Oggetto del Consiglio n. 2071 del 10 giugno 1986 - Resoconto
OGGETTO N. 2071/VIII - RIPARTIZIONE TRA REGIONE E SITAV DEGLI INTROITI LORDI DI GIOCO. (Interpellanza)
PRESIDENTE: Do lettura dell'interpellanza in oggetto presentata dal Consigliere Viberti:
INTERPELLANZA
AVENDO VERIFICATO gli estratti decadali relativi agli anni 1984 e 1985 inviati dal Commissario regionale presso la Casa da Gioco di Saint-Vincent;
CONSTATATO che più volte nei 36 estratti decadali di ciascun anno si evidenziano delle giornate in cui si registra un passivo;
RILEVATO che l'art. 4 della Convenzione tra la Regione e la SITAV prevede "A titolo di tributo tassa di concessione la SITAV verserà alla Regione sugli introiti lordi di gioco e proventi degli ingressi le seguenti percentuali: ecc...";
RILEVATO INOLTRE che il termine introiti (in francese recettes) non può essere in alcun modo interpretato come risultato di una somma algebrica;
RILEVATO ALTRESÌ che per far scattare le varie quote di ripartizione di aliquota, che con l'aumentare degli incassi favoriscono la SITAV, non si aspetta la fine della decade ma si provvede nel giorno in cui scattano i vari scaglioni;
CONSIDERATO che nel corso del 1985 la Regione si è vista sottrarre al riparto la bellezza di 741.883.000;
si
INTERPELLA
l'Assessore alle Finanze per conoscere quali motivazioni hanno fatto ritenere di provvedere nei modi sopradescritti alla ripartizione delle somme tra Regione e SITAV e quali siano gli intendi menti dell'Amministrazione di fronte all'evidente perdita per la Regione causata dalla errata applicazione della
Convenzione.
PRESIDENTE: Ha chiesto la parola il Consigliere Viberti; ne ha facoltà.
VIBERTI (N.S.): Credo che valga la pena illustrare l'interpellanza, anche per spiegare come mai mi sono deciso ad interessarmi di una cosa della quale, in genere, non mi sono mai interessato in dettaglio come in questo caso specifico.
In una riunione di Commissione, dove è più semplice avere delle spiegazioni franche e non condizionate dal dibattito pubblico, il sottoscritto aveva chiesto delle spiegazioni ad un Assessore, nei confronti del quale riteneva di essersi sempre comportato in modo più che corretto. Anzi, direi che il sottoscritto si era sempre comportato in un modo che l'aveva costretto ad affrontare, addirittura, dei problemi di una certa entità in occasione di una malaugurata comunicazione giudiziaria inviata all'Assessore in questione e che, dal sottoscritto, era stata considerata come credo che il Consiglio ben sappia.
Invece, la scarsa considerazione, per non dire una sorta di sottile disprezzo, nei confronti delle opinioni e delle richieste fatte dal sottoscritto, mi ha indispettito, e, più sull'onda di questo rammarico e di questa rabbia provocati dalla non volontà di avere un dibattito sereno ed un confronto destinato a permettere di capire come mai un certo provvedimento veniva preso, mi sono premurato di fare una richiesta per prendere visione delle dimostrazioni dei risultati degli introiti presso la Casa da Gioco.
Inizialmente, come di fronte a tutte le cose nuove, ho avuto una strana impressione sul come viene presentato questo rendiconto. Ho cercato di legarlo agli ingressi, rendendomi conto che gli ingressi del 1983, 1984 e 1985, erano, rispettivamente, in diminuzione uno rispetto all'altro; mentre, senza legare questo discorso all'inflazione, c'erano degli introiti notevolissimi.
Continuando ad osservare questi estratti decadali, mi sono accorto di un'altra cosa che aveva una maggiore rilevanza, almeno nell'immediato, perché comunque mi riservo di fare anche questa verifica rispetto agli ingressi ed agli introiti. Che cosa ho scoperto di strano? Ho scoperto che, contrariamente, a mio avviso, a quello che prevede la convenzione e cioè che: "A titolo di tributo o tassa di concessione la SITAV verserà alla Regione sugli introiti lordi di gioco e sui proventi degli ingressi... determinate percentuali", questo, non viene fatto, ma si operano delle trattenute, a mio avviso, inopportune, sbagliate e non a norma di convenzione, che, nel corso dell'anno 1985 hanno decurtato il riparto, in base alle percentuali previste dalla convenzione, per una somma che direi non è trascurabile, seppure a fronte di introiti ben più grossi, di quasi 750 milioni di lire.
Che cosa succede? Prendiamo ad esempio i giochi francesi. Il primo giorno di gennaio, che è il primo giorno della decade, per combinazione le roulettes ed il trente e quarante presentano un passivo che non è compensato dalle altre due voci inserite nello specchietto sotto la voce "giochi francesi" e che sono lo "chemin de fer", e l'ingresso alle sale da gioco, sul quale vi può essere qualche dubbio sul fatto che si tratti di un gioco francese (ma comunque lo specchietto è predisposto così ed io non sono voluto andare oltre).
Questo introito, che non è tale ma una perdita, viene scritto in una colonna che comprende i 10 giorni di ciascuna decade. Il giorno successivo le cose vanno meglio e c'è un risultato positivo; così pure si verifica in tutti gli altri 8 giorni della decade. Succede che, anziché, come sarebbe a mio avviso corretto, calcolare il riparto per ciascun giorno, per comodità e poiché è difficile fare dei versamenti di sabato e di domenica, gli incassi, come prescritto nel 1° comma dell'articolo 4, vengano versati ogni dieci giorni all'esattoria della Regione. Poi, dopo aver fatto una somma o una sottrazione, si divide la somma o la sottrazione per i 10 giorni della decade.
Noi riteniamo, però, che il rischio del gioco debba essere a totale carico della SITAV e questo lo si può desumere non tanto dalla convenzione attualmente in vigore, ma dalle origini della convenzione Regione-SITAV.
Chiedo scusa, signor Presidente, se sarò un pò lungo me lo faccia pure presente perché io non voglio assolutamente "rubare" del tempo alle altre interpellanze, tuttavia mi sembra che la prima convenzione avesse delle ripartizioni interessanti.
Al punto 3 essa diceva infatti: "La società concessionaria corrisponderà al Consiglio della Valle, quale tributo sulle entrate lorde del gioco e sulle entrate alle sale da gioco le percentuali seguenti: (è da notare che le entrate erano in salita e cioè erano sempre crescenti) il 60% da 1 a 100 milioni, il 65% da 100 a 300 milioni...", e via così, salendo sempre nella percentuale destinata alla Regione. Questo, ovviamente, perché si presumeva che, aumentando gli incassi, aumentasse anche la possibilità di una migliore gestione, da parte della SITAV, che così avrebbe potuto avere meno bisogno di fondi. Poiché le spese restavano fisse ed aumentavano invece gli introiti, sembrava appunto giusto che aumentasse il tributo a favore della Regione.
Con il tempo queste cose si sono poi rovesciate, come si è andato anche perdendo quanto era previsto al 3° comma del punto 15 di questa prima convenzione, dove si diceva: "Analogamente il Consiglio della Valle si riserva la facoltà di ottenere un miglioramento delle clausole della presente convenzione, qualora si verifichino due esercizi consecutivi con incassi superiori ai 700 milioni". Nel comma precedente, invece, si prevedeva la possibilità, per la SITAV, di una revisione della convenzione: "Qualora due esercizi consecutivi risultino passivi con documentazione precisa".
A partire dal 1948 (questa è una annotazione di carattere storico) si sono superati i 700 milioni, ma già allora non si è provveduto a portare alcuna modifica a favore della Regione. D'altra parte già allora le percentuali davano "abbastanza" ragione all'Amministrazione regionale. Purtroppo col tempo le cose, secondo noi, si sono andate deteriorando sempre più e sempre maggiore è stata l'influenza della SITAV e la sua possibilità di controllare come voleva il rinnovo delle varie convenzioni, perchè, mentre cambiavano gli interlocutori politici, il centro di potere si rafforzava sempre più a Saint-Vincent e per alcune persone erano sempre più chiari i termini della questione.
Noi sosteniamo che, innanzitutto, il rischio dei giochi debba essere a totale carico della Concessionaria ed in secondo luogo che i calcoli debbano essere fatti giorno per giorno e non ogni 10 giorni. La facoltà di versare ogni 10 giorni, infatti, è data solo per comodità, ma non perché si parta da un altro presupposto che non considera il rischio del gioco a diretto carico della società concessionaria, altrimenti la Regione potrebbe scegliere un altro tipo di gestione della Casa da Gioco e di conseguenza assumersi in prima persona certi rischi, ma, in questo caso, si assumerebbe anche "in toto" gli introiti.
Volendo cavillare si può sostenere che, se la convenzione parla di introiti lordi e non di introiti netti, essa vuol proprio riferirsi, molto chiaramente, agli introiti e non alle perdite che, ripeto, in questo caso sono, secondo noi, a totale carico della SITAV.
Nel ragionamento si potrebbe anche andare oltre, sempre rispondendo ai criteri che prevedono il rischio del gioco a totale carico della SITAV.
Utilizzando questi criteri, io mi sono permesso di sviluppare un calcolo (più che altro per dimostrare che nello sviluppare il ragionamento si può anche eccedere) dal quale risulta, che nel corso di una giornata dei giochi francesi, può esserci un passivo alle "roulettes" che però è coperto dagli attivi delle altre voci inserite sotto la voce "giochi francesi".
Calcolando insieme tutti questi passivi che non hanno prodotto un passivo alla fine della giornata...
PRESIDENTE: Consigliere Viberti, come mi aveva richiesto, le ricordo che sono stati superati i 10 minuti consentiti dal regolamento.
VIBERTI (N.S.): Sì, grazie. Cerco solo di quantificare questa cifra, perché penso che tutto il ragionamento sia stato sufficientemente chiaro.
Secondo questo ragionamento, per i giochi francesi si arriva ad un totale di 4 miliardi e 655 milioni; mentre per i giochi americani si arriva ad un totale di 801 milioni.
Resto ora in "trepida attesa" della risposta all'Assessore alle Finanze.
PRESIDENTE: Ha chiesto la parola l'Assessore alle Finanze Martin; ne ha facoltà.
MARTIN (A.D.P.): Io penso che i dubbi espressi in questa interpellanza dal Consigliere Viberti nascano soprattutto dall'equivoco di fondo di considerare che gli incassi, i proventi di gioco o gli introiti, vengano versati "per comodità" in quote decadali.
È opportuno ricordare che la convenzione deve essere letta nella sua interezza e non solo in qualche articolo. In essa a volte si parla di introiti, a volte di incassi ed in alcuni articoli si parla di proventi di gioco.
Comunque, al di là della terminologia, questi introiti, vengono raggruppati per decadi. Essi non sono versati alla Regione in quote giornaliere, ma sono la risultante di un'attività che comprende diversi giochi, alcuni dei quali sono sempre a favore della Regione, come ad esempio lo Chemin de fer, nel quale due clienti giocano tra di loro dando alla Regione una percentuale della vincita; mentre altri giochi, proprio perchè il giocatore può essere fortunato o meno, possono essere anche negativi per la Casa da Gioco e quindi anche per la Regione che le ha dato in concessione la gestione dei giochi.
Questa Giunta, e addirittura la metà dei Consiglieri presenti in quest'aula, e quindi anche il Consigliere Viberti, non hanno partecipato alla stesura delle convenzioni, anche se è vero che esse sono mutate nel tempo proprio perché sono mutate le condizioni. Nella prima convenzione, si prevedeva addirittura che fosse la Regione a dare dei premi alla SITAV man mano che i proventi salivano. Ora succede il contrario, proprio perché, da quarant'anni a questa parte, sono cambiate molte cose e sono stati inseriti nuovi giochi e quindi la convenzione aveva bisogno di un certo aggiornamento.
In ogni caso, al di là di questo, dicevo che la parola "introiti lordi", citata nella convenzione, è sempre stata interpretata come il risultato di un'attività globale dei giochi, raggruppati per decadi e non per giornate.
Questo è importante perché è chiaro che l'eventuale risultato negativo di una giornata va a compensarsi con il risultato positivo di un'altra giornata. E, su base decadale, si ha, comunque, come si è sempre avuto, un risultato positivo.
Questo si verifica in tutti i casinò dei quali noi siamo a conoscenza. Tutti i giochi, positivi e negativi, vengono compensati in questo modo. In tutti i casinò si fanno dei raggruppamenti decadali.
Questo fatto, anche se non è citato espressamente nell'articolo 4 che parla di tassa di concessione e nell'articolo 7 che dice che questi soldi devono essere versati ogni 10 giorni all'Amministrazione regionale, è citato per la prima volta nell'articolo 13 della convenzione, dove si parla del costo del personale e dove si dice che se il costo di quest'ultimo supera il 60% dei proventi di gioco della Casa da Gioco, la Società concessionaria ha diritto a trattenere il 5% dei proventi su base decadale, cioè sulle decadi maturate o maturande. Ecco quindi che già la convenzione cita la parola "decade" e dà modo di pensare che i versamenti vengano fatti su base decadale.
Se ciò non fosse sufficiente, posso ricordare che il 20 marzo del 1984 il Consiglio regionale ha deliberato che gli incassi, come risulta dal 1° comma dell'articolo 4, vengano raggruppati con cadenza decadale e che la SITAV sia: "...tenuta al versamento presso la tesoreria della Regione degli importi, come sopra determinati, entro e non oltre il 10 giorno successivo alla scadenza di ciascuna decade. Qualora il giorno di versamento coincidesse con un giorno festivo il termine è prorogato al prime giorno feriale immediatamente successivo".
Tutto questo ed il fatto che la convenzione sia sempre stata interpretata in questo modo, è molto importante ed interpreta in maniera molto chiara l'articolo 1362 del Codice Civile che regola, appunto, l'interpretazione di un contratto, là dove dice: "Nell'interpretare il contratto si deve indagare quale sia stata la comune intenzione delle parti e non limitarsi al senso letterale delle parole". Il secondo comma dello stesso articolo dice ancora: "Per determinare la comune intenzione delle parti si deve valutare il loro comportamento complessivo anche posteriore alla conclusione del contratto", ed in questo caso il versamento che è sempre avvenuto per decadi.
Per chiarire ancora meglio la questione ricordo che, due anni fa, è stato addirittura deliberato di effettuare i versamenti su base decadale. L'attività del gioco, essendo fatta su base decadale, consente di sommare gli eventuali introiti negativi a quelli positivi per far risultare positivo l'andamento generale della decade.
Il versamento decadale è avvenuto sempre in questo modo anche per altri motivi che non riguardano direttamente la tassa di concessione, come ad esempio il finanziamento di attività culturali, per il quale un certo articolo che ora non ricordo dice che la società concessionaria deve dare l'1,5 per mille sulla base dei proventi. Anche questi calcoli vengono espletati nello stesso modo e cioè sul risultato complessivo dell'attività del gioco.
Agendo in questo modo si effettua, evidentemente, una somma algebrica sui 10 giorni.
Questa è l'interpretazione che noi abbiamo dato e questa è l'interpretazione che, naturalmente, è sempre stata data dalla Regione ed è quella che ci deriva dalla consultazione dei legali interni ed esterni i quali, anche perché lo stesso avviene in tutti i Casinò d'Europa, sono concordi nel dire che gli introiti debbano essere raggruppati per decadi e che questi introiti facciano riferimento a tutta l'attività dei giochi, nei quali può esserci un risultato negativo ed un risultato positivo.
PRESIDENTE: Ha chiesto la parola il Consigliere Viberti; ne ha facoltà.
VIBERTI (N.S.): Devo dire che non mi aspettavo niente di più. Nessuno mette in dubbio il fatto che si sia sempre operato in questo modo, e nessuno vuole mettere in dubbio la buona fede di chi ha continuato ad operare in questo modo, però noi riteniamo di aver introdotto un elemento di giudizio che era sempre stato sottovalutato, se non addirittura sconosciuto, e che fa riferimento al primo contratto. C'è quindi tutto il ragionamento, che ho fatto prima e che non sto a ripetere, che ci porta tranquillamente a concludere che i rischi del gioco devono essere a carico della SITAV.
Non posso certamente sostenere che l'ipotesi "estremistica", e cioè che alla fine della giornata si dovrebbe verificare, rispetto ad ogni gioco o meglio ancora rispetto ad ogni tavolo, quali sono gli introiti o le perdite e le perdite accantonate. Ritengo, però, che sia ragionevole prendere la giornata come base di giudizio, per operare rispetto ad essa la tassazione (perché si tratta di tassa o di tributo) rispetto agli introiti lordi e non rispetto alle perdite, perché, per quanto io sappia, la parola "introito" non vuol dire somma algebrica, ma vuol proprio dire introito, per poi valutare giorno per giorno qual'è la cifra.
Il versamento deve restare decadale e ci sono delle evidenti ragioni pratiche perché esso non possa essere effettuato con cadenza quotidiana. Il Consiglio regionale, nel ribadire questo fatto in un momento di particolare difficoltà e di tensione, ha inteso confermare questo concetto, perchè c'era chi voleva forse equivocare anche sul fatto che i versamenti potevano essere effettuati in questo modo.
Nel corso del contratto-convenzione non si può non fare riferimento a questo fatto e l'articolo citato dall'Assessore certamente si richiama al versamento decadale: se il versamento si compie decadalmente, non si può che effettuare una trattenuta decadale.
Ma io vorrei dire alcune "cosette" che, secondo me, smontano la risposta che è stata data, come ad esempio il fatto che la SITAV, non si preoccupa di aspettare la fine della decade per cambiare lo scaglione di percentuale relativo alla modifica degli importi.
La convenzione dice chiaramente che le percentuali fino a 5 miliardi, danno il 78% alla Regione ed il 22% alla SITAV; da 5 a 10 miliardi, siamo al 76% per la Regione ed al 24% alla SITAV.
Questo scatto, tra l'altro, si verifica nelle primissime decadi dell'anno, cioè i 5 miliardi si raggiungono molto in fretta, per cui questo 78%, che spetta alla Regione, si riduce subito al 76%.
Tuttavia, badate bene, la SITAV, in questo caso, non aspetta la fine della decade per effettuare i suoi conteggi. Nossignori! Essa effettuerà la trattenuta, e cioè il versamento con nuova percentuale, alla fine della decade, ma i suoi calcoli se li fa al millesimo. Quando si superano i 5 miliardi e 1 lira, che sia il 3°, il 4°, il 5° o il 6° giorno della decade, alla SITAV non dà nessun fastidio.
Ma io ritengo che questo sia il modo giusto di procedere, perché la convenzione dice chiaramente che dai 5 ai 10 miliardi, alla Regione spetta il 76%; e, se i 5 miliardi ed 1 lira scattano al 6° giorno, mezzanotte ed 1 minuto, è giusto che da quel momento in poi i calcoli vengono fatti con queste percentuali.
MARTIN (fuori microfono): "Ma viene fatto alla fine della decade".
VIBERTI: Certo che viene fatto alla fine della decade, ma se i 5 miliardi vengono raggiunti nel giorno X, è da quel giorno in poi che si deve calcolare con la nuova percentuale. Che poi il versamento venga fatto alla fine della decade, questo è un altro discorso.
Forse l'Assessore ha difficoltà a capire la procedura ed io non voglio insistere in questo momento, perchè ho altre cose da dirgli e terrei in modo particolare al fatto che egli riesca ad afferrare almeno quelle.
La convenzione è sempre stata interpretata in questo modo, ma la comune intenzione delle parti, secondo me, deve essere attentamente valutata partendo dall'inizio. Pertanto io dico alla Giunta che si deve muovere su questo particolare aspetto del problema, altrimenti in questo stesso Consiglio presenteremo una mozione affinché si approfondisca questo argomento e lo si chiarisca.
Secondo noi, infatti, anche ammesso che tutto quello che è stato detto dall'Assessore Martin sia vero e che l'interpretazione che verrà data dia ragione alla Giunta, c'è, comunque, un piccolo ragionamento che mette in crisi questo sistema di calcolo. In ogni caso ritengo che deve essere fatta una valutazione molto attenta.
Stiamo bene attenti: in 9 giorni ci sono 10 lire di introito, nel 10° giorno ci sono 10 lire in meno. Che cosa succede? 90 meno 10 danno 80, dopo di che, poiché è la fine della prima decade, si attribuisce il 78% alla Regione ed il 22% alla SITAV.
Quelle 10 lire che sono state sottratte al riparto, con un certo ragionamento che è considerato giusto e giustificato dalla Giunta, in che percentuale vengono tolte alla Regione? È questo che io voglio che voi andiate a verificare perchè, anche ammesso che tutto il resto sia giusto, come l'interpretate voi, questa decurtazione degli introiti viene fatta in una percentuale scorretta rispetto alla convenzione.
Per cui, se anche dimostrate di avere ragione su tutto il resto, su questo, però, dovete effettuare una verifica, perché nel negativo il discorso deve essere ribaltato: per cui il 78% nel negativo deve rappresentare la parte più piccola da parte della Regione e la parte più grossa da parte della SITAV.
Invito, pertanto, caldamente la Giunta a non costringermi a presentare una mozione per effettuare una verifica su questo aspetto.
Posso anche ammettere che su tutto il resto si possa discutere e che la Giunta dia un'interpretazione che, ormai, è consolidata da 30 anni di procedure eseguite nello stesso modo, anche se sulle quali mi riservo di espletare una verifica. È sempre bene ammettere la buona fede, ma, poiché lo stesso Assessore ha detto che, neppure di fronte alle convenzioni, possiamo stare molto tranquilli, credo che sia il caso di verificare se siano sempre stati effettuati i versamenti degli stati decadali.
Tuttavia, per quanto concerne la sottrazione in negativo rispetto alle percentuali legate alla convenzione, io chiedo che venga fatta un'attenta verifica con persone che siano in grado di dare una risposta precisa, perché, secondo me, in questo caso, anche con l'interpretazione che dà la Giunta, non c'è il rispetto della convenzione, perché quelle 10 lire sottratte alle 90 degli altri giorni non sono sottratte secondo i termini di ripartizione previsti dalla convenzione.