Objet du Conseil n. 2388 du 5 février 1997 - Resoconto
SEDUTA ANTIMERIDIANA DEL 5 FEBBRAIO 1997
OGGETTO N. 2388/X Ratifica di deliberazioni adottate dalla Giunta regionale in via d'urgenza.
Oggetto n. 5783 in data 20 dicembre 1996: Revoca della deliberazione di Giunta n. 2066 del 7 maggio 1996 e approvazione di nuovo accordo con Italgas S.p.A./Digrava.
Presidente E' aperta la discussione generale. Ha chiesto la parola il Consigliere Tibaldi.
Tibaldi (Ind) Per chiedere alcuni chiarimenti su questa delibera. Nella premessa si legge che la ragione della revoca della delibera di Giunta precedente e l'approvazione di questo nuovo accordo sono determinate dal fatto che non avendo l'ENI concesso l'autorizzazione prevista, giusta comunicazione all'Italgas in data 13 dicembre, tale contratto deve intendersi risolto, di conseguenza si è proceduto alla stesura di un nuovo accordo. Sarebbe interessante sapere per quali ragioni l'ENI non ha concesso quest'autorizzazione, quali sono le ragioni che stanno a monte di questo diniego di autorizzazione.
Sempre nella premessa si legge che questo nuovo accordo prevede l'inserimento di nuove particolari clausole, dove è previsto un rimborso a Italgas della somma di mezzo miliardo, che a suo tempo venne versata a titolo di anticipo contrattuale, il versamento a titolo di indennizzo ai comuni già soci della Digrava, qualora rinunciassero nei termini stabiliti dalla legge all'esercizio del diritto di opzione, della somma di cui ad un tabella che qui viene allegata. Sarebbe importante conoscere come è stata articolata questa nuova impalcatura contrattuale, alla luce anche del fatto che l'ENI non ha concesso l'autorizzazione prevista.
Presidente Se nessun altro consigliere chiede la parola, dichiaro chiusa la discussione generale.
Ha chiesto la parola l'Assessore al bilancio e finanze, Lévêque.
Lévêque (Ass.tec.) La delibera e il nuovo contratto allegato alla delibera hanno una storia che questo Consiglio conosce, perché sono collegati a quanto abbiamo già discusso nello scorso mese di maggio in relazione alla decisione di uscire come soggetti pubblici, Regione e Comuni, dalla società Digrava. Non torno qui sulle ragioni che portarono a questa scelta. Il contratto allora sottoscritto prevedeva una clausola risolutiva qualora o gli enti sovraordinati all'Italgas, quindi SNAM e ENI, o il Consiglio regionale e i Consigli comunali che avevano la titolarità della decisione di uscita avessero per qualche motivo non autorizzato i soggetti sottoscrittori, cioè Regione e Italgas, a dar corso al contratto.
Abbiamo ricevuto il 13 dicembre una comunicazione da parte di Italgas, che ci ha formalizzato solo la comunicazione che il contratto era da intendersi risolto, in quanto si era avverata la condizione prevista dall'articolo 13, lett. a), cioè non era stata autorizzata a perfezionarlo dal soggetto controllante, cioè dal gruppo ENI. Le ragioni che sono state a noi riportate verbalmente dai responsabili della società sono legate al fatto che veniva nel contratto di maggio prevista la cessione delle quote di Regione e Comuni all'Italgas per un importo che complessivamente era di circa 3 miliardi.
Probabilmente gli organi dell'ENI hanno ritenuto, anche sulla base di perizie che sono state fatte, eccessiva la valutazione della quota detenuta dalla Regione. Noi avevamo a lungo discusso sul valore della società quando, sulla base della perizia della Mc Kinsey, si era giunti ad una valutazione della società che aveva segno negativo, per cui io stesso nel presentare la bozza di accordo con Italgas avevo evidenziato come, anche sul piano strettamente economico-finanziario, quel contratto era conveniente per l'Amministrazione.
Poiché la volontà delle parti, malgrado questo giudizio tecnico dell'ENI, ENI compresa, era quella di andare verso la scelta della privatizzazione della società e di andarci nei tempi previsti, cioè per la fine dell'anno, si è esaminato in quale modo poteva essere fatta salva la privatizzazione della società e quelle che erano le condizioni economiche e normative complessivamente contenute nel contratto.
La Regione ha fatto presente che, pur condividendo una valutazione con segno meno della società, andavano riconosciute due cose a questo contratto: la prima, che una serie di benefici anche solo in termini di libertà di azione e di gestione della società una volta privatizzata andavano considerati da parte del gruppo Italgas; la seconda, che gli impegni che la Regione e i Comuni si erano assunti nel primo contratto e che erano disposti a confermare nel secondo, anzi nel secondo si era già verificata l'attuazione di uno degli impegni del primo contratto, cioè la legge sugli incentivi ai privati, questi interventi e impegni dell'Amministrazione prevedevano degli impegni economici di cui si doveva tener conto.
Per cui in questo nuovo contratto la controparte riconosce alla Regione una somma, che fa salvo quello che era il contenuto economico del contratto precedente e che si motiva sulla base di questi interventi che la Regione fa - sostanzialmente la legge sui contributi ai privati e l'impegno a metanizzare i propri impianti di riscaldamento secondo un programma da concordarsi entro il duemila.
I motivi per cui la delibera è in ratifica è perché i tempi che sono stati concordati contrattualmente sono stati molto ristretti, proprio per mantenere quelle cadenze che erano state previste fin dal contratto di maggio.
In sintesi, il nuovo contratto recepisce tutte le clausole di impegno sia da una parte che dall'altra che erano già contenute nel precedente contratto, e si inserisce questo riconoscimento di un rimborso alla Regione per gli impegni complessivamente presi nel contratto.
Evidentemente la condizione in cui la società si trovava a maggio era diversa dalla condizione in cui si trovava a novembre-dicembre, nel senso che era stata per legge convocata un'assemblea per la ricostituzione del capitale, a cui la Regione non ha partecipato, per cui formalmente le nostre quote azionarie già nel momento della ridiscussione di questo contratto non erano più a disposizione della Regione, quindi non erano formalmente neanche più cedibili. Ecco perché questa soluzione dell'indennizzo del contributo è una soluzione che ha consentito all'Amministrazione di poter uscire con un corrispettivo economico che sostanzialmente era quello che era stato ritenuto già nel maggio-giugno dell'anno scorso conveniente e accettabile.
Mi pare però che il dato politico più importante non sia la riscrittura del contratto, che fa salvo - ripeto - tutto quanto già discusso in questo Consiglio, quanto il fatto che da una parte si è riusciti a procedere, seppure con difficoltà, ad una privatizzazione che riteniamo importante e che rientra fra gli obiettivi che questa maggioranza si era data sia nelle discussioni programmatiche che in quelle di bilancio, e che d'altra parte trovino ancora conferma in questo atto gli impegni politici delle parti, sia quelli riguardanti l'occupazione e il completamento della rete da parte della società Digrava, sia quelli relativi al sostegno a questa forma di fonte energetica nell'ambito della politica energetica regionale.
Credo che la società Digrava possa continuare a svolgere un ruolo importante in questo settore per la Valle e credo che anche la legge che recentemente il Consiglio ha approvato, che è entrata in vigore, per la quale è già stato predisposto un regolamento che va nella direzione di aiutare i cittadini valdostani finanziariamente a convertire gli impianti o a dotarsi di nuovi impianti in tal senso, sia una testimonianza di quanto queste comuni volontà possano continuare a convivere malgrado l'uscita da parte della Regione e dei Comuni dalla gestione operativa del fenomeno.
Per quanto riguarda i Comuni, tutti i Comuni azionisti hanno deliberato nei loro consigli a fine anno lo stesso atto approvato dalla Regione e ad essi è stato garantito quel corrispettivo economico pro-quota, in base quindi alle percentuali in cui erano azionisti della Digrava, che era già di fatto previsto nel caso in cui fosse stata ceduta formalmente la quota alle condizioni previste dal contratto di maggio.
Quindi anche gli enti locali si sono già visti introitare la loro spettanza pro-quota, di conseguenza l'operazione si conclude anche per loro, sul piano economico oltre che amministrativo, con le stesse condizioni che erano previste nel contratto di maggio.
Presidente Ha chiesto la parola il Consigliere Tibaldi per dichiarazione di voto.
Tibaldi (Ind) Dichiaro senz'altro la mia astensione su questo provvedimento, come d'altronde analogo atteggiamento ho dimostrato nei confronti della delibera iniziale, quella del maggio '96, per le molteplici ragioni che ora non sto a ripetere, che sono di carattere sia politico che economico.
Alle perplessità che già allora avevo evidenziato si aggiunge quella di oggi, che è stata in un certo senso manifestata dallo stesso Assessore, dove non c'è stata una risposta puntuale alla mia domanda. Perché alla domanda: non avendo l'ENI concesso l'autorizzazione prevista per quali ragioni, la risposta è stata che forse gli organi direttivi hanno ritenuto eccessiva la valutazione. C'è stata semplicemente la presa d'atto da parte degli organi amministrativi della Regione di una comunicazione formale dell'Italgas da quello che ho capito, secondo le affermazioni rilasciate dall'Assessore, ma in realtà la ragione fondante per cui l'ENI, soggetto controllante la società Italgas, ha negato l'autorizzazione non è emersa.
Prendo atto di questa probabilità accennata dall'Assessore, non certezza, e mi astengo.
Presidente Ha chiesto la parola il Consigliere Chiarello.
Chiarello (RC) Mi asterrò su questa ratifica proprio perché ero contro alla privatizzazione della Digrava, perché pensavo che in assenza di un piano energetico non si dovesse decidere in merito ad una delle fonti energetiche che sta diventando la più utilizzata dalla Regione.
Mi spingono inoltre ad essere severo su questo punto le stesse cose che ha detto Tibaldi: è stato nuovamente fatto un accordo, in cui la Regione ci rimette ancora di più, perché secondo quanto detto dall'Assessore c'erano 500 milioni di differenza fra quello che doveva dare la Regione... allora ho capito male.
Comunque coloro che sono penalizzati perché mi sembra sia tutto fermo - al riguardo vorrei sentire qualche voce differente - sono i Comuni che non sono ancora stati metanizzati. Fino ad oggi non si guardava il 45 percento delle domande... Assessore, però i Comuni che hanno iniziato con il 30 percento, adesso ne hanno il 60 percento perché la realtà della Regione Valle d'Aosta è questa.
Se non si inizia un lavoro siamo abbastanza diffidenti tutti, abbiamo visto dagli esempi nei vari Comuni che quando si è iniziato poi le domande si sono accavallate. Questo 45 percento è un inghippo abbastanza duro da superare. Dato che puntavamo sul metano anche per diminuire l'inquinamento, se non c'era questo 45 percento a mio avviso sarebbe stata una cosa importante.
Un'altra cosa che volevo dire, Assessore, e a questo riguardo ho presentato interpellanze due o tre anni fa, è che tantissimi stabili regionali non sono collegati; adesso che è diventata privata, si è messo che entro il duemila saranno installati gli impianti a metano. Prima, quando era pubblica e si cercava di risanare il bilancio, non si è fatto; adesso che è totalmente privata, nell'accordo con il privato si dice che adesso ci allacceremo. Questo non è tanto giusto.
Presidente Ha chiesto la parola il Consigliere Linty.
Linty (LNPIAP) Per dichiarare la mia astensione su questo atto, così come feci in commissione. Il dato che emerge da questo atto e che la dice lunga sul ruolo che ha giocato anche la nostra Regione all'interno di Digrava è rappresentato dall'allegato C. Allora: sede Regione, ex Maternità, Assessorato lavori pubblici, sede TAR, e tutti gli uffici pubblici, vorrei morire se ce n'è uno allacciato alla rete del metano.
Non c'è un ufficio pubblico di nostra competenza che abbia potuto usufruire in via diretta del gas metano. Mi chiedo se a questo punto la Regione ha gestito nel Consiglio di amministrazione appunto gestendo solo l'attività di Digrava, e se non ha guardato quali potevano essere i vantaggi diretti che poteva trarre dalla metanizzazione.
Presidente Se nessuno chiede la parola, pongo in votazione la ratifica della deliberazione in oggetto:
Presenti: 30
Votanti: 25
Favorevoli: 24
Contrari: 1
Astenuti: 5 (Collé, Lanièce, Linty, Marguerettaz e Tibaldi)
Il Consiglio approva
Oggetto n. 5798 in data 20 dicembre 1996: Approvazione del programma di interventi delle infrastrutture agonistiche per lo sci alpino.
Presidente Ha chiesto la parola il Consigliere Collé.
Collé (PpVA) Per avere alcune delucidazioni su questa delibera. Il programma, così come recita la premessa di questa delibera, prevedeva l'attuazione di interventi per un ammontare di 2,025 miliardi, si dice poi che sulla base dei criteri di assegnazione i contributi erogabili sono complessivamente 1 miliardo di lire. Le società interessate sono la Monte Rosa, la Funivia Piccolo S. Bernardo, la Pila, la Chamois Impianti.
Intanto volevo capire quante erano le richieste, quali sono stati i criteri che la commissione ha adottato per stabilire che l'importo per il programma del '96 fosse di 1 miliardo, quindi capire le stazioni che sono state escluse, e il criterio con cui si è applicata l'erogabilità di questi fondi. E poi a titolo di curiosità, per quanto riguarda il Monte Rosa e Funivie Piccolo S. Bernardo vediamo che l'investimento totale per l'una e per l'altra società è di 520 milioni: volevo capire se era un caso o se invece sono state apportate delle modifiche per quadrare quella cifra che è stata stabilita in 1 miliardo.
Presidente Ha chiesto la parola il Consigliere Tibaldi.
Tibaldi (Ind) Secondo me questa delibera da un lato è carente in premessa di quelle che sono le motivazioni che sorreggono i criteri di assegnazione di questi fondi; non vedo, ripeto, nella premessa delle cospicue ed esaurienti motivazioni, penso che l'Assessore dovrà integrarle.
Fra gli interventi previsti vedo anche La Pila S.p.A.: l'intervento è su una pista, non è un intervento relativo alla telecabina, giusto? Allora niente, chiedo solo una maggiore integrazione delle premesse.
Presidente Se nessuno chiede la parola, dichiaro chiusa la discussione generale.
Ha chiesto la parola l'Assessore al turismo, sport e beni culturali, Agnesod.
Agnesod (UV) Questa legge si poneva e si pone l'obiettivo di dare alle nostre località la possibilità di avere delle piste che vengano utilizzate esclusivamente, oppure quando c'è bisogno, per uso agonistico. E' il primo finanziamento che viene fatto per questo indirizzo, quindi si va attraverso un piano che è stato preparato dalla Regione d'intesa con l'ASIVA e con le società di impianti a fune, con l'apporto di un tecnico esterno, i quali hanno redatto il programma collegato con questa legge.
Il piano prevede degli interventi complessivamente di 2,025 miliardi. Probabilmente è vera l'osservazione che non è riportata la motivazione per cui si è dato corso a questi interventi piuttosto che agli altri. La motivazione è quella che gli altri sono interventi in cui è necessaria la progettazione, sono progetti dove si richiede movimento di terreno, il taglio di qualche albero, quindi sono più complessi, sui quali non c'è ancora stata da parte delle società interessate una consegna completa di tutta la documentazione. Quindi si è partiti su questi interventi, uno è quello della Chamois Impianti, che rimane una pista agonistica soprattutto a disposizione dei nostri giovani agonisti dell'ASIVA e sarà riservata per questo tipo di utilizzo, per cui i nostri agonisti possono esercitarsi tranquillamente senza essere disturbati dagli sciatori che intralciano i loro momenti di esercitazione.
Gli altri tre interventi - questi due del Monte e la tre di La Thuile - sono casualmente dello stesso importo, probabilmente perché fornitura reti di installazione, allestimento zona di arrivo e reti di controllo, eccetera, hanno portato come importo complessivo a questo tipo di risultato, ma non è stato fatto un intervento sul preventivo presentato.
Il quale è concordato dalla commissione insieme alle società direttamente interessate.
In effetti non è che con l'allestimento di queste piste rispetto alle società che gestiscono gli impianti di risalita si faccia un grande favore, perché sono piste che devono essere lasciate, nel momento in cui c'è bisogno, ad esclusivo uso di attività agonistiche, quindi va a discapito dell'utilizzo per quanto riguarda l'utenza normale delle stazioni stesse.
E' comunque un impegno che ci siamo presi e che è stato preso dalle società di intesa con la Regione e con l'organo che segue l'attività agonistica in Valle d'Aosta, e in base a questo è stato redatto il piano.
L'intervento di 1 miliardo è il primo intervento, in base poi alla presentazione che verrà fatta dalle società stesse degli elaborati necessari seguiranno quest'anno altri interventi.
Presidente Ha chiesto la parola il Consigliere Borre, per dichiarazione di voto.
Borre (UV) Non è per dichiarazione di voto, ma per segnalare un errore di battitura, perché nello specchietto la cifra è giusta, 284 milioni, ma sotto, nel nuovo dettaglio, abbiamo 284 miliardi: per Chamois sono troppi!
Presidente Si tratta di un mero errore materiale che provvederemo a correggere, ringrazio il Consigliere Borre per la segnalazione.
Ha chiesto la parola il Consigliere Collé per dichiarazione di voto.
Collé (PpVA) Nella mia richiesta iniziale c'era la volontà di capire quali fossero le stazioni che avevano fatto richiesta, oltre a quelle citate in delibera, per l'ammissione di questi finanziamenti.
L'Assessore ci ha detto che per quanto riguarda le richieste fatte e non presenti nella delibera, tutto ciò è dovuto al fatto che la documentazione di queste società non era completa, quindi necessitava di pareri e cose di questo tipo. Mi pare che l'Assessore abbia detto che probabilmente era così, sarebbe utile capire se effettivamente è così.
L'intervento che ho fatto inizialmente era per capire se l'Assessorato, se la commissione aveva fatto una scelta politica nel premiare alcune stazioni rispetto ad altre, o se invece di fronte ad una situazione di diverse richieste, per alcune con la documentazione in regola il finanziamento è stato accettato, per le altre con la documentazione non in regola non è stato accettato. Se così è, se così l'Assessore mi conferma, credo che potremo votare la delibera.
Presidente Ha chiesto la parola l'Assessore al turismo, sport e beni culturali, Agnesod.
Agnesod (UV) In effetti è così, questa è la situazione in cui ci troviamo in questo momento, tant'è vero che per la pista Leonardo David di Gressoney è stata definita in questo momento la localizzazione, ma manca completamente la fase progettuale della stessa.
Presidente Se nessuno altro chiede la parola per dichiarazione di voto, pongo in votazione la ratifica della deliberazione in oggetto:
Presenti: 28
Votanti e favorevoli: 27
Astenuti: 1 ( Linty)
Il Consiglio approva
Presidente Gli oggetti nn. 6090, 6091, 6092, 6093, 6096 non hanno ottenuto il relativo visto dalla Commissione di Coordinamento, pertanto non vengono messi in votazione.
I consiglieri riceveranno anche le motivazioni del non ottenimento del visto.
Oggetto n. 6094 in data 30 dicembre 1996: Approvazione del progetto e dell'appalto mediante licitazione privata dei lavori di manutenzione della segnaletica orizzontale su vari tratti delle strade classificate regionali. Approvazione ed impegno di spesa.
Presidente E' aperta la discussione generale. Se nessun Consigliere chiede la parola, dichiaro chiusa la discussione generale.
Pongo in votazione la ratifica della deliberazione in oggetto:
Presenti, votanti e favorevoli: 30
Il Consiglio approva all'unanimità
Oggetto n. 6099 in data 30 dicembre 1996: Integrazione del programma di interventi urgenti di sistemazione idraulica di tratti vari dei corsi d'acqua regionali interessati dalle avverse condizioni meteorologiche del 25 luglio 1996. Impegno di spesa.
Presidente E' aperta la discussione generale. Se nessun Consigliere chiede la parola, dichiaro chiusa la discussione generale.
Pongo in votazione la ratifica della deliberazione in oggetto:
Presenti, votanti e favorevoli: 27
Il Consiglio approva all'unanimità
Oggetto n. 4 in data 10 gennaio 1997: Concessione, ai sensi della legge regionale 31/1992, di un contributo di lire 47.500.000 al Comitato valdostano Fisi/Asiva nelle spese sostenute per una iniziativa promozionale, consistente nella realizzazione della divisa ufficiale degli atleti, dei tecnici e dei dirigenti. Approvazione ed impegno di spesa.
Presidente E' aperta la discussione generale. Se nessun Consigliere chiede la parola, dichiaro chiusa la discussione generale.
Pongo in votazione la ratifica della deliberazione in oggetto:
Presenti, votanti e favorevoli: 25
Il Consiglio approva all'unanimità