Objet du Conseil n. 2420 du 19 février 1997 - Resoconto
SEDUTA ANTIMERIDIANA DEL 19 FEBBRAIO 1997
OGGETTO N. 2420/X Discussione del disegno di legge: "Promozione di iniziative sociali, formative e culturali a favore dei giovani".
Articolo 1 (Finalità)
1. La Regione promuove e finanzia la realizzazione di iniziative sociali, formative e culturali a favore degli adolescenti e dei giovani volte a:
a) favorire l'informazione, l'aggregazione, l'associazione e la cooperazione tra i giovani;
b) attuare interventi per l'inserimento nella società e rimuovere il disagio giovanile;
c) valorizzare e dare impulso a ogni forma di manifestazioni di contenuto culturale e alle attività del tempo libero;
d) prevenire fenomeni di devianza e di emarginazione sociale.
Articolo 2 (Osservatorio permanente sulla condizione giovanile)
1. E' istituito l'Osservatorio permanente sulla condizione giovanile per la Valle d'Aosta, avente funzioni di strumento operativo al servizio della Consulta giovanile nonché delle associazioni giovanili della regione e degli enti locali.
Articolo 3 (Funzioni dell'Osservatorio permanente sulla condizione giovanile)
1. L'Osservatorio:
a) effettua il monitoraggio costante del fenomeno giovanile;
b) gestisce e divulga i risultati delle indagini che periodicamente vengono condotte sul mondo giovanile;
c) supporta la predisposizione dei progetti che gli enti locali e le associazioni giovanili intendono presentare all'approvazione della Giunta regionale;
d) collabora con gli enti locali e le associazioni giovanili per la valutazione dei progetti finanziati dalla Giunta regionale;
e) attiva e promuove il coordinamento delle politiche giovanili tra gli assessorati regionali.
Articolo 4 (Consulta giovanile)
1. E' istituita la Consulta giovanile, composta da nove membri designati secondo le modalità stabilite dall'Assemblea regionale del mondo giovanile di cui all'art. 9.
2. La Consulta giovanile si dota di un regolamento per il proprio funzionamento ed elegge al suo interno un presidente.
3. La Consulta giovanile dura in carica tre anni.
4. La Giunta regionale adotta tutti i provvedimenti per garantire il funzionamento della Consulta giovanile.
5. La Consulta giovanile può avvalersi della consulenza di esperti dell'Amministrazione regionale.
Articolo 5 (Funzioni della Consulta giovanile)
1. La Consulta giovanile:
a) esprime pareri obbligatori non vincolanti sui progetti di legge e le proposte di regolamento che hanno rilevanza per la condizione giovanile e su ogni altro provvedimento e/o documento che sia sottoposto al suo esame da parte della Giunta o del Consiglio regionale;
b) elabora rapporti, promuove dibattiti pubblici, convegni e incontri, formula proposte da sottoporre all'esame della Giunta regionale o del Consiglio regionale nel campo delle politiche giovanili tese a realizzare le finalità di cui all'art. 1;
c) predispone programmi e progetti di cui all'art. 6.
Articolo 6 (Programmi e progetti)
1. Per il raggiungimento delle finalità di cui all'art. 1, l'Assessorato regionale della sanità ed assistenza sociale, gli enti locali e la Consulta giovanile predispongono proposte, programmi e progetti relativi ai seguenti ambiti:
a) inserimento sociale e partecipazione dei giovani;
b) disagio giovanile con interventi mirati a prevenire percorsi di devianza sviluppando progetti di prevenzione primaria;
c) scambi socio-culturali fra i paesi europei;
d) aggregazione, associazionismo e cooperazione giovanile regionale, nazionale ed europea;
e) informazione e consulenza per i giovani.
Articolo 7 (Modalità di gestione)
1. L'Assessorato regionale della sanità ed assistenza sociale, gli enti locali, le associazioni giovanili regolarmente costituite e operanti sul territorio della Valle d'Aosta possono avvalersi, sulla base di apposite convenzioni, di cooperative e/o associazioni di volontariato per la gestione delle iniziative di cui all'art. 6.
Articolo 8 (Procedure)
1. L'istanza per l'ammissione ai finanziamenti di cui all'art. 1 deve essere presentata a cura del rappresentante pro tempore degli enti e degli organismi di cui all'art. 6 alla struttura competente responsabile del procedimento.
2. L'istanza deve essere corredata di dettagliato progetto istitutivo o gestionale dell'iniziativa per la quale viene richiesto il finanziamento.
3. Ogni progetto deve contenere:
a) le finalità che si intendono perseguire in armonia con quanto previsto dall'art. 1;
b) la descrizione e le modalità organizzative delle attività che si intendono predisporre;
c) il numero approssimativo nonché l'età dei soggetti che si intendono coinvolgere;
d) il preventivo finanziario con dettagliata indicazione dei costi ripartiti per categorie.
4. La responsabilità della gestione dei progetti fa capo agli enti ed organismi proponenti che devono prevedere modalità precise per il loro controllo.
5. I finanziamenti, di importo non superiore al novanta per cento del costo globale dell'iniziativa, sono concessi con provvedimento della Giunta regionale entro sessanta giorni dalla data di presentazione dell'istanza debitamente istruita, compatibilmente con la disponibilità finanziaria del bilancio.
6. L'istruttoria dei progetti effettuata dal responsabile del procedimento deve essere fatta sulla base di criteri di valutazione oggettivi, predeterminati e conformi alle proposte formulate annualmente dalla Consulta giovanile.
7. I finanziamenti concessi a norma della presente legge sono liquidati previa presentazione di idonei giustificativi delle spese sostenute.
Articolo 9 (Assemblea regionale del mondo giovanile)
1. L'Assemblea regionale del mondo giovanile, convocata in prima istanza dall'Assessore alla sanità ed assistenza sociale mediante pubblico avviso riservato ai giovani residenti in Valle d'Aosta di età compresa tra i 14 e i 28 anni, facenti parte di gruppi o di associazioni senza fini di lucro, si costituisce con la stesura di un regolamento che ne determina le modalità di funzionamento.
2. L'Assemblea, inoltre, individua le modalità di nomina ed i criteri di rappresentatività dei membri della Consulta giovanile di cui all'art. 4.
3. Le modalità e i criteri di cui al comma 2 sono volti a garantire la massima partecipazione e rappresentatività delle differenti realtà del mondo giovanile regionale.
4. Il regolamento di cui al comma 1 è approvato dalla Giunta regionale se conforme ai principi di cui ai commi 2 e 3.
5. Qualora entro sei mesi dalla prima convocazione, l'Assemblea non abbia designato i membri della Consulta giovanile, tale designazione è effettuata a cura della Giunta regionale secondo i principi delineati ai commi 2 e 3 e i membri così designati rimangono in carica, in via provvisoria, fino alla designazione da parte dell'Assemblea.
Articolo 10 (Scambi socio-culturali)
1. La Regione adotta progetti tendenti a promuovere iniziative rivolte a realizzare scambi di esperienze con Paesi esteri in ambito europeo, allo scopo di favorire lo sviluppo socio-culturale dei giovani in armonia con gli accordi culturali ed i protocolli relativi agli scambi socio-culturali stipulati dal Ministero degli affari esteri, nel rispetto dell'art. 2 del decreto del Presidente della Repubblica 22 febbraio 1982, n. 182 (Norme di attuazione dello statuto speciale della regione Valle d'Aosta per l'estensione alla regione delle disposizioni del D.P.R. 24 luglio 1977, n. 616 e della normativa relativa agli enti soppressi con l'art. 1-bis del D.L. 18 agosto 1978, n. 481, convertito nella L. 21 ottobre 1978, n. 641) e del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 11 marzo 1980 (Disposizioni di indirizzo e coordinamento per le attività promozionali all'estero delle regioni nelle materie di competenza).
Articolo 11 (Determinazione e copertura degli oneri)
1. Gli oneri derivanti dall'applicazione della presente legge sono valutati per l'anno 1997 in lire 700.000.000 e, a titolo indicativo, per gli anni 1998 e 1999 in annue lire 700.000.000.
2. Gli oneri di cui al comma 1 gravano sul capitolo 58440 (Contributi a favore degli enti locali per promozioni sociali a favore dei giovani) della parte spesa del bilancio di previsione della Regione per l'anno 1997 e sui corrispondenti capitoli dei futuri bilanci e trovano copertura negli stanziamenti ivi iscritti.
3. A decorrere dal 1998 gli oneri, necessari per l'applicazione della presente legge, possono essere rideterminati annualmente con legge di bilancio, ai sensi dell'art. 15 della legge regionale 27 dicembre 1989, n. 90 (Norme in materia di bilancio e di contabilità generale della Regione Autonoma Valle d'Aosta).
Articolo 12 (Abrogazione di norme)
1. La legge regionale 3 gennaio 1990, n. 3 (Promozione di iniziative sociali, formative e culturali a favore dei giovani. Istituzione della Consulta giovanile) è abrogata.
2. Il regolamento regionale 29 maggio 1992, n. 4 (Regolamento di attuazione dell'art. 8 della legge regionale 3 gennaio 1990, n. 3, recante: "Promozione di iniziative sociali, formative e culturali a favore dei giovani. Istituzione della Consulta giovanile") è abrogato.
Articolo 13 (Norme transitorie)
1. In attesa dell'applicazione della legge regionale 23 ottobre 1995, n. 45 (Riforma dell'organizzazione dell'Amministrazione regionale della Valle d'Aosta e revisione della disciplina del personale) le competenze relative all'applicazione della presente legge sono attribuite al Servizio affari generali, assistenza e servizi sociali dell'Assessorato della sanità ed assistenza sociale.
Presidente Ha chiesto la parola il Consigliere Marguerettaz, per mozione d'ordine.
Marguerettaz (PpVA) Vista l'ora, vista forse la portata di quest'argomento - ammesso che come è circolata voce il punto del piano sanitario verrà rinviato - proporrei al Consiglio di aggiornare i lavori o di svolgere prima i punti successivi per non interrompere a metà questa discussione.
Président Il s'agit de décider pour la continuité des travaux. Il est vrai que le point n° 18 à l'ordre du jour sera renvoyé. Si j'ai bien compris, Monsieur Linty n'est pas là, il n'y a que la motion et il n'y a que cette loi et une demande de discussion de résolution.
On peut décider de renvoyer les travaux dans l'après-midi ou on peut décider de terminer dans la matinée. La parole au rapporteur, Conseiller Perron.
Perron (UV) J'espère d'être à même de faire cette relation aussi au nom du collègue Bavastro, qui a fait sur ce sujet un bon travail dans la IIème Commission.
L'argument dont nous discutons est sans doute de taille. La nécessité de revoir les dispositions en vigueur dans la Région Autonome Vallée d'Aoste en matière d'initiatives en faveur des jeunes découle de la constatation que la loi régionale n° 3/1990, la loi précédente, s'est avérée dans quelque façon inefficace, dans le sens que cette loi n'a pas atteint les buts qu'elle se proposait.
Il y a lieu entre autres de rappeler qu'en 1990 très peu de régions avaient légiféré en matière et que maintenant leur nombre n'a pas beaucoup augmenté.
Nous pouvons donc constater aujourd'hui encore que nous sommes parmi les peux qui ont mis les mains en cette matière.
Comme tous les conseillers peuvent le constater, le projet de loi que le Conseil est appelé à examiner aujourd'hui est présenté avec un retard considérable par rapport à la date de son adoption de la part du Gouvernement régional. Il s'agit d'un retard, dont la Vème Commission et notamment le rapporteur assument la responsabilité.
Je veux seulement dire que ce retard n'est pas dû à négligence ou à paresse; au contraire, ce projet de loi a fait l'objet d'un débat rarement si approfondi. Ce débat a intéressé non seulement les conseillers, qui peuvent à mon avis justement et légitimement avoir des opinions différentes sur un thème si important, voire même opposées, mais aussi a fait l'objet de débat entre personnes qui oeuvrent presque quotidiennement avec les jeunes.
J'estime que les rencontres que la Vème Commission a eues ont représenté pour les membres de la Commission compétente une occasion unique de débat, d'enrichissement, d'étude et d'écoute. Les résultats de cette analyse approfondie témoignent une fois de plus l'évolution continue du monde des jeunes et la difficulté qui existe de trouver des solutions à leurs problèmes.
Le débat a été long et approfondi parce que l'enjeu est énorme. En tant qu'institution régionale nous avons le droit et le devoir de représenter au mieux les intérêts des jeunes valdôtains et de satisfaire dans la limite de nos compétences, de nos responsabilités et de nos possibilités toutes les exigences qu'ont les jeunes. De plus, il s'agit d'un sujet complexe qui a des multiples facettes. Toutes les questions n'ont pas encore été posées, par conséquent les actions susceptibles de fournir des réponses n'ont pu être mises au point.
Le texte adopté par le Gouvernement a fait l'objet, de la part de la Commission, de quelques modifications, qui se sont avérées nécessaires, qui tiennent compte de requêtes précises, de propositions visant à parvenir à une loi plus adaptée aux attentes de ceux qui oeuvrent dans ce secteur, en particulier des jeunes qui sont les protagonistes de cette loi.
Ce projet de loi ne se prétend pas une action globale ni une réponse exhaustive à tous les problèmes et à toutes les questions concernant la jeunesse. Il s'agit plutôt d'une loi de base, dont le but est celui de donner aux collectivités locales la possibilité de valoriser les actions en cours en faveur des jeunes, d'en mettre au point de nouvelles d'une part et d'encourager la participation des jeunes aux initiatives d'association et de coopération d'autre part.
Ce texte prévoit la coordination des actions, la conception et la réalisation de projets objectifs, de projets-pilotes et l'octroi de financements aux collectivités locales pour la réalisation d'initiatives ayant pour objet la création d'un observatoire permanent de la jeunesse.
Les finalités de cette loi sont évidentes à mon avis; il s'agit de mobiliser et sensibiliser les jeunes dans les activités culturelles, récréatives, de permettre aux jeunes de se retrouver, de lutter contre un certain malaise croissant qui caractérise aussi certains des jeunes dans notre région.
A mon avis la Vallée d'Aoste est une des rares régions qui fournissent aux jeunes les moyens pour formuler des propositions et pour intervenir dans la gestion des activités qui les concernent. Nous espérons avec cette loi de donner au monde des jeunes une impulsion, qui doit se transmettre aux collectivités locales et qui ne manquera pas d'engendrer de nouvelles initiatives.
J'estime par ailleurs correct de mettre l'accent sur un souci, qui s'est manifesté dans la Commission, c'est-à-dire la volonté d'éviter toutes sortes d'instrumentalisation de la jeunesse de la part des forces politiques présentes ou non dans cette Assemblée, instrumentalisation de la part des forces politiques qui a été, je veux le rappeler, une des raisons fondamentales du non fonctionnement de la précédente loi.
En cette occasion la politique peut donner aux jeunes une sorte de confiance, une sorte de carte blanche pour qu'ils puissent intervenir directement dans les domaines qui les concernent, en les valorisant, en leur donnant de la confiance et de la responsabilité.
A mon avis le manque de responsabilité vis-à-vis des jeunes est la cause d'un certain malaise des jeunes vis-à-vis des institutions, vis-à-vis de l'engagement en général mais surtout dans le public. En cette occasion nous avons fait un bon travail même s'il a été très long, en suivant une méthode correcte à mon avis, la méthode de la concertation, de la confrontation entre différentes opinions, en sachant dès maintenant que le texte de loi que nous proposons ne peut pas proposer la lune. Ce texte de loi ne peut pas être absolument la réponse globale à un malaise juvénile, mais il est une tentative concrète et correcte, dans la limite de nos responsabilités et de nos compétences, de donner une réponse aux jeunes et à un certain malaise juvénile qui existe aussi dans notre Région.
Presidente Ha chiesto la parola il Consigliere Chiarello.
Chiarello (RC) Penso che conveniamo tutti sul fatto che sia una legge importante. Il relatore Perron ha sottolineato più volte - quasi che ci dovessimo credere tutti - che è una legge non perfetta, che si dovrà perfezionare. Questo mi ha dato l'impressione che questa legge è perfezionabile, cioè che con l'applicazione si potrà modificare....
(... intervento del Consigliere Perron, fuori microfono...)
... non è perfezionabile, allora meglio ancora di quello che dico.... oltretutto hai aggiunto qualcosa a quello che era scritto...
Secondo me più che una legge seria sui giovani è una legge per finanziare la Consulta giovanile. Non è una legge completa anche perché il relatore ha detto che sono state sentite le varie parti in causa, mi risulta invece che la V Commissione non ha ritenuto opportuno sentire i giovani, cioè la parte in causa non è stata sentita. Mi sembra che la partenza sia avvenuta con il piede sbagliato; sono stati sentiti i rappresentanti di associazioni che operano nel campo giovanile, ma non sono stati auditi i rappresentanti dei giovani.
Per quanto concerne il disegno di legge, predisposto dalla V Commissione in merito alla promozione di iniziative sociali, formative e culturali a favore dei giovani, ritengo che ci siano alcune contraddizioni, peraltro emendabili o abrogabili, nel senso di una maggiore democrazia e di una migliore funzionalità dell'iniziativa che si vuol promuovere.
Ci pare un pessimo segnale di cultura spiccia e reazionaria affidare le problematiche giovanili, la Consulta per le iniziative sociali, formative e culturali a favore dei giovani all'Assessorato della sanità. Non capisco se questi giovani sono tutti malati da curare, però la Consulta delle donne è patrocinata dalla Presidenza del Consiglio, non capisco perché la Consulta giovanile debba essere affidata all'Assessorato della sanità.
Ci domandiamo perché la necessità di socializzazione, lo scambio interculturale, il confronto, l'autogestione del pensiero e della materia siano considerate gravi patologie da combattere nel nome della salute pubblica.
Riteniamo quindi indispensabile un emendamento che vada a sostituire, ovunque compaia nel disegno di legge, "Assessorato della sanità" con "Presidenza della Giunta" che operi da coordinamento fra i settori dell'Amministrazione regionale che si occupano di politiche giovanili.
Poniamo inoltre una riflessione. Non vorremmo che la Consulta si trasformasse in un mini-Parlamento colmo di istanze squisitamente politiche e di poca produttività sociale. Proponiamo quindi che l'Assemblea regionale del mondo giovanile si trasformi nell'Assemblea dell'associazionismo giovanile, con idee e progetti concreti, senza vincoli anagrafici ma soltanto progettuali, e unità consistenti i gruppi, che si riunisca più volte l'anno onde meglio controllare l'operato della Consulta.
Ritengo che questa legge potesse fare un salto di qualità e che in certi punti si è cercato di farlo; penso che essa sia abbastanza utile. Tra le due spiegazioni il relatore avrebbe dovuto dire che la legge in questione è stata predisposta per modificare quella precedente, che non ha dato dei risultati, ma che era perfettibile come tutte le leggi. Lui ha detto di no, ma spero che lo sia.
Ho presentato degli emendamenti, il mio voto sarà favorevole solamente se essi saranno recepiti, comunque ne discuteremo articolo per articolo.
Presidente Ha chiesto la parola il Consigliere Marguerettaz.
Marguerettaz (PpVA) Inizierei con il fare un mea culpa, così non diciamo che si strumentalizza troppo la cosa.
Il mea culpa è che, fatto salvo e convenuto sul fatto che la legge del '90 non ha funzionato, bisognava pensare a qualcosa di diverso. In questo senso forse anche la mia parte politica era chiamata a pensare a qualcosa di diverso, cosa che non ha fatto.
Analizzando quello che ci viene suggerito dalla Giunta, devo dire che qualcosa di diverso comunque non ci viene proposto. Praticamente si cerca di far funzionare meglio la legge del '90 con compiti diversificati per la Consulta, una strutturazione diversa della Consulta stessa e l'istituzione di un osservatorio giovanile. Sostanzialmente le novità di questa legge sono queste, non sono altre.
Proporrò al Consiglio una riflessione che vuole far sì che - non so se in questa legislatura ma perlomeno in quella seguente - si vada a ripensare seriamente che cosa significa politiche giovanili. Non ho capito bene se il Consigliere Perron ha detto o non ha detto che è perfettibile, ma io credo che questa legge sia decisamente e ampiamente perfettibile.
Ciò che va radicalmente modificato è innanzitutto la filosofia che sembra stare alla base di questa legge e che viene troppe volte seguita nella nostra regione in campo economico, culturale e sociale: ancora una volta la filosofia dei finanziamenti. Viviamo in una realtà in cui sembra che tutto si possa risolvere con flussi finanziari, in cui pare che qualsiasi genere di problema si possa risolvere con dei soldi che "mamma Regione" fortunatamente al momento - non si sa ancora per quanto - possiede. In un tema quale quello dei giovani dovremmo prendere atto che la filosofia da cui partire invece non può e non deve essere questa. Nel corso di quelle numerose audizioni, a cui faceva riferimento il collega Perron, abbiamo sentito esplicitare da più parti - da parte di chi con i giovani vive, da parte di chi con i giovani fa diversi tipi di attività - questo concetto: "Fate attenzione, pensare a livello di Amministrazione regionale alle politiche giovanili non significa limitare il pensiero ai finanziamenti!".
Allora a che cosa bisogna pensare? Sostanzialmente a due cose. Bisogna capire quali sono le esigenze dei giovani. Detto così può sembrare perfino demagogico, ma dalla lettura di questa legge risulta evidente che non si è nemmeno cercato di fare questo passo. Questa legge sembra piuttosto voler dire: "Visto che noi non sappiamo come indirizzare, fate voi" ed è paradossalmente la politica più deleteria che si possa fare nei confronti dei giovani, in particolare di una certa fascia di età, quella più giovane. Non credo di dire niente di nuovo ricordando quanto studiosi del fenomeno giovanile e sociologi hanno più volte ripetuto: alla base del disagio del mondo giovanile non c'è nient'altro che l'assenza del mondo adulto, di maestri e di educatori. Leggendo questa proposta si ha invece l'impressione - chiaramente qui bisogna tradurre il discorso a livello politico-amministrativo - che manchi questo tipo di figura.
Occorre prendere atto, ad esempio, che i bisogni dei giovani non si limitano a quelli descritti dal Consigliere Perron, che poi sono contenuti nel disegno di legge. I giovani non hanno solo bisogno di divertirsi e di passare il tempo libero, ma anche di educazione, di fare i conti, man mano che passano gli anni, con quella che è la durissima realtà della vita: in un primo periodo della loro vita, la realtà scolastica e, subito dopo, quella del lavoro. Non si accenna a queste tematiche all'interno della legge; si parla da una parte di ricreazione, dall'altra di disagio, tendendo ad identificare due tipi di categorie giovanili: quelli che stanno bene e devono passare il tempo e quelli che stanno malissimo. L'universo giovanile, nella sua stragrande maggioranza, ha invece esigenze ben diverse sia dalla prima sia dalla seconda categoria e questo per quanto riguarda l'ascoltare.
Per quanto riguarda il fare, se posso dire così, credo che mai come in questo campo sia necessario applicare quel famigerato principio di sussidiarietà. Qui o si parte da chi è più vicino ai giovani e si supplisce nel campo educativo anche laddove le strutture a loro più vicine non riescono a rispondere, oppure non si cava un ragno da un buco. Ho letto nella documentazione che ci è stata fornita un bellissimo concetto sul documento interregionale sulle politiche giovanili, elaborato dalla Conferenza dei Presidenti delle regioni e delle province autonome, laddove si dice che progettare significa innanzitutto ripensare, rielaborare, coordinare quanto si sta già attuando, fornire informazioni e orientamenti sulle opportunità già esistenti e facilitarne l'accesso e la fruizione, qualificare l'attività attraverso la centralità delle relazioni. In parole povere questo significa partire da ciò che c'è perché una specie di politica giovanile in Valle d'Aosta - nonostante si sia detto che la legge del '90 non abbia funzionato - a mio avviso non cambierà granché le cose, le politiche giovanili paradossalmente esistono in Valle d'Aosta, sono svolte dalle decine se non centinaia di persone che si occupano dei giovani, che danno loro del tempo, che danno a volte anche dei soldi, che mettono a disposizione dei giovani le loro capacità grandi o piccole che siano.
Allora bisogna ripartire da qui. Viene naturale una domanda: quanto conosciamo delle risorse che ci sono a disposizione per i giovani della nostra Regione? L'impressione è che ne abbiamo una conoscenza frammentaria, certamente non profonda di queste realtà e invece, come ho detto prima, è proprio da lì che bisogna partire.
Queste sono alcune osservazioni di carattere generale. Addentrandoci invece nel disegno di legge, un po' anche forte di quelle che sono state - come ha detto il collega Perron - le preziose informazioni ricevute nel corso delle audizioni che abbiamo svolto in V Commissione, c'è un dato che paradossale è all'interno di questa legge: si stabilisce una fascia di età unica che comprende i giovani di età compresa fra i 14 e i 28 anni. Questa è - perdonatemi la forzatura del termine - pura follia. Mi ricordo che io a 14 anni andavo da mamma e papà a chiedere se potevo fare un viaggio in treno fino a Torino, a 28 anni ero sposato e avevo già un figlio; le problematiche che avevo a 14 anni non avevano proprio nulla a che vedere con quelle che affrontavo a 28 anni. Qui si mette questa fascia di età senza pensare minimamente a differenziare le cose. Pensate alla Consulta: raggruppiamo le associazioni e queste eleggono i rappresentanti nella Consulta; se paradossalmente avessimo una Consulta di quattordicenni, questa legge lo permette, non lo vieta....
(... intervento del Consigliere Perron, fuori microfono...)
...come facciamo votare a sedici anni? Non credo proprio sia il caso comunque, sarebbe paradossale avere una Consulta formata da quattordicenni che esprime pareri.
Qui si cerca di responsabilizzare o di favorire la partecipazione, come in alcuni passaggi viene detto, ma viene da chiedersi, se è giusto favorire la partecipazione ad esempio dei ventottenni o dei ventenni, cosa vuol dire favorire quella di ragazzini di 14-16 anni. Sono problematiche diverse che vanno viste differenziate per età ma anche per territorio, ce lo siamo detti più volte nel corso delle audizioni; la realtà del giovane di Rhêmes è diversa da quella del giovane di Courmayeur, che a sua volta è ancora diversa dalla realtà del giovane di Aosta.
Una delle suggestioni importanti, che ci sono venute nel corso delle audizioni, mi ha colpito in modo particolare: non pensiamo che fare le politiche per i giovani sia fare la repubblica dei giovani. L'autorevole persona, che ha affermato queste cose nel corso delle audizioni, ha detto che, se così si facesse, sarebbe un disastro. Una considerazione finale: credo che il ruolo delle pubbliche amministrazioni, dai comuni fino alla Regione, sia diverso da quello che traspare da questo disegno di legge. Qualcuno ci ha detto: il ruolo delle pubbliche amministrazioni non è quello di far aggregare i giovani perché essi lo fanno già, non è una legge che favorisce l'aggregazione dei giovani perché quest'ultima avviene spontaneamente. Il ruolo dell'istituzione pubblica è invece quello di mettere in atto delle strutture, degli spazi, dei luoghi fisici, dove queste aggregazioni siano indirizzate in un senso sano, per far sì che in un paese l'unico spazio di aggregazione non sia il bar, per far sì che in un altro comune l'unico spazio di aggregazione non sia - e così faccio vedere che sono al di sopra delle parti - l'oratorio. Questo è il compito dell'ente pubblico e questo ci fa capire come fare una politica dei giovani significhi abbracciare non soltanto la politica di un Assessore. Giustamente faceva rilevare Vittorino: chissà perché l'Assessore alla sanità. Obiettivamente non ha una motivazione, perché fare politiche per i giovani coinvolge tutti gli Assessori che sono seduti lì perché ognuno nei provvedimenti che assume può fare una azione a favore o meno dei giovani.
Proporrò alcuni emendamenti che, come dicevo in apertura, non hanno la pretesa di modificare questo disegno di legge così come invece vorrei fosse modificato. Sono emendamenti che vanno a modificare le cose più paradossali all'interno del disegno di legge. Quello che ha detto il Consigliere Perron è sicuramente condivisibile, ovvero la necessità di non strumentalizzare i giovani da parte delle diverse forze politiche, che è emersa del resto nel corso del dibattito in Commissione, questa è una condizione sicuramente necessaria. Non vorrei però che ci fosse - forse più in buona fede - un'altra strumentalizzazione: quella di dire che in questa legislatura abbiamo fatto qualcosa per i giovani e che con questo ci si metta il cuore in pace. Mi auguro che questo non accada e che in quest'aula ci sia ancora la possibilità di approfondire l'argomento per far sì che tutti prendano coscienza dell'insufficienza di questa proposta di legge.
Presidente Qualcun altro chiede la parola? Se nessuno la chiede, dichiaro chiusa la discussione generale.
Ha chiesto la parola l'Assessore alla sanità ed assistenza sociale, Vicquéry.
Vicquéry (UV) Je veux présenter un amendement à l'article 10 pour donner la possibilité d'insérer dans les accords internationaux les accords que notre Région a avec des pays surtout d'origine francophone.
Presidente Chiudo la discussione generale. Viene recepito l'emendamento presentato dall'Assessore, come tutti gli altri emendamenti che sono stati presentati. Sospendo i lavori che sono convocati per le ore 16,00.
La seduta è tolta.