Oggetto del Consiglio n. 2143 del 9 luglio 1986 - Resoconto
OGGETTO N. 2143/VIII - FATTIBILITÀ DEL TUNNEL FERROVIARIO TRA AOSTA E MARTIGNY. (Interpellanza).
PRESIDENTE: Do lettura dell'interpellanza in oggetto presentata dal Consigliere Viberti:
INTERPELLANZA
RICORDATO l'incarico conferito al Prof. Chiaraviglio in merito ad uno studio di fattibilità di un Tunnel ferroviario fra Aosta e Martigny;
UDITA la stringatissima relazione tenuta dal Prof. Chiaraviglio in occasione della presentazione dell' "idea" di progettare il detto studio ferroviario;
CONSIDERATE l'importanza e la portata della scelta di optare per un tunnel ferroviario come è stato prospettato;
PREOCCUPATO che, viste le premesse, l'impegno preso dalla Giunta regionale si trasformi anziché in una galleria ferroviaria in un "buco nell'acqua"
SI INTERPELLA
la Giunta regionale per conoscere i suoi intendimenti circa la prosecuzione dello studio in oggetto, la valutazione di quanto è stato fatto finora nonché di ciò che è emerso nel corso dei contatti sinora avuti con i vari interlocutori (FF.SS., Autorità svizzere, Prof. Chiaraviglio, ecc.).
PRESIDENTE: Ha chiesto la parola il Consigliere Viberti; ne ha facoltà.
VIBERTI (N.S.): Quando abbiamo visto la deliberazione con la quale la Giunta regionale affidava al prof. Chiaraviglio l'incarico di effettuare uno studio di fattibilità per un tunnel ferroviario tra Aosta e Martigny, noi abbiamo pensato che finalmente si stesse muovendo qualche cosa e che la Giunta regionale, sostenendo la non contraddittorietà e la complementarità di questa scelta rispetto a quella del raccordo autostradale Aosta-Monte Bianco, stesse facendo sul serio. Comunque siamo rimasti favorevolmente impressionati pur conservando ancora qualche dubbio e quindi siamo venuti a sentire la presentazione del lavoro che era stato svolto fino ad allora. Per la verità, ci è parso più che legittimo il dubbio che l'impegno assunto dalla Giunta regionale rischia di trasformarsi "...anziché in una galleria ferroviaria in un buco nell'acqua". Infatti la persona che avrebbe dovuto dare le indicazioni e dire se ci sono dei validi motivi, anche da un punto di vista strettamente tecnico-costruttivo, per fare un tunnel ferroviario tra Aosta e Martigny, ha parlato per circa 5 minuti e ci ha fatto sapere una cosa che somiglia un pò alla notizia che ci ha dato stamattina il Presidente della Giunta e cioè una di quelle cose che diceva Monsieur de La Palice.
Un'interessantissima mostra sulla ferrovia è stata allestita all'interno della ricostruzione volumetrica della chiesa di S. Francesco. Io consiglierei all'Assessore di mandare una lettera al prof. Chiaraviglio perché, perlomeno, venga a raccogliere la documentazione che si può trovare esposta in piazza Chanoux e che è seguita in modo molto interessato dalle persone che la visitano. Essa è senz'altro molto più stimolante per i valdostani che non quelle, che per altri aspetti sono altrettanto valide, che sono allestite nei locali dell'ex Collegio St. Benin.
Noi siamo convinti che questo sia l'ultimo centenario; nei manifesti è scritto che questo è il primo centenario, ma se continuiamo così si tratterà sicuramente dell'ultimo. Non certo, ovviamente, perché il progresso tecnologico avrà messo da parte i treni nei prossimi cento anni, ma perché senz'altro la strada ferrata nella nostra Regione non avrà più ragione di esistere nelle condizioni in cui si trova; se non si interviene per tempo per essa non ci potrà essere, purtroppo, alcun futuro. Questo, ovviamente, senza voler entrare in polemica con il discorso del trasporto individuale, dell'uso dei buoni di benzina, ecc..
Vorrei quindi consigliare di far andare il prof. Chiaraviglio a visitare questa mostra dalla quale potrà desumere tutta una serie di elementi che gli permetteranno di approfondire i suoi studi. Il sentirmi dire che un tunnel si può fare, quando già nel 1800 ci sono stati degli uomini altrettanto intelligenti che non hanno soltanto espresso quell'idea a livello di possibilità, ma l'hanno anche concretizzata con degli studi e dei progetti, è del tutto ridicolo, com'è altrettanto ridicolo che l'Amministrazione regionale si faccia "menare per il naso" in questo modo, anche su temi importanti come questo, facendo incetta di venditori di fumo.
Mi auguro che la prosecuzione degli studi dimostri che io ho torto e che ci sia qualche cosa di un po' più concreto, ma non si può venire a sostenere, anche se in una Regione come la nostra, che non si sono ancora potuti fare "interventi di campagna" (ed io non so a che razza di interventi di campagna si facesse riferimento), quando, anche con un inverno lungo, si sarebbero potuti fare comunque "interventi di campagna" almeno in certe zone. E poi hanno già fatto un traforo, anche se ad una quota decisamente superiore rispetto a quella di un eventuale traforo ferroviario; tuttavia credo che, almeno da un punto di vista geologico, tutti i sondaggi e lavori fatti per il tunnel del G.S. Bernardo possano comunque essere di supporto allo studio di fattibilità che si dovrebbe fare. Non mi risulta, però, che queste cose siano state in alcun modo toccate.
È preoccupante, inoltre, assistere alla reazione dei nostri vicini che sono venuti qui per invitarci a bere un aperitivo a Martigny. Non mi sembra che ci sia molto entusiasmo, se non altro da parte del Sindaco di Martigny che è stata l'unica autorità d'oltre confine che ha partecipato alla presentazione.
Pertanto noi non possiamo accettare che ci venga detto che questa Amministrazione si impegna anche sul fronte della ferrovia. Noi, che pure avevamo sempre sostenuto che questo non era vero, di fronte a quella delibera eravamo rimasti favorevolmente stupiti. Certo è che da come stanno andando avanti le cose su questo versante non possiamo che ritornare alle conclusioni precedenti e cioè che questa Amministrazione si è lanciata nell'impresa della realizzazione dell'autostrada da Aosta a Courmayeur e non prende seriamente in considerazione la possibilità che i trasporti, nella nostra Regione, possano essere organizzati diversamente, con un maggior vantaggio sia per i singoli che per la collettività, con un uso diverso, migliore e potenziato, della ferrovia.
PRESIDENTE: Ha chiesto la parola l'Assessore all'Industria, Commercio, Artigianato e Trasporti Lanivi; ne ha facoltà.
LANIVI (A.D.P.): Vorrei fare una premessa che mi pare molto importante, in relazione ad un argomento che ha una portata e avrà delle conseguenze molto rilevanti per il futuro della nostra Regione, sgombrando il campo dalla presunzione che un'opera di questo genere sia attribuibile ad un particolare governo, ad una forza politica o alle forze di una maggioranza. Un'opera di tale portata, così come è stata prevista, non sarà certamente attribuibile ad una maggioranza. Quindi, se vi sono contorni polemici solo perché questa iniziativa è partita da una Giunta regionale, ma coinvolge il Consiglio regionale, è opportuno che tali polemiche, secondo me, siano tralasciate, specie se rapportate all'importanza dell'opera che, se realizzata, non sarà certamente di medio termine perché sarà destinata a modificare profondamente la nostra Regione.
Anche per quanto riguarda la mostra presente in piazza Chanoux c'è stato un intervento della Regione e quindi si tratta di un'iniziativa che rientrava in una serie di manifestazioni tese non ad evocare il centenario della ferrovia (e non a caso l'abbiamo voluto denominare "1° centenario"), ma a sottolineare l'importanza di questo mezzo di trasporto per la nostra Regione.
Venendo al caso specifico tengo a precisare la forma e la data dell'incarico. La deliberazione di Giunta reca la data del 30 gennaio del 1986 ed il visto della Commissione di Coordinamento è stato apposto il 15 febbraio 1986; quindi stiamo parlando di questioni e di incarichi che hanno pochissimi mesi alle spalle. Inoltre l'incarico non era solo ristretto alla esecuzione di uno studio di fattibilità per la realizzazione di un tunnel, ma, oltre a questo, era esteso al potenziamento delle linee ferroviarie Torino-Aosta e Milano-Aosta. Si trattava quindi di un discorso complessivo, non limitato solo allo studio di un tunnel, ma (e questo è stato uno dei meriti della conferenza stampa ritenuta così stringata e quasi sminuita dalle affermazioni dell'interpellante) capace di rendere e presentare al pubblico l'effettiva portata di questa iniziativa che aveva lo scopo di creare l'opportunità di un progetto di collegamento tra il sistema ferroviario italiano ed il sistema ferroviario europeo sul lato occidentale delle Alpi. Lo scopo della conferenza stampa era quindi di segnare nella sua giusta luce il progetto che era già stato presentato come intenzione alla COTRAO (organismo che raduna le Regioni sul versante occidentale delle Alpi) e che abbiamo voluto presentare anche alle autorità del Vallese che sono le più direttamente interessate.
Non volendo far perdere tempo al Consiglio, anche perché la relazione è già stata distribuita, dirò per brevissimi cenni che nella stessa conferenza stampa sono state indicate dal Presidente della Giunta le procedure che sono già state e che dovrebbero ancora essere seguite. A differenza delle procedure seguite per altre iniziative analoghe, quella da noi seguita tende a creare, ritenendola elemento di base e di sostegno, la cooperazione tra le Regioni transfrontaliere. Questo quadro cooperativo fa riferimento alla Convenzione europea di Madrid del 21 maggio 1980, ratificata dallo Stato italiano nel 1984, che concede la possibilità alle Regioni transfrontaliere di farsi promotrici di progetti che le interessino direttamente. Quindi nella relazione del Presidente della Giunta è indicata anche una strategia di sviluppo, alla cui base sta la collaborazione tra due Regioni confinanti, in questo caso la Regione Valle d'Aosta da un lato e dall'altro il Cantone Vallese.
Non è vero che rispetto a questo progetto vi sia stata della tiepidità, come qualcuno ha voluto mettere in evidenza. Vi è stato un atteggiamento decisamente positivo da parte della municipalità di Martigny e a quell'incontro era presente anche il Presidente del Cantone Vallese al cui governo cantonale il progetto verrà presentato in un altro momento. L'obiettivo è quello di fare del Governo Regionale della Valle d'Aosta e del Governo del Vallese i protagonisti di questo gruppo di concertazione a sostegno del progetto, per allargarlo successivamente ai Governi, Federale Svizzero e Nazionale Italiano. Vorrei anche precisare che questa procedura è stata segnata dal Presidente della Giunta ed in questo senso noi stiamo operando.
La progettazione ha preso l'avvio da poche settimane e l'incarico assegnato ha le dimensioni ed i limiti che abbiamo indicato. Sarebbe stato fin troppo facile presentare disegni para-esecutivi o idee più precise di quelle esposte in quella conferenza che aveva solo l'obiettivo fondamentale di dimostrare la validità e la qualità del progetto di collegamento ferroviario.
Mi pare che dalla conferenza sia emersa con sufficiente chiarezza la considerazione che il trasporto ferroviario, lungi dal dover essere ritenuto un sistema obsoleto per il futuro, sia da considerare come uno dei mezzi di cui il futuro sviluppo dell'Europa ha bisogno per accorciare e rendere più comodi i collegamenti ferroviari tra il nord ed il sud, sia per il trasporto delle merci, sia per il trasporto delle persone. Non voglio ripetere quello che già è stato detto nella conferenza, ma ci tengo a precisare che cerchiamo di operare con serietà ed impegno per condurre a compimento questo progetto e se vi sono delle "arrières pensées" rispetto a questo discorso, esse dovrebbero essere fugate; la realizzazione di questo progetto non dovrebbe essere attribuita né ad una maggioranza né a forze politiche particolari, ma alla Regione Valle d'Aosta intesa nel suo insieme.
PRESIDENTE: Ha chiesto a parola il Consigliere Viberti; ne ha facoltà.
VIBERTI (N.S.): Noi non abbiamo mai avuto dubbi sulla necessità di uno sbocco ferroviario verso l'estero attraverso la nostra Regione. Da quando siamo in questo Consiglio abbiamo sempre sostenuto che si sarebbe potuta impegnare una parte delle forze e dei quattrini dell'Amministrazione regionale, per evitare o limitare lo sconquasso che arreca la costruzione di un'autostrada e per la costruzione di una ferrovia che risolvesse il problema del trasporto pesante nella nostra Regione.
In questo senso, però, non abbiamo mai incontrato nessuna volontà positiva nella maggioranza e facciamo sempre più fatica a credere che la Giunta sia mossa da intenzioni diverse da quella di non concretizzare il tunnel ferroviario. Ci sembra infatti che si tratti più di un'azione di copertura rispetto ad altro...
(...INTERRUZIONE...)
Ma questo è evidente, signor Presidente! Quando ci troviamo di fronte a conferenze-stampa come quella alla quale abbiamo potuto assistere, quando vediamo che l'Amministrazione regionale va, addirittura, a pagare i conti in Svizzera, quasi buttando via i tanti soldi che noi abbiamo, mentre secondo noi sarebbe meglio affrontare un poco più seriamente le cose per cercare di analizzarle sotto i loro vari profili, di certo non ci possiamo ritenere soddisfatti nel sentirci dire che esistono tutte le condizioni per ritenere quella scelta intelligente e fattibile.
Secondo noi, da un punto di vista politico ed economico, questo aspetto era già chiaro prima e non avevamo assolutamente bisogno di sentircelo dire in una conferenza-stampa, costata chissà quanto all'Amministrazione regionale. Inoltre la Regione è andata a spendere soldi anche in Svizzera per sostenere più un'opera di propaganda che non una reale e consistente operazione promozionale nei confronti della ferrovia. Se l'Amministrazione regionale e questo Esecutivo avessero voluto fare qualcosa nei confronti della ferrovia nella nostra Regione, avrebbero potuto dimostrarlo, ad esempio, bloccando il rinnovo della convenzione con il Genio militare.
(...INTERRUZIONE...)
Ah, ecco! Non è possibile! Allora il Presidente mi deve spiegare a che cosa serve fare uno studio di fattibilità se non a mascherare quel pesantissimo intervento, per la nostra Regione, che è costituito dalla realizzazione dell'autostrada. Questa è la nostra interpretazione, signor Presidente, e lei permetterà che io possa avere delle opinioni, magari sciocche e non identiche alle sue; tuttavia io ho il diritto di avere delle opinioni che lei non è tenuto a rispettare, ma almeno ad ascoltare quando io le esprimo.
Ripeto pertanto che noi non comprendiamo questo "gigantismo" da una parte, che però dall'altra, nella pratica e nella realtà, è accompagnato da "nanismo".
Non è stato detto niente sui contatti con le Ferrovie dello Stato. Per quanto concerne i rapporti con le autorità svizzere l'Assessore Lanivi ha detto tutto quello che c'era da dire, che però è ancora molto poco; invece del progetto di fattibilità, dopo l'interpellanza, non ne sappiamo molto di più. L'unica cosa che emerge ben chiara è che andiamo "sempre più sparati" verso la costruzione dell'autostrada. È un peccato buttare tanti soldi e sprecare delle possibilità. Io non posso più prendere sul serio un'iniziativa di questo genere: se ci saranno delle novità le valuteremo con attenzione, ma se il livello dell'impegno nei confronti della ferrovia resta questo, senz'altro noi, per quanto concerne il voto in questo Consiglio, non condivideremo nessuna scelta su tale argomento.
Si dà atto che dalle ore 11.41 riassume la Presidenza il Presidente BONDAZ.