Resoconto integrale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 2204 del 24 settembre 1986 - Resoconto

OGGETTO N. 2204/VIII - SOSPENSIONE DELLA PRODUZIONE DA PARTE DEL LABORATORIO ARTIGIANALE MALUSA DI LILLIANES. (Interrogazione).

PRESIDENTE: Do lettura dell'interrogazione presentata dal Consigliere Pascale:

INTERROGAZIONE

Da notizie di stampa si apprende che il laboratorio artigianale Malusa di Lillianes ha sospeso a fine giugno "a tempo indeterminato" la produzione e che le dipendenti non hanno neanche ricevuto le remunerazioni degli ultimi due mesi.

D'altro canto tali lavoratrici, in una dichiarazione riportata sul settimanale "La Valle" del 29 agosto, affermano testualmente: "Il 24 giugno la Signora Lupinacci ci aveva comunicato che per responsabilità non sue, ma da addossarsi quasi esclusivamente alla Regione, per mancanza di liquidità, momentaneamente non era più in grado di proseguire la produzione".

Ciò posto, il sottoscritto Consigliere del Gruppo socialista

INTERROGA

l'Assessore regionale all'Industria, Commercio, Artigianato e Trasporti al fine di conoscere:

a) se è vero che il laboratorio MALUSA di Lillianes ha cessato ogni produzione;

b) se è vero che ci sono responsabilità della Regione in tale chiusura, come affermato dalla titolare della ditta e, in caso affermativo, quali;

c) quali prospettive occupazionali si presentano per le dipendenti, che come artigiane, non possono neanche fruire della cassa integrazione.

PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare l'Assessore all'Industria, Commercio, Artigianato e Trasporti Lanivi, ne ha facoltà.

LANIVI - (A.D.P.): Le domande dell'interrogazione sono fondamentalmente tre, a cui cercherò di dare risposta. La prima è se è vero che il laboratorio Malusa di Lillianes ha cessato ogni produzione. In effetti, nel corso dell'estate la ditta Malusa ha interrotto la produzione ed è probabile che abbia cessato ogni attività. Vorrei precisare, in merito a quanto è detto nelle premesse, e cioè che vi sarebbero responsabilità da parte della Regione, che, anche se citato da un organo di stampa, queste responsabilità non vi sono in quanto la Regione ha adempiuto a tutti gli obblighi previsti nella convenzione. Piuttosto in precedenza erano stati sottolineati da parte della titolare altri tipi di problema, e cioè la possibilità di recuperare il personale sufficiente per sostenere questo tipo di attività. Questo personale non è stato trovato, prima di tutto per mancanza di disponibilità ad andarci a lavorare, e poi per il livello di professionalità richiesto.

Sono state fatte a Lillianes anche riunioni cui ho partecipato insieme alle Organizzazioni Sindacali, alla titolare e alle casseintegrate, però questi incontri non hanno avuto grandi esiti nel senso che il problema del reclutamento del personale è rimasto uno dei nodi fondamentali di una piccola azienda artigiana, che di fronte a questi problemi si è trovata in notevolissima impasse.

Quindi non ci sono state responsabilità da parte della Regione.

Devo ancora dire che, anche a seguito di incontri con la ditta, sono state vagliate alcune possibilità di interventi cui però la ditta non è in grado di far fronte, anche perchè l'azienda non è in condizioni di fornire garanzie per ulteriori finanziamenti.

Per un certo periodo, anche per superare questo problema che viene richiamato al punto 3, cioè le prospettive occupazionali, la ditta si era trasformata da ditta artigiana in ditta industriale, per poter offrire alle ex cassaintegrate delle facilitazioni. Però anche questa trasformazione, che è avvenuta in accordo con le OO.SS. presso l'Ufficio del Lavoro, non ha sortito esiti positivi.

Questa è la situazione. Ribadisco che responsabilità della Regione intesa come Amministrazione regionale non ve ne sono. Il fabbricato è stato consegnato il 4 dicembre e le erogazioni anche se molto modeste di mutui e di leasing sono state operazioni concluse. Il problema grande di questa azienda forse è stato proprio nella impossibilità di reclutare in loco (non solo a Lillianes, ma nel bacino della Bassa Valle) lavoratrici che accettassero di andarci a lavorare, oppure in possesso della professionalità richiesta per questo tipo di lavorazione.

Per quanto riguarda le prospettive queste indubbiamente consistono nella possibilità di recupero con attività sostitutive. Non se ne intravedono altre, dato che l'azienda è di tipo artigianale, e quindi non è prevista la cassa integrazione.

PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare il Consigliere Pascale, ne ha facoltà.

PASCALE - (P.S.I.): Ringrazio l'Assessore per le risposte che sono state esaurienti, ma che nella sostanza non possono soddisfarmi perchè hanno confermato che anche questa iniziativa della Giunta è fallita, e l'azienda Malusa di Lillianes ha cessato di fatto ogni produzione. Quindi un altro capitolo che si aggiunge ad altri che abbiamo già visto e ad altri che forse vedremo nel prossimo futuro, ad esempio quello della Ronson, di cui si parla molto in questi giorni.

Avevo letto su questo organo di stampa, "di presunte responsabilità della Regione", che sembravano riferirsi ad una mancanza di liquidità dell'azienda, quindi a possibili mancati interventi della Regione in termini finanziari. Evidentemente quell'apporto finanziario che era previsto dalla convenzione era stato già erogato, ed è vero che - come diceva l'Assessore - le difficoltà maggiori che ha incontrato questa azienda sono state nel reperimento del personale professionale idoneo.

Probabilmente quando la titolare intendeva sottolineare le responsabilità della Regione, intendeva riferirsi ad una mancata assistenza dell'Amministrazione regionale nel risolvere questo problema. In passato avevamo letto di altre interviste di questa Signora Lupinacci, la quale si era sempre lamentata di un certo ostracismo nel cercare di portare avanti questa sua produzione; non ha mai trovato né nell'Amministrazione regionale, né nell'Amministrazione comunale, né nei Sindacati quel sostegno che potesse consentirle di portare avanti la sua iniziativa.

Resta il fatto che anche questa azienda ha chiuso, e rimane, oltre che il danno, anche la beffa per i dipendenti che in quanto ex dipendenti del Gruppo Besso, godevano della cassa integrazione, erano state poi convinte ad essere assunte come artigiane di questo laboratorio Malusa ed attualmente non godono più ne della cassa integrazione né del lavoro, e a quanto pare non hanno neppure ricevuto le remunerazioni degli ultimi due mesi.