Resoconto integrale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 2201 del 24 settembre 1986 - Resoconto

OGGETTO N. 2201/VIII - RAPPORTI FRA LA DITTA ULTROCCHI E GLI ALLEVATORI NELL'AMBITO DELLA CAMPAGNA DI RISANAMENTO DEL BESTIAME. (Interrogazione).

PRESIDENTE: Do lettura dell'interrogazione presentata dai Consiglieri Millet e Bajocco:

INTERROGAZIONE

VERIFICATO che con deliberazione n. 5784 dell'8 agosto 1986 la Giunta regionale stabilisce di liquidare le somme spettanti agli allevatori che non abbiano ricevuto il corrispettivo del valore da macello da parte della ditta ULTROCCHI, incaricata di ritirare il bestiame destinato alla macellazione nell'ambito della campagna di risanamento 1985/86;

CONSTATATO che la ditta ULTROCCHI risulta insolvente per circa 430 milioni;

i sottoscritti Consiglieri regionali

INTERROGANO

1) quali problemi si sono presentati nel rapporto fra la ditta ULTROCCHI e gli allevatori;

2) quali possibilità esistono per un recupero da parte della Regione delle ingenti somme erogate per conto di una ditta insolvente.

PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare l'Assessore all'Agricoltura, Foreste ed Ambiente Naturale Perrin, ne ha facoltà.

PERRIN - (U.V.): Nous avions déjà eu l'occasion de débattre le problème des rapports avec la société ULTROCCHI à la fin de l'hiver dernier. A ce moment-là j'avais dit que lorsque l'année dernière en automne nous devions inviter les sociétés pour l'appel d'offres, nous avions fait une enquête pour voir la solidité de ces sociétés mêmes.

Toutes les informations qui avaient été prises auprès des opérateurs dans le secteur de la viande, nous disaient que la société ULTROCCHI était une société solide, solvable, qui travaillait vraiment comme il faut, et c'est pour cela que nous l'avons incluse dans la liste des sociétés invitées à l'appel d'offres.

Nous nous sommes aperçus ensuite que, au contraire, il y avait dans la société des difficultés, puisque entre-temps il y avait eu un changement et une modification des sociétaires. Nous avons donc à plusieurs reprises, au courant de l'hiver et au courant du printemps, sollicité la société même à payer la partie résiduelle qui est de 430 millions due aux éleveurs dans le plus bref délai possible.

Nous avons eu très souvent des réponses positives, auxquelles ne suivait aucun fait. Finalement au mois de mai il y a eu, à l'intérieur de la société ULTROCCHI, d'un côté le changement de l'Administrateur, de l'autre l'entrée de nouveaux actionnaires, entre autres une compagnie d'assurance suisse. Le changement d'administrateur a amélioré les rapports puisque nous avons pu finalement parler franchement avec la société. La société, le 27 du mois de mai, suite à toute une série de pourparlers, nous a fait une proposition - en disant qu'elle était en difficulté, n'ayant pas reçu d'importants paiements de gros stocks de viande vendue - c'est-à-dire de payer la somme résiduelle due aux éleveurs valdôtains en six tranches mensuelles.

Elle devait avoir, pour pouvoir faire cette opération, une lettre de patronage de la part des nouveaux sociétaires, lettre de patronage qui a malheureusement là encore tardée. La lettre étant finalement arrivée, le 29 août dernier nous avons reçu la confirmation de la part du nouveau administrateur de la ULTROCCHI, affirmant qu'on partira avec le paiement de ces tranches et la première tranche sera paiée justement le 30 septembre.

Entre-temps le Gouvernement régional, ne sachant pas exactement quand les sommes auraient été payées et surtout pour ne pas retarder l'argent aux éleveurs, a pris une délibération, n. 6468 du 29.8.86, qui prévoit l'anticipation des sommes dues aux éleveurs eux-mêmes, et la ULTROCCHI par contre versera aux caisses de l'Administration régionale les six tranches. Il faut dire que la société ULTROCCHI s'est engagée à payer les intérêts dus pour la période des versements manqués sauf les vingt jours qu'elle avait à sa disposition pour verser initialement l'argent. Donc je crois que nous avons finalement trouvé une solution à ce problème.

C'est aussi cette expérience que nous a poussés, pour la campagne 1986-87 à adopter un système différent pour la vente des animaux qui doivent être abattus.

PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare il Consigliere Millet, ne ha facoltà.

MILLET - (P.C.I.): Siamo abbastanza preoccupati di come stanno andando le cose, al di là delle soluzioni finali, perchè sembra strano che la Giunta regionale valdostana, dopo esempi come la Multibox ed altri casi analoghi, si trovi a dire dopo due o tre anni che le ditte erano inizialmente credibili, erano solide, e poi alla fine riscontriamo che non lo erano.

L'anno precedente era stata coinvolta una ditta valdostana che ritroviamo anche questo anno, parlo della Valdostana Carni, quindi dal momento che si era fatto, sempre in Valle d'Aosta, il discorso di favorire le ditte valdostane, il fatto di aver scelto una ditta di S. Stefano Ticino con un amministratore siciliano, mi faceva preoccupare.

Il problema è che se le fonti di informazione di queste ditte affermano che la ditta è solida e poi questa non lo è, bisogna modificare queste fonti, perchè è troppo facile dire: - credevamo di avere una ditta solida che poi si è rivelata non esserlo più -. Qui c'è invece una responsabilità della Giunta regionale.

Con la ditta ULTROCCHI era stata sollevata tutta una serie di problemi, perchè la insolvenza di 430 milioni era ormai cosa accertata, dal momento che si sapeva che c'erano allevatori che reclamavano per essere pagati. Fra gli altri problemi, c'era quello del ritiro del bestiame che non veniva effettuato nei modi stabiliti dalla convenzione. C'erano quindi altre questioni più difficili da controllare perchè non lasciano traccia.

Siamo abbastanza preoccupati e invitiamo la Giunta regionale ad essere più accorta in futuro nel prendere queste informazioni; penso che sul mercato ci sia gente in grado di dare informazioni più attendibili. Soprattutto invito l'Amministrazione regionale, a rivolgersi, se ci sono, alle aziende valdostane che operano in quel settore specifico. Vedo che quest'anno è stata fatta questa scelta.

Questa vicenda deve far capire che al di là di fare gli appalti, il punto fondamentale è quello di avere le fonti di informazione serie. Allora è da stabilire chi deve informare la Giunta regionale sulla validità di una ditta, perchè sappiamo benissimo che questa non è una cosa facile. Di pirati ce ne sono e sanno anche agire bene.

Speriamo che adesso, con la lettera che la ditta ha inviato, sia pagata la prima rata al 30 settembre con gli interessi. Ma per le successive? La fideiussione che c'è, è ancora valida? Non vorremmo che alla fine, pagata la prima rata, ci si dimenticasse delle altre. Inviterei quindi l'Assessore a verificare che fintanto che non si è pagata l'ultima lira, ci sia questa fideiussione, e che valga.

Concludendo, chiedo all'Assessore di informarci sugli sviluppi del pagamento, per evitare di fare una nuova interrogazione su questo argomento.