Oggetto del Consiglio n. 2103 del 25 giugno 1986 - Resoconto
OGGETTO N. 2103/VIII - NUOVA DISCIPLINA DELLE COMUNITÀ MONTANE DELLA VALLE DI AOSTA. (Interpellanza).
PRESIDENTE: Do lettura dell'interpellanza presentata dai Consiglieri Mafrica e Tonino:
INTERPELLANZA
Ricordato che nel febbraio scorso il Consiglio aveva approvato una mozione, presentata dal Gruppo comunista, con cui si impegnava la Giunta a presentare entro 60 giorni un disegno di legge concernente la struttura, le competenze e la disponibilità finanziaria delle Comunità Montane Valdostane;
Constatato che nel frattempo le Comunità Montane hanno dato evidenti segni di vitalità, capacità e volontà politica, impegnandosi esse stesse nell'elaborazione di una proposta di legge relativa alle proprie competenze;
i sottoscritti Consiglieri regionali
Interpellano
la Giunta regionale per conoscere i motivi che non hanno finora consentito il rispetto della deliberazione del Consiglio e per sapere quali sono le intenzioni dell'esecutivo in merito al futuro delle Comunità Montane della Valle d'Aosta.
PRESIDENTE: Ha chiesto di illustrare l'interpellanza il Consigliere Tonino, ne ha facoltà.
TONINO (P.C.I.): Questa vicenda della nuova legge che dovrebbe disciplinare il funzionamento delle Comunità Montane, dimostra la scarsa serietà di questa Giunta regionale o probabilmente le divisioni interne alle forze di maggioranza su questo tema.
A seguito di una mozione presentata dal nostro Gruppo nel mese di febbraio, la Giunta si impegnò a presentare entro 60 giorni un disegno di legge, concernente le strutture, le competenze e le disponibilità finanziarie delle Comunità Montane. La scadenza quindi è caduta al mese di aprile e nel frattempo c'è stata una iniziativa di alcune Comunità Montane per un contributo a questa discussione. Per quanto ci riguarda abbiamo valutato positivamente questo sforzo fatto dalle Comunità Montane, non solo perchè in alcune parti riprendeva impostazioni che avevamo presentato in questo Consiglio regionale con appositi disegni di legge, ma perchè nel complesso le linee di fondo che guidano quella proposta delle Comunità Montane sono necessarie e essenziali per le funzioni stesse di questo Consiglio regionale.
Le voglio qui brevemente accennare: si vuole con quel progetto fare in modo che la Regione sia liberata da una serie di incombenze di tipo amministrativo che per molti aspetti paralizzano, rallentano l'attività più propria della Regione; l'altra impostazione che a noi pare giusta e corretta è che attribuendo alle Comunità Montane quelle funzioni, i Comuni potranno meglio esercitare le funzioni che sono loro affidate dalla 616 ed altre funzioni che potremmo affidare noi come Regione, perchè nella Comunità Montana i Comuni trovano una dimensione ottimale per la gestione di alcuni servizi e deleghe. È una impostazione quindi che riteniamo giusta e corretta, su cui è necessario aprire al più presto una discussione operativa.
La prima domanda della nostra interpellanza vuole conoscere le ragioni per cui la Giunta regionale non ha rispettato l'impegno che si era presa nei confronti del Consiglio regionale, e ne approfitto per fare un'altra domanda: avendo visto che è stato consegnato l'assestamento di bilancio relativo al 1986, ma non avendo ancora avuto il tempo di controllarne i contenuti, chiedo se nell'assestamento di bilancio c'è perlomeno la volontà di ripristinare quel minimo di finanziamento che è stato tolto con l'approvazione del bilancio del 1986. Si è trattato di un atto che non aveva alcuna giustificazione, o meglio poteva averla se si inquadrava nell'ipotesi di abolire le Comunità Montane, ma così non mi sembra dopo l'approvazione della mozione in Consiglio regionale, per cui chiediamo che, siccome i tempi della nuova legge si stanno protraendo nel tempo, ci sia almeno la disponibilità a ripristinare il finanziamento alle Comunità Montane.
PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare il Presidente della Giunta, ne ha facoltà.
ROLLANDIN (U.V.): En effet, nous avions approuvé la motion qui chargeait la Junte de prédisposer un projet de loi sur les Communautés de Montagne. Là on avait prévu des rencontres avec les représentants des Communautés de Montagne pour voir ensemble la façon d'améliorer leur possibilité d'intervention et pour examiner avec les Communes les exigences qu'elles-mêmes prévoyaient; on était en train de préparer le projet, lorsque on a eu la possibilité d'examiner le projet qui a été déjà approuvé d'une Commission compétente au niveau de Parlement, sur la modification de "Ordinamento delle Entità locali".
Justement là, sur le projet général qui prévoit l'intervention au niveau de Commune, de Province, de Communauté de Montagne, il y a toute une série de observations sur les finalités de la Communauté de Montagne, et ce projet est en train d'être discuté au niveau de Gouvernement. Comme je venais de dire, il y a eu là une rencontre spécifique de la part des Présidents de la Junte sur le thème des observations à faire vis-à-vis de cette interprétation.
Au cours de la rencontre, chacun de nous a soulevé le problème et à présent on attend les décisions de la part du Parlement au sujet, avant de prévoir une loi régionale.
La raison, M. Tonino pourra se renseigner, est d'autant plus évidente pour le fait qu'en général tout le monde a jugé favorablement qu'on puisse engager les Communautés de Montagne sur des programmes et non pas uniquement sur des compétences génériques. Là je crois que c'est une observation valable, pour qu'on puisse au moment où on aura les données de la discussion qui se fera au niveau de Parlement, prévoir cette nouvelle loi qui ira réglementer les Communautés de Montagne, et c'est pour la même raison que on n'a pas encore prévu le financement dont parlait M. Tonino dans son intervention.
PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare il Consigliere Tonino, ne ha facoltà.
TONINO (P.C.I.): È evidente la nostra più completa insoddisfazione per questo tipo di risposta. Intanto è singolare e non è affatto giustificata l'attesa di quanto emergerà dal Parlamento che discute da 7-8 anni il nuovo ordinamento delle autonomie locali. Ormai il ruolo che devono assumere le Comunità Montane e la discussione sulle Comunità Montane è stata ampiamente fatta, e non è certamente lì uno dei punti di discussione in quella legge, nel senso che è ormai acquisito, come dice giustamente il progetto di legge sul nuovo ordinamento delle autonomie locali, che le Comunità Montane costituiranno la nuova dimensione operativa dei Comuni per esercitare più propriamente le loro deleghe.
Sostengo che quella tesi minimale, delle Comunità Montane come momento ottimale per l'esercizio della delega ai Comuni, è un fatto acquisito; è singolare questo atteggiamento che è anche rinunciatario rispetto ad una riflessione che dobbiamo fare noi. Al limite, se anche lo Stato decidesse di abolire le Comunità Montane, è un problema nostro quello di capire se quella dimensione sovracomunale ci interessa, è funzionale al lavoro della Regione, è funzionale al lavoro della Regione, è funzionale allo sviluppo della democrazia e della partecipazione nei Comuni, è funzionale all'autogoverno locale. Mi rifiuto di non fare questa riflessione, noi che abbiamo questa grande tradizione di autonomia, aspettando prima che sia il Parlamento a dire quanto debbono avere.
A noi pare pretestuoso il rinvio e naturalmente non possiamo condividerlo, tanto meno a questo punto, visto che i tempi rischiano di essere quelli che ha indicato il Presidente della Giunta, cioè l'attesa che il Parlamento sciolga questo nodo; a questo punto è essenziale che siano rifinanziate le Comunità Montane per quel minimo di attività ordinaria che pure avevano svolto.
Vuole il Presidente della Giunta collegare questi finanziamenti anche alla redazione dei programmi? Siamo d'accordo, questo lo si può fare, però oggi, se davvero si vuole e si crede che queste Comunità Montane abbiano una funzione; se invece è ancora in discussione questo, allora tutto il discorso cambia.