Resoconto integrale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 1680 del 5 dicembre 1985 - Resoconto

OGGETTO N. 1680/VIII - STUDIO SULLE RISORSE PAESISTICHE DELLA CITTA' DI AOSTA E SULLA LORO POSSIBILE FRUIZIONE. (Interpellanza)

PRESIDENTE: Do lettura dell'interpellanza in oggetto presentata dai Consiglieri Breuvé e Torrione:

INTERPELLANZA

La Giunta regionale con propria deliberazione n. 467755 in data 11 ottobre 1985 ha incaricato gli architetti Gaetano Pesce e Vittorio Valletti di Torino di uno studio-quadro sul centro storico di Aosta attribuendo ai medesimi un compenso di f. 100 milioni lordi.

Nelle premesse della predetta deliberazione si afferma tra l'altro testualmente che "l'Assessore al Turismo, Urbanistica e Beni Culturali, Geometra Borbey, propone alla Giunta che la Regione si faccia promotrice di uno studio a carattere generale sulle "risorse paesistiche della città di Aosta e sulla loro possibile fruizione" e ancora ".... fa notare come infatti Aosta presenti ancora molti aspetti di alto interesse storico, artistico e di paesaggio urbano, che sono totalmente ignorati tanto per l'uso turistico quanto per una possibile fruizione da parte dei residenti" e infine "... ritiene perciò che venga iniziato uno studio delle potenzialità della città di Aosta che fornisca una fase di partenza per il lavoro da svolgersi fra Regione e Comune per il riassetto interno della città di Aosta".

Tutto ciò premesso i sottoscritti Consiglieri regionali

INTERPELLANO

l'Assessore competente per conoscere:

a) se la decisione di commissionare lo studio-quadro sul centro storico di Aosta è stata assunta in accordo con il Comune di Aosta;

b) se ritiene compatibile uno studio del genere con le indicazioni e le prescrizioni già contenute nel Piano Regolatore della Città di Aosta e con le indicazioni emergenti per una verifica del Piano Regolatore stesso;

c) se nell'incontro recente fra la Giunta regionale e il Comune di Aosta sia emersa la tematica della revisione degli strumenti urbanistici cittadini nei termini che rendano giustificabile e compatibile uno studio del genere con gli orientamenti comunali in materia;

d) come intende la Giunta utilizzare detto studio.

PRESIDENTE: Ha chiesto la parola il Consigliere Torrione; ne ha facoltà.

TORRIONE (P.S.I.): Per sgombrare il campo da qualsiasi equivoco dico subito che un simile studio forse arriva un po' in ritardo, anche se alcune considerazioni di carattere generale presenti nella deliberazione non possono non trovarci consenzienti.

Noi però contestiamo il metodo, per ché riteniamo che uno studio che può incidere profondamente il tessuto urbanistico della città debba essere commissionato almeno in accordo con il comune di Aosta. Ritengo infatti che il comune di Aosta, come del resto tutti i comuni della Regione, abbia una sua autonomia che deve essere rispettata. Inoltre, non credo che la Regione, se il comune di Aosta non è d'accordo, possa procedere a livello operativo imponendo una propria impostazione che, pur valida, verrebbe a collocarsi in una posizione conflittuale fra Comune e Regione.

Io credo che ci sia accorti in ritardo che alcune zone della città sono in uno stato di sottoutilizzo e di vergognoso degrado e questo è un aspetto estremamente negativo per la città, che deve veder rivalutata la propria immagine. Lo studio intorno ai "percorsi", che è uno degli elementi caratterizzanti dell'opera degli architetti Pesce e Valletti, dovrebbe tener conto anche della realtà nascosta del capoluogo regionale, che non è quella più nota e che è rappresentata dalle solite vie e dalle solite piazze.

Per esemplificare dirò che Piazza Arco d'Augusto, Piazza Chanoux e via De Tillier hanno un loro aspetto ormai consolidato ed un loro assetto caratteristico, mentre altre zone del centro storico non hanno questo assetto, basta pensare a tutte le piccole ruelles che esistono intorno alla via Aubert o alla stessa via Croce di Città, dove c'è tutta una parte nascosta di Aosta che, a mio avviso, vale la pena di recuperare.

Se però questa iniziativa dell'Assessore Borbey, encomiabile nelle finalità, non trova un certo riscontro nel comune di Aosta, e stando alle informazioni in mio possesso non sembra che questo riscontro possa essere facilmente trovato, essa rischia di restare come uno dei soliti studi, di cui esiste una casistica quanto mai ricca, che finiscono nei cassetti per essere casualmente riscoperti un giorno quando qualcuno ci dirà: "Abbiamo anche uno studio degli architetti Gaetano Pesce e Vittorio Valletti".

Il senso della nostra interpellanza si condensa nelle precise domande che abbiamo rivolto all'Assessore. Concludo facendo una considerazione di carattere generale che, per qualche verso, attiene anche a questa specifica deliberazione. Se si vuole procedere senza un previo accordo con le realtà locali più piccole, in questo caso rappresentate dal Comune di Aosta, non si tiene conto del fatto che ogni Comune ha delle proprie esigenze amministrative e che quindi è costretto a sopportare, con scarso senso di collaborazione, questa ingerenza continua della Regione verso le sue prerogative decisionali.

Io aspetto la risposta dell'Assessore anche perché, pur essendo gli architetti Gaetano Pesce e Vittorio Valletti, di cui faccio anche i nomi perché non sto formulando degli apprezzamenti su di loro, delle persone validissime, io ritengo però che intorno a questo argomento si poteva procedere in modo diverso. In certi casi infatti gli studi sono stati forniti da veri e propri concorsi di idee che hanno anche offerto l'opportunità di promuovere il dibattito culturale durante la fase della discussione dei vari studi e di selezionare in modo più rigoroso la qualità del lavoro finale.

La Giunta ha invece ritenuto opportuno procedere diversamente e sentiremo dall'Assessore quali sono stati gli elementi di valutazione alla base della sua decisione.

PRESIDENTE: Ha chiesto la parola l'Assessore al Turismo, Urbanistica e Beni Culturali Borbey; ne ha facoltà.

BORBEY (D.C.): Premetto che già prima delle elezioni comunali, ma anche dopo, ho parlato con il Sindaco, perché era intenzione dell'Amministrazione regionale collaborare con il comune di Aosta per mettere a fuoco tutte le risorse paesistiche e culturali della città per agevolare una futura fruizione più idonea rispetto al presente, sia sotto l'aspetto turistico sia sotto l'aspetto della qualità della vita per i suoi residenti. Il sindaco di Aosta si era dichiarato consenziente e si era anche prospettata l'opportunità di interpellare l'architetto Piano, che non figura in questa delibera, ma che è risultato irreperibile per diversi mesi (mentre più tardi il sindaco di Aosta è riuscito ad incontrarlo).

L'Amministrazione regionale ha sempre avuto l'intenzione di collaborare con il Comune di Aosta, rendendo però attivamente partecipi anche alcuni funzionari regionali (e mi riferisco in modo particolare al Sovraintendente ai Beni Culturali) che poi sono i veri responsabili ed i veri competenti a livello decisionale, specie su alcune zone della città: il Consigliere Torrione sa benissimo che ogni concessione edilizia rilasciata nel centro storico deve avere il benestare della Sovraintendenza ai Beni Culturali.

Ricordo che sovente in quest'aula anche il Consigliere Torrione ha giusta mente sollecitato la conclusione di que sto studio, ormai in grave ritardo, e quindi noi abbiamo pensato di anticipare i tempi, sempre però restando in sintonia con quanto il Comune di Aosta cercherà di fare in un prossimo futuro, preoccupati anche dal fatto che il Comune di Aosta potrà solo con notevole ritardo affrontare con decisione il problema urbanistico. Della nostra iniziativa era al corrente in modo particolare il Sindaco che era stato informato due volte dal sottoscritto, mentre l'Assessore comunale all'Urbanistica è stato informato solo di recente dell'intenzione della Giunta regionale e comunque si è detto pienamente d'accordo...

(.... INTERRUZIONE ....)

Caro Consigliere Torrione, ad un certo punto non bisogna confondersi, specie se a livello di Consiglio comunale una forza politica annuncia che c'è una certa delibera! Quando ciò è accaduto l'attuale assessore non era al corrente della presente delibera e pertanto è stato colto alla sprovvista. Poi è stata chiarita la volontà della Giunta regionale di collaborare con il Comune e con l'Assessorato comunale all'Urbanistica per iniziare uno studio di larga massima al fine di individuare le potenzialità paesistiche e culturali per dare un valido aiuto ai tecnici ai quali il Comune riterrà opportuno delegare lo studio per la revisione del piano regolatore.

Nostri obiettivi fondamentali sono: concordare con la Regione le strategie del piano urbanistico regionale e riconoscere la competenza del Comune nello studio del piano urbanistico comunale del quale dovrà fornire gli studi dettagliati. A monte di tutto ciò ci sarà questo studio, che ha la funzione di promuovere e provocare una certa discussione sul problema, creando nuovo spazio per i singoli interventi progettuali che possono via via essere messi a punto dal Comune. Nulla quindi è tolto alla competenza del Comune.

L'Amministrazione regionale e la Sovraintendenza manifestano con questo intervento solo la volontà di dare alcuni spunti e di suggerire alcune idee affinché gli esperti, che in futuro saranno incaricati dal Comune di redigere il Piano regolatore, abbiano uno studio a monte che definisca anche in dettaglio e varie possibili fruizioni che consentano di valorizzare i beni culturali della città di Aosta.

Per esemplificare ricordo che, per quanto concerne la via Antica Zecca, lo stesso Consigliere Torrione invitava il sottoscritto a promuovere un concorso d'idee o ad assegnare uno studio per tutta la zona archeologica del teatro romano e dintorni, o a prendere in considerazione l'eventuale copertura dell'area archeologica di St. Martin de Corléans. L'incarico di cui stiamo trattando mira a preparare tutti questi aspetti particolari e ad evidenziare tutto il potenziale paesistico e dei beni culturali della città di Aosta, per avviare poi i più dettagliati progetti esecutivi o i concorsi d'idee. Ricordo che anche i bandi per i concorsi di idee debbono essere preparati da specialisti ai quali debbono essere fornite delle indicazioni.

La ragione che ci ha spinti ad incaricare i due architetti, Pesce e Valletti, è stata appunto la promozione di un dibattito tra gli esperti, i professionisti e gli operatori di vario genere, compresi gli artigiani ed i commercianti, per evidenziare le potenzialità paesistiche della città. La Giunta regionale vuole pertanto collaborare e dare un ulteriore aiuto al Comune di Aosta, che resta competente in modo esclusivo nella ricerca di una soluzione a questi problemi, sempre però con l'aiuto della Sovraintendenza che, come tu sai benissimo, ha delle specifiche competenze in materia di beni culturali.

PRESIDENTE: Ha chiesto la parola il Consigliere Torrione; ne ha facoltà.

TORRIONE (P.S.I.): La risposta dell'Assessore ha un taglio diverso rispetto a quello della relazione. Mi auguro solo che la sua intenzione di collaborare con il Comune di Aosta con l'aiuto della Sovraintendenza risulti essere una costante del comportamento della Regione nei riguardi del Comune.

In via preliminare io ho detto che non sono contrario, e sarei anzi contraddittorio se dicessi una cosa del genere, a che si intraprenda questo studio, ritengo però che il metodo più corretto sia quello di trovare una equilibrata collaborazione con il Comune di Aosta. Non si può nascondere che que sto studio ha per oggetto delle presenze paesistiche, archeologiche e culturali, che insistono sul suo territorio, e quindi lo studio dovrà tenere nel debito conto le decisioni che il Comune assumerà verificando il piano regolatore comunale.

Io credo che si sarebbe potuto procedere anche in modo diverso e non so se, per quanto concerne la sintonia con il Comune di Aosta, l'Assessore...

No, no! Non voglio assolutamente fa re una polemica con l'Assessore all'urbanistica del Comune di Aosta, perché ciò finirebbe per svilire tutto il problema e questo non è nelle mie intenzioni.

Credo però che in questo caso si opererà in maniera diversa, perché occorrerà mettere a frutto le conclusioni di questo studio e io mi auguro che la Sovraintendenza regionale e gli uffici del Comune di Aosta addetti all'urbanistica imparino a lavorare insieme. Finora infatti ciò si è verificato solo di rado ed il più delle volte accade anzi che "la mano destra non sa quello che fa la mano sinistra", con negative conseguenze per il tessuto urbano della città.

Chiedo in aula all'Assessore, così non si dimenticherà della mia richiesta, di poter vedere lo studio degli architetti Pesce e Valletti, che desidererei che fosse portato in Commissione consiliare prima di essere inviato al Comune di Aosta, in modo che anche il Consiglio regionale possa esprimere una sua prima valutazione.