Oggetto del Consiglio n. 3421 del 27 gennaio 1988 - Resoconto
OGGETTO N. 3421/VIII - VIGILANZA SULL'ESERCIZIO DELL'ATTIVITÀ ODONTOIATRICA IN VALLE D'AOSTA. (Interrogazione).
PRESIDENTE: Do lettura dell'interrogazione presentata dal Consigliere Sandri:
INTERROGAZIONE
La salute del cavo orale e, in particolare, dei denti e dei tessuti paradentali è una esigenza sempre più sentita. L'uso e, talvolta, l'abuso di zuccheri alimentari nonchè la scarsa conoscenza dei meccanismi che provocano le carie dentarie o le malattie gengivali sono fra le principali cause del netto aumento delle patologie odontoiatriche.
Esiste tuttavia nel settore un cronico e colpevole silenzio delle istituzioni sanitarie pubbliche e dei politici che si può ragionevolmente considerare una altra importante causa di disagi odontoiatrici.
Nella nostra Regione, come al solito si è avuto sino ad oggi un solo tipo di intervento: quello contributivo. Determinante invece può essere il ruolo dell'Ente pubblico per il raggiungimento di un più elevato stato di salute odontoiatrica di tutta la popolazione.
In particolare occorre:
- vigilare su "chi" esercita l'arte odontoiatrica, tutelando il cittadino dagli abusi di alcuni odontotecnici o di "odontoiatri", specie stranieri, di cui non si conosce esattamente l'iter formativo;
- incentivare l'aggiornamento professionale dei medici dentisti nonchè l'uso dei migliori materiali protesici o terapeutici (come si è fatto, per esempio per le protesi d'anca nelle convenzioni con le cliniche private);
- svolgere una forte campagna di prevenzione e di educazione sanitaria sia a livello scolastico sia verso gli adulti;
- predisporre un rafforzamento della struttura pubblica ospedaliera ed extra-ospedaliera o, in alternativa, un coordinamento con i professionisti che consenta di stabilire un tariffario unico regionale di riferimento e un elenco dei materiali più opportuni e per cui può essere ammesso il contributo regionale;
Tutto ciò premesso il sottoscritto Consigliere regionale
INTERROGA
l'Assessore regionale alla Sanità ed Assistenza Sociale per conoscere:
- quanti siano gli odontotecnici e gli odontoiatri, attivi in Valle con la specificazione di quelli di nazionalità straniera;
- se si siano verificati dei casi di esercizio abusivo della odontoiatria negli anni 85-86-87;
- quali controlli sono previsti da parte dell'Amministrazione regionale in collaborazione con gli Ordini professionali;
- quali siano attualmente le strutture pubbliche attive nella nostra Regione e con quale personale.
PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare l'Assessore alla Sanità ed Assistenza Sociale Voyat, ne ha facoltà.
VOYAT - (U.V.): Non mi fermerò sulle premesse per non entrare in polemica con il Consigliere Sandri e verrò a quelle che sono le risposte dell'interrogazione.
Devo innanzitutto dire che la Giunta regionale aveva predisposto uno studio per un centro odontoiatrico per infanti in età scolare da istituire in Valle d'Aosta, dopo di che questo studio si è arenato, non tanto per i grandi costi di gestione del centro, ma soprattutto perchè chi avrebbe dovuto gestirlo non dava garanzie di continuità; quindi era a nostro avviso non coerente istituire un centro per un anno con dei costi estremamente alti e senza possibilità di continuazione, in quanto non garantivano e non volevano la formazione del personale che avrebbe poi potuto essere adoperato in loco.
In generale devo dire che sono insorte anche altre difficoltà a trovare una soluzione in questo campo: la prima è l'impossibilità di convenzioni con i medici dentisti, in quanto tutti gli anni scriviamo all'ordine dei medici dentisti per avere una convenzione, ma c'è sempre un rifiuto anche al solo incontro; la seconda è la difficoltà di reperire medici che vadano a lavorare all'unità operativa di odontoiatria e quando li troviamo, dopo un anno o due, dopo aver imparato la professione, se ne vanno ed esercitano la professione come liberi professionisti.
Riguardo alla prima domanda bisogna dire che per gli odontotecnici non esiste un ordine, pertanto è difficile poter dire quanti sono in Valle d'Aosta. Gli odontoiatri sono iscritti nell'albo dei medici ed attualmente sono 22: 17 residenti in Valle d'Aosta e 5 di nazionalità estera, di cui 2 olandesi e 3 tedeschi.
Per la seconda domanda, non risulta, nonostante la segnalazione dell'AMDI (Associazione Medici Dentisti), che ha fatto una segnalazione il 5 ottobre 1987, che si siano verificati casi di esercizio abusivo della professione.
I controlli sull'esercizio della professione non vengono fatti dall'Amministrazione regionale, ma dall'Ordine ed è del mese di novembre l'istituzione di una commissione, da parte dell'Ordine dei medici, sul controllo dell'attività che viene fatta e la rispondenza esatta fra la richiesta di esercizio e la targhetta che viene messa sull'ufficio. Vi è infine il controllo per verificare che chi esercita la professione risulti anche iscritto all'albo.
Per quanto riguarda l'ultima domanda, abbiamo ambulatori dell'U.S.L. siti nella "piastra", con due medici specialisti nella sede poliambulatoriale di via Guido Rey, altri due medici specialisti, un medico specialista a Châtillon e un medico specialista a Donnas.
PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare il Consigliere Sandri, ne ha facoltà.
SANDRI - (N.S.): Questa interrogazione vuole suscitare l'attenzione dell'Amministrazione regionale su un problema molto sentito dalla popolazione, che sta assumendo delle dimensioni preoccupanti. Probabilmente l'aver cambiato l'alimentazione, basata su cibi più raffinati, ha portato ad un grosso incremento di alcune malattie del cavo orale. Di fronte a questa situazione, però, non vi è - mi sembra che l'Assessore sostanzialmente lo abbia confermato - da parte dell'Amministrazione pubblica un'offerta di prestazioni sufficienti, tant'è vero che credo sia un modo comune di riferirsi, quando si pensa ad un dentista, ad un dentista privato piuttosto che ad un dentista pubblico.
È chiaro che ci sono delle difficoltà dal punto di vista organizzativo e il fatto di aver pensato ad un centro di questo genere significa che l'Amministrazione regionale intendeva fare qualcosa per aumentare questo tipo di offerta, che è di 6 specialisti su tutta la Valle.
Penso che debba essere ripreso in mano il discorso del centro, perchè occorre fare un intervento molto complesso in questo settore, in tre direzioni: la prima, sapere esattamente qual è, soprattutto a livello infantile e dell'età evolutiva, nel periodo in cui i denti si cambiano, l'importanza della patologia; la seconda, impartire un'educazione sanitaria per insegnare ai bambini a prevenire queste malattie che sono oltretutto molto onerose e costose; la terza, fare interventi di cosiddetta prevenzione terziaria, cioè interventi che rimettano in sesto situazioni che già sono patologiche.
Da questo punto di vista ci sono una serie di indicazioni dell'Organizzazione Mondiale della Sanità che possono essere a mio parere riprese pari pari ed applicate in Valle d'Aosta, con le quali si interviene con la fluorizzazione, e questo in parte viene fatto dal servizio n. 1. Sempre l'Organizzazione Mondiale della Sanità dice che occorrerebbe fare degli interventi a livello dei 6-8-10 anni, proprio per garantire ai bambini uno sviluppo dentario corretto.
Questa è però teoria, mentre vorrei fare un appello perchè nella pratica si intervenga in qualche maniera per adeguare il livello qualitativo dell'assistenza odontoiatrica pubblica e privata alle richieste della gente, e dal punto di vista della tecnologia, e dal punto di vista dei materiali, e dal punto di vista dei costi, perché non è più possibile che uno debba fare un preventivo per fare delle cure mediche, in quanto il diritto alla salute del cavo orale ad un prezzo dignitoso è un diritto di tutti i cittadini.
Penso che in questo senso la Regione possa intervenire, come possa intervenire verificando la qualità. Apprezzo da parte dell'Assessore che mi dica che sugli odontotecnici non ci sono stati oasi di esercizio abusivo, però sono ancora più contento che l'Ordine dei medici si sia deciso finalmente a fare una commissione che affronti questo problema, e chiederei, da questo punto di vista, all'Assessore, se fosse possibile contattare l'Ordine dei medici anche per organizzare dei corsi di aggiornamento nel settore, in modo che si identifichino le tecniche e i materiali, che sono molto importanti in odontoiatria, che possono consentire alla Regione di pagare i contributi per le protesi, in base alla normativa regionale.