Objet du Conseil n. 2370 du 22 janvier 1997 - Resoconto
SEDUTA ANTIMERIDIANA DEL 22 GENNAIO 1997
OGGETTO N. 2370/X Interventi per eliminare, negli edifici della città di Aosta, le coperture dei tetti con materiale contenente amianto. (Interrogazione)
Interrogazione Venuto a conoscenza del fatto che diversi tetti della città di Aosta nel periodo degli anni ?60 sono stati costruiti con lastre di eternit, materiale costituito da fibre di amianto;
Tenuto conto del fatto che, come ampiamente dimostrato in questi anni dalle ricerche scientifiche, l'amianto rappresenta un'autentica minaccia per la salute;
Rilevato che l'uso di tale materiale nelle costruzioni edili è attualmente fuori legge, proprio in virtù del suo alto grado di tossicità, ma che, nonostante i numerosi allarmi a riguardo apparsi sui mezzi di informazione, scarseggiano o, in maniera ancora più preoccupante, latitano da parte della Pubblica Amministrazione seri provvedimenti volti ad eliminare una volta per tutte il rischio di intossicazione da fibre di amianto;
il sottoscritto Consigliere regionale
Interroga
la Giunta regionale per conoscere:
1) quali sono gli interventi posti in essere dalla Giunta regionale in merito alla problematica di cui sopra;
2) nel caso in cui tali provvedimenti non siano ancora stati posti in essere, quali sono le intenzioni dell'Amministrazione regionale, i termini ed i modi operativi al fine di salvaguardare con un'azione incisiva e determinata la salute dei cittadini valdostani;
3) se sono previsti degli incentivi economici volti ad incoraggiare i singoli proprietari a sostituire le strutture (tetti, rivestimenti, eccetera) contenenti tali sostanze tossiche con materiali idonei e non nocivi;
4) come intende fare fronte al problema dello smaltimento di tali materiali pericolosi per la salute pubblica.
F.to: Lanièce
Presidente Ha chiesto la parola l'Assessore alla sanità e assistenza sociale, Vicquéry.
Vicquéry (UV) L'interrogazione presentata dal Consigliere Lanièce mi è utile per ribadire un concetto che è già stato espresso dai tecnici più volte: che il problema dell'amianto non va demonizzato, perché non lo è e non deve esserlo; se così fosse, evidentemente i pericoli per la salute pubblica sarebbero enormi. Non va demonizzato, ma va comunque seguito con attenzione.
La Giunta regionale, in seguito all'entrata in vigore del DPR 9 agosto 1994, si è posta il problema e ha dato alcune disposizioni agli organi dell'USL. Nel dettaglio, la Giunta ha deciso di incaricare dalla data di istituzione dell'ARPA, l'ARPA stessa di effettuare il lavoro di monitoraggio che il DPR prevede. Come sa il Consigliere, il decollo dell'ARPA è avvenuto solo da primo gennaio di quest'anno, nel frattempo i tecnici ex USL, oggi ARPA, hanno predisposto un "progetto obiettivo amianto" che è già nella fase di dettaglio e che è pronto per decollare.
Il progetto obiettivo prevede alcune fasi operative ben precise. Innanzitutto il DPR stesso demanda alle regioni l'onere di acquisizione della strumentazione idonea, strumentazione che consiste in apparecchi molto sofisticati, un microscopio elettronico analitico a scansione o a trasmissione, un difrattometro a raggi X e uno spettrofotometro, oltre al personale necessario. Questo lo farà la Giunta regionale con finanziamenti ad hoc all'ARPA, cosa che non poteva fare prima perché sarebbe stata di competenza dell'USL.
La seconda fase prevede il censimento degli edifici con presenza di materiali contenenti amianto, la terza fase il campionamento e l'analisi dei materiali, la quarta la definizione delle priorità di interventi, la quinta la misura di bonifiche, la sesta di eventuale restituzione di locali e infine il problema dello smaltimento dei rifiuti.
Va chiarito, ripeto, un concetto basilare. Le coperture come l'eternit, se sono conglobate nei cementi, non costituiscono assolutamente pericolo per la salute pubblica; possono costituirlo solo nel caso in cui ci sia dispersione di fibre nell'ambiente. Detto questo, evidentemente l'opera di monitoraggio seguirà delle priorità che il progetto obiettivo ha già indicato: si prevede di monitorare innanzitutto le centrali elettriche, l'ospedale, le scuole, i capannoni e gli stabilimenti industriali, i cinema, i teatri, le sale e, infine, i condomini. Le coperture, dice questa bozza di documento, presentano numerose proprietà come resistenza, impermeabilità all'acqua, leggerezza, buona lavorabilità, assorbimento acustico e isolamento termico; per questo motivo in genere non dovrebbero costituire pericolo per la salute pubblica.
Il Consigliere chiede inoltre se sono previsti degli incentivi economici volti a incoraggiare i singoli proprietari a sostituire le strutture. Questo materiale non è più commercializzato esattamente dal 1994, perché il DPR che ho citato prima prevede l'impossibilità di commercializzazione di questo materiale dal 28 aprile 1994. Per tutti gli interventi successivi, fatto il monitoraggio, si tratta di verificare lo stato dell'arte e a seconda dello stato dell'arte delle strutture stesse i tecnici disporranno lo smaltimento di questi prodotti o nelle discariche di tipo A, nel caso in cui il prodotto sia ancora integro, cosa che è avvenuta ultimamente per uno stoccaggio di materiale mi pare nel Comune di Avise, oppure nelle discariche di tipo 2A, tipo B o tipo B super, nel caso in cui il materiale sia assimilabile al rifiuto speciale o tossico-nocivo.
La discarica di tipo B, per la quale come il Consigliere sa la zona individuata è quella di Pontey, verrà realizzata presumibilmente entro un anno e mezzo, due anni, entro fine '98. Pertanto siamo perfettamente in linea con gli indirizzi della neo-costituita AMPA nazionale e della neo-costituita ARPA regionale. I tecnici che abbiamo a disposizione sono tecnici altamente specializzati, l'invito da parte mia è di non demonizzare questo problema.
Non prevediamo allo stato dell'arte alcun incentivo economico per la rimozione di questi elementi di amianto, sia perché prima si deve vedere se la rimozione è necessaria, sia perché il problema andrebbe esaminato nella sua complessità. I primi interventi sono interventi previsti per le zone di grossi agglomerati, le strutture pubbliche, dove eventuali pericoli di contatto con le fibre di amianto sono maggiori rispetto alle altre.
Si dà atto che, dalle ore 10,07, presiede il Vicepresidente Aloisi.
Presidente Ha chiesto la parola il Consigliere Lanièce.
Lanièce (GA) Prendo atto della risposta dell'Assessore Vicquéry in merito a questo problema.
Sicuramente non era mia volontà demonizzare il problema dell'amianto, ma soprattutto sottolineare il problema e ricevere una risposta attenta da parte della Giunta regionale sulla volontà di seguire questo problema, che merita molta attenzione perché sono diversi i luoghi in cui i tetti in copertura di eternit cominciano a sbriciolarsi. Esistono dei capannoni, ad esempio il capannone di proprietà della Regione a Champdepraz, dove vi sono delle parti in cui il tetto si sta sbriciolando; vi sono diverse case vicino a viale Federico Chabod che evidenziano lo sbriciolamento di questi tetti; quindi penso sia opportuno da parte dell'Amministrazione regionale venire incontro a questo problema e farsene carico.
L'Assessore ha elencato gli interventi che la Giunta regionale intende porre in essere attraverso l'ARPA, quindi mi auguro che questi interventi siano immediati perché ritengo che questo sia un problema importante, da non sottovalutare, proprio per le conseguenze sulla salute pubblica che potrebbero derivarne.
Per quanto riguarda il fatto che non sia stata presa in considerazione l'eventualità di prevedere degli incentivi economici, questo penso sia un aspetto negativo, perché avrebbe accelerato di molto il monitoraggio e il controllo dei tetti in eternit, dal momento che gli stessi privati sarebbero stati incentivati a chiedere delle perizie sui loro tetti per poterli sostituire nel caso - e solo nel caso - che le strutture fossero a rischio.
Secondo me la scelta di dare degli incentivi per la sostituzione di tetti in eternit - nel caso in cui fossero nelle condizioni da essere sostituiti - poteva essere una scelta importante e intelligente nel senso di venire incontro il più velocemente possibile a questo problema. Mi auguro che questa scelta venga ripensata, perché accelererebbe di molto il controllo sui tetti in eternit e in ultima analisi lo stesso operato dell'ARPA; pertanto lo invito a verificare se questa mia affermazione non sia meritoria di essere seguita.
Invito altresì l'Assessore a seguire con attenzione questo problema e l'operato dell'ARPA in merito a questa problematica.