Oggetto del Consiglio n. 3422 del 27 gennaio 1988 - Resoconto
OGGETTO N. 3422/VIII - RISULTANZE DELLE ULTIME CAMPAGNE DI RISANAMENTO DEL BESTIAME IN VALLE. (Interrogazione).
PRESIDENTE: Do lettura del testo dell'interrogazione presentata dai Consiglieri Millet e Bajocco:
INTERROGAZIONE
CONSTATATO CHE, nonostante gli ormai ultraventennali interventi regionali, il risanamento del bestiame non può dirsi compiuto,
i sottoscritti Consiglieri regionali del Gruppo comunista
INTERROGANO
l'Assessore regionale competente per conoscere:
1) quanti capi (bovini, ovini, caprini) sono stati sottoposti a controllo della TBC e della brucellosi nella campagna 1987/1988 e quanti in quella 1986/1987;
2) quanti capi sono risultati positivi ed abbattuti e quanti dubbi rispetto alle infezioni da TBC e da brucellosi sia nella campagna 1987/1988 che in quella 1986/1987;
3) quante sono le stalle risultate infette e quante quelle indenni e con quanti capi rispettivamente nelle due campagne sopraricordate;
4) se siano emerse nuove proposte in merito agli interventi da effettuare per un più soddisfacente esito delle campagne di risanamento.
PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare l'Assessore alla Sanità ed Assistenza Sociale Voyat, ne ha facoltà.
VOYAT - (U.V.): I capi controllati per la TBC nella campagna 86-87 sono stati 47338, di cui 9507 vitelli; capi infetti eliminati 5440, di cui 83 vitelli; stalle infette 1461, stalle indenni 1424.
Per la brucellosi, i bovini controllati sono stati 30704, ovini e caprini 6000; sono risultati infetti da brucellosi bovini 1594, ovini e caprini 280; stalle infette 460, stalle indenni 2425.
Sommando questi dati non si arriva alla cifra esatta dei capi abbattuti, perchè ci sono dei capi che sono stati eliminati, ma erano affetti dalle due malattie; pertanto risultano indicati sia da una parte che dall'altra.
I capi effettivamente macellati sono 6894 per la campagna 86-87.
Nella campagna 87-88, al 4 gennaio, capi controllati 36150, mancano però ancora i vitelli nati in autunno 87 e primavera 88; capi infetti ed eliminati 4452, però c'è ancora una parte che devono essere ricontrollati, in quanto dubbi al primo esame e quindi sono dubbi i vitelli da loro nati; stalle infette 1281, stalle indenni 1482.
Per la brucellosi, bovini controllati finora 29015, ovini e caprini 5500; bovini infetti 1110, ovini e caprini infetti 200; stalle infette 421, stalle indenni 2342.
Dei controlli nuovi che si erano istituiti in questa campagna avevamo già parlato anche in Commissione consiliare; è stata istituita una apposita commissione per l'acquisto di animali in altre regioni, che danno quindi l'autorizzazione all'importazione di nuovi capi, poi prove diagnostiche effettuate da veterinari valdostani negli allevamenti di provenienza, questo soprattutto per il Piemonte. Sono stati incaricati alcuni veterinari, che, ogni qualvolta si deve introdurre del bestiame in Valle d'Aosta, vanno in Piemonte a fare le prove, dopo di che se i capi sono sani vengono introdotti, altrimenti si nega l'autorizzazione.
Ci sarà il controllo sui capi provenienti da altre regioni verso maggio-giugno, prima dell'alpeggio. Per il bestiame valdostano che ha svernato in Piemonte ci sarà un ulteriore controllo prima che rientri in Valle d'Aosta, poi ci sono tutta una serie di provvedimenti e verrà inviata una lettera a giorni a tutti i veterinari sui controlli più frequenti da fare negli allevamenti; pertanto, per la tubercolosi è prevista una serie di provvedimenti che i veterinari dovranno fare in quegli allevamenti dove si sono verificati casi di collasso della resistenza, tosse persistente, dimagramento, mastite e cose di questo genere. Seguirà l'esame clinico, prelievo di campioni e, dove è possibile, eventuali ricerche di laboratorio.
La stessa cosa deve essere fatta per la brucellosi. Una raccomandazione in particolare agli allevatori ed ai veterinari per quei capi che abortiscono in alpeggio: il capo dovrà essere allontanato immediatamente, così come prevedono già le disposizioni sanitarie, e deve effettuarsi un controllo più consistente in quel periodo che viene allontanato dall'alpeggio.
PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare il Consigliere Millet, ne ha facoltà.
MILLET - (P.C.I.): Ringrazio l'Assessore per i dati forniti, dai quali si possono dedurre alcune cose; anche se non sono dati definitivi mi pare confermata la tendenza al calo dei capi di bestiame complessivi. Da alcuni anni verifichiamo questa tendenza, che ritengo dovuta anche ad alcune restrizioni di acquisti fuori Valle per ragioni di ordine sanitario. Comunque è un dato che è bene tenere sotto controllo, perché se per diversi anni, a seguito del risanamento, che è giusto che ci sia, si andrà ad un calo continuo di 1000-1500 capi, si arriverà ad un certo momento ad una soglia critica.
Purtroppo anche quest'anno non ci sarà una grossa inversione di tendenza, per cui vogliamo ribadire che è necessario andare a rivedere alcune cose. A mio parere dobbiamo andare a delle scelte più decise. Non so se sarà questo l'anno favorevole, per una serie di motivi, però ritengo che si debba andare al cuore del problema, che fino adesso non siamo riusciti ad identificare.
Ho visto dalle prime sette delibere di Giunta che su 3200 capi viene fuori una media: se la media nella campagna 86/87 è stata di 2300-2400, vediamo che c'è un incremento notevole di un 20%; l'inflazione è aumentata del 5%. Mi pare che qui la valutazione dei capi diventa un problema serio. Capisco che è una scelta, se si ritiene che la cosa primaria non è il risanamento, ma è la questione economica - lo si può anche fare -, però in questo settore c'è qualcosa che non funziona proprio sulla valutazione dei capi.
Abbiamo detto che chi ci guadagna è chi cessa l'attività di allevatore, perchè gli vengono abbattute tutte le bestie e viene risarcito; ma chi sceglie la strada del risanamento deve acquistare nuovi capi e di fatto pagherà di più i capi acquistati e non avrà vantaggi. I vantaggi vanno invece a chi commercializza il bestiame. Questo è un punto delicato che si dovrebbe affrontare, perchè può introdurre dei meccanismi perversi.
Non ho gli elementi per dire che quel capo in Valle d'Aosta ha quel valore, però, in base all'incremento che c'è stato dall'anno scorso di un 20%, mi si deve spiegare per quale motivo il valore del capo in Valle d'Aosta aumenta di questa percentuale quando l'inflazione è del 5%. Posso capire il 5%, ma non il 20%, salvo che non si introducano queste cose, perchè il fatto di aumentare questo valore aumenterà la tendenza alla speculazione. D'altra parte non si vedono grandi benefici e il risanamento rimane sempre un problema all'ordine del giorno.
Sarebbe opportuno, su questo fronte, andare a delle scelte più precise, che vadano alla causa del problema, altrimenti si continua con questo calo dei capi e si rischia di arrivare ad una soglia critica in Valle d'Aosta.
Sollecito l'Assessore a fare per la prossima campagna un passo avanti più deciso.