Oggetto del Consiglio n. 1681 del 5 dicembre 1985 - Resoconto
OGGETTO N. 1681/VIII - INIZIATIVE DELLA REGIONE PER UNA NUOVA POLITICA GENERALE NEI CONFRONTI DELLO SPORT. (Interpellanza ).
PRESIDENTE: Do lettura dell'interpellanza in oggetto presentata dai Consiglieri Torrione e Breuvé:
INTERPELLANZA
In un contesto sportivo dove i contributi regionali hanno largamente premiato società lautamente sponsorizzate o ad attività pressochè professionistica non può non destare una certa perplessità il fatto che altre discipline sportive siano invece trascurate al punto da pregiudicare la stessa sopravvivenza nel panorama dello sport valdostano.
Alludiamo all'atletica leggera e al tennis che possono essere chiaramente classificati come le "Cenerentole" delle attività sportive praticate in Valle d'Aosta.
Per quanto riguarda l'atletica leggera non può non destare preoccupazione la constatazione che il numero dei praticanti negli ultimi anni si è ridotto di quattrocento unità passando dai 1.000 tesserati nel 1982 agli attuali 600.
Questo elemento che ha destato legittime preoccupazioni nell'ambiente e negli operatori del settore è determinato da una serie di fattori tra cui quelli principali possono essere individuati in un insostenibile pletorico sviluppo in Valle degli sport-spettacolo, favorito dalla mancanza di una preordinata politica sportiva e nell'in sufficiente ed irrazionale distribuzione degli impianti di atletica leggera sul territorio regionale unitamente in alcuni casi, ad una obsolescenza degli stessi.
A questo riguardo emblematica è la situazione del Campo Scuola di Aosta "E. Tesolin", la cui pista è stata recentemente rinnovata a cura dell'Amministrazione regionale, ma che presenta alcuni inconvenienti (degrado delle tribune per il pubblico e relativi servizi, mancanza dell'impianto di illuminazione) da impedirne l'utilizzazione per manifestazioni di prestigio a livello nazionale ed internazionale.
Altra carenza a livello generale è rappresentata dalla mancanza nell'ambito regionale di un impianto ridotto ma coperto in grado di garantire la preparazione invernale degli atleti.
Passando ad esaminare i problemi relativi alla pratica del tennis, non si può non evidenziare come la cronica insufficienza di campi, specie coperti, costituisca una grave limitazione ad una più vasta diffusione di tale disciplina sportiva. Se poi si considera in particolare la situazione di Aosta allora si deve porre nel giusto rilievo come gli attuali cinque campi di cui dispone il Club tennistico aostano non solo non riescono a soddisfare le esigenze dei soci ma impediscono addirittura uno svolgimento corretto dell'attività didattica e una conseguente valorizzazione dei giovani atleti.
Tutto ciò premesso, i sottoscritti Consiglieri regionali
INTERPELLANO
l'Assessore competente per conoscere:
a) quali iniziative intende assumere la Giunta regionale per venire incontro alle legittime aspettative del mondo sportivo valdostano, iniziative che evidenzino le linee direttrici di una nuova politica generale della
Regione nei confronti dello sport;
b) se è intenzione della Giunta dare attuazione a quanto previsto nel Piano triennale delle infrastrutture sportive approvato nel 1980 ed in particolare:
1°) alla costruzione di un nuovo impianto tennistico dotato di 14 campi da tennis da realizzarsi in Aosta - Regione Saumont;
2°) alla costruzione di un impianto coperto per l'atletica leggera da realizzarsi in Aosta in adiacenza al Campo Scuola "E. Tesolin";
c) se a proposito del Campo Scuola "E.
Tesolin" è previsto un ulteriore intervento finanziario per la sistemazione delle tribune e dei relativi servizi dello stesso.
PRESIDENTE: Ha chiesto la parola il Consigliere Torrione: ne ha facoltà.
TORRIONE (P.S.I.): La ragione per la quale abbiamo ritenuto opportuno sollevare questo problema è legata a due fatti che vanno analizzati nella loro giusta dimensione.
In Valle d'Aosta ci sono degli sport che godono di una particolare attenzione da parte dei vari enti pubblici e non solo della Regione, e vi sono poi degli sport che sembrano essere qua si le "Cenerentole" dell'attività sportiva. L'atletica leggera, che è definita la "regina degli sport", ha subito in questi ultimi anni un calo di praticanti che non può non preoccupare.
Entrando nel merito dell'interpellanza ricordo che dai 1000 tesserati del 1982 siamo scesi agli attuali 600 tesserati circa. Secondo noi questa diminuzione così netta è dovuta al fatto che la Regione ha privilegiato in modo particolare gli "sport spettacolo", in primo luogo il calcio, con interventi finanziari che personalmente considero discutibili specie se confrontati con i risultati raggiunti: emblematico infatti è il caso della società sportiva Aosta.
Inoltre la carenza di strutture distribuite sul territorio regionale rende la crisi dell'atletica quasi irreversibile. Non considerando il campo scuola di Aosta, abbiamo un impianto a Pont Saint Martin e altri due impianti a Saint Christophe. Ora io mi chiedo perché un'attività, che forse esercita una funzione educativa più accentuata di altre proprio perché viene praticata in modo individuale e non collettivo, non debba essere guardata con lo stesso occhio benevolo con il quale la Regione guarda altri sport.
Peraltro debbo dare atto, proprio alla Regione, di essere stata sollecita e sensibile nel rifare a proprie spese le piste e le pedane del campo scuola "Ettore Tesolin" di Aosta. Si trattava del resto di un intervento necessario perché non era più possibile praticare alcuna forma di atletica in quel campo. L'intervento tuttavia è rimasto a metà, non solo per colpa della Regione, perché ci sono anche delle carenze da addebitare al Comune di Aosta, ed infatti lo stato di degrado delle tribune e dei servizi è tale da rendere addirittura inutilizzabile l'intero impianto, che potrebbe essere utilizzato per grandi manifestazioni atletiche che hanno anche un notevole riflesso turistico, come il meeting di Viareggio che attira turisti da tutta l'Europa.
Per quanto riguarda l'atletica mi permetto ancora di osservare che la Vale d'Aosta ha avuto diversi atleti di fama e, per citare soltanto i più noti, possiamo ricordare: Ottoz, Acerbi, Fontana, la stessa Brunet, che è un personaggio di questi ultimi giorni, Cerri, Challancin ed altri. Però tutti coloro che hanno delle possibilità di emergere in campo agonistico per poter proseguire la loro attività debbono militare in società che non hanno sede in Valle.
Ricordo ancora che per quanto riguarda l'atletica manca nel modo più assoluto un impianto coperto che, specie per le condizioni climatiche della nostra Regione, consentirebbe di fare dell'attività per quasi sei mesi all'anno. Eppure il piano delle infrastrutture sportive di interesse regionale, approvato nel 1980, prevedeva appunto la costruzione ad Aosta di un impianto per svolgere dell'attività atletica indoor o perlomeno per consentire l'allenamento degli atleti durante i mesi invernali.
L'altra attività sportiva che viene considerata anch'essa una specie di "Cenerentola" è il tennis, per il quale il discorso si fa lungo perché si perde nella notte dei tempi l'inizio delle discussioni intorno a questo argomento. E' assolutamente ridicolo infatti che una città come Aosta possa avere a sua disposizione solamente cinque impianti tennistici, che sono insufficienti addirittura per le stesse esigenze del Tennis Club e servono a poco o a niente sul piano turistico, perché i cinque impianti, di cui due coperti, consentono di fare dell'attività a malapena e tra molte difficoltà ai soli soci.
Il Tennis Club di Aosta ha infatti un numero di soci che ammonta a 371 nella categoria senior, 88 nella categoria junior, e già superiamo le 450 unità, alle quali debbono essere aggiunti i partecipanti ai corsi di allenamento comunali, che sono 82, ed i ragazzi della scuola di addestramento al tennis, che sono 75. Se a queste cifre aggiungiamo anche solo una quota minima di turisti che vengono ad Aosta per villeggiare, possiamo dire che l'insufficienza dell'attuale struttura tennistica è addirittura assoluta.
Concludo ricordando che anche il tennis era stato visto nell'ottica del piano delle infrastrutture sportive e si era pensato di costruire 14 campi da tennis in regione Saumont, con una scelta che io ritengo assolutamente sbagliata, perché il parco Saumont deve avere una destinazione diversa rispetto a quella di ospitare delle infrastrutture sportive che potrebbero essere collocate in altre zone della città.
Lo spostamento del Puchoz è ormai diventato un atto quasi dovuto alla città di Aosta, perché è impensabile che uno stadio possa essere situato nel centro cittadino. Tenendo conto di ciò ricordo che quando ero ancora al Comune di Aosta si era pensato di spostare i campi da tennis in località Mont Fleury, ma credo che collocare in quella zona delle attività sportive significhi eliminare completamente la presenza di una qualche forma di attività agricola(in questo caso gestita dalla Scuola di Agricoltura) nel territorio comunale di Aosta e si verrebbero a creare ulteriori difficoltà.
Io ho sollevato questo problema per ché il mondo politico si agita moltissimo quando una squadra di calcio sta per retrocedere nella divisione inferiore per non aver conseguito risultati positivi, e sono emblematiche al riguardo le discussioni dell'anno scorso intorno alla squadra dell'Aosta, mentre resta quasi indifferente quando delle attività, che non hanno una grande risonanza o un grande rilievo, non riesco no ad avere a disposizione neanche delle strutture che ne garantiscano a sopravvivenza nel contesto sportivo valdostano. Grazie.
PRESIDENTE: Ha chiesto la parola l'Assessore al Turismo, Urbanistica e Beni Culturali Borbey; ne ha facoltà.
BORBEY (D.C.): Per quanto concerne la prima richiesta dell'interpellante, in merito alle iniziative che intende assumere la Giunta regionale per andare incontro alle legittime aspettative del mondo sportivo valdostano e che evidenziano le direttrici della nuova politica generale, ricordo che ho già avuto modo di dire in Consiglio che, verso il mese di gennaio, il piano triennale delle infrastrutture turistico-sportive verrà ampiamente discusso in Consiglio per una revisione del programma delle infrastrutture. Quella discussione sarà preceduta da un dibattito che si svolgerà all'interno dell'assemblea sportiva con lo scopo di indicare le direttrici del nuovo piano e della nuova politica sportiva che modificherà la legge sullo sport.
Il piano triennale presentato dall'amico Consigliere Pollicini nel 1981 prevedeva a dislocazione nelle varie Comunità Montane di determinate infrastrutture e proprio qui in Consiglio regionale allora non si riteneva affatto che quel piano privilegiasse un'attività sportiva piuttosto che un'altra. Dall'assemblea sportiva e da tutti i presidenti delle federazioni era stato riconosciuto anzi che il piano aveva una sua logica e prevedeva un'equa distribuzione dei finanziamenti. Venne infatti penalizzata la costruzione di nuovi campi di calcio, mentre venne finanziata la costruzione di parecchi nuovi campi da tennis: ogni Comunità Montana aveva previsto la costruzione di otto e a volte dieci o dodici campi da tennis. Non mi ricordo ora se per la città di Aosta la previsione era di dieci o dodici campi da tennis, ma anche se la maggior parte di quei nuovi campi da tennis era prevista a totale carico della Regione, per alcuni era stato previsto solo un contributo regionale. Ora non ricordo più quanto era stato previsto allora per la città di Aosta a totale carico della Regione, ma mi sembra che le strutture fossero il campo scuola "Tesolin" ed il Palazzetto dello sport (che, specie quest'ultima, è di interesse regionale e non può essere adibita ad uso esclusivo della città di Aosta). E' la Regione quindi, ed in particolare il sottoscritto, che deve interessarsi e farsi carico della sua costruzione e dell'eventuale ritardo nella sua realizzazione.
Approfitto però dell'occasione che mi si presenta per far notare che il Comune di Aosta è piuttosto carente nel proporre interventi e nell'approfittare di determinate leggi. Gli stadi del ghiaccio di Courmayeur e di Cogne, la cui spesa è stata a totale carico della Regione, erano stati progettati dalle rispettive Amministrazioni comunali e la Regione ha dato solo il proprio parere positivo ed ha appaltato le opere.
Si tratta pertanto di sollecitare il Comune di Aosta, ma soprattutto a Comunità Montana n. 4, che non ha mai beneficiato della legge istitutiva del piano triennale delle infrastrutture turistico-sportive, non avendo mai fatto pervenire nessuna richiesta né per la costruzione di un campo da tennis, non ultimo quello di Gressan, né per altre strutture. Probabilmente ciò dipende da varie difficoltà operative all'interno della Comunità Montana, ma a legge dice chiaramente che è la Comunità Montana che deve richiedere il contributo alla Regione, e sono i vari comuni che devono farsi carico di riunire la Comunità Montana ed in questo caso in modo particolare il Comune di Aosta che, come dice giustamente il Consigliere Torrione, è molto carente nel settore delle infrastrutture di carattere sportivo.
E' il Comune di Aosta che per primo deve farsi carico di redigere i progetti, di sollecitare le riunioni della Comunità Montana e di richiedere, stando sempre alla legge, i finanziamenti regionali. Noi siamo aperti e disposti a collaborare con il Comune di Aosta, però non vogliamo togliere alcuna competenza specifica al Comune, come Lei Consigliere Torrione, ha ricordato poc'anzi.
Lei non deve confondere la sala del Consiglio regionale con quella del Consiglio comunale di Aosta, perché l'Assessore Borbey, ma credo tutta la Giunta regionale, non vuole togliere nel mo do più assoluto alcuna competenza al Comune di Aosta, così come pare emergere dalle sue preoccupazioni. Se la zona di Saumont non è idonea per ospitare dei campi da tennis...
(.... INTERRUZIONE ....)
TORRIONE (fuori microfono): "Questa è una mia opinione personale".
BORBEY (D.C.): Questa è la sua opinione personale, ma Lei fino a ieri stava al Comune di Aosta!
TORRIONE (fuori microfono): "Ed infatti non ero d'accordo!"
BORBEY (D.C.): Pertanto se ora non possiamo decidere lo spostamento e quindi il finanziamento dei campi da tennis, o lo spostamento e quindi il finanziamento del campo sportivo, ciò dipende dal fatto, ad esempio, che il piano regolatore di Aosta prevede ancora il campo sportivo nella stessa sede dove è ora. Non è ancora stata fatta la revisione del piano regolatore.
Noi riconosciamo la giustezza del suo discorso in merito al finanziamento da parte della Regione dei campi da tennis e della pista di atletica coperta da realizzarsi nel Comune di Aosta, però ci occorrono i progetti esecutivi e la scelta della loro localizzazione, che spettano agli strumenti urbanistici del Comune di Aosta in collaborazione con la Regione. Se non dovessimo rispettare questo normale iter, io riceverei nuovamente una interpellanza del Consigliere Torrione che mi accuserebbe di travalicare le competenze dell'Assessorato regionale o della Giunta per aver obbligato il Comune di Aosta a fare i campi da tennis.
Termino dicendo che la società di atletica "Aosta" ha già presentato un progetto di massima che, secondo noi, è molto ristretto perché prende un angolo del campo scuola "Tesolin", e non è idoneo allo scopo.
Per quanto riguarda il discorso generale dell'atletica ricordo che il Consigliere Torrione ha ragione, ma le sue preoccupazioni sono di carattere generale e non dipendono soltanto dalla mancanza di campi di atletica, perché infatti a St. Christophe le piste di atletica sono quasi completamente inutilizzate, pur costituendo una bellissima struttura. Abbiamo di recente realizzato un progetto e appaltato la costruzione di un impianto di atletica a Sarre, ma siamo preoccupati di spendere centinaia di milioni per realizzare il progetto redatto dall'arch. Capra, perché non c'è alcuna richiesta per svolgere qualche forma di attività atletica su quelle piste.
Bisognerebbe probabilmente fare una ricerca sul perché oggi i ragazzi non fanno più atletica. Forse sono più appetibili altri sport? Ma allora la responsabilità dipende anche dalla scuola e dalle varie associazioni sportive dei vari partiti o movimenti, come a Libertas, l'ENDAS, l'UISP..., che invece di sponsorizzare il calcio, le bocce o altre attività, potrebbero tranquillamente sponsorizzare l'atletica. Invito pertanto il Consigliere Torrione, che è molto sensibile su questi problemi, a sponsorizzare questo genere di attività e noi ci faremo carico...
(.... INTERRUZIONE ....)
Siccome è presidente della Bocciofila e si sta muovendo molto bene, si muova anche in questo senso, perché da parte nostra c'è senz'altro grande sensibilità e disponibilità a collaborare perché sappiamo che l'atletica è in calo come numero di praticanti.
Siamo invece aperti a livello di costruzione delle strutture e aspettiamo la presentazione dei vari progetti che non sono solo di competenza regionale.
PRESIDENTE: Ha chiesto la parola il Consigliere Torrione: ne ha facoltà.
TORRIONE (P.S.I.): Quando l'Assessore Borbey mi da del lei mi preoccupo un pochino, ma io continuo a rivolgermi a lui dandogli del tu.
L'Assessore ha fatto delle considerazioni che possono essere ritenute valide e nella sua risposta ci sono degli elementi che devono essere valutati con particolare attenzione. Però, mi suona un po' strano quèsto appello al funzionamento delle Comunità Montane, specie dopo che la Regione nell'ultimo suo atto ufficiale, il bilancio, ha deciso di non finanziare più le Comunità Montane, per ripensare tutto il problema della loro struttura e funzione, e che dimostra chiaramente che esse non hanno mai funzionato. Ciò è stato anche confermato dall'Assessore proprio mentre dichiarava che non sono mai pervenuti ala Regione progetti di infrastrutture sportive da parte della Comunità Montana.
Mi consenta l'Assessore, e adesso le do anch'io del lei, ma dire che la Comunità Montana numero 4 ha avuto una sua certa vitalità significa quasi voler dire che un cadavere cammina, eventualità quest'ultima piuttosto difficile. Senza pensare poi che il territorio e la zona pianeggiante in cui è situata la città di Aosta, stando almeno alla legge istitutiva delle Comunità Montane, ufficialmente non potrebbero neppure far parte della Comunità Montana e a questo assurdo, che dura dal 1972 in poi, non siamo ancora riusciti a porre rimedio. Infatti, quando io ho fatto il Sindaco della città di Aosta, la sede della Comunità Montana era ad Aosta, ma dopo le elezioni l'hanno portata via e la Comunità Montana non si è più chiamata "Comunità de Veulla" ma "Comunità Monte Emilius". Ho citato questa vicenda per ricordare quanta animosità c'era già allora nei confronti della città di Aosta.
Devo riconoscere però che anche l'ente locale ha delle sue responsabilità, riassumibili in incertezze, mancanza di decisioni rapide e soprattutto mancanza di progetti. Il Comune di Aosta, per esempio, nel settore delle infrastrutture sportive, ha progettato molte palestre, e ciò torna a titolo di merito per la città, ma in altri settori è venuto meno in modo anche fin troppo evidente.
Concludo facendo due considerazioni. Il fatto che non si pratichi dell'atletica può essere una considerazione giusta che attiene anche allo svolgimento e al modo di essere di una manifestazione che invece dovrebbe interessare in maniera diversa il mondo dell'atletica in generale; mi riferisco in modo particolare ai Giochi della gioventù. Riconosco che in ciò ha ragione l'Assessore Borbey quando dice che si tratta di una manifestazione prettamente scolastica e che quasi si esaurisce al suo interno, perché è gestita dal CONI e dalle autorità scolastiche, senza interessare il resto della collettività. Per questo probabilmente i Comuni si sentono un pochino estranei ed anche a ragione. Inoltre l'aspetto promozionale che è essenziale è piuttosto limitato e qui da noi, a differenza di altre località, l'atletica è scarsamente sponsorizzata.
Se l'Assessore Borbey mi promette dei finanziamenti, e sempre se me lo consente, io mi metto a fare anche il presidente della Libertas, ma credo che quella associazione sportiva disponga di presidenti ben più validi di me!
Quando invece passiamo ad analizzare il tennis, occorre precisare che esistono anche delle responsabilità che competono in modo specifico alla Regione, perché l'aver programmato 14 campi da tennis sul territorio comunale dimostra chiaramente che la Regione aveva ufficialmente riconosciuto che l'attuale dotazione di campi da tennis ad Aosta era assolutamente insufficiente e sottodimensionata rispetto alle esigenze della città, anche sotto l'aspetto turistico.
Che adesso si faccia un ripensamento di carattere generale sull'intero problema delle strutture sportive, prendendo atto che le Comunità Montane, così come sono strutturate, non potranno più, d'ora in avanti, fare delle richieste per impianti sportivi, è un'altra delle considerazioni che dovremo fare.
Concludo dicendo che la situazione del Tennis Club Aosta, anche se solo in via transitoria, non può essere lasciata così com'è. Va comunque ricercata una soluzione tampone, perché cinque campi, in attesa dei quattordici preventivati e che certamente stenteranno ad arrivare, sono assolutamente intollerabili per la realtà aostana.
Invito pertanto l'Assessore, per quanto è di sua competenza, a prendere contatti con il Tennis Club di Aosta che avrebbe già una soluzione provvisoria che consiste nell'eliminazione della pista dello stadio Puchoz, che del resto verrà spostato comunque, per costruire al suo posto altri tre campi da tennis. Questa potrebbe essere una prima idea, dopo di che vedremo se con otto campi da tennis, ad operazione ultimata, varrà ancora la pena spostare tutta la struttura del tennis club oppure lasciarla lì dov'è. Un Tennis club potrebbe rimanere anche al centro di un parco, visto che si ipotizza anche di fare una grossa zona verde al posto dello stadio Puchoz.
Comunque noi seguiremo con molta attenzione il discorso del nuovo piano delle infrastrutture sportive e staremo soprattutto attenti ai finanziamenti regionali che si dovranno orientare non solo verso i cosiddetti sport spettacolo, ma anche verso le "Cenerentole" dello sport come l'atletica ed il tennis. Grazie.