Compte rendu complet du débat du Conseil régional

Objet du Conseil n. 2979 du 8 janvier 1992 - Resoconto

OGGETTO N. 2979/IX Situazione dei lavoratori dell'ex Ilssa-Viola di Pont-Saint-Martin. (Interpellanza)

PresidenteDo lettura dell'interpellanza presentata dai consiglieri Rollandin, Viérin, Agnesod, Mostacchi, Louvin, Stévenin e Andrione:

Interpellanza Ricordato che la società ex Ilssa di Pont-Saint-Martin è stata acquisita dalla Regione tramite la Finaosta;

Sottolineato come tale operazione predisposta dalla Giunta regionale negli ultimi giorni del 1990 doveva permettere la proroga della cassa integrazione guadagni ai lavoratori ancora in forza all'Ilssa sino al 1992;

Considerati gli oneri aggiuntivi che la sopra richiamata operazione ha comportato per la Regione;

i sottoscritti consiglieri regionali

Interpellano

l'Assessore competente per sapere se:

1) la cassa integrazione guadagni è stata prorogata al 1992 per tutti i lavoratori ex Ilssa e quali siano le intenzioni della Giunta regionale in merito al futuro occupazionale dei lavoratori attualmente in cassa integrazione;

2) quale esito ha avuto la richiesta di finanziamento per un corso di formazione presentata alla C.E.C.A. in favore dei lavoratori sopracitati;

3) a quanto ammontano gli oneri sopportati dalla Regione per le procedure attuative dell'acquisto della società ex Ilssa.

Presidente Ha chiesto la parola il Consigliere Rollandin, ne ha facoltà.

Rollandin (UV) Le 24 du mois de décembre dernier on avait présenté cette interpellation pour mieux saisir les thèmes qui concernent l'Ilssa Viola. Un des points que l'on avait soulevé, malheureusement le jour après avait déjà une réponse, qui est connue, c'est à dire que l'on n'a plus la cassa integrazione, la caisse chômage technique pour les travailleurs de l'ex Ilssa. C'est un thème que l'on a abordé depuis longtemps, depuis septembre-octobre 1990; à ce moment, on avait sollicité une prise de position, compte tenu du risque qu'il y avait à ne pas suivre les démarches concernant ce thème. A la fin de l'année 1990, il y a eu cette délibération de la Junte, la délibération n° 11464, qui donnait mandat à la Finaosta, "incarico fiduciario per l'acquisto di una quota di valore nominale del capitale della società industria Ilssa Viola " et avec cette délibération on avait alloué à l'ex Ilssa, à la famille Orlando, 37 millions de lires.

A ce moment on nous avait dit qu'il n'y avait pas de frais spécifiques, que le problème était résolu et que de cette façon on allait garantir aux travailleurs une place jusqu'à 1993 et qu'il y avait là la possibilité d'avoir le maintien de la caisse chômage. A ce mo-ment nous avions soutenu que cette opération allait coûter très cher à l'Administration régionale et aujourd'hui, malheureu-sement - je le dis à Mafrica qui n'était pas là, mais maintenant en a la responsabilité - nous sommes là pour voir que nous avions raison d'avoir des perplexités; sauf la caisse, jusqu'à la fin de l'année dernière 1991, aujourd'hui nous sommes dans une situation très difficile.

Nous avons les travailleurs dans l'attente de savoir quel est leur futur et c'est la raison pour laquelle on a présenté cette interpellation, pour connaître quelles sont les intentions de la Junte et surtout pour savoir quel est le résultat de la présentation d'un projet de formation qui avait été présenté - et annoncé par l'Assesseur Mafrica - à l'attention de la Ceca, la Communauté européenne, qui concernait justement les travailleurs de l'Ilssa. Il avait été présenté d'une façon un peu drôle, lié à un projet de la Lombardie, préparé par une société qui avait été payée - je crois très lourdement - par l'Administration régionale.

N'oublions pas qu'à ce propos on avait même présenté une interpellation pour connaître la raison pour laquelle on avait alloué à cette société 400 millions. C'était dans les intentions et par la suite la somme avait été modifiée: 90 millions quand-même avaient été alloués à cette société. En même temps, on savait très bien que l'ensemble du travail avait été préparé par le bureau de l'Administration régionale qui s'occupe de ces thèmes. Je crois qu'il est important de savoir si tout de même ce projet a eu une acceptation, s'il a été reçu, quelles sont les conséquences et surtout les frais que l'Administration régionale doit supporter dans le cas que nous sommes en train d'examiner, quand il n'y a plus la caisse chômage technique.

Ce sont les requêtes que nous avons présentées, compte tenu du thème qui est très engageant pour les travailleurs de l'ex Ilssa. Je ne suis pas là pour rappeler dans l'ensemble l'histoire, que nous connaissons très bien. Il nous intéresse savoir s'il y a des projets, des perspectives et quels sont les frais à la charge de l'Administration régionale, face à un choix qui a été fait à ce moment et que nous avions déjà contesté, compte tenu des incertitudes qu'il y avait face à cette perspective.

Presidente Ha chiesto la parola l'Assessore Mafrica, ne ha facoltà.

Mafrica (PCI-PDS) Per quello che è a mia conoscenza, alla fine dell'anno 1990 la società Ilssa Viola non era più intenzionata a richiedere la cassa integrazione per il 1991 e quindi l'acquisto delle azioni da parte della Finaosta su mandato della Regione aveva lo scopo di poter prorogare per lo meno per il 1991 la cassa integrazione medesima. Questo per consentire ai lavoratori che ne avrebbero avuto il diritto, di poter accedere al prepensionamento. Mi sembra che questo risultato sia stato ottenuto; in effetti la cassa integrazione per tutto il 1991 è stata concessa e i lavoratori che avevano titolo per entrare nel prepensionamento sono stati messi nelle condizioni di farlo.

Nel frattempo è uscita la legge 23 luglio 1991, n. 223, che ha prescritto la durata massima della cassa integrazione in 3 anni e successivamente alla cassa integrazione è prevista la procedura di mobilità. La procedura di mobilità è in qualche modo simile alla disoccupazione speciale, con qualche vantaggio direi superiore, nel senso che la cassa integrazione copre sia i contributi che la parte di stipendio e mantiene in forza i lavoratori; la disoccupazione speciale copre i contributi solo per 6 mesi.

La procedura di mobilità copre la parte contributi per tutto il tempo in cui essa viene effettuata ed ha tempi prefissati - ed è questo il suo limite - che sono di 12 mesi per i lavoratori sotto i 40 anni, di 24 mesi per i lavoratori tra i 40 e i 50 e di 36 mesi per i lavoratori sopra i 50 anni.

Nel caso che ci riguarda, alla data in cui è stata avviata la procedura di mobilità e a quel momento, non si sapeva ancora se la cassa integrazione sarebbe stata concessa o meno perché la domanda di cassa integrazione è stata presentata ma non si era ancora ricevuta risposta. Dicevo che la procedura di mobilità riguarda 109 lavoratori, di questi, 90 sono residenti in Valle d'Aosta ed è per questi che avverrà l'iscrizione nelle liste di mobilità delle circoscrizioni valdostane.

Allora credo che si debba tener conto che questa legge sulla mobilità consente, alle imprese che assumono lavoratori iscritti nelle liste di mobilità, di avere il beneficio di pagare soltanto il 50 per cento dei contributi e di prelevare il 50 per cento delle indennità che andrebbero al lavoratore nel caso che questo venga assunto.

Mi pare che queste due agevolazioni mettano le imprese che ne abbiano la necessità, nelle condizioni di accedere in modo preferenziale a queste liste ed è una cosa di cui occorre tener conto.

Per ciò che riguarda la situazione dei lavoratori di Pont-Saint-Martin, con l'avvio della procedura di mobilità io credo si andrà anche ad un chiarimento delle situazioni, perché una parte di questi lavoratori, probabilmente in modo autonomo, potrà risolvere il problema, perché la legge della mobilità prevede, anche se il lavoratore si mette in proprio, il diritto ai 12 - 24 - 33 mesi di indennità in modo anticipato. Quindi una parte delle situazioni io credo potrà trovare soluzione anche attraverso queste forme.

Per ciò che riguarda i 109, 23 sono sotto i 40 anni, quindi hanno 12 mesi di indennità, mentre i restanti hanno 24 mesi; la maggioranza è tutelata dal punto di vista contributivo e dell'indennità per 24 mesi.

Io credo che in questi 24 mesi potranno andare in porto le ulteriori iniziative previste per l'area industriale di Pont-Saint-Martin e potranno, per quei lavoratori che sono in situazioni di invalidità o di difficoltà a reperire lavoro, essere attivate anche altre possibili soluzioni - da assunzioni nelle amministrazioni pubbliche, per le quali esistono delle precedenze - soprattutto per quei lavoratori più vicini ai 35 anni di anzianità lavorativa. Questo per quel che riguarda le prospettive.

Indubbiamente la situazione dipende molto dall'evoluzione della situazione industriale, cioè se la recessione in atto, di cui cominciamo a sentire anche nella nostra regione i riflessi, avrà come alcuni prevedono termine con la ripresa dell'economia europea, almeno a partire dal secondo semestre del 1992, la situazione sarà facilitata. Il possibile collocamento dei lavoratori dipende anche ovviamente da questo sviluppo della situazione.

Perciò che riguarda l'attività della Riconversider, ricordo che non era stato presentato il progetto da 400 milioni, che costa all'Ammi-nistrazione 90 milioni. L'attività della Riconversider, in collega-mento con l'Agenzia del lavoro, è stata quella di analizzare tutte le possibilità di lavoro presso le aziende della bassa Valle, di reperire alcune decine di posti di lavoro possibili, di colloquiare con tutti i lavoratori dell'Ilssa Viola, uno per uno, e predisporre anche una scheda sulle caratteristiche lavorative e sulle preferenze lavorative.

Si è poi cercato di mettere in collegamento la parte "richiesta delle aziende" e la parte "indicazioni dei lavoratori" e si sono ottenuti dei risultati modesti e, a fronte di alcune decine di posti di lavoro reperiti, pochi lavoratori hanno ritenuto, in quella fase, essere idonei per quei posti di lavoro. Credo comunque che quel lavoro possa essere utile anche nei periodi futuri per addivenire a una collocazione definitiva più personalizzata dei lavoratori stessi.

Per quel che riguarda invece la domanda sulla C.E.C.A. nell'ambito del mandato ricevuto dall'Amministrazione regionale, la Riconversider ha provveduto in data 29 luglio 1991 a trasmettere al Ministero del Lavoro, seconda divisione della Divisione generale rapporti internazionali di lavoro, una domanda di aiuto non rimborsabile ex articolo 56/2 b del trattato C.E.C.A. per la riqualificazione e ricollocazione di 120 lavoratori dell'ex Ilssa Viola. Tale domanda prevedeva l'organizzazione di interventi formativi mirati, cioè studiati in funzione delle destinazioni aziendali che nel frattempo andavano emergendo nell'area della bassa Valle e nell'ambito pubblico. Il Ministero del lavoro ha approvato per la parte di sua competenza ed ha disposto l'invio della domanda ai servizi della Commissione responsabile in materia, al fine della necessaria e definitiva accettazione.

I servizi della Commissione stanno ultimando in questi giorni la "procedura interservizi" per il benestare definitivo. La proposta del servizio competente, Divisioni lavoratori C.E.C.A, è peraltro necessaria per l'accoglimento della domanda e per l'iscrizione a bilancio della comunità della somma di 485.000 ecu quale parte di competenza comunitaria del 50 per cento delle spese complessive: sono circa 730 milioni.

Si ha ragione di ritenere che nulla osti a questo punto per l'accettazione formale della domanda e per l'assegnazione della parte comunitaria di circa 730 milioni su un progetto di circa 1 miliardo e mezzo; essendo, la parte eccedente, di competenza del bilancio dello Stato. Naturalmente l'assegnazione di tali fondi è subordinata alla realizzazione del programma predisposto dalla Riconversider di intesa con l'Agenzia del lavoro per la formazione dei lavoratori in cassa di integrazione o in mobilità, con destinazione aziendale certa.

La terza domanda era sugli oneri. L' onere sopportato dalla Regione attraverso la Finaosta, come è stato detto, per l'acquisto della società, è di 37 milioni; per il corso del 1991 le spese sono state di 145 milioni. Queste sono le spese di esercizio della società. C'è da tener presente che, in base alla legge 223, per i lavoratori in mobilità è prevista una quota a carico delle aziende che dai primi conti fatti dovrebbe ammontare a 780 milioni, ma questo dipende dalla legge 223 e non dipende dalle condizioni preesistenti nel 1990.

Presidente Ha chiesto la parola il Consigliere Rollandin, ne ha facoltà.

Rollandin (UV) Je crois que la réponse est à toute évidence insuffisante: on nous a expliqué la loi 223 que l'on connaît, mais je pense que le problème n'est pas de mieux réexaminer cette loi nationale, mais de voir les effets d'un choix qui n'a pas été conséquent et dont aujourd'hui on voit les conséquences. A ce moment on nous avait dit qu'il n'y avait pas de frais supplémentaires et aujourd'hui on est là pour voir que les frais dépasseront, je crois, le milliard. Monsieur Mafrica a oublié toute une série de frais conséquents à cette position et je m'étonne qu'il n'ait pas voulu les illustrer.

N'oublions pas que l'engagement de l'Administration régionale est jusqu'à la fin de 1993, 31 décembre. Jusqu'à ce moment les travailleurs sont en charge à l'Administration régionale, ils sont à tous les effets des dépendants - il est écrit dans la délibération - et par conséquent les frais ne sont pas seulement contributo della mobilità , qui est conséquent à la loi 223, mais toute une série de contributions, qui sont liées à la position exceptionnelle de l'ex Ilssa et qui reviendront au moment où ces travailleurs devront trouver une autre position, s'ils la trouveront.

Les prévisions faites dépassent largement le milliard, tandis qu'au moment où l'on avait adopté cette délibération - il y a là le compte rendu - on nous avait dit qu'il n'y avait pas de frais supplémentaires, compte tenu que le TFR était déjà en charge à l'ex Ilssa; au contraire, ce n'est pas vrai, car, comme la délibération avait déjà préannoncé, le tout s'arrête au mois de décembre 1990. Tous les frais ordinaires liés à ces contributions et aux frais de l'entreprise découlent de l'engagement de l'Administration régionale et par conséquent sont soutenus par l'Administration même. On est donc évidemment en condition, aujourd'hui, comme on l'était alors, de dire que les frais sont exagérés par rapport aux bénéfices.

Si l'on va dans cette direction, je me demande ce qui se passera pour les autres entreprises qui sont dans la même condition. Je ne veux pas nommer la Cogne, mais je crois que tout le monde peut y penser.

Je crois que les réponses qu'on nous a donné sont insuffisantes; monsieur Mafrica dit que nous avons quand-même maintenu la caisse chômage jusqu'à la fin 1991, mais n'oublions pas que l'administration de l'Etat l'avait déjà délibéré. Il s'agissait uniquement de faire présenter la requête à l'ex Ilssa, qui ne voulait pas le faire, mais la même chose s'était passé en 1990 et à la fin elle l'avait signée.

Pour l'Ilssa, à ce moment, il n'y avait que des frais très relatifs, tandis que l'Administration a pris à sa charge des milliards de dettes pour l'ex Ilssa. On a, à ce point, fait un autre cadeau qui n'a pas de justifications. Je me demande ce qu'on peut penser par rapport aux engagements de l'Administration même dans le domaine du travail.

En plus, on nous dit qu'il y a un programme que la CECA peut-être va approuver, mais il faut savoir où seront faits ces program-mes de formation. On vient de nous dire de "risolvere il problema in modo autonomo aziende - amministrazione pubblica"; alors c'est évident que l'unique choix est de faire à nouveau un embau-chage régional ou soi-disant, mais donc il est très évident que sous peu toutes les entreprises auront comme unique solution de transférer les travailleurs auprès de l'Administration régionale.

Dans ce cas, le programme de la Riconversider a été fait par l'Agence même et Monsieur Mafrica le sait. Alors la Riconversider n'a fait rien du tout; elle a uniquement compacté les différentes réponses des travailleurs et elle a envoyé l'enveloppe à l'Administration régionale.

Je crois que de ce pas, il est difficile de comprendre quel sera le résultat de cet engagement, face aux 90 travailleurs qui attendent encore de savoir leur futur, vu la garantie qui ont jusqu'à la fin 1993 d'être à toute évidence des dépendants régionaux.