Compte rendu complet du débat du Conseil régional

Objet du Conseil n. 2379 du 22 janvier 1997 - Resoconto

SEDUTA POMERIDIANA DEL 22 GENNAIO 1997

OGGETTO N. 2379/X Presa di posizione contro le dichiarazioni del Presidente del Consiglio dei Ministri riguardo alle iniziative referendarie delle regioni. (Approvazione di risoluzione)

Risoluzione Premesso

che ha approvato, di recente, le richieste di indizione di dodici referenda abrogativi a norma dell'articolo 75 della Costituzione e della legge 25 maggio 1970, n. 352 e successive modificazioni;

che questa iniziativa referendaria, concertata con altre sei regioni italiane, mira a una rapida e concreta riforma dello Stato in senso federale;

Ribadita l'importanza di tale iniziativa, quale strumento democratico di sollecitazione da parte delle Regioni, fra le quali la Valle d'Aosta, di una riforma federalista dello Stato;

Considerato che la Corte Costituzionale sta esaminando in questi giorni l'ammissibilità dei quesiti referendari;

Sentite le affermazioni del Presidente del Consiglio dei Ministri, Romano Prodi, secondo le quali tali iniziative "non sono la via giusta per dare più autonomia alle Regioni", essendo - a suo dire - lo strumento referendario "fatto per rompere, per abolire, mentre qui si tratta di costruire il nuovo";

Ritenendo le affermazioni del Presidente del Consiglio dei Ministri gravemente lesive della dignità istituzionale e dell'autonomia delle Regioni, nonché un palese atto denigratorio del referendum quale concreta espressione di democrazia diretta esistente nel nostro Paese;

Rilevato che le medesime dichiarazioni costituiscono un'indebita ingerenza del Governo nei confronti dell'autorevole operato della Corte Costituzionale, non avendo titolo il primo a esprimersi su una materia che appartiene al giudizio esclusivo della seconda;

esprime

la più ferma condanna nei confronti delle dichiarazioni rilasciate dal Presidente del Consiglio dei Ministri;

invita i Parlamentari valdostani a rappresentare tale dissenso al Governo;

auspica che la Corte Costituzionale possa decidere sulla materia con la necessaria indipendenza e limpidezza di giudizio che la caratterizzano da sempre.

F.to: Tibaldi - Lanièce - Linty - Collé - Marguerettaz

Presidente Ha chiesto la parola il Consigliere Tibaldi.

Tibaldi (Ind) Non è per amore di polemica, Presidente, ma mi sembra giusto aver ribadito prima determinate questioni. Ringrazio il Consiglio per averla iscritta, sarò breve nell'esporla, dopo di che la parola spetterà all'assemblea.

Penso che tutti abbiamo sentito le esternazioni del Capo del Governo, Romano Prodi, in merito ad una richiesta di referendum in senso federalista avanzata da 7 regioni italiane. Tra queste sette regioni c'è anche la Valle d'Aosta, il cui Consiglio regionale nel novembre scorso si è attivato ed ha condiviso l'iniziativa portandola avanti insieme a queste regioni, in quanto l'iniziativa è un forte stimolo, una forte sollecitazione che crea una scadenza precisa per il Parlamento per procedere perlomeno ad un avvio di una riforma in senso federalista. Sappiamo quali sono i contenuti di questi quesiti referendari, sui quali mi sembra forse superfluo dilungarsi; penso che sia invece necessario soffermarsi un attimo su quella che è la gravità di queste affermazioni.

Sono affermazioni che sono state sintetizzate da parte del sottoscritto e dell'opposizione in uno specifico capoverso, dove si dice da parte di Romano Prodi che tali iniziative "non sono la via giusta per dare più autonomia alle Regioni". E' paradossale che un'iniziativa che promana da sette regioni non sia considerata dal Premier la via giusta per dare più autonomia alle stesse.

E' altresì grave a nostro avviso l'affermazione che considera il referendum come lo strumento che è "fatto per rompere, per abolire, mentre qui si tratta di costruire il nuovo".

Mi sono reso conto stamani, e lo dico con soddisfazione, che lo stesso Presidente Viérin e i Parlamentari valdostani si sono espressi tempestivamente su queste affermazioni. Avrei avuto il piacere di sentire lo stesso Presidente comunicarlo al Consiglio in sede di comunicazioni, ad inizio di seduta. Questo perché è vero che il Presidente della Giunta rappresenta la Regione, è vero che i Parlamentari valdostani rappresentano la Regione a Roma, ma è altrettanto vero che è il Consiglio regionale che ha approvato alla quasi unanimità - tranne il voto contrario di Chiarello, se non mi sbaglio - queste richieste di referendum.

Queste richieste di referendum sono attualmente al vaglio della Corte costituzionale, che deve dare un giudizio sulla valenza costituzionale e sul fatto che non vi siano conflittualità con i dettami costituzionali, quindi è un momento delicato. Le esternazioni di Prodi sono cadute come un fulmine a ciel sereno, d'altronde da parte di Prodi - questo lo dico per amor di polemica, perché mi sembra giusto - non è la prima, e non sarà neanche l'ultima, di queste esternazioni avventate e inaccettabili, che in questo caso vanno a ledere fortemente l'autonomia delle regioni e l'intento federalista del programma di governo, che oltretutto è stato appoggiato anche dai Parlamentari valdostani.

Ho espresso in maniera più dettagliata le considerazioni sul caso; è giusto sottolineare che l'iniziativa nacque da parte del Presidente Formigoni, Presidente della Regione Lombardia a guida Polo, a questa iniziativa hanno aderito anche due amministrazioni di Centro-Sinistra, fra le quali la nostra, e lo stesso Vannino Chiti del PDS ha espresso il suo dissenso in maniera netta nei confronti delle esternazioni di un leader della sua area.

Penso che sia doveroso da parte del Consiglio regionale pronunciarsi possibilmente in maniera unitaria. Questo documento - penso di poter parlare anche a nome dell'opposizione - è suscettibile delle modificazioni del caso, non è un documento chiuso, è un documento aperto. Adesso sta alla buona volontà e al fatto che questo Consiglio riconosca la gravità di questo caso a procedere in tal senso.

Presidente E' aperta la discussione generale. Ha chiesto la parola il Consigliere Ferraris.

Ferraris (GV-PDS-SV) Brevemente, vista anche l'ora.

Mi asterrò su questo documento perché il voto ai referendum credo che è chiaro in base alla posizione che abbiamo assunto, però questo documento contiene inesattezze quando dice che le dichiarazioni costituiscono indebite ingerenze del Governo nei confronti dell'autorevole operato della Corte costituzionale, in quanto il Governo ha dato all'Avvocatura dello Stato un'indicazione di neutralità rispetto a questi referendum. Di conseguenza non vedo l'ingerenza del Governo, ci sono delle affermazioni di Prodi.

Dopo di che mi pare che sia stata data una risposta dal Presidente della Giunta, sono state fatte delle dichiarazioni da parte dei Parlamentari, se questo Consiglio ogni volta che qualche membro del Governo dice cose che non condividiamo, che non sono però atti pubblici e istituzionali, deve fare un ordine del giorno, mi pare una cosa superflua. Per questo dichiaro un voto di astensione.

Presidente Ha chiesto la parola il Consigliere Perrin Joseph César.

Perrin G.C. (UV) Le Président du Gouvernement déjà ce matin avait parlé de ce fait, l'intervention du Président du Conseil des Ministres peut justement être interprétée comme une interférence, mais il en est de même pour un souteneur de ces référendums, c'est-à-dire le Président de la Région Lombardie, Formigoni, qui aussi s'est exprimé en tel sens. Nous nous serions d'accord de voter cette résolution avec quelques amendements.

Après les considérations, ensuite: "Preso atto delle dichiarazioni del Presidente della Regione Lombardia, Formigoni, e delle affermazioni del Presidente del Consiglio dei Ministri, Romano Prodi, ... ", et cetera, pour l'alinéa suivant: "Non condividendo le affermazioni del Presidente del Consiglio dei Ministri;" en effaçant tout le restant; "Rilevato che le medesime dichiarazioni possono interferire con l'operato della Corte Costituzionale;" et donc effacer "costituiscono indebite ingerenze del Governo nei confronti ", et cetera, "Esprime" non "la più ferma condanna" mais "il proprio dissenso nei confronti delle dichiarazioni rilasciate dal Presidente del Consiglio dei Ministri;" et enlever l'invitation pour les Parlementaires valdôtains.

Se cela peut être accepté de la part de Tibaldi nous serions disposés à voter.

Presidente Ha chiesto la parola il Consigliere Chiarello.

Chiarello (RC) Sono d'accordo là dove si dice che le affermazioni del Presidente del Consiglio dei Ministri sono lesive della dignità istituzionale. Ma dato che condivido in pieno le sue affermazioni, anzi probabilmente se andate a rileggere quello che avevo dichiarato all'atto della votazione dei referendum, ho detto parola per parola le stesse cose, mi astengo sulla mozione.

Presidente Ha chiesto la parola il Consigliere Tibaldi.

Tibaldi (Ind) Penso di poter parlare a nome dell'opposizione; ritengo che possano essere condivise le modificazioni che sono state proposte dal Consigliere Perrin, anche se penso che l'invito ai Parlamentari valdostani dovrebbe essere il momento di rappresentazione di questo dissenso al Governo.

Presidente Se ho capito bene, vengono accettate tutte le osservazioni del Consigliere Perrin.

Pertanto pongo in votazione il testo emendato:

Risoluzione Il Consiglio regionale della Valle d'Aosta

Premesso

che ha approvato, di recente, le richieste di indizione di dodici referenda abrogativi a norma dell'articolo 75 della Costituzione e della legge 25 maggio 1970, n. 352 e successive modificazioni;

che questa iniziativa referendaria, concertata con altre sei regioni italiane, mira a una rapida e concreta riforma dello Stato in senso federale;

Ribadita l'importanza di tale iniziativa, quale strumento democratico di sollecitazione da parte delle Regioni, fra le quali la Valle d'Aosta, di una riforma federalista dello Stato;

Considerato che la Corte Costituzionale sta esaminando in questi giorni l'ammissibilità dei quesiti referendari;

Preso atto delle dichiarazioni del Presidente della Regione Lombardia, Formigoni, e delle affermazioni del Presidente del Consiglio dei Ministri, Romano Prodi, secondo le quali tali iniziative "non sono la via giusta per dare più autonomia alle Regioni", essendo - a suo dire - lo strumento referendario "fatto per rompere, per abolire, mentre qui si tratta di costruire il nuovo";

Non condividendo le affermazioni del Presidente del Consiglio dei Ministri;

Rilevato che le medesime dichiarazioni possono interferire con l'operato della Corte Costituzionale;

Esprime

il proprio dissenso nei confronti delle dichiarazioni rilasciate dal Presidente del Consiglio dei Ministri;

Auspica

che la Corte Costituzionale possa decidere sulla materia con la necessaria indipendenza.

Presenti: 24

Votanti e favorevoli: 19

Astenuti: 5 (Chenuil, Chiarello, Ferraris, Florio e Riccarand)

Il Consiglio approva