Oggetto del Consiglio n. 1597 del 6 novembre 1985 - Resoconto
OGGETTO N. 1597/VIII - REVISIONE DEL PIANO SOCIO-SANITARIO REGIONALE PER IL TRIENNIO 1983-1985. (Interpellanza)
PRESIDENTE: Do lettura dell'interpellanza presentata dai Consiglieri Mafrica e Millet:
INTERPELLANZA
CONSTATATO che sta per giungere a scadenza il Piano socio-sanitario regionale per il triennio 1983-1985;
SOTTOLINEATO come fino ad oggi non si sia proceduto ad alcun aggiornamento di tale legge, nonostante una prima revisione fosse prevista entro il 31 dicembre 1983;
RICORDATO che recentemente il Parlamento, dopo anni di discussione, ha approvato il Piano sanitario nazionale,
i sottoscritti Consiglieri
INTERPELLANO
l'Assessore alla Sanità ed Assistenza Sociale per conoscere gli intendimenti della Giunta regionale in ordine alla revisione del Piano socio-sanitario regionale, anche alla luce degli indirizzi fissati dal Piano sanitario nazionale.
PRESIDENTE: Ha chiesto la parola il Consigliere Mafrica; ne ha facoltà.
MAFRICA (P.C.I.): Nell'ultima seduta del Consiglio regionale della passata legislatura, venne approvato il Piano sanitario regionale. Allora la discussione fu limitata dall'esigenza di dover discutere molti punti, ma fu inserito un comma che rendeva possibile la revisione dello stesso piano entro il dicembre di quell'anno. Fino ad oggi però non è stato portato in Consiglio nessun provvedimento che modificasse quel documento che fissava gli indirizzi del la politica sanitaria nella nostra Regione. Recentemente, poi, il Parlamento ha approvato in modo definitivo le norme per la programmazione sanitaria e per il piano sanitario triennale '86-'88, che stabiliscono gli indirizzi che devono essere seguiti dalle Regioni.
Visto che il piano triennale regionale '83-'85 è ormai prossimo a scadenza e visto che questa nuova legge dello Stato prevede che le Regioni legiferino o adeguino i propri piani entro 90 giorni, noi chiediamo quali sono le intenzioni della Giunta regionale in merito alla revisione del piano sanitario regionale.
PRESIDENTE: Ha chiesto la parola l'Assessore alla Sanità ed Assistenza Socia le Voyat; ne ha facoltà.
VOYAT (U.V.): C'est vrai que le premier plan sanitaire régional aurait dû, en cas de nécessité, être modifié à la fin de l'année 1983, mais si la chose n'est pas venue au Conseil, c'est parce que nous n'avons pas vu la nécessité de modifier substantiellement le plan sanitaire régional.
Ce que nous dit aujourd'hui le Parti Communiste n'est pas tout-à-fait vrai, parce que la loi qui a été approuvée par le Parlement Italien et qui n'a pas encore été publiée sur le Bulletin Officiel, n'est pas le Plan sanitaire national, mais une norme pour "la programmazione sanitaria e per il piano sanitario biennale '86 - '88". Ce sont des normes desquelles l'Etat devrait tenir compte pour faire le Plan sanitaire national, mais qui ne sont pas le Plan sanitaire national. En effet si nous lisons bien l'article 1, troisième et quatrième alinéas: "il piano sanitario nazionale viene predisposto dal Governo su proposta del Ministro della Sanità, sentito il Consiglio Sanitario Nazionale. Il piano sanitario nazionale è sottoposto dal Governo al Parlamento ai fini della sua approvazione con atto non legislativo." Alors le plan sanitaire doit encore venir et je ne sais pas quand il arrivera.
Néanmoins pour ce qui nous concerne directement, nous avons déjà commencé à voir les choses qui sont à modifier, et, pour ce que nous connaissons des lignes pour le plan sanitaire national, le plan sanitaire régional va très bien et nous sommes dans la juste ligne. Nous avons quand même quelques petites choses à revoir en ce qui concerne les organigrammes. Il ne s'agit pas d'augmenter le personnel, ce qui est à revoir, c'est à l'intérieur des différentes unités opératives.
Je voudrais dire que jusqu'à maintenant nous n'avons pas porté les petites modifications que nous avons déjà prévues, car l'Unité Sanitaire Locale a eu, ces dernières années, des difficultés dans l'application du plan. Nous sommes quand même en train d'évaluer la situation avec l'Unité Sanitaire Locale et après il y aura des réunions avec les responsables des différentes services de l'hôpital sur le territoire, à la suite desquelles nous aurons une confrontation avec les forces syndicales. Je crois que - je ne dis pas dans les premiers deux mois - dans les premiers cinq mois de l'année 1986 nous pourrons arriver avec quelques petites modifications car, je le répète, le Plan sanitaire régional n'a pas besoin de grandes modifications.
PRESIDENTE: Ha chiesto la parola il Consigliere Mafrica; ne ha facoltà.
MAFRICA (P.C.I.): Io so bene che il titolo della legge è quello che ha letto l'Assessore, però comunemente si parla di Piano sanitario per questa legge che invece fissa gli indirizzi e trasforma il piano sanitario nazionale da una legge vera e propria in uno strumento di più facile approvazione da parte del Parlamento che ha già tempi lunghissimi. Questo non toglie che all'art. 9 tale legge stabilisca delle norme che riguardano e Regioni e delle quali bisogna tenere conto.
L'Assessore dice tranquillamente che qui va tutto bene e che non ci saranno modifiche importanti da apportare, ma io credo che su questo si possa discutere. Sempre in uno di questi bollettini ho letto, per esempio, che la Valle d'Aosta ha un medico ogni 365 abitanti rispetto ad una media nazionale di un medico ogni 252 abitanti, ed è al penultimo posto, prima della Basilicata; le regioni più avanzate hanno un medico ogni 200 abitanti, mentre noi ne abbiamo uno ogni 365.
Questo fatto può anche non avere molto significato se l'organizzazione sanitaria nel suo insieme regge. Date, però, le particolarità orografiche della nostra Regione io penso che il nostro sistema sanitario abbia più difficoltà di quello dell'Emilia che dispone anche di un maggior numero di medici. Può anche essere che il piano sanitario regionale non abbia necessità di grandi modifiche, ma noi invitiamo l'Assessore ad affrontare per tempo la discussione per proporre gli emendamenti più opportuni a migliorare il servizio sanitario nella nostra Regione.