Objet du Conseil n. 2410 du 19 février 1997 - Resoconto
SEDUTA ANTIMERIDIANA DEL 19 FEBBRAIO 1997
OGGETTO N. 2410/X Intervento dell'Associazione Commercianti Valdostani in relazione al piano delle indicazioni programmatiche della grande distribuzione commerciale. (Interrogazione)
Interrogazione Preso atto della lettera, inviata il 4 febbraio u.s. dall'ASCOM della Valle d'Aosta alla Giunta regionale, al Consiglio e agli organi di informazione locali, in merito alla possibile revisione del Piano delle indicazioni programmatiche della grande distribuzione commerciale;
Visto che, dalle parole del Presidente dell'ASCOM Valle d'Aosta, si evince la preoccupazione circa l'esistenza di una volontà politica che tenderebbe a revisionare il Piano ad ulteriore vantaggio delle grandi strutture di commercio, penalizzando così ancor di più il dettaglio, già duramente colpito da una recessione che ha costretto, soprattutto in questo ultimo periodo, alcuni negozianti valdostani a cessare l'attività;
il sottoscritto Consigliere regionale
Interroga
la Giunta regionale per conoscere:
1) se quanto scritto in premessa corrisponde al vero, cioè se esiste una volontà politica tesa a rivedere il settore commerciale valdostano nell'ottica di un ampliamento della grande distribuzione;
2) quali rassicurazioni può altresì fornire alle attuali preoccupazioni dei commercianti valdostani sul futuro della loro attività nella nostra regione.
F.to: Lanièce
Presidente Ha chiesto la parola l'Assessore all'industria, commercio e artigianato, Mafrica.
Mafrica (GV-PDS-SV) Chiariamo ancora una volta, perché pare necessario, come stanno le cose in relazione alla previsione del piano.
Ci sono delle situazioni in cui delle ipotesi, che non esistono, vengono riprese e gonfiate e fanno notizia. Il comunicato dell'ASCOM dice che ci sono notizie che parlano di una volontà politica di revisionare tale strumento programmatico. L'ASCOM afferma di non opporsi alla rielaborazione purché non ci siano nuove aperture; in caso contrario - è un processo alle intenzioni - preannuncia un'opposizione netta e dura.
Il Consigliere Lanièce riprende questo comunicato e evince una volontà politica che tenderebbe a portare vantaggio alla grande distribuzione. Mi pare che le cose non stiano così, è già stato detto in questo Consiglio.
In primo luogo, la revisione del piano è una necessità perché dopo quattro anni le situazioni si modificano. Il periodo richiesto per i piani commerciali comunali è di quattro anni, anche la Regione ogni quattro anni revisiona il piano commerciale per adattarlo alla nuova realtà quindi, questo è un adempimento logico e collegato alla normativa.
Il piano precedente era già un piano restrittivo perché non consentiva nuovi centri commerciali se non uno con cautela nell'area intorno ad Aosta con il recupero delle attività esistenti. Rispetto a quest'indicazione l'attività della Giunta regionale è stata ancora più restrittiva perché in questi quattro anni nessuna nuova autorizzazione è stata data per la grande distribuzione.
Siccome questo comportamento deriva da un'analisi della realtà commerciale valdostana per ciò che riguarda il numero di esercizi al dettaglio e di esercizi di grande distribuzione, non credo che, pur rifacendo l'analisi nella situazione attuale, ci siano possibili indicazioni per un aumento della grande distribuzione. Penso che su questo punto ci sia chiarezza.
Avevo già risposto al Consigliere Lanièce che gli indirizzi, che si hanno in mente come volontà politica, tendono a prestare attenzione a strumenti che consentano agli esercizi commerciali della media montagna di rimanere aperti anche quando ci siano condizioni di difficoltà e che si sta pensando a forme di collaborazione fra i commercianti, quali alcune proposte da associazioni di categoria, che consentano di avere un commercio al dettaglio più capace di attrarre clientela quindi, collaborazioni e idee per l'innovazione, la qualità e l'associazionismo.
Il nuovo piano commerciale, che inizierà in primavera come studi, sarà comunque confrontato con le associazioni di categoria, con i rappresentanti dei comuni e delle comunità montane e, ovviamente, con le commissioni e poi con il Consiglio comunale.
Su questo tema mi auguro che il chiarimento sia recepito anche dalle associazioni che, avendo problemi anche di concorrenza sindacale fra di loro, in questo momento stanno cercando di riproporre, ciascuna in modo più netto dell'altra, un'opposizione alla nuova grande distribuzione.
Presidente Ha chiesto la parola il Consigliere Lanièce.
Lanièce (GA) Prendo atto delle affermazioni dell'Assessore che ribadisce quanto da lui dichiarato l'altro giorno su La Stampa. Per quanto riguarda la volontà di rivedere il piano commerciale, si desume, da quanto afferma l'Assessore, che tale volontà sembra fortunatamente venir meno. Sembra inoltre essere ribadito anche il no all'apertura di nuovi centri commerciali alle porte di Aosta. Ritengo che questo sia un dato molto positivo, tenuto conto del fatto che quest'iniziativa è nata in seguito alla lettera inviata dall'ASCOM a tutti i consiglieri all'inizio di febbraio. Nella lettera in questione l'ASCOM evidenziava la propria preoccupazione in vista di una possibile revisione del piano commerciale, quindi giustamente metteva le mani avanti per dire: "un'eventuale revisione del piano non deve essere deleteria, non deve andare contro il piccolo dettaglio ma, anzi deve cercare di mantenere la situazione del precedente piano commerciale che, come ha detto anche l'Assessore, non "prevedeva" un atteggiamento favorevole nei confronti della grande distribuzione". Mi auguro pertanto che la promessa fatta dall'Assessore, di elaborare anche iniziative adeguate all'individuazione di strumenti per rassicurare il rilancio del commercio valdostano, possa essere messa in pratica in tempi brevi perché ce n'è bisogno. Chiedo all'Assessore di fornire alla Commissione ulteriori spiegazioni su queste future iniziative e di dare maggiori rassicurazioni sugli intenti dell'Amministrazione in merito a questa volontà politica di rivedere tale piano commerciale.
Vorrei sottolineare inoltre un fatto: nei comunicati stampa rilasciati dall'Assessore leggo che la revisione del piano commerciale costituisce un adempimento di legge; secondo me non è così, perché non ho trovato nessuna legge che dice che il piano deve essere cambiato. I piani commerciali comunali devono essere rivisti ogni quattro anni, le indicazioni programmatiche non sono invece prese in considerazione dalla legge, quindi la revisione del piano commerciale costituisce un adempimento logico - come avevo detto - ma non un adempimento di legge. Voglio puntualizzare quest'aspetto perché a quanto mi risulta non esiste una legge che prevede la modifica ogni quattro anni di queste indicazioni programmatiche, mentre esiste per i piani commerciali comunali.
Per quanto riguarda i piani commerciali comunali c'è da evidenziare inoltre che, se questa Giunta è intenzionata ad aiutare il piccolo dettaglio, bisogna tener conto che la legge di riferimento, la legge n. 426/1971, prevedeva agli artt. 20 e 21 la redazione e l'approvazione dei piani, e in questi articoli si diceva anche che i piani commerciali comunali dovevano essere tutti approvati entro il 30 giugno 1973, data da prorogarsi eventualmente di un anno. Sappiamo bene che nei comuni limitrofi di Aosta questi piani commerciali sono stati invece adottati lo scorso anno; quindi forse un maggiore intervento da parte della Giunta regionale - non dico solo da parte di questa Giunta, ma anche da parte di quelle passate - avrebbe potuto evitare le ripercussioni negative per il piccolo dettaglio che si sono verificate con l'apertura di grandi centri o di magazzini di una certa dimensione nella zona cosiddetta Amérique.
Invito, in conclusione, l'Assessore a tener conto di questa situazione, anche perché ritengo che in Valle d'Aosta ci sia attualmente uno squilibrio fra il piccolo e il grande dettaglio, squilibrio che ha messo in crisi il piccolo dettaglio, che, tuttavia, non deve morire perché costituisce un servizio sociale essenziale dal quale non si può prescindere dato che è in grado di assorbire in qualche modo una parte della disoccupazione.
Invito quindi l'Assessore a portare nella sede competente eventuali iniziative che vorrà prendere in merito a questo problema, che per la sua importanza è degno di una particolare attenzione.