Objet du Conseil n. 2486 du 2 avril 1997 - Resoconto
SEDUTA POMERIDIANA DEL 2 APRILE 1997
OGGETTO N. 2486/X Ratifica di deliberazioni adottate dalla Giunta regionale in via d'urgenza.
Oggetto n. 877 in data 17 marzo 1997: Approvazione di una nuova bozza di convenzione da stipulare con la Casa di riposo "J. B. Festaz" di Aosta, per l'anno 1997, ai sensi e per gli effetti della legge regionale 12 luglio 1996, n. 18. Approvazione ed impegno di spesa di L. 2.115.000.000.
Président L'Assesseur Vicquéry a demandé de procéder à l'inversion de l'ordre du jour. Il a demandé s'il était possible d'affronter tout de suite la ratification des délibérations qui ont été inscrites ce matin à l'ordre du jour et passer à l'examen de l'objet 19 bis. Si le Conseil est d'accord, nous pouvons procéder à l'inversion.
On peut passer à l'examen de l'objet n° 877.
La parole au Conseiller Squarzino Secondina.
Squarzino (VA) Vorrei affrontare il discorso che si riferisce alle due convenzioni, perché credo che entrambe vadano affrontate insieme in quanto rispondono ad una stessa logica.
Vorrei sottolineare innanzitutto un elemento. Rispetto alla prassi precedente si è verificato un miglioramento circa la modalità con cui vengono erogati dei fondi a questi due enti morali. Si è passati cioè da una logica che è di ripiano del disavanzo all'individuazione di una retta giornaliera per ospite. Si tratta di un'inversione di tendenza, si tratta di una decisione che indica un atteggiamento positivo che va sottolineato e che potremmo tradurre in questo modo: è come se la Regione a fronte di strutture che erogano servizi pubblici - il Réfuge Père Laurent, la Casa di riposo via Festaz erogano servizi pubblici, in quanto rispondono ad un pubblico interesse e erogano questi servizi senza scopo di lucro, sono enti morali che non hanno scopo di lucro - e a fronte del fatto che ha bisogno di dare una risposta a degli anziani non autosufficienti o con insufficienze tali da non consentire più loro di vivere da soli, anziani che non possono più essere accettati nelle microcomunità perché i posti disponibili sono insufficienti, quantificati in 483 posti nella documentazione allegata al PSS, è come se la Regione, dicevo, comperasse da queste strutture i servizi di cui ha bisogno.
Ripeto, è un atteggiamento diverso rispetto al precedente, in cui veniva soltanto pagato, al momento della presentazione dei bilanci, quello che era un disavanzo. E viene fissata una retta giornaliera che dovrebbe corrispondere al servizio che viene richiesto e che viene definita in due modi: per la Casa di riposo di via Festaz la retta giornaliera per ogni persona ospitata è calcolata nella misura di lire 71.645, quindi poco più di 71.000 lire; nel Réfuge Père Laurent viene calcolata nella misura di lire 39.930, cioè circa 40.000 lire. Ma qui sono da rilevare alcuni problemi che le due convenzioni pongono.
Sarebbe interessante capire innanzitutto come è stata definita questa cifra: se è stata concordata, come si conviene fra due enti di cui uno eroga un servizio e l'altro richiede questo servizio, oppure se è stata decisa in modo unilaterale. Bisognerebbe sapere se gli enti che si convenzionano hanno fatto delle richieste diverse da quelle che appaiono in convenzione.
Ieri nella V Commissione l'Assessore ha fatto riferimento ad una richiesta che il Réfuge Père Laurent ha avanzato: 52.000 lire al giorno di retta; a fronte di questa richiesta invece si risponde con una retta che è inferiore di 1/4. Quindi sarebbe utile sapere come mai non è stata accolta questa richiesta. Non credo che sia per il fatto che si reputi che il servizio dato in queste strutture sia ad un livello qualitativo inferiore rispetto al servizio che viene dato nelle microcomunità.
È ben vero che i costi sono diversi: se calcoliamo il costo netto per utente nelle microcomunità, vediamo che questo costo varia da un minimo di 85.000 lire al giorno ad un massimo di 157.000 lire al giorno. Ora, non credo che qui si consideri il servizio reso per esempio a Père Laurent di una qualità inferiore della metà addirittura del servizio reso nelle microcomunità. Tra l'altro, se fosse così, se cioè il servizio reso non fosse rispettoso degli standard di qualità chiesti dalla Regione, allora si sarebbe dovuto intervenire aumentando la quota giornaliera in modo da consentire all'ente di offrire quel servizio che chiediamo che sia offerto agli anziani della nostra regione. Sembra invece che questa cifra abbia un'altra origine, e che sia stato fatto un ragionamento totalmente diverso. Si è partiti probabilmente da una cifra fissata in bilancio di 4,3 miliardi, la si è divisa grosso modo fra questi due enti, con la differenza che in una di queste strutture ci sono 150 ospiti e nell'altra un'ottantina circa. Se infatti facciamo anche solo un calcolo matematico: 2,185 miliardi diviso 365 giorni, diviso 150 ospiti, abbiamo una cifra che si aggira sulle 39.900 lire, che è quella riportata in convenzione.
È una quota che, si noti bene, considera il costo annuo di un ospite in queste strutture pari a 14 milioni per Père Laurant e 25 milioni per la Casa di riposo Festaz, quando invece i costi degli ospiti nelle microcomunità della nostra regione si aggirano da un minimo di 38 milioni ad un massimo di 80.
Nella convenzione vorrei sottolineare che c'è comunque la consapevolezza che permangano delle difficoltà nel definire queste quote giornaliere e nel definire anche la tipologia dei servizi che vengono dati; fra l'altro sappiamo benissimo che il costo di un servizio dato ad un utente non autosufficiente è certamente molto più alto del costo di un servizio dato ad un utente che è ancora in grado di muoversi, è ancora in grado di badare a sé stesso, seppure bisognoso di assistenza e di un supporto logistico. Infatti vediamo che nelle due convenzioni è stato inserito un articolo: si tratta dell'articolo 8, nella convenzione con la Casa di riposo via Festaz, e l'articolo 10, nella convenzione con Réfuge Père Laurent.
In questi due articoli vengono dette due cose: primo, viene indicata la durata della convenzione, un anno; poi si aggiunge che proprio per verificare meglio la tipologia degli utenti, il rapporto costi-ricavi, viene effettuata entro il 31 luglio 1997 una verifica congiunta in merito a questi due elementi. Qui non viene detto con chiarezza in questi due articoli qual è la finalità di questa verifica, ma credo che sia facilmente desumibile dal contesto.
Ora si è definito una retta, non si sa bene se questa retta corrisponde o meno ai servizi effettivamente forniti dalle due strutture; si precisa un termine, metà anno praticamente, in cui si verifica la tipologia degli utenti e il costo reale di questi ospiti ed è sulla base di questi elementi che dovrà essere rivista la retta, che dovrà essere ricalcolata la quota giornaliera, non più in termini di una cifra con cui dobbiamo fare i conti e che viene divisa per il numero degli utenti che ci sono, ma sulla base del costo reale del servizio reso.
Se questo avverrà - e su questo vorrei anche una chiarificazione da parte dell'Assessore rispetto a questa interpretazione dell'articolo 8 e dell'articolo 10 della convenzione - credo che effettivamente quel passo positivo che queste convenzioni vogliono indicare diventi una direzione che è da approvare e che è da condividere. Fra l'altro vorrei sottolineare un aggettivo aggiunto al termine "verifica": si parla di una verifica congiunta, questo vuol dire allora che è una verifica che deve dare pari dignità ai due interlocutori, alle due parti contraenti, perché entrambe le parti rendono un servizio alla collettività, gli uni fornendo un servizio, e gli altri riconoscendo di aver bisogno di quel servizio per rispondere alle proprie finalità.
Se questa è l'interpretazione della volontà politica contenuta in questi due articoli della convenzione, credo che effettivamente rendiamo un servizio alla nostra collettività e intraprendiamo un rapporto diverso di pari dignità fra l'ente pubblico e questi enti morali. Diversamente credo che non riconosciamo nei fatti quella dignità e quel servizio che questi enti morali rendono alla nostra regione.
Président La parole au Conseiller Marguerettaz.
Marguerettaz (PpVA) Molto ha già detto la collega Squarzino, quindi non sarò certamente lungo così, ma alcune osservazioni vorrei farle anch'io.
Ci troviamo di fronte a queste due convenzioni con due case che, pur avendo anche formule organizzative diverse, una è un IPAB, l'altra è una struttura privata, svolgono in sostanza lo stesso servizio pubblico, cioè quello di dare accoglienza e ospitalità a tutta una serie di casi che per variegati motivi, siano essi di carattere fisico, quindi di non autosufficienza fisica, o di carattere sociale, rappresentano comunque un'entità della quale una pubblica amministrazione non può non farsi carico o comunque tenere in considerazione.
Dico subito che queste due convenzioni personalmente mi lasciano tutta una serie di perplessità, che non sono fra l'altro state superate dall'incontro che abbiamo avuto in commissione ieri con l'Assessore.
La prima perplessità è che, se è vero l'enunciato che ho esposto all'inizio dell'intervento, cioè che sostanzialmente sono due strutture che svolgono un servizio simile, e se è vero, così come ci è stato detto dall'Assessore ieri in commissione, che praticamente la trattativa - anche se forse non sarebbe corretto parlare di trattativa, diciamo l'incontro fra le parti - per arrivare a queste convenzioni sia stata praticamente unica, se sono vere queste due cose, non si capisce come mai queste due bozze di convenzione siano per molti aspetti sostanzialmente diverse.
Certamente il dato più eclatante che salta agli occhi di tutti i consiglieri è proprio la grossa differenza che c'è nel riconoscere il costo di un ospite presso l'ospizio a fronte di quanto costa un ospite nel Réfuge Père Laurent. C'è una grossa differenza: si parla di 71.000 e rotte lire da una parte, a fronte di 40.000 lire scarse dall'altra. Perché? Viene da chiedersi... A questa domanda, che non poteva essere evitata a fronte di queste cifre, le risposte, almeno quelle che ci sono venute ieri in commissione, probabilmente non sono state esaustive forse anche per il fatto che il sottoscritto non ha afferrato tutti i termini della questione.
Di fatto un dato è stato chiaro, cioè alla fine di tutti questi ragionamenti per cui sembra che l'ospizio offra un servizio più - userei il termine - "scientifico" e quindi con un'analisi dei vari tipi di ospiti più appropriata rispetto a quella che magari viene fatta al Réfuge, rimane un dato che mi è sembrato emergesse ieri alla conclusione del dibattito della commissione: come mai, a fronte di una richiesta di 50mila lire e oltre avanzata dalla direzione del Réfuge, la Regione risponde invece con il riconoscere nemmeno 40mila lire ad ospite? Gratta, gratta, il motivo è uno solo, ed è la disponibilità di bilancio.
Evidentemente nel bilancio che è stato approvato vi erano dei capitoli di spesa che prevedevano una certa somma e questa somma è stata divisa più o meno equamente fra le due case di riposo. Se questo è il motivo, viene da chiedersi come mai non si è provveduto, o questa Giunta non ha voluto, se il problema era solo il limite di bilancio, provvedere con le normali procedure che si usano in questi casi, cioè quella di fare delle variazioni di bilancio, onde permettere al Réfuge di ricevere pro-ospite un riconoscimento maggiore rispetto a quello che viene indicato in delibera.
Se è vero quello che ho detto, a questa domanda sarebbe opportuno che ci venisse data risposta da parte della Giunta, perché i casi sono due: o questa Giunta concordemente ha deciso che questo intervento dovesse essere subordinato a tutti i vari capitoli di bilancio che conosciamo e ai quali credo che non si metterà almeno per tutti mano, e questa potrebbe essere una scelta coerente, unanime della Giunta che preferisce, anziché dare 5mila o 10mila lire in più ad ospite presso il rifugio, fare tutta una serie di altre iniziative già previste in bilancio; oppure - ed è l'ipotesi che ritengo più probabile - questa Giunta non ha questa coesione, ma essendo non lontani dal 1998 ogni singolo Assessore se ne guarda bene dal mollare qualcosa dalle proprie competenze, per cui più ci avviciniamo al ?98, più diventa difficoltoso mettere mano a quelle variazioni di bilancio che portano via dei fondi a determinati assessorati per stornarli verso altri.
Mi piacerebbe avere una risposta di tipo anche politico a questa domanda, perché almeno personalmente non vedo altre possibilità.
Un'altra questione che è già stata sollevata dalla collega Squarzino è questa verifica alla quale si vuole procedere entro il luglio 1997 sulla tipologia degli ospiti ricoverati presso queste case di riposo. A fronte di questa giusta necessità viene da chiedersi come è stata quantificata questa somma pro-capite, perché se ad oggi non sappiamo quanti sono percentualmente i non autosufficienti all'interno del rifugio, questa cifra con quali criteri è stata determinata? Risulta davvero difficile pensarlo!
Comunque, a fronte di questa giusta necessità, ci auguriamo che entro i termini stabiliti in convenzione si rispetti questo impegno delle parti, però ci auguriamo che immediatamente dopo, se non all'interno di questo stesso anno almeno nella prossima convenzione, i frutti di questa verifica vengano esplicitati nella nuova convenzione. Oppure se sarete così bravi da rifare questa stessa convenzione, tenendo in considerazione i costi differenziati a livello di ospiti.
Approfitto della parola per fare la dichiarazione di voto, che sarà favorevole, perché al di sopra di tutto rimane un dato evidente, chiaro: che comunque questi soldi che l'Amministrazione dà a queste case di riposo sono la vita per queste case. Speriamo che siano davvero la vita, che non siano un lenire, un'agonia!
Quindi il principio lo salvaguardiamo con il voto favorevole; senza dubbio però annuncio già oggi che non saremo più disponibili d'ora in avanti a votare determinate convenzioni che non tengano in considerazione quelle cose che facevo presente prima, e quindi una differenziazione dei costi negli ospiti, e quindi un'eventuale disponibilità nel mettere mano al bilancio regionale per rispondere a delle necessità come quelle di cui stiamo discutendo e che mi sembrano per la verità molto più significative ed importanti rispetto a tutta una serie di interventi, pur leciti per carità, che questa maggioranza può mettere in cantiere.
Président S'il n'y a pas d'autres conseillers qui demandent la parole, je déclare close la discussion générale.
La parole à l'Assesseur à la santé et aide sociale, Vicquéry.
Vicquéry (UV) Voglio essere breve rispondendo ai punti principali che sono stati individuati dai Consiglieri Squarzino e Marguerettaz, i quali ambedue hanno riconosciuto il grosso passo culturale in avanti che è stato fatto nel discutere queste due convenzioni. Grosso passo culturale che è evidente a tutti, perché noi, con queste convenzioni, non solo passiamo da una logica di puro ripiano di disavanzo, ma passiamo ad uno dei punti principali del PSSR che il Presidente della V Commissione non ha votato, al quale pertanto pregherei di non fare più riferimento per il futuro.
Uno di questi punti era l'integrazione socio-sanitaria e l'integrazione fra pubblico e privato. Quando il piano parla di sinergie pubblico-privato si riferisce anche a questi settori, perché il piano prevede esplicitamente l'utilizzo di strutture residenziali per anziani facendo riferimento anche alle strutture del privato sociale. Questa è già una prima risposta che non è una risposta esaustiva, ne convengo, e non potrebbe esserlo, perché abbiamo avuto pochissimi mesi di tempo per passare dalla teoria alla pratica.
Inoltre non ci sono attualmente le condizioni di conoscenza esatta dello stato dell'arte, del numero degli anziani non autosufficienti all'interno del Réfuge; non abbiamo per il Réfuge una definizione chiara del rapporto personale-utenti, che è uno dei nodi delicatissimi della contrattazione di tutto il comparto del settore del privato sociale perché è noto a tutti che il rapporto personale-utenti è assolutamente più basso rispetto al settore pubblico e in questo caso anche alla Casa di riposo Festaz, e mancando questi due elementi nonché un preciso riferimento alle entrate proprie da parte del Réfuge non potevamo individuare parametri precisi per la definizione della retta.
Quello che il Consigliere Squarzino dimentica è che non è paragonabile il costo effettivo fra microcomunità pubblica e case di riposo convenzionate, perché il pubblico, com'è noto, dipende esclusivamente da entrate dirette da parte dell'Amministrazione regionale, mentre le due case di cura hanno entrate proprie, tant'è che nel preconsuntivo del ?96 il Réfuge prevede un'entrata di 3.040 milioni.
Si tratta di entrate proprie che non sono solo entrate derivanti dalle rette pagate dagli utenti e dai familiari, ma sono entrate per donazioni, lasciti e quant'altro; cose che evidentemente le microcomunità pubbliche non hanno.
E questo è un punto di partenza che non dobbiamo dimenticare, perché l'articolo 2 delle convenzioni dice che si finanziano le due case con un limite che è quello di non superare il disavanzo, cioè di non superare eventuali avanzi di amministrazione. Avanzi di amministrazione che si sono verificati per quanto riguarda la Casa di riposo Festaz nel ?95, quantificati in 303 milioni.
Voglio ricordare che nel ?95 abbiamo finanziato una spesa di 1,25 miliardi per la Casa di riposo Festaz, nel ?96 presunto 1,822 miliardi, nel ?97 con questa convenzione andiamo a 2,115 miliardi. Sfido chiunque a dimostrare che passando da 1,25 miliardi a 2,115 miliardi in due anni la Giunta regionale non abbia manifestato la sua ampia disponibilità ad andare incontro alle richieste dei responsabili della Casa di riposo Festaz. Per cui la risposta di tipo politico è già qui, non andiamo a parlare di coesione o non coesione; la coesione c'è stata perché a fronte di queste mie richieste la Giunta regionale ha risposto nella sua interezza, a fronte di richieste mie, ancora purtroppo molto generali, non specifiche per la carenza di elementi che vi citavo prima.
Allora, quando facciamo dei riferimenti, non parliamo di decisioni unilaterali, non parliamo di decisioni che non vengono contrattate. C'è stata anche una lettera di risposta ufficiale da parte del Vescovo Monsignor Anfossi, che invita ad andare avanti nella logica della sperimentalità. Poi se neppure gli atti per il Consigliere Squarzino valgono, ma questo ormai è un dato di fatto, prendo atto che non servono neppure più le lettere. Non mi pare che l'Assessore regionale alla sanità sia tenuto a convocare il Presidente della V Commissione nella fase della contrattazione; non mi pare che sia scritto nei verbali del Consiglio regionale, men che meno nello Statuto regionale.
Detto questo, ringrazio il Consiglio regionale per la sua disponibilità a votare a favore; prendo atto che il Consigliere Squarzino già si è astenuto in commissione consiliare per cui non gli chiedo il voto, anche perché se così fosse, significherebbe che sono stato convincente, ma non mi illudo di esserlo stato. Ricordo solo che quando si danno delle cifre, queste vanno date correttamente.
La microcomunità di Challand-Saint-Victor, che è quella che costa di meno, è costata 65mila lire pro-capite, e non confondiamo per favore lordo con netto perché i costi lordi sono una cosa, vanno detratte le entrate per le rette, i costi netti sono altra cosa, non sono 85mila lire come dice il Consigliere Squarzino. Ma questo, ripeto, è un metodo di operare più che conosciuto ormai.
Presidente Pongo in votazione la ratifica della deliberazione in oggetto con i seguenti emendamenti della V Commissione consiliare permanente alla convenzione:
Emendamenti Il comma 2 dell'articolo 1 è sostituito dal seguente:
"Per il periodo di validità della presente convenzione l'erogazione del contributo è subordinata all'applicazione, per gli inserimenti in struttura, delle direttive di cui alla deliberazione della Giunta regionale n. 1320 in data 22 marzo 1996 e delle successive disposizioni regionali. L'Unità di Valutazione Geriatrica dovrà provvedere, entro un tempo massimo di 15 giorni dalla comunicazione della disponibilità del posto, alla sua sostituzione. In caso contrario la Regione provvederà al pagamento della quota ridotta del 20 percento."
Il comma 3 dell'articolo 1 è sostituito dal seguente:
"Il contributo, il cui ammontare non può comunque eccedere il disavanzo di gestione, è erogato a mensilità posticipate sulla base di fatture corredate da una distinta mensile nominativa dei posti letto convenzionati. La quota sarà ridotta del 20 percento in caso di assenza dell'ospite, per ricovero ospedaliero, superiore ai 15 giorni."
Il secondo trattino dell'articolo 2 è sostituito dal seguente:
"spese farmaci compresi nella fascia A, nonché ausili, protesi, materiale sanitario e di medicazione;"
Presenti, votanti e favorevoli: 27
Il Consiglio approva all'unanimità
Oggetto n. 878 in data 17 marzo 1997: Approvazione di una nuova bozza di convenzione da stipulare con la Casa di riposo "Opera Pia delle Missioni - Réfuge Père Laurent" di Aosta, per l'anno 1997, ai sensi e per gli effetti della legge regionale 19 agosto 1992, n. 41. Approvazione ed impegno della spesa di L. 2.185.000.000.
Presidente Pongo in votazione la ratifica della deliberazione in oggetto:
Presenti, votanti e favorevoli: 28
Il Consiglio approva all'unanimità