Oggetto del Consiglio n. 1570 del 23 ottobre 1985 - Resoconto
OGGETTO N. 1570/VIII - COORDINAMENTO DELLE FORZE PREPOSTE ALLA SALVAGUARDIA DELL'AMBIENTE. (Interpellanza).
PRESIDENTE: Do lettura dell'interpellanza presentata dal Consigliere Viberti:
INTERPELLANZA
VENUTO a conoscenza dell'intenzione della Giunta regionale di riproporre l'istituzione di un parco regionale interessante la zona del Mont Avic;
CONSIDERATO che si tratterebbe della prima realizzazione di tale genere nella nostra Valle;
CONSIDERATO altresì l'esistenza di varie "riserve private" (quali la "Turati", la "Cintano" e la "Rossi");
RITENENDO importante un coordinamento da parte dell'Amministrazione per una gestione il più possibile uniforme ed omogenea di tutte le aree protette anche in una visione dialettica con la globalità del territorio;
il sottoscritto Consigliere regionale
INTERPELLA
la Giunta regionale per conoscere:
1) quante sono le Guardie addette alla sorveglianza delle varie riserve o parchi della Valle d'Aosta e quali sono le loro condizioni di lavoro, qual'è il livello di collaborazione ed in quali forme si esplicita, con il Corpo forestale;
2) se la Giunta non ritenga opportuno lo studio di un piano complessivo di coordinamento di tutte le forze preposte alla salvaguardia dell'ambiente, dalle Guardie ecologiche fino al Corpo forestale.
PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare il Consigliere Viberti, ne ha facoltà;
VIBERTI (N.S.): E' stato con gran dispiacere che non ho potuto partecipare al sopralluogo effettuato dalla 2a Commissione consiliare al Mont Avic, cui lo stesso Assessore faceva cenno prima. Purtroppo ero in una Commissione di concorso che ha spostato all'ultimo momento una delle sue sedute, per cui mi sono trovato nell'impossibilità di parteciparvi.
Mi pare che il senso dell'interpellanza sia abbastanza chiaro: siamo in attesa di conoscere le risposte dell'Assessore.
PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare l'Assessore all'Agricoltura, Foreste e Ambiente Naturale Perrin, ne ha facoltà.
PERRIN (U.V.): Les gardes à l'intérieur des réserves privées et du Parc, sont: pour ce qui concerne le Parc, 31 gardes (dont 3 ont fonction de chef de service) et avec plus de précision, 16 à Cogne, 15 à Valsavarenche et 7 dans la Vallée de Rhèmes. Les réserves privées ont 17 gardes ainsi distribuées dans les 4 réserves: la réserve du Mont Blanc, 4; la réserve consortiale de Rhèmes-Notre Dame, 5; la réserve du Grand Avert, 4; la réserve de Dondena-Clavalité, 4.
Lea gardes des réserves privées ont un contrat de travail d'employé agricole forestier, ainsi qu'il a été demandé aussi de la part de l'Administration régionale au moment du décret de concession de la réserve même. Leur fonction est évidemment celle de surveiller le territoire et d'accompagner les réservistes lors de l'abattage des animaux, puisque là il s'agit de chasse de sélection.
Il faut dire que le contact et la collaboration avec le corps forestier valdôtain est très limité; en effet il ne s'agit que pour certains services, comme par exemple les enquêtes sur la présence d'animaux etc. Les gardes du Parc National du Grand Paradis, au contraire, ont un contrat de travail qui se rapproche beaucoup du contrat du corps forestier de l'Etat. Evidemment le travail consiste dans le contrôle de la faune et l'application des lois du Parc National du Grand Paradis. Il n'y a presque pas de collaboration avec le corps forestier valdôtain, à l'exception de très rares cas.
Evidemment il ne peut pas être de compétence de la Junte régionale en ce moment, jusqu'à ce que il n'y ait pas une modification aux lois actuelles, de pouvoir unifier le corps des gardes du Parc avec le corps forestier valdôtain, d'autant plus que cela au moment actuel ne serait même pas souhaitable puisque le type de travail qui est fait par les uns et par les autres est extrêmement différencié et le corps forestier, qui a aussi la tâche du contrôle de la chasse, a cependant tout un ensemble des travaux qui va bien au-delà de ce simple service.
Nous retenons par contre qu'il faudrait probablement arriver, pour ce qui concerne les gardes écologiques volontaires, à une définition régionale et donc à une loi ou quelque chose du genre qui puisse uniformer dans toutes les Communes - puisqu'à ce moment la présence est à niveau communale - l'activité de ce corps même.
PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare il Consigliere Viberti, ne ha facoltà.
VIBERTI (N.S.): Non è che noi abbiamo suggerito di costituire un ruolo unico; la nostra era solo una richiesta per sapere se non si intendeva studiare il problema, per vedere se nelle pieghe della legge non ci fossero delle possibilità di intervento nel senso che dice l'interpellanza, e cioè la possibilità di coordinare il lavoro di queste varie guardie che operano in un settore così delicato come quello dell'ambiente, ma non abbiamo chiesto di farle diventare dei dipendenti regionali.
Riteniamo che, anche se c'è un problema grave come quello del parco, comunque non vada contro la soluzione del medesimo un tentativo di collaborazione da parte di persone che evidentemente possono avere una loro opinione in merito ai grossi problemi, ma che poi nella realtà quotidiana affrontano problemi che sono ben diversi, che sono solo idealmente legati alla grossa questione del parco. Penso alla protezione civile per fare un esempio: ci sarà il problema del parco, ma per questo problema della protezione civile può essere utile avere un collegamento anche con queste guardie.
Mi sembra quindi che o non si è capito o si è sottovalutato lo spirito dell'interpellanza, per cui c'è una parziale insoddisfazione rispetto alle risposte e la preghiera di voler prendere in considerazione questo aspetto del problema, perchè fra l'altro le condizioni di vita e di lavoro in particolare di coloro che lavorano nelle riserve private non sono tra le migliori e, anche se non è forse competenza specifica della Regione occuparsi della questione, comunque si può sempre verificare se non ci sono dei margini di intervento.