Oggetto del Consiglio n. 2144 del 9 luglio 1986 - Resoconto
OGGETTO N. 2144/VIII - OPERAZIONI DI RECUPERO FINANZIARIO NEI CONFRONTI DI AZIENDE FALLITE (Interpellanza).
PRESIDENTE: Do lettura dell'interpellanza in oggetto presentata dai Consiglieri Mafrica e Cout:
INTERPELLANZA
AVUTA NOTIZIA che sono in corso le operazioni di recupero finanziario dei fallimenti C.I.S. S.r.l., I.C.S. s.a.s., C.V.G., HONECONF s.a.s.;
i sottoscritti Consiglieri regionali,
INTERPELLANO
l'Assessore competente per conoscere:
1) l'entità dei finanziamenti regionali a qualunque titolo erogati alle aziende suddette (mutui, leasing, corsi di formazione professionale) e le possibilità di recupero delle somme erogate;
2) se vi sono state iniziative da parte della Giunta per il riutilizzo dei macchinari e dei locali in precedenza usati dalle ditte predette;
3) quali sono gli intendimenti della Giunta per favorire il reinserimento lavorativo del personale operante presso le aziende C.I.S., I.C.S., C.V.G. e HONECONF.
PRESIDENTE: Ha chiesto la parola il Consigliere Mafrica; ne ha facoltà.
MAFRICA (P.C.I.): Prima si è detto che a settembre si dovrà cominciare a discutere del ruolo della FINAOSTA. Io credo che sarà anche opportuno verificare il bilancio scaduto al 30 giugno di quest'anno e cioè l'esercizio 1985-1986, per vedere quali sono state le operazioni fatte dalla FINAOSTA nel campo industriale e quali sono stati i loro risultati. Credo che allora vedremo che buona parte delle operazioni finanziate dalla Regione attraverso la FINAOSTA, si è poi tramutata in perdita. Ci riserviamo, comunque, di esaminare molto attentamente il bilancio dell'esercizio 1985-1986 e di affrontare con serietà le proposte per una ristrutturazione della Finanziaria.
Tra le operazioni che, anche se non sono balzate all'evidenza come quella che ha interessato la MULTIBOX, sicuramente non sono state positive per la nostra Regione, ci sono quelle del Gruppo Besso che aveva iniziato l'attività con uno stabilimento e che alla fine è arrivata ad avere ben quattro stabilimenti nella nostra Regione; un quinto avrebbe dovuto essere insediato a Châtillon, nell'area Montefibre. I 4 stabilimenti presenti in Valle erano la C.I.S., l'I.C.S., la C.V.G. e la HONECONF. Il Gruppo Besso è ora fallito, lasciando più di 100 lavoratori, soprattutto donne, prima in disoccupazione, in seguito in cassa integrazione e adesso si stanno espletando le operazioni fallimentari.
Con la prima domanda noi riteniamo che sia opportuno sapere quanto la Regione direttamente, o la FINAOSTA, in gestione ordinaria od in gestione speciale, hanno dato al Gruppo Besso sotto forma di mutuo, sotto forma di leasing o anche sotto forma di corsi professionali. Su questi corsi, probabilmente, ci sarà da riflettere, perché ricordo che i sindacati avevano contestato le cifre presentate per la loro effettuazione e credo che debba essere ripensata la natura stessa di quei corsi.
Vogliamo anche sapere se la Regione recupera qualcosa delle somme che sono state erogate e come si atteggia la Giunta regionale rispetto a due problemi: il primo è quello delle attrezzature disponibili dal fallimento del Gruppo Besso ed il secondo è quello dei lavoratori in cassa integrazione o licenziati dallo stesso Gruppo.
Noi abbiamo saputo che esistono alcune cooperative interessate a continuare parte dell'attività e che hanno chiesto un intervento della Regione nel recupero delle attrezzature che, secondo valutazioni fatte da alcuni esperti, potrebbero essere ancora utili. Dall'inventario dei beni si vede che le stesse attrezzature vengono cedute a prezzi abbastanza convenienti. Giusto per fare un esempio, si può notare che tra i beni della Besso una FIAT UNO, targata 132.000, viene venduta ad 1 milione; un furgone GOLF, targato 125.000, quindi con soli 2 o 3 anni alle spalle, viene venduto per 1 milione. Se anche gli altri materiali sono venduti con la stessa riduzione, effettivamente si può pensare che l'acquisto dei beni di questo fallimento può essere ritenuto piuttosto interessante.
Succede però che si presentano dei mediatori privati che acquistano tutti questi beni che valgono, secondo i curatori fallimentari, 250 milioni e, probabilmente, tra qualche mese, come Regione, ci troveremo a ricomprare quelli stessi macchinari o per le cooperative o per delle imprese che vorranno continuare quel tipo di attività. Allora però non li pagheremo più 250 milioni, come abbiamo potuto verificare in altri casi, perché vi saranno delle vendite dalle quali i mediatori lucreranno centinaia e centinaia di milioni.
Io credo che la questione debba essere affrontata con tutte le debite attenzioni e noi chiediamo alla Giunta se, rispetto a questo patrimonio disponibile di attrezzature e di capannoni lasciati dal Gruppo Besso, ha preso qualche iniziativa e se è in grado di intervenire, oppure se non ha ancora affrontato il problema.
L'ultima domanda dell'interpellanza è relativa al personale. Esistono due cooperative che sono intenzionate a continuare l'attività, ma ovviamente hanno problemi finanziari non indifferenti: non possono acquistare i macchinari e ottengono i finanziamenti regionali in tempi molto lunghi. Esistono altre soluzioni, pensate dalla Giunta, rispetto a queste attività tessili lasciate oggi scoperte dal fallimento del Gruppo Besso?
PRESIDENTE: Ha chiesto la parola l'Assessore all'Industria, Commercio, Artigianato e Trasporti Lanivi; ne ha facoltà.
LANIVI (A.D.P.): Mi pare di aver già risposto alla prima domanda che riguarda i finanziamenti, ma ripeto la risposta per ragioni di chiarezza. Alla ditta C.I.S. di Hône è stato accordato un finanziamento ai sensi della legge regionale 8.10.1973 n. 33 sui fondi di rotazione regionale. Con deliberazione di Giunta n. 1065 del 7.3.1980 sono stati erogati 614 milioni, di cui 147 restituiti. Il mutuo di cui sopra è assistito da garanzia ipotecaria di primo grado effettuata fino alla concorrenza di lire 1 miliardo 473 milioni e 600 mila lire, iscritta presso la Conservatoria dei Registri Immobiliari di Aosta in data 13 agosto 1982 al n. 4929/357, nonché, ad integrazione di garanzia fidejussoria della Regione Valle d'Aosta per lire 300 milioni, accordata con deliberazione di Giunta n. 4189 in data 1° luglio 1983, ai sensi della legge regionale 15 giugno 1978 n. 16.
Sempre alla ditta C.I.S. è stato accordato un secondo finanziamento in gestione speciale FINAOSTA, con deliberazione di Giunta n. 3434 del 1° giugno 1984, con il quale sono stati erogati 809 milioni, dei quali 84 milioni, 146 mila e 70 sono stati restituiti. Il mutuo è assistito da garanzia ipotecaria di secondo grado, effettuata fino alla concorrenza di lire 1 miliardo e 620 milioni, iscritta presso la Conservatoria dei Registri Immobiliari di Aosta in data 4.11.1983 al n. 6361/439 nonché, ad integrazione, da fidejussione dei soci della C.I.S. per il 50% del finanziamento. Questo per quanto concerne la ditta C.I.S..
Alla ditta HONECONF di Hône è stato accordato un finanziamento del Fondo Sociale Europeo per corsi di formazione professionale. La Giunta regionale, con deliberazione n. 1240 in data 2 marzo 1984, approvò l'attuazione di un programma formativo presentato dalla s.a.s. HONECONF, determinando in 267 milioni 705 mila e 600 lire l'intervento finanziario della Regione per la realizzazione del programma di formazione. L'erogazione effettiva fu di 225 milioni 553 mila e 680 lire.
Le ditte I.C.S. e C.V.G. non hanno ottenuto alcun finanziamento regionale. Il recupero delle somme erogate è subordinato al ricavato d'asta della vendita all'asta dell'immobile che, in sede di procedura concorsuale, dal perito nominato dal Tribunale è stato valutato in lire 1 miliardo 630 milioni. I macchinari ed il fabbricato non sono di proprietà regionale, ma della C.I.S..
Il curatore fallimentare, al quale noi non ci possiamo sostituire, sta provvedendo all'alienazione dei macchinari con vendita al migliore offerente; noi abbiamo avuto notizia della alienazione a fatti ormai avvenuti. A settembre verrà messo all'asta il nuovo fabbricato di Hône, rispetto al quale sono stati concessi i finanziamenti, e con il ricavato si provvederà a pagare i creditori. Rispetto a questa operazione la Giunta regionale dovrà valutare l'opportunità o meno di partecipare all'asta stessa per acquisire il fabbricato, oppure di recuperare altrimenti i crediti di questa operazione.
Per quanto concerne la terza domanda, che chiedeva "quali sono gli intendimenti della Giunta per favorire il reinserimento lavorativo del personale operante presso le aziende C.I.S., I.C.S., C.V.G. e HONECONF", posso dire che sulla utilizzazione del fabbricato sono pervenute numerose richieste che ora sono all'esame della FINAOSTA e tra queste, come ha ricordato il Consigliere Mafrica, ci sono le proposte di due cooperative che intendono operare nello stesso settore nel quale operava l'ex Besso. Tutte queste iniziative sono all'esame della FINAOSTA e sulle stesse la Giunta regionale potrà decidere dopo il parere tecnico della FINAOSTA, ma soprattutto se potrà contare sulla disponibilità del fabbricato. In questo momento tutte le proposte sono in una situazione di stallo perché il problema principale per l'Amministrazione regionale è la disponibilità del fabbricato.
PRESIDENTE: Ha chiesto la parola il Consigliere Mafrica; ne ha facoltà.
MAFRICA (P.C.I.): La risposta dell'Assessore è stata esauriente e dettagliata per ciò che riguarda i finanziamenti concessi, mentre invece è stata elusiva per ciò che riguarda l'intervento della Giunta sul possibile acquisto dei macchinari. Io prendo atto del fatto che la Giunta, o per scelta o per difficoltà, non ha interesse a partecipare all'acquisto dei macchinari, mentre potrebbe avere qualche interesse all'acquisto del capannone.
Tengo poi a precisare che la vendita è stata rinviata: si era proceduto, in una priva fase, ad una prevendita che, stando almeno alle notizie che ci sono giunte ieri, è stata ritirata dai curatori fallimentari, per cui l'insieme dei macchinari è ancora disponibile. Viste le numerose richieste di imprese che vogliono insediarsi in Valle d'Aosta, io credo che i capannoni siano indispensabili; però, forse, sarebbe ora che la Giunta cominciasse, in gestione speciale o tramite la FINAOSTA, a pensare anche al recupero dei macchinari, perché non vorremmo poi ritrovarci con questi stessi macchinari ripagati dalla Regione o dalla FINAOSTA a prezzi superiori di 4 o 5 volte a quelli di oggi; quel giorno vi diremo: "Ve l'avevamo detto!".
Noi abbiamo segnalato la cosa ed invitiamo la Giunta ad intervenire in qualche modo perché in questo campo è possibile risparmiare visto che il personale opera "in loco" e che vi sono piccole cooperative, strutture ed altre attività che pure possono fare qualche cosa.