Objet du Conseil n. 2933 du 18 décembre 1991 - Resoconto
OGGETTO N. 2933/IX Indagine preliminare per la salvaguardia ambientale del comprensorio del Monte Bianco - "Espace Mont Blanc" (Approvazione di risoluzione).
Presidente Ha chiesto di parlare il Presidente della Giunta, ne ha facoltà.
Bondaz (DC) Il documento che viene sottoposto oggi all'attenzione del Consiglio per una presa d'atto, rappresenta un primo inquadramento delle problematiche territoriali ed ambientali del comprensorio del Monte Bianco e offre indicazioni su un primo quadro di intenti.
La filosofia sottesa allo studio è comunque quella, rivelatasi comune anche agli studi della Svizzera e della Francia, di una valorizzazione attiva della montagna, compatibile con l'ambiente, che contemperi le necessità delle popolazioni locali e quindi la promozione di attività socio-economiche con l'esigenza primaria di tutela ambientale.
Dalla quarta riunione tripartita dei ministri dell'ambiente d'Italia, Francia e Svizzera, tenuta a Chambéry il 25-26 ottobre scorso, è emersa la necessità di procedere ad uno studio di fattibilità transfrontaliero comune basato sulle seguenti caratteristiche:
1) essere comune alle tre regioni;
2) integrare i principali attori interessati;
3) prendere lo spunto dagli orientamenti attuati in materia di protezione dell'ambiente e di sviluppo economico;
4) permettere la realizzazione di esperienze pilota concrete in grado di comprovare l'efficacia delle politiche scelte.
E' stata altresì decisa la creazione di una "Conferenza transfrontaliera del Monte Bianco" formata da cinque membri per paese, di cui almeno tre rappresentanti delle istituzioni regionali e locali. Ho già provveduto, con nota del 4 dicembre 1991, a trasmettere al Ministro Ruffolo le designazioni di questa Amministrazione, così come definita dalla Giunta regionale nella seduta del 30 novembre, costituita dall'Assessore all'ambiente, dal Sindaco di Courmayeur e dal presidente della III Commissione permanente sull'assetto territoriale.
Il nostro compito sarà quello di procedere insieme ai partner transfrontalieri all'analisi comparata dei quadri normativi e istituzionali dei relativi paesi, alla definizione dei contenuti, degli obiettivi e delle modalità dello studio di fattibilità, ad una proposta di perimetrazione, ad uno scadenziario generale e ad un bilancio di previsione, a delle proposte di strumenti attuativi.
La prima riunione di questa "Conferenza transfrontaliera" è già stata fissata ad Aosta per il 7 gennaio prossimo.
Presidente Ha chiesto di parlare il Consigliere Riccarand, ne ha facoltà.
Riccarand (VA) La valutazione che diamo sull'indagine preliminare fatta rispetto a questo progetto di parco del Monte Bianco, di Espace Mont Blanc, come adesso lo si vuole definire, è una valutazione complessivamente positiva. Si è trattato di una prima descrizione complessiva dell'area del Monte Bianco sul versante valdostano, delle caratteristiche che presenta e del modo con cui si può intervenire per tutelare e nello stesso tempo valorizzare questo comprensorio molto importante.
E' uno studio che arriva ad una impostazione molto simile a quella condotta dal cantone del Valais per il versante svizzero e dal sindacato dei comuni della Savoia che, capeggiato dal comune di Chamonix, ha condotto uno studio preliminare di carattere analogo. Abbiamo esaminato anche la sintesi dei tre studi che è stata redatta congiuntamente dalle tre regioni ed è stata presentata ai ministri dell'ambiente di Francia, Svizzera e Italia in occasione dell'incontro che si è svolto a Chambéry in Svizzera; ci sembra che siano state indicate alcune tappe abbastanza lunghe come tempi, ma che comunque rappresentino una prosecuzione di un discorso che a noi interessa. A noi sembra che si potessero fare delle scelte ancora più incisive; si è scelta una strada di molta cautela, prudenza, e di tempi notevolmente lunghi per arrivare a delle scelte operative, e tuttavia ci sembra anche che questa cautela possa avere delle giustificazioni, per cui nel complesso diamo una valutazione positiva sulla procedura che si è scelto di seguire.
Quello che mi ha sorpreso un po' nell'intervento del Presidente della Giunta è il fatto di apprendere che il Presidente della Giunta, o la Giunta non so, con una deliberazione di giunta ha già provveduto a designare i tre membri della Regione in questa "Conferenza transfrontaliera". Credo che sarebbe stato più opportuno discutere prima in Consiglio dei contenuti dello studio preliminare che oggi stiamo discutendo, ma non solo, delle decisioni scaturite dall'incontro in Francia, della proposta di realizzare questo comitato transfrontaliero fra rappresentanti delle tre regioni (per semplificare le chiamo le tre regioni, anche se si tratta di realtà istituzionali diverse) e dei tre stati, perché questa è una scelta che non era stata prima mai discussa in Consiglio regionale.
Credo che sia una scelta corretta per far andare avanti i lavori e per arrivare ad uno studio di fattibilità vero e proprio rispetto ad uno spazio protetto dell'area del Monte Bianco, però visto anche che avevamo l'impegno di esaminare in Consiglio lo studio preliminare, sarebbe stato bene assumere queste decisioni di ufficializzazione della partecipazione alla "Conferenza transfrontaliera" e di decisione di chi indicare come nominativi della Valle d'Aosta in quella conferenza dopo un dibattito consiliare, sulla base anche di una designazione del Consiglio.
In questo senso avevo predisposto un ordine del giorno, che sicuramente per quanto riguarda le nomine dei rappresentanti della Regione in tale conferenza è superato, ma che comunque propongo lo stesso al Consiglio per le altre parti perché mi sembra che debba essere ufficializzata comunque una scelta. Non possiamo infatti dare per scontate delle scelte che coinvolgono tutta la Regione e che non sono state discusse a nessun livello.
Fra l'altro questo lavoro di preparazione dello studio preliminare è stato condotto da un cosidetto comitato politico, da una commissione più di carattere politico nominata da questo Consiglio con rappresentanti del Consiglio regionale, rappresentanti della Giunta, rappresentanti dei comuni, comitato politico che si è avvalso della collaborazione di una commissione scientifica di tecnici, e io credo che dovremmo anche chiarire in che modo poniamo i rapporti fra i comitati, queste due commissioni che già esistono e questo nuovo organismo che si chiama comitato transfrontaliero, in cui ci saranno soltanto tre rappresentanti della Regione.
Quindi ritengo che sarebbe bene che i tre rappresentanti della Regione in questo comitato transfrontaliero facciamo comunque sempre riferimento, mantenendo in piedi i due comitati che abbiamo già incaricato, in modo che ci possa essere un raccordo non solo con questo Consiglio ma anche con i comuni, visto che nel comitato sono rappresentati tutti i comuni della Valdigne. Nella risoluzione propongo che venga mantenuta operativa, anche se con dei tempi di riunione e di lavoro più ridotti e allungati nel tempo, questa presenza di interlocutori politici e interlocutori tecnici per il comitato transfrontaliero.
Da quello che emerge dai documenti usciti dall'incontro svoltosi in Svizzera alla fine del mese di ottobre, mi sembra di capire che il 1992 sarà essenzialmente dedicato alla messa a fuoco di una modalità operativa, cioè dovrà essere dedicato a definire i contenuti di un vero e proprio studio di fattibilità dell'area protetta, suddividendo i compiti, suddividendo gli incarichi e prevedendo poi una tempistica per la realizzazione di questo studio di fattibilità e poi la sua attuazione. Credo che quindi sia importante mantenere un raccordo continuativo fra i rappresentanti della Regione che lavoreranno in questa "Conferenza transfrontaliera Monte Bianco" e i comuni e il Consiglio regionale della Valle d'Aosta.
Quindi presento il seguente ordine del giorno:
Esaminata l'indagine preliminare per la salvaguardia del comprensorio del Monte Bianco;
Preso atto che, sulla base degli studi preliminari redatti per incarico della Repubblica e Cantone del Valais del "Syndicat intercommunal Espace Nature Mont Blanc" e della Regione Autonoma Valle d'Aosta, è stata elaborata una proposta comune delle tre regioni presentata ai Ministri dell'Ambiente di Francia, Svizzera e Italia il 25-26 ottobre 1991;
Rilevato che dal citato incontro dei Ministri sono emerse le seguenti proposte:
a) creazione di una "Conferenza transfrontaliera Monte Bianco" composta da cinque membri per ognuno dei Paesi con almeno tre rappresentanti delle istituzioni locali e regionali di ogni Paese;
b) realizzazione di un comune studio di fattibilità per creare l'area internazionale protetta "Espace Mont Blanc";
il Consiglio regionale della Valle d'Aosta
delibera
1) di esprimere una valutazione positiva sui contenuti delle indagini preliminari per l'Espace Mont Blanc;
2) di approvare la partecipazione della Regione Valle d'Aosta alla "Conferenza transfrontaliera Monte Bianco";
3) di affidare alle Commissioni incaricate di predisporre l'indagine preliminare il compito di seguire i lavori della "Conferenza transfrontaliera" e la definizione dei contenuti e delle modalità per lo studio di fattibilità dell' "Espace Mont Blanc".
Presidente Ha chiesto di parlare il Consigliere Vallet, ne ha facoltà.
Vallet (UV) Je dois avouer à mon tour un peu de surprise à cause de la méthode que le Président de la Junte a adoptée, dans le sens que ce Conseil s'était penché sur le problème de l'Espace Mont Blanc la première fois suite au début malheureux que cette affaire avait eu, suite à la rencontre de Milan des ministres de l'environnement qui avait été tenue sans la participation des représentants de la Région Vallée d'Aoste. Le 10 janvier 1990 on avait voté en ce Conseil une résolution qui, au delà de quelques points fermes, donnait des indications plutôt d'ordre général et avec un contenu que je dirais un peu de proteste vers le comportement du ministre.
Après le 10 janvier 1990 le Conseil est revenu sur cet argument pour la nomination de la commission politique dont M. Riccarand a déjà parlé, qui aurait dû suivre et préparer les dossiers avec l'aide d'un groupe de travail technique et scientifique, qui aurait dû préparer les dossiers que le Conseil est tenu aujourd'hui à examiner.
Donc je trouve un peu hâtive la décision de la Junte de nommer d'avoir déjà nommé les représentants de la Vallée d'Aoste dans la conférence transfrontalière, dans le sens qu'à mon avis on donne pour escompté des pas que ce Conseil régional n'a pas encore accomplis. Ce Conseil régional n'a pas encore décidé de participer ou de donner cours aux initiatives qui ont été entreprises lors de la réunion de Chambéry.
Je dis ça, parce que j'ai l'impression qu'il y a un certain décalage dans toute cette histoire entre les comportements des différents acteurs de l'histoire, dans le sens que si d'un côté tout le monde partage le but à atteindre, c'est-à-dire tout le monde partage l'importance de sauvegarder le massif du Mont Blanc, de l'autre côté ce n'est absolument pas encore clair quels sont les chemins à suivre pour arriver à cette protection.
Voilà, il y a un autre point que je tiens à souligner en ce qui concerne à mon avis les erreurs de procédure dans la conduction de cette affaire, dans le sens que ce dossier aurait dû être discuté et donc on aurait dû en approuver les contenus, avant que nos représentants participent à la réunion de Chambéry. Je me rends compte que là il y a eu faute de temps, que les commissions ont dû travailler pendant très peu de mois, qu'il y a eu les vacances estivales etcetera, mais justement je ne voudrais pas que, faute de temps, on donne pour escomptées des choses qui ne sont pas escomptées, comme d'autre part on souligne dans le rapport l'importance de la participation, l'importance d'intéresser à la préparation du travail et à la gestion de tous les dossiers les communautés locales.
Même le Président de la Junte, en écrivant au Ministre Ruffolo l'année dernière avant de la rencontre de Annecy, avait dit que le dossier doit être géré avec "un'azione sinergica con i comuni interessati" etcetera; alors ce passage n'a pas encore été fait, à moins qu'on interprète comme volonté positive de la part des communes l'avoir nommé les représentants dans la commission politique, mais je pense que ce n'est pas une déclaration de volonté, ou à moins qu'on veuille interpréter comme déclaration de volonté le fait d'avoir répondu aux interviews que le groupe technique de travail a faites pour préparer les dossiers.
Alors je pense qu'avant de procéder il est nécessaire que les conseils communaux et les conseils de la communauté de montagne du Valdigne s'expriment et nous disent si effectivement ils portent de l'intérêt vers ce projet.
En concluant, je dis qu'il est opportun avec le débat d'aujourd'hui, de fixer quelques points fermes avant de procéder dans ce dossier; en premier je pense qu'il y a un accord général vers l'exigence de sauvegarder le patrimoine naturel du massif du Mont Blanc; je crois que tout le monde est à même de comprendre que la protection de l'environnement dépasse les confins des états et donc que ce problème doit être abordé avec les régions transfrontalières et tout ce qu'on a dit et fait jusqu'à présent va dans la bonne direction; mais je pense qu'il est venu aussi le moment pour ce Conseil régional de s'éclaircir un peu les idées, car j'ai l'impression qu'on est en train de la part, d'un côté, du ministre de l'environnement Ruffolo e de l'autre côté de la part de la Région et des communes intéressées de jouer un peu sur les mots: car le mot "parc" sonne un peu étrange aux oreilles des valdôtains, on emploie le mot espace. Je voudrais comprendre avant de procéder, quel est la signification du mot parc et du mot espace, car si on ne va pas éclaircir cet aspect, en allant de l'avant on aura des surprises.
En ce qui nous concerne, la solution à rechercher, dans le communiqué de presse qui est sorti après Chambéry ceci est dit, doit être recherchée au dehors du cadre législatif national qui concerne les parcs et les aires protégées. Il faut préciser et le dire à haute voix dès le début - et nous l'avions déjà dit dans la résolution du janvier 1990 - que nous avons toute l'intention de sauvegarder celles qui sont les compétences de la Région Vallée d'Aoste en matière de sauvegarde de l'environnement, et nous voulons jouer en première personne ce rôle en participant aux travaux pour la création d'un espace protégé.
En synthèse, je crois que plus que viser à la création d'un parc naturel de plus, il s'agit à notre sens de mettre au point une stratégie politique commune avec les régions transfrontalières, qui intègre les intérêts économiques aussi bien que la préservation et l'anti-gaspillage du milieu naturel.
Voilà, en conclusion je pense que cette stratégie ne peut qu'être envisagée en accord avec les communautés locales.
L'ordre du jour que M. Riccarand a présenté est sans doute partageable parce qu'il y a à mon sens la nécessité que ce Conseil régional se donne une méthode de travail pour procéder; j'ajouterais à cet ordre du jour un amendement pour rappeler qu'en tout cas avant de procéder nous devons avoir bien clair les avis des communes et de la communauté de montagne, et un autre amendement avec lequel dans les prémisses de cet ordre du jour je voudrais rappeler le contenu de la résolution que ce Conseil avait votée le 10 janvier 1990, où certaines affirmations que j'ai faites maintenant étaient déjà rappelées.
Presidente Ha chiesto di parlare l'Assessore all'Ambiente, Territorio e Trasporti Fosson, ne ha facoltà.
Fosson (DC) Penso che quanto dichiarato all'inizio della discussione dal Presidente della Giunta e quanto sottolineato negli interventi dei consiglieri Riccarand e Vallet meriti un approfondimento e ulteriori ragionamenti.
Devo dire - e il Consigliere Vallet ricorderà - che il documento che oggi è allegato agli atti del Consiglio era stato presentato nella prima decade di settembre alla commissione; in quella sede erano state fatte alcune osservazioni, dopo di che il gruppo tecnico aveva provveduto ad aggiornarlo.
Il fatto che non si sia tornati in questo Consiglio per una approvazione formale dipende, come ha già fatto rilevare il Consigliere Vallet, da una ragione di tempo: in fondo, dalla prima decade di settembre si è arrivati alla fine di settembre, ai primi giorni di ottobre con il lavoro dei tecnici per aggiornare i documenti; successivamente in preparazione dell'incontro del 26 ottobre a Chambéry è stato necessario avere degli incontri congiunti con i vallesani e i savoiardi per mettere a punto un documento comune, quel documento che poi è stato presentato alla conferenza dei tre ministri di Chambéry.
Voglio far rilevare come in un primo tempo, lo ricordava il Consigliere Vallet, l'idea del parco Monte Bianco fosse apparsa a tutti come un qualcosa di imposto dagli stati nazionali, cioè dallo stato italiano, dallo stato svizzero e dallo stato francese. Giustamente c'è stata una reazione da parte delle comunità locali, fra esse la nostra Regione, che si è espressa con una lettera del Presidente della Giunta indirizzata al Ministro Ruffolo. A me pare, avendo partecipato anche all'incontro dei ministri di Chambéry, che questo tentativo di imposizione si sia dileguato, si sia dissolto. In fondo i ministri hanno riaffermato di voler tenere nel massimo conto le esigenze delle popolazioni locali e soprattutto le prerogative delle comunità locali. In questo senso posso confermare la nostra attenzione e la nostra impressione in quel senso.
Siamo tutti d'accordo sul fatto che il Monte Bianco sia un qualcosa di unico al mondo e che vada salvaguardato. Ci può essere il dubbio, che sottolineava il Consigliere Vallet, del significato della parco o della parola "espace"; si è puntato sul termine "espace" proprio perché era un qualcosa di più generico e di più generale.
Il parco, soprattutto in Valle d'Aosta, evoca il parco del Gran Paradiso con tutte le polemiche che a questo sono legate; ora, il dare una etichetta "espace", dare quindi una etichetta molto più generale permette di non bloccare fin dall'origine o di non dare fin dall'origine delle indicazioni rigide e precise, permette comunque, proprio con lo studio che dovranno fare le commissioni a questo incaricate, di arrivare a dei contenuti concordati con tutti e soprattutto con le popolazioni locali.
Non significa quindi vanificare con il termine "espace" una ipotesi di protezione e di salvaguardia, significa soltanto arrivare a dei contenuti in tempi successivi concordati e valutati con tutti.
Voglio sottolineare l'interesse e la volontà della Giunta regionale di procedere in accordo con le comunità locali; questo è un dato che condividiamo perfettamente. Il fatto poi che la Giunta abbia già designato i tre membri valdostani nella commissione, se il Consiglio ritiene di fare diversamente possiamo vedere, però c'era anche una motivazione in questo: l'Assessore competente per l'ambiente e per i parchi, il sindaco del comune maggiormente interessato e il Presidente della commissione consiliare, quindi un rappresentante del Consiglio regionale che avesse competenza per motivi istituzionali in questi termini. Ma voglio sottolineare ancora un'altra cosa su questa commissione, che è di 15 membri, 5 per ogni stato, e al cui interno la maggioranza è ai rappresentanti delle regioni e degli enti locali, non è ai rappresentanti dei ministeri o degli Stati; questo mi pare un motivo di soddisfazione per la nostra Regione e per le comunità locali e va perfettamente in linea con quanto è stato detto dal Consigliere Vallet.
Per quel che riguarda la risoluzione del Consigliere Riccarand, penso che sia totalmente accettabile, noi la voteremo e ci riserviamo di vedere gli emendamenti del Consigliere Vallet, che così come sono stati annunciati ci paiono altrettanto accettabili.
Si tratta in definitiva quindi di stabilire in questo Consiglio regionale l'interesse della nostra Regione per la protezione dell'ambiente in un quadro particolare come quello del massiccio del Monte Bianco e di stabilire altrettanto che la protezione deve essere vista in sintonia con le popolazioni locali e coniugata con uno sviluppo compatibile con l'ambiente nella zona. Quindi non protezione, non vincoli puramente negativi, ma protezione compatibile con lo sviluppo delle popolazioni locali e delle loro attività.
Presidente Sono stati distribuiti la risoluzione e gli emendamenti proposti dal Consigliere Vallet, di cui do lettura:
Emendamenti dopo il punto b) aggiungere: "ribadendo i contenuti della risoluzione di cui all'oggetto 981/IX del 10 gennaio 1990;
dopo il punto 2) aggiungere: "dopo aver recepito la volontà delle Amministrazioni comunali interessate e della Comunità montana Valdigne;".
Penso che possiamo porre in votazione la risoluzione già con gli emendamenti, quindi nel testo così emendato:
Risoluzione Esaminata l'indagine preliminare per la salvaguardia del comprensorio del Monte Bianco;
Preso Atto che, sulla base degli studi preliminari redatti per incarico della Repubblica e Cantone del Valais del "Syndicat intercommunal Espace Nature Mont Blanc" e della Regione Autonoma Valle d'Aosta, è stata elaborata una proposta comune delle tre regioni presentata ai Ministri dell'Ambiente di Francia, Svizzera e Italia il 25-26 ottobre 1991;
Rilevato che dal citato incontro dei Ministri sono emerse le seguenti proposte:
a) creazione di una "Conferenza transfrontaliera Monte Bianco" composta da cinque membri per ognuno dei Paesi con almeno tre rappresentanti delle istituzioni locali e regionali di ogni Paese;
realizzazione di un comune studio di fattibilità per creare l'area internazionale protetta "Espace Mont Blanc", ribadendo i contenuti della risoluzione di cui all'oggetto n. 981/IX del 10 gennaio 1990;
il Consiglio regionale della Valle d'Aosta
delibera
1) di esprimere una valutazione positiva sui contenuti delle indagini preliminari per l'Espace Mont Blanc;
2) di approvare la partecipazione della Regione Valle d'Aosta alla "Conferenza transfrontaliera Monte Bianco", dopo aver recepito la volontà delle Amministrazioni comunali interessate e della Comunità montana Valdigne;
3) di affidare alle Commissioni incaricate di predisporre l'indagine preliminare il compito di seguire i lavori della "Conferenza transfrontaliera" e la definizione dei contenuti e delle modalità per lo studio di fattibilità dell' "Espace Mont Blanc".
Esito della votazione::
Presenti: 30
Votanti: 29
Favorevoli: 29
Astenuti: 1(Maquignaz)
Il Consiglio approva.
Presidente Il Consiglio è chiamato a prendere atto della indagine preliminare per la salvaguardia ambientale del comprensorio del Monte Bianco - "Espace Mont Blanc".
Il Consiglio prende atto