Objet du Conseil n. 2425 du 19 février 1997 - Resoconto
SEDUTA POMERIDIANA DEL 19 FEBBRAIO 1997
OGGETTO N. 2425/X Costituzione di una commissione consiliare incaricata di seguire i lavori della Commissione bicamerale incaricata delle modificazioni della Costituzione italiana. (Approvazione di mozione)
Mozione Premesso che il Parlamento italiano ha dato vita ad una Commissione bicamerale con lo scopo di pervenire alla modificazione di alcune parti della Costituzione italiana;
Sottolineata la capacità d'iniziativa del Consiglio Valle registrata in passato che, a seguito di varie sedute consiliari tenutesi nella primavera dell'anno 1947, approvò un progetto di Statuto improntato ad una forte concezione autonomistica risultando così propositivo rispetto all'Assemblea costituente;
Rilevata la necessità della nostra comunità di esprimere i propri orientamenti e proposte alla Commissione bicamerale nell'interesse della Valle d'Aosta
tutto ciò premesso il Consiglio regionale della Valle d'Aosta
si impegna
a costituire, con urgenza, una speciale Commissione consiliare che, anche avvalendosi di qualificati contributi esterni, segua, in collegamento con i parlamentari valdostani, i lavori della Commissione bicamerale e formuli indirizzi e proposte da sottoporre a quest'Assemblea che abbiano per finalità l'ampliamento dell'attuale autonomia, tenendo conto del contesto europeo e salvaguardando, nel contempo, le attuali attribuzioni e condizioni particolari già presenti nello Statuto tuttora vigente.
F.to Lanivi - Dujany
Presidente Ha chiesto la parola il Consigliere Dujany.
Dujany (PVA) La mozione è molto chiara e non richiede esplicazioni di sorta. È bene che la Valle segua e partecipi attivamente, con tutte le energie possibili - anche esterne allo stesso Consiglio - presenti nella società civile, ai lavori della Commissione bicamerale che, come è noto, è diretta alla modifica di alcune parti importanti della Costituzione. E ciò è bene che avvenga formulando indirizzi e proposte da sottoporre a quest'Assemblea, così che la stessa si pronunci determinando indirizzi in collegamento con i Parlamentari valdostani.
Il momento di incertezza nazionale, che viviamo di riflesso anche noi in Valle d'Aosta, ci impone la massima attenzione, la massima attivazione e di stare in guardia. È infatti in gioco la stessa libertà e il futuro della nostra comunità valdostana.
Presidente È aperta la discussione generale. Ha chiesto la parola l'Assessore alla pubblica istruzione, Louvin.
Louvin (UV) C'est peut-être en souvenir de la grande attention et de l'engagement que nous avions consacrés dans la législation passée aux réformes institutionnelles, que je me permets d'intervenir pour souligner que nous sommes sensibles au même titre que les Conseillers Dujany et Lanivi à l'importance des événements qui sont en train de se produire en ces jours autour de l'argument de la réforme de la Constitution.
Au sujet de la motion qui vient d'être présentée, je voudrais d'abord faire une remarque en ce qui concerne la différence historique entre le moment de 1947 et les jours que nous vivons. En 1947, le Conseil de la Vallée était engagé dans une perspective qui était celle proposée à l'Etat italien, à l'Assemblée constituante, d'une ébauche de Statut pour la Région valdôtaine. Elle n'obtint pas une adhésion formelle et un examen formel du texte qu'elle proposa à l'Assemblée constituante, néanmoins nous sommes conscients que le résultat obtenu par la loi constitutionnelle n° 4 de 1948 est le résultat d'un pacte constitutionnel qui a été établi entre la Région valdôtaine et l'Etat.
Depuis lors ce pacte a fait l'objet de nombreuses discussions au sujet de son application; les difficultés dans les normes d'application, dans l'épanouissement de la compétence législative régionale, ont fait l'objet de discussions au sein du Conseil de la Vallée, mais sur le thème plus général de la réforme des institutions nationales est manquée de la part de cette Assemblée régionale une certaine attention jusqu'au début des années 1990. Il faut rappeler qu'en 1991, et précisément le 8 du mois de mars, le Conseil régional valdôtain fut le premier en Italie à poser à l'attention nationale le problème de l'évolution dans un sens fédéral de notre Etat et il le posa d'une façon claire et nette, en indiquant la perspective de l'évolution fédéraliste comme la seule issue qui aurait permis une modernisation, une démocratisation authentique et la réalisation d'un nouvel équilibre entre les pouvoirs à l'intérieur de ce Pays.
Depuis lors un seul mouvement à l'intérieur de cette Assemblée, et c'est l'Union Valdôtaine, a promu, que ce soit au sein du Conseil régional valdôtain ou à Rome, la proposition d'un projet de loi global pour la réforme de l'Etat italien. Ce projet est actuellement déposé auprès de la Ière Commission du Conseil régional et il nous paraît utile de repartir de cette Commission.
Il s'agit d'une Commission qui, pendant la IXème législature, a été voulue comme l'expression institutionnelle de l'attention de ce Conseil sur le thème des réformes. Que ce soit donc cette Commission à se pencher sur cet argument.
En particulier, nous estimons utile d'accueillir l'indication suggérée par Messieurs Lanivi et Dujany pour réaliser une liaison directe et intense avec les Parlementaires valdôtains, d'autant plus que quelques dangers s'annoncent à l'horizon. Nous avons en effet été inquiets de remarquer qu'à la Commission bicamérale ont été transmis tous les projets de loi concernant les réformes des statuts spéciaux.
Il s'agit d'une question que Monsieur Caveri a correctement soulignée auprès de la Présidence des députés et sur laquelle il a à juste titre attiré l'attention des organes qui président à la légalité du fonctionnement de la Chambre elle-même, en soulignant que les statuts spéciaux ne font pas et ne doivent pas faire l'objet du mandat attribué à la Commission bicamérale.
En partant de ces considérations, nous estimons utile qu'il y ait une révision et une discussion autour des contenus et de la forme de cette motion et nous demandons au Conseil régional et, en particulier à sa Présidence, de bien vouloir établir une courte suspension afin que nous puissions mieux cibler les horizons de cet acte, qui peut nous permettre d'établir un parcours utile et les formes de liaison les plus correctes avec les organes parlementaires, pour exprimer d'une façon claire la volonté de cette Assemblée au sujet de la réforme de l'Etat, en tenant bien à l'écart de cette perspective le thème, fort important mais distinct, de la révision du Statut spécial et des conditions qui président à son maintien.
Président Une suspension a été demandée, comme d'habitude le Conseil accepte la requête.
Si dà atto che la seduta è sospesa dalle ore 18,23 alle ore 19,28.
Presidente Riprendono i lavori del Consiglio, la risoluzione viene distribuita, è a firma di numerosi Capigruppo. Diamo lettura o non ce n'è bisogno?
Volevo ricordare che la legge costituzionale del 24 gennaio 1997 n. 1, Istituzione di una commissione parlamentare per le riforme costituzionali, al punto 4 dice testualmente:
"La Commissione elabora progetti di revisione della parte seconda della Costituzione, in particolare in materia di forma di Stato, forma di governo e bicameralismo, sistema delle garanzie". Questi sono i compiti che sono stati affidati alla bicamerale.
Se nessuno chiede la parola, pongo in votazione la risoluzione nel testo concordato dai Capigruppo:
Presenti, votanti e favorevoli: 25
Il Consiglio approva all'unanimità la sottoriportata mozione:
Mozione Premesso che il Parlamento italiano ha dato vita ad una Commissione bicamerale allo scopo di promuovere la modificazione della parte seconda della Costituzione italiana;
Ricordato che la riscrittura dell'assetto istituzionale dello Stato si pone in termini distinti dalla revisione degli statuti speciali, essendo questi ultimi espressione di un accordo costituzionale volto a dare forma giuridica compiuta a situazioni di specialità oggettivamente persistenti sul piano storico, culturale e socio-culturale;
Sottolineato che nel mandato conferito alla Commissione bicamerale per le riforme istituzionali non può perciò ritenersi ricompresa la modificazione degli statuti speciali. Il presupposto degli stessi, esplicitato nell'articolo 116 della Costituzione, dovrà essere innovato attraverso un'apposita intesa fra lo Stato e le entità regionali speciali;
Evidenziata la necessità che la Regione Valle d'Aosta fornisca comunque un proprio contributo di proposte al dibattito in corso sull'assetto complessivo dello Stato;
Richiamata la propria risoluzione n. 1974/IX dell'8 marzo 1991, con la quale il Consiglio regionale esprimeva le proprie unanime volontà di sollecitare l'evoluzione in senso federale dello Stato italiano;
Dà mandato
alla Ia Commissione consiliare "Istituzioni e Autonomia", integrata dai Capigruppo, di esaminare con sollecitudine le proposte di legge di riforma costituzionale depositate in Parlamento nel corso dell'attuale legislatura relative alla riforma dello Stato, riferendone al Consiglio, onde pervenire, attraverso un costante confronto con i Parlamentari valdostani e le forze politiche regionali, nel termine di 60 giorni, alla formulazione di una proposta delle istituzioni valdostane che esprima in modo compiuto la volontà della nostra comunità in ordine alla riforma dello Stato.
Invita
La Commissione Bicamerale per le riforme istituzionali e gli uffici di Presidenza della Camera e del Senato a riconoscere in modo esplicito il fondamento pattizio dello Statuto speciale della Valle d'Aosta e la necessità di una previa intesa fra lo Stato e la Regione per la modifica ed il miglioramento delle condizioni di autonomia riconosciute alla Valle d'Aosta.
F.to: Dujany - Parisi - Marguerettaz - Perrin G.C. - Piccolo - Ferraris - Florio