Oggetto del Consiglio n. 2540 del 15 gennaio 1987 - Resoconto
OGGETTO N. 2540/VIII - PROGETTO ESECUTIVO DEL RACCORDO AUTOSTRADALE VALDOSTANO TRA IL SISTEMA TANGENZIALE DI AOSTA E IL TRAFORO DEL MONTE BIANCO.
PRESIDENTE: Ha chiesto la parola il Consigliere Aloisi; ne ha facoltà.
ALOISI (M.S.I.): Il sottoscritto, a nome del Movimento Sociale Italiano, ha sempre sostenuto la necessità e soprattutto l'urgenza della costruzione dell'autostrada Aosta-Courmayeur, per alleggerire le correnti di traffico che attualmente gravitano sulla Statale 26 e che hanno causato sino ad oggi centinaia di morti e feriti, nonché notevole disagio alla popolazione locale.
Abbiamo sostenuto questa necessità anche per inserirci nelle grandi direttrici del traffico internazionale. Sul versante francese i lavori di costruzione del tronco autostradale che collegherà Le Fayet a Chamonix è già in fase di ultimazione, mentre noi siamo ancora qui a discutere sulla necessità o meno e sull'efficacia o meno di questa grande opera autostradale: ogni ulteriore ritardo da parte nostra sarebbe imperdonabile.
Al di là della sua breve estensione di soli 34 km, questa sarà la prima autostrada ecologica d'Europa e con essa, agli inizi degli anni 90, si avrà una completa connessione tra le reti autostradali italiana e francese, attraverso il traforo del Monte Bianco.
Sono convinto che da questa grande opera si otterranno notevoli benefici per la Valle d'Aosta, che deriveranno da una maggiore sicurezza offerta dalla viabilità autostradale e da una migliore protezione dagli agenti atmosferici (neve e gelo). Ne deriveranno benefici all'attività turistica regionale, poiché le correnti del traffico sia commerciale che turistico della fascia nord-occidentale dell'Europa transiteranno, per forza di cose, attraverso la nostra Regione, portandoci senz'altro quel beneficio economico e turistico che ognuno di noi si augura, anche se, su questo argomento, le posizioni di alcune forze politiche sono alquanto divergenti.
Questa autostrada avrà una lunghezza di 34 km, dei quali ben 23 saranno in galleria e 4 in viadotto. Solo i restanti 8 km. saranno all'aperto.
Sicuramente si tratterà di un'autostrada nella quale il problema della difesa dell'ambiente sarà stato preso in notevole considerazione. Qualcuno potrebbe obiettare che si sarebbe potuto fare di più e di meglio: potrei anche essere d'accordo, però ciò non toglie nulla alla validità e soprattutto all'urgente necessità di quest'opera.
Alcune critiche ed osservazioni, sollevate dai Colleghi negli interventi precedenti, saranno anche giuste, però permettetemi di osservare che a tutt'oggi abbiamo già perso troppo tempo, per cui ora è necessario passare con urgenza dalle parole e dalle chiacchiere ai fatti.
La battaglia condotta in Consiglio da alcune Forze politiche è stata senz'altro costruttiva per la difesa dell'ambiente, per la tutela del suolo e, a mio avviso, ha dato anche i suoi frutti. Questa, infatti, è la prima autostrada ecologica ed al suo progetto, inoltre, è stata applicata la procedura della valutazione dell'impatto ambientale, imposta al progetto originale da un'apposita Commissione di urbanisti ed ambientalisti, presieduta dal prof. Franco Karrer.
Mi pare quindi che le osservazioni ed i suggerimenti degli ambientalisti siano stati presi nella loro giusta considerazione. Ne deriva che io ritengo veramente superflue ulteriori polemiche in questo senso.
Il Movimento Sociale Italiano ha sempre sostenuto la tesi che la natura deve essere al servizio dell'uomo e non l'uomo al servizio della natura. Come forza di opposizione avrei potuto anch'io sollevare problemi, osservazioni, contestare metodi e sistemi, ma responsabilmente devo riconoscere l'urgenza e l'improrogabile necessità dell'inizio dei lavori di questa grande opera che porterà notevole beneficio anche e, forse soprattutto in campo occupazionale. Credetemi, ma questo non è un aspetto di poco conto.
Se debbo muovere una critica a questa Giunta ed a questa maggioranza, è quella di aver permesso che si perdesse troppo tempo e forse di non aver preso sufficientemente a cuore e con urgenza questo problema. Quando l'autostrada sarà stata realizzata noi saremo più legati all'Europa.
Certamente un'opera di queste dimensioni crea delle situazioni di conflittualità tra le parti: vi sono in gioco troppi interessi economici e soprattutto vi è in gioco una girandola di miliardi, cosa non certo indifferente.
È su questo tema che si misurerà il confronto tra la maggioranza e l'opposizione, o almeno tra la maggioranza e la "nostra" opposizione. Su questo tema noi porremo la questione morale, che non deve essere considerata come facile proclamazione moralistica, ma come concreta applicazione di metodi politici nuovi, alla cui base vi siano serietà, competenza, professionalità e soprattutto trasparenza amministrativa.
È su questo tema che il Movimento Sociale Italiano sarà particolarmente attento e vigile; su questo tema ci confronteremo con la maggioranza e su di esso faremo il nostro dovere di opposizione. Grazie.
PRESIDENTE: Ha chiesto la parola il Consigliere Segretario Breuvé Lilliana; ne ha facoltà.
BREUVÈ Lilliana (P.S.I.): Mi spiace che non sia presente il Consigliere Sandri...
SANDRI (fuori microfono): Ci sono, ci sono.
BREUVÈ (P.S.I.): Ah, sono contenta! Ascoltando alcune considerazioni inerenti al turismo, fatte questa mattina dal Consigliere Sandri, devo purtroppo constatare che io non le condivido perché legano l'autostrada al turismo sulla base di vecchie realtà economiche strutturate su di una vecchia concezione del turismo che lo considera come un'attività legata al viandante o al mercante di passaggio.
Oggi il turismo si sviluppa diversamente ed è legato in maniera indissolubile alla presenza di rapide vie di comunicazione. Ne fa fede il successo dei grandi viaggi organizzati e delle grandi agenzie che, in poche ore, trasportano in modo molto accurato tutta la loro clientela in qualsiasi parte del mondo.
Tutti sanno che la nostra società corre molto in fretta e che la velocità è una delle caratteristiche più importanti e decisive della nostra epoca, anche nella scelta del modo in cui trascorrere il tempo libero.
Se il turista sa di poter raggiungere l'alta Valle senza eccessive perdite di tempo, sicuramente l'inserirà nei suoi itinerari.
Vorrei tornare indietro di qualche anno per ricordare che cos'era la bassa Valle prima che il tratto Quincinetto-Aosta entrasse in esercizio. Sarebbe anche interessante controllare gli interventi fatti allora (e mi spiace di non averlo fatto) in questo stesso Consiglio. La bassa Valle, che è li a darci una prova lapalissiana dei risultati che si possono conseguire, è un tipico esempio di quelle zone turistiche che hanno saputo cogliere al volo il passaggio di una corrente di traffico nelle loro vicinanze, riuscendo a trasformare le loro condizioni di vita da ordinarie a straordinarie.
In questa gara si sono maggiormente distinte le stazioni di Cervinia e Saint-Vincent che sono riuscite più di altre ad offrire all'ospite servizi e qualità.
Cervinia si è inventata addirittura l'appellativo di "prima della classe" e ricordo questo particolare approfittando del fatto che è qui presente il Consigliere Maquignaz.
I paesi minori, Consigliere Sandri, saranno costretti a modificare i loro atteggiamenti e le loro scelte, e ciò proprio sulla base della teoria che sostiene: "là dove c'è una strada c'è anche l'uomo". Quindi il nostro turismo, anche in seguito alla scelta che noi facciamo oggi, sarà obbligato a modificare i propri atteggiamenti.
Non mi piace che si continui a dire che l'autostrada fa "scivolare" oltre la Valle d'Aosta la gente in transito. Io voglio ribaltare il problema dicendo: "Ma chissà perché non dovrebbe farla scivolare dentro la Valle d'Aosta?" Si continua a dire che l'autostrada ci dovrebbe portare via della gente, ma qualcuno dovrebbe arrivare comunque! Questa osservazione quindi non mi trova assolutamente consenziente.
La nuova arteria autostradale può anche incentivare lo sviluppo delle valli laterali, specie se si interverrà con una valida politica di promozione turistica.
Non voglio inserirmi nella discussione sul tema: "Autostrada sì, autostrada no", perché l'hanno già fatto altri miei Colleghi, ma ribadisco che le vie di comunicazione sono decisive ai fini dello sviluppo del turismo più organizzato e moderno, e perciò colgo l'occasione per portare all'attenzione della Giunta e dell'intero Consiglio regionale anche il problema dell'aeroporto, così possiamo "chiudere il cerchio" in tema di comunicazioni. Grazie.
PRESIDENTE: Ha chiesto la parola il Consigliere Torrione; ne ha facoltà.
TORRIONE (P.S.I.): Io credo che la seduta odierna rappresenti un fatto importante per la nostra vita, e dico "nostra" riferendomi sia al Consiglio che a tutta la collettività. Oggi si è determinata una totale inversione di tendenza e, anziché parlare di autostrada, finalmente si parla di tutela ambientale.
Visto che il carro del vincitore era quello della tutela ambientalista, anche i più restii ci sono saliti sopra senza aspettare il carro successivo. È un dato di fatto estremamente positivo, perché sta a significare che le affermazioni che sono state fatte in questa sede, in buona fede o in malafede, d'ora in poi peseranno notevolmente sulle future decisioni di questo Consiglio.
Non si potrà più dire che certi principi vanno applicati all'autostrada e non ad altre opere, perché d'ora in avanti la tutela dell'ambiente, stando almeno a quanto si è coralmente propugnato questa mattina, verrà assunta come elemento centrale della politica della nostra Regione.
Che questa situazione sia stata sollecitata dalla costruzione di una autostrada che avrebbe potuto sconvolgere l'assetto ambientale della nostra Regione, diventa una circostanza doppiamente meritevole, innanzitutto perché è stato affrontato il discorso della tutela ambientale inerente un'opera di grande portata, e poi perché sono emerse delle acquisizioni culturali, che finalmente ci hanno fatto intendere che l'approccio nei confronti dell'ambiente deve essere ugualmente importante, sia che si tratti della costruzione di una autostrada, sia che si tratti di una piccola strada interpoderale.
Questo è molto importante, perché fino a poco tempo fa certe acquisizioni culturali erano patrimonio quasi esclusivo delle associazioni ambientalistiche o di quegli ambientalisti che erano guardati con un certo sospetto. Ho appreso con molto piacere e soddisfazione che il Consigliere Aloisi abbia addirittura definito questa autostrada, andando forse un pochino al di là...
BALDASSARRE (fuori microfono): Molto, molto!
TORRIONE (P.S.I.): ...del consentito, come: "Un'autostrada ecologica". Probabilmente la frenesia ecologica ha suscitato nei Consiglieri qualche velleità. È un fatto estremamente positivo, perché anche in questa sede, un paio di anni fa, sarebbe stato molto difficile fare certi discorsi. Il fatto che il nostro modo di essere si sia concretizzato in uno studio di valore scientifico sta a significare che, d'ora in avanti, questo studio rappresenterà un punto di riferimento per qualunque altra iniziativa che si farà in Valle d'Aosta. Si può dire che ci si sta incamminando lungo una via senza ritorno.
Le affermazioni ed i contenuti scientifici di questo studio contribuiranno ad evitare impatti brutali da parte di altre opere che potrebbero turbare l'equilibrio, peraltro già così precario, di questa nostra Regione.
Visto il risultato positivo ottenuto con l'esecuzione di un progetto esecutivo accompagnato da uno studio sull'impatto ambientale, ritengo opportuno fare uno sforzo ulteriore. Prendendo a prestito lo slogan che il Ministero dell'Ambiente ha addirittura inserito in uno "spot" pubblicitario: "Il Ministero dell'Ambiente dà la parola a chi non ce l'ha", sarà bene che noi, per primi, per non essere in ritardo e per evitare che qualche provvedimento ci cali dall'alto, ci diamo una normativa sull'impatto ambientale.
Non è sempre vera, infatti, l'affermazione che ci vuole prima una legge-cornice, perché abbiamo visto che, tutto sommato, si possono realizzare studi pregevoli sotto l'aspetto scientifico, come quello che ci è stato sottoposto, anche in assenza di una legge-quadro.
Dico questo perché una nostra proposta di legge sull'impatto ambientale, presentata due anni fa, è rimasta ferma in attesa di una legge-quadro che non è mai arrivata. Pertanto io riaffermo e sottolineo che noi, alla luce della determinazione che oggi assumiamo come Consiglio regionale, intendiamo rimettere in discussione il problema di una normativa più idonea alle caratteristiche paesaggistiche ed ambientali della nostra Regione, più rispettosa della qualità della vita ed in sintonia con le esigenze della popolazione della nostra Regione.
Poiché il Ministero dell'Ambiente sta predisponendo un progetto su questo specifico argomento, evitiamo di essere costretti a decidere sotto l'assillo dell'urgenza che ci viene sollecitata da altri, oppure di arrivare in ritardo.
Abbiamo sentito dire che questo studio sull'impatto ambientale costituisce, come avevamo già riconosciuto e sottolineato anche noi, un "fiore all'occhiello" per la nostra Regione. All'Assessore competente ricordo che lo sforzo successivo dovrebbe essere quello di dare un contenuto legislativo alla normativa sull'impatto ambientale, anche perché sarebbe ben peggiore l'eventualità di dover subire una normativa di carattere generale che ci vedrebbe ripetere tutte quelle difficoltà che già abbiamo sperimentato nell'applicazione della legge Galasso.
Il Consigliere Tonino, con una definizione che io condivido, ha detto che, tutto sommato, questo studio "è rivoluzionario". Io credo che, sotto la spinta dell'emozione che esso ha suscitato in questo Consiglio, noi dovremmo andare avanti lungo questa stessa strada.
È chiaro che si tratta di percorrere un cammino irto di difficoltà, ma io credo che si sia ormai acquisita quella sensibilità che può consentirci di varare un simile provvedimento in tempi relativamente brevi.
È inutile tornare su argomenti che abbiamo già dibattuto a lungo. Non si tratta di mettere in discussione per la centesima volta il dilemma: "Autostrada sì, autostrada no", o di rimettere in discussione vecchie e stantie argomentazioni a sostegno di una tesi o dell'altra.
L'autostrada è ormai una realtà, o almeno così dovrebbe essere. Auguriamoci solo che parta in fretta e per questo diciamo al Presidente della R.A.V. di assumere tutti quei provvedimenti atti a far decollare quest'opera così monumentale nel più breve tempo possibile.
Al di là di questo, però, io ritengo opportuno sottolineare l'assoluta necessità di quest'opera, utile non solo sotto l'aspetto turistico, ma soprattutto per inserire la nostra Regione nel più vasto contesto europeo.
Quella tanto criticata (peraltro in termini estremamente puntuali e precisi) relazione sul traffico dichiara giustamente che la Valle d'Aosta non può rimanere come una specie di collo di imbuto o come una strozzatura, quasi tagliata fuori dai traffici di prospettiva europea.
Io ho apprezzato le argomentazioni del Consigliere Sandri contro la costruzione dell'autostrada e che sono parte integrante del patrimonio culturale della forza politica alla quale egli appartiene. Però questa mattina egli ha detto che la storia della Valle d'Aosta non deve essere confusa con la storia delle sue strade. Io credo invece che sia esattamente il contrario e cioè: la nostra Regione ha un aspetto tutto particolare e peculiare proprio per essere stata per millenni una specie di "carrefour". Nel corso del tempo vi si sono stratificate diverse culture proprio perché essa è situata al confine di tre Stati ed ha svolto il ruolo di "couloir".
Non è vero che la nostra storia sia solo il risultato di un isolamento: per conto mio su questo aspetto bisognerebbe fare un discorso di tipo culturale un po' diverso, perché la nostra storia credo sia anche il risultato dell'apporto di culture diverse che "si sono insediate" in Valle d'Aosta proprio per la sua specifica posizione geografica.
La nostra Regione ha delle peculiarità che le derivano dalla sua cultura e dal suo patrimonio etnico e linguistico, ma, per difendere le sue peculiarità e la sua cultura, essa non deve chiudersi in una specie di "cul de sac" e l'autostrada può contribuire ad aprirla verso orizzonti diversi.
D'altronde non è una scelta che facciamo noi, ma è una scelta che in fondo è già stata fatta; i due trafori hanno collegato in modo diverso la nostra Regione con le zone confinanti ed ora si tratta solo di non essere antistorici e di voler ad ogni costo prefigurarle uno sviluppo che andrebbe contro i tempi e contro la storia.
Dall'apertura dei trafori in poi, la nostra collettività, per la mancanza di un idoneo e corretto collegamento stradale, è vissuta per quasi un ventennio in una specie di stato di emergenza permanente.
Questo ha influito sullo stesso modo di essere della nostra collettività. L'alta Valle è stata sconvolta ed il modo di vivere delle località attraversate dalla superstrada, demonizzata dai T.I.R., è stato alterato sul piano culturale, se non addirittura sul piano sociale, dal continuo fluire dei mezzi pesanti che poi si sono imbottigliati ad Aosta ed hanno trasformato la circonvallazione nord in un elemento divisorio della stessa collettività aostana, che ha tagliato in due la città.
Eppure una previsione urbanistica di venti anni fa intendeva realizzare una circonvallazione idonea per tenere lontano il traffico pesante. Ricordo questa coincidenza con un po' di autocritica perché è giusto che ogni tanto gli Amministratori verifichino se le loro scelte passate sono state oculate o meno.
Non c'è molto da aggiungere, però io vorrei sottolineare certe coerenze politiche, perché spesso le forze politiche si confrontano in quest'aula anche attraverso i loro atteggiamenti.
Ebbene, io credo di poter rivendicare alla forza politica che rappresento di aver mantenuto fin dall'inizio, su questo argomento, una notevole coerenza di comportamento. Non rivendichiamo questa coerenza per vantarci d'essere stati "i più bravi" o "i più belli", ma la rivendichiamo perché ogni tanto bisogna evidenziare il contributo di una Forza politica.
Noi abbiamo detto "sì" all'autostrada fin dall'inizio, e non stiamo qui a ripetere le motivazioni che ci hanno spinto a dare il nostro assenso immediato e convinto alla sua realizzazione, però ci siamo anche resi conto che quell'opera non poteva attraversare "ad ogni costo" la nostra Regione.
Nei limiti del possibile, perciò, abbiamo cercato di coniugare un'equazione ben difficilmente coniugabile, quella cioè di conciliare il progresso con il rispetto dell'ambiente. Il dramma dei nostri giorni forse è legato proprio alla difficoltà di questa conciliazione. Ogni opera, infatti, ogni infrastruttura ed ogni azione dell'uomo ha dei riflessi nei confronti dell'ambiente e provoca senz'altro delle turbative.
Si tratta pertanto di attenuare nel migliore dei modi possibili questa turbativa e lo studio sull'impatto ambientale dell'opera ha appunto lo scopo di perseguire questo obiettivo molto importante.
Da una parte, infatti, l'autostrada non estranea la Valle d'Aosta, in omaggio ad una mitica ed arcadica Regione che non esiste più, da un processo di sviluppo che le deve essere congeniale, e dall'altra cerca di temperare o di contemperare, sempre che sia possibile, le esigenze del nastro di asfalto con le più che legittime esigenze di tutela delle prerogative paesaggistiche ed ambientali della nostra Regione.
Mi si consenta di dire che lo studio sull'impatto ambientale, pur con tutti i suoi limiti, può essere additato ad esempio e che la Regione Valle d'Aosta deve esserne giustamente fiera. Do atto al Collega Tonino di aver colto l'aspetto centrale della procedura applicata ad un progetto esecutivo, che è frutto di un accorgimento utilizzato solo a metà, perché la procedura per la tutela dell'impatto ambientale merita di essere applicata in un contesto più generale, dal momento in cui si ipotizza qualsiasi opera sino al momento in cui la si realizza.
Nonostante questo limite, la procedura seguita per la tutela dell'impatto ambientale ha evidenziato, in modo estremamente preciso e puntuale, tutti gli elementi di contrasto con l'eco-sistema e con le sue componenti. L'aver analizzato anche il problema della flora e della fauna con una minuzia ed una precisione così meticolose da far sorridere il Consigliere Maquignaz, che ha notato come abbiano collocato i camosci anche là dove essi non ci sono mai stati, testimonia che lo studio ci presenta una visione complessiva dei riflessi dell'opera sui vari fattori ambientali, siano essi intesi come flora e fauna, o come inquinamento atmosferico.
Nei confronti di quest'ultimo aspetto, mi permetto di ricordare che forse è vero, come dice lo studio, che la tipologia costruttiva dell'autostrada, consentendo un flusso di traffico più fluido, forse attenuerà l'inquinamento atmosferico, però credo di poter raccomandare di fare attenzione all'inquinamento idrico. Ho visto infatti che le gallerie potranno godere di particolari precauzioni per quanto riguarda le acque di un certo tipo, però bisognerà fare uno sforzo ulteriore per fare in modo che questo sistema di gallerie che si articolerà lungo la nostra Valle sia provvisto anche di una serie di depuratori che eliminino qualsiasi preoccupazione di eventuale inquinamento delle falde freatiche e delle cosiddette "acque superficiali".
Non è questo il momento per tediare il Consiglio con analisi già fatte in altre occasioni e sedi, però ritengo che certe raccomandazioni presenti nello studio dell'impatto ambientale debbano essere assunte come espressione di volontà da parte di questo Consiglio.
Stamattina si è discusso sulla questione procedurale ed in effetti questo argomento era già venuto alla luce in sede di Commissione. Obiettivamente noi possiamo dire che approviamo il progetto esecutivo nelle sue parti tuttora esistenti. Ben sappiamo che, in seguito alla valutazione dell'impatto ambientale, esistono dei tratti che necessitano ancora di una loro progettazione esecutiva e per i quali ci è stato fornito solo un primo studio di fattibilità.
Credo quindi che noi dobbiamo approvare solo il tratto autostradale del quale abbiamo il progetto esecutivo allegato agli atti, rinviando, come d'altronde ci è stato suggerito dagli stessi progettisti della S.P.E.A., a successivi provvedimenti l'approvazione del progetto esecutivo dei tratti mancanti. Dico questo per rispondere anche all'amico e compagno Consigliere Sandri che, giustamente, questa mattina ha espresso qualche perplessità sulla procedura seguita.
Credo quindi che noi dobbiamo rinviare ad un successivo provvedimento, che potrà essere assunto tra breve tempo, l'approvazione dei progetti esecutivi relativi alle varianti, così come suggerito dal Comitato scientifico.
Ritengo opportuno inoltre che il Consiglio deliberi fin d'ora di dare mandato alla Giunta regionale di affidare ad un apposito Comitato scientifico la costruzione di un sistema di monitoraggio ambientale, per verificare gli effetti della presenza dell'autostrada, sia nel la fase della costruzione che del suo esercizio. I risultati di tale verifica dovrebbero poi essere periodicamente esaminati dalla Commissione consiliare competente.
Faccio un'ultima considerazione che ritengo importante. A volte noi abbiamo preso in considerazione un progetto solo nella fase finale della sua costruzione. In questo caso invece il Comitato scientifico ci ha sottoposto l'esigenza di controllare anche l'aspetto cantieristico della costruzione dell'autostrada, proponendoci tutta una serie di interventi di salvaguardia da porre in essere nel momento in cui verranno costruite queste opere monumentali, proprio per evitare che certe strade di cantiere possano risultare definitive. È opportuno prendere in seria considerazione quanto ci viene suggerito dal Comitato tecnico scientifico.
In ogni caso ritengo che il Consiglio possa approvare, con molta serenità ed anche con un pizzico di soddisfazione, il progetto esecutivo dell'autostrada. Molte perplessità erano state avanzate su quest'opera proprio a causa dell'impatto che essa avrebbe potuto avere nei confronti della nostra Regione e delle sue peculiarità ambientali. Ebbene, io credo che questo studio ci garantisca sufficientemente che il rapporto tra l'autostrada ed il nostro territorio sarà, nei limiti del possibile, particolarmente delicato e terrà conto dell'immagine presente e futura della nostra Regione.
È con questo spirito che noi ci accingiamo ad approvare il progetto esecutivo, anche se ci riserviamo di presentare alcuni emendamenti al testo del deliberato che ci è stato proposto dalla Giunta regionale.
Nel frattempo mi complimento di nuovo con il Presidente della R.A.V. e con la Giunta regionale per aver avuto il coraggio di assumere la procedura della valutazione dell'impatto ambientale, che non era mai stata applicata in Italia, come elemento essenziale per la costruzione dell'autostrada. Mi auguro solo che si faccia in fretta e, visto che ormai c'è già il progetto esecutivo dell'autostrada, spero che si possa procedere celermente alla sua costruzione, senza ulteriori indugi. Grazie.
PRESIDENTE: Ha chiesto la parola il Consigliere Sandri; ne ha facoltà.
SANDRI (N.S.): Qualcuno forse si chiederà se dopo un intervento di un'ora io abbia ancora qualcosa da dire sull'autostrada. Mi auguro che la risposta sia positiva e che io abbia realmente qualcosa di nuovo da dire.
Intanto credo che i colleghi Consiglieri cerchino di "glissare" i punti più importanti dell'oggetto in discussione di oggi. A parte il Consigliere Torrione, tutti gli altri hanno magnificato la documentazione allegata e nessuno si è premurato di rispondere alle osservazioni "realistiche" e non "romantiche" che noi abbiamo fatto sullo studio del SISPLAN.
Nessuno si è soffermato sui gravi errori concettuali e di metodo, e sull'insufficienza delle analisi contenute in quella relazione. Tuttavia mi interessa riprendere alcuni temi che sono stati contestati dai Colleghi, partendo dall'aspetto culturale, che dovrebbe sempre avere la priorità nelle discussioni, e cercando di riflettere per un attimo sulla storia della Valle.
Il Consigliere Torrione respinge il mio tentativo di mettere in discussione l'affermazione dello Janin che la storia della Valle d'Aosta è legata soprattutto alla storia delle sue strade. Sarebbe interessante sentire anche altri storici o meglio il Baroncelli, un importante geografo, con minore fortuna pubblicitaria ed economica il quale, parlando delle Alpi e della Valle d'Aosta, fa riferimento ad: "Una zona grigia, ad un reticolo di sentieri, di strade, di comunicazioni e di tradizioni, che vanno attraverso le montagne e sopra le montagne e che collegano tutta la Regione alpina".
Questo è particolarmente vero ed è confermato dal fatto che i confini della Valle d'Aosta non sono, come dice il Consigliere Borbey: "Il baluardo delle montagne alpine che ci circonda e che ci divide dal resto", perché, fino al secolo scorso, quando si sono affermati gli Stati nazionali borghesi, i confini sono sempre stati localizzati al centro delle valli e la Valle d'Aosta, in un periodo storico, è stata il confine orientale di un determinato Paese, poi è stata al centro e poi è stata considerata come il confine occidentale di un altro Paese. Solo raramente i confini sono stati identificati con la linea dello spartiacque come è avvenuto per gli ultimi 100 anni. Ciò che oggi ha un certo peso ed un certo valore politico, non ha avuto la stessa importanza nel lontano passato. I passi alpini non sono mai stati considerati un problema. In alcune pubblicazioni di archeologia dei trasporti (se volete ve ne posso fornire qualche copia) si evidenzia che fino a qualche decennio fa i veri problemi erano creati dalle gole e dagli orridi, ma non dai passi. Questi ultimi sono stati sempre valicati senza grandi problemi e senza grande pubblicità, mentre le gole sono sempre state un grandissimo problema...
ROLLANDIN (fuori microfono): Ma è diverso!
SANDRI (N.S.): ...ed un altro problema è stato sempre costituito dalla costruzione delle opere d'arte. A Pierre Taillé, tra Aosta e Courmayeur, ne esiste una magnifica dimostrazione che può ancora essere vista se ci si arrampica un po', perché la superstrada ha bloccato questo tratto. Se ne deduce che l'immagine del "carrefour" è solo attuale, perché storicamente ha avuto uno scarsissimo peso. Non è detto poi che, dal punto di vista economico, abbia un grande significato ed un certo interesse per noi.
Mi consentirete di fare una breve digressione per rispondere all'intervento del Consigliere Pascale che è quello che ho gradito di più. Io credo che il Consigliere Pascale abbia avuto ragione (gliene dò atto e lo ringrazio) nel chiamarci "romantici".
Santo Iddio! Non sono "verdi" solo quelli che portano i maglioni verdi (alcuni dei quali circolavano anche qui dentro) ma "verdi" si è soprattutto per le proprie convinzioni.
Il realismo di cui parla il Consigliere Pascale non ci va bene, perché noi, come Nuova Sinistra, siamo sempre stati un Partito che ha cercato di intendere il benessere non come stretto consumo. Alla sera noi guardiamo anche la televisione, però, se non c'è la televisione, non ci dispiace stare con i nostri figli e chiacchierare come fanno molti o come fanno tutti.
Noi non intendiamo il benessere come proprietà. Noi intendiamo il benessere "anche" come tutta una serie di facilitazioni che la tecnologia ci ha dato, ma lo intendiamo soprattutto come sviluppo dei rapporti umani e familiari, dei rapporti che favoriscono l'amicizia, la solidarietà, la giustizia e, soprattutto, l'efficacia economica.
Qui invece si cerca di spacciare il realismo consumistico (mi scusi il Consigliere Pascale per questa affermazione) come vero progresso. Questo non è affatto vero, perché ci sono almeno due tipi di progresso: esiste quello consumistico, che ha bisogno di tutta una serie di proprietà e di redditi per affermare la propria esistenza e c'è quello che invece cerca altre cose ed in questo suo differenziarsi ha bisogno anche di una certa efficacia economica.
Non è detto infatti, per esempio, che riempire il nostro territorio di rifiuti, di inquinamento e di disastri ecologici, sia economicamente un buon investimento. È stato fino ad oggi ed è tuttora un buon investimento soltanto perché chi inquina non è mai stato obbligato a pagare l'inquinamento.
Se è vero quello che diceva prima il Consigliere Torrione, e cioè che abbiamo realmente preso coscienza di questo fatto, dobbiamo effettivamente "pagare" in termini di migliorie, di costi, di elaborazione e di attenzione, la nostra decisione di fare un'autostrada più ecologica. Essere ecologici costa. E fino ad oggi chi ha inquinato, chi ha distrutto La Ravoire, chi ha inquinato l'atmosfera e l'acqua intorno alla superstrada non ha mai pagato ed i T.I.R. sono sempre passati attraverso la Valle d'Aosta, hanno sempre inquinato ma non hanno mai pagato.
Abbiamo avuto la coincidenza del riparto fiscale, ma se non ci fosse stata, che cosa ne avremmo ricavato? Assolutamente niente! Non solo, ma si sarebbe aggiunto il problema di dover riparare i danni. Pertanto bisogna convenire che esistono due tipi di progresso e due tipi di efficacia economica.
Anche dal punto di vista tecnologico sembra che Nuova Sinistra sia tra coloro che vogliono stare al lume di candela; a parte che questa condizione potrebbe essere particolarmente romantica e che si potrebbero fare molte cose a lume di candela, esistono pur tuttavia due tecnologie. Noi siamo per la tecnologia! Ma quale tecnologia? Credo che tutti sappiano il significato in italiano di due parole inglesi "hard" e "soft" che ci dicono che esiste una tecnologia dura ed una tecnologia dolce.
Faccio un esempio che io conosco bene e che mi auguro di poter riuscire a spiegare anche ai signori Consiglieri. Se noi vogliamo diagnosticare una malattia possiamo usare delle tecnologie dure, per esempio possiamo prendere dei raggi X, che non fanno molto bene, e farli passare attraverso il corpo di una persona per diagnosticare, in via d'ipotesi, un tumore al polmone oppure al fegato.
Per fare la stessa diagnosi, però, possiamo usare gli ultrasuoni...
TAMONE (fuori microfono): ...ragazzi!
SANDRI (N.S.): ... è un modo per richiamare l'attenzione dei signori Consiglieri.
Oppure si possono usare gli ultrasuoni, che sono delle radiazioni non ionizzanti, e che quindi non fanno male.
Sono due tecnologie diverse, una delle quali ha avuto una certa evoluzione che poi è stata rallentata, mentre l'altra ha avuto un grande successo. Perché questo? Perché la gente gradisce la tecnologia "soft", la tecnologia dolce ed a misura di uomo.
Lo stesso discorso può essere fatto per la regimazione delle acque, un tema che interessa direttamente il percorso autostradale. Esistono delle tecnologie "dure" ed esistono delle tecnologie "più dolci": questo è scritto anche nella relazione del prof. Karrer.
Noi siamo per quest'ultimo tipo di sviluppo e non per l'altro. Questo non significa affatto fermare il progresso, ma significa scegliere un'altra strada.
C'è poi la tendenza, non emersa solo nell'intervento del Consigliere Pascale ma anche in altri interventi, di far passare Nuova Sinistra come il Partito che vuole la chiusura. Io credo che occorra adoperare il buonsenso.
Noi non siamo dei protezionisti (a parte il fatto che il protezionismo, nella sua accezione economica, è stato praticato per molti anni, con un certo successo, anche da grandi Nazioni come ad esempio gli Stati Uniti d'America), ma siamo favorevoli all'uso del buonsenso anche nei rapporti umani.
Esistono delle persone che hanno una grande capacità e disponibilità verso tutti ed altre che sono chiuse in se stesse. Noi siamo per una via di mezzo: capacità di confrontarsi con gli altri, ma anche capacità di saper essere degni di se stessi ed attenti alle proprie esigenze, perché noi abbiamo una nostra individualità.
Forse questa mattina ho citato male uno storico, per cui sono stato "beccato" da qualcuno del Gruppo Unionista, ma non si trattava dello Janin, che invece parlava della "personalità collettiva" della Valle d'Aosta e diceva: "La personalità collettiva della Valle d'Aosta si fonda su una individualità fisica assai accentuata, che da un punto di vista umano è ulteriormente sottolineata dal particolarismo linguistico ed etnico.". Credo che molti di noi si possano riconoscere in questo valore, ma questo è un valore fondamentale che deve essere difeso. Questo non significa chiudersi in se stessi, ma vuol dire riconoscere l'importanza di una particolarità.
Ritornando ai temi più strettamente legati all'autostrada, si è parlato molto di sicurezza. Ne ho già accennato nel precedente intervento, ma mi sembra che si possano fare anche delle altre osservazioni.
Molti Consiglieri, sicuramente in malafede, hanno la tendenza "furbesca" di mischiare i benefici della tangenziale di Aosta con i benefici del collegamento da Sarre al Monte Bianco. Sono due cose diverse e su questo punto Nuova Sinistra è sempre stata estremamente chiara. Noi siamo per la tangenziale di Aosta, ma siamo a favore di una tangenziale di tipo non autostradale, che serva anche i Comuni limitrofi e che ci consenta di "scaricare" molti degli indubbi problemi che ci crea l'attuale circonvallazione.
Ma questi ipotetici "benefici" non hanno nulla a che vedere con i benefici della Sarre-Monte Bianco! Qualcuno, invece, con una certa sufficienza, ha cercato di spacciare gli ingorghi di Aosta come problemi legati alla Sarre-Monte Bianco, ma tra loro non c'è alcun legame.
Per quanto riguarda la sicurezza del cittadino, qualcuno ha cercato di dire, anche sui giornali, che Nuova Sinistra "se ne frega" degli incidenti, dei morti sulle strade..., aggiungendo: "Quelli lì non vogliono l'autostrada perché vogliono che i T.I.R. circolino, uccidano e facciano pasticci...!"
Credo che si debba mettere un limite ed un termine a queste accuse! Noi siamo l'unica forza politica, anche se qui dentro nessuno l'ha detto, che ha cercato di far separare con un provvedimento amministrativo, e quindi di rapidissima attuazione, il traffico degli sciatori domenicali da quello dei T.I.R.! Ci siamo trovati di fronte ad un muro e facendo muro contro muro siamo arrivati ad una situazione poco piacevole!
Però, chi è che difende la sicurezza dei cittadini? Chi è che difende la sicurezza dei turisti? Chi è che difende la sicurezza degli sciatori? Nuova Sinistra! Perché essa ha lottato duramente contro il passaggio dei T.I.R. durante le domeniche. E se quest'anno "la musica è cambiata", ciò è dovuto anche all'intervento di Nuova Sinistra!
Sicurezza dei cittadini: io voglio sapere, e voglio delle risposte precise da parte della Presidenza della Giunta, anche a nome di tutte e forze della maggioranza, quali sono le iniziative che sono state assunte per far rispettare il traffico dei mezzi pesanti!
Posso affermare con tranquilla sicurezza che molte volte ho potuto constatare il mancato rispetto delle distanze tra un T.I.R. e l'altro! E questo l'hanno potuto constatare anche tutti i cittadini della Valle d'Aosta!
Quante volte sono state richiamate le forze dell'ordine al rispetto di questa disposizione? Quante volte sono state fatte rispettare le norme relative alla velocità? Quante volte sono state impostate delle campagne per la prevenzione degli incidenti?
Con tutta tranquillità si può dire che gli unici che si sono mossi perché fossero affrontati questi problemi, sono stati quelli di Nuova Sinistra!
La sicurezza del cittadino, tema che solo apparentemente preoccupa molti Consiglieri, di fatto è stata sempre trascurata! E la gente lo deve sapere!
Ma non è finita: io vorrei sapere, sempre che la notizia sia vera, se nel bar-ristorante dell'autoporto si possono consumare dei superalcolici anche durante le ore notturne. Sarebbe interessante saperlo perché, (sono notizie del "popolino", ma in merito si potrebbe anche fare un'indagine "ad hoc") sembra che l'incidente che si è verificato l'altra sera, sia dovuto ad uno stato di guida un pochino dissennata o ad una velocità piuttosto eccessiva. Chi può escludere che l'autista non fosse in stato di ubriachezza? Esistono dei controlli per evitare che i camionisti consumino dei superalcolici durante e ore notturne, quando l'affaticamento indebolisce i riflessi? Non c'è assolutamente niente!
Eppure non è la prima volta che si dice qualcosa del genere in Valle d'Aosta! Questa non è un'invenzione di Nuova Sinistra. Infatti, c'è stata addirittura una raccolta di firme, da parte di una Chiesa protestante, per far togliere l'autorizzazione alla vendita di superalcolici lungo le autostrade e le strade di grande comunicazione. Noi non abbiamo visto assolutamente niente!
Sicurezza del cittadino significa ridurre il traffico dei T.I.R.? Ci sono delle possibilità? Certo! Una prima possibilità è quella di non fare delle leggi per incentivare lo sdoganamento in Valle d'Aosta, perché questo significa attirare i T.I.R.! Sapendo che razza di strada c'è tra Aosta e Courmayeur, questo significa anche andare contro la sicurezza dei cittadini!
Potrei essere d'accordo con questa legge solo se la viabilità di accesso fosse accettabile! Ma, conoscendo la situazione attuale, si può chiaramente affermare che tutto è stato fatto contro la sicurezza dei cittadini!
La convenienza economica dell'opera, è stata affrontata da alcuni con maggiore attenzione e capacità, da altri, invece, in maniera più superficiale. Ritengo interessante leggere da "Le Peuple Valdôtain" (1979) questa frase: "La solution au problème des T.I.R. ne réside pas dans le choix des moyens permettant aux marchandises de s'écouler plus facilement. Elle consiste uniquement dans la diminution du trafic commercial. Ainsi rendrons-nous à la Vallée d'Aoste sa vocation touristique, en faisant ses intérêts et en sauvant des vies humaines".
È passato ovviamente molto tempo dal 1979, però allora il concetto di convenienza turistica, all'interno dell'Union Valdôtaine, non era così evidente come lo è oggi, e pertanto la mia posizione può anche essere sbagliata, ma non può essere giudicata come errore grossolano di un utopista o di un marginale. Essa invece rappresenta un concetto che è stato presente nel panorama politico valdostano e all'interno di un Partito che attualmente ha la maggioranza relativa dei suffragi popolari.
Consigliere Breuvé, per quanto riguarda il turismo sarebbe interessante andare un pochino più a fondo di quanto è stato detto questa mattina, perché certi dati potrebbero risultare ancora più interessanti, ed infatti me ne sono riservato qualcuno per il pomeriggio.
Io ho un amore particolare per la Svizzera e vorrei citare tre stazioni svizzere che, pur non essendo collegate per mezzo di una strada, non sono affatto stazioni marginali, anzi, sono delle cittadine agiate, con un'economia ricca e sono anche conosciute da molto tempo in tutto il mondo: Zermatt, Gstad e St. Moritz...
STEVENIN (fuori microfono): Ma se c'è l'autostrada che ci arriva sopra! Che cosa vai a raccontare? È come dire che a Chamois non c'è l'autostrada, è la stessa cosa!
SANDRI (N.S.): "De joyeux lieux touristiques comme Zermatt, St. Moritz et Gstad, se trouvent à l'écart de voies de communication. Ils ne sont que peu touchés par le tourisme journalier ou d'excursion. On préfère, ici, les vacanciers qui s'établissent pour quelques semaines et qui constituent la clientèle idéale pour le chemin de fer de montagne, l'hôtellerie, la restauration, le commerce et, indirectement, pour l'industrie de la construction". Queste sono altre opinioni, ma sono assolutamente attendibili quanto quelle della maggioranza!
Bisogna anche dire che nessuno mi ha ancora risposto, sempre in tema di turismo, sul problema delle seconde case. Credo che l'esperienza dell'Aosta-Quincinetto abbia favorito come conseguenza il potenziamento delle seconde case.
Non vi voglio tediare con l'analisi del "Progetto Olivetti" del 1987, sul quale ritorneremo prossimamente, per dimostrarvi come sia possibile vivere in uno sviluppo produttivo diverso da quello attuale, economicamente efficace e di grande importanza per l'occupazione in Valle d'Aosta.
L'Aosta-Quincinetto, portando rapidamente in Valle milanesi, torinesi e genovesi, ha sicuramente contribuito allo sviluppo turistico della nostra Regione, ma ha contribuito soprattutto allo sviluppo turistico legato alle seconde case e non agli alberghi, ed in ogni caso questo sviluppo non è avvenuto dappertutto.
Un'altra risposta che non mi è stata data, ma mi auguro che il Presidente mi vorrà dare nel suo prossimo intervento, è quella relativa alla Comunità Montana Grand Combin. Qui ci sono dei Consiglieri che sono nati o che comunque sono importanti esponenti della zona...
(...INTERRUZIONE...)
ROLLANDIN (fuori microfono): Ma noi non possiamo risponderti! Ci sono dei Consiglieri che devono ancora intervenire e, se tu fai per due volte lo stesso intervento, quando rispondiamo noi?
SANDRI (N.S.): Signor Presidente, praticamente hanno parlato quasi tutti!
La zona interessata dalla Comunità Montana Grand Combin è la dimostrazione più evidente che un grande progetto di comunicazione stradale non ha sortito gli effetti sperati.
Tornando al problema che dobbiamo affrontare oggi, credo che sia importante riprendere il discorso legato alle competenze comunali. È vero che il parere dei Comuni non è assolutamente vincolante per l'approvazione del progetto e per l'esecuzione dei lavori, ma credo comunque che parecchi di voi abbiano osservato con attenzione il parere del Comune di St. Pierre: un parere quantomeno preoccupato e sicuramente negativo.
Sarebbe interessante, democratico e dimostrerebbe anche una certa capacità relazionale, il sentire cosa pensano i Comuni delle varianti che sono state proposte. Nessuno, però, ha suggerito di andare a sentire i Comuni sulle varianti che cosa dicono il Comune di Avise e gli altri Comuni interessati sulla variante al progetto esecutivo proposta per Avise? Andiamo a spiegare al Comune di Morgex la piccola variante della barriera e ci vogliamo accertare se gli serve o se gli piace? Vogliamo sentire che cosa ci dice il Comune di Courmayeur sulla galleria elicoidale?
Io credo che un'Amministrazione che voglia realmente governare debba avere un corretto rapporto con le Amministrazioni locali e sotto questo aspetto proprio non ci siamo. Probabilmente questa mancanza di volontà di confronto con le Amministrazioni locali nasconde la paura di andare incontro ad un altro caso St. Pierre, e quindi ad uno scontro su di un tema che vede chiaramente differenziati gli interessi delle Comunità locali rispetto a quelli delle grandi multinazionali, che sono così bene interpretati dalla nostra Amministrazione regionale.
Certamente non può far piacere ad un Partito politico scontrarsi, a livello di Amministrazioni locali, con propri rappresentanti, però non credo che, a causa di questi interessi strettamente partitici, si debba rifiutare questa consultazione.
ROLLANDIN (fuori microfono): Ma se siamo andati in Comune! Ma cosa dici!
SANDRI (N.S.): Credo che il Presidente della Giunta, che così mi rimbrotta, si dovrebbe rileggere l'ordine del giorno che lui stesso ha presentato e nel quale si fa passare il Comune di St. Pierre "come approvante - con parere favorevole" della variante (sia pure con certe modificazioni), quando ho dimostrato questa mattina che lo stesso Comune ha detto chiaramente di no per la seconda volta. Qui non si vuol tenere conto neppure del parere delle Amministrazioni comunali e credo che questo atteggiamento sia particolarmente grave!
Nuova Sinistra è contro l'autostrada e, da questo punto di vista, non c'è alcun arretramento!
Credo di aver portato argomentazioni sufficienti a sostegno delle nostre tesi ed in ogni caso ritengo che sia possibile fare comunque qualcosa per la buona riuscita di questo dibattito. Il lavoro del Comitato scientifico per lo studio sull'impatto ambientale, redatto dal Prof. Karrer, è stato molto positivo, ma la soluzione ideale sarebbe che questa coscienza ecologica, ormai diffusa tra i vari Gruppi politici, fosse tradotta in pratica in tutti gli altri provvedimenti che assumeremo nei prossimi mesi, di modo che l'esperienza che abbiamo ottenuto potrà dare i suoi frutti.
Rimango invece estremamente deluso dal modo di affrontare i temi economici. Lo studio SISPLAN, questo studio che ci dovrebbe offrire delle garanzie, non è stato in grado di presentarci dei dati attendibili. Ho l'impressione che, mentre si sia diffusa una certa coscienza ecologica, non si riesca ancora ad essere un pochino più realistici e più incisivi sotto l'aspetto economico. Da questo punto di vista, e solo da questo punto di vista, probabilmente siamo noi più realisti del re!
Si dà atto che dalle ore 16.52 alle ore 17.13 assume la Presidenza il Vice Presidente DOLCHI.
PRESIDENTE: Ha chiesto la parola il Consigliere Segretario Tamone; ne ha facoltà.
TAMONE (U.V.): Il y a le risque que l'on se répète, comme le disait justement ce matin le Conseiller Pascale. Ce débat sur l'autoroute a plus ou moins commencé en 1978, et voilà qu'il y a presque dix ans que nous en parlons. Il est difficile d'avoir toujours des arguments nouveaux, c'est pourquoi la réflexion du Conseiller Pascale est l'une des choses les plus intéressantes que j'aie entendues ce matin.
L'heure est peut-être venue de passer aux actes!
Je voudrais faire remarquer à ce Conseil ce qui s'est passé dans ces dix ans. En 1987, tout le Conseil, à l'exception d'un conseiller, est favorable à l'autoroute, même si le Parti communiste a des nuances à ce propos. J'avoue que l'attitude du Parti communiste s'est beaucoup modifiée dans le temps, comme la nôtre, du reste et je dirai pourquoi. Les positions de tous les partis ont changé et je crois que maintenant, comme le disait le Conseiller Torrione, tous sont convaincus de la nécessité de construire cette autoroute. Je dirai alors ceci au Conseil: "Faut-il perdre du temps en longues discussions pour un sujet sur lequel nous sommes tous convaincus?" Et simplement pour écouter quelqu'un qui refuse toute possibilités, parce que si le Conseiller Sandri, présent ici, est un peu plus souple que d'autres, la position de son parti n'a jamais été modifiée; malgré tous nos efforts pour construire une autoroute qui regroupe le plus grand nombre d'opinions, "Nuova Sinistra" n'a pas bougé d'un millimètre. Malheureusement, tout le Conseil est conditionné par cette position. Cela est injuste et en tout cas, extrêmement négatif.
Maintenant, lorsqu'on parle d'alternative à l'autoroute - on nous avait proposé l'autoroute pour les poids lourds, la modification de la Nationale actuelle, un chemin de fer jusqu'à Courmayeur, qui aurait franchi le Mont-Blanc (car il y avait des fous de ce genre, qui ont existé dans cette salle) - ce ne sont plus des alternatives: il y a une volonté d'essayer d'empêcher cet ouvrage. Nous devons donc méditer et éviter de nous perdre en vaines paroles, mais plutôt aller dans la direction que nous nous sommes fixée, voilà 5 ou 6 ans.
Pour ce qui était de la position de l'Union Valdôtaine en 1980 et pour ce qui est de sa position en 1987, je voudrais rappeler à tous ceux qui lisent nos articles, à raison d'une ligne sur deux - c'est un peu ce qu'a essayé de faire le Conseiller Sandri que la situation de 1980 était dramatique. On parlait alors de plus de 3000 poids lourds par jour! Il y a cinq minutes, j'ai pris à la Présidence du Conseil - et tous les Conseillers pourraient le faire - la moyenne du passage des poids lourds au tunnel du Mont-Blanc et en 1986: en tenant compte des 240 jours de passage, elle est de 2000 poids lourds, ni plus, ni moins. Pour nous, le but est atteint. Nous de l'Union Valdôtaine nous ne voulions pas d'augmentation au-delà des 3000 poids lourds. Ce résultat est donc très positif pour nous.
En ce qui me concerne, j'ai lu très attentivement l'étude SISPLAN: je ne suis pas à même de m'exprimer sur cette étude, sinon qu'elle est remarquable, préparée par des professionnels que l'on doit respecter.
Je voudrais encore répondre au sujet du chemin de la vallée du Grand-Saint-Bernard et non pas de la Communauté du Grand Combin, parce que celle-ci est également composée des vallées du Grand-Saint-Bernard et de la Valpelline, dont l'une n'est absolument pas concernée par les passages au tunnel du Grand-Saint-Bernard. On devrait avoir là la possibilité de faire une épreuve à rebours; s'il n'y avait pas le tunnel du Grand-Saint-Bernard, que se serait-il passé pour ces hameaux et ces villages? Je peux facilement imaginer que des zones analogues dans d'autres régions italiennes sont absolument dépeuplées. Il suffit de partir des vallées telles que celle de Susa pour descendre vers celle de Cuneo et l'on comprendra.
Je me permets de dire que nous ne pourrons jamais avoir une réponse précise, car la route que nous espérons internationale, après 23 ans de la construction du tunnel, n'a pas été réalisée ni du côté suisse, ni du côté valdôtain. Je ne parle pas d'autoroute mais d'une route de 12 mètres où l'on pourrait dépasser, lorsque cela est possible, chose qui ne peut avoir lieu en ce moment. Que l'on dise à voix basse que ce tunnel n'a pas apporté de bénéfices!
Pour ce qui est du problème du tracé, je crois que l'effort accompli par la société - et nous de l'Union Valdôtaine félicitons la société et le Gouvernement régional qui a voulu solliciter à droite et à gauche, étudier et prévoir un tracé plus conforme aux exigences du territoire valdôtain - doit être reconnu. Tout le monde se rappellera sans doute le premier projet qui prévoyait seulement 5 ou 6 kilomètres de tunnels, contre 20 maintenant, sans compter la partie de territoire qui aurait été gâchée par le projet précédent.
Quant à l'"hypocrisie" du Conseiller de Nuova Sinistra, je voudrais faire remarquer à ce dernier la question de la rocade d'Aoste. Pourquoi oui à celle-ci et pourquoi pas la rocade de Saint-Pierre ou d'Arvier ou de Morgex? Les citoyens de ces hameaux seraient-ils différents de ceux d'Aoste? Pourquoi ces gens devraient-ils courir des risques avec une route qui traverse leur pays tandis que la ville d'Aoste serait libérée?
Dans ce sens, je crois que le projet qui a été présenté, avec ce barrage de Morgex que le Conseiller Tonino conteste, paraît être une très bonne idée. Sans cela la Valdigne serait écartée de cette autoroute ou alors il faudrait faire un autre embranchement et ce ne serait pas l'intérêt de ceux qui veulent sauvegarder le territoire.
Pour ce qui est des remarques des communes, je pense que le Gouvernement régional, tout en faisant aujourd'hui approuver le plan qui a été présenté, pourra tenir compte de certaines réflexions qui ne sont pas toujours simplement inutiles.
Je voudrais en revanche souligner le problème du bruit. J'ai remarqué que l'on construisait de plus en plus, sur les autoroutes suisses notamment, des structures qui protègent les centres habités contre la pollution acoustique.
En Italie, on n'en voit pas. Les rapports de la Société SPEA et des experts ne les mentionnent que rarement; on parle d'un rapport Karrer des lieux et milieux qui devraient être concernés par ce problème, mais on ne parle pas d'effectuer les réalisations nécessaires. Ne pourrait-on étudier, pour certains endroits comme la zone de Villeneuve où est située l'école moyenne, la possibilité de barrages anti-bruits? Ce serait intéressant!
Je voudrais répondre à quelqu'un qui, ce matin, a dit que certaines forces politiques ou mouvements devaient avoir des intérêts cachés dans la construction de cette autoroute... des intérêts que l'on ne peut avouer dans cette salle.
Je me bornerai à citer un proverbe très simple que le Conseiller de ce matin saura comprendre aussi: "La prima gallina che canta ha fatto l'uovo".
Je vais terminer dans ce sens, en disant que l'Union Valdôtaine est souvent accusée d'être une force qui veut isoler la Vallée d'Aoste du contexte qui l'entoure.
Je demanderai ensuite au Conseiller Sandri de me laisser reprendre certains passages de sa dernière intervention, pour les publier dans le "Peuple Valdôtain" car je les partage pleinement. Parallèlement je dirai toutefois que nous ne pouvons pas nous isoler; la Vallée d'Aoste n'a jamais été isolée; qu'elle le veuille ou non, elle a toujours été une voie de passage fondamentale depuis l'époque romaine, jusqu'à maintenant. Il suffirait de dire que les plus grandes personnalités de l'histoire valdôtaine n'étaient pas des valdôtains, ainsi Saint-Ours, Saint-Grat, Saint-Anselme lui-même.
Donc, nous étions déjà ouverts à l'époque et pourquoi ne pas rappeler le rôle des hospices du Grand et du Petit-Saint-Bernard? Ainsi l'affirmation du professeur Janin qui veut que la Vallée d'Aoste soit aussi une voie de passage est-elle très exacte.
Nous ne préconisons pas un passage illimité de poids lourds en Vallée d'Aoste, ni de voitures. D'ailleurs, je pense que les Alpes occidentales n'ont pas fini de voir la lumière de tunnels: le tunnel du Fréjus existe déjà, d'autres sont préconisés au Sestriere, dans la province de Cuneo: ainsi la zone des Alpes est-elle destinée à ressembler au gruyère.
Donc, si nous ne voulons pas être coupés de ces trafics internationaux, nous pouvons passer au plus tôt à la réalisation du l'autoroute de Quart-L'Eglise à Courmayeur.
PRESIDENTE: Ha chiesto la parola il Vice Presidente Consigliere De Grandis; ne ha facoltà.
DE GRANDIS (P.R.I.): Credo che ormai sia stato detto quasi tutto sia a favore che contro questa imponente autostrada che deve collegare Aosta con il traforo del Monte Bianco.
Per non tediare il Consiglio non ripeterò molte delle considerazioni che sono già state svolte a difesa di quest'opera, che io condivido, ma mi preme sottolineare alcune cose che mi sembrano particolarmente importanti ed innanzitutto il valore che, sul piano culturale, hanno le vie di comunicazione.
Credo che la storia dell'Europa, e non solo quella, abbia visto avvenire lo sviluppo culturale di tutte le sue popolazioni attraverso le grandi vie di comunicazione. Queste ultime (marittime, aeree, stradali o ferroviarie), ovviamente, si trasformano nel tempo e richiedono vari adeguamenti perché il tempo le modifica. È chiaro che i collegamenti della Valle d'Aosta con la Svizzera e la Francia, attraverso i valichi del Gran S. Bernardo e del Piccolo S. Bernardo, avevano una grande rilevanza nell'Ottocento e fino ai primi del Novecento. Non è un caso che gli abitanti del Comune di St. Rhémy erano esentati dal servizio militare perché, come "soldati della neve", avevano il compito di tenere aperto il valico, quando era possibile, ma è chiaro che queste vie di comunicazione sono oggi totalmente inadeguate ai traffici commerciali e quindi o si rinuncia a queste vie di comunicazione, a favore di altre più rapide e quindi più economiche, oppure bisogna adeguarsi ai tempi.
Al di là dell'interesse economico, commerciale e turistico per la nostra Regione, le vie di comunicazione sono un fatto culturalmente positivo, anche perché, contrariamente a quanto è stato affermato questa mattina, io sono un federalista convinto e sono convinto che federalismo significa aprirsi verso gli altri e non chiudersi, significa incrementare i rapporti tra i popoli e fra i diversi Paesi perché si conoscano e si comprendano meglio e cooperino tra loro invece di combattersi.
Federalismo, dunque, significa aumentare le possibilità di rapporto, di colloquio e di incontro tra le diverse culture, perché ogni cultura, compresa la nostra, si sviluppa attraverso il rapporto con le altre culture; non si sviluppa soltanto da sola, perché da sola si svilupperebbe ben poco. Se qualcuno avesse dei dubbi in proposito, dovrebbe solo pensare all'involuzione culturale del nostro Paese per effetto della dittatura fascista che ci aveva esclusi dal rapporto con le altre culture.
Ma c'è anche di più: nella scorsa legislatura, essendo l'allora Assessore all'Agricoltura, Marcoz, impegnato in altre faccende, ho avuto occasione di andare in Trentino ad accompagnare alcuni nostri forestali che dovevano seguire a Trento un corso per sottufficiali del Corpo Forestale. Non mi sono lasciato sfuggire l'occasione per andare a vedere la loro selvicoltura e sono rimasto notevolmente impressionato per lo sviluppo di questo loro settore. In quell'occasione ho potuto scoprire che gran parte del loro sviluppo, anche di quello turistico, derivava dal fatto che Trento si trovava su una grande via di comunicazione che univa il nord Europa (Austria e Paesi ancora più a nord) con la Serenissima Repubblica di Venezia, la quale si riforniva nel Trentino di legname per le proprie navi. Questa circostanza ha determinato il diffondersi di una cultura arborea estremamente valida in quella zona e quindi economicamente conveniente ancora oggi.
Da noi ciò non è avvenuto per le difficoltà di comunicazione. Fino all'ultima guerra abbiamo avuto strade estremamente scadenti e ancora oggi abbiamo comunicazioni ferroviarie estremamente scadenti, cosa questa che non ci ha affatto favoriti ma ci ha penalizzati ed ha penalizzato anche il nostro ambiente, perché i boschi, che erano estremamente superiori alle nostre necessità dirette di utilizzazione, sono stati pressoché abbandonati e sono oggi in uno stato di degrado notevolissimo.
Lo sforzo che sta facendo oggi l'Amministrazione per recuperarli e rilanciarli è molto pregevole e valido, ma ci vorranno ancora cento anni prima che possiamo arrivare alla situazione del Trentino.
Ecco quindi perché una via di comunicazione così importante, nonostante il rovescio della medaglia che vede un impegno territoriale notevole e rischi ambientali e d'inquinamento non indifferenti, è una necessità se vogliamo restare al passo con i tempi e se vogliamo essere realistici, come ricordava il Consigliere Pascale, anche se io, come credo molti di noi, sono per vocazione romantico ed idealista. Dobbiamo calarci nella nostra realtà per vedere qual è la reale situazione nella quale dobbiamo vivere e che cosa dobbiamo fare per essere al passo con i tempi e per non diventar una sorta di riserva indiana, per la quale non abbiamo certamente alcuna vocazione.
Si è detto anche che questa maggioranza è colpevole per essere in grave ritardo nella realizzazione di quest'opera. Questo è vero, però io vorrei sottolineare che, se questo ritardo è la causa che ha reso possibile lo studio scientifico sull'impatto ambientale fatto dal Comitato guidato dal prof. Karrer, allora io dico che questo ritardo può essere considerato come un vantaggio e non come uno svantaggio.
Quello studio è servito infatti a molti di noi per capire tante cose che forse prima ci erano oscure o ci lasciavano perplessi sulla loro reale utilità.
Oggi, invece, molti di noi sono profondamente convinti della reale utilità e necessità di quel tipo di studi, della reale possibilità di evitare gravi degradi dell'ambiente e gravi inquinamenti, attraverso una serie di opere o di interventi di tecnologia leggera. Come ricordava il Consigliere Sandri, questo è certamente un fatto di tale valore che non può essere sottaciuto e che giustifica più che ampiamente, secondo me, il ritardo con il quale realizziamo l'autostrada.
Voglio ancora sottolineare l'importanza delle modifiche al progetto esecutivo che riguardano la gola di Arvier, il viadotto di Aymaviles e la confluenza della Dora della Val Vény con quella della Val Ferret. Malauguratamente, però, ben poco si potrà fare per il rilevato della zona di Morgex. Problemi tecnici che riguardano l'altimetria e le pendenze che sono consentite nella realizzazione dell'autostrada non consentono una variazione di carattere altimetrico. Tuttavia, da parte degli esperti, si sta studiando la possibilità di contenere in limiti più ridotti quel manufatto, in modo da diminuire il suo impatto ambientale.
Credo anche che sia da sottolineare quanto ha raccomandato il Consigliere Torrione in merito al prosieguo di questo indirizzo nella valutazione dei metodi e delle procedure che si adotteranno in futuro nella realizzazione dei lavori e all'importanza di proseguire lungo questa strada anche nel corso dell'esercizio dell'autostrada stessa, attraverso quel lavoro di monitoraggio che consentirà di seguire sempre molto da vicino l'impatto di queste opere e di evitare rischi futuri.
Detto questo, io ribadisco il voto favorevole alla realizzazione di questo progetto, che è già in ritardo anche perché, contrariamente a quanto è stato detto, sia la Francia che la Svizzera si sono dotate di autostrade in maniera notevolmente superiore a noi, e perché i collegamenti nella parte francese, oltre il tunnel del Monte Bianco, tranne alcuni brevissimi tratti che entreranno in funzione nel 1989 o nel 1990, sono pressoché completi, consentendoci di avere un collegamento diretto dal tunnel del Monte Bianco con Parigi e Maçon da una parte e con Lione e Marsiglia dall'altra; ed inoltre è quasi pronto l'ultimo tratto della deviazione, sempre autostradale, che ci collega con Ginevra. Si tratta quindi di una rete di notevole importanza che, evidentemente, deve trovare un certo riscontro anche dalla nostra parte.
Credo anche che, se esiste una solidarietà fra i popoli, questa solidarietà deve consentire che si facciano dei sacrifici che non riguardano esclusivamente i nostri immediati e diretti interessi, ma che riguardano anche gli interessi dell'intero Paese. Evidentemente, se noi, molto egoisticamente, chiudessimo la possibilità di transito attraverso la nostra Regione, e se, sempre egoisticamente, altrettanto facessero le altre Regioni di confine, per dove passerebbero i traffici, i commerci ed il turismo di questa "benedetta" Europa, diretti verso l'Italia, se non attraverso i cieli? Ma anche in quel caso, se qualche Paese dovesse rifiutarsi d'avere il campo d'aviazione, perché comporta rumore, inquinamento, eliminazione di terreni pianeggianti quanto mai adatti all'agricoltura, che cosa accadrebbe? Eppure questi campi d'aviazione, queste vie di comunicazione devono pure essere localizzate in qualche posto! Bisogna aprirsi un po' di più anche oltre i nostri interessi più immediati, per considerare queste cose con un'ottica più aperta.
Io sono convinto che il nostro turismo non potrà che beneficiare della presenza di un'arteria di questo genere, perché le grandi vie di comunicazione sono anche uno dei più importanti veicoli pubblicitari per le Regioni che ne sono attraversate.
PRESIDENTE: Ha chiesto la parola il Consigliere Pollicini; ne ha facoltà.
POLLICINI (A.D.P.): Faccio solo due brevissime considerazioni che, forse, sono un poco fuori tema, ma di questo chiedo scusa fin d'ora al Consiglio.
Mi richiamo ai grossi problemi che, all'inizio dei lavori dell'autostrada, "impatteranno" con una realtà piuttosto cruda: sono i problemi dei grossi cantieri che dovranno essere aperti per la costruzione dell'autostrada e quindi sono i problemi connessi ad una massa enorme di denaro che verrà spesa in 5 o 6 anni per realizzare quel manufatto.
Certamente questi problemi investiranno la questione occupazionale della nostra Regione.
Pur rendendoci conto che buona parte dei 2.000 o 4.000 iscritti alle liste di collocamento, secondo il periodo, è in possesso di un titolo di studio di scuola media superiore, vi è anche un certo numero di disoccupati che ha solo la licenza di scuola media inferiore.
Qual è il problema? Io raccomando (anche se questa raccomandazione può essere considerata superflua) che, per quanto possibile, questa enorme massa di denaro rimanga nella nostra Regione. Bisognerebbe quindi vedere se le nostre imprese sono in grado di essere concorrenziali con le grosse imprese che saranno interessate a questi grossi cantieri, poiché i problemi sono duplici: sono legati alla questione delle imprese locali e, soprattutto, alla questione della mano d'opera, che dovrebbe essere anch'essa possibilmente locale.
Se è pur vero che oggi la tecnologia ha creato enormi macchine per lo spostamento della terra e per automatizzare anche i lavori stradali, è anche vero che si tratta, comunque, di un settore che richiede ancora un certa quantità di mano d'opera.
Sorgerebbero grossi problemi se questa mano d'opera venisse dall'esterno, perché questa immigrazione creerebbe non solo dei grossi problemi di natura logistica, che già stanno angustiando la nostra gente ma, cosa ben più grave, ne deriverebbe il rischio che, trascorsi 4 o 5 anni, una volta finite queste opere, questa gente si stabilizzerebbe permanentemente in questa Regione, aggravandone i problemi.
Sarebbe opportuno, pertanto, che la Giunta, almeno per quanto di sua competenza, e che gli stessi rappresentanti della Regione in seno al Consiglio di amministrazione della R.A.V., verificassero per tempo (perché oggi si è ancora in tempo), l'opportunità di operare, sempre nei limiti del possibile, affinché questa enorme massa di denaro rimanga in questa Regione, affinché l'occupazione sia data ai disoccupati di questa Regione e si creino strutture tali che successivamente non abbiano a pesare sull'economia della nostra Regione.
PRESIDENTE: Ha chiesto la parola il Consigliere Tonino; ne ha facoltà.
TONINO (P.C.I.): Io voglio solo illustrare la nostra proposta di emendamento al deliberato presentato dalla Giunta regionale.
Tre sono le nostre preoccupazioni, peraltro condivise anche da altri Gruppi. La prima è che nel deliberato sia stabilito che le varianti e le progettazioni relative sia agli impianti di cantiere e sia all"abaco delle misure correttive diffuse", siano approvate dal Consiglio regionale, in modo che possa ancora esserci una discussione in merito.
La seconda preoccupazione è che il lavoro per la valutazione dell'impatto ambientale affidato ad un Comitato scientifico non si esaurisca nella fase costruttiva, ma si esplichi soprattutto nella predisposizione di quel sistema di monitoraggio di cui si è parlato.
La terza proposta che noi avanziamo è che il risultato dei lavori di questo Comitato scientifico sia trasmesso, per conoscenza, ai Comuni, perché è giusto che siano coinvolti per i grandi problemi che sorgeranno, e sia anche trasmesso alla Commissione consiliare competente, affinché anche il Consiglio regionale ne possa essere informato.
Queste sono le tre proposte che noi presentiamo come aggiunta al deliberato presentato dalla Giunta regionale e che mi pare tengano anche conto della discussione che si è svolta in seno alla Commissione consiliare.
PRESIDENTE: Ha chiesto la parola il Consigliere Marcoz; ne ha facoltà.
MARCOZ (U.V.): Prendo la parola per compiacermi dell'andamento della discussione di oggi. Credo che tutti i Consiglieri abbiano dato il loro apporto fattivo alla discussione che noi della R.A.V. abbiamo voluto provocare e sollecitare, e quindi credo che le osservazioni e le preoccupazioni che gli intervenuti hanno prospettato sul costruendo raccordo autostradale Aosta-Courmayeur siano le stesse che abbiamo avuto noi quando abbiamo inteso sottoporre il progetto esecutivo della S.P.E.A. alla valutazione del Comitato scientifico, per valutare le conseguenze del suo impatto ambientale.
Sarebbe un'ipocrisia, come qualcuno ha ipotizzato, voler disattendere oggi i suggerimenti di quello studio. Il cammino non sarà facile e dovremo ancora migliorare, però è indiscutibile il fatto che l'accordo tra il Consiglio regionale, la Giunta regionale, la Società concessionaria e la R.A.V., sotto l'attenta sorveglianza del Comitato scientifico, porterà quei frutti che tutti auspichiamo.
A livello di battuta, rispondo al Consigliere Sandri dicendo che ieri mi ero presentato in Consiglio vestito di grigio, con la cravatta e la camicia, mentre oggi mi sono messo una maglia verde-acqua, con la scritta "Les Copains", perché pensavo che tutto il Consiglio sarebbe stato unanime nell'approvare il progetto autostradale.
Purtroppo mi sono sbagliato, perché manca un solo Consigliere. Penso tuttavia che abbia ancora modo di riflettere e di ripensare l'intera questione, perché tutti hanno riconosciuto che lo studio è stato serio e severo.
Mi riallaccio alle ultime ed importantissime considerazioni del Consigliere Pollicini, relative al fatto che si spenderanno realmente dei miliardi. Poi risponderò ad una parte dell'intervento del Consigliere Baldassarre, perché al resto del suo intervento, che riguardava il progetto esecutivo, ha già risposto qualche altro.
Il Consigliere Pollicini ha espresso le sue preoccupazioni sul problema della mano d'opera che verrà occupata nell'esecuzione dell'autostrada e sul problema delle imprese che parteciperanno agli appalti. Già due anni fa, quando ho assunto la presidenza della R.A.V., ho dichiarato che da parte della R.A.V. sarebbe stato fatto il possibile e l'impossibile per assegnare i lavori alle imprese locali e per far assumere personale tecnico ed operativo locale.
Come Regione, finanziando il 35% del costo dell'intera opera, interveniamo con circa 200 miliardi; la Società "Monte Bianco" versa un'altra parte di miliardi e quindi raggiungiamo un totale di 315 miliardi. Vogliamo che questo denaro locale venga speso per il benessere di tutti i cittadini valdostani.
È chiaro che, se oggi avrò il mandato di dare esecuzione alle varianti che sono già state sottoposte alla valutazione del Comitato scientifico, esse saranno nuovamente oggetto di un attento esame e credo che la R.A.V., con la collaborazione del Comitato scientifico, abbia tutte le possibilità ed i dati tecnici per poterle approvare.
Questo studio sull'impatto ambientale, il primo fatto in Italia, esprime il suo valore, come giustamente diceva qualcuno questa mattina, dando finalmente una chiara valutazione alle future procedure.
Non volendo disattendere nessuna delle giuste preoccupazioni dei Consiglieri regionali, mi impegno ad attendere al mandato che mi sarà dato dal Consiglio regionale con modestia e nel modo più sollecito e attinente alle direttive che il Consiglio regionale e la Giunta regionale vorranno concedermi.
Rispondo ora ad alcune considerazioni del Consigliere Baldassarre.
Egli pensa che la R.A.V. abbia "sprecato" un anno in attività di "routine". È stato dimostrato, invece, oggi, che quest'anno è stato speso bene.
Ho preso le vecchie relazioni dello scorso anno perché già allora avevo detto quanto sarebbe costata l'autostrada in lire riferite all'anno 1985. Rileggo testualmente le parole dette nel mese di febbraio dello scorso anno: "Sapendo che l'autostrada costa circa 6 miliardi al km. per rilevati e trincee, 19 miliardi circa al km. per le gallerie, 26 miliardi al km. per i viadotti, con un costo totale, riferito all'anno 1985, di lire 590 miliardi; e, visto che, a detta dei tecnici, si prevede l'esecuzione in tre anni e mezzo, conteggiando per la revisione dei prezzi 170 miliardi e per le spese varie (espropri e progettazione) altri 170 miliardi, abbiamo un costo complessivo dell'autostrada, previsto dall'anno 1985 all'anno 1990, di 938 miliardi." Aggiungiamo la svalutazione di questo anno perso, anche se io dico che non è stato perso inutilmente, aggiungiamo il costo delle varianti, che ammonta a 25 miliardi, e arriviamo quindi a circa (ma non ancora) 1.000 miliardi.
Pertanto le cifre "sparate" questa mattina da qualcuno, a detta di chi ha fatto i conti sulla base dei costi progettuali attuali, sono del tutto inconsistenti e "buttate là" forse come battuta.
PRESIDENTE: Ha chiesto la parola l'Assessore ai Lavori Pubblici Fosson; ne ha facoltà.
FOSSON (D.C.): La discussione è stata estremamente ampia ed ha toccato i vari temi nella loro più vasta complessità, tant'è che più che dell'approvazione del progetto esecutivo di un'autostrada, è parso che si trattasse della discussione intorno ai massimi sistemi.
D'altra parte si tratta di una scelta vitale per la Valle d'Aosta ed era giusto che i temi toccati raggiungessero l'ampiezza e la vastità che hanno appunto raggiunto.
Il Consigliere Sandri ha detto che la Valle d'Aosta non è ricca soltanto per la sua posizione e per essere attraversata da flussi di traffico, e addirittura che non sono le strade che portano lo sviluppo. In proposito io sono d'accordo con chi ha contestato questa affermazione. Basterebbe leggere con una certa attenzione il testo del prof. Ghichonné, dell'Università di Ginevra, che analizza la storia delle Alpi, per rendersi conto come i momenti nei quali è maggiormente fiorita la civilizzazione alpestre sono stati proprio quelli nei quali le Alpi sono state più attraversate dalle correnti di traffico, mentre quelli di maggiore chiusura sono coincisi con quelli nei quali la civilizzazione e la civiltà hanno avuto dei momenti di caduta. Questo vuole essere solo un accenno al problema e non voglio riaprire un dibattito che è già stato ampio ed approfondito.
In questo senso sono d'accordo con quanto diceva il Consigliere Pascale quando sottolineava che le civiltà sono nate lungo le vie di comunicazione che non sono soltanto di tipo economico e commerciale, ma sono anche veicolo di idee, di confronto e di dibattito.
È contestabile anche un'altra affermazione, nel senso che essa non è dimostrata, e cioè quella della stretta correlazione tra la costruzione dell'autostrada Aosta-Quincinetto ed il fenomeno delle seconde case. Sono due fenomeni che possono essere avvenuti contemporaneamente (ammesso che lo siano, perché è tutto da dimostrare), ma è sicuramente da dimostrare il loro rapporto di causa e di effetto, che, del resto, non è detto poi che sia così facilmente dimostrabile.
Per quanto riguarda il parere del Comune di St. Pierre, espresso con deliberazione del Consiglio comunale, occorre dire che si tratta di un parere negativo, e quindi non favorevole, non rispetto all'autostrada, ma solo rispetto ad uno svincolo. In proposito, poiché la S.P.E.A. sta ancora svolgendo dei calcoli più esatti, posso tentare di affrontare un calcolo di una certa approssimazione per precisare che nell'area dello svincolo sono interessati dei terreni agricoli la cui superficie può essere calcolata intorno ai 14 o 15 ettari, sulla destra orografica del fiume Dora Baltea e, per essere esatti, sulla sinistra orografica di un ramo della Dora Baltea e sulla destra orografica del nuovo ramo, nato alcuni decenni fa, della Dora Baltea, e cioè quello a valle della Strada Statale. Dicevo quindi che si tratta di 14 o 15 ettari, dei quali solo 2 o poco più vengono interessati dall'autostrada e corrispondono a circa un settimo dell'area totale. Senza tener conto ovviamente del recupero di terreno costituito dall'interramento del ramo nord della Dora Baltea.
Ripeto che si tratta di un conto molto approssimativo, che può sbagliare di un 10% o 15%, ma che però indica che la percentuale di terreno interessata dall'autostrada non è così alta come si vorrebbe dimostrare.
Invece, nella parte compresa tra l'attuale Statale di Cogne e la Statale 26, su circa 20 ettari di terreno, vengono occupati dall'autostrada solo circa 7500 metri quadrati, e cioè meno di un ettaro e siamo nell'ordine di un ventesimo o di un venticinquesimo del terreno a disposizione.
È vero che in questi due ettari ci sono delle aree già occupate da strade, ma si tratta di aree che sono già occupate dalle strade esistenti e per la precisione dalla Strada Statale per Cogne.
In proposito la Giunta regionale e la R.A.V. (penso di poter parlare anche a nome del Presidente della R.A.V., Consigliere Marcoz, che da parte sua potrà confermarlo) assumono l'impegno di pagare in tempi brevi le indennità relative agli espropri e, soprattutto, si impegnano a restituire intatti all'agricoltura ed ai loro proprietari i terreni liberi da vincoli autostradali.
Penso di non aver altro da aggiungere salvo che, rispetto agli emendamenti che sono stati presentati (ma credo che questo aspetto potrà essere ribadito dal Presidente della Giunta), la Giunta si opporrà nella maniera più categorica e totale nei confronti di quelli che tendono a far slittare l'approvazione o addirittura a rinviare ogni decisione ad avvenuta Conferenza regionale dei trasporti, mentre rispetto agli altri, che impegnano la Giunta regionale a ripresentare i progetti esecutivi delle varianti in Consiglio regionale, come ha già detto il Presidente della R.A.V., Consigliere Marcoz, la R.A.V. è già impegnata, ed in questo senso la impegniamo noi come Giunta regionale e come Consiglio regionale, a rispettare esattamente le volontà che saranno espresse dal Consiglio regionale, nel senso di recepire le varianti proposte dal Comitato tecnico scientifico per la valutazione dell'impatto ambientale ed a far sì che i progetti esecutivi che verranno redatti siano aderenti a quanto proposto dal Comitato tecnico-scientifico.
PRESIDENTE: Ha chiesto la parola il Presidente della Giunta Rollandin; ne ha facoltà.
ROLLANDIN (U.V.): Je ne partage pas ce que disent certains conseillers, que le débat est intéressant uniquement lorsqu'on parle beaucoup. Je pense en revanche que l'on peut dire grand nombre de choses en très peu de temps.
J'ai fait ce matin une introduction très brève pour la bonne raison que les conseillers avaient déjà assisté au débat, qui s'est passé de la même façon, sur les mêmes sujets, il y a un an, deux ans, etc...; ou bien l'on veut répéter es mêmes choses, et l'on pouvait le faire, qu'on a dit lorsqu'on a présenté en 1984 le nouveau projet d'autoroute, quand on avait soumis à l'attention des conseillers toute une série d'arguments pour soutenir l'autoroute; une partie des ces arguments - si on voulait le faire il suffirait de relire les procès-verbaux - dira qu'après l'étude qui a été faite par le professeur Karrer était exactement ce qu'on avait dit en celle occasion, c'est-à-dire les arguments que l'on avait avancés pour la pollution, pour l'absence d'alternatives etc...
Il serait tout de même drôle de répéter chaque fois les mêmes choses; sans doute les conseillers ont fait des réflexions aujourd'hui à cause de certains changements qui étaient intervenus et cela est fort appréciable; cependant j'estime qu'il n'est pas normal de refaire chaque fois l'histoire du monde.
J'essaierai d'être le plus bref et le plus rationnel dans mes réponses.
Il y a des conseillers partisans et des conseillers contraires. Les partisans ont soutenu l'autoroute comme ils l'avaient fait précédemment, et c'est normal. Les arguments des partisans de l'autoroute sont assez clairs: l'idée de l'Europe, que personne, je pense, ne remet en question; l'idée des communautés ethniques qui va en direction de la constitution de l'Europe: tout le monde l'admet; le Val d'Aoste a, du reste, les cartes en règle à ce sujet; la circulation, en considération du fait que les chiffres indiquent qu'elle augmentera même si le plan des chemins de fer sera réalisé: c'est ce que l'on souhaite, d'ailleurs. Il est absurde que l'on ait soutenu l'exigence de l'autoroute et que l'on veuille voler les tirs aux autres autoports. C'est une question économique que l'on a soutenue: la circulation augmentera au point de justifier largement l'exigence de l'autoroute.
Sur le tourisme: tout le monde a soutenu la thèse de l'autoroute pour le tourisme; c'est le même argument qu'avaient soutenu certains conseillers au moment de la première constitution de l'autoroute jusqu'à Aoste. A présent, je crois que même ceux qui sont aujourd'hui contre l'autoroute, ne renoncent pas à l'autoroute jusqu'à Aoste; je voudrais voir si l'on interdisait d'utiliser l'autoroute à ceux qui ne la veulent pas. C'est une proposition de cohérence qu'on nous donne les fiches de ceux qui ne la veulent pas; ce serait un bon exemple et, de plus, la pollution n'empirerait pas!
Certains conseillers ont même dit qu'il était inutile de prendre la parole pour dire des choses qui ont déjà été dites il y a deux ans. En effet, cela démontre que l'autoroute ne va pas à l'encontre du tourisme, bien au contraire, c'est là pour soutenir le tourisme. Avec elle on prévoit à l'intérieur de la circulation routière une série de possibilités pour les poids lourds, voire même l'obligation pour les poids lourds de circuler sur l'autoroute; pour les voitures qui viennent par exemple de la France et pour les valdôtains aussi qui doivent se déplacer en vitesse, ainsi l'autoroute apparaît-elle valable.
Paradoxalement, ceux qui sont contre l'autoroute sont partisans des embranchements à Aoste puisque l'autoroute va couper les centres habités. Personne n'a dit que la nouvelle solution adoptée ne prévoit plus la sortie qui était envisagée à Sarre: une sortie qui aurait utilisé toute une série de terrains tant dans la zone de Gressan et Jovençan que dans la Commune de Sarre. Personne n'a soulevé ce problème! Il a été jugé préférable de faire cette unique sortie dans la Commune de Saint-Pierre, en donnant mandat aux ingénieurs d'occuper le minimum de terrains.
Les Conseillers de la RAV et tous ceux qui ont participé à ces rencontres en sont les témoins. Toutefois, au-dessous d'une certaine mesure, il y a difficulté; or, cette sortie est indispensable et c'est la seule qui existe d'Aoste à Courmayeur, au-delà du poste de péage de Morgex. On a éliminé toutes les autres sorties et celle ci ne comptera que trois voies justement pour que les touristes venant à Aoste et qui ensuite veulent s'en aller puissent prendre l'autoroute. C'était indispensable, c'est le minimum!
A propos de l'avis des communes je voudrais dire que personnellement, et avec les assesseurs compétents, nous avons participé aux Conseils communaux, nous avons expliqué nos raisons, nous avons modifié le projet etc...
Pour la Commune de Saint-Pierre, je regrette de le dire, nous avions participé, avec tout le Conseil, à la discussion du projet de l'autoroute, et nous avons modifié le projet original. Or, la dernière délibération qui a été adoptée l'a été sans que l'on n'en sache rien. Je le regrette! Si, en revanche, ils avaient organisé une rencontre, ils auraient pu voir que cette exigence était vraiment le minimum; c'était une exigence car sinon nous n'aurions jamais pu découper ce passage vers Aoste.
Pour répondre au Conseiller Sandri qui a lu toute la délibération, je crois qu'il aurait fallu toutes les lire, ainsi que le changement qui a été opéré par toutes les communes après les modifications du projet original. Bien des modifications sont intervenues après les observations des communes de Pollein, d'Aoste, de Gressan. Sur le fleuve, il est impossible de passer! Sur les terrains, idem... Il faudra bien passer de quelque part! Je parle pour ceux qui soutiennent la nécessité de l'autoroute.
Sur la pollution, je ne voudrais pas répéter des choses qui ont déjà été dites. Finalement, on déclare, au niveau scientifique, que ce que nous avions affirmé il y a quelque temps, était réel. Ce plan, il fallait le faire au moment de la conférence sur les transports, dit-on: c'est une partie de ce que la programmation régionale a fait pour les transports. C'est l'unique tronçon qui manque à l'autoroute, c'était normal!
Je voudrais à ce propos rappeler aux conseillers qui soutiennent l'exigence d'un rapport avec la Communauté européenne, que cette dernière, qui a prévu la directive 85/377 a prévu aussi: "Proposta di regolamento... a sostegno finanziario di progetti d'infrastrutture e di trasporto".
Or ce dernier point comprend "l'accesso autostradale al Monte Bianco". Ce n'est pas une invention.
Je crois que maintenant le discours doit porter sur la manière de réaliser l'autoroute et là je partage entièrement ce qui a été fait. Au début, nous l'avons dit en toute modestie car nous ne sommes pas là pour nous magnifier, d'autant que je ne pouvais le faire moi, puisque j'ai encore le casque d'Attila.
Je regrette de ne pas pouvoir reprendre point par point ce qu'a dit le Conseiller Sandri en allant bien au-delà des problèmes de l'autoroute, tels la protection de l'environnement, les limites de vitesse... Je dirai au Conseiller Sandri que nous faisons des réunions périodiques avec les responsables de la police, avec des ordres du jour et des invitations: le Conseiller Sandri comprendra qu'il n'est pas possible d'avoir un préposé à chacun kilomètre! Il arrive que des accidents surviennent pour quelque raison que ce soit, il faudra bien sûr faire en sorte d'éviter ces accidents, mais il est indispensable d'arriver à la création de l'autoroute. Celle-ci sera un anneau unique qui finalement sauvera Aoste! C'est ce que nous sommes en train de faire; là encore une étude précise sera effectuée pour prévoir des améliorations au niveau des bâtiments.
Je partage l'avis de ceux qui pensent qu'après l'étude de Karrer il y aura un changement de mentalité chez certains professionnels.
Je voudrais dire, au sujet du projet FIO pour les égouts que nous avons présenté pour toute la Valdigne, qu'une étude a été faite sur l'environnement. Voilà déjà une méthode que nous avons adopté pour éviter les dégâts. Je tiens à le souligner face au Conseil.
Je ne partage pas entièrement, en revanche, le fait que les Conseillers aient tout à coups redécouvert cette conscience écologique. Si l'on allait toucher ce sujet avec certains campagnards qui ont travaillé dur, il y aurait quelques discussions.
Je voudrais encore souligner, comme l'a dit le Conseiller Marcoz, que j'aimerais voir les experts qui ont fait cette étude pour le Conseiller Baldassarre, qui arrivent à 2500 milliards, après on double: 5 mille milliards!
Nous avons les prix des dernières autoroutes qui ont été faites. C'est possible jeter des chiffres pour faire du battage, mais la réalité est bien différente.
Un plan économique sérieux a été présenté pour l'autoroute, cela ne fait pas l'ombre d'un doute. Autre fait que je voudrais souligner: les conseillers ont soulevé l'exigence d'une attention particulière au moment de la construction de l'autoroute: ainsi, avant de préparer les différents tronçons de réalisation, sera-t-il accordé une certaine attention, notamment pour les routes d'accès.
Ces problèmes peuvent préoccuper mais il faudra tout de même démarrer, depuis le temps qu'on en discute.
Les autres problèmes, tel le matériel, devraient être résolus. Cette délibération qui indiquera qu'une Région autonome a voulu anticiper les temps sur un problème comme l'environnement, pourra donc être approuvée.
C'est là, la carte la meilleure avec laquelle nous nous présentons dans l'année '87, année de l'environnement. Il faut voir en cela un premier pas et d'autres seront accomplis dans la même direction. Le Gouvernement a dit, lors de la présentation du budget et de son programme, que l'attention envers le milieu est son premier objectif car il en va de la qualité de la vie, qui est le problème principal.
J'ai lu les différents amendements qui visent surtout à l'attention particulière qui devra être accordée au moment des projets définitifs. Je ne suis pas d'accord sur le fait que l'on accepte ces amendements et je crois que l'on devra s'abstenir à ce sujet, à une condition: avec l'invitation aux membres de la RAV de relater au Conseil les différents problèmes. Nous n'avons rien à cacher, nous avons toutes les garanties d'une attention particulière en suivant les conseils du Comité scientifique. J'inviterais, à ce propos, la RAV à prendre une décision autonome au sujet des Conseillers scientifiques qu'il conviendra d'engager en fonction des exigences.
PRESIDENTE: Dobbiamo decidere se discutere prima gli emendamenti oppure se fare le dichiarazioni di voto.
Passiamo allora alle dichiarazioni di voto.
Ha chiesto la parola per dichiarazione di voto il Consigliere Sandri; ne ha facoltà.
SANDRI (N.S.): Il primo emendamento che presento all'attenzione del Consiglio è quello più importante. Sostanzialmente esso cerca di ovviare ad una difficoltà che c'è stata nell'approvazione di questo progetto esecutivo e che è stata sottolineata anche da altri Consiglieri. Tutto è stato scelto, fatto e deciso senza un'analisi globale del problema dei trasporti, ed è stato in qualche modo raffazzonato in questi ultimi tempi. Il problema potrebbe avere una sua degna conclusione soltanto nel maggio di questo anno, in occasione di quel convegno corposo che ci è stato già annunciato dall'Assessore competente.
Recepire questo emendamento è un'esigenza importante, perché credo che togliere al Consiglio ogni possibilità di approvare un progetto soltanto se verrà considerato valido nel quadro delle conclusioni della Conferenza dei trasporti sia da considerare come un fatto estremamente negativo.
Credo che a livello di Conferenza regionale dei trasporti potrebbe essere valutata con maggiore attenzione la vera ed unica alternativa, costituita dal controllo e dalla riduzione del traffico dei T.I.R. da ricercare attraverso opportune misure amministrative.
Ritengo inoltre che ci siano da controllare dei fatti importanti anche in relazione alle strutture straniere. Qualcuno prima ricordava le autostrade svizzere, ma se questo qualcuno ha avuto modo di percorrere qualche volta la strada del Gran S. Bernardo si sarà reso conto che nel Vallese si è scelto di realizzare una strada a tre corsie e si tratta di una scelta che, comunque, deve essere attentamente studiata.
L'autostrada è una scelta che oggi non tiene conto delle evoluzioni che ci sono state sia all'interno della nostra Regione (mi riferisco allo studio del collegamento Aosta-Martigny) e sia nel rapporto tra la nostra Regione e le altre Regioni.
Questo emendamento potrebbe consentire al nostro Consiglio di discutere in modo più corretto l'intero problema. Io personalmente posso anche andare a piedi da Aosta a Torino (ovviamente questa vuole essere una battuta), anche perché non è stato assunto alcun impegno nei confronti della ferrovia, scaturito da un'attenta e globale analisi dei problemi relativi al tema dei trasporti. È certo che, trascurando l'analisi di una politica integrata dei trasporti, non ci sono molte alternative all'autostrada.
PRESIDENTE: Ha chiesto la parola per dichiarazione di voto il Consigliere Tonino; ne ha facoltà.
TONINO (P.C.I.): Il nostro voto all'emendamento presentato dal Consigliere Sandri sarà favorevole per le motivazioni che ora cerco di spiegare.
Fin d'ora dico che noi siamo dell'avviso che si debbano discutere in Consiglio regionale le successive tappe relative al completamento della progettazione e degli studi sull'avvio e sull'esecuzione dell'autostrada.
La proposta avanzata dal Consigliere di Nuova Sinistra sostanzialmente intende sospendere l'esame del progetto autostradale, in attesa che tutta a documentazione possibile sia a disposizione del Consiglio, compresi gli elementi utili che potranno emergere dalla Conferenza regionale sui trasporti.
A noi pare, quindi, che questa esigenza sia giusta e legittima. Nel frattempo si possono concludere quegli studi dei quali si è parlato in sede di Commissione e che sicuramente impegneranno alcuni mesi. La proposta, quindi, non è affatto in contraddizione con l'esigenza, espressa in Commissione, di avere a nostra disposizione al più presto la documentazione complessiva.
Per queste ragioni noi riteniamo che questo emendamento possa essere votato.
PRESIDENTE: Ha chiesto la parola per dichiarazione di voto il Consigliere Torrione; ne ha facoltà.
TORRIONE (P.S.I.): Il Gruppo Socialista voterà contro questo emendamento, perché la documentazione che ci è stata fornita è già assai ricca e credo che questo emendamento abbia più l'intento di voler aggiungere qualche intoppo che non quello di verificare quanto di nuovo potrà emergere dalla Conferenza regionale dei trasporti.
Questa conferenza potrà anche portare qualche elemento di valutazione in più, però si tratterà pur sempre di elementi non sostanziali.
Credo che questo emendamento rientri più nella logica, seppur rispettabile, di Nuova Sinistra, che mira ad evitare che questo progetto passi, piuttosto che esprimere l'esigenza di un maggiore chiarimento sulla base delle risultanze della Conferenza regionale dei trasporti e che, quindi, questo voler forzare la mano tendendo a non far approvare il progetto, voglia andare un pochino al di là delle intenzioni.
Noi riteniamo, invece, che il progetto debba essere approvato nella seduta odierna, anche per evitare ulteriori e possibili ritardi.
PRESIDENTE: Do lettura del primo emendamento presentato dal Consigliere Sandri e lo pongo in votazione:
EMENDAMENTO 1
La proposta di deliberazione allegata all'oggetto è così sostituita
"IL CONSIGLIO REGIONALE
VISTA la proposta di progetto esecutivo presentata all'oggetto 22;
PREMESSO CHE, le scelte in materia di trasporti investono una importanza strategica e devono essere sorrette da un preciso ed organico progetto;
debbono, infine, tener conto delle peculiari caratteristiche ambientali della nostra Regione;
RICORDATO CHE, in data 12 novembre 1986, il Consiglio regionale con voto unanime ha impegnato la Giunta regionale "ad organizzare, entro il mese di maggio 1987, una Conferenza regionale sui trasporti in cui porre in discussione le principali scelte in materia di trasporti";
EVIDENZIATO CHE, anche l'eventuale approvazione del progetto esecutivo dell'Autostrada Aosta-Tunnel del Monte Bianco deve inscriversi in un Piano Organico e preciso in materia di trasporti;
DELIBERA
di non approvare il progetto esecutivo dell'Autostrada Aosta-Tunnel del Monte Bianco per poter acquisire gli elementi di valutazione e gli accertamenti programmatici che scaturiranno dalla Conferenza regionale sui trasporti".
ESITO DELLA VOTAZIONE
Presenti: 32
Votanti: 32
Favorevoli: 7
Contrari: 25
Il Consiglio non approva.
PRESIDENTE: Ha chiesto la parola il Consigliere Sandri; ne ha facoltà.
SANDRI (N.S.): Il mio primo emendamento non è stato approvato, ma credo che questo secondo emendamento, anche se meno importante, possa essere meglio compreso nella sua parte deliberativa.
Io sono sostanzialmente d'accordo con le preoccupazioni dei Gruppi Socialista e Comunista, e cioè che si dia effettivo spazio ai progetti esecutivi delle varianti, al piano esecutivo dei lavori e all'abaco delle varianti. Sono anche d'accordo che questi problemi ritornino all'attenzione del Consiglio.
È importante che la Giunta, oltre che a presentarci la documentazione che non abbiamo, malgrado la ricchezza di quella che ci è già stata presentata, sia impegnata anche a costituire un apposito Comitato scientifico, di cui nessuno ha fatto cenno, per la predisposizione del sistema di monitoraggio ambientale sugli effetti dell'autostrada, sia nella fase della sua costruzione, che in quella del suo esercizio e occorre che questo Comitato scientifico sia effettivamente in grado di verificare l'impatto ambientale del Piano esecutivo dei lavori.
Noi abbiamo sentito dire che la Giunta "si impegna", ma non si sa con che mezzi e con quali metodi.
I risultati del lavoro di questo Comitato scientifico dovrebbero essere presentati all'attenzione della Commissione competente con una regolarità che potrebbe essere stabilita dalla stessa Giunta.
Qui si fanno degli "engagements", però questi devono essere precisi e chiari, ed inoltre devono anche essere scritti; ma questa chiarezza manca assolutamente nella proposta che ci viene fatta dalla Giunta.
A differenza del Consigliere Torrione, io non sono mai stato nel Consiglio di amministrazione della R.A.V.: me ne dispiace moltissimo perché, a differenza di quanto pensa il Presidente della Giunta, in quel Consiglio di amministrazione non sono rappresentate le due posizioni contrapposte. Pertanto, io, non posso verificare lo "engagement" della R.A.V. se non in quest'aula, in quanto sono Consigliere regionale. Chiedo quindi che venga assunto l'impegno di discutere queste scelte in quest'aula.
È evidente che, non avendo a disposizione questo materiale e non avendo a disposizione gli impegni sulla costituzione di questa Commissione e sull'espletamento di questi lavori, noi, a mio modestissimo parere, non siamo in grado di approvare oggi il progetto esecutivo.
Credo che nessuno abbia mai voluto dare delle lezioni di "ecologismo" agli altri e che nessuno possa dire che oggi si è scoperta l'"ecologia" per la semplice o presunta attenzione, magari anche superficiale, di un cittadino. Io sono figlio di agricoltori e credo di non essermi inventato l'ecologia per un puro divertimento politico, ma perché essa fa parte del mio stesso essere.
Il mio emendamento riparte sostanzialmente dalla mia condizione di spirito che è quella di essere cosciente di questi problemi e di voler sollecitare l'assunzione delle giuste e conseguenti deliberazioni.
PRESIDENTE: Do lettura del secondo emendamento presentato dal Consigliere Sandri e lo pongo in votazione:
EMENDAMENTO 2
La proposta di deliberazione allegata all'oggetto 18 è così sostituita:
"IL CONSIGLIO REGIONALE
Esaminato il Rapporto del Comitato Scientifico per lo studio di Valutazione di impatto Ambientale del progetto di autostrada Sarre-tunnel del Monte Bianco;
Visto il Documento con le considerazioni dei progettisti della SPEA del novembre 1986;
Rilevato che nel citato "Parere" conclusivo il Presidente del Comitato Scientifico per lo studio di V.I.A. suggerisce alla Regione di subordinare l'approvazione del progetto esecutivo dell'autostrada alle seguenti condizioni:
1) Adozione di misure correttive "puntuali" con le seguenti varianti al progetto: a) variante Entrèves; b) variante di Avise; c) variante di Aymavilles; d) abbassamento della piattaforma di Morgex.
2) Adozione di misure correttive di carattere "diffuso" con: a) la formazione di un compiuto piano di esecuzione delle opere; b) la predisposizione di un "abaco" delle misure correttive diffuse privilegiando tecniche bioingegneristiche.
3) Idonea misura di collegamento con la pianificazione ambientale con: a) la ricerca della più alta qualificazione possibile delle opere d'arte; b) la sistemazione urbanistica e paesaggistica dell'aree di discariche; c) la sistemazione ambientale del bacino della Dora con la formazione di un parco fluviale.
4) Realizzazione di un sistema di monitoraggio ambientale sugli effetti dell'autostrada, sia nella fase di costruzione che di esercizio della stessa.
Il Consiglio regionale
DELIBERA
1) di impegnare la Giunta regionale a presentare i progetti esecutivi delle varianti, il piano esecutivo dei lavori e l'abaco delle varianti all'approvazione del Consiglio regionale;
2) di impegnare la Giunta regionale ad affidare ad un apposito comitato scientifico la costruzione di un sistema di monitoraggio ambientale sugli effetti dell'autostrada sia nella fase di costruzione che di esercizio e la verifica di impatto ambientale del piano esecutivo dei lavori;
3) di impegnare la Giunta regionale a sottoporre periodicamente all'esame della Commissione competente i risultati dell'attività del Comitato scientifico di cui al punto precedente.
4) di rinviare l'approvazione del progetto esecutivo sino al suo completamento con i documenti di cui ai punti precedenti".
ESITO DELLA VOTAZIONE
Presenti: 32
Votanti: 7
Favorevoli: 7
Astenuti: 25 (Aloisi, Baldassarre, Beneforti, Bondaz, Borbey, Breuvé, De Grandis, Faval, Fosson, Lanièce, Lanivi, Maquignaz, Marcoz, Martin, Pascale, Pedrini, Perrin, Pollicini, Ricco, Rolando, Rollandin, Stévenin, Tamone, Torrione e Voyat)
Il Consiglio non approva.
PRESIDENTE: Do ora lettura dell'emendamento presentato dal Consigliere Torrione:
EMENDAMENTO
Aggiungere alla deliberazione i seguenti punti:
2) di impegnare la Giunta regionale a presentare all'approvazione del Consiglio i progetti esecutivi delle varianti suggerite dal Comitato scientifico per lo studio di impatto ambientale;
3) di impegnare la Giunta regionale ad affidare ad un apposito Comitato scientifico la costruzione di un sistema di monitoraggio ambientale sugli effetti della presenza dell'autostrada sia nella fase di costruzione che di esercizio, sottoponendo i risultati di tale sistema ad una periodica verifica della Competente Commissione Consiliare.
PRESIDENTE: Ha chiesto la parola il Consigliere Torrione; ne ha facoltà.
TORRIONE (P.S.I.): Io ritengo opportuno essere estremamente corretti nei confronti di questo problema anche sul piano procedurale.
Dico questo perché noi oggi non approviamo il progetto esecutivo dell'intero tronco autostradale. A mio modesto parere e secondo il testo del deliberato della Giunta, noi oggi approviamo il progetto esecutivo originale, che però non prevede ancora le varianti che sono state suggerite dal Comitato scientifico.
Per una questione di correttezza nei confronti del Consiglio, io credo che sarebbe opportuno sdoppiare i due problemi. Oggi possiamo approvare il progetto esecutivo del raccordo autostradale, ma nello stesso tempo dobbiamo impegnare la Giunta a presentare al Consiglio i progetti esecutivi delle varianti, altrimenti corriamo il rischio di approvare una parte del progetto in un determinato momento e l'altra in un altro o forse mai, perché le varianti non torneranno mai all'approvazione di questo Consiglio!
Non è che noi vogliamo insistere ma, per una questione di principio relativa alla sovranità del Consiglio, credo che questo problema esista. Approviamo quindi il progetto esecutivo e così, quando ci saranno le varianti, non si dovrà più riaprire la discussione sull'intero problema autostradale o sui massimi sistemi. La R.A.V., non appena ne sarà in possesso, potrà consegnare quelle varianti al Consiglio che le potrà approvare in un secondo tempo, come succede in tutti gli enti allorquando si prospetta il caso di dover approvare una variante al progetto principale.
Io sostengo che questo atto è doveroso nei confronti del Consiglio.
Per quanto concerne il secondo punto del mio emendamento, che tra l'altro è stato ripreso anche da altri Gruppi, posso dire che noi ci siamo astenuti sull'ultimo punto dell'ordine del giorno del Consigliere Sandri, anche perché, qualora la Giunta non dovesse accettare i nostri emendamenti, non vorremmo ritardare l'approvazione del progetto complessivo, però dico solo che il resto è ciò che è emerso da questo dibattito.
Impegnare la Giunta regionale ad affidare questo esame ad un apposito Comitato, significa che la questione non ritornerà più in Consiglio. Noi riteniamo importante il sistema del monitoraggio e su di esso non stiamo a ripetere quanto è già stato detto.
Si tratterebbe così di una delibera complessiva che, a nostro avviso, potrebbe rispecchiare esattamente tutti i suggerimenti del Comitato tecnico e darebbe alla Giunta la possibilità di nominare in qualsiasi momento, quando lo riterrebbe più opportuno, il Comitato scientifico.
Così non ci sarebbero ulteriori ritardi per ritornare in Consiglio, qualora la Giunta dovesse paventare l'eventualità che si riapra l'intera discussione.
Credo che, sotto questo aspetto, possa trattarsi di una delega che il Consiglio dà alla Giunta e alla R.A.V. perché facciano il loro lavoro. Resterebbe però l'impegno a dover comunque effettuare questo lavoro, ed inoltre ciò verrebbe deliberato dal Consiglio proprio a conclusione di questa discussione nel corso della quale tutti si sono dichiarati favorevoli a che le cose suggerite siano effettivamente realizzate nel concreto. Grazie.
PRESIDENTE: Ha chiesto la parola il Consigliere Tonino; ne ha facoltà.
TONINO (P.C.I.): Siccome l'emendamento del Consigliere Torrione è analogo al nostro, io voglio ribadire le richieste che sono state fatte precedentemente e formulo alcune domande.
Noi approviamo un progetto esecutivo che è messo in discussione in alcune sue parti. Qual è l'organismo che poi approverà quelle parti che saranno modificate? La R.A.V.? Non può! Deve essere il Consiglio regionale!
(...INTERRUZIONE...)
No, non c'è un progetto che riguarda l'ultima parte!
Qui si recepiscono le osservazioni della S.P.E.A. che, per alcune parti, dicono che bisogna studiare il problema. Proviamo a leggerle? Chi è che poi approverà quella parte del progetto?
Anche nella mia qualità di Presidente della II Commissione, io voglio dire quello che effettivamente è stato detto in quella sede dai tecnici presenti, i quali, molto chiaramente hanno detto (e chi era presente ne è testimone), che le parti modificate dovranno ritornare all'approvazione del Consiglio regionale.
La seconda questione che noi non condividiamo è relativa al fatto che, relativamente al recepimento delle indicazioni del Comitato scientifico, noi non siamo d'accordo di appaltare tutte queste cose alla R.A.V.!
Né il problema può essere risolto, come diceva il Presidente della Giunta, con lo strumento della consultazione tra il Consiglio e la R.A.V., o con la presentazione di interpellanze e di mozioni.
ROLLANDIN (fuori microfono): Non ho detto questo!
TONINO (P.C.I.): Io ho capito così. Se così non è, allora spiegherai come dovrà avvenire il controllo del Consiglio su quelle fasi che tutti noi abbiamo ritenuto di straordinaria importanza.
Ora, rinunciare a svolgere, come Valle d'Aosta o come Regione, il compito di avere un Comitato scientifico che fornisca a tutti noi, come questa volta, gli elementi per la valutazione e che fornisca agli organi di questo Consiglio la possibilità di valutare, è una gravissima rinuncia, che può essere considerata anche molto pericolosa.
Con una deliberazione così generica, come quella che ci è stata presentata oggi, noi in pratica deleghiamo tutto alla R.A.V., il che, su di un tema così importante, vuol dire anche rinunciare per molta parte alle competenze del Consiglio.
PRESIDENTE: Ha chiesto la parola il Consigliere Torrione; ne ha facoltà.
TORRIONE (P.S.I.): Noi chiediamo una sospensione dei lavori del Consiglio per 5 minuti per chiarire alcuni aspetti che, pur potendo sembrare marginali, a nostro avviso non lo sono affatto.
Credo che, con una brevissima sospensione di 5 minuti e con la riunione di tutti i Capigruppo, ci si possa mettere d'accordo per elaborare un testo che sia più unitario possibile. Grazie.
PRESIDENTE: Se il Consiglio non ha nulla da eccepire, sospendiamo la seduta per 5 minuti.
Si dà atto che la seduta è sospesa dalle ore 18.38 alle ore 19.03.
PRESIDENTE: Ha chiesto la parola il Presidente della Giunta Rollandin; ne ha facoltà.
ROLLANDIN (U.V.): Je crois qu'après la concertation avec les chefs de groupe, la délibération qui avait été présentée devrait être modifiée. Là où il était dit: "di approvare il progetto esecutivo" devient le point 1 "di approvare il progetto esecutivo ecc." et, en reprenant l'amendement présenté par les différents groupes, notamment le Parti communiste et le Conseiller Torrione, le point 2 devrait être le suivant: "di delegare la Giunta regionale ad approvare il progetto esecutivo delle varianti suggerite dal Comitato scientifico per lo studio dell'impatto ambientale, sentite le apposite Commissioni allargate ai Capi gruppo".
PRESIDENTE: Ha chiesto la parola il Consigliere Torrione; ne ha facoltà.
TORRIONE (P.S.I.): Voglio dire al Consiglio ed al Presidente che ritiriamo i nostri emendamenti e che per noi rimane valido il testo concordato. Raccomando al Presidente della Giunta di concordare un ordine del giorno anche per gli altri argomenti, ma solo nel momento in cui in sede di Commissione avremo preso visione ed approvato le varianti.
Con l'assunzione di questo impegno, i nostri emendamenti possono essere ritirati.
PRESIDENTE: Il Consigliere Torrione ritira il proprio emendamento.
Do lettura dell'emendamento presentato dal Consigliere Tonino:
Modificare il deliberato aggiungendo i seguenti punti:
"Di impegnare la Giunta regionale:
1) a presentare i progetti esecutivi delle varianti, il piano esecutivo dei lavori e l'abaco delle misure correttive diffuse all'approvazione del Consiglio regionale;
2) ad affidare ad un apposito comitato scientifico la costruzione di un sistema di monitoraggio ambientale e gli studi di impatto sugli effetti dell'autostrada sia nella fase di costruzione che di esercizio e la verifica di impatto ambientale del piano esecutivo dei lavori;
3) a trasmettere ai Comuni interessati ed a sottoporre periodicamente all'esame della Commissione competente i risultati dell'attività del Comitato scientifico di cui al punto precedente.
PRESIDENTE: Ha chiesto la parola il Consigliere Tonino; ne ha facoltà.
TONINO (P.C.I.): A noi dispiace, ma non ritiriamo il nostro emendamento, perché non siamo soddisfatti della conclusione alla quale si è giunti.
Cerco di spiegarne brevemente le ragioni: c'è una questione che riguarda i cosiddetti "correttivi puntuali", vale a dire le varianti, e la soluzione che per essi viene proposta è sufficientemente accettabile, soprattutto perché dà almeno dignità all'atto che il Consiglio è chiamato ad approvare.
Rispetto, inoltre, alle questioni relative ai cosiddetti "correttivi di carattere diffuso", con il nostro emendamento non chiediamo niente di straordinario, ma chiediamo semplicemente che quelle misure siano portate (pensate un po'!) alla conoscenza e all'esame della Commissione competente.
Si dice: "Ma questa cosa verrà discussa un'altra volta!" No, è sbagliato! Noi la discuteremo certamente anche la prossima volta, ma è oggi che deve essere deciso che occorre continuare ad utilizzare il metodo che abbiamo giudicato in modo positivo!
Francamente non si riesce a capire perché il Consiglio non possa decidere oggi questa cosa elementare che, tra l'altro, è il minimo che ci si possa attendere sul piano della informazione e della partecipazione.
Queste sono le ragioni per le quali noi manteniamo il nostro emendamento.
PRESIDENTE: Ha chiesto la parola il Consigliere Sandri; ne ha facoltà.
SANDRI (N.S.): Questo emendamento ha sicuramente alcuni meriti, uno di questi sottolinea il grave fatto che sta accadendo in quest'aula e cioè il furto, perpetrato dalla Giunta regionale e dalla R.A.V., di una questione di competenza del Consiglio, che così si trova a non poter approvare la metà del tracciato esterno dell'autostrada, nonché altre fondamentali modificazioni, non ancora previste nella loro fase esecutiva, ma raccomandate dal Comitato scientifico e dal parere finale del Presidente del Comitato scientifico.
L'emendamento presentato evidenzia questo problema e recepisce anche un altro fatto, che era già stato da me segnalato durante la discussione generale, e cioè quello di trasmettere ai Comuni interessati e di sottoporre all'esame della Commissione competente gli atti ed i risultati dell'attività del Comitato scientifico.
È evidente il tentativo della Giunta regionale e della maggioranza di voler defraudare, oltre al Consiglio, anche i Comuni. È evidente il tentativo di gestire in proprio, senza alcun controllo da parte di uomini di cultura, scelti dal Consiglio regionale o comunque sotto il controllo del Consiglio regionale, l'aspetto scientifico del progetto. È positivo che sia stato mantenuto questo emendamento, anche dopo le modificazioni presentate dalla Presidenza della Giunta.
Malgrado tutto ciò, Nuova Sinistra non può che votare contro questo emendamento, perché esso accetta implicitamente che venga votato un progetto autostradale incompleto, mancante di vaste parti, suffragato da una analisi economica e del traffico assolutamente indecente e quindi il voto di Nuova Sinistra sarà negativo.
PRESIDENTE: Se nessuno chiede la parola, pongo in votazione l'emendamento presentato dal Consigliere Tonino:
ESITO DELLA VOTAZIONE
Presenti: 30
Votanti: 7
Favorevoli: 6
Contrari: 1
Astenuti: 23 (Aloisi, Baldassarre, Beneforti, Bondaz, Bor-bey, Breuvé, De Grandis, Faval, Fosson, Lanièce, Lanivi, Maquignaz, Marcoz, Martin, Pascale, Pedrini, Perrin, Ricco, Rollandin, Stévenin, Tamone, Torrione e Voyat)
Il Consiglio non approva.
PRESIDENTE: Do lettura della proposta di deliberazione nel testo modificato durante la sospensione:
IL CONSIGLIO
Premesso:
- che l'Amministrazione regionale nell'adunanza del 13 marzo 1980 esaminava ed approvava il progetto di massima del collegamento autostradale tra il terminale dell'autostrada A5 e il Traforo del Monte Bianco;
- che il succedersi degli eventi ha determinato lo sdoppiamento del suddetto collegamento autostradale con la previsione da una parte della tangenziale sud di Aosta e dall'altra del raccordo autostradale dal termine della tangenziale al Traforo del Monte Bianco;
- che il Consiglio regionale con atto n. 705 del 13 luglio 1984 esprimeva parere favorevole al progetto preliminare per la realizzazione del Raccordo Autostradale Valdostano dal sistema tangenziale di Aosta al Traforo del Monte Bianco;
- che i Comuni sono stati sentiti prima sul progetto di massima e poi, in data 5 dicembre 1985, sul progetto esecutivo;
- che i Comuni di Jovençan, Sarre, Aymavilles, Saint-Pierre, Villeneuve, Introd, Arvier, Morgex, La Salle, Pré-Saint-Didier e Courmayeur hanno espresso parere favorevole pur con alcune riserve;
- che il Comune di Avise ha espresso parere negativo;
- che il Comitato regionale per la pianificazione territoriale ha espresso parere favorevole con alcune riserve sul parcheggio in località Equilivaz, sull'attraversamento del torrente Gubelin-Ruillard, sulla salvaguardia di eventuali reperti romani e sulla rimessa in pristino di tutti i versanti interessati da opere anche provvisionali;
- che sono stati completati lo studio SISPLAN di traffico e analisi economica, lo studio idrogeologico, la relazione geotecnica, le prove geotecniche di laboratorio, lo studio sulle caratteristiche meccaniche dei terreni ed i tabulati dei calcoli di verifica di stabilità dei pendii;
Preso atto del rapporto del Comitato scientifico per studio impatto ambientale, delle conseguenti considerazioni della Società SPEA e del parere finale del Comitato scientifico, in data 9 dicembre 1986;
DELIBERA
1) di approvare il progetto esecutivo del raccordo autostradale valdostano tra il sistema tangenziale di Aosta ed il Traforo del Monte Bianco, recependo le osservazioni contenute nel Rapporto del Comitato scientifico per lo studio dell'impatto ambientale, tenuto conto delle considerazioni svolte dalla SPEA su detto rapporto e del parere finale espresso dal Comitato scientifico;
2) di delegare la Giunta regionale ad approvare i progetti esecutivi delle varianti suggerite dal Comitato scientifico per lo studio di impatto ambientale, sentite le Commissioni consiliari competenti allargate ai Capi Gruppo.
PRESIDENTE: Ha chiesto la parola per dichiarazione di voto il Consigliere Pedrini; ne ha facoltà.
PEDRINI (P.L.I.): Dico solo che mi sembra di aver trascorso una bella giornata, però devo confessare che nel pomeriggio spesso si sono ripetute le considerazioni già espresse nella mattinata, a volte addirittura con le stesse parole.
A nome del Partito Liberale e mio, approvo la deliberazione presentataci dalla Giunta, compreso quanto è stato concordato durante la sospensione chiesta dal Consigliere Torrione: il nostro voto sarà quindi favorevole.
PRESIDENTE: Ha chiesto la parola il Consigliere Baldassarre; ne ha facoltà.
BALDASSARRE (P.S.D.I.): Come ho già affermato nel mio intervento di questa mattina, voterò a favore del provvedimento, però devo confessare che non mi soddisfa il fatto che questa maggioranza porti avanti tutto con la legge dei numeri, rifiutando i consigli ed i suggerimenti dell'opposizione.
È molto difficile per me votare a favore di questa maggioranza. Lo faccio ugualmente, però, ad un Consigliere che, forse benevolmente, mi ha indirizzato il vecchio adagio: "Quando la gallina canta, significa che ha fatto l'uovo", vorrei ricordare che sarebbe anche opportuno scoprire chi raccoglie quell'uovo.
In altre occasioni, infatti, abbiamo avuto modo di vedere a quali Movimenti o Partiti appartenevano i raccoglitori di uova! Mi sembra quindi, che quell'adagio, non possa assolutamente adattarsi al sottoscritto.
In ogni caso, dopo questa breve e amichevole battuta diretta ad un Consigliere nei confronti del quale ho già ribadito questa mattina la mia stima, dichiaro di votare a favore di questo progetto.
PRESIDENTE: Ha chiesto la parola per dichiarazione di voto il Consigliere Torrione; ne ha facoltà.
TORRIONE (P.S.I.): Noi voteremo a favore.
Diciamo che con questo atto termina un "iter" difficile, che ha avuto anche dei momenti di contrasto, e possono finalmente decollare i lavori per la costruzione dell'autostrada. Questo è l'augurio che noi rivolgiamo a coloro cui compete realizzare nel concreto il progetto che il Consiglio approverà questa sera.
Ho appreso con soddisfazione che il Presidente della Giunta, in sede di replica, non ha considerato questa seduta "di routine", come del resto avevo fatto notare anch'io.
Se è vero che oggi si sono dette alcune cose e se è vero l'impegno del Presidente della Giunta che ha assunto un atteggiamento sostanzialmente diverso nei confronti dell'ambiente, io credo che si sia fatto un notevole passo avanti che deve essere debitamente sottolineato.
Lo studio sull'impatto ambientale costituisce in effetti quel "qualcosa" che dà credibilità anche al progetto esecutivo per la tutela delle nostre peculiarità paesaggistiche, e non è poco.
Credo, anzi, che possa essere additato ad esempio per analoghe opere stradali e autostradali, e possa aiutarci, d'ora in avanti, ad essere più disponibili nel considerare i problemi che riguardano l'ambiente.
Rivolgiamo al Presidente della Giunta l'augurio che questo progetto possa fargli togliere dalla testa "l'elmo di Attila" e che dal prossimo anno la nostra Regione possa qualificarsi per la sua attenzione nei confronti dei problemi e dei temi che riguardano la tutela dell'ambiente. Grazie.
PRESIDENTE: Ha chiesto la parola per dichiarazione di voto il Consigliere Aloisi; ne ha facoltà.
ALOISI (M.S.I.): Dichiaro il voto favorevole del Movimento Sociale Italiano.
PRESIDENTE: Ha chiesto la parola per dichiarazione di voto il Consigliere Ricco; ne ha facoltà.
RICCO (D.C.): La discussione su questo argomento, così vitale per la nostra Valle, è stata ampia e fin troppo esauriente.
Abbiamo assistito ad interventi più idonei e ad altri meno idonei: oltre alla maggioranza, il cui parere positivo era già scontato, anche a seguito delle chiare ed esplicite esposizioni dell'Assessore Fosson che ha evidenziato l'inderogabile necessità della costruzione dell'autostrada, pur se nella completa salvaguardia dell'impatto ambientale, abbiamo avuto anche il parere favorevole del P.S.I. che, con i suoi rappresentanti, ha fatto plauso a quest'opera imponente e necessaria.
A titolo personale, senza "diminutio capitis" per gli altri, mi sia concesso esprimere il mio plauso al P.S.I. ed in modo particolare al Consigliere Pascale, che ha fatto un intervento completo ed accessibile a tutti.
Per non rubare tempo al Consiglio, consapevole di rendere un servizio alla Valle d'Aosta e all'Europa intera, il Gruppo della Democrazia Cristiana annuncia il proprio voto favorevole all'approvazione del progetto esecutivo del raccordo autostradale valdostano tra il sistema tangenziale di Aosta ed il traforo del Monte Bianco.
PRESIDENTE: Ha chiesto la parola per dichiarazione di voto il Consigliere Sandri; ne ha facoltà.
SANDRI (N.S.): Devo ammettere, modestamente, che il mio animo si è un po' rattristato in questi ultimi minuti.
È vero che si conclude un "iter" importante, ma questo "iter" si conclude mai. A nostro parere stiamo assistendo questa sera ad uno dei più clamorosi affronti alle possibilità di progresso della nostra Regione ed alla possibilità che essa diventi una Regione bene amministrata ed in concordia con tante altre Regioni dell'arco alpino.
Sono rattristato soprattutto perché ho visto la resistenza degli ecologisti socialisti (non me ne voglia il compagno Consigliere Torrione) "scemare" sempre di più dalla mattina al pomeriggio, "scemare" ancor più rapidamente dal primo pomeriggio al pomeriggio inoltrato, per poi scomparire del tutto sugli emendamenti!
L'"ecologismo" è molto difficile da praticare e forse necessita di maggiore attenzione per le proprie idee, specie quando si enunciano certe cose in sede di discussione generale!
Diciamo che sono un pochino rattristato ma, nell'annunciare il mio voto contrario a questa legge, posso assicurare tutti gli altri 34 Consiglieri che non è vero che la lotta all'autostrada si concluda qui! Siamo solo all'inizio di una grande battaglia!
Voi sapete che Nuova Sinistra è nata, "purtroppo" quasi vent'anni fa, sulla base di uno slogan molto diffuso allora: "Ce n'est qu'un début, continuons le combat!"
ROLLANDIN (fuori microfono): Purtroppo!
SANDRI (N.S.): È un onore per me sentire il Presidente della Giunta riconoscere che noi siamo nati: "purtroppo, per lui!" È un riconoscimento che testimonia della nostra capacità a realizzare qualche cosa.
Ci saranno ancora moltissime altre occasioni per ritornare sullo stesso tema.
PRESIDENTE: Ha chiesto la parola per dichiarazione di voto il Consigliere Tonino; ne ha facoltà.
TONINO (P.C.I.): A differenza di quanto ha detto il Presidente della Giunta, io credo che la discussione sia stata molto interessante ed utile, sia pure, forse, con alcune sbavature.
Nel complesso la discussione è stata una delle più interessanti che siano state fatte in questo consesso, relativamente al tema dell'ecologia e della tutela dell'ambiente. Non dico questo per essere più o meno ecologista, ma perché il compito della nostra forza politica, come di tutte le altre forze politiche e di chi ama questa nostra Regione, è di fare in modo che la tutela dell'ambiente diventi una delle questioni prioritarie.
Questo non significa ovviamente che ci dobbiamo dipingere di verde, ma che dobbiamo guardare con particolare attenzione alla ricchezza primaria della nostra Regione.
Da questa considerazione trae origine la nostra valutazione positiva sul metodo che oggi abbiamo iniziato a seguire. Non vorrei neanche esagerare, ed in questo sono d'accordo con il Presidente della Giunta nel sostenere che, tra il dire che siamo diventati una Regione all'avanguardia nella tutela dell'ambiente e l'applicazione, peraltro ancora parziale, della valutazione dell'impatto ambientale ad una grande opera (che per me è un dovere), c'è ancora molta strada da fare! Io credo, anzi, che intorno a quel tema noi dobbiamo fare ancora molto, perché essere all'avanguardia sarebbe una carta vincente anche per la nostra Regione.
In tal senso continueremo ad operare per sollecitare la Giunta regionale e, per quanto possibile, daremo anche il nostro contributo.
Durante la discussione generale dicevo che noi, in questa vicenda, abbiamo mantenuto un atteggiamento non ideologico, anzi, fin dall'inizio ci siamo rammaricati che la discussione ritornava sulle questioni che in parte erano già state esaminate, proprio perché non si conosceva la decisione che avremmo dovuto prendere oggi e cioè non conoscevamo la proposta della Giunta.
Non lo ripeto ovviamente durante la dichiarazione di voto, ma noi abbiamo avuto modo di ribadire le perplessità ed anche gli spunti che gli studi oggi presentati hanno contribuito a farci assumere la nostra posizione sulla scelta della infrastruttura e sulle obiezioni, che manteniamo, e che ho voluto ribadire oggi perché esse fanno parte della nostra elaborazione intorno a questo tema.
Tuttavia abbiamo anche voluto esaminare il progetto, così come è stato presentato, le sue modificazioni e tutto il lavoro che doveva essere fatto.
Abbiamo espresso le nostre esigenze: alcune di esse non sono state accettate e ce ne dispiace, ma ritorneremo comunque sull'argomento.
Noi facciamo oggi la nostra battaglia affinché questa infrastruttura venga fatta nel modo migliore e venga fatta evitando nel modo più assoluto gli errori che potrebbero essere pagati molto gravemente in futuro. Questo è il compito che spetta ad una forza di opposizione, ma credo che spetti anche a tutti i Consiglieri presenti.
Non ho altro da aggiungere. Sul progetto noi ci asteniamo, perché esso non è completo ed alcune sue parti devono essere ancora discusse. La parte relativa alla linea d'azione per costruire bene questa infrastruttura è ancora tutta da definire. Noi non ci fidiamo della R.A.V., non certo perché non ci fidiamo del suo Presidente Marcoz, ma perché riteniamo che quel compito spetti al Consiglio regionale e noi useremo, in questa sede, tutte le nostre forze per incidere in senso positivo.
Mi pare che le motivazioni che ho espresso siano sufficienti per impedirci di dare un parere favorevole a questo progetto ed a questa scelta e valgano ad anticipare l'atteggiamento del nostro Gruppo.
PRESIDENTE: Se nessuno chiede la parola, pongo in votazione la proposta di deliberazione nel testo modificato:
ESITO DELLA VOTAZIONE
Presenti: 32
Votanti: 26
Favorevoli: 25
Contrari: 1
Astenuti: 6 (Bajocco, Cout, Dolchi, Mafrica, Millet e Tonino)
Il Consiglio approva.