Objet du Conseil n. 2371 du 22 janvier 1997 - Resoconto
SEDUTA ANTIMERIDIANA DEL 22 GENNAIO 1997
OGGETTO N. 2371/X Necessità di intervento della Regione in relazione alle notizie di pericoli derivanti dal ghiacciaio delle Grandes Jorasses nella Val Ferret di Courmayeur. (Interrogazione)
Interrogazione Vivamente preoccupati per la "valanga" di notizie allarmistiche diffuse sul pericolo di slavine e di precipitazioni di seracchi nella Val Ferret;
Considerata la gravità delle ripercussioni turistiche ed economiche conseguenti allo strano silenzio della Giunta regionale;
Ritenuto che sarebbe stato opportuno segnalare alla stampa italiana ed estera che il problema in atto sulle pareti delle Grandi Jorasses del Bianco esiste ma il pericolo eventuale sarebbe riscontrabile a ben dieci chilometri dal centro abitato;
Ritenuto altresì che sarebbe stato opportuno informare l'opinione pubblica e la clientela del fatto che il fenomeno è da alcuni mesi sotto attento controllo degli organismi della Protezione civile nonché degli esperti nominati dalla Regione, mentre il silenzio non ha fatto che aggravare lo stato di tensione, di terrore e di diffusi timori con le conseguenti gravissime disdette alberghiere e con una pericolosa caduta di immagine di tutta la Valle d'Aosta;
i sottoscritti Consiglieri regionali
Interrogano
la Giunta regionale e l'Assessore competente per conoscere:
1) le ragioni del silenzio della Giunta in merito alla questione che non ha certo contribuito a spiegare la reale portata del fenomeno connesso al ritiro del ghiacciaio anche nel gruppo del Monte Bianco;
2) le azioni già intraprese o da intraprendere da parte dell'Amministrazione regionale al fine di meglio tutelare l'immagine turistica valdostana presso gli operatori turistici internazionali e nazionali.
F.to: Lanièce - Parisi
Presidente Ha chiesto la parola l'Assessore all'agricoltura, forestazione e risorse naturali, Vallet.
Vallet (UV) A seguito di esplicita richiesta del Comune di Courmayeur, della necessità di effettuare una indagine specifica sulla situazione di pericolo sul settore della Val Ferret potenzialmente interessabile da un eventuale crollo di una porzione del ghiacciaio sospeso delle Grandi Jorasses, la Giunta regionale con deliberazione del settembre '96 incaricava l'Institut Fédéral pour l'Etude de la neige et des avalanches de Davos, con la collaborazione del Laboratoire des recherches hydrologiques et glaciologiques di Zurigo, di predisporre un programma di indagine e di controllo della situazione in questione.
Su espressa indicazione dei tecnici svizzeri, veniva iniziato un controllo periodico fotografico ed iniziata la predisposizione di un sistema di monitoraggio topografico sul ghiacciaio, con la collaborazione del Comune di Courmayeur e del Soccorso alpino valdostano.
In data 21 dicembre veniva organizzato un sopralluogo con il tecnico svizzero, dr. Funk, incaricato del rischio ghiacciaio, da cui emergeva la necessità di intensificare le attività di controllo in ragione dell'incremento della dinamicità del ghiacciaio.
A seguito del sopralluogo, in data 22 dicembre, veniva organizzato a cura dell'amministrazione comunale un incontro con la popolazione della Val Ferret, con la partecipazione di funzionari regionali, al fine di mettere a conoscenza gli abitanti della situazione in atto, delle attività di controllo intraprese dall'Amministrazione regionale e delle possibili misure di prevenzione che si dovranno adottare in caso del verificarsi di una situazione di rischio incombente.
In data 2 gennaio è apparso l'articolo su "Repubblica", a firma di Bizzaro, che ha scatenato una serie di articoli tutti con contenuto più o meno allarmistico, che sicuramente hanno avuto qualche ripercussione e in termini di presenze e in termini complessivi di immagine.
Si chiede nell'interrogazione quali sono le ragioni del silenzio della Giunta rispetto a questa situazione. Credo che sia opportuno distinguere due momenti: informazione non fatta prima del 2 gennaio, informazione fatta dopo il 2 gennaio.
Perché non abbiamo informato la stampa circa le attività di prevenzione? La cosa più importante - credo che su questo si possa essere d'accordo - sono sicuramente le azioni messe in opera per monitorare e quindi per prevenire situazioni di pericolo, garantendo di conseguenza la sicurezza e l'incolumità delle persone che vivono o che per turismo si recano in Val Ferret. Di questa attività abbiamo informato l'autorità comunale, con la quale abbiamo avuto sempre strettissimi rapporti attraverso la commissione valanghe del Comune di Courmayeur, a cui partecipano oltre i responsabili del Soccorso alpino valdostano anche funzionari delegati del Servizio sistemazioni idrauliche dell'Ufficio valanghe. Abbiamo concertato con il Comune di Courmayeur le azioni da intraprendere, azioni che si sono concretizzate con l'informazione dei residenti, a cui abbiamo illustrato le possibili azioni che si sarebbero rese necessarie nel momento in cui si fosse diagnosticata la caduta imminente del sérac.
Abbiamo ritenuto in quel momento che diffondere notizie, o comunque segnalare alla stampa quanto si stava facendo, avrebbe scatenato inutile allarmismo, così come poi puntualmente si è verificato, rispetto ad un fenomeno naturale di notevole dimensione rispetto al quale il titolone era sicuramente scontato, così com'è avvenuto.
Ripeto, abbiamo valutato che la cosa essenziale, e di questo siamo certi, fosse avere la situazione perfettamente sotto controllo, mai sottovalutata, e di questo siamo certi. Per il resto, sull'opportunità o meno di segnalare, è evidente che i giudizi possono essere soggettivi e non sto qui certo a sostenere che la linea tenuta è stata la migliore.
Per quanto riguarda l'informazione dopo il 2 gennaio, l'articolo di "Repubblica" apparso il 2 gennaio è stato ripreso da una serie infinita di quotidiani italiani ed esteri, sono stati realizzati servizi televisivi su tutte le reti. I titoli sono stati sempre improntati all'allarmismo e alla catastrofe nonostante il sindaco di Courmayeur, in data 2 gennaio stesso, avesse dettato un comunicato nel quale ribadiva che il fenomeno è noto da tempo ed è sotto controllo, che l'abitato di Courmayeur rispetto al ghiacciaio delle Grandi Jorasses è a distanza in linea d'aria di oltre 12 chilometri e che comunque la situazione è perfettamente sotto controllo.
Per quanto riguarda la Giunta non c'è stato silenzio rispetto a quanto è successo; certo è che per recuperare certe situazioni e gli effetti prodotti da certi titoli e certi articoli ci vuole del tempo. Qui abbiamo concertato un'azione anche con il Comune di Courmayeur, rispetto alla quale abbiamo valutato che rispetto a certi fenomeni e a certe situazioni vale molto di più la risposta fornita da tecnici, che devono spiegare qual è la reale situazione e quali sono le azioni intraprese per fronteggiare la situazione. Quindi è su indicazione della Giunta che sempre sono intervenuti in interviste sia televisive che rilasciate agli organi d'informazione i responsabili dei servizi, ovvero il Dirigente del Servizio sistemazione idraulica, il Direttore della Protezione civile, il dott. Pasqualotto che è funzionario del Servizio sistemazioni idrauliche e che è responsabile del coordinamento e dell'azione di monitoraggio intrapresa con la collaborazione dei tecnici di Zurigo.
Le dichiarazioni rilasciate sono state tutte improntate a illustrare intanto cosa stava succedendo, a spiegare il tipo di azione che abbiamo messo in atto, spiegando che si tratta di un fenomeno naturale, che si sta operando concretamente e con competenza con l'ausilio dei massimi esperti in campo europeo per tenere sotto controllo la situazione, che la situazione - dato importante - è effettivamente sotto controllo e che in caso di imminente crollo si sarebbero intraprese tutte le azioni necessarie a garantire l'incolumità delle persone. In effetti così è stato: ha riferito il Presidente sulla chiusura della pista di fondo, sulla chiusura e sull'evacuazione della Val Ferret.
Per recuperare certe campagne di stampa, ripeto, ci vuole del tempo, ma credo che l'immagine si recuperi nel momento in cui si riesce a dimostrare che rispetto a certe situazioni si opera con concretezza, con competenza e con senso di responsabilità.
Rispetto al discorso più complessivo a cui ha accennato il Consigliere Marguerettaz, rispetto quindi al modo di porsi in quanto Regione rispetto a certe campagne di stampa che producono una certa immagine della Valle d'Aosta, credo che su questo sarà opportuno che la Giunta approfondisca, perché è necessario in qualche modo difendersi.
Presidente Ha chiesto la parola il Consigliere Lanièce.
Lanièce (GA) Prendo atto della risposta dell'Assessore Vallet.
Nella risposta ci è stato detto che il silenzio della Giunta è stata una scelta operata dalla Giunta, che ha preferito dare la parola ai tecnici.
Con quest'interrogazione il sottoscritto, insieme al collega Parisi, voleva mettere in evidenza soprattutto le conseguenze economiche e turistiche che questa situazione ha portato; sappiamo bene che la natura ha delle evoluzioni che dipendono da elementi naturali, per cui molte volte l'uomo si trova in difficoltà a farvi fronte.
Sappiamo benissimo, lo abbiamo anche accennato nella premessa dell'interrogazione, che il fenomeno del ghiacciaio era noto e che era sotto il controllo della Protezione civile, degli esperti nominati dalla Regione.
Però la cosa che secondo noi è mancata totalmente è proprio, e lo abbiamo sottolineato nell'interrogazione, un intervento preciso e forte da parte della Giunta o degli assessori per attenuare i toni degli articoli apparsi su tutti i mass media nazionali e internazionali. Mass media che hanno disegnato una Valle d'Aosta come un luogo dove il pericolo è costante, portando a delle conseguenze molto negative dal punto di vista turistico, visto che in questo periodo numerose sono state le disdette presso gli albergatori di Courmayeur.
Quindi noi ci aspettavamo un chiarimento sul contenuto di queste dichiarazioni, un intervento dell'Amministrazione regionale tramite i suoi uffici stampa, tramite comunicato stampa, tramite conferenza stampa, su quanto era apparso sui vari quotidiani, sia nazionali che esteri. Questo anche perché magari chi conosce bene la Valle d'Aosta, conosce la località, conosce più o meno il sito, può rendersi conto che una valanga in quella zona non tocca per niente l'abitato di Courmayeur, ma un qualsiasi turista della Sicilia, della Francia, del Giappone, che non sa assolutamente dove siano le Grandi Jorasses, di fronte a delle notizie così allarmistiche disdice la prenotazione.
E' quindi evidente che era importante un intervento della Giunta regionale tramite gli uffici stampa per chiarire meglio la situazione in atto, per dare delle precisazioni, per evitare che si creasse un allarmismo quasi terroristico nei confronti della nostra regione, con le conseguenze nefaste che ha avuto sul turismo.
Penso che questo sia il minimo dovuto da parte di una regione, dove il settore turistico rappresenta un aspetto importantissimo della sua economia, tenuto conto anche che purtroppo ultimamente neanche in questo settore brilliamo più di tanto. Quindi evitiamo di peggiorare delle situazioni di crisi congiunturale, con il non intervenire in momenti in cui si può acuire questa crisi.
Questo a nostro avviso è mancato da parte dell'Amministrazione regionale; sicuramente non è mancato il chiarimento da parte di esperti, e lo abbiamo anche sottolineato, però ci è sembrata una grave mancanza il fatto che in nessuno di questi giorni sia apparso un comunicato stampa, una dichiarazione di una parte politica che precisava meglio questa situazione, in cui chiedeva ai mass media di evitare di "lanciare nel mondo" notizie allarmistiche e non corrispondenti alla realtà. Secondo noi questo era quanto doveva fare l'Amministrazione regionale e che invece non è stato fatto.
L'interrogazione non era quindi per polemizzare più di tanto, ma per ribadire che molte volte anche un piccolo comunicato stampa, una piccola precisazione può servire a tutelare meglio un'immagine turistica, che è molto importante per la nostra economia, per cui un piccolo sforzo si poteva fare anche perché Courmayeur rappresenta per la Valle d'Aosta un centro turistico importante sia economico che di immagine e meritava una maggiore attenzione da parte dell'Amministrazione regionale.
Presidente Ha chiesto la parola il Consigliere Parisi.
Parisi (RV) Non mi dilungo, ha già spiegato molto bene qual era lo scopo di questa interrogazione il Consigliere Lanièce.
Ringrazio l'Assessore per le spiegazioni che ha dato, non era stato messo in dubbio l'intervento di ordine tecnico, l'unica preoccupazione essendo quella attinente all'immagine della Valle d'Aosta, come emergeva dalle notizie diffuse dagli organi di stampa. Leggo per esempio quella del "Giornale" del venerdì 3: "Valanga minaccia Courmayeur". Ora è chiaro che notizie del "Secolo XIX", che titola "Il Monte Bianco minaccia Courmayeur", ci hanno molto preoccupato.
L'Assessore si è impegnato con la Giunta a vedere quale tipo di intervento si possa fare presso gli organi di stampa, per vedere non tanto di non diffondere le notizie, perché questo è doveroso oltre che giusto, quanto di dare le notizie in maniera chiara evitando di creare quell'allarmismo e quell'immagine negativa nei confronti degli operatori turistici.
Questo era l'unico scopo della presentazione dell'interrogazione; mi sembra che ci sia da parte della Giunta questo impegno, ne prendo atto e ringrazio l'Assessore per le precisazioni date in merito a questo problema.