Resoconto integrale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 2145 del 9 luglio 1986 - Resoconto

OGGETTO N. 2145/VIII - DETERMINAZIONE DEGLI ASSEGNI ASSISTENZIALI A FAVORE DI MINORI ORFANI IN AFFIDAMENTO. (Interpellanza).

PRESIDENTE: Do lettura dell'interpellanza in oggetto presentata dal Consigliere Viberti:

INTERPELLANZA

VISTA la deliberazione n. 1492/86 relativa alla concessione di benefici assistenziali a favore di minori orfani in affidamento con cui la Giunta regionale ha deciso, tra l'altro, di determinare l'importo dell'assegno regionale in misura pari alla differenza tra l'importo massimo di lire 400.000 mensili e l'importo del trattamento pensionistico percepito;

CONSIDERATO che i minori di cui trattasi sono undici e quindi il "risparmio" che l'Amministrazione riesce ad effettuare è assai modesto, mentre si creano malcontento ed incomprensioni che possono anche arrivare a pregiudicare il buon andamento della gestione familiare nelle famiglie affidatarie;

APPRESO CHE in nessun'altra Regione la pubblica amministrazione avrebbe assunto determinazioni analoghe a quella presa dalla Valle d'Aosta;

SI INTERPELLA

l'Assessore alla Sanità ed Assistenza Sociale per conoscere i motivi che hanno indotto la Giunta ad assumere la deliberazione n. 1492 (si noti la strana analogia con la data della "scoperta dell'America") e se intenda rivedere tale decisione.

PRESIDENTE: Ha chiesto la parola il Consigliere Viberti; ne ha facoltà.

VIBERTI (N.S.): L'interpellanza è relativa ad una questione numericamente poco rilevante, ma che evidenzia un'attitudine al risparmio da parte dell'Amministrazione che consideriamo poco congeniale alla quando si tratta di casi medesima, specie come questi.

Penso che l'Assessore sarà senz'altro in grado di darmi delle spiegazioni e delle giustificazioni formali e legali. Su questo non ho il minimo dubbio, perché non credo che l'Amministrazione regionale, su un tema così delicato, si sarebbe permessa di prendere una decisione che lede o che comunque elargisce un aiuto inferiore, rispetto a quello dato fino a poco tempo fa, alla "categoria" degli orfani in minore età.

Mi sono permesso di definire "scoperta dell'America" questo tipo di intervento dell'Amministrazione regionale perché, per combinazione, il numero della deliberazione è proprio il 1492 e non ho saputo trattenermi dal fare l'accostamento tra la decisione di decurtare i fondi destinati a questi minori in varie forme e la data della scoperta del continente americano da parte di Cristoforo Colombo. Ho cercato di scoprire se in qualche altra Regione d'Italia avviene una cosa analoga, ma per il momento non ho avuto notizie di altre Regioni che si siano comportate come noi.

Per il momento non ho altro da aggiungere e dirò che cosa penso dopo aver sentito le spiegazioni che l'Assessore mi vorrà dare su questa scelta che è stata operata con la deliberazione n. 1492.

PRESIDENTE: Ha chiesto la parola l'Assessore alla Sanità ed Assistenza Socia le Voyat; ne ha facoltà.

VOYAT (U.V.): La façon d'agir de l'Administration régionale ne dépend pas d'un souci d'épargne dans ce secteur, mais d'un souci de traitement égalitaire entre tous les enfants qui se trouvent dans cette condition. Ce n'est pas un système inventé par l'Administration régionale du Val d'Aoste et je peux dire que depuis la suppression de l'ENAULI, elle a continué à appliquer le système de l'ENAULI et celui des pensions en matière d'invalidité. J'ai ici les copies des lois et en ce qui concerne l'ENAULI, il s'agit vraiment du même système: l'Administration régionale doit assurer une rente aux jeunes qui se trouvent dans les conditions dont vient de parler le Conseiller Viberti; si par hasard ils touchent déjà un revenu, celui-ci doit être déduit. Je pourrais comprendre que le Conseiller Viberti dise: "Les 400.000 lires ne suffisent pas, il faudrait augmenter", mais en tout cas ce ne serait pas juste de donner un traitement différent aux enfants.

PRESIDENTE: Ha chiesto la parola il Consigliere Viberti; ne ha facoltà.

VIBERTI (N.S.): L'Assessore evidentemente ha ritenuto meno difficoltoso fornire questa risposta che non quella precedente che è stata svolta in italiano, mentre quest'ultima, trattando un argomento meno impegnativo, sempre ovviamente a parere dell'Assessore, è stata svolta in francese; dopo averla sentita, io mi dichiaro stupefatto.

Si parla di equità, ma fino a quando è stata approvata questa deliberazione i soldi non venivano assegnati nel modo in cui vengono assegnati ora e le pensioni di reversibilità di questi ragazzi non erano cumulate e quindi non esistevano questi tetti.

Io ho capito il discorso che ha fatto l'Assessore e sono d'accordo nell'evitare che possano esserci delle "scelte" rispetto a questo o a quel bambino, perché una famiglia potrebbe avere "un certo interesse". Questo, del resto, faceva capire tra le righe l'Assessore ed è giusto, perché non si deve assolutamente permettere che vi sia uno sfruttamento di un minore. Intanto però non mi pare che le persone che decidono di prendere in affidamento familiare un minore lo facciano a scopo di lucro, ma credo che lo facciano a titolo di merito. Ascrivere quindi a

loro l'intenzione di lucrare su un povero ragazzo, che purtroppo si trova in condizioni tali da dover abbandonare il proprio nucleo familiare che a volte, addirittura, non esiste più, per essere inserito in una nuova famiglia, sembra essere un'ipotesi piuttosto difficile da sostenere. Ciò non toglie che l'Amministrazione debba comunque essere sempre attenta, affinché qualche malintenzionato non scopra in questo settore, anziché in quello industriale, la possibilità di frodare la pubblica amministrazione. Nella realtà, però, si è realizzato e si realizza un diverso trattamento rispetto alla situazione precedente.

Io voglio portare l'esempio di una famiglia che ha versato sempre regolarmente l'assegno di reversibilità della pensione di uno dei genitori morti del ragazzo in affidamento familiare, su un conto corrente bancario o su un libretto vincolato intestato al ragazzo e che potrà essere da lui utilizzato soltanto il giorno in cui diventerà maggiorenne. Credo che questa sia stata e sia l'attitudine di quasi tutte le famiglie che hanno dei minori in affidamento.

Con questa deliberazione n. 1492, forse, ci si è adeguati a delle norme alle quali forse prima non ci si era adeguati. Del resto le cose prima non stavano così, Assessore, altrimenti io non avrei ricevuto delle segnalazioni su questo problema: qualcuno infatti è venuto a dirmi che prima di quella deliberazione i soldi arrivavano, sia quelli della pensione di reversibilità e sia quelli che vengono inviati alla famiglia.

Tra l'altro, poi, io non capisco come si possano mescolare due cose diverse: un conto è l'assegno che viene dato alla famiglia affinché, giustamente, riceva un aiuto nel dare un'assistenza anche materiale ed un conto è, invece, la pensione di reversibilità che una persona riceve in quanto, a suo tempo, sono stati versati dei contributi ed in quanto, proprio per la ragione della reversibilità, ha diritto a ricevere questo emolumento.

Inoltre, qui siamo di fronte a famiglie che si assumono un onere che non è solo economico - santo cielo!- ma è soprattutto di ben altro tipo. Quando si prende un minore e lo si inserisce in un nucleo familiare per cercare di dargli un'educazione e di farne un uomo, si opera un intervento sul quale non si può indagare con una mentalità quasi poliziesca, quasi supponendo che vi siano dei tentativi per appropriarsi di denaro pubblico o di profittare di una situazione che, oltretutto, è piuttosto incresciosa. Invece, sembra che vi sia, da parte dell'Amministrazione, un'incomprensibile mentalità poliziesca.

Io sarei ben felice di conoscere quelle leggi alle quali faceva riferimento l'Assessore per cercare di capire come si possa ripristinare la situazione precedente. Se poi l'intenzione non è quella di risparmiare, ma è quella di andare a fare i poliziotti, l'andare a fare dei risparmi in un settore nel quale, come si desume dalla deliberazione, ci sono soltanto 11 casi, mentre vediamo che centinaia di milioni scorrono con facilità a destra e a manca, mi sembra estremamente ridicolo.

Credo proprio che questo non contribuisca affatto a migliorare le condizioni in cui viene praticato l'affidamento familiare nella nostra Regione. Anziché contribuire a migliorare questo settore ed a far sì che quei poveri ragazzi, che per i casi della vita si sono venuti a trovare in quelle condizioni, possano essere aiutati, noi, creando altre pastoie e frapponendo altre difficoltà, non incoraggiamo certamente nuove famiglie ad assumersi questi oneri di carattere umanitario.