Objet du Conseil n. 2466 du 19 mars 1997 - Resoconto
SEDUTA ANTIMERIDIANA DEL 19 MARZO 1997
OGGETTO N. 2466/X Iniziative per attuare concretamente una politica energetica in Valle d'Aosta. (Approvazione di risoluzione)
Risoluzione Appreso dall'Assessore all'Industria e Commercio, sig. Mafrica, e dal delegato dell'ENEL S.p.A. in Valle d'Aosta, le principali caratteristiche del nuovo modello organizzativo di base di tale società, attualmente non più Ente economico pubblico;
Atteso che gli interessi generali della Regione non possono soffermarsi unicamente sulle ipotesi di modificazione dell'assetto organizzativo dell'ENEL S.p.A., ma debbono necessariamente comprendere l'intero processo evolutivo del settore energetico valdostano;
Considerato che l'ENEL, la cui presenza in Valle d'Aosta è caratterizzata da una struttura produttiva di 25 impianti, che nel 1994 hanno prodotto circa 2.981 Gwh, di cui 2.457 Gwh sono stati esportati verso altre Regioni, e da una struttura organizzativa comprendente circa 700 unità lavorative, ha assunto un atteggiamento decisamente rivolto alla conservazione delle proprie posizioni monopolistiche nel mercato dell'energia, come si evince dai suoi atteggiamenti ostruzionistici in ordine alle iniziative prospettate sia dai produttori indipendenti sia dai Consorzi di autoproduttori;
Preso atto che il monopolio della produzione energetica, sancito dalla legge 1643 del 1962, istitutiva dell'ENEL, è venuto meno a seguito di recenti disposizioni normative statali e direttive comunitarie;
Tenuto conto dei radicali mutamenti intervenuti nella legislazione statale, con particolare riferimento alla legge 359 del 1992, che dispone la trasformazione dell'ENEL da Ente pubblico economico in società per azioni, e la legge 481 del 1995, istitutiva dell'Autorità di regolazione dei servizi di pubblica utilità, con le quali viene di fatto avviato l'iter della privatizzazione dell'ENEL S.p.A.;
Ritenuto che oggi, in materia di utilizzazione delle acque pubbliche per fini energetici, non possano più essere invocati quei divergenti interessi nazionali che avevano costituito la motivazione della sentenza della Corte Costituzionale, n. 13 del 1964, con la quale veniva respinto il ricorso della Regione avverso alla legge istitutiva del monopolio ENEL,
Il Consiglio regionale
impegna la Giunta regionale a:
a) predisporre una legge di disciplina di utilizzazione delle acque pubbliche per uso idroelettrico nell'esercizio della potestà legislativa attuativo-integrativa di cui la regione dispone ai sensi delle competenze statutarie;
b) avviare un'immediata trattativa con il Governo che permetta alla Regione anche attraverso norme attuative dello Statuto, una politica energetica più autonoma e sostenere negli incontri avviati con l'ENEL la valorizzazione delle competenze e delle funzioni delle strutture esistenti in Valle d'Aosta;
c) richiamare la validità delle finalità della convenzione stipulata con l'ENEL, n. 999 del 1990, e attualizzarne l'applicazione al fine di sviluppare concretamente la politica energetica nell'interesse generale della Valle d'Aosta.
F.to Perrin G.C. - Piccolo - Dujany - Parisi - Ferraris - Florio
Président La discussion générale est ouverte. La parole au Vice-Président Viérin Marco.
Viérin M. (PpVA) Solo per ricordare che questa risoluzione è stata presentata a seguito di interpellanze discusse in questo Consiglio presentate dalla minoranza...
(interruzione del Consigliere Piccolo, fuori microfono)
... non è questione di paternità, caro Consigliere Piccolo, il punto è che qui a volte anche tra la maggioranza non vi parlate perché nel primo comma della risoluzione si dice: "Appreso dall'Assessore all'Industria e Commercio, Sig. Mafrica, e dal delegato dell'ENEL...". Noi quindi abbiamo appreso del problema dalla Commissione che abbiamo fatto 4-5 giorni prima e dal dibattito in aula, dopo due mesi che il Presidente della Giunta e l'Assessore avevano fatto la riunione a Roma. Questo vuol dire che i Capigruppo della maggioranza non sono stati informati di questo problema in merito all'ENEL per ben quasi due mesi perché quando i Capigruppo firmano un documento di questo genere, propongono una risoluzione di questo genere e vi inseriscono all'inizio "Appreso" vuol dire che non sono stati informati dall'Esecutivo di questo problema che, secondo noi, è importantissimo.
Questo non era un discorso di paternità, ma solo per dimostrare lo scollegamento che c'è fra l'Esecutivo e il Consiglio.
Sul discorso pratico, i Popolari per la Valle d'Aosta hanno presentato degli emendamenti a questa risoluzione, inerente l'utilizzo delle acque pubbliche in Valle d'Aosta e la riorganizzazione dell'ENEL in atto, che adesso illustro. Si chiede di inserire nelle premesse: "considerato che i servizi erogati ed i rapporti con le realtà locali devono essere delegati a strutture adeguate e autonome sul territorio valdostano", nel deliberato di sdoppiare il punto b) creando un punto in più, e lasciare al punto b) "avviare un'immediata trattativa con il Governo che permetta alla Regione, anche attraverso norme attuative dello Statuto, una politica energetica più autonoma;" ma precisare meglio con un punto c) il fatto di "sostenere negli incontri con l'ENEL il mantenimento e la valorizzazione delle funzioni e delle strutture esistenti in Valle d'Aosta, per la difesa dei livelli occupazionali e delle professionalità aziendali esistenti sul territorio." perché soprattutto quest'ultimo passaggio non è specificato in maniera chiara.
L'altro emendamento chiede di integrare il punto d) con una piccola parte che però è sostanziale. La risoluzione presentata dai Capigruppo della maggioranza al punto d) richiama solo la convenzione approvata nel '90 con la delibera n. 999; si propone di richiamare le due convenzioni in atto con l'ENEL, anche quella approvata nel 1984 e siglata nel 1985. Dico questo perché la convenzione approvata dal Consiglio nel 1984 e siglata nel 1985 ha dei contenuti molto più importanti e anche diversi rispetto a quella del '90; più precisamente le differenze stanno nel discorso di affrontare anche il tema della distribuzione e del trasporto, il tema che sarà al centro di tutta la vicenda della ristrutturazione ENEL perché sarà il futuro quello che deciderà il fattore "monopolio sì, monopolio no" da parte dell'ENEL sul territorio valdostano.
Sono due convenzioni che questo Consiglio ha già approvato, chi prima di noi, probabilmente qualcuno di noi faceva già parte di quell'assise, quindi non penso che il Consiglio abbia intenzione di non ribadire le volontà già espresse. Sono convenzioni importanti tutte e due, però non si può dimenticare quella siglata nel 1985 perché ha un significato notevolmente diverso.
Aspetto una risposta da parte della maggioranza e mi riprometto di reintevenire.
Président La parole au Conseiller Borre.
Borre (UV) Vorrei rispondere a quest'avvio di discussione in maniera polemica perché il fatto di aver sottoscritto quell'"Appreso" non vuol dire che l'Assessore non abbia informato i membri della maggioranza, ma in maniera ufficiale è stata riunita la III Commissione, dove l'Assessore ci ha illustrato l'incontro. Un mese e mezzo dopo sapevamo già quello che era successo, eravamo già al corrente, quindi non era questo senz'altro lo spirito con cui questa risoluzione voleva far discutere il problema dell'energia ai consiglieri.
Siamo anche a conoscenza che l'Assessore ha continuato ulteriori incontri con il Ministero, con la Commissione preposta per migliorare gli accordi, per affrontare il problema, siamo a conoscenza di una proposta di legge che arriverà in tempi brevissimi e questo dovrebbe porre finalmente un tassello fisso per quanto riguarda il problema energia in Valle d'Aosta quindi, nessuno scollegamento fra consiglieri di maggioranza e Giunta.
A titolo personale affronto questo problema e ringrazio i presentatori della risoluzione perché mi permettono almeno in questo consesso di dire la mia in merito al problema dell'energia. Dirò delle cose che forse sono ovvie, delle cose già ripetute diverse volte perché il problema dell'energia è stato dibattuto per lungo tempo ed è stato al centro di tutti i programmi elettorali, essendo per così dire "il petrolio bianco" valdostano.
Lo scenario nel quale si colloca il comparto energetico valdostano è attualmente poco definito e questo a causa dei seguenti principali motivi: la trasformazione dell'ENEL da ente economico dello Stato a società di capitali, la prossima privatizzazione di tale società, la mancanza di una struttura regionale in grado di affrontare compiutamente le tematiche energetiche. Tale particolare contesto deve necessariamente essere considerato per la predisposizione di una legge di disciplina e di utilizzazione delle acque prima e la redazione poi del piano energetico regionale, finalizzato allo sviluppo economico e sociale della Regione. Ed è proprio in considerazione del difficile momento vissuto dal comparto energetico che un piano, senza una legge che fissi le linee di politica energetica a cui si mira, rischia di essere un libro dei sogni con poche possibilità di venire proficuamente applicato. Infatti lo stesso sarebbe costretto unicamente ad evidenziare le risorse energetiche esistenti interne ed esterne alla Regione e i fabbisogni locali, attuali e futuri.
La politica dei prezzi dell'energia elettrica, attualmente intrapresa dallo Stato, se pienamente adottata, vanificherà tutti gli sforzi che la Regione intende predisporre nel settore idroelettrico; settore fondamentale, lo ribadiamo, per la Valle d'Aosta in virtù della potenzialità di sviluppo che rappresenta.
Il piano energetico regionale deve necessariamente essere guidato da caratteristiche essenzialmente politiche perché unicamente a tale livello si colloca la possibilità di risolvere positivamente le difficili tematiche del comparto. Per meglio comprendere tali esigenze è sufficiente soffermarsi brevemente sullo stato attuale delle risorse energetiche regionali.
Le fonti energetiche convenzionali utilizzate in Valle provengono dall'esterno - prodotti petroliferi, gas naturali - mentre le fonti rinnovabili sono presenti all'interno del territorio regionale costituendo, lo ripetiamo, un patrimonio che, se intelligentemente utilizzato, porterà benefici economici all'intera popolazione valdostana. Tutti siamo coscienti che un razionale programma energetico deve prevedere anzitutto un impiego congiunto delle risorse esterne ed interne alla Valle con l'impegno inderogabile di ridurre gradualmente la quota di mercato coperta da prodotti petroliferi e dai suoi derivati a tutto vantaggio del prodotto locale rinnovabile.
Il governo delle risorse locali idroelettriche non ricade completamente sotto l'unica competenza assoluta della Regione per cui il problema va affrontato operando su due distinti livelli: le fonti energetiche già utilizzate o immediatamente utilizzabili da parte della Regione, le fonti energetiche sottratte alla Regione con la nazionalizzazione del 1962.
Al primo livello compaiono le acque pubbliche per uso irriguo e potabile, le acque utilizzate per la produzione di energia elettrica da piccole derivazioni, le altre fonti rinnovabili quali l'eolica, la solare, le biomasse, i rifiuti urbani, il legname eccetera.
Per utilizzare al meglio tali risorse sono necessari semplici atti amministrativi capaci di facilitare l'utilizzazione di tutte le potenzialità energetiche residue, ma contemporaneamente è anche indispensabile combattere con un'adeguata azione politica le forti velleità monopolistiche dell'ENEL, altrimenti si corre il rischio di produrre energia senza poterla collocare sul mercato.
Al secondo livello l'azione politica della Regione deve essere ancora più forte perché in questo caso la Valle d'Aosta chiede molto di più, punta alla riconquista delle sue potestà statutarie di cui era stata privata a seguito della nazionalizzazione dell'energia elettrica.
Quanto sopra evidenziato, in estrema sintesi, è sufficiente per capire che la stesura del piano energetico regionale deve assumere in questo contesto le caratteristiche di una questione politica assolutamente decisiva: da una parte dovrebbe trattare dell'utilizzo e dello sviluppo di una delle ultime risorse presenti sul territorio valdostano, dall'altra trattare in linea generale della difesa e dell'ampliamento delle competenze statutarie della Valle d'Aosta. Un piano, anche se buono, ma che si limiti ad elencare risorse e bisogni di energia, finirebbe fatalmente per ingabbiare il problema ponendo ulteriori intralci all'attività degli operatori pubblici e privati, senza peraltro portare alcun vantaggio tangibile alla Regione.
Diventa urgente varare la legge che renda certa e definitiva la cessazione dell'efficacia delle norme di legge ordinarie dello Stato in materia di concessioni idroelettriche incompatibili con lo Statuto della Valle d'Aosta, mentre nell'immediato l'Amministrazione regionale non può sottrarsi alla necessità urgente ed inderogabile di dotarsi di una struttura omogenea capace di affrontare la redazione di un piano credibile e attuabile, nonché di provvedere al governo dell'energia.
Esiste nei più il convincimento che lo sviluppo di una risorsa come l'energia non è un mero diritto, ma un preciso dovere dei Valdostani; dovremo finalmente poter parlare della nascita di una politica energetica valdostana. Affrontare in modo adeguato tale problematica significa riscattare con dignità e risolutezza lo spirito di autonomia che anima il nostro Statuto, per la piena realizzazione e compiutezza del quale occorrono atti finalmente decisi e coraggiosi.
Concludo, ricordando che la convenzione ENEL-Regione del 6 marzo 1990 prevedeva un'intesa diretta alla promozione dell'autoproduzione di energia idroelettrica in Valle d'Aosta. L'accordo non è quasi mai stato attuato, anzi si registra un atteggiamento ostruzionistico verso iniziative consortili. È pertanto normale, ma necessario pretendere l'attuazione e l'applicazione della convenzione.
Presidente Annuncio la presentazione di altre due risoluzioni da parte dei Capigruppo, che faremo distribuire. Ha chiesto la parola il Consigliere Tibaldi.
Tibaldi (Ind) Secondo me questo documento è un po' una sintesi, un riassunto del flebile interesse o meglio del disinteresse che la Regione ha sempre riservato al problema energetico. O ancora, riflette l'approccio errato con il quale la Regione ha approfondito o meglio non ha approfondito il problema relativo all'energia.
Ritengo che questo documento contenga senz'altro elementi validi e condivisibili, però formulati in maniera errata o addirittura fondato su elementi dei quali non c'è ancora alcuna relativa certezza.
Questo documento ha dei fondamentali capisaldi di carattere politico perché tende da un lato a rivendicare a favore della Regione autonoma Valle d'Aosta la sottolineatura di determinati principi in materia di tutela delle acque, delle risorse idriche e soprattutto di utilizzazione delle stesse a fini idroelettrici. E d'altro canto invece tende a chiarificare quelli che sono i rapporti fra l'ente Regione e l'ENEL. C'è quindi già una sommatoria di problemi che vengono ad intersecarsi e che, a mio avviso, dovrebbero essere scissi in due documenti differenti perché non si può sovrapporre una questione con l'altra; benché rientranti in un medesimo comparto e in una medesima materia, sono due questioni che per la loro natura devono essere trattate in maniera distinta e purtroppo questo documento non lo fa assolutamente, anzi contiene delle sovrapposizioni che sono assolutamente ingiustificate e addirittura fondate su elementi contraddittori.
Il primo. Già dal capoverso delle premesse si capisce che c'è una forte contraddizione di fondo, c'è un forte elemento di incertezza: "Appreso dall'Assessore all'Industria e Commercio, Sig. Mafrica, e dal delegato dell'ENEL S.p.A. in Valle d'Aosta, le principali caratteristiche del nuovo modello organizzativo di base di tale società, attualmente non più Ente economico pubblico". Allora il nuovo modello organizzativo dell'ENEL non lo conosce nemmeno il Ministro, mi chiedo come faccia a conoscerlo l'Assessore all'industria tant'è che in risposta alle nostre interpellanze, nella scorsa seduta del Consiglio regionale, l'Assessore si è limitato a riassumerci quanto ci è stato detto dall'Ing. Pierini in sede di incontro in IV Commissione consiliare. Quindi chi conosce il nuovo modello organizzativo di base di tale società: l'Assessore all'industria? Non mi risulta. Non mi sembra che la volta scorsa l'Assessore ci abbia illustrato le caratteristiche di questo nuovo assetto dell'ENEL.
Sono state semplicemente definite delle circoscrizioni geografiche con dei punti di riferimento e basta, cioè dei contenitori che devono essere completamente riempiti di contenuto, e questo a livello organizzativo. Devono essere ancora stabilite le modalità di privatizzazione, l'entità e la qualità della liberalizzazione, in quale divisione o in quali divisioni andrà ad operare; devono essere ancora stabiliti in maniera più dettagliata quelli che saranno i compiti dell'Authority. Mi chiedo quindi come si faccia a dire in questa risoluzione che abbiamo appreso dall'Assessore gli elementi del nuovo modello organizzativo: è una burla questa. Cioè non è assolutamente fondata questa proposizione che fa da cappello alla risoluzione.
E questo è il primo punto, almeno non penso, non mi risulta, e penso non risulti nemmeno al Vicepresidente del Consiglio Viérin Marco, che la volta scorsa abbiamo ottenuto informazioni in materia. Anzi la volta scorsa, grazie a queste due interpellanze, è stata data comunicazione ufficiale di una variazione sostanziale a livello di competenze territoriali che riguarda la Valle d'Aosta e di possibili ripercussioni che tale variazione potrà avere a livello operativo, a livello quindi di indotto, di piccole imprese che collaborano con l'ENEL e naturalmente a livello anche occupazionale. Il primo assunto quindi, è completamente infondato.
Si dice poi, sempre nella premesse della risoluzione, che si prende atto che il monopolio della produzione energetica, sancito dalla legge del 1962 istitutiva dell'ENEL, è venuto meno a seguito di recenti disposizioni normative statali e direttive comunitarie; anche questo non è assolutamente vero perché nel settembre dello scorso anno è stata istituita una Commissione consultiva, la cosiddetta Commissione Carpi, per l'individuazione dei metodi, delle procedure, delle priorità e delle scelte di merito più idonee al fine di promuovere la liberalizzazione del mercato italiano dell'energia. Questo è l'obiettivo verso il quale i lavori della Commissione stanno tendendo, ma non è ancora un obiettivo raggiunto.
La progressiva concorrenza fra produttori, le migliori garanzie a favore degli utenti e della tutela ambientale: anche quest'assunto è completamente infondato e quindi è opportuno che si faccia chiarezza perché non è vero ancora che il monopolio è venuto meno tant'è che, se si fa riferimento a recenti disposizioni normative statali o direttive comunitarie, quanto meno bisognerebbe elencarle.
Sinceramente non riesco a capire a quali discipline giuridiche si faccia qui riferimento e infatti non c'è scritto un bel niente. Tant'è che il Ministro dell'industria, Bersani, con un decreto del 24 gennaio 1997, pubblicato sulla Gazzetta ufficiale il 22 febbraio scorso, ha sospeso le convenzioni con i produttori di energia e non fa più allacciamenti. Lo stesso Responsabile dell'organizzazione del comparto energetico ha deciso di sospendere tutto prima di procedere, non sapendo cosa fare mentre si sta definendo la riforma del settore energetico.
D'altronde ci siamo resi conto anche noi consiglieri della IV Commissione, quando abbiamo ricevuto la preziosa visita dell'Ing. Pierini, che lui stesso non sapeva quali competenze, quali procure avesse a disposizione nel poter portare avanti il suo mandato qui in Valle d'Aosta, cioè non si sa ancora bene quali siano i contenuti di questa riorganizzazione dell'ENEL e non si sapranno certo a breve termine. Da qui anche quella sospensione che viene dall'organo ministeriale perché è necessario avere chiarezza, in attesa che la Commissione Carpi definisca i suoi compiti e che vengano stabilite quelle linee della privatizzazione e della liberalizzazione probabilmente solo di quello che è il comparto della produzione di energia elettrica quindi, la stessa ENEL non sa chi è e che cosa deve fare oggi. Questa è un po' la sintesi di quanto abbiamo appreso anche noi direttamente dall'incontro la volta scorsa il IV Commissione.
Per quanto riguarda poi l'impegnativa, il Consiglio regionale impegna la Giunta regionale, e questo è un altro sintomo di debolezza politica, cioè a distanza di tanti anni non può il Consiglio regionale arrivare, nel 1997, a dover impegnare la Giunta regionale a fare qualcosa. Forse quest'impegnativa doveva derivare da un programma di legislatura, da un programma che questa maggioranza si era attribuita nel momento in cui si è insediata, per affrontare con maggiore sistematicità quello che era un importante pilastro della nostra autonomia e non arrivare ad un anno dalle elezioni a dire di impegnare la Giunta a fare queste cose quando sappiamo che non esiste un piano energetico regionale, che la sua predisposizione è partita tardivamente; predisposizione che paradossalmente viene fatta da un soggetto che dovrà essere un soggetto attuatore del piano energetico regionale.
Nell'impegnativa si dice che la Giunta deve predisporre una legge di disciplina di utilizzazione delle acque pubbliche per uso idroelettrico nell'esercizio della potestà legislativa attuativo-integrativa; anche qui viene sottolineata in maniera implicita un'altra carenza di questo Consiglio e naturalmente soprattutto della Giunta. Da parte degli Assessori competenti venne portato alla nostra attenzione qualche anno fa un regolamento provvisorio per la subconcessione di derivazione d'acqua ad uso idroelettrico, che di fatto ha permesso ad altri produttori di poter produrre energia però, questi stessi produttori adesso si trovano bloccati proprio da questa sospensione ministeriale nel poterla distribuire e quindi concretamente nel farla utilizzare magari da terzi, anche a fini proficui, specialmente nelle zone di alta montagna.
Sempre per quanto concerne l'impegnativa, si dice al punto b) "avviare un'immediata trattativa con il Governo che permetta alla Regione anche attraverso norme attuative dello Statuto, una politica energetica più autonoma e sostenere negli incontri avviati con l'ENEL la valorizzazione delle competenze e delle funzioni delle strutture esistenti in Valle d'Aosta;". Questo punto è l'esempio più tangibile di questa sovrapposizione di cui parlavo all'inizio, dove si confondono le due questioni, dove si confondono l'aspetto politico, quindi la rivendicazione nei confronti del Governo dell'autonomia energetica, ma non solo nei confronti del Governo, soprattutto nei confronti dell'Authority, cioè è con l'autorità di regolazione dei servizi di pubblica utilità che dovrà essere avviata ed esercitata quella pressione per ottenere una maggiore autonomia energetica non solo nei confronti del Governo perché sappiamo che in materia l'Authority ha delle competenze notevoli.
Infine nel punto c) si richiama la validità delle finalità della convenzione con l'ENEL n. 999/IX del 1990; ma che utilità ha richiamare la validità di quelle finalità? Piuttosto pretendiamo che vengano rispettate le norme di quella convenzione; allora diciamo che facciamo rispettare le norme contenute in quella convenzione perché sulla validità mi sembra che non ci sia mai stata nessuna eccezione da parte di alcuno qua dentro e ribadirlo in un modo fine a sé stesso mi sembra che abbia un significato alquanto flebile.
Mi sembra che ci sia una serie di motivazioni che inducono a ritenere che qui la soluzione pasticciata e confusa è indice di una conoscenza abbastanza scarsa della materia, soprattutto di uno scarso interesse nei confronti della medesima. Ritengo piuttosto che, avendo il Consiglio questo compito importante, debbano essere anzitutto distinte le due questioni ed affrontate con un approccio documentale fondato su elementi di certezza e realistici, non così come è formulato questo documento.
Si dà atto che, dalle ore 12,03 alle ore 12,08, presiede il Vicepresidente Aloisi.
Presidente Ha chiesto la parola il Consigliere Chiarello.
Chiarello (RC) Se si voleva fare una cosa propagandistica, ognuno è libero di fare la risoluzione propagandistica che si vuole. Qui si parla di iniziative per la politica energetica, un argomento che tutti avevamo nei programmi elettorali; l'Assessore da anni ci dice che sta per uscire un piano energetico regionale, adesso qui si parla di ENEL e come ha detto Tibaldi, l'ENEL, non sappiamo ancora cosa sarà. Io la penso in una maniera, Tibaldi la pensa in un'altra, a livello nazionale il mio partito la pensa in una maniera, il partito di Tibaldi la pensa in un'altra, chissà cosa uscirà fuori. Spero che non venga privatizzata o che venga privatizzata ma pur sempre con il controllo statale del 51 percento, cosa che nessuno ha ancora detto che non succederà. L'Authority non c'è ancora.
Si dice che l'Assessore Mafrica ha avvertito; ci sono stati incontri, è vero, in III Commissione, inoltre Pierini, Direttore dell'ENEL ha delineato quella che dovrebbe essere una possibile nuova struttura, però vorrei avere un chiarimento dall'Assessore. So che dopo questi incontri, ne sono seguiti altri con l'ENEL, con i produttori valdostani, con i consorzi valdostani; vorrei sapere a quale scopo. Senz'altro allo scopo di potenziare ed agevolare i produttori valdostani e i consorzi. Non sappiamo quali sono le soluzioni di questi incontri, qual è stato il prodotto di questi incontri.
Si parla di piano energetico; ho fatto una battaglia contro la privatizzazione della Digrava, si diceva nella convenzione che per 5 anni non ci doveva essere altra fonte energetica al di fuori del metano. Qualcuno parlava di teleriscaldamento: lo ha rimesso nel cassetto, oggi ha letto i suoi due fogli dove è passato dal teleriscaldamento al legname, ad altre cose perché con l'Italgas si è scritto che per 5 anni il metano deve avere almeno nel fondovalle il monopolio, non ci deve essere nessuno che disturba il guidatore.
Ora, io capisco un documento presentato da noi come opposizione che non abbiamo il volante in mano di questa macchina per cui possiamo anche presentare qualcosa che spinga ma se come maggioranza c'è bisogno di presentare sul piano energetico regionale una risoluzione di questo tipo, con l'ENEL che si sta ristrutturando in questo momento e non sappiamo cosa succederà, perché non è vero - come ha detto Tibaldi - che ci sono al momento attuale normative comunitarie o nazionali che prevedono che venga liberalizzata, che non abbia più il monopolio; anzi stando a quello che c'è fino adesso anche se dovesse essere privatizzata le verrebbe rinnovato per 30-50 anni il diritto di utilizzare le acque, di distribuire la corrente elettrica perché potremmo produrre e dovremmo passare tramite l'ENEL per il trasporto e lì avremmo di nuovo delle grosse grane.
Mi sembra quindi che questa risoluzione sia un inizio di campagna elettorale in modo che qualcuno possa dire di aver preso un'iniziativa per affermare che le acque devono di nuovo essere nostre, che cerchiamo di difendere questa Regione. Una Regione che, secondo me, si difende facendo un piano energetico serio, almeno prima della fine della legislatura, un piano che serva ai Valdostani, dal quale emerga qual è l'energia che abbiamo e come la vogliamo utilizzare.
Vogliamo utilizzare la corrente elettrica per il riscaldamento invece che il metano? Dobbiamo dirlo, abbiamo una produzione di energia elettrica molto alta, ne vendiamo 3/4 in Italia al di fuori della Valle d'Aosta, secondo i nuovi prezzi, secondo quello che ci è stato detto l'energia idroelettrica non è più competitiva sul mercato, quindi anche lì dovremo stare attenti a cosa diciamo. Se l'utilizziamo per i nostri bisogni è una cosa, se invece l'utilizziamo e l'ENEL ce la paga 20 lire, come la paga in Francia, non so cosa sbandiereremo ai Valdostani. Solo all'interno di un piano energetico regionale potremo chiedere e dire come utilizzeremo le nostre acque, altrimenti è tutta aria fritta.
Presidente Ha chiesto la parola il Consigliere Parisi.
Parisi (RV) Sarò brevissimo perché il mio intervento fa riferimento allo stupore che viene sollevato per la presentazione di questa risoluzione.
Credo che sia giusto tenere alte l'attenzione e la tensione su un problema che andrà in futuro a coinvolgere tutto il popolo valdostano. Il motivo per cui è stata presentata questa risoluzione era anche quello di spingere la Giunta, l'Assessore a fare in modo che la stalla non venga chiusa dopo che i buoi sono fuggiti. Non sappiamo esattamente quello che sta avvenendo in campo nazionale e quello che ne sarà dell'ENEL, come sarà la strutturazione; una cosa però la sappiamo ed è che l'ENEL non sarà strutturata così com'è attualmente. Verrà privatizzata, verrà fatta una S.p.A. e quindi il Consiglio deve avere l'attenzione su quello che avverrà in futuro.
L'intervento però, secondo noi, deve essere fatto prima che le cose siano concluse. Pertanto ci siamo sentiti in dovere di consultare l'Assessore e i responsabili dei vari organismi, che sono interessati a questo problema, per conoscere quelle che potrebbero essere le iniziative da portare avanti, ma nel contempo per essere aggiornati su quello che sta avvenendo non solo in campo nazionale, ma anche in campo locale con gli incontri che avvengono costantemente tramite l'Assessore Mafrica e gli altri organismi.
Mi sembra anche che da quell'audizione che abbiamo avuto in occasione della riunione della III e IV Commissione siano emersi degli elementi che non conoscevamo, elementi che sono stati citati anche dai colleghi che mi hanno preceduto. Pertanto voteremo questa risoluzione; non so se l'Assessore ha visto gli emendamenti presentati dal Vicepresidente Viérin e cosa poi dirà nel merito, ma mi sembra che alcune cose potrebbero anche essere inserite nella risoluzione perché forse precisano meglio il deliberato.
Termino invitando a non meravigliarsi, se si spinge la Giunta ad essere attenta e costantemente impegnata in questo problema. Per quanto riguarda il piano energetico, mi sembra che l'Assessore in Commissione abbia detto chiaramente che lo studio commissionato aveva stabilito dei tempi, quei tempi sono stati mantenuti da coloro che devono presentare il materiale su cui operare per cui credo che una volta avuto quello, decideremo cosa fare ma in maniera credibile e senza fare campagna elettorale perché non credo che su quest'argomento si possa fare campagna elettorale in quanto vi sono interessati tutti.
Presidente Se nessuno chiede la parola, dichiaro chiusa la discussione generale...
(interruzione del Vicepresidente Marco Viérin, fuori microfono)
... se prima di chiudere la discussione generale nessuno chiede la parola, non posso obbligare qualcuno a prenderla. Vicepresidente, lei dovrebbe saperlo. Insomma, Vicepresidente, se l'Assessore non intende rispondere... la prossima volta faremo una riunione dell'Ufficio di Presidenza per illustrare il problema.
Ha chiesto la parola l'Assessore all'industria, commercio e artigianato, Mafrica.
Mafrica (GV-PDS-SV) Per il piano energetico regionale la società incaricata, che è poi il braccio operativo della Regione in materia economica, ha presentato i due documenti previsti entro i tempi che erano stati concordati, vale a dire lo studio relativo all'utilizzazione delle acque e il bilancio energetico regionale. Sulla base di queste prime indicazioni la Giunta dovrà dare indicazioni ulteriori per il proseguimento e i tempi per ciò che riguarda la redazione del piano energetico per il momento sono rispettati.
Per quello che riguarda l'audizione, credo che si potrebbe modificare - tenuto conto delle osservazioni - la prima parte della risoluzione in questo modo: "Appreso dall'Assessore all'Industria e Commercio, e dal delegato dell'ENEL S.p.A. in Valle d'Aosta, le principali caratteristiche del modello organizzativo in fase di attuazione di tale società, attualmente non più Ente economico pubblico;". Vale a dire, si tratta di distinguere quello che è il modello organizzativo, che viene realizzato come società dall'ENEL e che è attualmente in fase di attuazione, da quella che sarà la futura struttura complessiva; qui si parla dell'assetto organizzativo che oggi è in fase di attuazione. Mi pare quindi che si tenga conto di alcune osservazioni.
Per quel che riguarda gli emendamenti proposti, possono essere parzialmente accolti; chiedo una breve sospensione con i firmatari della risoluzione e con i proponenti degli emendamenti e credo che gli impegni contenuti nella risoluzione stiano già trovando attuazione, nel senso che la Giunta ha all'esame una proposta di legge per ciò che riguarda le competenze in materia di utilizzazione dell'energia idroelettrica in Valle d'Aosta. Sono in corso gli incontri con l'ENEL proprio ai fini di chiarire i rapporti fra ENEL e consorzi nonché quali sono le attuali e possibili competenze delle strutture in Valle d'Aosta; si sta dando corso, già prima che la risoluzione venga votata, a quelle che sono le volontà del Consiglio.
Presidente Viene chiesta una sospensione, chiedo ai firmatari della risoluzione e al Vicepresidente Viérin, insieme all'Assessore Mafrica, di vedersi per concordare il deliberato.
Si dà atto che i lavori sono sospesi dalle ore 12,24 alle ore 12,33.
Presidente Riprendono i lavori dopo la sospensione. Ha chiesto la parola l'Assessore all'industria, commercio e artigianato, Mafrica.
Mafrica (GV-PDS-SV) È stata trovata un'intesa con i firmatari della risoluzione e il primo firmatario degli emendamenti.
Il primo capoverso della risoluzione viene modificato in questo modo: "Appreso dall'Assessore all'Industria e Commercio, e dal delegato dell'ENEL S.p.A. in Valle d'Aosta, le principali caratteristiche del modello organizzativo in fase di attuazione da parte di tale società, attualmente non più Ente economico pubblico;". Non viene invece accolta la modifica alle premesse, presentata nell'emendamento.
Il punto b) della risoluzione termina con "una politica energetica più autonoma;" e la parte successiva è sostituita da un punto c), su cui si è concordato, che ha questa formulazione: "sostenere negli incontri con l'ENEL la valorizzazione delle funzioni e delle competenze delle strutture esistenti in Valle d'Aosta, anche per la difesa dei livelli occupazionali e delle professionalità aziendali esistenti sul territorio;".
Il punto d) proposto viene accolto integralmente in sostituzione del precedente punto c), vale a dire: "richiamare la validità delle finalità delle due convenzioni stipulate con l'ENEL ed approvate con deliberazione del Consiglio regionale n. 767/VIII del 1984 e n. 999/IX del 1990, e attualizzarne l'applicazione al fine di sviluppare concretamente la politica energetica nell'interesse generale della Valle d'Aosta.".
Presidente Con le modifiche che sono state testualmente lette dall'Assessore Mafrica, con l'integrazione proposta dal Vicepresidente Viérin, si ha un nuovo testo.
Ha chiesto la parola per dichiarazione di voto il Vicepresidente Viérin Marco.
Viérin M. (PpVA) Si è trovata quest'intesa in quanto sostanzialmente viene accolto quanto proposto dai sottoscritti nella parte deliberativa.
Invece per quanto riguarda l'aspetto generale, volevo dire che non condivido troppo quanto hanno affermato i colleghi Chiarello e Tibaldi sul fatto che non ci si debba muovere perché l'ENEL non ha ancora deciso. Io dico che è proprio in questo momento che ci dobbiamo muovere, anche ribadendo le nostre competenze. Eventualmente si può fare una critica alla maggioranza, ed io l'ho fatta, perché è stata ferma troppo tempo in merito a questa vicenda, però è l'ora di aprire addirittura un contenzioso; è stato aperto un contenzioso per ben altre cose, ricordo la tassa sui TIR che transitano sotto il Tunnel del Monte Bianco ed altre cose ancora.
La cosa più importante sono alcuni passaggi della convenzione del 1985 che ho chiesto di inserire nel documento proprio perché questa convenzione ci dà la possibilità di andare a toccare anche il discorso della distribuzione e del trasporto. Perché, Tibaldi, sicuramente l'ENEL una strategia l'ha già definita soprattutto su quello che vuole mantenere: l'ENEL vuole mantenere il monopolio del trasporto e della distribuzione e su questo tema sono sicuro che anche il collega Chiarello sia d'accordo perché l'obiettivo dell'ENEL, andando ad una privatizzazione, è di mantenere le cose che possono rendere, che possono mantenere un monopolio futuro. Visto che l'energia elettrica già oggi costa notevolmente meno prodotta con metodi che non sono quelli elettrici, quindi non con le acque, un domani chi determinerà come e a chi vendere sarà chi detiene le linee di trasporto e di distribuzione, non più chi produce. Chi produce sarà colui che dovrà farsi i propri conti, farsi le proprie battaglie interne per produrre ad un minor costo possibile.
È per questo che voteremo questa risoluzione, proprio perché sono stati accolti i nostri due emendamenti nella parte deliberativa, aggiungendo però che i Popolari della Valle d'Aosta non rimarranno inerti nel prossimo futuro se continuerà a persistere questa situazione di incontri tra Amministrazione regionale e ENEL che non affrontano in maniera radicale il tema e se ci saranno ancora dei ritardi futuri sul discorso del piano energetico, a cui faceva riferimento Chiarello.
Presidente Ha chiesto la parola il Consigliere Tibaldi per dichiarazione di voto.
Tibaldi (Ind) Posso comprendere la soddisfazione del Vicepresidente Viérin per l'accoglimento delle sue proposte di emendamento da parte dell'Assessore e quindi per essere riuscito a dare quel tocco, quella fraternità che mancava all'inizio al documento, quella paternità rivendicata dal Vicepresidente.
Bisogna però stare attenti, caro Viérin, a non travisare le affermazioni altrui, a cercare di strumentalizzarle per fini differenti. Nessuno ha detto che bisogna aspettare, anzi forse lo ha detto solo il Consigliere Chiarello - ma non mi permetto di interpretare il suo intervento, sarà lui eventualmente a rispondere - io ho detto che questo documento non è un metodo corretto di approccio al problema energetico e che, secondo me, trattando due questioni importanti, ma diverse nella loro natura, una più politica e l'altra più tecnico-organizzativa, sarebbe stato opportuno scindere in due parti questo documento.
Nessuno vuole assolutamente temporeggiare aspettando che la riforma del settore energetico si completi, si concretizzi ed attendere supinamente quelli che saranno gli esiti e le conseguenze per la Valle d'Aosta; lungi da me e penso anche da noi tutti. Non mi sembra però che le modificazioni insignificanti apportate una dall'Assessore e l'altra attraverso questi due emendamenti possano contenere quella soluzione auspicata o perlomeno quello stimolo necessario che questo Consiglio dovrebbe dare alla Giunta regionale.
Tant'è che già dal titolo di questa risoluzione "Iniziative per attuare concretamente una politica energetica in Valle d'Aosta" si evince la debolezza del documento perché è necessario un avverbio rafforzativo per suffragare questa debolezza dell'approccio e del metodo con cui sono state affrontate le questioni energetiche. Per attuare concretamente una politica energetica il Consiglio arriva oggi, 19 marzo 1997, a suggerire alla Giunta, a stimolare la Giunta a fare qualcosa. Io, se fossi nei panni del Presidente della Giunta, mi sentirei risentito dal fatto che una risoluzione di questo tipo venga proposta da Capigruppo della maggioranza all'unisono, come a dirle: "muoviti perché qui sta succedendo qualcosa e non stai facendo niente". Come già è successo con l'Amministratore delegato Tatò, c'è stata anche lì una presa d'atto di decisioni assunte a monte.
È un altro intervento tardivo questo, ed io avevo detto: visto che si vuole fare tardivamente - quindi ribalto completamente il problema rispetto a quanto detto da Viérin - che si faccia perlomeno con una correttezza di impostazione che qui non c'è. Il documento è completamente scorretto in alcuni suoi assunti e non mi sembra che da parte dell'Assessore siano arrivate indicazioni sufficienti a chiarire le inesattezze che qui sono scritte.
Le ragioni della mia astensione sono soprattutto di carattere formale e perché a livello politico tardivamente questo Consiglio arriva alla vigilia di quelle elezioni di cui parlava giustamente Chiarello a proporre una cosa che ha un fine solo a sé stesso.
Presidente Ha chiesto la parola il Consigliere Chiarello per dichiarazione di voto.
Chiarello (RC) Ho detto che abbiamo delle ottiche diverse, che spero che l'ENEL non venga privatizzata o quanto meno che il 51 percento rimanga in mano pubblica, magari Tibaldi la pensa diversamente. Senz'altro non penso che conti ritardare le decisioni, ma non lo penso proprio perché, quando è stato deciso in III Commissione di sentire i rappresentanti dell'ENEL e l'Assessore, eravamo preoccupati di quello che sta succedendo.
Ho già detto prima che, di fronte ad una risoluzione di questo tipo, se fossi stato il Presidente della Giunta avrei preso per i capelli qualcuno perché qui si dà per scontato che la Giunta non si interessi di queste cose, cioè che ci sia bisogno di un tutore che dica all'Assessore: guarda, è importante che tu vada a parlare con quelli dell'ENEL.
Adesso è stato aggiunto giustamente da Viérin, ed è l'unica cosa che mi interessa per quanto riguarda questo documento che è pieno di imprecisioni - dicevo prima che non si fa riferimento a precise normative comunitarie - la richiesta all'ENEL che comunque vengano mantenute e rafforzate le installazioni e le occupazioni in Valle d'Aosta. È l'unica cosa seria e chiara che è stata inserita in questo documento, però io non lo voterò proprio perché mi sembra che non sia serio.
Presidente Pongo in votazione la risoluzione nel testo così emendato:
Risoluzione Appreso dall'Assessore all'Industria e Commercio, e dal delegato dell'ENEL S.p.A. in Valle d'Aosta, le principali caratteristiche del modello organizzativo in fase di attuazione da parte di tale società, attualmente non più Ente economico pubblico;
Atteso che gli interessi generali della Regione non possono soffermarsi unicamente sulle ipotesi di modificazione dell'assetto organizzativo dell'ENEL S.p.A., ma debbono necessariamente comprendere l'intero processo evolutivo del settore energetico valdostano;
Considerato che l'ENEL, la cui presenza in Valle d'Aosta è caratterizzata da una struttura produttiva di 25 impianti, che nel 1994 hanno prodotto circa 2.981 Gwh, di cui 2.457 Gwh sono stati esportati verso altre Regioni, e da una struttura organizzativa comprendente circa 700 unità lavorative, ha assunto un atteggiamento decisamente rivolto alla conservazione delle proprie posizioni monopolistiche nel mercato dell'energia, come si evince dai suoi atteggiamenti ostruzionistici in ordine alle iniziative prospettate sia dai produttori indipendenti sia dai Consorzi di autoproduttori;
Preso atto che il monopolio della produzione energetica, sancito dalla legge 1643 del 1962, istitutiva dell'ENEL, è venuto meno a seguito di recenti disposizioni normative statali e direttive comunitarie;
Tenuto conto dei radicali mutamenti intervenuti nella legislazione statale, con particolare riferimento alla legge 359 del 1992, che dispone la trasformazione dell'ENEL da Ente pubblico economico in società per azioni, e la legge 481 del 1995, istitutiva dell'Autorità di regolazione dei servizi di pubblica utilità, con le quali viene di fatto avviato l'iter della privatizzazione dell'ENEL S.p.A.;
Ritenuto che oggi, in materia di utilizzazione delle acque pubbliche per fini energetici, non possano più essere invocati quei divergenti interessi nazionali che avevano costituito la motivazione della sentenza della Corte Costituzionale, n. 13 del 1964, con la quale veniva respinto il ricorso della Regione avverso alla legge istitutiva del monopolio ENEL;
Il Consiglio regionale
impegna la Giunta regionale a:
a) predisporre una legge di disciplina di utilizzazione delle acque pubbliche per uso idroelettrico nell'esercizio della potestà legislativa attuativo-integrativa di cui la regione dispone ai sensi delle competenze statutarie;
b) avviare un'immediata trattativa con il Governo che permetta alla Regione anche attraverso norme attuative dello Statuto, una politica energetica più autonoma;
c) sostenere negli incontri con l'ENEL la valorizzazione delle funzioni e delle competenze delle strutture esistenti in Valle d'Aosta, anche per la difesa dei livelli occupazionali e delle professionalità aziendali esistenti sul territorio;
d) richiamare la validità delle finalità delle due convenzioni stipulate con l'ENEL ed approvate con deliberazione del Consiglio regionale n. 767/VIII del 1984 e n. 999/IX del 1990, e attualizzarne l'applicazione al fine di sviluppare concretamente la politica energetica nell'interesse generale della Valle d'Aosta.
Presenti: 30
Votanti e favorevoli: 28
Astenuti: 2 (Chiarello e Tibaldi)
Il Consiglio approva