Resoconto integrale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 2652 del 26 febbraio 1987 - Resoconto

OGGETTO N. 2652/VIII - RAPPRESENTANZA DELLA VALLE D'AOSTA E DELLE MINORANZE ETNICHE NEL PARLAMENTO EUROPEO. (Approvazione di mozione).

PRESIDENTE: Do lettura del testo della mozione presentata dal Consigliere Baldassarre:

MOZIONE

Nel corso della presente legislatura, il Consiglio regionale ha avuto modo di discutere, a seguito di una mozione sottoscritta dai Consiglieri Perrin, Voyat, Stévenin, Rolando, Tamone, De Grandis, Lanivi, Fosson, Maquignaz, Ricco, Beneforti e Lanièce, del problema della modifica per la Valle d'Aosta del sistema elettorale per le elezioni del Parlamento Europeo.

Con la mozione di cui trattasi, approvata all'unanimità nella seduta dell'11 gennaio 1984, il Consiglio regionale deliberava "de charger le Gouvernement régional et la Conférence des Chefs de groupe de:

a) entretenir des relations avec les parlementaires européens - et le cas échéant avec les Commissions Spéciales - afin d'être informés avec plus de précision sur l'activité des travaux du Parlement Européen;

b) entretenir des relations avec le Gouvernement central, les autres Régions et les forces politiques présentes au Parlement Italien pour parvenir à abolir l'actuel système électoral et à en constituer un nouveau sur des bases régionales".

Purtroppo, dati i limiti di tempo ristretti, l'iniziativa non ha potuto avere corso e il 17 giugno 1984 gli elettori valdostani furono chiamati ad eleggere i componenti del Parlamento Europeo con il sistema tradizionale già usato per le elezioni del 1979.

Come era facilmente prevedibile, nessun candidato valdostano inserito nelle formazioni politiche tradizionali riuscì ad ottenere un numero di preferenze tale da permetterne l'elezione.

In quell'occasione i Movimenti regionalisti Union Valdôtaine e A.D.P. formarono una lista con il Partito Sardo d'Azione.

Tale formazione politica raggiunse, seppure in modo risicato, il numero di voti necessario per essere rappresentato nell'Assemblea di Strasburgo.

Risultò eletto il candidato del Partito Sardo d'Azione Michele Columbu.

In base però agli accordi sottoscritti tra i Movimenti regionalisti valdostani ed il Partito Sardo d'Azione, era stato sancito il principio della rotazione tra un candidato del Partito Sardo d'Azione, il predetto Michele Columbu, e un candidato dell'Union Valdôtaine, Alexis Bétemps, Presidente del Movimento stesso.

L'Union Valdôtaine, attraverso gli organi di informazione, ebbe modo di esaltare questo accordo che avrebbe consentito alla Valle d'Aosta di aver finalmente la sua rappresentanza in seno al Parlamento Europeo.

Il Segretario del Movimento, Leonardo Tamone, in polemica con i Partiti nazionali, si dichiarò più volte entusiasta di questa soluzione e voti e consensi furono sollecitati dall'Union Valdôtaine su questa formazione che sola poteva garantire ad un valdostano di sedere nell'assemblea di Strasburgo.

Oggi, ad oltre due anni e mezzo, risulterebbe che il Parlamentare eletto, Michele Columbu, non abbia l'intenzione di cedere il posto ad un rappresentante dell'Union Valdôtaine e questo nonostante i voti dell'Union Valdôtaine e degli A.D.P. siano stati determinanti per consentire al Partito Sardo d'Azione di raggiungere il quorum necessario.

Insomma, come dice il noto proverbio: "passata la festa, gabbato lo santo", e i Valdostani, nonostante le promesse dell'Union Valdôtaine, si trovano con le "pive nel sacco".

Tutto ciò premesso,

Il Consiglio regionale della Valle d'Aosta

DELIBERA

1) di sollecitare il rappresentante del Partito Sardo d'Azione a voler rispettare la cosiddetta "staffetta" concordata a suo tempo con l'Union Valdôtaine, al fine di non privare la Valle d'Aosta della possibilità di essere rappresentata nel Consesso Europeo;

2) di prendere gli opportuni contatti con il Governo centrale e con il Parlamento al fine di pervenire ad una modifica del sistema elettorale che consenta alle minoranze etniche di essere rappresentate nel futuro Parlamento Europeo.

PRESIDENTE: Ha chiesto di illustrare la mozione il Consigliere Baldassarre, ne ha facoltà.

BALDASSARRE - (P.S.D.I.): Vorrei subito chiarire che non è mia intenzione intromettermi negli affari interni di movimenti regionalisti. Debbo confessare che chi mi ha ispirato questa mozione è stato un giornalista della RAI, il Sig. Caveri, che, non ricordo bene se una settimana prima o una settimana dopo le elezioni europee, chiamò l'On. Bétemps. Da allora rimasi impressionato, perchè mi chiedevo chi fosse questo nuovo deputato europeo e, a distanza di tre anni, ho creduto opportuno presentare questa mozione per capire effettivamente cosa volessero dire quelle affermazioni.

Nessuno di noi può dimenticare la campagna elettorale fatta dai due movimenti regionalisti, dall'Union Valdôtaine e dagli A.D.P., ed alcune affermazioni rilasciate dal Segretario dell'Union Valdôtaine, Tamone, ad un giornale sardo, "L'Unione Sarda"; fra e altre cose affermava che i voti dell'Union Valdôtaine sono stati determinanti per la elezione dell'On. Columbu. Come me c'è qualche altro Consigliere che ha avuto occasione di conoscere questo deputato a Strasburgo, al quale, in un colloquio alquanto riservato, chiedemmo se era sua intenzione dimettersi da deputato europeo. Premesso che Columbu porta un apparecchio acustico (in più da quell'orecchio...), di dare le dimissioni, fece presente, non aveva nessuna intenzione, anche perchè disse: "prima di arrivare all'On. Bétemps vengono alcuni candidati dei primi non eletti".

Pensavo che fosse una semplice battuta, ma oggi, a tre anni dalle elezioni, le promesse fatte dai movimenti regionalisti in campagna elettorale quando chiedevano voti per il candidato dell'Union Valdôtaine, che avrebbe dovuto sostituire l'On. Columbu a metà legislatura, non sono state mantenute e sono convinto che non si realizzeranno, stando alle affermazioni dell'On. Columbu e da un altro deputato sardo della D.C..

Questa mozione vuole portare un contributo al chiarimento di questo argomento, tant'è vero che ne "La Stampa" dell' 11.2.1987 l'On. Columbu sostiene che "è una questione di proporzioni: il partito sardo ha ottenuto un maggior numero di voti, quindi, il suo rappresentante starà a Strasburgo più del nostro". Quindi, con la prima parte della mozione si vuole invitare, da parte del Consiglio regionale, l'On. Columbu a dare le dimissioni. La seconda parte della mozione riguarda un problema più concreto, che è quello di prendere contatto con il Governo centrale per modificare il sistema elettorale e per far sì che la Valle d'Aosta sia presente con un proprio rappresentante al Parlamento Europeo.

Questa mozione, che intende richiamare i fatti così come si sono verificati, ritengo che meriti un voto favorevole da parte di tutti i rappresentanti del Consiglio regionale. Se questo non dovesse avvenire e le dimissioni dell'On. Columbu non si dovessero verificare, prima della scadenza delle elezioni regionali, ripresenterò mozione analoga. Inoltre, affiggeremo dei manifesti in tutta la Valle d'Aosta per far capire agli elettori, che sono stati presi in giro, cosa significava dare retta a esponenti che chiedevano voti per la Valle d'Aosta.

PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare il Consigliere Segretario Tamone, ne ha facoltà.

TAMONE - (U.V.): Il clima di quest'aula ha avuto momenti difficili e siamo scivolati in una atmosfera che è consona al periodo, che stiamo vivendo, di pre-quaresima. In questo senso vorrei cominciare a rispondere al carissimo amico Baldassarre in due modi; mi sto accingendo a preparare due mozioni, che concerneranno i seguenti argomenti: i rapporti che tiene il nostro amico Baldassarre con i suoi compagni D'Angelo e Rossi ad Aosta e su quali siano i rapporti che corrono, in questo momento, fra i suoi compagni Preti e Romita, con il compagno Nicolazzi.

Non so che cosa centri con i lavori del Consiglio regionale questa prima parte di mozione; la accetto. È qui alla discussione e cercherò di dare alcune risposte serie a queste richieste.

Per quanto riguarda il nostro rapporto con Michele Columbu, è un rapporto serio; per il momento, tutti gli impegni che sono stati presi dall'On. Columbu sono stati rispettati. Quando c'è stato il finanziamento dei fondi europei, questi sono stati correttamente divisi tra il Partito Sardo d'Azione, il Movimento Friuli, l'Unione Slovena, l'Union Valdôtaine e i Democratici Progressisti. Mi pare che in questi termini la cosa stia andando avanti nel migliore dei modi.

Per quel che riguarda alcune affermazioni del Consigliere Baldassarre, altri Consiglieri, che erano a Strasburgo, non sentirono quando il Consigliere Baldassarre pose la domanda all'On. Columbu, se si sarebbe o non si sarebbe dimesso; al contrario, lui ci ha confermato che rispetterà i patti che abbiamo fatto fra partiti.

A questo punto mi corre l'obbligo di fare una affermazione: in quella corsa alle elezioni europee, in Valle d'Aosta non c'eravamo solo noi, c'erano molti altri. Mi permetto di dire sottovoce che se c'è il rischio che qualcuno vada al Parlamento Europeo a rappresentare la Valle d'Aosta, non sarà nessuno dei vostri partiti, soprattutto quello del Consigliere Baldassarre; il rischio è che ci vada l'Union Valdôtaine, il vostro assolutamente no.

Vorrei precisare un'ultima cosa: dopo Columbu, nella lista della circoscrizione della Sardegna, non ci sono quattro candidati, ma ce ne sono soltanto due. Sono persone con cui abbiamo dei contatti e che per il momento ci hanno detto che, quando l'On. Columbu si dimetterà, anche loro si dimetteranno. Quindi, non abbiamo sottratto voti a nessuno, anche perchè, a onor del vero, non è che l'Union Valdôtaine avesse avuto un grandissimo numero di voti. Ribadisco quello che è stato già detto dal Presidente Bétemps, interessato al nostro problema, su altri giornali: la soluzione di cui mi dichiarai convinto allora e che mi convince ancora di più oggi, sperando che la prossima volta si possa ripresentare, è che, invece di prendere centonovantamila voti, ne prenderemo trecentomila, perchè questo è il nostro destino; non possono essercene altri e siamo convinti che saremo al Parlamento Europeo.

Per queste ragioni voteremo contro la prima parte della mozione, al contrario, voteremo a favore della parte della mozione che comprende gli alinea 1, 2 e 3, e il punto 2, dove proponiamo di aggiungere: "Delibera di impegnare il presidente del Consiglio e il Presidente della Giunta a prendere gli opportuni contatti (...)", anche perchè questo è stato il "grimaldello" che ha permesso la presentazione di questa mozione.

A questo proposito bisognerebbe ricordare al Consiglio regionale che di iniziative che garantissero la rappresentanza al Parlamento Europeo della Valle d'Aosta ne sono state prese svariate; qui ho solamente tre copie di mozioni presentate in vari altri momenti in Consiglio regionale da parte di Consiglieri unionisti e di altri gruppi. Voteremo la mozione, perchè non possiamo che essere d'accordo; tuttavia, penso che l'azione che i Presidenti del Consiglio e della Giunta potranno fare per parlare della modificazione del sistema elettorale europeo in questo momento non troverà facile accoglienza, stante l'urgenza di altri problemi.

In questi termini accogliamo quella parte della mozione; speriamo che la Presidenza del Consiglio accetti che venga votata in questi termini e per il resto ringraziamo il Consigliere Baldassarre di averci dato l'opportunità di spiegare in questo Consiglio qual è la situazione dei rapporti fra noi, il Movimento Friuli, il Movimento Autonomista Occitano, l'Unione Slovena, gli A.D.P. e il Partito Sardo di Azione.

PRESIDENTE: Dichiaro chiusa la discussione generale. Ha chiesto di parlare il Consigliere Baldassarre, ne ha facoltà.

BALDASSARRE - (P.S.D.I.): Sempre come battuta, vorrei tranquillizzare il Consigliere Tamone che i rapporti del sottoscritto con le due persone che ha menzionato (di cui adesso non ricordo il nome), sono pessimi. Per quanto riguarda i rapporti fra Preti, Romita e il compagno Nicolazzi, la dialettica interna è sempre utile; ognuno poi sceglie la propria strada. Il nostro Partito è sempre aperto, per entrare e per uscire, e ne abbiamo visti tanti entrare ed uscire, che ormai non si contano più. Siamo andati sempre avanti però; i nostri rappresentanti non sono mancati, sia a livello comunale, sia a livello regionale e non mancheranno per il futuro. Non abbiamo la presunzione di andare nel Parlamento Europeo, voi questa presunzione l'avete; ringraziate sempre partiti nazionali che vi danno una mano per portare avanti questi vostri programmi.

Non volevo, come avevo anticipato, polemizzare, ma ho sollevato un problema che mi sembrava passato nel dimenticatoio. Accetterò l'emendamento proposto dal Consigliere Tamone, ribadendo che sulla prima parte della delibera tornerò di nuovo prima della fine della legislatura, per sentire chi è che non mantiene i patti. Io sono convinto che sarà Columbu.

PRESIDENTE: Il Consigliere Baldassarre ha accettato l'emendamento proposto dal Consigliere Tamone; pertanto, la mozione deve essere intesa nel seguente modo: il punto primo, "Nel corso della presente (...)"; il punto secondo, "Con la mozione di cui trattasi (...)"; il punto terzo, "Purtroppo, dati i limiti di tempo ristretti (...)".

Tutto il resto viene cancellato, ivi compreso il punto 1) del deliberato; il punto 2) diventa 1) e anzichè "di prendere gli opportuni contatti (...)" diventa "di impegnare il Presidente del Consiglio regionale e il Presidente della Giunta regionale a prendere gli opportuni contatti (...)".

Ha chiesto di parlare il Consigliere Sandri, per dichiarazione di voto; ne ha facoltà.

SANDRI - (N.S.): Il voto del Gruppo consiliare di Nuova Sinistra sarà favorevole alla seconda parte, così come richiesto dal Consigliere Tamone, perchè riteniamo questo un fatto importante. Concordo sul fatto che parlare dei panni in casa d'altri non è molto cortese; il nostro piccolo Movimento ha fatto un accordo elettorale con il Parlamento Europeo, con una piccola formazione italiana che si chiama Democrazia Proletaria, che peraltro ha raggiunto soltanto un eletto in tutto il territorio nazionale. I nostri rapporti sono buoni, però non mi farebbe assolutamente piacere che altri intervenissero su questa cosa.

Credo invece che sia un problema estremamente importante, e che è stato invece sottovalutato nel dibattito, quello sulla revisione del sistema elettorale; può anche darsi che sia vero, come dice il Consigliere Tamone, che l'aria che tira a Roma non sia eccezionale, ma credo che noi dobbiamo essere sufficientemente capaci di portare un nostro contributo per la risoluzione di questo problema. Il sistema elettorale scelto per le elezioni europee è sicuramente un sistema indecente, perchè non tutela le minoranze sancite dalla Costituzione, con le Regioni a Statuto Speciale, che vengono del tutto dimenticate.

Se per qualche regione può essere stato trovato l'inghippo, per cui il loro numero diventa interessante dal punto di vista dell'applicazione del meccanismo sull'assegnazione dei seggi, come può essere per le province autonome di Bolzano e di Trento, per la nostra Regione diventa assolutamente iniquo ed è praticamente impossibile avere un qualsiasi parlamentare regionale. Per questo motivo credo sarebbe importante, non soltanto approvare questa mozione, ma approvarla con la voglia di farla applicare.

Personalmente, ritengo, come ho detto più volte, che con Roma dobbiamo essere molto rigidi. Volevo citare il caso della Groenlandia, che era nella CEE con una popolazione di circa duecentomila abitanti ed aveva quattro rappresentanti nel Parlamento Europeo: a furia di "scocciarli", i Groenlandesi hanno votato un referendum contro la permanenza della loro Regione all'interno della CEE. Credo che la CEE sia rimasta scottata e penso che ribattere su questi problemi non sia assolutamente da sottovalutare.

PRESIDENTE: Pongo in votazione la mozione nel testo così emendato:

MOZIONE

Nel corso della presente legislatura, il Consiglio regionale ha avuto modo di discutere, a seguito di una mozione sottoscritta dai Consiglieri Perrin, Voyat, Stévenin, Rolando, Tamone, De Grandis, Lanivi, Fosson, Maquignaz, Ricco, Beneforti e Lanièce, del problema della modifica per la Valle d'Aosta del sistema elettorale per le elezioni del Parlamento Europeo.

Con la mozione di cui trattasi, approvata all'unanimità nella seduta dell'11 gennaio 1984, il Consiglio regionale deliberava "de charger le Gouvernement régional et la Conférence des Chefs de groupe de:

a) entretenir des relations avec les parlementaires européens - et le cas échéant avec les Commissions Spéciales - afin d'être informés avec plus de précision sur l'activité des travaux du Parlement Européen;

b) entretenir des relations avec le Gouvernement central, les autres Régions et les forces politiques présentes au Parlement Italien pour parvenir à abolir l'actuel système électoral et à en constituer un nouveau sur des bases régionales".

Purtroppo, dati i limiti di tempo ristretti, l'iniziativa non ha potuto avere corso e il 17 giugno 1984 gli elettori valdostani furono chiamati ad eleggere i componenti del Parlamento Europeo con il sistema tradizionale già usato per le elezioni del 1979.

Tutto ciò premesso,

Il Consiglio regionale della Valle d'Aosta

DELIBERA

1) di impegnare il Presidente del Consiglio regionale ed il Presidente della Giunta a prendere gli opportuni contatti con il Governo centrale e con il Parlamento al fine di pervenire ad una modifica del sistema elettorale che consenta alle minoranze etniche di essere rappresentate nel futuro Parlamento Europeo.

ESITO DELLA VOTAZIONE

Presenti, votanti e favorevoli: 27

Il Consiglio approva all'unanimità