Resoconto integrale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 2139 del 9 luglio 1986 - Resoconto

OGGETTO N. 2139/VIII - REINSERIMENTO IN UNA NUOVA ATTIVITÀ PRODUTTIVA DI LAVORATORI IN CASSA INTEGRAZIONE NELLA ZONA DI ARNAD. (Interrogazione).

PRESIDENTE: Do lettura dell'interrogazione in oggetto presentata dai Consiglieri Cout e Mafrica:

INTERROGAZIONE

VENUTI A CONOSCENZA di preoccupazioni espresse da ex dipendenti della Dolciaria di ARNAD rispetto alla possibilità di un loro reinserimento nell'attività produttiva della ditta che subentra ai precedenti titolari,

i sottoscritti Consiglieri regionali

INTERROGANO

l'Assessore competente per sapere se e come è stata rispettata la Convenzione approvata tra la MONT BLANC DOLCIARIA S.r.l. e Regione per ciò che concerne l'impegno ad assorbire preferibilmente lavoratori incassa integrazione della zona di Arnad, in possesso della professionalità richiesta per l'attività produttiva in questione.

PRESIDENTE: Ha chiesto la parola l'Assessore all'Industria, Commercio, Artigianato e Trasporti Lanivi; ne ha facoltà.

LANIVI (A.D.P.): Rispondo agli interroganti riprendendo, in sintesi, il contenuto delle convenzioni, cioè della prima convenzione e della successiva modificazione, e prendendo in considerazione gli ultimi avvenimenti.

La convenzione con la società MONT BLANC DOLCIARIA s.r.l. è stata stipulata il 23 settembre del 1985 in esecuzione delle delibere della Giunta regionale n. 4132 del 21 giugno 1985 e n. 5936 del 6 settembre 1985. La società si era impegnata ad assumere preferibilmente lavoratori in cassa integrazione e guadagni della zona di Arnad nella misura di 10 unità entro il 31 dicembre del 1986, con un incremento progressivo fino a 25 unità entro il 31 dicembre del 1988. Con deliberazione della Giunta regionale n. 3619 del 16 maggio 1986, in corso di controllo da parte della Commissione di Coordinamento e già ratificata dal Consiglio regionale il 10 giugno 1986, è stata modificata la convenzione in atto, prevedendo l'occupazione stabile ed immediata di 10 unità, oltre ad un'occupazione stagionale di altre 15 unità entro il 10 agosto del corrente anno.

In attesa della stipulazione della modifica della convenzione la società ha provveduto in questi ultimissimi giorni ad assumere 8 persone tra le 15 in disoccupazione speciale, già dipendenti dalla DOLCIARIA VALDOSTANA. In questo momento quindi non esistono cassintegrati, ma persone in disoccupazione speciale e, delle 15 persone interessate, l'azienda ha provveduto ad interpellarne 14, perché una è in vacanza, ed in questi ultimissimi giorni ne ha assunte 8.

PRESIDENTE: Ha chiesto la parola il Consigliere Cout; ne ha facoltà.

COUT (P.C.I.): Anche a noi è giunta notizia del fatto che l'altro ieri hanno cominciato a lavorare 7 (come risulta a noi) o 8 dipendenti dell'ex DOLCIARIA e per questo ci dichiariamo soddisfatti della notizia che ci è stata comunicata dall'Assessore, specie se l'interpellanza che abbiamo presentato può essere servita a risolvere il problema che era piuttosto urgente. Le lavoratrici, infatti, che dovrebbero essere in disoccupazione speciale non avrebbero avuto, e quelle che non saranno assunte non avranno, la prospettiva di poter ancora godere dei benefici della disoccupazione speciale, visto che non si sa che cosa potrà capitare in futuro. È urgente, quindi, che anche le altre operaie vengano assunte in base alla convenzione che è stata firmata tra la Regione ed il nuovo gruppo Rissone di Torino che ha rilevato l'azienda dal gruppo che la gestiva in precedenza.

Dico questo per vari motivi che non starò certamente ad elencare, ma fra di essi c'è quello che, con la nuova convenzione, la s.n.c. Rissone di Torino dovrebbe diventare una s.p.a. con la partecipazione della Regione alle quote sociali per 100 milioni su un ammontare di 300 milioni. Dovrà quindi essere cura dei rappresentanti della Regione provvedere affinché all'interno di questa nuova società tutto funzioni correttamente e meglio di come è avvenuto dal 1977 in poi, da quando cioè si sono succedute delle gestioni incompetenti od incapaci. Se ne sono viste di tutti i colori ed io mi ero anche premurato di raccogliere tutti gli eventi occorsi dal 1977 in poi, dalla prima crisi della DOLFRA, che aveva cominciato a produrre dei panettoni avariati, alle successive gestioni Giachetto, Ferri, Giacone e Cuco, quando, dopo che i lavoratori erano scesi in sciopero perché non venivano pagati, sono stati pagati con soldi provenienti da un riscatto. È seguita poi tutta una serie di gestioni che, se non erano del tenore delle precedenti, si avvicinavano molto ad esse: tentativi di autogestione da parte dei lavoratori che in qualche modo sono stati bloccati, atteggiamenti ricattatori da parte di nuovi imprenditori...

Non staremo quest'oggi a ripercorrere tutta questa vicenda, ma ci ripromettiamo di ritornare sull'argomento perché pensiamo che questa lunga storia, contornata dalle numerose ombre che si distendono sulla DOLFRA, sia un altro esempio di gestione industriale in Valle d'Aosta sul quale è opportuno meditare, proprio perché certe cose non si dovranno più ripetere con la nuova gestione anche perché noi, come Regione, entriamo a far parte della nuova società con il 30% del capitale azionario.

Noi siamo convinti che i problemi occupazionali in Valle d'Aosta, soprattutto per ciò che riguarda la disoccupazione femminile della zona di Verrès, devono essere affrontati in modo serio senza voler scaricare le responsabilità per delle scelte sbagliate. Una di queste è legata alla mancata approvazione di un progetto di formazione per 5 persone, che è stato presentato dalla nuova ditta Rissone alla Commissione regionale per l'impiego. Forse l'avvio di questa nuova società non è dei migliori, perché alcuni giorni fa è stato presentato ed esaminato un progetto per la formazione di 5 persone, mentre la ditta aveva già assunto 10 persone proprio in base agli impegni relativi all'ultima deliberazione di Giunta (questo è avvenuto pochi giorni fa). Il progetto è stato bloccato in Commissione perché queste 10 persone, che erano state dichiarate assunte, in realtà non lo erano e non lo sono ancora oggi. Il progetto verrà discusso in una prossima riunione e per i nuovi proprietari dell'azienda sembra che la responsabilità dell'accaduto sia della Commissione regionale per l'impiego.

Le lavoratrici che avrebbero dovuto essere assunte, oltre alle 7 più anziane che lo sono già, e che potrebbero rientrare nel progetto di formazione, si sono sentite dire che non erano state assunte per colpa della Commissione regionale per l'impiego che non aveva approvato il progetto presentato. La responsabilità non è certamente della Commissione regionale per l'impiego, ma è di questi nuovi imprenditori che, probabilmente e ancora una volta, non sono partiti con il piede giusto. Questo dovrà essere sottolineato e fatto ben presente ai rappresentanti della Regione in seno al Consiglio di amministrazione di questa nuova società ed anche per questo motivo noi chiediamo all'Assessore di seguire con particolare attenzione questa nuova vicenda. Del resto ci preoccupa molto il futuro di questa nuova azienda ed il futuro occupazionale, specie della mano d'opera femminile, nella zona di Verrès.