Oggetto del Consiglio n. 3557 del 8 luglio 1992 - Resoconto
OGGETTO N. 3557/IX Problema del collegamento tra Cogne ed il fondo Valle. (Interpellanza)
Presidente Do lettura dell'interpellanza presentata dai consiglieri Limonet, Ricco e Bondaz:
Interpellanza Visto le continue interruzioni lungo la strada di Cogne causate dalle avversità atmosferiche abbattutesi ultimamente sulla Valle d'Aosta;
Ricordato che il problema si crea anche nel periodo invernale a seguito delle abbondanti nevicate a cui fa seguito la discesa di slavine e valanghe;
Considerato che l'alternativa a tale via di comunicazione da Aymavilles a Cogne potrebbe essere il trenino di Cogne;
Constatato però che la maggiore difficoltà incontrata finora per portare a termine tale opera, è la sezione molto limitata della galleria e pertanto la sua realizzazione non è, né facile, né prossima e non risolverebbe comunque il problema in caso di interruzione della Statale di Cogne;
i sottoscritti consiglieri regionali
interpellano
l'Assessore competente per sapere:
- quale soluzione intende dare all'annoso problema dei trasporti a cui Cogne deve sottostare.
Presidente Ha chiesto di parlare il Consigliere Limonet, ne ha facoltà.
Limonet (DC) Le continue interruzioni della strada di Cogne sono state causate dalle avversità atmosferiche abbattutesi ultimamente sulla Valle e durate in questa occasione più di 15 giorni.
Più in generale si tratta di un problema che si crea nel periodo primaverile ed autunnale per le abbondanti piogge ed in inverno a seguito delle abbondanti nevicate a cui fanno quasi sempre seguito discese di slavine e valanghe.
E' una situazione di pericolo per la popolazione locale, per i turisti e per le persone che devono intervenire per ripristinare la situazione. Oltre ad un pericolo, per il paese rappresenta un grosso danno economico immediato ed un danno di immagine mediato nel tempo, che non colpisce solo Cogne ma tutta la Valle d'Aosta, come hanno detto bene il sindaco di Cogne, i responsabili dell'Azienda di Promozione Turistica, l'Associazione albergatori e l'Associazione dei commercianti.
Pertanto, come rafforzativo alle proposizioni fatte dalla popolazione di Cogne, di realizzare un tunnel stradale da Pila a Cogne, volevo suggerire un'altra soluzione che può essere di immediata realizzazione, cioè quella di trasformare l'eventuale progetto di tunnel ferroviario in tunnel stradale.
A questo proposito vorrei analizzare i pro ed i contro delle due alternative. Il tunnel ferroviario, che chiameremo trenino di Cogne per capirci meglio, è un'opera iniziata nel 1982 e non ancora realizzata al 50%.
Sono stati realizzati il primo lotto, opere civili nelle gallerie di Charémoz e del Drinc per un costo di 8 miliardi e 130 milioni
E' stato realizzato un secondo lotto, le opere civili esterne da Acque Fredde alla stazione di Cogne per circa 4 miliardi e 930 milioni per un totale di circa 13 miliardi. Rimangono da eseguire il terzo lotto, le opere civili da Acque Fredde a Plan Praz per il quale si ha già un progetto esecutivo e l'autorizzazione ministeriale.
Manca a tutt'oggi la piena disponibilità dei terreni, per un costo di circa 4 miliardi e 70 milioni. Esiste un progetto di massima per il quarto, il quinto, il sesto ed il settimo lotto.
Il quarto lotto l'elettrificazione, il quinto la segnalazione e la sicurezza, il sesto il materiale carrozzabile, quindi le dieci carrozze, i due locomotori ed il prototipo da far approvare al Ministero.
Il settimo lotto le stazioni di Plan Praz, di Acque Fredde e di Cogne.
Diciamo che il costo preventivato per il quarto, quinto, sesto e settimo lotto è di circa 43 miliardi.
In totale rimarrebbero ancora da spendere, per eseguire il terzo lotto di cui abbiamo già la concessione ed il quarto, il quinto, il sesto ed il settimo circa 47 miliardi.
Credo che l'opera rappresentasse già all'inizio un'alternativa alla strada, non credo sia stata studiata soltanto per la sua originalità. Nell'uno e nell'altro caso, così come è stata iniziata, non rappresenta alcuna soluzione. Infatti porta solo 140 persone all'ora, non è quindi una alternativa alla strada. Corre al 90% in una galleria che ha una sezione di appena 2,80/2,90 metri.
Lascio a voi pensare a quale originalità si va incontro, in quanto il turista non può certo vedere il paesaggio, ma soprattutto lascio a voi pensare, dal punto di vista della sicurezza, alle responsabilità di carattere civile e penale a cui andrà incontro il firmatario della concessione definitiva.
Immaginate di introdurre in un budello di 7 chilometri, perché così si può chiamare, senza finestre per la presa d'aria o per l'eventuale evacuazione 140 persone, con un treno che per forza di cose occuperà l'intera sezione della galleria.
Ecco il motivo per cui è sempre più difficile ottenere un nulla osta ai singoli lotti e, proprio per le giuste norme di sicurezza che sono state a suo tempo introdotte già a causa di altri incidenti, il Ministero ci imporrà delle soluzioni sempre più capestro ed onerose.
Per questi motivi ho pensato ad un tunnel stradale in sostituzione di quello ferroviario.
Infatti, se abbandonassimo l'idea del trenino, avremmo in parte la disponibilità dei terreni, avremmo un tunnel pilota, che verrà comunque realizzato prima di ogni qualsivoglia tunnel, avremo le rotaie su cui far correre la fresa, avremo finalmente collegato due stazioni turistiche che per la loro particolarità di offerta turistica si possono definire complementari l'una dell'altra. Inoltre Pila, essendo servita da due strade regionali, più la telecabina Aosta-Pila, può senz'altro sopperire ad un flusso di persone destinato a Cogne.
Risolveremo così l'eterno problema della viabilità per Cogne ed il problema del trenino di Cogne, che non è un problema da poco. Il tutto con una spesa di non molto superiore a quella che dovremo ancora sostenere per il trenino.
In ultimo, per sgomberare il campo da facili illazioni, vorrei precisare ai Signori consiglieri, che non mi sono accorto del problema solo adesso perché sono in minoranza, ma l'ho seguito con molta attenzione nei tre mesi che sono stato Assessore. Questo grazie anche al pressing costante che mi faceva Ruffier e la minoranza del momento.
Avevo quindi messo in atto, anche assieme agli uffici, una serie di iniziative per tentare di arrivare ad una soluzione. Infatti si era sollecitata al Ministero la concessione ad eseguire il terzo lotto, nulla osta che è poi pervenuto il 4 marzo del 1992.
Dopo aver raggiunto gli accordi di massima con i proprietari, si è provveduto a trasmettere all'Ufficio legale le pratiche inerenti l'acquisizione dei terreni, onde poter procedere all'appalto.
Si è provveduto ad incontrare, assieme alle altre autorità locali, l'ingegner Ravera capo della 53esima Divisione del Ministero e ad inviargli una serie di documenti che sembrava si fossero persi negli uffici di Roma.
Si è provveduto a sollecitare i Lavori Pubblici committenti, tramite una delibera per la progettazione all'Ingegner Devoti e per conoscenza allo stesso, allegando anche il nulla osta a procedere inviatoci dal Ministero, ma in cui si raccomandava più che altro di procedere nell'opera con una progettazione globale e non più per lotti.
Soprattutto, assieme agli uffici dei Trasporti, avevamo fissato per il 2 giugno un incontro a Roma fra il progettista ed i tecnici della Firema, i sindaci del comune di Cogne e di Gressan, i parlamentari e l'Assessore ai Lavori Pubblici, i dirigenti dei Lavori Pubblici e dei Trasporti, il sottoscritto ed i responsabili del Ministero.
Purtroppo, dico purtroppo per il problema, nel frattempo la Giunta era decaduta e quindi non ero certo autorizzato a fare delle trattative così delicate.
Questa riunione avrebbe comunque dovuto definire quale era il modo di procedere, mettendoci naturalmente di fronte al problema in tutta la sua interezza.
Fatte queste debite considerazioni, vorrei chiedere all'Assessore, e per una parte mi vorrà rispondere in quanto sono quesiti nuovi, se pensa ancora di fissare l'incontro con il Ministero per avere una visione chiara del problema e per dar seguito ad una risoluzione presa dal Consiglio ad aprile.
Se considera valida l'idea di sostituire il tunnel ferroviario con un tunnel stradale e se ritiene perlomeno di poter incaricare un tecnico, per verificarne la fattibilità o comunque quale soluzione intende dare all'annoso problema della viabilità di Cogne.
Presidente Ha chiesto di parlare l'Assessore all'Ambiente, Territorio e Trasporti Nicco, ne ha facoltà.
Nicco (Ass. tec.) In questa interpellanza si toccano due temi entrambi importanti. Uno di carattere più generale sulla viabilità riferita alla vallata di Cogne e l'altro più specifico, relativo invece alla annosa questione del trenino.
Per quanto riguarda la questione della viabilità in generale, il collega Vallet ha molti più elementi di quanti possa averne io. Mi importa invece ragionare un attimo sulla questione del cosiddetto trenino.
Una questione certo complessa, intricata, come ben sa il Consigliere interpellante, che ha avuto modo di occuparsene prima del sottoscritto. Un tema sul quale l'Amministrazione di Cogne continua giustamente a pressare l'Amministrazione regionale.
Proprio ultimamente il Comune di Cogne, l'Azienda di soggiorno ed un'altra organizzazione hanno chiesto un fermo e costante impegno a far proseguire ed attuare il progetto di collegamento ferroviario Cogne-Charemoz, aggiungendo che si trascina ormai da un decennio e che negli ultimi due anni ha subito un incredibile arresto.
Ora, credo sia nella volontà di tutti operare per la prosecuzione di quest'opera, ma dico anche che concordo pienamente con i consiglieri interpellanti, là dove scrivono che la realizzazione non è né facile, né prossima, perché su questo punto indubbiamente abbiamo una identità di vedute.
Quella del trenino è una storia molto lunga, non voglio rifarla in questa sede, in parte l'ha già fatta il Consigliere Limonet, anche se credo che ci sarebbe materia utile per riflettere all'interno di questa storia. Una storia che va dai progetti, ormai lontani, Galatola/Vivaldi del 1981 ai successivi aggiornamenti, poi ai progetti Devoti, ai vari appalti, alla questione del cavo in galleria, non in galleria, alla vicenda del materiale rotabile, insomma avremmo degli argomenti sui quali potremmo scrivere quasi un libro.
A me interessa in questa sede solamente dire a che punto siamo oggi concretamente su questa questione.
Il Ministero, che pur in passato ha concesso dei nulla osta per parti dell'opera, opere civili del primo e secondo lotto, opere civili del terzo lotto, chiede oggi in modo esplicito e tassativo la progettazione esecutiva complessiva dell'opera.
C'è questa lettera, del 28 marzo 1992, in cui si dice che è assolutamente necessario acquisire la progettazione esecutiva complessiva dell'opera.
Il che non è di così semplice realizzazione, perché significa veicoli, via di corsa, alimentazione, comunicazioni, deposito, tutto ciò che fa parte di un unico sistema funzionale, a cui dovrebbe poi aggiungersi ancora la proposta di regolamento di esercizio e del piano di recupero e di soccorso.
Questa richiesta è stata rinnovata ancora in questi stessi giorni. Esattamente il 6 giugno si è ribadito che la sede centrale del Ministero e quella dipendente di Torino restano in attesa della progettazione complessiva dell'opera, nell'insieme delle sue componenti, al fine di esprimere il previsto nulla osta tecnico, ai fini proprio di quella questione sulla quale si soffermava il Consigliere Limonet e cioè della sicurezza riferita all'insieme dell'opera.
Cosa abbiamo fatto in questi giorni? Abbiamo trovato un accordo con l'Assessorato ai Lavori Pubblici per sciogliere questo nodo, per passare a questa progettazione esecutiva. C'è stato un incontro tra i due assessori, i tecnici, i sindaci di Cogne e di Gressan, i parlamentari, in cui si è deciso di procedere su questa via. Ci siamo presi l'impegno di verificare con il Ministero che cosa concretamente significa questo tipo di progettazione, di modo che il tecnico sappia su quali linee debba muoversi.
Abbiamo avviato una iniziativa in questa direzione, posso rispondere che il 22 luglio avverrà a Roma un nuovo incontro per fissare le linee sulle quali agire.
Presidente Ha chiesto di parlare l'Assessore ai Lavori Pubblici Vallet, ne ha facoltà.
Vallet (UV) Pour deux considérations. La première: le Conseiller Limonet devra comprendre la petite polémique, pour dire que finalement nous sommes heureux, que l'ancien Assesseur s'est fait charge de ce problème et, comme on a déjà vu au moyen des interpellations précédentes, les anciens Assesseurs ont eu besoin de revenir sur certains thèmes, pour éclairer sur le travail accompli, étant donné que probablement personne ne s'était aperçu du travail qui avait été fait ou que, faute de la presse, les travaux n'avaient pas eu l'écho nécessaire.
Sur ce thème de la viabilité vers la Commune de Cogne, il n'est pas le cas de faire de la polémique stérile, il est opportun de se pencher sérieusement sur le problème.
Et sur le problème sérieusement cette Junte s'est déjà penchée.
En partie en réabordant le problème du train et en partie en reprenant les contactes nécessaires avec l'ANAS. pour vérifier, compte tenu que la route qui emmène à Cogne est une route nationale, ce qui est possible de faire, compte tenu que chacun doit aborder les problèmes quant à sa responsabilité. Dans la rencontre que nous avons eu à Rome pour parler de Signayes, nous avons établi avec l'ingénieur Ferrazzi une rencontre pour la fin du moi de juillet, pour reprendre le discours qui concerne la route nationale de Cogne en premier et toute une série de problèmes, que nous avons avec l'ANAS sur les différentes routes nationales.
L'ingénieur Ferrazzi nous a anticipé que 7 milliards et demi sont disponibles de la part de l'Anas pour des travaux urgents sur les lieux du récent éboulement.
Nous croyons qu'il est nécessaire de vérifier avec l'ANAS toutes les interventions nécessaires, à partir de Aymavilles, pour arriver à Cogne, car quelqu'un a dit que probablement les problèmes pourront être résolus, si on fait un tunnel qui part de Aymavilles et qui rejoint Cogne.
Comme la solution simple est impossible, il faut trouver des solutions qui donnent la garantie de sécurité sur cette route qui est, je le répète, une route nationale.
Je crois qu'il est nécessaire en ce moment de résoudre les problèmes immédiats et en ce sens la Junte a cru bon de entreprendre ces deux parcours: remettre en train la démarche pour la réalisation du train, la liaison Pila-Cogne et vérifier avec l'Anas la possibilité de exécuter des oeuvres qui puissent garantir la sécurité.
Presidente Ha chiesto di parlare il Consigliere Limonet, ne ha facoltà.
Limonet (DC) Intanto per dire a Vallet che del problema mi ero e ci eravamo, tutta la Giunta passata, fatti carico, assieme anche all'Assessore dei Lavori Pubblici Martin.
Infatti la serie di incontri, di riunioni che ho elencato stanno a dimostrare che questo è avvenuto; cose che si son potute fare nei tre mesi che si dura in un posto. Vorrei poi vedere se tra tre mesi l'Assessore Vallet avrà fatto le stesse operazioni.
Mi dichiaro non completamente soddisfatto delle risposte degli assessori. Le risposte non dicono nulla di nuovo rispetto ai problemi. Il problema è importante, è stato cavalcato dalla attuale maggioranza, allora minoranza, come cavallo di battaglia per l'intera durata della campagna elettorale per le politiche.
La popolazione di Cogne era chiamata ad intervenire come truppe cammellate, ogni volta che si trattava il problema in Consiglio. Oggi non vedrete nessuno di Cogne, il Sindaco non so se ha delegato qualcuno, ma non credo. Questo non è nel nostro stile.
Visti i tempi non sospetti, per cui non potrò essere accusato di voler sfruttare l'argomento a fini elettorali, mi riprometto di seguire con molta attenzione il problema e di riproporlo in Consiglio quanto prima, dopo aver raccolto le istanze della popolazione di Cogne.