Oggetto del Consiglio n. 300 del 14 novembre 1973 - Resoconto
OGGETTO N. 300/73 - Interpellanze varie riguardanti gli inceneritori. (Interpellanze)
Dolchi (Presidente) - Signori Consiglieri, gli oggetti iscritti all'ordine del giorno ai punti 6, 8 e 9 ritengo che possano essere raggruppati, perché trattano un problema analogo. Se il Consiglio è d'accordo, ai sensi dell'articolo 101 del Regolamento, io proporrei che la risposta delle tre interpellanze illustrate separatamente, avvenga in una volta sola.
È d'accordo il Consiglio?
Non ci sono obiezioni, allora lettura degli oggetti 6, 8 e 9:
6) Interpellation des Conseillers Andrione, Caveri et Fosson: "Construction de deux fours d'incinération";
8) Interpellanza dei Consiglieri Borbey, Chabod, Bondaz, Mappelli: "Problema concernente l'incenerimento dei rifiuti solidi urbani";
9) Interpellanza del Consigliere Manganone: "Ubicazione inceneritore in Comune di Arnaz".
Sur le point 6 il y a quelqu'un qui veut illustrer l'interpellation? Non.
Sur le point 8, les Conseillers de la DC, il y a quelqu'un qui veut illustrer l'interpellation?
Monsieur le Conseiller Manganone, vous parlez? Non.
Hanno chiesto di illustrare l'interpellanza... un Consigliere firmatario dell'interpellanza che può illustrarla?
Borbey (DC) - Dunque, do lettura dell'interpellanza della DC.
(l'interpellanza viene letta)
Quindi, si richiede all'Assessorato Lavori pubblici - e l'altro giorno alla Commissione dei Lavori pubblici era già all'ordine del giorno la bozza per l'appalto-concorso per l'incenerimento dei rifiuti.
Ora io faccio solo una piccola premessa poi, dopo le parole dell'Assessore, se si potrà parlerà anche l'Avvocato Bondaz.
Quindi, visto che è già pronto l'appalto-concorso, la DC vorrebbe interpellare l'Assessorato Lavori pubblici in merito, se questi impianti inerenti all'incenerimento, cioè se l'Assessorato ritiene che l'impianto debba soltanto essere, per non fare - diciamo - una discernita del materiale da incenerire. Cioè noi crediamo che sia bene per un incenerimento che renda, di adottare, forse, ed è questo il punto che vogliano riportare un po' la discussione in Consiglio regionale, il sistema di staccare il materiale da incenerire dal materiale organico, al rimanente materiale.
Materiale organico che, un domani, può essere utilizzato come concime, come qualunque altro, cioè riutilizzato.
Quindi, questo ritengo come premessa da parte mia. Poi Bondaz, anzi, se permettete, Bondaz forse può dire di più.
Pollicini (DP) - Ma, mi pare che forse convenga dare qualche risposta, diciamo così, tecnica, usiamo questo termine, poi entriamo nel discorso politico degli inceneritori, anzi la risposta diremo... (voce) ...potrebbe essere un'idea, magari neanche la peggiore... (voce) ...auguriamo di arrivare a compimento... (voce) ...sì, sì, assieme a tuoi colleghi.
Per quanto riguarda la domanda del Consigliere Manganone in ordine all'ubicazione dell'inceneritore nel Comune di Arnaz, rispondo che c'è stata addirittura una lettera, avanzata dai Sindaci dei Comuni di Arnaz, di Brissogne, di Hône, di Montjovet, di Verrès e di Bard dove è stato possibile trovare, d'accordo con loro, l'ubicazione esatta dell'inceneritore della Bassa Valle.
La lettera dice esattamente questo: "Trattandosi di un problema di cui necessita l'urgente soluzione, i Sindaci dei Comuni di Arnaz, Bard, Hône, Issogne, Monjovet e Verrès si sono riuniti appositamente per una preventiva scelta del terreno su cui installare l'impianto di incenerimento rifiuti solidi e urbani e si sono accordati nell'opportunità che la zona più idonea al riguardo si trova in Comune di Arnaz, sulla destra orografica della Dora Baltea, tra il ponte di Echallod e il confine del Comune di Hône. Si prega pertanto di far intervenire l'apposita Commissione regionale perché tale scelta sia confermata onde poter proseguire nella pratica in questione".
È stato dato mandato all'Assessorato Finanze di interessarsi per l'acquisizione delle aree.
Questa è la risposta che dovevo dare al Consigliere Manganone.
Per quanto riguarda l'altra valutazione, ecco, è opportuno dire questo: intanto non si tratta, rispondo alle due interpellanze anche, di una dichiarata, direi pubblicitazione, ecco, ecco, intenzione dichiarata e pubblicizzata dall'Assessorato Lavori pubblici sul sistema dello smaltimento rifiuti.
Si tratta dell'attuazione della legge 7 marzo 1973, che specifica esattamente che il sistema di eliminazione dei rifiuti è attraverso inceneritori.
Quindi non certo una scelta di Assessorato, ma è la legge stessa.
È evidente che ciò non toglie che, se escono dei mezzi, diremo, tecnici più moderni, non ci debba tornare sopra e seguire una strada migliore.
Però, quello che mi pare importante a dirsi è questo: è stato iniziato, con uno studio, che è raccolto su un fascicolo in data 23 marzo 1971, il primo elaborato per quanto riguarda lo studio dello smaltimento dei rifiuti solidi.
È stata nominata una Commissione tecnica che ha elaborato un primo studio. A questa ha fatto seguito una relazione aggiuntiva, sempre di una Commissione tecnica, formata esattamente dal medico regionale, dall'architetto Bellone, dall'ingegner Grosjacques e dall'ingegner Maione.
Una seconda Commissione è stata poi nominata, chiamata Sottocommissione, dalla Commissione generale. La Commissione generale - che è prevista dalla legge - ha nominato una Sottocommissione tecnica con il compito di elaborare il bando di appalto-concorso per incenerimento inquadrando il tutto secondo quanto era disposto dalla legge.
Questa sottocommissione tecnica cha ultimato i suoi lavori, cioè la sua bozza di concorso per la costruzione e la gestione dell'impianto di incenerimento, per quanto riguarda l'impianto di Aosta est, cioè quello di Brissogne; l'area è stata scelta in località Brissogne.
L'Assessorato Finanze sta trattando l'acquisizione di un'area di ventimila metri quadri in quel Comune.
La bozza di appalto è stata appunto elaborato dalla Sottocommissione tecnica che si è avvalsa anche della collaborazione di un esperto svizzero, un ingegnere di ingegneria sanitaria, Cousin, e di un ingegnere di Milano, consulente per la parte inceneritori della Regione Lombardia, Ingegner Rotta, oltre che da una serie di tecnici locali che vanno dall'ingegnere capo della Regione all'ingegnere capo del Genio civile, all'Ingegnere Chamois, al medico regionale, all'architetto Bellone. Ha elaborato questa, è una bozza, già consegnata a tutti i componenti della Commissione Lavori pubblici, questa settimana. Questa bozza dovrà poi essere fatta propria o variata, comunque esaminata dalla Commissione generale prevista dalla legge del 7 marzo di quest'anno. Commissione generale che deve essere ricomposta, in quanto prevede la presenza di tre Consiglieri di cui due della maggioranza e uno della minoranza e di due Sindaci; quindi so che la Giunta ha già disposto, perché venga messa all'ordine del giorno del prossimo Consiglio, la ricomposizione di questa Commissione a cui andrà il lavoro espresso dalla Sottocommissione tecnica. Per quanto riguarda la domanda che mi pare specifica e cioè la località dove saranno disposti i depositi intermedi, si precisa per quanto riguarda appunto l'impianto di Aosta est, che è l'unico impianto dei due che è stata fatta la bozza per l'appalto-concorso, in quanto la Giunta ha ritenuto, e la Commissione generale ha concordato, che è opportuno partire con un primo impianto e poi fare un secondo impianto, anche perché siamo in un campo di notevolissima e rapidissima evoluzione ed è opportuno esaminare, anche perché è un discorso che riguarda la gestione per venti anni. Quindi errori e non valutazioni così, di quelli che possono essere progressi tecnologici, potrebbero avere due impianti vincolati, mentre è molto più opportuno stabilire un primo impianto e vedere il funzionamento, dopo di che si può partire per il secondo impianto. queste località di deposito intermedio per Aosta est sono: Valpelline, Gignod, Villeneuve, Pré-Saint-Didier e Cogne.
Rispondo alla domanda fatta dall'interpellanza della Democrazia Cristiana, la quale chiede che siano questi depositi coincidenti con le Comunità, se non sbaglio. Ecco, qui la Commissione tecnica la Sottocommissione tecnica ha ritenuto che non si debba procedere in questo senso, perché è un problema così di comunicazione e di confluenze, più che un discorso politico, quale quello delle Comunità montane. Quindi, è un modo di servizi, ecco, di accelerare i servizi.
Il discorso di fondo, mi pare, nelle due interpellanze e, in particolare, in quella della Democrazia Cristiana è sul metodo dello smaltimento dei rifiuti. Premesso che oggi vi sono tre metodi: l'inceneritore vero e proprio, la derivazione di concime, di fertilizzante e il pressaggio, cioè la riduzione in cubi da sessantacinque o ottantacinque centimetri di lato che vengono poi usati per delle scogliere, normalmente per arginature, questa è una tecnica che proviene dal Giappone che, evidentemente, pensa di risolvere anche alcuni problemi dovuti alla particolare orografia del proprio Paese. Sostanzialmente presumo che il discorso possa interessare i primi due tipi di smaltimento rifiuti, cioè l'inceneritore oppure il compostaggio.
La Commissione tecnica ha, direi, osservato parecchio questo tipo di scelta, anche se il suo mandato era quello di procedere attraverso un vero e proprio inceneritore e, nonostante aver esaminato quelle che possono essere le esperienze altrui, consultato dei tecnici a livello universitario, ha concluso, e nelle due relazione che accennavo prima lo ha riportato, che il metodo migliore ancora oggi è quello dell'inceneritore, perché, perché viene fatto valutare un fatto molto importante e cioè il tipo di rifiuti che oggi vengono smaltiti. Questo tipo di rifiuti, man mano, con l'aumento dal cinque al sette per cento, ogni anno, è un tipo di rifiuto che aumenta nella sostanza plastica, cioè una sostanza non biodegradabile e, quindi, una sostanza non trasformabile in concime. Di questo passo si presume, quindi, che nell'arco di dieci anni l'aumento della sostanza cellulosa e della sostanza chimica sia del cinquanta per cento, cioè, il rapporto fra sostanza organica e sostanza inorganica aumenta sempre di più a favore della sostanza inorganica, cioè non trasformabile in concime chimico. Sotto una certa percentuale, sostengono i tecnici e gli studiosi, non è conveniente usare il compost là dove non vi è appunto una sostanza organica di possibile trasformazione. Quindi, questo è uno degli aspetti che è anche corredato da questi dati tecnici e cioè la composizione dei rifiuti di circa 15, 20 anni fa, dava per ogni chilo cinquecento o seicento chilo-calorie, cioè oggi è già a millecinquecento chilo-calorie. Cioè, i Paesi più evoluti aumentano questo potenziale calorifico dei rifiuti, tal che in America è addirittura a quattromila chilo-calorie. Man mano, quindi, che un Paese, direi, si modernizza, si plasticizza, arrivo a dire, perdonatemi l'espressione, cioè rende assolutamente sempre meno conveniente l'indirizzo di trasformare in concime quello che è materia non trasformabile quali quelle sostanze inorganiche.
Tenuto anche conto di un altro fatto - che mi pare estremamente importante - e cioè che vi è una notevole variazione di queste sostanze di rifiuti fra stagione e stagione, fra estate e inverno, cioè il periodo che c'è frutta e quello che non c'è frutta. Anche questo è stato frutto di studi.
E gli impianti che sono oggi, per quanto riguarda il compostaggio - d'altra parte la richiesta che fa la DC che dice, se non sbaglio, esattamente, di far ripetere lo studio dalla Commissione. Fermare quello che è l'attuale studio, vedere un po' se non è il caso di modificare il sistema e passare al compost è anche una richiesta che è arrivata da una ditta che - d'altra parte qui siamo già di fronte alle pressioni di queste industrie che cercano appunto di inserirsi in questa costruzione di impianti di inceneritori - una ditta, l'ATTRII, che rappresenta appunto un impianto di compostaggio, la quale dice "Pregandovi a soprassedere ai lavori fin qui portati avanti nella certezza di trovare nel sistema della compostazione la soluzione ottimale e globale dei vari aspetti del problema stesso. Alla luce degli elementi che hanno formato oggetto di studio della Commissione tecnica, i sistemi della compostazione non erano ancora scientificamente risolti e la soluzione degli inceneritori poteva essere considerata ottimale. Oggi, invece, deve ritenersi largamente superato il sistema che proponiamo alla vostra considerazione". Cioè, siamo di fronte, evidentemente, alla ricerca da parte di aziende di inserirsi in questo appalto-concorso per lo smaltimento dei rifiuti.
D'altra parte c'è da dire questo: che il costo di un sistema di compostaggio è doppio di un inceneritore normale. È doppio perché, comunque, è necessario che, a fianco all'impianto di compostaggio, ci sia l'impianto di incenerimento per le sostanze che non sono trasformabili in materia organica.
C'è da dire di più. Che la decomposizione della plastica, nonostante oggi si legge sui giornali e sulle riviste che si ottengono delle plastiche biodegradabili, non è affatto provata, non è affatto dimostrabile. Almeno, fino ad oggi, quelle che sono le informazioni tecniche, anche a livello universitario, non sono giunte a garantire questa degradabilità delle sostanze plastiche.
L'operazione, poi, del compostaggio è eccessivamente lunga. Si parla di una separazione - prima elettromagnetica delle sostanze - dopo della macinazione, quindi di mettere nel bioreattore per dodici giorni la sostanza per trasformarla in concime chimico.
La trasformazione in concime chimico è tale che, comunque, dipende sempre dalla percentuale della sostanza organica, come dicevo prima, sotto una certa percentuale di sostanza organica non conviene passare al processo del compost.
Dicevo prima ancora che le sostanze di plastica aumentano del cinque-sette per cento, quindi andiamo verso, direi, la tendenza opposta alla convenienza a trasformare in sostanze plastiche.
Abbiamo degli esempi, purtroppo non molto felici. Risulterebbe, da informazione avute, ad esempio, che il Comune di Jesolo, un impianto nuovo di quattro mesi lo ha posto in cessione a prezzo di materiale, non a prezzo di impianto.
Risulterebbe che Torino abbia un impianto di compost che è costato due miliardi di lire e che oggi è stato trasformato in garage per i mezzi della nettezza urbana.
Quindi, mi pare che a questo punto - siccome però l'impegno è notevole sia come spesa sia anche come prospettiva - io propongo, l'ho già proposto alla Giunta e l'ho proposto anche alla Commissione Lavori pubblici, una tavola rotonda, da tenersi nell'arco di un mese, a cui sarebbero invitati, non so, due o tre luminari, cioè due-tre persone validissime che indubbiamente possono essere quelle che in Italia hanno la maggiore esperienza sia a livello universitario che a livello di esperienza, e ad illustrarci, anche per toglierci questo dubbio.
Però un fatto rimane certo, che è opportuno non perdere ulteriore tempo. Cioè, se questo ci costasse il rinvio di un altro anno o due anni, io non so se valga la pena, mi pare che sarà bene porre dei termini tecnici abbastanza precisi, cioè fare questa tavola rotonda, con Consiglieri regionali e questi tecnici, nell'arco di un mese, non dopo. Dopo di che si parte decisamente per l'appalto-concorso, dopo che la Commissione generale proposta dal Consiglio ha esaminato e ha fatto propri i lavori della Sottocommissione tecnica.
Penso si aver riposto. Se ho dimenticato qualcosa, sono a disposizione.
Dolchi (Presidente) - Seguiamo l'ordine delle interpellanze.
Andrione (UV) - Ma il nostro scopo, nel presentare questa interpellanza, era quello di accelerare l'iter burocratico, che ci sembrava stranamente immobilizzato e contrario a quella legge cui giustamente ha fatto allusione l'Assessore che, invece, era stata considerata una legge urgente per rispondere a un bisogno che è sempre più sentito in Valle d'Aosta, dove le immondizie si accumulano da tutte le parti, senza nessuna previsione dell'Ente pubblico per il loro smaltimento.
A titolo personale noi rimaniamo favorevoli agli inceneritori, anche se abbiamo fatto parte di altre commissioni ed abbiamo studiato un pochettino il problema. Ma non credo che sia opportuno entrare - e non sarei molto favorevole alla tavola rotonda - in una discussione sui differenti mezzi di distruzione dei rifiuti solidi urbani, proprio per il fatto che la Valle d'Aosta - e quanto ha detto l'Assessore può essere accettato in linea di massima come questioni tecniche - ma la Valle d'Aosta si trova in una condizione, in un tipo di agricoltura tale per cui i compost non sarebbero utilizzabili in Valle d'Aosta.
E noi affronteremmo un tipo di spesa, un tipo di produzione - perché in realtà si trattava di produrre dei concimi - che poi, tranne qualche sporadicissimo caso di vigneti, non sarebbero utilizzati in Valle d'Aosta.
Non solo, ma il tipo di rifiuti che abbiamo, con delle scalette, perché ci sono dei periodi in cui la produzione è molto più alta, altre che è molto più bassa, ecc... il tipo stesso della Regione ci consiglia, perlomeno immediatamente, di rispondere con un sistema che smaltisca i rifiuti urbani il più presto possibile, nell'arco di breve tempo.
Che cosa si è verificato? Si è verificato già che in queste more - perché hanno iniziato lo studio due anni fa - si sono avute da parte di alcuni Comuni delle iniziative private, diciamo, comunque particolari, che rischiano di complicare soltanto il problema.
A nostro avviso bisognerebbe dare immediatamente esecuzione a quella legge nella quale addirittura avevamo fatto introdurre, credo, d'accordo con il Partito Comunista, un emendamento perché si procedesse all'appalto in termini che effettivamente erano troppo brevi, ma che comunque non è il caso di continuare a prolungare. Tanto più che anche se domani si dovesse arrivare a delle soluzioni differenti, i forni inceneritori sarebbero sempre utili, sarebbero sempre utili e, dato che durano, è previsto l'appalto per venti anni, non è che - visto anche il loro costo e visto il costo di qualsiasi tipo di impianto per la distribuzione dei rifiuti solidi urbani - non è che facciamo della cattiva amministrazione: anzi, è urgente rispondere a questo bisogno e fare immediatamente questi forni inceneritori.
E questo per me, almeno personalmente, vale sia per l'alta che per la bassa Valle.
Bondaz (DC) - Io vorrei fare, prima di ogni altra cosa, una precisazione a quanto ha detto il Consigliere Pollicini. Questa interpellanza non è stata presentata dal gruppo della DC, ma da una parte della DC perché - come avrai visto - il Comm. Bordon non è d'accordo con questa interpellanza.
Non è una impostazione nuova che si vuole portare avanti. Era solo per dire che noi non siamo contrari alla immediata messa in esecuzione di questa famosa legge del 1973 e, anzi, i tempi, se mi posso collegare a quanto ha detto Andrione, bisognerebbe accelerarli in modo da ridurre i tempi di costruzione, diciamo così, di questo inceneritore.
Ma, mi permetta l'Assessore di replicare, non in senso polemico - e prenda le mie parole come le parole di un Consigliere che vuole collaborare alla soluzione di un problema - che la proposta che è stata avanzata non è quella del compost come egli ha voluto, o almeno ho captato nelle sue parole.
La nostra soluzione era quella, viceversa, di portare in aventi, se questo non importasse dei tempi tecnici notevoli, una terza soluzione. Cioè la soluzione del tipo misto che riteniamo essere la più conveniente.
Prova ne sia che, ultimamente, lo stesso Comune di Bologna ha preso e attuato questo tipo di inceneritori.
Con questo non si vuole, evidentemente, dire che ciò che ha fatto il Consiglio regionale, ciò che han fatto le varie Commissioni o Sottocommissioni siano dei fatti negativi, che non vadano bene.
Tutti gli studi sono positivi. È giusto studiare un problema di questa importanza, come ha detto l'Assessore.
La nostra valutazione era: se nel contesto generale di questo problema - e nel qual caso non si dovesse perdere parecchio tempo - non fosse opportuno vedere anche questo nuovissimo tipo di inceneritore che viene portato avanti da alcuni Comuni, potrei poi dare, magari in separata sede, all'Assessore delle documentazioni giornalistiche che non vengono, evidentemente, esclusivamente da parte democristiana, ma direi da parte comunista. Perché ci sono dei motivi veramente tecnici, non è un problema politico questo qui, almeno a mio modesto avviso, è un problema tecnico. Nel senso che il terzo tipo di soluzione, cioè quella dell'incenerimento e del recupero di quelle materie, possono giovare perché, per esempio, in Paesi di avanguardia è avvenuto questo. Anche nel triangolo industriale italiano, questo procedimento di separazione - se possiamo così chiamarlo - o di tipo misto, permette il reinserimento di determinati materiali nel circolo produttivo di tutta una gamma di prodotti - vuoi vedere, non so, la carta, la plastica o cose di questo genere - e, specialmente l'Inghilterra, che sono i maestri in questi campi, cioè praticamente, trovandoci di fronte a un periodo, o a periodi di carenza di materie prime, usano questo sistema per recuperare queste materie prime, diciamo così, reinserirle nel ciclo produttivo e avere così una diminuzione di costi o quello che è.
Era una proposta che noi volevamo fare. Non aveva certamente lo scopo né di fermare i lavori né di contestare il discorso dell'incenerimento, ma di portare avanti, nel caso che ce ne fosse la possibilità, una soluzione che ritenevamo essere, forse, forse migliore alla luce degli ultimi studi che sono stati fatti. Quindi, terminerei con questo: precisando soltanto ancora una volta, perché non vorrei che ci fossero delle... l'Assessore Pollicini, non credo con malizia, ha detto: "Il Gruppo della DC ha portato avanti una soluzione di compost"; guarda caso strano, ci è arrivata una lettera da parte di una ditta. Voglio contestare, se ci fosse stata la minima malizia di mettere insieme le due cose, che ciò non è, dal fatto stesso noi proponiamo una terza ipotesi di incenerimento che non è quella del compost, che veramente è superata - e concordo con l'Assessore Pollicini nel dire questo - perché è usata nei Paesi, diciamo così, nei Paesi Bassi, dove hanno particolari esigenze per quanto riguarda l'agricoltura e roba di questo genere. Grazie.
Manganone (Ind.) - Solo un piccolo suggerimento alla Giunta. Se il progresso tecnologico dovesse consigliarci di adottare altri impianti, altri macchinari o se, per caso, l'impianto pilota di Aosta fosse sufficiente per tuta la Regione, io vorrei che la Giunta non perdesse di vista l'acquisizione dei terreni a Echallod. Grazie.
Dolchi (Presidente) - A questo punto la discussione delle interpellanze dovrebbe essere considerata conclusa. Vedo il Vice Presidente Fosson che alza il dito. Non vorrei aprire la discussione. Ecco, anche Monami alza il dito. No, spetta solamente ai Consiglieri di manifestare la loro approvazione, il loro accordo o meno alla risposta dell'Assessore. Non vorrei aprire una nuova... (voce) ...alla quale teoricamente non potrebbe più rispondere perché ha già risposto.
Fosson (UV) - Je n'ai rien à ajouter à ce qui a déjà dit l'ami Andrione pour l'Union Valdôtaine.
Je voudrais seulement demander à la Junte et à l'Assesseur aux Travaux publics s'il est possible d'avoir une copie, que chaque Conseiller, et une copie de l'étude qui a été fait par la Commission technique, et une copie de la relation qui a été faite ensuite par des techniciens.
Parce que je pense que si le Conseil régional devra s'intéresser, à un certain moment, et examiner l'appalto-concorso qu'on est en train de préparer, il est bien que les Conseillers soient renseignés, pour qui veut lire ces relations en temps utile pour porter le rapport à la discussion qui se fera ici au Conseil régional.
Parce qu'il y a une Commission ad hoc pour ces questions ici et tous les groupes je pense qui sont représentés, mais il est bien que chaque Conseiller qui a envie de s'intéresser à ces problèmes, puisse avoir les documents nécessaires pour se renseigner et porter sa contribution à la discussion.
Voilà, Monsieur le Président ce que je voulais dire. Ce n'était pas pour allonger la discussion ou pour venir moins à un principe du Règlement du Conseil régional.
Dolchi (Presidente) - Allora, con questa richiesta rivolta alla Giunta...
Pollicini (DP) - ...gli ordinamenti del Consiglio. Ma io se faccio questa proposta e, cioè, mi pare che l'argomento sia di estrema importanza e di estrema urgenza. Chiedo se si può fare una disgressione a quella che è la normale prassi e vedere se è possibile. Io vorrei fare una domanda al Consiglio, non so se posso farla, anche perché è opportuno, da una risposta a un'altra, vedere se si procede in un senso o nell'altro. Se si vuol guadagnare tempo.
Cioè, io avevo proposto una tavola rotonda per chiarire, evidentemente, quelle che possono essere oggi le soluzioni alternative che ci possono essere al sistema di smaltimento attraverso l'incenerimento. Se però il Consiglio, nella sua maggioranza, pensa che sia opportuno marciare ormai in questa strada dell'inceneritore, direi eliminiamo quella che è la prospettiva della tavola rotonda e si parte immediatamente demandando i lavori della Sottocommissione alla Commissione generale e, quindi, emanare il bando di appalto-concorso.
Non vorrei aver rivoluzionato tutto quello che è un ordinamento preciso a cui il Presidente, evidentemente, deve mantenere fede.
Andrione (UV) - La proposta è molto... ne parliamo nei corridoi perché anche io ho delle domande ancora da fare ma lo decidiamo poi. Facciamo una discussione che non è all'ordine del giorno. Tutt'al più dovremo fare una mozione per poterne discutere.
Dolchi (Presidente) - Va bene, allora: punto 7 all'ordine del giorno.