merito all'annoso problema dello stabilimento "Acque minerali Monte Bianco" di Morgex, ancora non si conoscono le previsioni circa la destinazione ultima dello stabilimento in questione, né si è saputo se e come sono stati risolti gli impedimenti che fino ad oggi hanno ostacolato la realizzazione del fine per il quale sono state pensate e progettate le "Acque minerali" di Morgex;

Preso atto delle risposte poco esaurienti fornite dalla Giunta regionale alle istanze presentate dagli esponenti della minoranza in questo Consiglio, istanze che peraltro sono state sollecitate dall'urgenza di fornire delle rassicurazioni convincenti alla popolazione di Morgex e delle zone limitrofe;

il sottoscritto Consigliere regionale

Interpella

la Giunta regionale per conoscere:

1) qual è la situazione attuale del patrimonio e degli aspetti societari delle "Acque minerali Monte Bianco S.p.A." ovvero se vi è stato in quest'ultimo periodo un aumento di capitale o un mutamento nella composizione dei soci e quali sono stati sino ad oggi gli interventi dell'Amministrazione regionale per ovviare agli inconvenienti che hanno impedito alla gestione delle "Acque minerali Monte Bianco" di instaurare l'attività produttiva delle sorgenti minerali.

2) a che punto è lo stato dei lavori nello stabilimento in oggetto, ovvero se quest'Amministrazione è in grado di dichiarare i termini di ultimazione di detti lavori, con il conseguente avvio della produzione.

F.to: Lanièce

Presidente Ha chiesto la parola il Consigliere Lanièce.

Lanièce (GA) Il vero significato di quest'iniziativa consiste nella volontà del sottoscritto di ribadire ancora una volta l'importanza di tradurre con chiarezza e coerenza quelli che sono gli intendimenti della Giunta in merito alla realizzazione di opere che costano un bel po' di soldi alla comunità valdostana e delle quali, trascorsi gli anni necessari al completamento dei lavori, ancora nulla si sa di definitivo sul loro andamento e sul loro buon fine.

Il riferimento dunque alle acque minerali del Monte Bianco è d'obbligo a questo riguardoperché ditemi se questo non è un esempio illuminante di un'incomprensibile stasi burocratica, di una scarsa decisionalità politico-amministrativa, di un modo autenticamente deleterio di spendere denaro pubblico.

Non sono il primo Consigliere di minoranza, ma vorrei essere l'ultimo finalmente, ad occuparsi delle Sorgenti Monte Bianco. Dico questo perché se andiamo indietro nel tempo, precisamente negli ultimi 7-8 anni, diversi consiglieri di opposizione hanno presentato più volte iniziative in questo Consiglio volte a conoscere la situazione presente e futura delle acque minerali Monte Bianco e per tutti la risposta non è mai stata esauriente o meglio: non è mai riuscita a fornire rassicurazioni plausibili né sullo stato dei lavori, né sugli aspetti patrimoniali e societari delle acque.

Ecco perché sono nuovamente qui a perorare una causa che fa proprie non solo le istanze della popolazione di Morgex e dei paesi limitrofi, ma anche di tutti coloro che vogliono esercitare il loro diritto di sapere e di conoscere nel bene e nel male dove vanno a finire i progetti approvati da quest'Amministrazione.

Ripercorriamo alcune tappe di questa vicenda e per far questo avvaliamoci di alcuni stralci di resoconti consiliari, dove sono riportate alcune iniziative consiliari sulle acque Monte Bianco.

Partendo dall'89, c'è una mozione presentata dall'allora Consigliere Riccarand il quale diceva: "Più si raccolgono informazioni, più crescono i dubbi e le preoccupazioni sulla validità del progetto di stabilimento delle acque minerali a Morgex. Il progetto di nuovo insediamento ha fatto finora pochi passi e non sono stati finora chiarite diverse importanti questioni". Questa mozione era stata approvata all'unanimità e prevedeva la richiesta di fornire a tutti i Capigruppo la documentazione in relazione all'atto costitutivo della Società, al piano produttivo, al piano finanziario, agli studi e alle perizie sulla quantità, sulla qualità e sulle caratteristiche delle acque ed altre documentazioni.

Si passa nel ?91 a due interpellanze a firma dell'attuale Assessore Mafrica, allora Consigliere, nelle quali vengono richiesti i motivi che hanno finora impedito di dare inizio ai lavori di costruzione dello stabilimento per le acque minerali a Morgex e se la Giunta regionale non intenda, qualora esistessero dubbi fondati sulla possibilità produttiva o di mercato dello stabilimento, proporre per l'area di Morgex una diversa attività industriale.

Nella sua relazione l'allora Consigliere Mafrica poneva il problema su tre aspetti: il primo era costituito dalla possibilità, dopo la costruzione di un tunnel nella zona di Dolonne, che l'acqua minerale da utilizzare nello stabilimento non potesse essere sufficiente alla produzione, il secondo era costituito dalla qualità dell'acqua, il terzo riguardava le spese pubblicitarie.

Passiamo poi al ?94 con un'interrogazione del Consigliere Chiarello, anche lui per sapere quali sono gli impedimenti per l'ultimazione dell'opera e quali sono le previsioni per il loro superamento. All'interrogazione risponde l'Assessore Mafrica dicendo che i lavori relativi allo stabilimento sono ormai completati, come pure quelli che riguardano le opere di captazione, che c'è invece un ritardo nella realizzazione dei condotti di adduzione e infine che le opere realizzate ammontano a circa 11 miliardi, rispetto ai quali la Finaosta aveva già erogato un mutuo di circa 4 miliardi. L'Assessore continua dicendo che si tratta di provvedere alla realizzazione delle linee di imbottigliamento, mentre sul finanziamento conferma la disponibilità della Regione a verificare l'ipotesi di una modifica della convenzione in modo da permettere la costruzione di quest'impianto attraverso una società di leasing. Due anni fa, nell'aprile ?95, vi sono ulteriori iniziative sia del Consigliere Chiarello sia del Consigliere Tibaldi per avere notizie in merito all'entrata in funzione dello stabilimento in questione.

L'Assessore rispondeva dicendo che nel gennaio ?95 c'era stato un aumento di capitale, che erano completate le opere di captazione, che era stato emesso in data 10 marzo 1995 un decreto di occupazione di urgenza per le aree che dovranno essere attraversate dalla condotta e quindi in pratica questi elementi consentono di dire che esistono ancora le condizioni per la prosecuzione dell'iniziativa. La dichiarazione della Società è che entro l'anno (1995) dovrebbe essere in grado di completare le opere e gli impianti. Se entro l'anno - cioè se entro il 1995 - non avremo questi elementi, sarà opportuno procedere ad una verifica di tutti gli impegni reciproci. L'impegno della Regione è quello di fare una verifica seria che viene fatta sui finanziamenti, ma che viene fatta anche sull'assetto societario e sulle possibilità di andare avanti.

L'ultima iniziativa risale al 14 giugno a firma di Linty e Tibaldi: nell'interrogazione con risposta scritta si chiedevano dati in merito all'assetto societario, alle erogazioni elargite dalla Finaosta e quali opere di captazione delle acque sono già state realizzate e ove sono situate.

Tutta questa documentazione dimostra che fra maggioranza e minoranza il dialogo non va quasi mai oltre la presa d'atto formale di una realtà evidente da parte della maggioranza, mentre si assiste all'impotenza con la quale noi - che stiamo dall'altra parte - abbiamo accolto promesse e considerazioni, che poi si sono rivelate inesistenti e che sono state disattese.

Solo quando queste famose sorgenti del Monte Bianco avranno iniziato l'attività, interpellanze come queste saranno inutili. Ma chi conosce a tutt'oggi lo stato delle cose? L'Assessore è in grado di rispondere in maniera esauriente alle domande contenute in questa mia interpellanza? Mi auguro che oggi da quanto dirà l'Assessore si possano avere dei chiarimenti in merito a questo problema annoso su cui penso sia opportuno che venga una risposta definitiva da parte dell'Amministrazione regionale.

Presidente Ha chiesto la parola l'Assessore all'industria, commercio ed artigianato, Mafrica.

Mafrica (GV-PDS-SV) Da parte della minoranza a volte si dice che c'è un'impostazione troppo favorevole al pubblico, c'è un'impostazione dirigistica, non si lascia abbastanza spazio al mercato. Nel ?92 - questo è un fatto che il Consigliere Lanièce non ha ricordato - proprio perché c'erano ritardi da parte dell'Amministrazione nel realizzare i lavori che a quel momento erano da fare da parte pubblica, si è cambiata la convenzione, si è data fiducia ai privati. Si è detto: d'ora in poi vi diamo un diritto di superficie, vi mettiamo a disposizione dei finanziamenti e fate voi.

Devo dire che non c'è stata nessuna stasi burocratica, non c'è stato nessun disimpegno da parte dell'Amministrazione regionale rispetto ai suoi obblighi e in questo caso è la società privata che non rispetta i suoi impegni. Vale a dire, la Regione ha adempiuto a tutti i suoi obblighi e sono state puntualmente date tutte le informazioni richieste in merito alla composizione azionaria. A questo riguardo non capisco quest'osservazione di Lanièce, il quale ha riletto i verbali e vede che ogni volta ho dato tutte le informazioni disponibili sulla composizione della società; anche oggi rispondo rispetto alla composizione della società, chiarisco in modo - voglio sperare - inoppugnabile che la Regione quello che doveva fare lo ha fatto, sono i privati che non riescono ad andare avanti e non può essere fatto carico alla Regione o all'Amministrazione regionale in senso lato, né dal punto di vista politico, né dal punto di vista operativo, se le cose sono ferme.

La prima domanda chiedeva di conoscere la composizione azionaria della società. Nel mese di marzo l'Assemblea dei soci della "Sorgenti Monte Bianco" ha deliberato di ridurre il capitale sociale da 10 miliardi a 5 e contestualmente di ricostituirlo a 10 miliardi; in seguito a tale aumento solo parzialmente sottoscritto, il capitale sociale ammonta a 8.125 milioni, così suddiviso: Cooperativa Antoneliana 44,62 percento, S.A.S. interamente controllata da Antoneliana 32,31 percento, S.G.L. Carbon 10,77 percento, Portobello 9,23 percento, Dolonne 1,53 percento, Eredi Scaccianoce 0,77 percento, Eredi Rolfo 0,77 percento.

Prima di quest'operazione, cioè dell'abbattimento del capitale e della ricostituzione, la situazione societaria risultava la seguente: la Cooperativa Antoneliana aveva il 36,25 percento, S.A.S. 26,25 percento, Carbon 17,5 percento, Dolonne 2,5 percento, Eredi Scaccianoce 1,25 percento, Eredi Rolfo 1,25 percento.

La Regione ha adempiuto a tutti gli impegni in sede di stipulazione della convenzione, in particolare, oltre ad aver costituito il diritto di superficie a favore della società, consentendole così di provvedere alla realizzazione dello stabilimento, l'Amministrazione regionale ha sinora erogato tramite la gestione speciale Finaosta per la costruzione del capannone un mutuo per l'importo totale di 6.457 milioni, liquidato in tre tranche: una di 3,4 miliardi, una di 2,135 miliardi, una di 872.

La Regione si è adoperata per consentire il rilascio delle autorizzazioni necessarie per la costruzione delle opere di adduzione delle acque minerali e l'importo totale delle opere realizzate è di 11,2 miliardi, cifra che testé è stata ricordata anche da Lanièce.

Le opere relative al capannone sono state completate, mentre risultano da eseguire le tubazioni di adduzione, come già avevo risposto in altre occasioni.

Avevo anche detto in risposta al Consigliere Chiarello che erano in corso trattative per far subentrare un altro gruppo nella composizione societaria.

Su queste trattative non abbiamo la possibilità di interferire perché riguardano trattative fra privati.

Nel frattempo noi, proprio come era stato detto, abbiamo avviato la procedura per addivenire alla decadenza della concessione perché la concessione delle acque minerali era collegata allo sfruttamento delle stesse e quindi, non essendo stati eseguiti da parte della società privata tutti gli interventi previsti, se non iniziano questi lavori la Regione andrà avanti con la procedura che è stata avviata nel dicembre ?96 per la decadenza della concessione, a cui seguiranno gli altri passi relativi alla convenzione. Tutti gli sforzi per favorire uno sblocco delle trattative sono stati fatti, non dipendono dall'Amministrazione regionale e su questo non possiamo prendere impegni.

Ad un certo punto nella composizione sociale un rappresentante del gruppo, che intendeva acquisire la quota dell'azionista di riferimento, era diventato Presidente, il che ci lasciava presupporre un esito positivo; non abbiamo finora visto sviluppi concreti. Per sbloccare la situazione, caro Consigliere Lanièce, bisognava dare un finanziamento senza garanzie per l'acquisto dei macchinari; se fosse stata prodotta la garanzia, la disponibilità della convenzione per l'erogazione dei mutui ci sarebbe stata. Non è mai stata prodotta la garanzia per difficoltà finanziarie dell'azionista di riferimento e le attività sono state bloccate perché il privato non riesce ad andare avanti. Allora, o si sblocca nella trattativa fra privati, oppure si arriva alla decadenza della concessione per questa Società.

Non crediamo di avere particolari responsabilità, se non quelle di cercare di favorire per quanto possibile un progetto che riteniamo tuttora valido, ma per il quale, proprio per avere una realizzazione più pronta, ci siamo affidati ad una società privata e in questo caso non abbiamo opere da costruire o altre cose da fare; se a livello privato non si riesce ad andare avanti, quel progetto con quella Società non sarà realizzato e si andrà alla revoca della concessione. Le procedure sono già avviate, credo che entro il mese di giugno o le cose si metteranno in dirittura di arrivo perché i privati possano continuare, oppure ci sarà la decadenza della concessione.

Presidente Ha chiesto la parola il Consigliere Lanièce.

Lanièce (GA) Prendo atto della risposta dell'Assessore, che ricalca in parte quella che aveva dato nell'aprile ?95 ai Consiglieri Chiarello e Tibaldi, peccato che sono passati due anni. L'Assessore dice che l'Amministrazione regionale non ha nessuna colpa. Penso che sicuramente qualche colpa possa averla, anche perché la scelta di una cooperativa "rossa", la Cooperativa Antoneliana, non penso sia stata fatta da un consigliere di minoranza, ma probabilmente è stata presentata dall'Assessore in carica. Anzi verrebbe da fare la battuta che la posa della prima pietra possa magari sembrare che è stata inaugurata nel ?93, dopo che era stata fatta questa convenzione, possa essere il punto fondamentale dell'impossibilità....

(... interruzione del Presidente della Giunta, fuori microfono...)

... se andiamo a vedere tutte le scelte che ha fatto la Giunta Bondaz e poi andiamo a vedere le scelte fatte dalla Giunta Viérin e confrontiamo le scelte fatte adesso dal Presidente della Giunta Viérin e quelle di quando era all'opposizione..., sono molto contraddittorie. Se si facesse così, sarebbe un continuo fare riferimento a delle scelte diverse. Cito solo un fatto: nel ?93 è stata inaugurata, nel ?93 la Giunta non era la Giunta Bondaz, l'Assessore mi sembra fosse Mafrica, è lui che ha posto la prima pietra e forse questa prima pietra è stata quella che ha bloccato tutto l'iter.

A parte le battute siamo in una situazione in cui finalmente l'Assessore ci ha detto che dal dicembre ?96 sono state avviate - vista la situazione di stasi che è durata tantissimi anni, situazione che è identica a quella del ?95 perché la risposta è identica, in pratica ci ha detto che le tubazioni di adduzione non sono ancora completate - le procedure per addivenire alla decadenza della concessione.

Dopo due anni finalmente abbiamo una risposta che sembra essere maturata in questi due anni e l'unica cosa che si può vedere che è invece modificato l'assetto societario, che in pratica la Cooperativa Antoneliana e la sua controllata hanno incrementato notevolmente il possesso delle quote all'interno della Società.

La risposta dice poco e nulla rispetto a quella del ?95, se non il fatto che l'Amministrazione regionale ha preso la decisione, vista la stasi continuativa in cui si trova quest'opera, di provvedere ad attivare queste procedure per la decadenza della concessione nel caso in cui i lavori non abbiano avvio entro breve.

Chiedo all'Assessore che porti a conoscenza della Commissione competente al più presto eventuali modifiche di questa situazione anche perché si tratta di un intervento che poteva essere importante, che poteva avere degli aspetti di ritorno turistico per la nostra Regione, e quindi era un problema che meritava una soluzione migliore di quella che a questo punto si prospetta. Penso che sia anche conveniente per lo stesso Assessore portare a conoscenza della Commissione competente il più presto possibile eventuali modifiche, in modo da evitare ai consiglieri di opposizione di dover presentare continue interrogazioni e per dare un chiarimento complessivo all'intero Consiglio.

Presidente Ha chiesto la parola l'Assessore all'industria, commercio ed artigianato, Mafrica per fatto personale.

Mafrica (GV-PDS-SV) Per chiarire al Consigliere Lanièce che nei fatti societari, nei passaggi di azioni all'interno, nel determinare chi acquista e chi vende all'interno di una società, nessun Assessore ha possibilità di intervento. Sono fatti che riguardano le società, quindi la sua affermazione che noi avremmo scelto un azionista piuttosto che un altro, è destituita di ogni fondamento. È un'allusione sciocca...

Presidente ... Assessore Mafrica, questa non è una questione personale, è un chiarimento di fatti societari che penso possono essere già a conoscenza dei consiglieri.