Objet du Conseil n. 2506 du 16 avril 1997 - Resoconto
SEDUTA ANTIMERIDIANA DEL 16 APRILE 1997
OGGETTO N. 2506/X Modalità e tempi per l'istituzione in Valle di una scuola di soccorso alpino. (Interrogazione)
Interrogazione Preso atto che aprendo i lavori della Conferenza Italo-Americana sull'emergenza svoltasi dal 2 al 5 aprile u.s. l'Assessore regionale alla Sanità ha annunciato l'intenzione di istituire in Valle una Scuola di Soccorso Alpino;
Considerata l'importanza e l'utilità, per tutti gli utenti e i formatori del soccorso, di una simile iniziativa, rimarchevole anche, oltre che dal punto di vista sociale, sotto un profilo di prestigio per tutta la regione Valle d'Aosta;
il sottoscritto Consigliere regionale
Interroga
la Giunta regionale per sapere in quali termini si intende avviare e rendere funzionale tale importante iniziativa, e quali sono i tempi previsti per portare a compimento il progetto.
F.to: Lanièce
Presidente Ha chiesto la parola l'Assessore alla sanità ed assistenza sociale,Vicquéry.
Vicquéry (UV) Innanzitutto volevo ringraziare il Consigliere Lanièce che con quest'interrogazione mette in evidenza una proposta che ho avanzato durante la settimana dell'emergenza, che si è svolta la settimana scorsa a Courmayeur e a cui il Consigliere Lanièce ha partecipato.
In quell'occasione, dopo aver fatto un excursus storico sui problemi dell'emergenza in Italia, problemi grossi e complessi, perché è una materia totalmente nuova all'interno del sistema sanitario, in quanto è sviluppata nei paesi dell'arco alpino soprattutto ma ha ancora grosse carenze in altre Regioni italiane, e su cui stiamo dibattendo da tempo a livello di coordinamento tra Assessori regionali alla sanità, ho avanzato questa proposta che consiste, minimizzando, nel far diventare appuntamento annuale quest'incontro di Courmayeur che ha avuto un successo internazionale, riportato anche fuori dall'ambito europeo, e poi nel continuare a discutere sull'evoluzione del sistema di emergenza.
Dico continuare a discutere perché da alcuni anni a questa parte ci stiamo attivando per potenziare questo settore. Ricordiamo tutti i primi corsi di formazione per medici di soccorso in montagna, che erano stati organizzati al Rifugio Monzino, che ospitava per l'occasione medici di tutta Italia per una settimana. Si trattava di corsi di formazione specifica, oltre che sul campo, in roccia e su ghiacciaio. Avevo partecipato a queste settimane, proprio in quell'ambito si era messo insieme un gruppo di lavoro informale fra medici della Valle d'Aosta, il Dottor Vettorato, capofila, medici dell'area francofona e medici del centro Italia, per poter sviluppare questa tematica.
Da qui ne sono derivate alcune iniziative, fra cui la costituzione nel ?96 in Valle d'Aosta dell'AIFE (Associazione italiana formazione dell'emergenza), fra i cui soci fondatori c'è anche il Dottor Vettorato, vicepresidente dell'Associazione che è l'unica associazione medica italiana autorizzata a rilasciare brevetti ufficiali americani, che tecnicamente sono definiti BLS, BTLS, ACLS, PLS. Questi brevetti per essere validi necessitano di rinnovi biennali che sono concessi previ corsi di aggiornamento molto severi e duri.
L'anno scorso in Valgrisenche si è svolto, proprio su iniziativa dei medici del 118, Dottor Vettorato in prima battuta, un corso organizzato dall'AIFE, a cui ho partecipato, che era gestito da medici e infermieri, i quali insegnavano agli altri l'utilizzazione di questi metodi nuovi. Il corso si è poi concluso con il rilascio di attestati e di brevetti per alcuni e con la bocciatura per altri. Questo settore si sta comunque sviluppando ed è stato anche ripreso da un progetto prototipale approvato dalla Giunta regionale in collaborazione con il CNR: "Progetto prototipale di validazione applicativa di un modulo di soccorso in ambiente di montagna", che ormai da un anno e mezzo o due è all'attenzione dei ministeri e che, se approvato con fondi a destinazione vincolata ma non ancora sbloccati dal Governo, potrà dare la possibilità di ampliare ulteriormente questo settore.
Il progetto, che è molto complesso e che è stato fatto dai tecnici dell'Assessorato della sanità, in collaborazione con il CNR di Roma, prevede cinque sottoprogetti che riguardano: la telemedicina per l'emergenza sanitaria, la sperimentazione e i mezzi di soccorso, i sistemi di identificazione del cittadino, la formazione dell'operatore sanitario, del cittadino e la cultura dell'urgenza, la diffusione dei risultati della sperimentazione. È un progetto molto ambizioso, che non ha per il momento alcuna possibilità di sblocco perché questi fondi vincolati sono stati stralciati dalla finanziaria e pertanto anche il nostro progetto, che prevede alcuni miliardi di impegno di spesa, rimarrà per ora sulla carta.
L'evoluzione ultima di questo processo, secondo le nostre intenzioni, è quella di arrivare ad una specializzazione post-laurea di medicina per il soccorso in montagna, che riguarda in generale l'elisoccorso, ma anche tutto quanto concerne il soccorso. Su questo abbiamo da tempo intrapreso contatti con alcune università, contatti sempre informali perché la legislazione del Ministero dell'università ancora non prevede specializzazioni di questo genere. Alcuni timidi tentativi sono stati fatti all'Università di Modena, noi vorremmo proprio candidarci ufficialmente per poter intraprendere un discorso ad ampio raggio come quello che ho cercato di delineare.
Presidente Ha chiesto la parola il Consigliere Lanièce.
Lanièce (GA) Prendo atto con soddisfazione di quanto affermato dall'Assessore e cioè che questo problema è ritenuto molto importante per cui ci sarà una particolare attenzione per cercare di creare al più presto questa Scuola di soccorso alpino, vista anche l'importanza di tale struttura.