Resoconto integrale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 2779 del 21 novembre 1991 - Resoconto

OGGETTO N. 2779/IX Disegno di legge: "Autorizzazione alla sottoscrizione di quote dell'aumento di capitale sociale della "Banca della Valle d'Aosta S.p.a.".

Presidente Ha chiesto di parlare il relatore, Consigliere Ricco, ne ha facoltà.

Ricco (DC) Con la legge regionale 12 agosto 1987 n. 78 fu costituita la Società per Azioni Credito Valdostano che in seguito assunse la denominazione di Banca della Valle d'Aosta con la legge regionale 23 dicembre 1989, n. 84 avente per oggetto sociale la raccolta del risparmio fra il pubblico e l'esercizio del credito ordinario in tutte le forme consentite dalla vigente legislazione, il compimento altresì delle operazioni connesse e strumentali al conseguimento dello scopo sociale, con la specifica finalità di assistere e sviluppare le attività produttive e le risorse economiche regionali della Valle d'Aosta.

Il capitale sociale iniziale fu stabilito in £. 25 miliardi e la Regione Valle d'Aosta sottoscrisse una quota capitale di £. 17 miliardi e 500 milioni per assicurarsi la proprietà della maggioranza assoluta delle azioni della Società.

A distanza di quasi due anni dal suo funzionamento la Banca della Valle d'Aosta ha notevolmente aumentato la sua attività e pertanto il Consiglio di Amministrazione ha deciso di raddoppiare il suo capitale sociale. Infatti possiamo affermare che al 30 settembre 1991 la Banca della Valle d'Aosta ha raggiunto un importo di lire 78.574 milioni di raccolta diretta e 99.452 milioni di raccolta indiretta per un totale quindi di £. 178.026 milioni e si prevede di arrivare ad un totale di £. 200.000 milioni a fine anno. Abbiamo inoltre £. 74.750 milioni di crediti accordati di cui 42.730 milioni di impieghi effettivi. Sono stati raggiunti n. 6534 rapporti in essere con un numero di circa 3500 clienti.

Con il presente disegno di legge n. 331 si intende autorizzare la Giunta Regionale a sottoscrivere azioni fino al raddoppio di quelle possedute e cioè di altri 17 miliardi e 500 milioni.

Tra gli obiettivi del suddetto aumento di capitale vi è la ridisegnazione degli assetti proprietari, favorendo l'ingresso di una o più banche, anche estere e la ristrutturazione delle singole quote di partecipazione.

La Regione Autonoma Valle d'Aosta anche in questo nuovo assetto manterrà il controllo della società attraverso una partecipazione maggioritaria qualificata per la nomina delle cariche sociali.

L'aumento di capitale persegue due ordini di obiettivi, interagenti e complementari fra loro:

1) d'ordine patrimoniale e reddituale e cioè incrementare i mezzi patrimoniali propri per consentire maggiori livelli di operatività, stanti i crescenti volumi di attività della Banca, attuali e futuri nel rispetto delle dimensioni fissate dalle autorità monetarie ed assicurare nel contempo il costante flusso di reddito riveniente dalla rendita del capitale non impegnato negli investimenti produttivi, ovviamente al netto dell'eventuale prelievo per dividendi;

2) d'ordine politico-strutturale e cioè promuovere il piano di investimenti della Società:

- per l'acquisizione e la realizzazione della nuova sede sociale e direzione generale, operazione ormai in fase di avanzata definizione con la trattativa per il complesso immobiliare ex Albergo Alpino di Aosta;

- per l'impianto della rete di vendita della Banca, in linea con il piano di sviluppo territoriale già approvato dall'amministrazione. I nuovi punti operativi saranno configurati come sportelli e uffici;

- per l'assunzione di partecipazioni qualificate e di ampio respiro in enti e società finanziarie, del parabancario e di servizi, funzionali all'attività dell'istituto e nel contesto di un chiaro disegno strategico;

- per migliorare e consolidare gli standard qualitativi e tecnologici delle componenti di struttura (produttività interna, organizzazione del lavoro, sicurezza aziendale, elaborazione dei dati, marketing).

L'aumento di capitale sociale degli istituti di credito è una materia regolata dal combinato disposto dalle Istituzioni di Vigilanza, dalle norme di cui all'articolo 21 della legge 4 giugno 1985, n. 285 e correlato Decreto Ministeriale 10 agosto 1985, dal 3° comma dell'articolo 4 della legge regionale 12 agosto 1987, n. 78 e successive modificazioni e disposizioni d'attuazione, nonché per la disciplina generale, dagli articoli 2438 e seguenti del Codice Civile.

La procedura amministrativa è abbastanza lunga e complessa. Abbiamo alcuni adempimenti amministrativi previsti presso la Banca d'Italia, presso il Ministero del Tesoro in caso di aumento di capitale per ammontare superiore ai 10 miliardi che deve rilasciare l'apposita autorizzazione ai sensi dell'articolo 21 della legge 4 giugno 1985, n. 281 e correlato decreto ministeriale di attuazione 10 agosto 1985. L'autorizzazione può essere espressa formalmente ovvero tacita - con procedimento del silenzio-assenso, qualora il Ministero non emani, entro sessanta giorni dalla ricezione della domanda, un proprio provvedimento in merito. Inoltre la Regione, a norma dell'articolo 4 - 3° comma della legge regionale 12 agosto 1987, n. 78 non può partecipare ad alcun atto deliberativo o sottoscrittivo di aumento di capitale della Banca della Valle d'Aosta se non a seguito di apposito provvedimento di legge adottato dal Consiglio Regionale.

Infine è necessaria l'omologazione del Tribunale; l'esistenza delle autorizzazioni - di vigilanza e governativa - è condizione per l'omologazione degli atti della società; pertanto le comunicazioni con la Banca d'Italia ed il Ministero del Tesoro devono essere esibite al competente Tribunale in sede di omologazione. Infine ad operazione di aumento di capitale conclusa dovrà darsi comunicazione al Ministero del Tesoro ed alla Banca d'Italia.

Come vedete, cari colleghi, questo è un disegno di legge di notevole importanza per la nostra economia regionale ed anche urgente in considerazione del lungo e complicato iter attuativo. Pertanto lo sottopongo umilmente alla Vostra discussione e approvazione.

Mi permetto di presentare l'emendamento che dice: dopo il comma 2 dell'articolo 2 è aggiunto il seguente comma:

3 - in deroga dell'articolo 44, comma 5, della legge regionale 90/1989 sono autorizzate le variazioni di bilancio indicate al successivo articolo3.

Presidente E' aperta la discussione generale. Ha chiesto di parlare il Consigliere Voyat, ne ha facoltà.

Voyat (UV) In commissione avevamo già avuto la possibilità di chiarire alcuni punti di questa legge e quello che ci premeva di più era di sapere se il versamento del capitale era immediato e totale in quella che era l'autorizzazione di questa legge di altri 17,5 miliardi. L'Assessore ci aveva risposto che questa era l'autorizzazione, dopo di che la sottoscrizione del capitale la si sarebbe vista man mano che ce ne fosse stata la necessità; soprattutto per la quota massima era da vedere se si sarebbe dovuta raggiungere, o se ci sarebbe stata una cessione di azioni ad altre banche che dovrebbero entrare.

Anche qui voglio esprimere e chiedere alcune informazioni per quanto riguarda l'ingresso delle altre banche. Si parlava alcuni anni fa che le nuove banche, una o più, avrebbero dovuto essere estere, e soprattutto erano da prendere in considerazione quelle banche che sono al primo posto nel mondo come capacità e come numero di sportelli, per dare la possibilità ai correntisti di queste banche di avere nei diversi paesi del mondo delle corrispondenti.

In secondo luogo, una difficoltà che è subentrata, anche se immediatamente con l'azione della Regione è stata modificata, era il fatto che c'erano dei dirigenti della piazza di Aosta nel consiglio di amministrazione della banca regionale. Questa situazione è stata superata grazie all'intervento della Regione, che aveva chiesto di non mettere i direttori della piazza di Aosta nel consiglio di amministrazione, in quanto questa sarebbe stata al limite una concorrenza sleale. Ritengo che meno banche ci sono sulla piazza di Aosta nel consiglio di amministrazione, tanto più questo va a vantaggio della Banca della Valle d'Aosta.

A noi interessa sapere se c'è già un programma innanzitutto di suddivisione di cessione di azioni con le banche già facenti parte della società e quelle che dovrebbero entrare.

Vorremmo chiedere i nominativi almeno di quelle già selezionate da parte dell'assessorato; chiedere se c'è il programma degli spor-telli da aprire sul territorio, in quanto questo era uno dei compiti assegnati immediatamente al consiglio di amministrazione, che doveva predisporre un programma di espansione sul territorio in collaborazione con le casse rurali esistenti.

Avevamo chiesto al consiglio di amministrazione di vedere, nel corso della predisposizione di questo programma, insieme alle altre due banche consociate la possibilità di cessione di alcuni sportelli alla Banca della Valle d'Aosta.

Infine, nel programma della istituzione della banca veniva detto che questa banca avrebbe dovuto gestire la tesoreria regionale. Chiedo pertanto all'assessore a che punto è questo discorso del passaggio della tesoreria regionale alla Banca della Valle d'Aosta e soprattutto a che punto è la ridiscussione dell'autorizzazione della tesoreria alla banca che attualmente gestisce questo servizio.

Presidente Ha chiesto di parlare il Vicepresidente Bich, ne ha facoltà.

Bich (Ind) Solo per una informazione. Tralascio gli aspetti puramente finanziari e di organizzazione bancaria perché qualche volta bisogna avere anche la modestia di non addentrarsi in selve oscure di cui non si conoscono le dimensioni e gli aspetti tecnici. Non sono un tecnico finanziario, quindi su questo programma - che peraltro mi sembra assai generico, per cui dovrebbe essere approfondito, o quanto meno dovrebbe essere presentato in modo più determinato e preciso al Consiglio - non voglio neanche entrare.

Entro invece nel merito immobiliarista, cioè in merito dell'acquisto dell'Hôtel Alpino: vorrei sapere se l'acquisto dell'Hôtel Alpino viene effettuato dalla Banca della Valle d'Aosta così com'è attualmente, a quali condizioni, che tipo di ristrutturazione si prevede, se in questa ristrutturazione c'è l'autorizzazione del comune di Aosta, e che procedure vengono seguite per la ristrutturazione dell'immobile. Mi riservo di intervenire su quanto mi verrà risposto.

Presidente Ha chiesto di parlare l'Assessore alle Finanze Lavoyer, ne ha facoltà.

Lavoyer (ADP) Mi pare doveroso, oltre che rispondere ai quesiti, in base anche alla sollecitazione del Consigliere Bich, di fare un piccolo quadro al Consiglio regionale sull'attuale situazione della Banca della Valle d'Aosta e sulle prospettive della banca stessa che stanno alla base del disegno di legge in discussione.

Anzitutto, come ha già bene illustrato il Consigliere Ricco, nei primi dieci mesi l'attività della Banca della Valle d'Aosta ha ottenuto risultati assai lusinghieri, caratterizzati da alti volumi di crescita e notevole successo di mercato. Tale successo è dovuto ad un concorso di cause interne ed esterne, cause che possono sintetizzarsi nell'elevata aggressività commerciale della struttura, congiunta alla forte credibilità dell'azienda in quanto espressione della Regione autonoma, al tempo promotrice per felice intuizione della iniziativa.

Superata la fase di primo avvio, la curva dello sviluppo commerciale dell'attività tende naturalmente a stabilizzare. La raccolta complessiva dopo la crescita esponenziale nei primi mesi, si è posizionata intorno ai 130/140 miliardi. Gli impieghi reali, la cui dinamica si è ovviamente mossa più tardi rispetto alla raccolta, evidenziano per gli stessi due ultimi mesi i valori rispettivamente di 33 e 35 miliardi, contro un credito accordato di 54 e 60 miliardi. I rapporti in essere con la clientela passano nel periodo da oltre 3200 a circa 3500.

Completando la rassegna dei dati statistici di larga massima, possiamo rilevare gli importi medi unitari per le operazioni:

- di raccolta, 33 milioni;

- di impiego 48 milioni;

- di credito concesso, 104 milioni circa.

Dai dati suespressi è possibile trarre alcune considerazioni. L'azione commerciale attuale della banca si caratterizza prevalentemente in attività di dettaglio, numerosi rapporti ed operazioni di basso importo unitario; tendenza ad un rapporto a regime impieghi/depositi sostanzialmente allineato al dato medio della Valle d'Aosta, intorno al 35 percento; limitata selettività del credito, la contenuta domanda di prestiti bancari induce a privilegiare i volumi rispetto alla qualità della operazione.

Quali sono le scelte direttrici per una nuova politica aziendale? Fattore essenziale del successo del prodotto Banca della Valle d'Aosta presso la clientela è senz'altro la componente prezzo: i tassi e le condizioni praticate sono assai competitive e si collocano in perfetta sintonia con le ragioni istitutive della banca, cioè eliminare, ridurre le distorsioni del mercato creditizio valdostano che penalizzano risparmiatori ed operatori.

Tuttavia l'effetto calmiere, giustamente invocato anche negli atti e relazioni consiliari che accompagnavano l'iniziativa legislativa di costituzione, non può che essere di breve periodo; una volta prodotta la spaccatura, gli altri istituti sono costretti ad allineare verso l'alto le loro tariffe, per arginare l'azione concorrente a tutto vantaggio della clientela della Valle.

Ulteriori indiscriminati ribassi nei prezzi praticati dalla Banca della Valle d'Aosta risulterebbero avventurosi e controproducenti, non solo per la redditività dell'azienda, la quale in quanto tale deve pur sempre mirare a fare profitti ancorché non spinti, ma anche per la qualità dei servizi al pubblico, fatto questo che metterebbe in crisi la funzione di servizio di comunità assegnate alla banca dall'azionista di maggioranza.

Paradossalmente il limite della politica commerciale della banca sta nelle sue ragioni attuali di successo. La ricerca continua di volumi di rilievo ha prodotto una azione commerciale scoordinata: volta in tutte le direzioni e senza linee guida predefinite si è tradotta in concreto in una attività di dettaglio frammentata in tanti piccoli rapporti ed operazioni con grosso dispendio di risorse e di energie.

Una pianificazione attenta e mirata degli obiettivi commerciali consentirebbe alla banca della Valle d'Aosta di meglio caratterizzare la propria azione probabilmente tralasciando di spingere l'attività di puro dettaglio ed indirizzandosi prevalentemente ad un ruolo di banca di secondo livello. Ruolo che le consentirebbe non solo un rapporto privilegiato con le grandi imprese e gli enti pubblici, ma anche il diventare il centro di un circuito finanziario valdostano che, attraverso la presenza coordinata sul territorio delle casse rurali e degli eventuali sportelli della banca, da una parte le sinergie esercitabili con la Finanziaria regionale, Finaosta, ed altre istituzioni e società di servizio dall'altra, darebbe effettiva e concreta realizzazione ai disegni tracciati dall'ente Regione nella programmazione delle attività finanziarie valdostane.

I concetti sopra espressi sono stati recepiti da un documento programmatico già mesi fa, approvato dal consiglio di amministrazione della banca, ma che tuttora ha trovato scarsa applicazione nelle scelte operative. In ogni caso un ruolo della Banca della Valle d'Aosta così definito qualificherebbe l'azione della azienda, assegnandole una collocazione netta e precisa sul mercato e rimuovendo le riserve e le perplessità dei partner bancari e degli operatori finanziari valdostani. L'azione competitiva della banca si rivolgerebbe principalmente al mercato di secondo livello, attualmente campo di interesse delle grandi banche nazionali.

Alcune considerazioni sulla struttura attuale e sulle prospettive. Gli assetti societari: il prospettato aumento di capitale deve essere coerente e strumentale alle scelte strategiche e dei piani di sviluppo che si intendono assegnare alla banca. La vertenza non vale solo per determinare il quantum di nuovo capitale da immettere nella società, quanto piuttosto per ridefinire i ruoli ed i rapporti di partecipazione all'interno dell'azionariato. Ferma restando l'interessenza di controllo dell'azionista di maggioranza l'ente Regione potrebbe, ad operazione conclusa, esprimere una quota di possesso inferiore all'attuale, come diceva giustamente prima il Consigliere Voyat. Quota però sempre qualificata, tale da giustificare il diritto al premio di maggioranza per la nomina degli amministratori; dunque un 55-60 percento minimo.

Siffatta soluzione consentirebbe, se confermato, il raddoppio del capitale attualmente posseduto dalla Regione, come previsto dal disegno di legge che stiamo discutendo, non solo di capitalizzare la banca oltre i 50 miliardi inizialmente ipotizzati, ma anche di avviare un processo di chiarificazione all'interno degli azionisti di minoranza (obiettivi, scopi ed aspettative dell'investimento), che potrebbe portare a ridisegnare le singole quote di partecipazione e favorire l'ingresso di almeno un nuovo partner qualificato italiano, o preferibilmente estero. Partner questo ancora da definire; vi sono contatti per il partner estero con il Crédit Lyonnais e la Deutsche Bank.

L'attuale struttura interna e la conduzione tecnica della banca, orientata ad una grossa operatività al dettaglio con volumi crescenti di microrapporti e di operazioni, privilegia la funzione tecnica esecutiva (attività di sportello e servizi connessi), rispetto a quelle amministrative, contabili e gestionali (pianificazione e controllo di gestione, organizzazione aziendale, marketing, affari societari e rapporti istituzionali). Ne deriva che le risorse investite: uomini, tecnologia, posti di lavoro, sono maggiormente dedicati alla operatività di sportello che alle funzioni centrali, le quali pertanto denunciano disagi nell'efficienza della funzione contabile, nell'efficacia degli investimenti, di organizzazione e automazione interna.

Se l'attuale configurazione di struttura era giustificabile dalle prioritarie esigenze di avvio e di lancio commerciale dell'istituto, ora con l'approssimarsi della fase di consolidamento e più ancora con la prospettata ridefinizione del ruolo centrale della banca in Valle d'Aosta, occorre modificare radicalmente il momento strutturale della banca, valorizzando le funzioni di alta direzione e gestione aziendale, indispensabili per l'esercizio pieno dell'attività di impresa.

Per quanto concerne il discorso della sede della banca, rispondo al Consigliere Bich che la sede configurata nel disegno di legge dell'ex Hôtel Alpino è una ipotesi; nel quale caso si concretizzasse, comunque la Banca della Valle d'Aosta dovrebbe acquistare questa sede. Per la definizione degli altri quesiti relativi alla concessione, ad eventuali deroghe in volumetria, sono problemi che verranno affrontati in una seconda fase. Intanto questa è una dichiarazione di intenti e la individuazione di una sede che riteniamo prestigiosa, però niente vi è ancora di definito in tal senso.

Come è già stato detto per la sede attuale di Via Carrel, si sono ben presto rivelati insufficienti i locali sia per superficie che per l'allestimento degli spazi; in attesa di addivenire a concreta soluzione dell'investimento per la definitiva sede della banca e considerati i tempi comunque di medio periodo per la realizzazione finale, occorre individuare soluzioni provvisorie che rendano più agevole il lavoro del personale, ormai apertamente a disagio nell'attuale dislocazione, e più funzionale la distribuzione degli uffici e servizi con vantaggi di fruizione per la clientela e di corretto funzionamento per l'azienda, in due direzioni:

1) reperimento di nuovi locali, anche separati dall'attuale sportello, da destinare a servizi direzionali dell'amministrazione;

2) contemporaneamente, modifiche sostanziali nell'allestimento di arredo interno dei locali oggi in uso, per rendere più accogliente e funzionale l'attività di sportello.

Sulla redditività, una impresa di capitale trova la sua ragione d'essere nel conseguire utili e profitti, d'altra parte il bisogno collettivo interpretato dall'ente Regione con la iniziativa di costituzione della banca va al di là del mero investimento di capitale, ma soddisfa una esigenza di servizio bancario qualificato, remunerativo per la comunità valdostana. Tuttavia il parametro della redditività è fattore primario di valutazione dell'efficacia dell'azione imprenditoriale e della validità degli investimenti effettuati. I partner di minoranza, attuali e potenziali, e la stessa Banca d'Italia non possono non rilevare la capacità intrinseca di reddito della banca, considerati: primo, l'avviamento della banca con il 1991, che rappresenta il primo esercizio economico di piena gestione caratteristica; secondo, l'ammontare dei mezzi patrimoniali liberi della banca, al netto cioè degli immobilizzi tecnici, allo stato modesti, che superano i 24 miliardi.

Per lo sviluppo futuro aziendale, il già citato documento programmatico approvato dal consiglio di amministrazione della banca, ha stabilito le linee generali di intervento per migliorare ed arricchire la gamma di prodotti e servizi offerti alla clientela, nonché ha definito il piano di espansione sul territorio, individuando le aree di insediamento di sportelli in Valle d'Aosta e fuori, tenuta presente la rete di informazione della casse rurali e le possibili integrazioni e complementarietà con gli sportelli degli attuali partner di maggioranza. Questo per rispondere a quanto chiedeva prima il Consigliere Voyat. Del pari il ruolo che si va delineando per la Banca della Valle d'Aosta di banca centrale per la Valle deve portare la stessa, sviluppando le sinergie con la Finaosta e contribuendo alla ridefinizione delle finalità e delle attività di questa, a promuovere e partecipare alla istituzione di intermediari creditizi e finanziari specializzati, a completamento del sistema locale. Tutte iniziative da discutere ed approfondire, che comunque elenco come elemento di riflessione al Consiglio.

Le iniziative sono:

- una società di intermediazione mobiliare;

- un istituto di credito fondiario valdostano, che potrebbe gestire anche i mutui regionali;

- una merchant bank per il finanziamento alle imprese;

- una società del parabancario, leasing e factoring;

- una società di servizio, assistenza contabile, elaborazione dati e consulenza;

- una società di distribuzione di prodotti assicurativi ovvero diversi.

Per quanto concerne la suddivisione delle quote, per tornare al-l'ultimo quesito del Consigliere Voyat, mi pareva di aver risposto in maniera esaustiva in sede di commissione, però riprendo l'ar-gomento. La situazione attuale vede la Regione Valle d'Aosta pre-sente come socio al 70 percento all'interno della S.p.A., il 15 per-cento è della Cassa di Risparmio di Torino e il 15 percento è del Monte dei Paschi di Siena. Quindi, se venisse mantenuta l'attua-le ripartizione di quote, alla Regione autonoma Valle d'Aosta toccherebbe versare 17,5 miliardi per i quali è previsto l'impegno con il disegno di legge. Come diceva bene il Consigliere Voyat, non è detto che questo impegno venga utilizzato in toto; infatti sono state fatte altre quattro ipotesi di suddivisione delle quote.

La prima ipotesi prevede un impegno percentuale della Regione del 55 percento, un 10 percento della Cassa di Risparmio di Torino, un 10 percento del Monte dei Paschi di Siena e un 25 percento da destinare ad un eventuale socio straniero. In questo caso la Regione avrebbe un impegno di capitale complessivo pari a 27,5 miliardi. Quindi l'impegno in base al disegno di legge sarebbe di 12,5 miliardi.

La seconda ipotesi prevede un impegno percentuale della Regione del 52 percento, un 8 percento della Cassa di Risparmio di Torino, un 8 percento del Monte dei Paschi di Siena, un 24 percento da destinare ad un eventuale socio straniero e un 8 percento per un eventuale nuovo socio nazionale. In questa seconda ipotesi l'impegno finanziario della Regione sarebbe di 16 miliardi.

La terza ipotesi prevede il 59,5 percento della Regione, un 10 percento della Cassa di Risparmio di Torino, un 10 percento del Monte dei Paschi di Siena, un 10 percento di un eventuale socio straniero e un 10 percento di un eventuale nuovo socio nazionale. In questo caso la Regione avrebbe un impegno di capitale pari a circa 10 miliardi.

La quarta ipotesi prevede un impegno della Regione per una percentuale del 54,25 percento, un 9,15 percento della Cassa di Risparmio di Torino, un 9,15 percento del Monte dei Paschi di Siena, un 9,15 percento dell'eventuale socio straniero e un 9,15 dell'eventuale nuovo socio nazionale. Qui è previsto un altro ulteriore 9,15 percento se si volessero addirittura introdurre due soci nazionali. In questa ipotesi l'impegno finanziario della Regione sarebbe di 13,7 miliardi.

Per quanto concerne il discorso del programma degli sportelli, abbiamo avuto anche ieri una riunione con i responsabili delle casse rurali: un eventuale programma di apertura di sportelli, oltre che tener conto della diffusione e della presenza sul territorio degli altri partner di minoranza, va concordato insieme alle casse rurali, in modo da creare sul territorio una distribuzione che non vada a farsi concorrenza reciproca.

Per quanto riguarda il discorso della tesoreria, è in fase di esame tutto il progetto, non vi è ancora una definizione del progetto stesso. Appena avrà la definizione degli elementi, li farò avere al Consigliere Voyat.

Spero di aver elencato in modo esauriente gli indirizzi verso i quali si vuole muovere l'azione politica, al fine di utilizzare correttamente lo strumento della Banca della Valle d'Aosta per la crescita e lo sviluppo futuro della nostra regione, interpretando anche gli obiettivi che stanno alla base della costituzione della banca stessa.

Vorrei anche presentare all'approvazione del Consiglio un emendamento, che prevede l'aggiunta di un quarto articolo per la dichiarazione d'urgenza, ai sensi dell'articolo 31 dello statuto speciale.

Presidente Ha chiesto di parlare il Consigliere Rollandin, ne ha facoltà.

Rollandin (UV) L'argument mérite sans doute l'attention du Conseil, compte tenu de l'importance du sujet.

Au moment où on avait approuvé la loi n° 78, portant constitution d'une banque régionale, on avait fait une série de considérations. Au moment où on avait réussi d'aboutir à ce résultat, c'était grâce à une série d'exploitations qu'on avait mises sur pied, à une série de considérations qui avaient été faites sur la nécessité d'avoir cet instrument au niveau régional.

Nous n'étions pas les premiers à faire ce choix, qui, compte tenu de ce que le statut spécial nous a permis, a été un choix important. On avait dit à ce moment-là qu'il fallait prévoir cet instrument pour donner un appui à l'économie régionale. C'est important de rappeler là aussi les objectifs de l'article 2 de la loi, qui ont été en partie rappelés soit par le rapporteur que par l'Assesseur. La société aura pour objet la récolte de l'épargne parmi le public et l'exercice du crédit ordinaire sous toutes les formes consenties par la législation en vigueur, en accomplissant également les opérations instrumentales afin d'obtenir le but social, visant spécifiquement à assister et à développer les activités de production et les ressources économiques régionales du Val d'Aoste. Je crois que c'est là le centre de l'intérêt de cette banque.

Aujourd'hui, après une activité de deux ans, qui justement ne peut nous donner tous les éléments sur les possibilités réelles d'exploitation de cet instrument, tout de même on pourrait déjà présenter un premier résultat. Je crois que le résultat n'est pas tellement lié aux personnes qui ont contacté la banque, mais se rattache au rapport que cette banque a tenu avec les autres partenaires et surtout pour ce qui est de l'économie régionale, compte tenu des finalités sociales qu'elle a dans son ensemble.

L'Assesseur vient de nous dire que l'activité a été surtout au détail, qu'on aimerait passer à un niveau qui dépasse cette activité. On peut partager cette attitude, et là on craint fort que cette activité de détail soit liée par contre à une activité de petite concurrence avec les autres banques, pire encore avec les caisses rurales.

Au moment de la présentation de cette banque on nous avait dit: attention, on augmente les instruments, à la fin on risquera d'avoir une concurrence interne, d'un côté on a de plus en plus des requêtes d'avoir des guichets pour les caisses rurales, les mêmes ont des problèmes de rapport avec une clientèle que nous connaissons, qui malheureusement en Vallée d'Aoste n'est pas tellement diversifiée.

Alors je crois que ce point c'est un point important, qui doit nous faire réfléchir, soit sur la valeur de cette initiative, soit sur les perspectives d'avoir des accords avec d'autres banques, pour dépasser une limite qui est dans la constitution même de cette banque, si on va rester uniquement dans l'environnement et dans la zone du Val d'Aoste. Je crois que c'est là l'analyse qui doit être faite.

Aujourd'hui on prévoit qu'il y ait la participation d'autres banques et là je prends acte qu'il y a au moins 4-5 hypothèses; je n'ai pas compris quel pourra être dans le futur et comme objectif du partenaire concret et réel pour l'administration régionale le fait d'avoir deux banques italiennes et une française, une banque française et une banque italienne, quelle pourrait être la différence du fait qu'une banque ait 10 percento plutôt que 9,15 percento plutôt que 8 pour cent. Je crois que cette analyse devrait être préalable à n'importe quelle attitude. En effet j'ai sollicité cette intervention de l'Assesseur pour savoir s'il y avait déjà de la part du gouvernement régional une indication, autrement on risque d'avoir la même difficulté qu'on avait il y a deux ans. Là on a dit: il faut démarrer quand même et nous donner le temps de faire les choix. En effet aujourd'hui nous sommes à 70 pour cent comme participation de l'Administration régionale dans cette banque. Déjà en ce moment on avait dit: on a fait le choix d'avoir deux banques ensemble, deux banques avec des caractéristiques différentes, en nous donnant la possibilité par la suite d'avoir une présence; je voudrais rappeler qu'à son temps on avait parlé d'une présence si possible au niveau européen, et je crois que cet aspect est très important, car déjà au moment où on avait choisi les deux banques, il y avait toutes les autres banques qui demandaient d'avoir une participation minimale. Alors si on va donner à nouveau dans cette banque un pot-pourri de toutes les banques italiennes, on n'a rien résolu.

Il y aura d'autre part même une certaine attitude de maintenir cette banque à un niveau régional, qui n'ait pas déranger les équilibres ailleurs, car c'est évident que les intérêts de quelqu'un qui participe avec un pourcentage de 8 pour cent par rapport aux activités qui a ailleurs, n'est sans doute pas le choix de stimuler l'activité d'une banque régionale qui a surtout le capital lié à une administration régionale.

Là aussi je crois que c'est important de maintenir la majorité pour le but de l'article 2, sans par contre faire une politique qui soit d'assistance; il faut qu'elle soit une politique de marché. Mais dans ce sens la participation des autres banques était pour aider à dépasser le niveau régional et non le contraire, car ici on risque d'avoir une participation de l'Administration régionale qui est de soutien et qui va aider les autres banques plutôt que l'inverse. On avait dit: on va choisir deux partenaires qui puissent nous donner une certaine compétence afin de se présenter sur le marché avec toute une série de services. Je crois que là c'est appréciable l'effort qui a été fait pour être concurrentiels, mais c'est évident que dans un petit marché comme la région, deux jours après les autres font l'effort de s'aligner avec ce qui s'est passé au niveau de banque régionale, ce qui enlève les petits avantages qui pourrait y être.

Aujourd'hui je croyais d'entendre, face au choix de faire une augmentation de capital de 17 milliards, une déclaration de ce genre: on a choisi de se présenter avec une présence d'une banque qualifiée qui puisse nous permettre d'arriver au marché commun avec une autre présence. Au contraire aujourd'hui j'entends qu'il y a au moins cinq possibilités, mais le problème c'est de dire quel est l'avantage d'une solution plutôt que l'autre, ce que je n'ai pas entendu ici. Je croyais même que le choix devait être préalable à l'augmentation de capital, car l'Assesseur vient de nous dire que l'augmentation pourra changer selon les choix et donc pourra être inférieure à 17 milliards. Au contraire aujourd'hui nous donnons la possibilité d'augmenter et après on verra. Ce que j'aurais là aussi aimé comprendre, c'est si au niveau de la politique des guichets il y avait un accord avec les caisses rurales ou bien on allait quand même faire un plan qui était au delà des choix. J'ai entendu qu'il y a un plan pour des nouveaux guichets, je n'ai pas entendu les sites de ces nouveaux guichets, et surtout s'il y a avec les caisses rurales un certain dialogue. Je crois que là c'est un point important pour savoir ce qui se passera.

Par rapport à la politique actuelle, là où malheureusement face à 200 milliards de disponibilité il n'y a que 35 pour cent qui a été utilisé au niveau de l'économie, au niveau des emprunts et cetera, je crois que ce discours devra être repris pour voir le rapport entre banque et Finaosta. A ce propos je ne sais pas si les différents contacts avec les deux administrations ont été repris et si les différentes procédures qui devaient être passées de la Finaosta à la banque sont déjà achevées, car il y a toute une série d'opérations que la Finaosta faisait dans l'attente que la banque puisse être à même de s'organiser de façon différente. Là ce sont des observations que ce serait important de savoir, c'est-à-dire dans quel sens elles ont été évaluées au préalable.

La relation de M. Ricco dit que le choix d'ordre politique pour l'augmentation de capital est surtout lié à l'achat du nouveau siège. Je crois que là c'est une raison qui ne doit être si importante pour une banque. Oui, c'est une des raisons mais tout de même..."impianto della rete di vendita della banca in linea con il piano di sviluppo", je crois que ce n'est pas nécessaire d'augmenter le capital pour faire ça. Les autres raisons pour augmenter le capital n'ont pas un intérêt direct sur l'augmentation du capital: "assunzione di partecipazione qualificata e ampio respiro di enti e società finanziarie", mais alors je ne comprends pas s'il faut augmenter le capital car à présent on a l'intention d'acheter de quotes-parts, et alors je voudrais connaître où et avec qui. J'ai entendu qu'il y a une attitude contraire, c'est-à-dire qu'on va céder une partie des actions réservées à l'Administration régionale, on veut descendre de 60 pour cent à 52 pour cent. Alors il y a là un nouveau sociétaire, qui va apporter du capital.

Pour éviter qu'il y ait des malentendus, je partage qu'on fasse cette procédure, ce que je ne comprends pas c'est la liaison entre l'augmentation du capital et ces procédures, car "migliorare e consolidare gli standards" ça va très bien, mais n'a aucune liaison avec l'augmentation du capital. Par conséquent je crois que l'augmentation du capital pour les finalités qui ont été rappelées ce n'était pas nécessaire. Si on veut dépasser un niveau régional et avoir une solidité patrimoniale différente, je crois que c'est possible et c'est même souhaitable, mais à ce point j'aurais aimé savoir les choix qu'on doit faire, aussi pour connaître si les autres ont l'intérêt de faire cette opération, autrement on risque à nouveau de se retrouver à trois, car l'augmentation est faite de la part des trois partenaires actuels et ne change rien du tout. Par exemple on a pris des contacts avec deux banques, le Crédit Lyonnais et la Deutsche Bank, mais quelle a été la réponse? Y a-t-il une disponibilité? Seulement pour savoir si on va dans une direction ou dans l'autre et là aussi je crois que le choix est très important, soit pour ce qui est en concret de l'attitude régionale que pour les possibilités au dehors.

Je voudrais rappeler en conclusion ce qui a été dit au congrès de Saint-Vincent à l'égard des caisses rurales. L'attitude des différents experts a été d'une critique vis-à-vis de certaines méthodes et surtout de ce qui pourrait se passer avec une administration qui peut être trop politisée. Je veux rappeler cet aspect compte tenu de ce qui malheureusement c'est passé à la Banque Cantonale du Valais. Cette banque a des difficultés liées à une certaine politique et à une certaine attitude des res-ponsables. Là c'est important que le conseil d'administration puisse travailler d'une façon qui ne soit pas trop sensible à des intérêts qui ne soient pas les intérêts de la banque.

C'est un rappel important en ce moment compte tenu de certaines expériences. Là aussi une relation du conseil d'adminis-tration serait importante afin de mieux connaître quelle est la stratégie de cette banque, parce que les critiques qui ont été présentées aujourd'hui de l'Assesseur sur l'activité qui a été menée jusqu'à présent, mériteraient d'avoir une réponse, surtout pour savoir si on va changer d'avis par rapport à ce qui a été fait jusqu'à présent.

Presidente Ha chiesto di parlare il Consigliere Voyat, per il secondo intervento, ne ha facoltà.

Voyat (UV) Pregherei l'Assessore la prossima volta di fare la sua relazione all'inizio: questo in parte ci agevolerebbe in quanto certe domande sarebbe superfluo farle in sede di discussione generale.

Speravo fra l'altro che l'Assessore ci potesse dire qualcosa in più di quanto ci aveva detto in commissione, che si è tenuta oltre un mese fa; purtroppo in questo ultimo mese non ne sappiamo niente di più. Anche questa rimane come ipotesi di lavoro, si fa una legge, si fa un finanziamento che rimarrà per una parte senz'altro ancora a residuo, ma non si saprà quanto si verserà perché il programma non è ancora stato fatto.

Cominciando dalla questione dell'apertura degli sportelli sul territorio in collaborazione con le casse rurali, questa è una cosa da fare al più presto perché le altre banche stanno occupando tutti gli altri comuni economicamente validi. Questa corsa credo sia dovuta anche alla paura che sia la Banca della Valle d'Aosta a chiedere l'autorizzazione di apertura di questi sportelli. Anche se questo non l'ho sentito dall'Assessore, l'apertura degli sportelli che dovrà fare la Banca della Valle d'Aosta deve tener conto anche di valori di cui le altre banche non tengono conto, ad esempio di un fatto sociale. Se abbiamo una valle con due o tre piccoli comuni, economicamente non valida per una banca normale, dove cioè una banca normale non chiederà mai l'apertura di uno sportello, avremo il dovere di coprire anche quella parte di territorio per dare un servizio ai cittadini, soprattutto se si va avanti con l'idea di affidare la gestione della tesoreria regionale alla Banca della Valle d'Aosta in collaborazione con le casse rurali. In questo modo potremmo coprire tutto il territorio della Valle d'Aosta, cosicché il cittadino da Gressoney non ha più bisogno di recarsi a Donnas o a Aosta per ritirare un suo mandato.

Per quanto riguarda il discorso della ripartizione delle azioni, oggi forse ne sappiamo qualcosa di più perché ci sono quattro o cinque ipotesi, invece in commissione ci era stato detto che erano state contattate due banche estere. A sorpresa oggi l'Assessore ci parla anche di una banca italiana presente sulla piazza di Aosta. Seguendo in maniera veloce quanto aveva espresso l'Assessore come ipotesi, direi che una delle migliori è quella del 55 percento della Regione, 10 percento cadauna le due banche già esistenti al momento all'interno della società, il restante 25 percento diviso fra due banche straniere. Con questa ipotesi infatti siamo più che coperti in Italia con questi partner attuali, abbiamo bisogno di altre due grosse banche che ci possono coprire nel resto di Europa e direi addirittura del mondo, in quanto l'economia oggi non ha più frontiere. Sappiamo anche fra l'altro che la Valle d'Aosta alcuni decenni fa aveva degli immigrati che sono residenti all'estero, ma hanno anche degli interessi in Valle e pertanto potrebbero lavorare con queste banche.

Sulla questione dell'aumento del capitale direi che forse sarebbe bene precisare, perché è vero che l'aumento del capitale agevolerà degli investimenti nella sede, ma l'aumento del capitale fondamentalmente è dovuto per aumentare la capacità finanziaria, cioè per avere l'autorizzazione della banca d'Italia a fare dei servizi finanziari. Infatti sappiamo bene che una banca può fare dei finanziamenti in rapporto a quella che è la raccolta dei fondi, ma soprattutto a quello che è il capitale versato. Quindi mi auguro che al più presto ci venga presentato in questa sede un programma riguardo all'apertura di sportelli della banca Valle d'Aosta e delle casse rurali, e nello stesso tempo una proposta per quelli che dovranno essere i futuri partner di questa banca.

Direi anche che non abbiamo la necessità di avere altri partner che agiscono sulla piazza di Aosta; purtroppo vediamo già cosa succede alla Finaosta e soprattutto vediamo cosa succede nelle Confidi, dove la partecipazione delle banche è sia per proporre dei finanziamenti ai loro assistiti, sia per carpire dei segreti delle altre banche per poter fare la concorrenza ad altri clienti. Questo è già successo, come sa benissimo l'Assessore e come potrebbe confermare l'Assessore Martin, che a quel momento aveva fatto una lettera alle Confidi chiedendo una maggiore responsabilità da parte delle banche all'interno di questi enti finanziari.

Pregherei l'Assessore, al momento in cui ci verrà presentato un progetto, di non presentarci un altro partner italiano, perché due, ripeto, sono più che sufficienti e ci coprono tutte le città più grandi d'Italia, ma di proporci altre due grosse banche estere che ci diano la possibilità di coprire l'Europa e i paesi maggiori del mondo.

Presidente Ha chiesto di parlare il Vicepresidente Bich, ne ha facoltà.

Bich (Ind)Sempre per una precisazione. Se l'autorizzazione alla sottoscrizione di quote di aumento di capitale comporta una modifica alla strategia della banca, quindi non più una banca di dettaglio come si è sottolineato ma viceversa una banca con maggiore respiro, con maggiori funzioni, più versatile e più adatta alla nostra realtà economica e al tempo stesso proiettata verso una politica economica di regione frontiera, bene inteso mi vede condiscendente e il mio voto non può che essere favorevole. Ho apprezzato molto la relazione dettagliata e precisa dell'Assessore, che ha esposto le possibili strategie. Ma è pur sempre una relazione problematica, che lascia in piedi alcuni interrogativi importanti e non dirada alcuni dubbi sull'accavallamento delle funzioni e delle strategie con la contigua Finaosta, o con interventi di altre banche già esistenti qui sul territorio. Però se l'indirizzo è quello di volare alto per raggiungere una dimensione europea, salvaguardando quindi delle condizioni di operatività finanziaria che siano riproducibili anche in altre parti del territorio europeo, questo è un fatto encomiabile e va incoraggiato, quindi l'aumento di capitale dovrebbe essere un atto dovuto.

Cosa diversa è invece se questo aumento di capitale va a coprire l'operazione di tipo immobiliaristico: il triplicamento della volumetria dell'Alpino e l'acquisizione di immobili ristrutturati "chiavi in mano" che poi celano operazioni non sempre troppo trasparenti. Se va soprattutto in quella direzione, di questo me ne deve dare dichiarazione l'Assessore o la Giunta, il mio voto sarà o di astensione o comunque voto contrario, perché questo è un problema che è sul tappeto ormai da moltissimo tempo, ha creato polemiche già negli anni passati a livello comunale proprio per immotivatezza spesso delle scelte e delle procedure, quindi in questo caso mi consenta l'Assessore non posso che affermare il mio disimpegno politico da una scelta di questo tipo.

Se viceversa è una nuova strategia per la banca, una direzione diversa come si diceva prima, e una riqualificazione di un intero istituto di credito, il mio voto è decisamente favorevole.

Presidente E' chiusa la discussione generale. Ha chiesto di parlare il relatore, Consigliere Ricco, ne ha facoltà.

Ricco (DC) Ritengo che alcune considerazioni fatte dal collega Rollandin sono pertinenti, ma a mio giudizio non possono adattarsi completamente alla giovane Banca della Valle d'Aosta, che è nata recentemente e non poteva crescere più di quanto è cresciuta in questi venti mesi.

I passi fatti e ormai consolidati hanno bisogno di ulteriore sviluppo in favore della nostra economica regionale, e questo ulteriore sviluppo si può ottenere con il contemporaneo (o meno) aumento di capitale; quando uno si amplia deve avere più solidità alle spalle, anche con l'ingresso eventuale di una banca straniera - una o più non lo so, sono i responsabili a decidere -, per poter compiere operazioni finanziarie anche con imprese estere che verranno a contribuire al nostro sviluppo sia finanziario che commerciale. Tutti sappiamo che quanto più movimento c'è di lavoro, di operazioni commerciali, tanto più è sicuro un aumento dei nostri redditi, che sono ancora oggi notevolmente dipendenti da entrate statali.

Presidente Ha chiesto di parlare l'Assessore alle Finanze Lavoyer, ne ha facoltà.

Lavoyer (ADP) A me pareva che la mia relazione avesse contribuito a chiarire in maniera abbastanza esplicita quelli che sono gli obiettivi di fondo, gli obiettivi importanti di questa operazione di aumento di capitale. Condivido, e mi pareva che nella relazione fosse esplicito, il fatto che l'aumento di capitale va anche nella direzione di risolvere alcuni problemi meno importanti, tipo quello della sede o altri problemi, ma il problema importante è proprio quello di far fare un salto di qualità all'attuale banca anche dal punto di vista operativo.

Per entrare nel particolare, l'obiettivo di fondo è quello di ampliare l'attuale struttura societaria con l'ingresso di un partner straniero. Qual è la scelta di fondo? E' quella di allargare questa partecipazione ad una banca straniera importante. Ho presentato una griglia aperta per avere tutta una serie di ipotesi, però queste ipotesi vengono a restringersi se andiamo a tradurre in pratica quelli che sono gli obiettivi di fondo che ho elencato. La precisione della ipotesi scelta non può essere ancora definita, perché - come avevo detto bene prima - vi sono in cantiere tutta una serie di studi che dovrebbero cercare di partecipare con la Banca della Valle d'Aosta l'istituzione di intermediari creditizi. Avevo elencato una società di intermediazione immobiliare, un istituto di credito fondiario valdostano, una merchant bank, società del parabancario; quindi tutti questi progetti vanno poi a condizionare anche la scelta dell'eventuale nuovo partner nazionale. L'obiettivo principale è quello di allargare la partecipazione azionaria della banca della Valle d'Aosta ad un partner straniero. Non ci siamo preclusi in questa griglia che ho presentato la possibilità di eventuale allargamento di partner nazionale, sempre che la cosa sia necessaria per concretizzare i progetti che ho prima elencato.

Perché portiamo adesso in discussione questo provvedimento di legge e chiediamo anche l'approvazione di urgenza? Come tutti sapete, l'iter procedurale è molto lungo, quindi prima di avere l'approvazione a questa possibilità di aumento di capitale avremo tutto il tempo per definire meglio i programmi precisi che oggi sono ancora molto indefiniti.

La mia relazione rilevava anche tutta una serie di aspetti negativi dell'attuale condizione della banca, quindi è stata una relazione che fotografava una relazione in maniera abbastanza oggettiva. Chiaramente, rilevando gli aspetti negativi, in positivo vogliamo cercare di risolvere i problemi che abbiamo individuato in questi primo anno di gestione.

Per ripetermi sul discorso degli sportelli, vi dicevo che solo ieri abbiamo avuto un incontro con le casse rurali proprio per definire un programma di comune accordo, in modo che gli indirizzi dell'amministrazione regionale tengano conto, oltre che della presenza sul territorio degli sportelli degli altri soci attuali della banca, anche dell'attuale distribuzione delle casse rurali, visto che le casse rurali non sono una emanazione della Regione però sono nate per iniziativa di legge regionale. Quindi dovremo coordinare questa griglia sul territorio insieme alle casse rurali.

Per rispondere al Consigliere Bich, mi pare che l'obiettivo principale di questo aumento di capitale è quello che va intravisto nelle dichiarazioni che ho fatto nella mia relazione, cioè di cercare di portare questa banca ad un livello europeo; le altre sono comunque degli obiettivi, ma degli obiettivi di minima. In particolare quello della sede è un obiettivo importante perché l'attuale sede è insufficiente, l'individuazione dell'ex albergo Alpino è una ipotesi, non vi è niente di concreto, è una cosa che dovremo valutare e che porterò all'attenzione del Consiglio o delle commissioni competenti.

Presidente Si passa all'esame dell'articolato. Do lettura dell'articolo 1.

Articolo 1 (Oggetto)

1. La Giunta regionale é autorizzata, ai sensi del comma tre dell'articolo 4 della legge regionale 12 agosto 1987, n. 78, concernente "Costituzione di una Banca regionale", a sottoscrivere quote dell'aumento del capitale sociale della "Banca della Valle d'Aosta S.p.A." fino ad un importo di spesa complessivo di lire 17.500 milioni sulla base del seguente piano finanziario:

a) anno 1991: lire 8.750 milioni;

b) anno 1992: lire 8.750 milioni.

Presidente Ha chiesto di parlare il Consigliere Rollandin, ne ha facoltà.

Rollandin (UV) Seulement pour dire que, compte tenu des remarques qui ont été faites de la part de l'Assesseur, les engagements de dépense ne pourront pas être autorisés pour 1991.

Il y a des procédures administratives très longues et de ce fait je pense que l'engagement de dépense pour 1991 c'est presque impossible.

Alors je voudrais seulement remarquer qu'on présente ce projet de loi avec urgence et sur cet aspect on peut discuter, mais pour 1991 on n'utilisera pas les fonds qu'on vient de disposer.

L'autre remarque est plus technique. On parle de "importo di spesa complessivo di...", les possibilités sont plusieurs, peut-être à la fin des pourparlers avec un ou deux partenaires l'engagement de dépense soit seulement de 11 milliards.

On ne peut pas dépasser quand même les 17 milliards, mais toutes les différentes hypothèses donneraient un résultat inférieur; alors on autorise ici "la spesa complessiva di...", mais on autorise aussi une dépense inférieure, j'espère, autrement on risquerait de devoir revenir pour un thème qui est secondaire par rapport au débat.

Presidente Ha chiesto di parlare l'Assessore alle Finanze Lavoyer, ne ha facoltà.

Lavoyer (ADP) Ringrazio il Consigliere Rollandin per la precisazione, e proporrei un emendamento, una aggiunta all'articolo 1 di questo tenore: "fino ad un importo della spesa massima complessiva di lire".

Presidente Poichè la discussione generale è chiusa, se il Consiglio è unanime, possiamo accettare l'emendamento, altrimenti no.

Il Consiglio è unanime sull'aggiunta di una parola che possiamo considerare tecnica nei confronti di un articolo che si richiama all'importo della spesa? Allora pongo in votazione l'articolo 1 nel testo così emendato:

Articolo 1 (Oggetto)

1. La Giunta regionale é autorizzata, ai sensi del comma tre dell'articolo 4 della legge regionale 12 agosto 1987, n. 78, concernente "Costituzione di una Banca regionale", a sottoscrivere quote dell'aumento del capitale sociale della "Banca della Valle d'Aosta S.p.A." fino ad un importo di spesa massima complessiva di lire 17.500 milioni sulla base del seguente piano flnanziario:

a) anno 1991: lire 8.750 milioni;

b) anno 1992: lire 8.750 milioni.

Esito della votazione:

Presenti: 34

Votanti: 33

Favorevoli: 33

Astenuti: 1 (Riccarand)

Il Consiglio approva.

Presidente Do lettura dell'articolo 2.

Articolo 2 (Disposizioni finanziarie)

1. L'onere derivante dalla presente legge, valutato in lire 8.750 milioni per l'anno 1991, grava sul capitolo 35580 del bilancio di previsione della Regione per l'anno in corso e sul corrispondente capitolo del bilancio 1992.

2. Alla copertura dell'onere di cui al comma uno si prowede:

a) per il 1991, mediante utilizzo della somma di lire 8.750 milioni dallo stanziamento iscritto al capitolo 67030 a valere sull'apposito accantonamento previsto all'allegato n. 8 del bilancio per l'anno in corso (Area strutture regionali - Istituzioni finanziarie - C 3.2.);

b) per il 1992, mediante utilizzo per lire 8.750 milioni delle risorse disponibili iscritte al capitolo 67030 del bilancio pluriennale 1991/1993.

Presidente All'articolo 2 c'è l'emendamento presentato dall'Assessore Lavoyer relativo ai problemi finanziari, che recita:

Emendamento Dopo il comma 2 dell'articolo 2 è aggiunto il seguente comma:

c) in deroga all'articolo 44. comma 5, della legge regionale 27 dicembre 1989 n. 90 sono autorizzate le variazioni di bilancio indicate all'articolo 3.

Lo pongo in votazione:

Presenti: 34

Votanti: 21

Favorevoli: 21

Astenuti: 13 (Agnesod, Andrione, Faval, Louvin, Marcoz, Mostac-chi, Perrin, Riccarand, Rollandin, Stévenin, Vallet, Viérin e Voyat)

Il Consiglio approva.

Presidente Pongo in votazione l'articolo 2 nel testo così emendato:

Articolo 2 (Disposizioni finanziarie)

1. L'onere derivante dalla presente legge, valutato in lire 8.750 milioni per l'anno 1991, grava sul capitolo 35580 del bilancio di previsione della Regione per l'anno in corso e sul corrispondente capitolo del bilancio 1992.

2. Alla copertura dell'onere di cui al comma uno si prowede:

a) per il 1991, mediante utilizzo della somma di lire 8.750 milioni dallo stanziamento iscritto al capitolo 67030 a valere sull'apposito accantonamento previsto all'allegato n. 8 del bilancio per l'anno in corso (Area strutture regionali - Istituzioni finanziarie - C 3.2.);

b) per il 1992, mediante utilizzo per lire 8.750 milioni delle risorse disponibili iscritte al capitolo 67030 del bilancio pluriennale 1991/1993.

c) in deroga all'articolo 44. comma 5, della legge regionale 27 dicembre 1989 n. 90 sono autorizzate le variazioni di bilancio indicate all'articolo 3.

Esito della votazione:

Presenti: 34

Votanti: 33

Favorevoli: 33

Astenuti: 1 (Riccarand)

Il Consiglio approva.

Presidente Do lettura dell'articolo 3 e lo pongo in votazione.

Articolo 3 (Variazioni di bilancio)

1. Alla parte spesa del bilancio di previsione della Regione per l'esercizio 1991 sono apportate le seguenti variazioni:

a) in diminuzione:

cap. 67030 "Fondo globale per il finanziamento di spese di investimento"

lire 8.750.000.000

b) in aumento:

cap. 35580 "Spese per la sottoscrizione di capitale sociale di una società denominata "Banca della Valle d'Aosta S.p.A. Banque de la Vallée d'Aoste s.a.

Legge regionale 12 agosto 1987, n. 78.

Legge regionale 23 dicembre 1989, n. 84.

Legge regionale , n. "

lire 8.750.000.000

Esito della votazione:

Presenti: 34

Votanti: 33

Favorevoli: 33

Astenuti: 1 (Riccarand)

Il Consiglio approva.

Presidente Do lettura dell'articolo 4 e lo pongo in votazione.

Articolo 4 (Urgenza)

1. La presente legge è dichiarata urgente ai sensi del comma tre dell'articolo 31 dello Statuto speciale ed entrerà in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nel Bollettino Ufficiale della Regione.

Esito della votazione:

Presenti: 34

Votanti: 33

Favorevoli: 33

Astenuti: 1 (Riccarand)

Il Consiglio approva.

Presidente Pongo in votazione la legge nel suo complesso:

Esito della votazione:

Presenti: 34

Votanti: 33

Favorevoli: 33

Astenuti: 1 (Riccarand)

Il Consiglio approva.