Oggetto del Consiglio n. 2148 del 9 luglio 1986 - Resoconto
OGGETTO N. 2148/VIII - CARENZE DI POSTI LETTO NELLO STABILIMENTO OSPEDALIERO DI VIALE GINEVRA IN AOSTA. (Interpellanza).
PRESIDENTE: Do lettura dell'interpellanza in oggetto presentata dai Consiglieri Mafrica e Millet:
INTERPELLANZA
CONSTATATO che continuano a permanere irrisolti i problemi della carenza di posti letto nello stabilimento ospedaliero di Viale Ginevra, con conseguenti difficoltà per i Servizi e disagi per i pazienti;
CONSIDERATO che le ristrutturazioni previste su tale immobile richiederanno ancora tempo (probabilmente anni) prima di essere idoneamente completate;
i sottoscritti Consiglieri regionali del Gruppo comunista
INTERPELLANO
l'Assessore alla Sanità ed Assistenza Sociale per sapere quali sono le intenzioni della Giunta per risolvere sollecitamente le carenze oggi esistenti (ridistribuzione dei posti letto negli spazi già disponibili, ricoveri in altri ospedali, ricoveri protetti in sedi extra ospedaliere, ecc.).
PRESIDENTE: Ha chiesto la parola il Consigliere Mafrica; ne ha facoltà.
MAFRICA (P.C.I.): Il nostro Gruppo ha ricevuto segnalazioni di sempre più difficili condizioni di lavoro in alcuni reparti dell'Ospedale. Pare, ad esempio, che spesso la rianimazione funzioni da ricovero non solo per i pazienti di specifica competenza del reparto, ma anche per pazienti di altri reparti.
Noi sappiamo che la Giunta regionale sta facendo progettare una ristrutturazione dell'ala nord-ovest dell'Ospedale e che ai medici che pongono il problema dei posti letto viene risposto: "Quando quell'ala sarà completa i problemi saranno risolti". Prima di tutto, però, c'è da verificare quanto tempo occorrerà per completare i progetti e per la realizzazione di queste strutture; noi pensiamo che si tratterà di alcuni anni. Ma nel frattempo la situazione deve continuare in questo modo, oppure è possibile cercare qualche altra soluzione?
L'interpellanza, quindi, pone il problema della soluzione della carenza di posti-letto nel periodo intercorrente tra il momento attuale e quello in cui sarà realizzata una soluzione definitiva. Vogliamo sapere se la Giunta sta pensando ad una utilizzazione diversa dei locali usati dalle unità operative; se si è studiato qualche sistema o qualche rapporto particolare che faciliti l'accesso agli ospedali vicini nel caso di cure del tutto particolari; se, soprattutto, si è esaminata la possibilità di assistere, dal punto di vista sanitario, i malati in sedi extra-ospedaliere.
Quest'ultima proposta è stata avanzata in un convegno dell'ULCES, patrocinato dalla Regione, sugli anziani. In essa si proponeva che, in alcuni casi di malati cronici che hanno comunque bisogno di assistenza sanitaria, ci fosse la disponibilità a mantenere, o direttamente nell'abitazione o in strutture minime all'uopo predisposte, questi degenti, per evitare che molti posti-letto vengano occupati da persone che si rivolgono all'ospedale non trovando altra soluzione possibile.
L'interpellanza ha quindi lo scopo di esaminare soluzioni concrete per l'immediato futuro.
PRESIDENTE: Ha chiesto la parola l'Assessore alla Sanità ed Assistenza Sociale Voyat; ne ha facoltà.
VOYAT (U.V.): Credo che il Consigliere Mafrica sia a conoscenza del contenuto della legge n. 595 del 23 ottobre 1985 che dà alle Regioni nuove disposizioni in merito alle strutture ospedaliere ancora da fare e nuovi parametri sui posti-letto in rapporto alla popolazione. Vi si danno anche altre indicazioni sul "day-hôspital" e sulle cure da prestare all'esterno dell'Ospedale.
Attualmente all'Ospedale di Aosta vi sono 559 posti letto. Secondo il calcolo del 6,5 per mille, noi dovremmo arrivare a 741 posti letto, perché già ora vi è una carenza di 172 posti-letto. Dovendo, però, fare un programma che non si deve limitare a prendere in considerazione solo le esigenze attuali, ma anche quelle dei prossimi 10 o 15 anni, noi dovremmo prevedere circa 200 posti-letto in più per l'Ospedale di Aosta. Ciò, ovviamente, ci ha costretti a rivedere la prima proposta che avevamo avanzato al Comune di Aosta, relativa all'aumento volumetrico dell'ala nord-ovest, perché con quella sola ristrutturazione non saremmo riusciti a recuperare 200 posti-letto.
La Giunta regionale, pertanto, ha deciso di presentare in questi giorni al Comune di Aosta il progetto esecutivo per la richiesta della concessione edilizia per il nuovo centro dei prelievi e per i nuovi laboratori. La Giunta ha anche deciso di approntare entro settembre od ottobre il piano esecutivo per la psichiatria e di presentare in seguito al Comune di Aosta la richiesta volumetrica rivista per le ulteriori esigenze di posti-letto. Una speciale commissione "ad hoc", composta da funzionari dell'Amministrazione regionale, da tecnici esterni e da consulenti che provengono anche da fuori Valle, proprio per tener nel debito conto anche le eventuali nuove tecnologie del settore, in questi giorni sta svolgendo questo lavoro. Sono già avvenuti due incontri anche con il Presidente della Giunta, perché queste iniziative comporteranno, per l'Amministrazione regionale, un piano di finanziamento non indifferente.
Penso che il Consigliere Mafrica sia già al corrente del fatto che per l'immediato futuro sono già stati presi dei provvedimenti: c'è già stata una ridistribuzione nell'uso delle sale operatorie e, pertanto, sono state assegnate delle sedute di sala operatoria in più ai settori più intasati; si sta cercando di fare delle convenzioni con Ospedali e Cliniche privati extra-regionali, specie per i settori più carenti di posti-letto come, ad esempio, la traumatologia e l'ortopedia. Tutto ciò, ovviamente, in attesa di poter dare loro, con questa ristrutturazione, i posti-letto di cui necessitano, almeno 75 od 80, e di poter completare l'organico e la formazione specialistica di alcuni medici che vogliono operare in quelle specializzazioni che desideriamo introdurre nell'ospedale. Infine è anche nostra intenzione effettuare rapidamente una ridistribuzione dei posti-letto nei settori più carenti.
Tuttavia oggi non possiamo dire quando questa ristrutturazione potrà essere completata. Il Consigliere Mafrica diceva prima che occorreranno almeno 2 anni; io ritengo addirittura impensabile che si possa completare tutta la ristrutturazione dell'Ospedale entro 2 anni, perché ne occorreranno almeno 3 o 4, e questo tenendo anche conto, purtroppo, del fatto che più si va avanti e peggio è. Dopo soli 8 mesi che noi avevamo elaborato il piano volumetrico secondo le indicazioni del Ministero e del Consiglio sanitario nazionale, ci è piombata tra capo e collo una nuova legge che modificava il parametro di posti-letto che noi avevamo tenuto in considerazione sino allora, e cioè il 6 per mille, per stabilirne uno nuovo, il 6,5 per mille, specificando che l'1 per mille deve essere riservato alla rianimazione. Ci si è trovati, quindi, in difficoltà a dare applicazione al primo piano volumetrico e dobbiamo trovare un'altra soluzione, forse non conforme alla prima che avevamo chiesto.
PRESIDENTE: Ha chiesto la parola il Consigliere Mafrica; ne ha facoltà.
MAFRICA (P.C.I.): Mi pare che l'Assessore abbia confermato quello che dicevo, anzi, ha detto addirittura che la situazione è ancora più drammatica, perché gli anni necessari per adeguare l'Ospedale non saranno 2, ma 3 o 4 ed io ho appreso adesso che lo Studio Vallacqua sta predisponendo un nuovo progetto esecutivo per...
VOYAT (fuori microfono): "Non è il progetto esecutivo".
MAFRICA (P.C.I.): Non siamo neanche al progetto esecutivo! I tempi si allungano e le soluzioni prospettate sono solo 2 delle 3 che noi avevamo suggerito. Per risolvere la prima, che è quella della redistribuzione dei posti, sappiamo che occorre agire con una certa diplomazia, ma si può recuperare ancora qualcosa nelle discussioni con le diverse unità operative e con i diversi primari.
Per quanto concerne le convenzioni con Ospedali noi abbiamo scelto degli Ospedali privati.
(...INTERRUZIONE...)
Va bene che non c'erano altre possibilità, però si potevano fare degli accordi; Ivrea, per esempio, ogni tanto ci rimanda indietro qualche paziente.
Non è stata, invece, fornita alcuna risposta all'ultima proposta di creare strutture protette extra-ospedaliere, come sono state definite nel convegno di cui ho parlato. Noi pensiamo che anche questa possibilità debba essere esperita, perché occorrono delle strutture che servano anche per i malati cronici, oppure per le persone che abbiano bisogno di un'assistenza prolungata ma non così intensa come quella che può essere data ai malati "acuti" presso l'Ospedale. Questa è la soluzione che noi suggeriamo e che pensiamo che si possa ancora fare.
Tra qualche tempo, comunque, ritorneremo sull'argomento per vedere se la situazione sarà migliorata oppure se continueranno a permanere gravi problemi presso l'Ospedale di Aosta, come ad esempio il caso, già da me segnalato, che, in alcuni reparti, quando una persona decede è costretta a rimanere sul letto, vicino agli altri ammalati, perché non vi è una stanzetta dove i parenti la possano accudire e compiangere con una certa discrezione e tranquillità. Questo succede nel reparto di Medicina-uomini e vi prego di non farmi continuare nell'elenco dei casi o delle situazioni incresciose che si possono verificare...
VOYAT (fuori microfono): "Occorre dire nomi e cognomi, chi sono i medici...".
MAFRICA (P.C.I.): Allora ti faccio il nome ed il cognome: il 28 gennaio di quest'anno è deceduto il papà della signora Brivio ed è rimasto adagiato nel letto che occupava nel reparto. La signora Brivio è stata costretta a visitarlo nell'ambiente e nel posto-letto in cui era deceduto. Solo la mattina dopo è stato trasferito presso la camera mortuaria.