Objet du Conseil n. 2416 du 19 février 1997 - Resoconto
SEDUTA ANTIMERIDIANA DEL 19 FEBBRAIO 1997
OGGETTO N. 2416/X Iniziative per prevenire eventuali ripercussioni sulla situazione occupazionale e produttiva sullo stabilimento di Pollein della Società "Heineken Italia S.p.A.". (Interpellanza)
Interpellanza Richiamato il protocollo di intesa fra la Regione Autonoma della Valle d'Aosta e la Società "Birra Heineken S.p.A." approvato con delibera di Giunta n. 396 del 27 gennaio 1995;
Ricordato che la Società Heineken Italia S.p.A. ha acquistato in data 1 marzo 1995 la Società "Interbrew Italia S.p.A." e successivamente la Società "Moretti S.p.A.";
Ricordato che in data 4 luglio 1996 "l'autorità garante della concorrenza e del mercato" ha deliberato di autorizzare "l'Heineken Italia S.p.A." per l'acquisto di "Moretti S.p.A.", a condizione che la stessa venda uno dei suoi stabilimenti produttivi in Italia dotato di una capacità produttiva non inferiore al 5% del mercato nazionale (circa 600.000 ettolitri);
Considerato che con quest'operazione la Società "Heineken Italia S.p.A." ha materialmente acquistato altri 4 stabilimenti di cui 3 dislocati nel Nord Italia e purtroppo come già accaduto in passato in simili situazioni, per motivi di razionalizzazione, procederà presumibilmente alla chiusura di alcuni stabilimenti;
Considerato che lo stabilimento di Pollein dell'Heineken Italia S.p.A." ha un'enorme rilevanza sia occupazionale che finanziaria per la nostra Regione, quest'ultima pari a circa 70-80 miliardi all'anno;
Avuto notizia che la produzione programmata per l'anno 1997 è inferiore agli anni passati e pari a soli 600.000 ettolitri circa;
Saputo che l'azienda ad oggi non ha proceduto neanche all'applicazione del turnover.
I sottoscritti Consiglieri regionali
Interpellano
la Giunta regionale per conoscere:
1) se l'Amministrazione regionale è a conoscenza di tali fatti;
2) quali atti sono stati sino ad oggi intrapresi nei confronti dell'Heineken Italia S.p.A." per il mancato rispetto del protocollo d'intesa sottoscritto fra le parti;
3) quali future iniziative intende intraprendere l'Amministrazione regionale onde prevenire eventuali ripercussioni occupazionali sullo stabilimento di Pollein e finanziarie sul bilancio regionale.
F.to: Viérin M. - Collé - Marguerettaz
Presidente Ha chiesto la parola il Vicepresidente Viérin Marco.
Viérin M. (PpVA) Il sottoscritto - e quindi il Gruppo dei Popolari per la Valle d'Aosta - ha già portato il problema in questione più di una volta in questo Consiglio (negli ultimi due anni almeno 4-5 volte) e, in questi appuntamenti di dibattito in merito a questo stabilimento, importante per l'occupazione, ma soprattutto per il contributo finanziario che riesce a dare in maniera diretta ed indiretta al bilancio della Regione (80-90 miliardi l'anno, circa la metà degli introiti che otteniamo dalla Casa da gioco, quindi la seconda entrata diretta per importanza del bilancio regionale), l'Assessore ci ha sempre dichiarato il suo ottimismo. Il sottoscritto però, man mano che passano i giorni, è sempre più preoccupato e insieme a me lo sono certamente i dipendenti dello stabilimento e anche chi conosce in maniera più dettagliata e profonda le vicissitudini del passato, nelle quali inserisco anche l'acquisizione del Gruppo Dreher di qualche anno fa. Abbiamo avuto un caso similare perché sappiamo che il Gruppo Heineken ha acquisito l'Interbrew e il Gruppo Moretti.
Nella mia interpellanza richiamo il protocollo d'intesa, l'unico atto concreto che quest'Amministrazione ha realizzato in merito al problema, che è stato disatteso sei mesi fa e che è disatteso tuttora dalla controparte, in questo caso l'Heineken S.p.A.. Ai colleghi ricordo solo che, ai sensi del protocollo d'intesa, la Regione doveva sottoscrivere sia il capitale della Sima nella misura del 49% sia gli eventuali ulteriori aumenti di capitale e doveva finanziare l'80% delle spese di investimento effettuate. La Regione ha ottemperato a questi impegni, quindi ha ottemperato a tutto quello che doveva fare in base a quel protocollo.
Se andiamo ad esaminare il protocollo di intesa nella parte riguardante gli atti che l'azienda doveva espletare, constatiamo che solo due di essi sono stati espletati: il trasferimento della ragione sociale e l'acquisto del 51% della Sima. Ricordo che gli altri tre punti sono vitali ed essenziali proprio per i motivi che hanno indotto l'Amministrazione regionale a redigere il protocollo di intesa. Per quanto riguarda il punto 3.1, concernente gli investimenti, vediamo che nel '95 il protocollo prevedeva 8,9 miliardi, sono stati fatti invece investimenti pari a 3,23 miliardi a consuntivo; nel '96 il protocollo prevedeva 4,58 miliardi, si era detto che se ne facevano solo 3,3, da questi 3,3 si è scesi a circa 1,7 miliardi perché non è stato neanche ultimato il lavoro, inerente al rifacimento della copertura dei tetti, che si era già deciso di fare.
Ricordo che i tetti sono coperti in eternit, il progetto di investimento prevedeva la sostituzione di queste coperture con onduline metalliche, ma i lavori per 1,2 miliardi, che dovevano essere già eseguiti nel '96, non sono ancora stati fatti. I due tank, inerenti allo stoccaggio di birra in cantina da 2500 ettolitri cadauno, non sono stati realizzati, anzi sono stati trasportati a Bergamo.
Prima di passare ad un altro problema, voglio sottolineare che gli investimenti previsti per il triennio '95-'97 ammontano a circa 17 miliardi e 530 milioni; a livello di previsione contando anche il '97, secondo me, e sicuramente l'Assessore non potrà che confermare questi dati, saranno solo di 5 miliardi, anziché 17.
Il punto 3.3 riguarda la produzione, allegato B al protocollo: nel '95 dovevano essere fatti 830mila ettolitri, ne sono stati fatti 776mila, nel '96 dovevano essere fatti 895mila ettolitri, ne sono stati fatti 677mila; nel '97 devono essere fatti 925mila ettolitri, sono stati previsti per quest'anno 604mila. Abbiamo, anziché una proporzione crescente come prevede il protocollo (830, 895, 925), una proporzione decrescente: 776, 677, 604, per un totale che pareggia circa 600mila ettolitri di produzione in meno, il che significa 19-20 miliardi di minori introiti per le casse regionali inerenti alla Cisa, cioè all'imposta di fabbricazione della birra.
Il punto 3.4 riguarda il mantenimento dei livelli occupazionali. Nel '95 avevamo 147 dipendenti più circa 30 stagionali, nel '96 siamo scesi a 144 dipendenti e a 20 stagionali circa, oggi siamo a 133 dipendenti fissi e non sappiamo se saranno assunti almeno 1 o 2 stagionali. Anche qui si manifesta un ordine decrescente, che non rispetta le prospettive previste dal protocollo, che erano almeno per un ordine di mantenimento, perché siamo passati a meno 10% se si prenderanno di nuovo gli stagionali, se per caso si prenderanno solo alcuni stagionali passeremo ad un meno 20%. Forse era meglio non fare il protocollo perché, probabilmente, la situazione era molto migliore quando non c'era; credo che fosse giusto rispettare un protocollo di quel tipo come Amministrazione, ma che fosse altrettanto doveroso farlo rispettare dalla controparte, anche perché le finalità più importanti erano gli investimenti, l'occupazione e la produzione, ma queste non sono state raggiunte.
È vero che è avvenuto il trasferimento della ragione sociale, però non si sa fino a quando, onestamente devo dire che in questi 2-3 anni le casse della Regione hanno avuto introiti superiori a quelli che vi sarebbero stati senza la firma del protocollo perché bisogna dire quello che è giusto anche in un dibattito di questo tipo, dove io devo parlare per forza di questa situazione che, secondo me, è drammatica e ha dei pericoli enormi per il futuro dello stabilimento.
Oltretutto l'Amministratore delegato non è più il dr. Riccotti, è stato nominato il dr. Piero Perron, che era prima nel Gruppo Moretti. Questo mi preoccupa perché temo che si vada verso una smobilitazione dell'intero apparato amministrativo dell'ex Gruppo.
Ho anche verificato che l'Assessore da settembre, data della mia ultima interpellanza sull'argomento, ad oggi non si è prodigato per tenere sotto pungolo la Dirigenza Heineken; mi risulta che solo dopo la presentazione della mia interpellanza ci si è mossi per chiedere degli incontri e dei chiarimenti in merito ad alcune situazioni. Se il sottoscritto tutte le volte deve presentare un'interpellanza su un problema così delicato per far sì che la Giunta, in particolare l'Assessore, si muova per cercare di tenere in piedi questi introiti per il bilancio della Regione - ripeto: introiti di notevole importanza, si parla di 80-90 miliardi l'anno - forse qualcosa non funziona, o non funziona la struttura dell'Assessorato oppure si tratta di altre cose che non riesco a capire.
Aspetto la risposta dell'Assessore. Gradirei che l'Assessore finalmente avesse il coraggio di dire che la situazione è delicata - in passato non lo ha mai detto, si è sempre dichiarato ottimista - e che garantisse l'impegno della maggioranza a seguire questo problema con grinta. Apprezzerei veramente che l'Assessore una volta per tutte ci dicesse che il problema è delicato, che ci possono essere anche dei problemi futuri e che quindi bisogna seguire la vicenda in maniera più determinata e precisa.
Presidente Ha chiesto la parola l'Assessore all'industria, commercio e artigianato, Mafrica.
Mafrica (GV-PDS-SV) Do atto al Vicepresidente Viérin di seguire con particolare attenzione le vicende dell'Heineken di Pollein. Credo che il confronto in Consiglio sia utile per capire la situazione e anche per verificare cosa si fa e cosa si può fare.
La situazione dello stabilimento di Pollein è complessa. È utile ragionare e muoversi con una valutazione puntuale degli elementi e con determinazione una volta operate le scelte. Ad un certo punto il Vicepresidente Viérin ha detto che, se non ci fosse stato il protocollo, forse sarebbe stato meglio. Non condivido quest'affermazione; ritengo che sia stato positivo aver firmato un protocollo perché in effetti l'anno scorso sono entrati oltre 80 miliardi e la previsione riguardante le entrate regionali è ancora superiore per il '97.
Il fatto di avere un protocollo in corso ha consentito, nel corso degli anni, l'effettuazione di investimenti, che risultano essere utili per quanto concerne l'efficienza e la modernizzazione dello stabilimento, e consente di avere degli incontri e di confrontare le proprie posizioni con la Dirigenza del Gruppo Heineken. Il protocollo quindi, ha sicuramente questi aspetti positivi: aver prodotto elementi notevoli per le entrate regionali e consentire alla Regione di avere voce in capitolo sul futuro dell'azienda.
La complessità della situazione è comunque da illustrare in questo senso: quando il protocollo è stato stilato, l'indirizzo della società era quello di aumentare molto la produzione in Valle d'Aosta e tutta una serie di iniziative contenute nel protocollo miravano all'aumento della produzione in Valle perché lo stabilimento di Pollein doveva diventare per la Società uno degli stabilimenti essenziali. In seguito alla firma del protocollo sono avvenuti dei fatti che non possiamo trascurare. Credo che tutti i numeri forniti dal Vicepresidente Viérin corrispondano al vero, ma che vadano inquadrati in una situazione che è diventata differente. È stato dapprima acquistato uno stabilimento nel nord del Gruppo Interbrew, il quale ha una capacità produttiva e una posizione geografica molto importanti; nel corso dello scorso anno è stato acquistato dalla Società il Gruppo Moretti e oggi la Società dispone di cinque stabilimenti nel nord, due stabilimenti nel sud e due stabilimenti nelle isole. Poiché è possibile ottenere con degli investimenti la stessa produzione con un numero più ridotto di stabilimenti, è indubbio che il Gruppo dovrà rivedere la sua distribuzione sul territorio.
Da questo punto di vista abbiamo richiesto, nell'ottobre di quest'anno, un incontro alla Società, il 10 ottobre il Presidente della Giunta ha scritto: "Con riferimento all'incontro tenutosi in data 18 aprile e alla successiva corrispondenza intercorsa fra codesta Società e la Finaosta, si invita a voler concordare al più presto un incontro, nel corso del quale possano essere esaminati gli aspetti relativi all'attuazione del protocollo d'intesa stipulato in data 17 febbraio 1995. In tale occasione potranno essere vagliate le eventuali modifiche da introdurre nell'accordo, alla luce dei mutati programmi imprenditoriali perseguiti da codesta Società e aggiornati i livelli occupazionali e produttivi già previsti".
Nel corso dell'incontro del 28 ottobre, a cui erano presenti l'Amministratore delegato Riccotti, il Responsabile della produzione Cavagnera e altri rappresentanti della Heineken, si è esaminato il problema del futuro dello stabilimento di Aosta.
La Società in quella data ha detto che il fatto di avere una capacità produttiva superiore al mercato di cui dispone porterà nel '97 ad una riduzione che interesserà tutti gli stabilimenti e ha affermato che gli 605mila ettolitri dichiarati in quell'occasione dipendevano dalla capacità di produzione eccessiva della Società con gli stabilimenti oggi in suo possesso. Si è detto che nel corso del '97 si sarebbe studiato un piano di integrazione delle diverse aziende e si è fatto presente che i tempi di attuazione di questo piano sarebbero stati dai 2 ai 5 anni.
La situazione, quindi, è complessa perché ci troviamo con una Società che ha cinque stabilimenti nel nord, e che, se venissero effettuati gli investimenti opportuni, potrebbe raggiungere con due soltanto risultati di mercato adeguati.
La situazione è complessa anche perché lo stabilimento di Aosta è l'unico che produce barattoli - la quantità necessaria per i barattoli è circa l'8% della produzione complessiva - ed è il più efficiente rispetto a tutti gli stabilimenti di proprietà della Heineken. Credo quindi che si debbano avere delle preoccupazioni, condivido in questo senso le argomentazioni del Vicepresidente, ma che ci siano anche i seguenti punti di forza da verificare con la Società: gli investimenti finora effettuati, il valore complessivo dello stabilimento, la sua efficienza e il suo potenziale produttivo nella linea dei barattoli.
Recentemente è apparsa la notizia del cambio dell'Amministratore delegato ed è in previsione, non appena il nuovo Amministratore delegato avrà preso conoscenza dei problemi, un incontro con il nuovo Responsabile.
Al nuovo Responsabile, come già avevamo richiesto, porremo il problema dell'adeguamento del protocollo, che ha dato i suoi risultati dal punto di vista delle entrate e dei rapporti, e quello di un supporto eventuale dell'Amministrazione regionale affinché questo stabilimento abbia garantita una continuità nel futuro, eventualmente anche rispetto ad un diverso assetto proprietario. Crediamo che il protocollo possa rappresentare il punto di partenza affinché uno stabilimento che ha quell'efficienza, quel valore, quella capacità produttiva, possa avere un futuro garantito e riteniamo che questo futuro debba essere visto assieme alla Regione Valle d'Aosta.
La situazione è sicuramente complessa; il rispetto del protocollo sic et simpliciter, in presenza di una Società che ha acquistato quattro nuovi stabilimenti, può essere richiesto, ma va ragionevolmente visto alla luce dei fatti.
Credo che le previsioni per il '97 di 605mila ettolitri di produzione, di 132 addetti più alcuni stagionali e di circa 600 milioni di investimenti, siano da considerare come base di partenza per il futuro che deve essere consolidato nei rapporti fra le strategie della Società e le necessità della nostra Regione.
Presidente Ha chiesto la parola il Vicepresidente Viérin Marco.
Viérin M. (PpVA) Devo prendere atto sinceramente che l'Assessore, rispetto alle altre volte, ha finalmente ammesso che la situazione è complessa però, per almeno i due terzi del suo intervento, ha ripreso dei dati riferendosi soprattutto al fatto che c'è stata l'acquisizione del Gruppo Moretti e dello stabilimento Interbrew. Al nord ci sono quindi cinque stabilimenti, è chiaro che in una ristrutturazione del Gruppo si dovrà tenere conto anche delle convenienze aziendali.
Voglio ricordare all'Assessore, non per ribadirne la primogenitura, che queste cose gliele avevo anticipate lo scorso marzo e precisate meglio lo scorso settembre; se vado a rileggere il mio intervento di quei giorni, mi viene da pensare che o l'Assessore ha ripreso quell'intervento rispondendo al sottoscritto oggi, oppure lo ha modificato di poco.
Per quanto riguarda il rimanente terzo dell'intervento dell'Assessore, ho detto che forse era meglio non fare il protocollo in merito agli altri tre aspetti, non ho asserito che esso non andava fatto. È giusto avere fatto il protocollo, però è anche giusto verificarne poi il rispetto, altrimenti era meglio che i tre punti oggi non rispettati dall'azienda non venissero inseriti.
L'Assessore ha ripetuto anche che questo protocollo ci dà l'opportunità di incontrare l'azienda. Alcuni incontri sono avvenuti, ma non vorrei che essi avvenissero sempre al momento o alcuni giorni prima della discussione di un'interpellanza in merito a tale problema.
Chiedo all'Assessore, come ho già fatto altre volte, di non domandare ragguagli all'azienda per rispondere alle interpellanze dei Consiglieri, ma di cercare di capire bene come stanno le cose con la sua struttura perché io non utilizzo i canali dell'azienda, ho anticipato molte cose all'Assessore anche a sua insaputa, utilizzando i pochi canali a mia disposizione. Sicuramente l'Assessorato ha molti canali in più e può garantire un'informazione diversa, certamente più precisa e più ampia, rispetto a quella dell'azienda.
Ribadisco che il protocollo andava fatto, ma che non andava fatto su alcuni punti perché non sono stati rispettati e che è vero che il Presidente della Giunta e l'Assessore hanno incontrato la Dirigenza dopo che a settembre abbiamo discusso di questo problema in aula, e precisamente il 28 ottobre, data in cui è stato stabilito che "In tale occasione potranno essere vagliate le eventuali modifiche da introdurre nell'accordo, alla luce dei mutati programmi imprenditoriali perseguiti da codesta Società e aggiornati i livelli occupazionali e produttivi già previsti", ma da quell'incontro sono passati 4-5 mesi e questo protocollo è ancora lo stesso. Si è detto che la riduzione è avvenuta su tutti gli stabilimenti, Signor Assessore le cose non stanno proprio così, eventualmente possiamo contattare insieme alcune persone che lavorano negli altri stabilimenti, ho in quelle regioni degli amici che tutti abbiamo.
Si è detto che nel corso del '97 sarà studiato un piano; su questo posso concordare. Non so ancora e non posso sapere se in quella famosa data del 28 ottobre avete concordato quali siano i punti del piano, ma spero che sia un piano che vada ad integrazione dell'occupazione e della produzione.
Infine si è detto che lo stabilimento di Aosta è l'unico a produrre barattoli e che rappresenta circa l'8% della produzione complessiva; questo è vero, però pubblicamente le do un'altra notizia che spero lei utilizzi: a Bergamo, nello stabilimento ex Interbrew, si sta già progettando un nuovo impianto di barattoli. Se si vuole tenere in piedi lo stabilimento di Pollein per 2-3 anni finché il nuovo impianto di barattoli non sarà costruito a Bergamo, quando la realizzazione di tale impianto sarà ultimata, né l'Amministrazione regionale né nessun altro avrà potere contrattuale. Se il Gruppo Heineken in questi due anni è sprovvisto di un impianto di barattoli, è obbligato a tenere in piedi lo stabilimento di Pollein; se fra 2-3 anni il nuovo impianto di barattoli sarà realizzato a Bergamo, l'Amministrazione regionale non avrà più nessun atout per poter controbattere e poter trovare una soluzione in accordo con la Società. Oggi la Società è obbligata a mantenere lo stabilimento di Pollein quasi essenzialmente perché c'è l'impianto di barattoli che è l'unico del Gruppo; un domani che quest'impianto sarà costruito a Bergamo, non avremo più nessun appiglio per far rimanere in piedi la fabbrica. Utilizziamo queste cose per dire all'Heineken: "Cercate di non fare i furbi, cerchiamo di concordare perché, se volete trasportare l'impianto barattoli a Bergamo, ce lo dite prima e vediamo cosa possiamo fare, cosa possiamo decidere per il futuro dello stabilimento". Chiedo all'Assessore di non farsi prendere in giro in questi incontri.
Siccome mi interessa l'occupazione di questa fabbrica, sono disposto eventualmente a dare all'Assessore, come gli ho già detto prima, alcune notizie appena ne sono a conoscenza, sentendo anche canali diversi da quelli aziendali. Signor Assessore, lei deve utilizzare canali che non siano quelli aziendali, perché l'azienda fa sempre il suo gioco.