Objet du Conseil n. 2921 du 18 décembre 1991 - Resoconto
OBJET N° 2921/IX Organisation du tatouage et du marquage du bétail (Interpellation).
Presidente Do lettura della interpellanza presentata dai consiglieri Viérin, Andrione, Perrin, Voyat, Marcoz, Faval e Louvin:
Interpellation Considérant que par les circulaires du 12 août 1986 et du 15 septembre 1987 l'Administration régional avait établit que: "L'Arev doit organiser et effectuer le tatouage et le marquage du bétail... et que la contrefaçon des poinçons et des tatouages exclut le coupable de toute subvention régionale.
Attendu que beaucoup d'animaux tant achetés à l'étranger que de souche locale n'ont pas été tatoués.
Considérant que cela donne lieu à des manoeuvres spéculatives et à des possibilités de corruption qui entravent l'oeuvre d'assainissement entreprise depuis plusieurs années;
les soussignés Conseillers régionaux
Interpellent
l'Assesseur à l'Agriculture, Forêts et Ressources Naturelles pour connaître ses intentions à ce propos et les mesures qu'il entend prendre afin de mettre un terme à ces pratiques illicites.
Presidente Ha chiesto di illustrare l'interpellanza il Consigliere Andrione, ne ha facoltà.
Andrione (UV) Nous sommes tous d'accord pour dire que l'assainissement du bétail est une opération difficile, même quand on respecte les règles que nous nous sommes données pour arriver finalement à avoir un cheptel qui ne soit pas malade dans des proportions inacceptables.
Or, il existe toute une organisation qui finit par frauder la Région des sommes très importantes que nous dépensons pour l'assainissement du bétail sont gachées, ne procédant pas au tatouage des vaches, surtout quand celles-ci sont achetées à l'étranger, notamment en Suisse. Mais même pour des vaches nées en Vallée d'Aoste il y a des cas dans lesquels le tatouage n'a pas été fait.
Dans ces conditions il est évident que nous ne pouvons pas espérer arriver un jour à avoir les résultats des sommes très importantes que nous avons dépensées depuis trente ans pour l'assainissement du bétail. Non seulement, de l'autre versant, les maladies font de façon que le produit, c'est-à-dire la fontine, soit toujours de qualité plus basse.
Je ne sais pas combien de formes sont maintenant en attente, mais il y a plusieurs dizaines de milliers de formes de fontine qui ne sont pas vendues. Sans être commerçant et n'ayant pas l'esprit du commerce, si les fontines étaient de première qualité, je suis sûr que j'arriverais à les vendre toutes et à des prix très intéressants.
Au contraire, les mauvaises fontines, les fontines qui reviennent en arrière parce qu'elles ne sont pas agréées par les consommateurs, sont très souvent provoquées par les maladies du bétail, c'est-à-dire sont provoquées par cette négligence fondamentale, dans laquelle nous continuons à nourrir toute une armée de spécialistes pour que le bétail soit sain et finalement nous nous retrouvons toujours à avoir du bétail dans des conditions encore pires que celles du commencement.
Voilà les raisons qui nous ont poussé à présenter cette interpellation, en disant à l'Assesseur que nous sommes là pour l'aider dans un combat que nous savons difficile; mais il faut absolument que l'on commence à être sérieux parce qu'avec la conjoncture spécifique de l'agriculture européenne, nous risquons aussi d'avoir l'intervention de la Cee, parce que nous sommes hors des normes communautaires. Faisons attention à ne pas vivre à la journée parce que nous risquons de le payer très cher.
Presidente Ha chiesto di parlare l'Assessore all'Agricoltura, Forestazione e Risorse naturali Lanièce, ne ha facoltà.
Lanièce (DC) Devo dare atto al Consigliere Andrione di aver esposto un argomento molto delicato e importante in modo sereno e chiaro. Cercherò di rispondere altrettanto chiaramente ai punti toccati.
Sulla questione del tatuaggio - sono dati che mi sono fatto dare dall'Arev - nella campagna 1989-90 sono stati tatuati tutti gli animali presenti nelle stalle; è stato fatto un riscontro di tutti i tatuaggi per vedere se c'era la corrispondenza fra il tatuaggio effettuato a suo tempo dagli addetti e quello che risultava dai registri dell'Arev. Dove ci sono stati dei problemi o quelle che sembravano delle correzioni, si è provveduto a tatuare l'altro orecchio.
Fino al 1991 dovrebbero essere stati tatuati tutti gli animali presenti, o perlomeno gli animali presenti ufficialmente; poi le questioni dei contrabbandi ogni tanto avvengono, l'ultimo caso sollevato è quello del bovino sostituito in occasione di una manifestazione eccetera, quindi deve essere una operazione di contrabbando perché quell'animale, dall'accertamento fatto da quattro veterinari, non ha avuto né abrasioni, né altro, il tatuaggio risulta fatto bene, per cui bisogna avere poi le prove. Queste cose, ripeto, possono avvenire, ma il problema non è facile da parare, per cui fatta la legge c'è sempre qualcuno che la aggira. Adesso qui lo sport più praticato è forse il contrabbando di mucche, che non di sigarette... A questo aspetto comunque metteremo particolare attenzione.
Per la normativa di legge, la questione del tatuaggio è stata rimandata all'Usl dove viene effettuata direttamente dai veterinari; l'Assessorato alla sanità sta effettuando un corso per preparare le persone atte a fare questi tatuaggi, per continuare questa opera, per avere un controllo incrociato che dovrebbe essere un controllo fatto da tre organismi: l'Arev, l'Usl e l'Assessorato all'agricoltura tramite il proprio ufficio zootecnico.
Dovremmo arrivare al punto di non avere più nessuna possibilità, salvo il caso eccezionale, di scappare da questa maglia che è importante per avere intanto gli animali tutti classificati, e poi per ovviare al problema del risanamento: se continuiamo a fare il risanamento e poi ci introducono dei capi che non sono stati controllati in precedenza, o almeno non avendo delle garanzie di averli controllati, questo può invalidare tutta l'opera del risanamento che si sta portando avanti da anni e che sta costando anche parecchio, sia alla pubblica amministrazione sia agli allevatori stessi che subiscono questi danni.
In merito al terzo punto toccato, concernente la fontina, è effettivamente un momento di stasi (che sta attraversando comunque il mercato di tutti i formaggi e noi non facciamo eccezione) proprio perché c'è una decadenza della qualità, cioè non abbiamo più della fontina ottima perché il prodotto ottimo non trova difficoltà ad essere collocato sul mercato. Questo è perché abbiamo un po' preso l'andazzo di fare tutti fontina senza più puntare alla qualità del prodotto.
Abbiamo fatto, nel 1990, 70mila forme di fontina in più del 1989 e quest'anno ne faremo ancora 20mila in più; quindi abbiamo prodotto un numero elevato di formaggi che tentano di assomigliare alla fontina ma che in realtà non lo sono e che sono comunque sul mercato. Senza andare in particolare agli scarti o addirittura alle fontine amare, per le quali adesso abbiamo fatto un accordo con i caseifici per mandarle al macero, altrimenti c'è il rischio che qualcuno le ricicli e poi si trovano sui banchi dei negozi, c'è comunque il problema che troviamo lì 80-90mila forme di formaggio che devono essere collocate in qualche posto sul mercato e vanno ad intralciare il mercato della fontina.
Può essere la lontananza dei caseifici che complica i problemi, però abbiamo visto che molti caseifici, nonostante le distanze, sono riusciti a fare dei prodotti discreti; altre cause possono derivare dall'alimentazione, dalle malattie (in particolare la mastite).
Sono tutte cose che si stanno vagliando e si spera quanto prima di riuscire a convincere tutti, quando ci sono alcune sostanze nel latte, a non fare fontina ma ad indirizzarsi ad altre produzioni, perché il giorno che ci mettiamo ad abbassare il prezzo della fontina, l'economia agricola valdostana prenderà una botta tremenda.
Stiamo esaminando molto attentamente questo problema, terremo informata la commissione competente dei provvedimenti che prenderemo nei tre campi menzionati dall'interpellante, in quanto la questione dei tatuaggi, del risanamento e la produzione della fontina sono elementi che non possono essere "scollati" fra di loro, altrimenti i risultati non potranno che essere disastrosi.
Presidente Ha chiesto di parlare il Consigliere Andrione, ne ha facoltà.
Andrione (UV) Je remercie M. Lanièce de ses réponses. Je me permets simplement de donner deux suggestions et faire quelques exemples pour ce qui concerne l'assainissement du bétail.
Nous avons la tendance à être bons, mais les résultats ont été très négatifs. Nous avons une grande masse d'éleveurs qui sont comme il faut et nous avons un petit nombre, qui sont toujours les mêmes, qui ont profité énormément de l'assainissement du bétail et qui veulent continuer à se comporter d'une certaine façon.
Deuxième suggestion, refuser le label fontine, c'est-à-dire ne pas donner "il marchio" (comme on dit en italien) aux fontines qui ne sont pas bonnes, parce que sans un sérieux plus grand dans la sélection nous ne réussirons jamais à en sortir. Au contraire avec des choses qui en définitive vont à l'avantage de la grande masse des agriculteurs valdôtains, nous pouvons espérer, avec du temps et avec une action constante, réformer ce secteur qui pour nous est fondamental.