Oggetto del Consiglio n. 301 del 14 novembre 1973 - Resoconto
OGGETTO N. 301/73 - Approvvigionamento di derivati di petrolio ad uso riscaldamento. (Interpellanza)
Dolchi (Presidente) - Risponde l'Assessore Marcoz, se non c'è... C'è illustrazione dell'interpellanza?
Bordon (DC) - ...l'Avvocato Bondaz, ma visto che non c'è.
Per un motivo semplicissimo. Non è che si volesse fare un regalo al Presidente della Giunta, perché penso che sia una castagna molto bollente, una patata bollente. Però, si vedeva attraverso le relazioni di tutti i giornali, come i Prefetti fossero intervenuti. Noi pensavamo che probabilmente già il Presidente della Giunta avesse fatto qualche cosa e volevamo sapere che cosa ha fatto.
Perché, poi, abbiamo saputo che ha riunito tutti i rappresentanti dei distributori, ecc. Vedere a che punto eravamo perché, effettivamente, è un problema importante.
Marcoz (UVP) - La stampa ha ampiamente pubblicizzato la situazione attuale del rifornimento della distribuzione dell'olio combustibile per il riscaldamento sia in Valle d'Aosta che in tutta Italia.
Da parte nostra, sia dell'Assessorato che del Presidente della Giunta, siamo subito intervenuti presso il Ministro De Mita con telegrammi e telefonate. È da circa un mese che siamo in continuo contatto con questo Ministero per sapere l'evoluzione che sta avendo in Italia - e non solamente in Italia ma in tutta la parte d'Europa - questo scottante problema.
Abbiamo fatto continui telegrammi, come ripeto, sia al Ministro sia ad altri Enti petroliferi per accertare la veridicità di quanto veniva detto sui giornali. Infatti nel mio primo telegramma del 19 ottobre chiedevo l'immediato rifornimento ai grossisti petroliferi in Valle d'Aosta perché la Valle d'Aosta, come le altre Regioni montagnose, è quella che ha avuto per prima il sentore di questo gravissimo danno, di questa gravissima situazione che sta avvenendo in tutto il mondo.
Successivamente il Presidente della Giunta ha fatto telegrammi in data 26 ottobre, in data 3 novembre, sempre pregando il Ministro De Mita di renderci edotti di cosa avviene, di cosa sta complottando con il Medio Oriente. Al che il Ministro De Mita si era solamente limitato a precisare che il rifornimento del gasolio, degli olii combustibili è in questo momento scarsissimo in quanto manca, dalla parte dei Paesi produttori in Medio Oriente, il rifornimento alle nostre società che distillano, che raffinano questo prodotto.
E si era solamente limitato, in un primo tempo, a dare delle indicazioni sulle priorità di rifornimento della popolazione. Cioè aveva indicato che i primi a essere forniti erano gli Enti ospedalieri, le case di cura, le scuole. Aveva aggiunto, in un secondo telegramma, che dovevamo rifornire anche gli orfanotrofi, gli ospizi, le scuole, in base al quantitativo che gli era stato dato nell'anno 1972, cioè nella possibilità delle giacenze che c'erano presso le nostre ditte grossiste.
Noi abbiamo continuato a sollecitare il Ministro De Mita e tutti gli Assessori all'Industria e commercio si sono riuniti a Roma il 10 novembre per affrontare di nuovo questo gravissimo problema.
In quella riunione avevamo presentato un documento, concordato con tutti i vari Assessori in cui si ribadiva nuovamente la difficoltà che hanno i paesi di montagna, difficoltà che, tra venti o trenta giorni al massimo, nell'avanzarsi della stagione invernale, anche l'altra parte della popolazione italiana avrebbe sentito questa necessità.
Il Ministro De Mita ci ha risposto che era in studio un piano di rifornimento. Però, nella qualità, nei limiti, non ha saputo darcene notizia. Che c'era, sempre in studio, una distribuzione in percentuale ridotta, cioè stanno predisponendo un piano di razionamento rispetto all'anno '72. Al che noi non siamo rimasti soddisfatti in quanto, se noi riforniamo solamente l'ottanta per cento del prodotto dato nel 1972 significa che i nuovi impianti - che in Valle d'Aosta corrispondono a circa il 30% di aumento - rimarranno senz'altro senza riscaldamento perché, in percentuale, circa la metà della popolazione rimaneva senza riscaldamento. Attualmente stiamo ancora aspettando disposizioni dal Ministro De Mita per sapere come si sono svolti gli avvenimenti.
Ieri solamente il Presidente della Giunta ha ricevuto un telegramma in cui il Ministro De Mita invitava le società petrolifere - vista la gravissima situazione dei Paesi del nord - di fornire prioritariamente i Paesi che stanno al nord.
Allora abbiamo fatto un telegramma nuovamente ieri, in data 13 novembre, in cui il Presidente della Giunta invita sia l'Agip sia tutte le società petrolifere di dare la precedenza assoluta per i Paesi del nord. Questo è quanto c'è attualmente sul piatto e aspettiamo gli avvenimenti che potranno essere favorevoli, cioè più a largo respiro, come potranno essere forse ancora più restrittivi. Di più, in questo momento, non si può dire, in quanto non abbiamo nessuna disposizione dal Ministero dell'Industria e commercio.
Bordon (DC) - Vorrei, dicevo l'altro giorno scherzando, che con l'interpellanza devo semplicemente dire se sono soddisfatto o no. E allora, quasi quasi non le presentiamo più queste interpellanze, tanto più che il Presidente del Consiglio mi deve consentire una brevissima parentesi per tutto il Consiglio.
Quando abbiamo discusso questo Regolamento che, come tutti i regolamenti ha del buono e del cattivo, noi avevamo detto che quando si firmava una interpellanza in quattro, in cinque o in sei, almeno due o tre di questi potessero prendere la parola. Ora, se per caso ancora oggi confermiamo quello che avviene nelle ultime sedute, per cui firmando anche in cinque o sei, è solo uno che prende la parola, io vi garantisco che faremo sei fotocopie dell'interpellanza e la presentiamo, perché io non dico che tutti quelli che presentano l'interpellanza possano e debbano prendere la parola, ma trovo anche assurdo che firmando in quattro, cinque o in sei, solo uno, possa prendere la parola. Perché allora, come dico, presentiamo tante interpellanze uguali e identiche e possiamo prendere la parola. Quindi, anche su questo bisognerà studiare.
Quindi, come penso a questa deroga sul numero di quelli che possono partecipare alla discussione, io vi ripeto che potrei e dovrei soltanto dire: "sono soddisfatto" o "non sono soddisfatto, arrivederci e grazie". Quindi dovrei dire: "non sono soddisfatto".
E mi fa anche dispiacere, in fondo, eh! Mi fa anche dispiacere, in fondo, perché quello che io dico adesso, non è che voglia suonare rimprovero all'Assessore Marcoz perché l'Assessore Marcoz mi sembra che non abbia avuto molta fortuna.
È arrivato, ha occupato subito un posto di Assessore all'Industria e commercio dove si è trovato già quel po' po' di roba dello zucchero sulla schiena, che non era poi neanche forse tutta eredità; l'eredità cioè non era neanche tutto peso da sé provocata. E adesso si trova anche questo.
L'interpellanza che noi avevamo fatta, l'avevamo diretta piuttosto al Presidente della Giunta ancora più che all'Assessore all'Industria e commercio. Perché? Perché pensavamo che come Prefetto potesse dirci qualche cosa di diverso.
Probabilmente - ed è anche logico che sia così - il Prefetto ha delegato l'Assessore all'Industria e commercio per portare avanti questo discorso. Però, mi perdoni l'amico Marcoz, ma io penso che tu abbia una strana concezione di quella che è un'autonomia speciale, specialmente per una Regione come la nostra che, pur non avendo ancora la zona franca - purtroppo - ha dei determinati contingenti. Tant'è vero che abbiamo un Regolamento interno quasi di contingenti che è diverso.
Perché se mi continua a dire: "noi abbiamo scritto e telefonato a De Mita", io vi garantisco che la prossima volta l'interpellanza la farò a De Mita, non la faccio più qui dentro. Perché, allora, è inutile avere un'autonomia speciale con queste riserve sui contingenti, che potranno anche non essere, non darci nessun frutto, niente. Ma mi sembra che abbiamo fatto un telegramma a De Mita perché ci dica che cos'è. De Mita dice che c'è la restrizione, che ne verranno ancora altre e, pertanto, tenuto conto dei sistemi montuosi, dove fa più freddo, vi verrà qualche cosa di più.
Ma io, questo, l'ho letto sul giornale. Ho letto che andremo anche a letto alle dieci di sera perché non ci sarà più cinema, non ci sarà più niente. Ho letto anche che, magari con degli effetti che vengono presi fuori e determinate decisioni che sono prese in Italia con quella leggerezza solita, per me.
Quindi non andiamo a vedere democristiano, non democristiano, repubblicano, socialista. Questo non c'entra niente. Ma si fa per dire, per una costruzione di un discorso.
Ma, arrivati a un certo momento, magari, quando li avrai mandati tutti a letto alle dieci, oppure a casa alle dieci perché non c'è un pezzo di cinema - non che io vada al cinema perché sono anni che non ci vado - ma mi sembra che andranno tutti a casa, accenderanno la luce, e forse il consumo sarà maggiore. Ma queste sono considerazioni personali che mi tengo lì e vedremo in futuro. Ma, dove io non sono assolutamente d'accordo, è su questo fatto.
Ma io so che invece il Presidente ha riunito i distributori, i rappresentanti dei gestori dei distributori e ha chiesto che cosa si poteva fare. Perché io penso che anche il Prefetto, come l'Assessore all'Industria e commercio, attraverso le società che hanno qui in sede, qui in Valle d'Aosta, i distributori - e sappiamo che in molte occasioni hanno avuto degli enormi vantaggi - perché il fatto di avere dei depositi in Valle li ha aiutati per determinate cose. Ebbene, io penso che non si possa rispondere qui: abbiamo scritto a De Mita.
E perché Marcoz non mi fa una bella lettera: caro Bordon, fa l'interpellanza a De Mita.
E allora l'autonomia nostra dov'è a fin dei conti?
Io ritengo che in questo campo qualche cosa si possa fare.
Quindi questo non suona a rimprovero. Tanto è vero che avevo sentito dire che, per esempio, attraverso determinate richieste a questi distributori di benzina, si poteva dire: date, per esempio, il venti o il trenta per cento a questi fornitori, più che distributori di benzina. Quindi fornitori di gasolio, di nafta. Date una percentuale x sul passato.
Quindi un qualche cosa di più costruttivo.
Allora io non sono soddisfatto. Ringrazio l'Assessore Marcoz perché è sempre molto gentile. Ha dato una risposta che per me non è assolutamente esauriente. Ha ritenuto di dire questo. Però vuol dire che da adesso mi rivolgerò al Governo di Roma e a De Mita in questo caso, per sapere quello che si può fare qui. Questo è il discorso.
Dolchi (Presidente) - No, volevo solo, prima di dare la parola al Presidente della Giunta, volevo dire, ricordare al Consigliere Bordon che il Regolamento sì, fa cenno alla possibilità, cioè indica che il Consigliere interpellante può dichiarare se è soddisfatto o no, però precisa anche che può parlare per dieci minuti per motivare la sua soddisfazione o insoddisfazione; quini, non precisa il fatto di alzarsi e dire: "sono soddisfatto o non sono soddisfatto". Dice anche il Regolamento che può illustrare le ragioni per cui è o non è soddisfatto e gli è dato un tempo di dieci minuti. E mi sembra sia abbastanza sufficiente per...
Sull'altra parte, mentre per le mozioni dice che i sottoscrittori di più mozioni, solamente uno può illustrare la mozione, il Regolamento, carente per quanto riguarda le interpellanze, non dice se l'interpellanza può essere illustrata da uno solo dei sottoscrittori o da tutti.
Si è sempre, cioè per consuetudine, considerato che, se la mozione - che dobbiamo considerare un atto più importante - se la mozione può essere illustrata da uno solo, anche se sottoscritta da molti, era ovvio che, in assenza di una precisazione del Regolamento per quanto riguarda l'interpellanza, anche l'interpellanza, se sottoscritta da più Consiglieri, potesse essere illustrata da uno solo. Comunque il Regolamento, in questo campo, non precisa nulla.
È stata una interpretazione che i Presidenti del Consiglio hanno sempre dato, cioè, se la mozione - che in fondo è un atto più importante - può essere illustrata da uno solo, l'interpellanza ...(voce) ...possono parlare tutti, l'illustrazione è quella. Va bene.
Quanto prima sarà riunita la Commissione del Regolamento. Credo che non ci sarà molta discussione se sarà precisato questo elemento, come chiede il Consigliere Bordon.
Su questo argomento aveva chiesto di parlare il Presidente della Giunta.
Dujany (DP) - Ringrazio il Presidente del Consiglio di questa trasgressione al Regolamento del Consiglio, ma mi pareva opportuno di precisare alcune cose in relazione all'intervento degli interpellanti, in modo brevissimo... (voci) ...allora, in termini molto sintetici. Ci troviamo dinanzi ad una restrizione di quantità di gasolio. Il gasolio non è un genere contingentato e la restrizione dei quantitativi di gasolio è dovuta a dei problemi internazionali e a dei problemi nazionali, dei problemi politici, a dei problemi economici, a dei problemi finanziari.
Noi subiamo tutta questa situazione di carattere molto più generale.
So che in questi giorni hanno luogo incontri fra i Ministeri e le società petrolifere con cui il Governo deve fare i conti.
E stanno predisponendo una specie di programma di distribuzione del gasolio, del kerosene ed anche della benzina (che, per adesso, non ci interessa direttamente ma ci interesserà prossimamente) per stabilire un certo tipo di distribuzione in rapporto alle quantità disponibili.
Noi dovremmo inserirci, per la nostra Regione, in questo quadro di accordi di carattere nazionale.
Perché non abbiamo preso provvedimenti sino a questo momento? Perché non era possibile, a seguito dei contatti avuti con i depositi situati in Valle d'Aosta, di stabilire un programma preciso di distribuzione, con determinate percentuali di diminuzioni, in quanto i depositi locali non sono in condizione di garantire le quantità di rifornimento che gli verranno fatte dalle loro varie società, dal centro. Quindi, alle proposte che abbiamo cercato di concordare, di garantire alcuni quantitativi percentuali di consegna e agli Enti pubblici e ai privati, in rapporto ai quantitativi consegnati l'anno scorso, questi depositi locali non sono in condizioni, oggi, di garantire queste consegne per il prossimo mese di novembre e di dicembre, in quanto sono in attesa di avere garanzie di rifornimenti dalle loro società madri che sono poste al centro.
In questi giorni, probabilmente - e penso dopo il 18 novembre - saranno raggiunti determinati accordi. Gli accordi, probabilmente, sono in questa direzione: non tesseramento, perché si parlava anche di un possibile tesseramento. Pare che non ci sia una specie di tesseramento ma si arriverà a una forma di diminuzione di quantitativi di consegna in rapporto ai consumi dello scorso anno, per quanto riguarda il gasolio.
Dovrebbero essere consegnati dalle società petrolifere l'80% dei rifornimenti dati lo scorso anno.
Dovremmo poi, se questo risponderà a realtà e sarà concretizzato, stabilire in che modo garantire la distribuzione alla popolazione, dando la precedenza agli istituti pubblici quali ospedali, scuole, ecc.
Teniamo presente però che la situazione, a questo momento, è assai grave perché, se i quantitativi che saranno garantiti ai vari depositi locali corrisponderanno all'ottanta per cento dei consumi dello scorso anno, vuol dire, in concreto, avere a disposizione circa il settanta per cento dei consumi di quest'anno perché non si tiene conto degli incrementi dei consumi. E quindi, in questa quantità di disponibilità, dovremmo stabilire quanto sarà destinato agli istituti pubblici, quanto potrà essere destinato al consumo dei privati e controllare la situazione giorno per giorno.
Quindi, riassumendo e concludendo: stiamo in attesa di queste direttive di carattere generale affinché si abbia la garanzia dei rifornimenti in sede locale e, in secondo luogo vedremo, in questo quadro più generale, di stabilire determinate priorità in sede regionale.
Le lamentele, in questa situazione, sono moltissime. Si stanno, naturalmente, manifestando dei fenomeni di mercato nero. Si stanno manifestando naturalmente tutti i fenomeni che sono conseguenti a un sistema di restrizione di distribuzione, che purtroppo non sono dei fenomeni piacevoli, ma sono dei fenomeni conseguenti a questa situazione abbastanza difficile e abbastanza grave.