Resoconto integrale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 1550 del 2 ottobre 1985 - Resoconto

OGGETTO N. 1550/VIII - PRESA DI POSIZIONE NEI CONFRONTI DEL FALLIMENTO DELL'OPERAZIONE PROMOZIONALE TURISTICA DELLA VALLE D'AOSTA ALL'EXPO DI TSUKUBA - (SVOLGIMENTO DI INTERROGAZIONE E INTERPELLANZA - REIEZIONE DI MOZIONE)

PRESIDENTE: Poiché gli oggetti iscritti ai numeri 10, 15 e 50 dell'ordine del giorno riguardano la stessa materia, propongo la loro discussione congiunta.

Do lettura dell'interrogazione presentata dal Consigliere Bajocco, dell'interpellanza presentata dal Consigliere Pascale e della mozione del Consigliere Aloisi:

INTERROGAZIONE

Avendo partecipato alla visita di una delegazione del Consiglio regionale allo stand della Valle d'Aosta a Tsukuba in Giappone, devo innanzitutto rilevare una carenza di fondo nell'organizzazione della visita stessa.

La delegazione non era infatti stata fornita di un interprete e non erano stati previsti incontri con operatori giapponesi ed agenzie turistiche. La visita alla EXPO di Tsukuba è risultata interessante ma è invece stata una delusione la visita allo stand della Valle d'Aosta, situato in un angolo fuori dal grande flusso dei visitatori e quindi sicuramente poco produttivo agli effetti pubblicitari.

C'è da augurarsi che la partecipazione della Regione ad altre esposizioni sia più efficace di quella verificata in Giappone.

Positiva invece è risultata la proiezione del filmato sulla Valle d'Aosta sul grande schermo jumbotronic.

E' anche da apprezzare l'intervento di una società turistica privata della Valle d'Aosta, che ha messo a disposizione della delegazione un suo tecnico, il quale ha assunto le vesti di interprete ed esperto turistico della delegazione.

Ciò premesso il sottoscritto Consigliere regionale

INTERROGA

l'Assessore regionale al Turismo, Urbanistica e Beni Culturali per conoscere:

- la spesa preventiva e quella effettivamente sostenuta dalla Regione per lo stand di Tsukuba;

- se sono intervenute altre società per il finanziamento della manifestazione pubblicitaria;

- se sia intenzione della Giunta predisporre un incontro a cui invitare anche l'esperto prima ricordato, per discutere sulle modalità della partecipazione regionale alle esposizioni internazionali.

F.to Igino Bajocco

INTERPELLANZA

Nel febbraio scorso l'Assessore al Turismo, Urbanistica e Beni Culturali aveva pubblicizzato con molte interviste l'iniziativa di partecipare all'Expo universale di Tsukuba con uno stand valdostano, dividendo le spese con alcuni operatori privati. Il progetto era stato accolto con favore negli ambienti del settore non soltanto per l'alta potenzialità del mercato giapponese che ogni anno riversa 150 mila sciatori nella vicina Chamonix ma ignora totalmente la nostra Regione, ma anche perchè esso appariva come il segno di un mutamento di indirizzo nella politica turistica dell'Assessorato, ferma da anni in una statica presenza pubblicitaria nei paesi viciniori, laddove le profonde modificazioni intervenute nella domanda e nell'offerta turistica impongono ormai azioni promozionali di ampio respiro piuttosto che semplici informazioni, che tengano conto preminentemente dei flussi internazionali, e che richiedono pertanto sia metodi e tecniche avanzate, sia il coordinamento e la collaborazione di tutte le strutture disponibili, pubbliche e private.

L'Expo di Tsukuba iniziò il 17 marzo: ai primi di luglio una delegazione di Consiglieri regionali, tra i quali il sottoscritto, si è recata in Giappone per visitare lo stand regionale e verificare le prospettive che questa iniziativa apriva al turismo valdostano. La storia di questa visita è la storia di una profonda delusione nel ritrovarsi nella città del duemila, percorsa da migliaia di persone, e poi riscoprirsi in un angolo deserto, in uno stand disadorno e abbandonato, stracolmo però di dépliants, che nessuno avrebbe mai letto. Nessuna traccia di operatori turistici, italiani o giapponesi: nessuna traccia di una "quindici giorni gastronomica" che avrebbe dovuto svolgersi proprio in quei giorni, mentre le sole iniziative a favore della Valle scaturivano dall'estro e dalla capacità degli operatori privati (come la trasmissione di un filmato sul Jumbo Tron, promosso dalla Val Veny). La delusione aumentava nel verificare, attraverso successivi incontri con operatori turistici locali, l'interesse degli stessi per la nostra Regione e la richiesta pressante di un interlocutore regionale con il quale concordare un vasto sia pur graduale programma di iniziative, essendo contrario alla mentalità giapponese instaurare una pluralità di rapporti con operatori spesso in concorrenza tra di loro.

Questi fatti e le impressioni raccolte venivano esposte dalla delegazione al suo ritorno in un incontro con l'Assessore ed i dirigenti dell'Assessorato, i quali tutti dichiaravano di essere al corrente della situazione e di avere intenzione di aprire un contenzioso con la "Milanfair", organizzatrice dello stand; nel contempo dichiaravano che la presenza regionale all'Expo era da considerarsi un fatto occasionale, voluto principalmente dagli operatori privati, ma che non erano nei programmi futuri dell'Assessorato altre azioni promozionali in Giappone.

In data 6 agosto l'Assessore al Turismo, in una intervista a "La Stampa" alquanto contraddittoria, annunciava l'apertura di questa contenzioso con l'intenzione di non pagare alla "Milan-fair" la somma pattuita (400 milioni), ammetteva che gli agenti della Val Veny avevano fatto pervenire il loro primo rapporto negativo già nel mese di aprile e che alla cosa non era stata data all'inizio pubblicità, e minacciava il ritiro dello stand, che peraltro già nel mese di luglio appariva smobilitato.

Alla luce di tali considerazioni su di una vicenda che presenta molti lati oscuri, il sottoscritto Consigliere regionale del Gruppo socialista

INTERPELLA

l'Assessore al Turismo, Urbanistica e Beni Culturali al fine di conoscere:

a) qual è stata la spesa sino ad oggi sostenuta dalla Regione, rispettivamente: per l'occupazione dello stand, per il suo allestimento, per la stampa dei dépliants in giapponese; nonchè quella ancora da sostenere a termini della convenzione stipulata con la "Milanfair";

b) se è vero che l'ubicazione dello stand era esattamente quella prevista nella convenzione stipulata con la "Milanfair" anche se poi rivelatasi non produttiva sul piano pubblicitario, e, in caso affermativo, su quali basi giuridiche con prospettive di successo può aprirsi un contenzioso, per ora solo minacciato con una tardiva lettera;

c) se dal 17 marzo, data di apertura dell'Expo, sino a luglio, funzionari dell'Assessorato al Turismo, si erano recati a Tsukuba per allestire o sorvegliare lo stand e, in caso affermativo, presumendo che abbiamo espresso all'Assessore la loro valutazione sulla dislocazione dello stand, perchè non sono state fatte subito le necessarie contestazioni; atteso comunque che il primo rapporto negativo degli agenti della Val Veny è pervenuto già nel mese di aprile, come mai si è atteso il mese di agosto, dopo la visita della delegazione consiliare ed il suo resoconto, per aprire un contenzioso con la "Milanfair";

d) se è vero che non esisteva e non esiste tuttora nei programmi futuri dell'Assessorato una massiccia azione promozionale in Giappone che, sfruttando al massimo l'iniziativa di Tsukuba, getti le basi per l'acquisizione di questo importante mercato; in caso affermativo, come del resto dichiarato dall'Assessore stesso, che senso ha avuto la partecipazione a questa esposizione ed una spesa di centinaia di milioni se al initio non si aveva l'intenzione di raccogliere i frutti e, in particolare, a cosa serviranno i migliaia di dépliants promozionali stampati in giapponese, per la spesa complessiva di 70 milioni, che non sono stati distribuiti all'Expo per mancanza di visitatori e che non potranno essere distribuiti in futuro perchè non rientra nei programmi dell'Assessorato entrare nel mercato giapponese;

e) al di là del fallimento gestionale dell'operazione Tsukuba, pur concettualmente valido, se non ritiene l'Assessore di dover imprimere una svolta nell'indirizzo dell'attività promozionale che, pur disponendo delle grandi aree turistiche internazionali solo con i vecchi metodi delle fiere e dei dépliants; in particolare, se non ritiene promuovere e coordinare un'agenzia regionale o comunque un organismo unitario che coinvolga tutti gli operatori turistici della Regione, grandi e piccoli, accomunando le energie per creare strutture tecnologicamente avanzate e stimolare azioni promozionali di vasta portata, capaci di inserire la Valle d'Aosta nel grande circuito dei flussi internazionali di turismo.

F.to Liborio Pascale

MOZIONE

Constatato il completo fallimento dell'operazione promozionale turistica del la Valle d'Aosta a Tsukuba, documentabile in ogni suo aspetto, a partire dalla dislocazione dello stand valdostano in zona decentrata e di scarso passaggio, all'allestimento dello stand stesso con pochi posters esposti male, con materiale illustrativo accatastato e con personale assolutamente impreparato;

sentite le fiere proteste degli operatori turistici delusi per l'incapacità organica della Regione Valle d'Aosta di avvicinare il grande mercato giapponese, secondo criteri di serietà e di imprenditorialità economica, come invece ha dimostrato di saper fare la stazione di Chamonix, che ha conquistato oltre 140.000 presenze di turisti giapponesi;

visto che lo stesso Assessore regionale al Turismo ha comunicato ai giornali la propria amarezza e l'intenzione di non dare seguito agli accordi contrattuali disattesi con risultanze mortificanti per l'iniziativa regionale valdostana nel suo complesso,

il Consiglio regionale della Valle d'Aosta

DELIBERA

a) di impegnare la Giunta regionale ad aprire un contenzioso con la società organizzatrice italiana dell'EXPO di TSUKUBA e a non versare i 400 milioni pattuiti;

b) di adire alle vie legali per tutelare il buon nome ed il prestigio della Regione Autonoma Valle d'Aosta;

c) di promuovere e coordinare un organismo regionale che sia in grado, anche con l'apporto di società private, di inserire la Valle d'Aosta nel grande circuito del turismo internazionale;

d) di censurare il comportamento dell'Assessore regionale al Turismo che, pur disponendo di un notevole budget che raggiunge i 3 miliardi, continua a reggere la concorrenza del grande turismo internazionale con i vecchi metodi delle fiere e dei dépliants, e si è avventurato in una esperienza così negativa, anche se opportuna e valida sotto il profilo promozionale, senza le necessarie garanzie legali e contrattuali.

F.to Domenico Aloisi

PRESIDENTE: Ha chiesto la parola il Consigliere Pascale; ne ha facoltà.

PASCALE (P.S.I.): Voglio dire subito che ogni forza politica ha un suo particolare modo di fare opposizione in Consiglio regionale; però, al di là di questa articolazione, io credo che nessuna forza di opposizione e nessun Consigliere abbiano mai voluto strumentalizzare il caso di Tsukuba oppure battere la grancassa, come dice in un'intervista un funzionario dell'Assessorato al Turismo, che io ritengo piuttosto sprovveduto. Mi auguro che questo funzionario svolga in futuro il suo lavoro meglio di quanto non abbia fatto in passato, invece di criticare il lavoro che fanno i Consiglieri regionali!

Chiudo questa premessa ricordando che su questo argomento, almeno per quanto mi riguarda, noi abbiamo voluto dare un contributo positivo e costruttivo, e lo dimostrerò. Dimostrerò infatti che, attraverso il nostro contributo e attraverso le nostre interpellanze ed i nostri interventi, è stata cambiata un'impostazione iniziale errata dell'Assessorato al Turismo.

Facciamo un pò di cronistoria. La vicenda è iniziata nel febbraio scorso quando l'Assessore Borbey annunciò in una conferenza stampa la partecipazione della Regione all'Expo di Tsukuba; però in quell'occasione disse espressamente che l'Assessorato non credeva alla validità dell'iniziativa perchè nutriva moltissime perplessità sia per l'iniziativa in sé che per il costo, ma aggiunse che vi aderiva solo perchè c'era stata una certa sollecitazione e pressione da parte degli operatori privati. Quindi, in un certo senso, veniva a trovarsi nelle condizioni di subire l'iniziativa più che esserne il promotore.

Io vorrei che i colleghi Consiglieri si soffermassero sul giudizio espresso allora dall'Assessore perchè proprio in quel momento e attraverso quel giudizio è iniziato "il pasticciaccio di Tsukuba". A mio avviso, se non si crede in una cosa non bisogna farla e bisogna anche avere il coraggio di dire di no e di resistere a qualsiasi pressione, perchè se la si fa senza crederci e senza convinzione la si fa malamente, come è avvenuto per questa iniziativa. Si è fatta una frettolosa convenzione con la Milanfair e con la Moe che assegnava alla Valle d'Aosta uno stand esattamente là dove è stato poi collocato, anche se non aveva tutta quella rispondenza pubblicitaria che probabilmente ci si aspettava.

Ebbene, appena l'Expo è stata aperta sono subito arrivati i primi rapporti negativi sulla posizione dello stand. Io credo che se si fossero presentate subito le dovute contestazioni alla Moe, già nel mese di aprile quando arrivavano i primi rapporti negativi, forse si poteva ancora cambiare la dislocazione negativa dello stand perchè l'esposizione era ancora all'inizio. Ma quei rapporti evidentemente sono caduti nel silenzio e nell'indifferenza dell'Assessorato e sono caduti in quel silenzio ed in quella indifferenza proprio perchè, come dicevo prima, l'Assessorato non aveva mai creduto in quella iniziativa. A luglio una delegazione del Consiglio regionale si è recata a Tsukuba per visitare lo stand e dopo il suo ritorno in Valle si è levato un coro unanime di critiche, sia da parte dei Consiglieri della maggioranza che di quelli della minoranza. Questo è vero, a meno che quegli stessi Consiglieri vogliano rimangiarsi qui in aula ciò che hanno detto nell'incontro che la delegazione ha avuto con l'Assessore: del resto, tutto è possibile! E' proprio a questo punto che l'Assessore comincia ad interessarsi di Tsukuba: fa le contestazioni alla Moe, minaccia di adire le vie legali, minaccia il ritiro dello stand dall'Expo, ma ormai si era già a fine luglio. Si tratta di un risultato positivo dovuto all'intervento delle opposizioni e senza il quale probabilmente l'Assessorato non si sarebbe mosso e non avremmo risparmiato quelle decine di milioni che, stando all'ultima intervista, risparmieremo.

Però io vado oltre e secondo me, nonostante questo intervento, fino a poco tempo fa è rimasta una divergenza sostanziale tra le impostazioni dell'Assessorato e le mie opinioni, perchè a luglio ed anche nell'intervista che l'Assessore ha rilasciato il 6 agosto egli ha ribadito che non aveva mai creduto a questa iniziativa, che doveva essere considerata solo come un fatto del tutto occasionale nella politica promozionale dell'Assessorato che nei programmi dell'Assessorato non c'era mai stata in passato, né era prevista per l'immediato futuro, un'azione promozionale incisiva per conquistare il mercato giapponese in quanto c'erano dei programmi che prevedevano come prioritarie fino all'86 le azioni da sviluppare nei Paesi europei.

Noi invece pensavamo e pensiamo esattamente il contrario. Anche se l'operazione Tsukuba è stata un fallimento sul piano gestionale, e ciò a causa di un errore di valutazione iniziale dell'Assessorato, noi diciamo però che questa operazione e questa vicenda erano concettualmente valide, perchè si trattava di gettare le basi in un mercato interessante come quello giapponese che ogni anno porta a Chamonix 150.000 sciatori e, guarda caso, ignora completamente la Valle d'Aosta. Noi diciamo quindi che bisognava andare a Tsukuba per poi raccogliere i frutti con altre azioni promozionali, altrimenti non aveva alcun senso intraprendere quell'iniziativa e spendere tutti quei soldi.

Diciamo anche che era valido, e che lo è tuttora, il metodo di coinvolgere nell'azione promozionale gli operatori privati. Anzi, su questo punto noi auspichiamo la costituzione di un'agenzia regionale con la partecipazione di tutti gli operatori grandi e piccoli della Regione, perchè solo accomunando le energie dell'ente pubblico e degli operatori privati si possono programmare azioni promozionali di vasto respiro, capaci di catturare i grandi flussi internazionali del turismo. A nostro avviso infatti ci sono profonde modificazioni nella domanda e nell'offerta turistica a livello internazionale, alle quali bisogna sapersi adeguare con delle tecniche innovative e questo non può essere fatto da un singolo operatore privato.

E' proprio sulla base di queste divergenze, che avevamo anche riscontrato nell'incontro di fine luglio, che, per quanto mi riguarda, io ho presentato un'interpellanza in Consiglio regionale. A questo punto c'è il "colpo di scena": in una successiva intervista rilasciata il 21 settembre io leggo che l'Assessore Borbey ha completamente modificato la sua impostazione iniziale. Cito testualmente: "L'Assessore Borbey esprime una soddisfazione moderata sull'iniziativa di Tsukuba". E poi: "Il "feeling" tra la Valle e la terra del Sol levante non si è esaurito. Mentre sta valutando la possibilità di partecipare per la seconda volta a Work shops a Tokio ed a Osaka, la Regione ha in preparazione alcuni seminari di conoscenza da offrire ad operatori turistici e ad agenzie di viaggio giapponesi; ed in più una troupe televisiva giapponese quest'inverno girerà in Valle alcuni documentari e realizzerà spazi pubblicitari che la Regione dovrebbe poter utilizzare anche in Italia. Si tratta di iniziative che ci permetteranno di non perdere i collegamenti con un Paese che conta 12 milioni di sciatori". Bravo, all'Assessore Borbey! Bravo!...

(.... INTERRUZIONE ....)

Bene, anche al signor Boglione! Comunque eravate insieme. Va bene. Qui c'è scritto: "L'Assessore al Turismo Giuseppe Borbey e lo stesso Boglione esprimono una soddisfazione moderata" e poi si fanno delle citazioni. Io penso che essi esprimano la stessa idea. Se poi l'Assessore al Turismo la pensa in un certo modo ed il suo funzionario in un altro, ce lo dirà l'Assessore.

(.... INTERRUZIONE ....)

PASCALE (P.S.I.): ... allora prendo atto che c'è una divergenza di impostazione tra l'Assessore ed i suoi funzionari. Ma io credo che il funzionario abbia espresso la stessa idea dell'Assessore. Comunque sia, che si tratti dell'Assessore o dell'Assessorato, io prendo atto che con questa intervista è stata completamente modificata l'impostazione iniziale e che sono stati accolti alcuni dei suggerimenti che noi avevamo dato come opposizione, e questo mi sta bene e non c'è nulla da vergognarsi nel cambiare idea, specie se si trattava di un'idea sbagliata. Io voglio dire solo che occorre avere il coraggio ed il pudore di ammetterlo.

PRESIDENTE: Ha chiesto la parola il Consigliere Aloisi; ne ha facoltà.

ALOISI (M.S.I.): Mi sia consentito, innanzitutto, di esprimere una energica protesta nei confronti dell'Assessore regionale Geom. Giuseppe Borbey, per il suo offensivo atteggiamento nei confronti di tutto il Consiglio. Mi riferisco esattamente all'articolo "Quel pasticciaccio di Tsukuba", a cui ha già fatto cenno il Consigliere Pascale, apparso sul giornale "La Stampa" in data 21 settembre. Io mi chiedo se sia accettabile e corretto che un Consigliere regionale presenti una nozione o una interpellanza in Consiglio regionale su di un determinato problema, quando le risposte si leggono poi sul giornale. Questa mancanza di serietà è soprattutto mancanza di rispetto nei confronti di tutti i Consiglieri.

Fatta questa doverosa e giusta premessa, possiamo entrare nel merito di Tsukuba. Il sottoscritto, assieme ad altri Consiglieri, ai primi di luglio, si è recato in Giappone per visitare lo stand valdostano. Eravamo partiti entusiasti, contenti, sicuri di trovare chissà quale stand, quale promozione turistica, quale immagine pubblicitaria. Durante il viaggio ricordavo le ottimistiche dichiarazioni giornalistiche dell'Assessore Borbey che dicevano: "L'Assessore regionale al Turismo si è posto come obiettivo la conquista del mercato giapponese". Qui ci sono tutti gli articoli di giornale che possono smentire eventuali contestazioni. In un'altra intervista aveva detto: "Un'operazione commerciale è calata in una speranza futura, ecco perchè siamo a Tsukuba", annunciando ufficialmente il viaggio valdostano nella capitale tecnologica del 2000. Aggiungeva inoltre: "La partecipazione all'Expo '85 non può rimanere un fatto isolato ma deve avere una sua continuità, questo nostro sforzo per il turismo durerà un triennio". Vi assicuro, colleghi Consiglieri, che durante il viaggio ero alquanto perplesso e soprattutto preoccupato per il fatto che la Valle d'Aosta si sarebbe trovata in notevoli difficoltà, soprattutto logistiche, per poter ospitare tutti quei turisti giapponesi!

Arrivammo a Tokio, dove ebbi l'opportunità di visitare lo stand valdostano. Tanta fu la nostra amarezza che ci guardammo l'un l'altro sbigottiti e amareggiati! Tanta fu la vergogna che dissi: "Se la Valle d'Aosta non fosse stata presente, all'Expo di Tsukuba, avremmo fatto più bella figura!" Lo stand era dislocato in una zona decentrata e di scarso passaggio, era male allestito, pieno di cartoni accatastati, dépliants attaccati con lo scotch, veramente e desolatamente vuoto. Penso che non vi sia immagine più eloquente delle fotografie che sono in mio possesso e che sono a vostra disposizione, se volete rendervene conto. Non voglio andare oltre anche perchè altri colleghi hanno già parlato e forse un altro dovrà ancora parlare.

Permettetemi, però, di sottolineare una notevole contraddizione nell'atteggiamento e soprattutto nel comportamento dell'Assessore Borbey. Alcuni mesi addietro aveva accennato con articoli sui giornali un grande entusiasmo per Tsukuba e per la presenza della nostra Regione, mentre in un successivo incontro, al ritorno da Tsukuba, l'Assessore Borbey disse che l'operazione Tsukuba poteva considerarsi chiusa perché sarebbe stato più interessante rivolgersi al mercato turistico europeo e nord americano. Requiem, quindi, per il Giappone! Questo a conferma delle dichiarazioni già fatte dal Collega che mi ha preceduto. Altri Colleghi presenti in quell'occasione potranno confermarlo.

Noi non fummo d'accordo anche perchè in Giappone avevamo avuto occasione di constatare la notevole potenzialità turistica di quel Paese anche nei confronti della Valle d'Aosta. Facemmo presente all'Assessore che era importante continuare la promozione turistica ma non con i vecchi metodi dei dépliants e delle fiere, come egli è solito a fare, ma secondo criteri di serietà e di imprenditorialità manageriale. Niente da fare! L'Assessore ci dichiarò senza mezzi termini che con il Giappone l'esperienza era chiusa, finita!

Sul giornale "La Stampa" del 21 settembre leggo: "Continua la promozione turistica a Tokio, Tsukuba ci ha consentito di mantenere e di incrementare alcuni contatti, ha concentrato l'attenzione dei nostri operatori sul Giappone, un Paese che, per le sue potenzialità turistiche non è stato abbandonato".

Caro Assessore, ho la netta impressione che lei ci abbia preso in giro e che continui a prenderci in giro!

Per il momento non ho altro da aggiungere anche perché ho avuto modo di leggere alcune risposte sul giornale anziché sentirle in aula. In quest'occasione chiederei all'Assessore la gentilezza di ripetere quello che ha già dichiarato ai giornali, di metterci a conoscenza della situazione in cui si trova il problema Tsukuba, degli ultimi sviluppi sul contenzioso esistente tra la Regione Valle d'Aosta e la società che ha organizzato l'Expo, anche per avere una valutazione reale, concreta ed obiettiva su come si sono svolti i fatti e sull'andamento della "Operazione Tsukuba".

PRESIDENTE: Ha chiesto la parola il Consigliere Bajocco; ne ha facoltà.

BAJOCCO (P.C.I.): Ho voluto presentare questa interrogazione proprio per sentire dalla viva voce dell'Assessore quanto è costato all'Amministrazione regionale e alla Valle d'Aosta il "problema Tsukuba". Ma non voglio ora soffermarmi su questo aspetto perchè anch'io voglio leggere una citazione dell'Assessore tratta dal quotidiano La Stampa del 21/9.

(.... INTERRUZIONE ....)

No, no, è dell'Assessore. L'Assessore Borbey dice: "Sono fiducioso. L'affare non si è concluso in perdita anche se su Tsukuba qualcuno ha voluto battere troppo la grancassa". Io penso che sia la prima volta che una delegazione consiliare, che si reca all'estero in visita ad un'Expo, sollevi il problema delle inefficienze o delle deficienze riscontrate. Io non voglio ripetere quanto è già stato detto, ma penso che ognuno di noi, o almeno ognuno dei sette membri della delegazione, appena tornato e sceso dall'aereo, dopo essersi fatto il segno della Croce, abbia detto: "Il problema dello stand a Tsukuba è stato veramente un disastro!" Se noi il turismo lo intendiamo in quel modo, se noi intendiamo la pubblicità e la valorizzazione di una Regione come la nostra in quel modo, è bene che rimaniamo a casa tranquilli!

Io non sono mai andato a visitare le altre mostre che l'Amministrazione regionale ha fatto e fa in Italia e all'estero, ma se anche in esse viene fatto quello che è stato visto a Tsukuba è bene che l'Assessorato riveda tutto il suo apparato organizzativo perchè in esso ci deve essere sicuramente qual che cosa che non funziona. Sarebbe stato più positivo, per la delegazione ed anche per l'Amministrazione regionale, se a Tokyo ci fosse stata almeno la possibilità di avere dei contatti diretti con alcune agenzie turistiche e con persone della zona per conoscere che cosa effettivamente interessa, affinché le loro correnti turistiche possano essere dirottate anche in Valle d'Aosta.

Alcuni Consiglieri accennavano alla presenza a Chamonix di un certo numero di giapponesi e anch'io nelle poche volte che ci sono andato ho potuto notarne la presenza. Ora, se Chamonix riesce ad attirare 140 o 150.000 giapponesi e la Valle d'Aosta non ci riesce, significa che noi manchiamo di qualche cosa, perché non penso che gli 11 chilometri del tunnel impediscano a questa gente di rendersi conto che anche in Valle d'Aosta ci sono belle montagne, belle piste da sci ed anche begli alberghi. Sarebbe bene quindi rivedere tutto questo aspetto.

Noi della delegazione pensavamo di vedere qualcosa di grande, anche se non certo mezza Aosta, benché i giornali avessero parlato di un grande ristorante e di una esposizione di tutti i prodotti valdostani, mentre in realtà eravamo stretti in 12 metri quadrati dove c'erano soltanto quattro manifesti! A me è sembrato di entrare in un posto dove si incontrano i marocchini che vendono accendisigari e collanine per mille lire!

Invito quindi l'Assessore e i funzionari del suo Assessorato a rivedere certe posizioni. E poi credo che in una manifestazione del genere ci vorrebbe anche un interprete perchè non tutti sono come il Consigliere Pascale che sapeva qualche parola d'inglese. Io pensavo che le mie quattro parole di francese mi sarebbero state d'aiuto, ma ho scoperto che nessuno mi capiva perchè era indispensabile conoscere l'inglese. Sarebbe opportuno pensare anche a questi aspetti. Noi facciamo dei corsi di francese, ma sarebbe bene organizzare anche dei corsi di inglese che ci servono molto di più per andare in giro per il mondo.

(.... INTERRUZIONE ....)

Me l'hanno già detto che non mi mandano più, me l'hanno già detto, anche il mio Capogruppo ha già detto: "Tu hai chiuso!"

A parte le battute, il problema è comunque questo e con la nostra interrogazione noi volevamo sapere quali erano le spese preventivate e quelle realmente sostenute dalla Regione per lo stand di Tsukuba e se nei finanziamenti sono intervenute anche altre società, così come ci è stato detto in parte anche nell'incontro che abbiamo avuto con l'Assessore.

La terza domanda mirava a conoscere il perchè di una certa "carenza tecnica" da parte della Regione, stando almeno a quanto abbiamo visto a Tsukuba dove per fortuna una società ci ha mandato un tecnico, un esperto turistico, che ci ha fatto da guida per una settimana, ma noi sette volevamo vedere l'Assessore al quale avremmo chiesto di incontrare delle persone capaci ed esperte di problemi turistici a livello mondiale, che ci avrebbero potuto dare delle indicazioni e dei suggerimenti sul come poter attirare in futuro anche in Valle d'Aosta la maggior quantità di flusso turistico possibile. Queste sono le nostre richieste.

PRESIDENTE: Ha chiesto la parola l'Assessore al Turismo, Urbanistica e Beni Culturali, Borbey; ne ha facoltà.

BORBEY (D.C.): Innanzitutto vorrei precisare che il sottoscritto, prima che la delegazione del Consiglio regionale andasse a Tsukuba, aveva avvisato tutti i Consiglieri ed in modo particolare l'Assessore Voyat che era il capo-équipe, di quanto era avvenuto e stava ancora avvenendo a Tsukuba e questo corrispondeva esattamente a quello che voi avete trovato. Tengo a precisare quindi che prima di partire voi eravate a conoscenza di tutto e chi si alza per dire che non è vero, non è nel giusto per ché ne ho parlato io personalmente. Ne è prova il fatto che, già prima che voi partiste per Tsukuba, noi, come Giunta regionale, avevamo incaricato un avvocato di intraprendere un'azione legale contro la Moe, alla quale aveva già inviato delle lettere. Quindi non è vero che ciò sia avvenuto dopo la vostra visita, perché è vero invece che tutto è avvenuto prima.

Sono io per primo, quindi a dichiarare che ci aspettavamo risultati migliori e preciso che non ho mai dichiarato che sia stata nulla la presenza della Valle d'Aosta all'Expo. Aggiungo ancora, e ne è testimone l'Assessore Voyat ma non certo perchè fa parte della maggioranza, che i Consiglieri erano al corrente della situazione di Tsukuba già prima della partenza della delegazione del Consiglio ed infatti qualche Consigliere non vi è andato proprio perchè era stato messo al corrente di ciò che avrebbe visto.

Prima di leggere la relazione che ho preparato, proprio perchè le domande sono tante e di varia natura ed inoltre non vorrei confondermi con le cifre, vorrei sottolineare, proprio per mettere al corrente il Consiglio regionale e la stampa, che non è certo il sottoscritto che ha potuto fare quelle dichiarazioni presenti nell'articolo in cui si parla di "grancassa", anzi invito colui che ha firmato quell'articolo, e che è presente oggi in tribuna, a rettificarlo domani perchè l'Assessore Borbey non ha fatto nessuna dichiarazione in merito.

Per errore è stato scritto "anche l'Assessore Borbey", ma tutto il resto si riferisce ad una dichiarazione del dott. Boglione fatta al giornalista Crestodina. Questa è la realtà delle cose. Io non ho telefonato al giornalista, ma neppure il giornalista ha telefonato all'Assessore Borbey. Forse per un errore il giornalista ha scritto "anche Borbey è d'accordo su questa cosa", ma in realtà si tratta esclusivamente di dichiarazioni del Dott. Boglione ed io, giustamente, in qualità di Assessore ho ripreso il funzionario e gli ho detto: "Lei mi ha messo in difficoltà perchè senz'altro diranno che le risposte sono state date prima di intervenire in Consiglio regionale". Ho avuto anche occasione di dirlo amichevolmente al giornalista che, francamente, poteva evitare il tutto. Ma il giornalista, giustamente, mi ha risposto che già una quindicina di giorni prima aveva chiesto agli uffici se era finita la vertenza con la Moe ed i nostri funzionari gli avevano risposto che sarebbe terminata entro una decina di giorni perchè era già stato fissato un incontro definitivo.

Ho detto tutto questo per dimostrare di aver agito nei vostri confronti con la massima sincerità e tranquillità d'animo, ma in questo Consiglio regionale c'è qualcuno che non si comporta in modo altrettanto schietto e sincero.

Entro immediatamente nel merito: al sottoscritto è stato chiesto un incontro con i funzionari per parlare di quanto era capitato a Tsukuba e più in generale della promozione turistica. Alla fine dell'incontro mi sono intrattenuto con i funzionari i quali mi hanno detto: "Abbiamo visto i Consiglieri dai quali abbiamo avuto dei buoni consigli. Anche noi ne abbiamo dati e abbiamo espresso le nostre opinioni... Francamente abbiamo visto una certa soddisfazione anche perchè c'è stato un piccolo incidente di percorso, ma in effetti.." E io ho detto: "Guardate, le persone bisogna conoscerle: arriveranno infatti delle interpellanze e arriveranno forse anche delle mozioni da parte di chi non parla mai, e mi riferisco al Consigliere Aloisi che non ha aperto bocca, non ha chiesto tanto così! Perchè? Perchè è abituato a fare politica in questa maniera e si mette a fare delle mozioni cattive soltanto quando c'è il pubblico e la stampa. Si tratta di mozioni politiche che io accetto, però non ha portato alcun contributo in quel dibattito!" Questa è la realtà e se ciò non è vero egli deve solo alzarsi e dirlo! Ma questa è la realtà perchè non c'erano solo il Consigliere Aloisi ed il sottoscritto, ma eravate presenti tutti voi, ed egli non ha detto nulla. Ed io ho detto al dottor Boglione ed al dottor Tambosco: "No, la mozione più cattiva verrà dal Consigliere Aloisi, ma non perchè... non gliene frega niente di Tsukuba a lui, vuole soltanto approfittare di determinate cose per fare una mozione cattiva all'Assessore Borbey". E con un pò di presunzione ho detto anche: Il Consigliere Aloisi non farà mai delle mozioni ad avversari politici che contano un fico secco, lui le fa agli avversari politici dei quali ha un certo rispetto". Ho detto proprio così, forse con un pò di immodestia, e quindi francamente ne sono quasi felice. Ad ogni modo io volevo, a parte...

(...INTERRUZIONE...)

Grazie! Lo so, lo so, lo so... Anche se le parole in corsivo sui giornali possono sembrare delle dichiarazioni, voglio precisare che i giornali hanno fatto benissimo a parlare parecchio di questo fatto perchè è giusto che la popolazione valdostana sia messa al corrente nei minimi dettagli come pure è giusto che anche noi scendiamo fin nei minimi dettagli. Occorre però che ci mettiamo d'accordo su alcuni punti. Ad esempio il Consigliere Pascale ha preso la parola per dire: "Assessore Borbey,perché questa operazione

Tsukuba non è andata bene? Perchè l'Assessore Borbey non ci credeva e aveva dichiarato che non era convinto. Invece subito dopo si alza il Consigliere Aloisi e dice tutt'altra cosa: che l'Assessore Borbey ha spazzolato, che l'operazione Tsukuba era una cosa di quelle, no... Il Consigliere Pascale si è dato un obiettivo preciso dicendo: "Grazie a noi anche l'Assessore Borbey ha rivisto...". Invece il Consigliere Aloisi si è dato un obiettivo contrario dicendo: "Questo qui ha battuto la grancassa di qua e di là per poi riconoscere che lo stand non era posizionato bene, che c'era lo scotch e le puntine...". Ma lo scotch bisogna pure usarlo perchè se non c'è lo scotch bisogna mettere le puntine per tenere su i manifesti. Cosa vuoi fare? Ti vuoi mettere tu a tenerli su.

(...INTERRUZIONE...)

Va bene, adesso do lettura della relazione perchè entriamo nella parte importante nella quale si tratta di denaro pubblico e voi Consiglieri, giustamente avete presentato queste interpellanze e mozioni per sapere come sono stati impiegati. Spero comunque di aver riunito in questa relazione tutte le richieste presentate dai Consiglieri.

Punto a). La spesa per i dépliants in giapponese è stata di £. 46.200.000 più £. 6.200.000 di spedizione. Abbiamo distribuito a Tsukuba 30.000 copie delle 60.000 a disposizione, abbiamo ancora il 50% di questi dépliants di promozione turistica che daremo in altre occasioni perchè in essi non c'è scritto "Tsukuba". Quindi in totale abbiamo speso una cifra pari a £. 52.200.000.

Per quanto concerne l'allestimento dello stand la Regione non dovrebbe spendere niente in quanto sulla base degli accordi intercorsi con la società Val Veny, tali oneri sono di sua competenza. Ugualmente a carico degli operatori privati resterà la spesa di £. 25.000.000 relativa alla quindici giorni gastronomica. Da come mi hanno riferito la quindici giorni gastronomica non era gran cosa: mi è stato detto che si trattava di un ristorante della CIGA Hotel allestito nello stand italiano. La quindicina della gastronomia valdostana c'è stata ed è risultata nel menù della Valle d'Aosta.

La Regione dovrebbe, invece, addossarsi le spese, ancora da liquidarsi alla Milanfair di Milano concernenti: l'affitto per 6 mesi dell'area dello stand £. 25.000.000 e la proiezione delle diapositive negli stand italiani per £. 20.000.000, per un totale di 45 milioni. Questo è il totale dei 97.000.000 di spese definite che la Regione ha pagato in parte. Tale cifra corrisponde al 40% di quanto inizialmente richiesto dalla Milanfair per le medesime prestazioni. Tutto ciò è stato ottenuto a seguito di una negoziazione promossa dall'Assessorato di tutte le condizioni inerenti alla partecipazione della Valle d'Aosta a Tsukuba. Le nuove condizioni ottenute appaiono accettabili alla luce dei risultati che, nonostante tutto, la presenza a Tsukuba ha permesso di conseguire.

Lo stand ha comunque funzionato per sei mesi, sia pure a favore di un pubblico di poche centinaia di persone al giorno ed inoltre senza di esso non sarebbe stato possibile ottenere la proiezione del Jumbotron che da solo ha pagato le spese per la presenza all'EXPO. Senza la presenza di uno stand a Tsukuba la Valle d'Aosta non poteva essere inserita nel Jumbotron. Vi è stata una discreta distribuzione del nostro materiale. Abbiamo distribuito, come ho detto prima, 30.000 dépliants. Naturalmente non posso garantire che essi siano stati realmente distribuiti o siano andati distrutti poichè mi baso sulle dichiarazioni degli impiegati che erano stati mandati in Giappone dagli operatori turistici privati poichè noi, dopo aver riscontrato la dislocazione dello stand, non abbiamo ritenuto logico mandare in Giappone dei funzionari per un mese perchè avremmo speso il doppio e ogni giornata, tra viaggio e tutto il resto, sarebbe costata come minimo 500/600 mila lire. La proiezione continuata delle diapositive della Valle d'Aosta sullo schermo gigante, allestito nel padiglione italiano e la presenza di una foto a colori sul catalogo ufficiale hanno dato un notevole contributo d'immagine alla presenza valdostana alla mostra, seppure sempre in tono minore di quanto ci si aspettasse. Il tutto per una cifra complessiva che non si discosta molto da quello che la Regione stanzia annualmente per essere presente con i suoi stand in campo europeo.

L'ubicazione dello stand era quella prevista nella convenzione. Noi sapevamo dove sarebbe stato messo lo stand, ma, poichè non eravamo in Giappone, non potevamo sapere che quella posizione sarebbe stata così sfortunata. Anche i rappresentanti della MOA hanno ammesso che le cifre iniziali sul potenziale dei visitatori erano eccessivamente ottimistiche. Noi abbiamo accettato quella posizione dello stand perchè convinti che vi si sarebbe svolto un intenso passaggio di visitatori. Per questo motivo siamo riusciti ad ottenere anche una riduzione.

Punto c). Nessun funzionario dell'Assessorato al Turismo si è recato a Tsukuba. I primi rilievi negativi (e non lo dico perchè abbiamo sottovalutato la questione "Tsukuba") sono stati fatti dai funzionari della Società Val Veny che, avendo alle proprie dipendenze presso la sede di Milano una giapponese, l'avevano distaccata a Tsukuba per fare opera di promozione turistica per Courmayeur e non per tutta la Valle d'Aosta. Comunque noi possiamo ospitare i turisti giapponesi solo a Courmayeur, Cervinia, Saint-Vincent e, al massimo, a La Thuile.

Dopo che il Sig. Mascardi e l'altro funzionario tecnico a cui avevamo demandato l'organizzazione, sono ritornati e ci hanno riferito queste notizie così sconfortanti, abbiamo ritenuto illogico andare in Giappone solo per aumentare le spese senza poter modificare niente. I primi rilievi negativi sullo stand da parte della corrispondente giapponese della Val Veny a Tokio sono giunti il 30 aprile. A seguito di ciò, nel mese di maggio, il Dott. Mascardi ed il Signor Ferma della Val Veny sono andati a verificare in loco l'esatta situazione dello stand. Al loro ritorno, alla fine di maggio, e sulla base della loro relazione, di comune accordo e via telex, il 14 giugno (quindi tutt'altro che tardivamente) abbiamo inviato alla MOA una lettera di contestazione per le insufficienze rilevate dai funzionari della Val Veny. Il contenzioso con la MOA era quindi già in atto al momento della partenza della Commissione consiliare, la cui testimonianza è servita a confermare quanto già si sapeva.

A questo punto è tuttavia necessario rammentare che le modalità di partecipazione all'EXPO di Tsukuba non erano, se non in misura limitatissima, modificabili rispetto a quanto previsto nel pacchetto di offerta predisposto dalla MOA e dal Commissariato per le esposizioni internazionali. Questo organismo, come rilevato dalla Commissione regionale, ha dato prova di notevoli insufficienze operative e abbiamo incontrato una certa difficoltà nelle trattative per una sua particolare mentalità. E' sufficiente, a questo proposito, richiamare gli episodi della iniziale cancellazione dallo stand della scritta "Valle d'Aosta" che è stata riportata in giapponese, oppure l'azione di aperto boicottaggio verso la produzione del Jumbotron, realizzato, è bene ricordarlo, in stretto coordinamento tra la corrispondente giapponese della Val Veny, i funzionari di quest'ultima e l'Assessorato al Turismo, perchè il film è, in definitiva, di proprietà della Regione. Quindi non si può neanche dire che quanto di positivo è stato realizzato è stato opera degli operatori turistici privati, e quanto di negativo è da addebitarsi all'ente pubblico, perchè abbiamo lavorato insieme.

Mi stupisce che un Consigliere abbia potuto scrivere alla Val Veny per complimentarsi con loro d'aver supplito alle varie carenze organizzative riscontrate in Giappone: non è logico fare questa distinzione, non è corretto e noi non l'accettiamo! In quel contesto c'era ben poco da fare per rimediare ad una situazione ormai compromessa dalla sostanziale inadeguatezza dell'organizzazione governativa. Questo è stato riconosciuto anche dai rappresentanti della MCA in sede di rinegoziazione degli accordi.

Punto d). Dopo aver premesso che la spesa non sarà di centinaia di milioni ma di poco più di cinquanta, esclusi i dépliants, tengo a precisare che nessuno ha mai sostenuto che l'Assessorato intende interrompere le iniziative promozionali sul mercato Giapponese. Io non l'ho mai detto e vorrei chiedere ai Consiglieri presenti se ho mai dichiarato che avremmo interrotto tutte le iniziative promozionali con il mercato giapponese che ha una potenzialità turistica fuori discussione. Invece, è stato fatto notare che difficilmente sarebbe stato possibile stanziare in futuro somme così elevate, almeno e somme che si pensava di spendere all'inizio, nel mercato giapponese e che ci si sarebbe orientati verso iniziative indirizzate esclusivamente agli operatori commerciali e ai soli segmenti di mercato ritenuti potenzialmente più produttivi. Proprio nell'ambito di tali iniziative (work shop, serate promozionali, proiezione di filmati, conferenze stampa e seminari per gli agenti di viaggio) troveranno ideale collocazione quei dépliants in giapponese che, sia nel testo, che nell'immagine non recano alcun riferimento all'EXPO di Tsukuba.

La maggiore produttività dell'iniziativa è stata dimostrata dai buoni risultati conseguiti negli ultimi tre anni, duranti i quali l'azione dell'Assessorato, in accordo con alcuni selezionati operatori valdostani, ha permesso all'ALITALIA e all'ELITOKIO di invitare 7 agenti di viaggio giapponesi ad elaborare e stendere programmi di sci sulla Valle d'Aosta.

Questo lo dichiaro e lo confermo perchè è ormai una realtà, ma non ci illudiamo che sia facile. Se a Chamonix vengono migliaia di turisti giapponesi ciò deriva dal fatto che da quindici anni le agenzie vi dirottano le comitive turistiche. Per avere i giapponesi anche in Valle d'Aosta occorre che alcune agenzie organizzino dei tours in Italia, pensando anche alla Valle d'Aosta.

Per quanto riguarda il punto e) noi conveniamo che in linea di massima non possa occuparsi di promozione turistica solo un piccolo ufficio dell'Assessorato ed infatti tutte le manifestazioni che organizziamo in Italia e all'estero, Londra, Parigi ecc., sono sempre concordate con gli operatori turistici privati. Inoltre io ritengo che sia più importante creare un'agenzia per favorire la vendita e la commercializzazione dei nostri prodotti, ma non certo per un'azione di promozione pubblicitaria, anche se quest'ultima può, a volte, affiancarsi all'aspetto commerciale. Certamente la Regione come ente pubblico ha il dovere di creare una certa immagine, ma ciò è possibile solo se c'è un'attività di commercializzazione coordinata ed estesa in tutto il territorio valdostano. Qualunque agenzia che oggi voglia mettersi in contatto con la Regione è costretta a rivolgersi ai privati e questa situazione deve cambiare: occorre intensificare la promozione turistica cercando di essere sempre più a contatto con il pubblico e con gli operatori del settore. Ma questo è più facile a dirsi che a farsi, proprio perchè in Valle d'Aosta una precedente agenzia sorta per favorire la promozione turistica e per commercializzare alcuni prodotti è fallita per accuse di settorialità e mancanza di globalità. Tuttavia io accolgo ugual mente l'invito a ricercare uno strumento diverso.

Per quanto concerne la mozione del Consigliere Aloisi ripeto, come ho già detto prima, che è contestabile e del tutto gratuito affermare che la nostra presenza a Tsukuba sia stata un completo fallimento. Certamente si sperava di ottenere molto di più, ma rispetto alla spesa erogata non penso che la nostra partecipazione sia stata un completo fallimento e ritengo che anche gli altri Consiglieri, come ha già detto il Consigliere Pascale, riconoscano che sia servita a qualcosa.

Io esprimo il mio rammarico e dico francamente che è possibile, come ha dichiarato il Consigliere Pascale, che la nostra mancanza di convinzione iniziale abbia potuto contribuire a determinare questo parziale fallimento. Quando abbiamo deciso, la piccola macchina organizzativa che abbiamo a livello di Assessorato si è messa in moto sfruttando le capacità dei collaboratori e dei funzionari che si sono sempre confrontati con gli operatori turistici del settore per intensificare e rendere più efficace quell'azione di promozione turistica da alcuni di voi definita "artigianale". Ritengo comunque che molte delle vostre proposte siano da accogliere e che si debba creare un'organizzazione diversa con un collegamento più stretto con l'agenzia che attualmente fa promozione turistica per la nostra Regione e che fa anche da tramite con altre agenzie in campo internazionale e con l'ENIT a livello nazionale.

Nella mozione del Consigliere Aloisi si dice che sono pervenute vibrate proteste da parte degli operatori turistici. Francamente gli operatori turistici forse perchè già informati dai giornali, non sono venuti da noi e, se sono andati dal Consigliere Aloisi, solo lui potrebbe dirci di quale località essi siano. Io dico solo che quelli di Cervinia già all'inizio avevano dichiarato di essere disposti a spendere dei soldi per il mercato giapponese.

Penso di aver risposto in linea di massima a tutte le domande. Vorrei solo sottolineare che mi è dispiaciuto molto quanto è stato pubblicato nell'intervista del 21 settembre fatta al Dott. Boglione, il quale, in buona fede ma senza alcuna autorizzazione da parte del sottoscritto, è andato oltre quelli che erano i suoi compiti specifici, perchè egli non doveva entrare in simili particolari. Se risulta che quanto riferito in merito alla "grancassa" è stato detto proprio dal funzionario Dott. Boglione, l'Assessorato ha il dovere di chiedere scusa ai signori Consiglieri.

PRESIDENTE: Ha chiesto la parola l'Assessore alla Sanità ed Assistenza Sociale Voyat; ne ha facoltà.

VOYAT (U.V.): Vorrei solo fare una piccola precisazione per confermare alcune cose dette dall'Assessore Borbey. In effetti tutti sapevamo che lo stand della Valle d'Aosta a Tsukuba non era certo quello che ci si poteva aspettare, perchè già prima di andare l'Assessore Borbey mi aveva detto che non si pensava di pagare la cifra richiesta, in quanto era stato riferito che la dislocazione non era delle più felici. La delusione può essere stata, per qualcuno, superiore a quella che ci si aspettava, ma noi lo sapevamo già. Comunque ripetiamo quanto avevamo già detto a Tokio e cioè che qualcosa di valido c'è stato nel Jumbotron: per una settimana e per dieci minuti al giorno, veniva proiettato un film sulla Valle d'Aosta in collegamento con una rete televisiva di Tsukuba. Si tratta di un certo vantaggio per la Valle d'Aosta, anche se dobbiamo ringraziare dei collaboratori amici della Valle d'Aosta. Se non ci fosse stata l'iniziativa di Tsukuba non ci sarebbe stato neanche questo. Tuttavia raccomandiamo che, dovendo intervenire in futuro in mercati extra-europei, ci si avvalga di collaboratori che sono sul posto. Per quanto concerne Tsukuba sapevamo già in partenza com'era il nostro stand, infatti l'Assessore Borbey mi aveva chiesto di riferire personalmente in merito. Se non è andato tutto bene c'è stato comunque un grande riscontro nel Jumbotron.

PRESIDENTE: Ha chiesto la parola il Consigliere Pascale; ne ha facoltà.

PASCALE (P.S.I.): Nel mio precedente intervento mi auguravo che l'Assessore Borbey avrebbe avuto il coraggio di ammettere alcune cose; ora gli do atto d'aver ammesso gran parte degli errori che sono stati compiuti.

Questa vicenda è nata male a causa della scarsa convinzione dell'Assessorato che doveva esserne invece il più convinto promotore; a ciò si aggiunga che la macchina dell'Assessorato si è inceppata lungo tutta la fase organizzativa. Io credo che queste cose possano succedere, basta però farne tesoro per il futuro perchè c'è in gioco il denaro pubblico. Mi auguro che certe iniziative regionali verranno promosse e assunte, sia pure con altri operatori, con minore leggerezza e con una più sicura convinzione.

Mi auguro sopratutto (era questo il punto più qualificante e importante della mia interpellanza) che si cerchi di adottare quell'indirizzo diverso, esposto nell'ultimo punto dell'interpellanza, del quale anche l'Assessore Borbey ha riconosciuto l'importanza primaria, quello cioè di darsi una strategia per lo sviluppo del turismo e di creare un'agenzia regionale a livello di commercializzazione, ma anche a livello di promozione, cercando di ottenere il contributo ed il coinvolgimento degli operatori privati, perché quando si va in mercati extra-continentali l'azione promozionale deve essere massiccia.

A questo proposito ricordo che è vero che nell'incontro di luglio nessuno ha detto che non ci sarebbero state più azioni promozionali in Giappone, ma è stato detto che le future azioni promozionali in Giappone sarebbero state esattamente le stesse del passato e cioè molto modeste.

Questa è la sostanziale differenza secondo il mio modo di vedere: non si assume un'iniziativa come la partecipazione all'EXPO di Tsukuba, che secondo le previsioni doveva costare 400 500 milioni, per farla finire in questo modo! Bisogna fare dei programmi e adottare una strategia. Se si decide di intervenire sul mercato giapponese, che è ritenuto molto importante, si debbono fare degli stanziamenti non solo per un anno ma anche per gli anni a venire, con azioni di largo respiro.

PRESIDENTE: Ha chiesto la parola il Consigliere Aloisi; ne ha facoltà.

ALOISI (M.S.I.): Io prendo atto dell'esauriente risposta dell'Assessore che, una volta tanto, ha risposto in modo dettagliato ed adeguato, anche se con molte inesattezze specialmente quando, nei confronti del sottoscritto, ha dichiarato che: "Ad Aloisi non gliene frega niente di Tsukuba". Oppure quando ha detto che nella riunione dei primi di luglio Aloisi non ha aperto bocca! Gli ricordo che in quella riunione c'era già un collega che faceva le domande all'Assessore e quindi io ritenevo superfluo ripetere e richiedere le stesse cose: mi sono limitato a scrivere ed ho scritto sia le domande che le risposte. Caro Assessore, non valeva proprio la pena che io ripetessi le domande che erano già state poste. Per quanto riguarda la dichiarazione dell'Assessore che noi sapevamo già prima di partire per Tsukuba che cosa avremmo trovato, io dico che potevamo solo immaginare quello che avremmo trovato, ma non potevamo pensare che eravamo ridotti a quel livello. A conferma di ciò, secondo me, ci sono due possibilità: o l'Assessore è bugiardo, e allora deve alzarsi e dire "mea culpa", o i giornalisti raccontano e scrivono delle fregnacce, ed allora l'Assessore deve alzarsi e smentire i giornalisti. Non esiste altra via d'uscita.

Sulla "Stampa Sera" del 29/7/1985, quindi al ritorno da Tsukuba, l'Assessore ha sostenuto che noi sapevamo già prima cosa avremmo trovato. L'Assessore al Turismo lancia un piano promozionale verso i giapponesi, la Valle d'Aosta ha una speranza di risollevamento, ma, nonostante le deludenti risultanze statistiche, l'Assessore regionale al Turismo...

(.... INTERRUZIONE ....)

ALOISI (M.S.I.): Assessore, mi lasci parlare per cortesia! Questo smentisce completamente le affermazioni dell'Assessore che in un articolo dichiara una cosa ed il mese dopo dice il contrario. In questo consiste l'incoerenza dell'Assessore, perchè non sa quello che fa oppure ci prende in giro. Assessore, moderi i termini! Presidente, lo riprenda perchè altrimenti....

(.... INTERRUZIONE ....)

BORBEY (D.C.): Quell'articolo è stato scritto da un giornalista!

ALOISI (M.S.I.): Allora smentisca il giornalista!

BORBEY (D.C.): Ma come: "Smentisca!" Ad un certo momento....

ALOISI (M.S.I.): Nel mio primo intervento io avevo dichiarato che l'Assessore non è coerente perchè una volta dice che deve rilanciare il turismo con Tsukuba ed il Giappone e dopo dice basta! Io non posso accettare questa incoerenza dell'Assessore.

(.... INTERRUZIONE ....)

BORBEY (D.C.): Non è una mia dichiarazione!

ALOISI (M.S.I.): Anche prima lei ha dichiarato che non si trattava di una sua dichiarazione, però ne "La Stampa" del 21/9/1985 c'è scritto: "Ma è servita a qualche cosa questa timida presenza nella città del futuro? L'Assessore al Turismo Giuseppe Borbey e lo stesso Boglione esprimono una soddisfazione." Allora non è vero? Prima lei ha detto che i giornalisti scrivono quello che lei non dice. O sono cretino io o se no, scusate.... Non siamo mica dei bambolotti! Non voglio andare oltre altrimenti ci sarà una seconda mozione abbastanza incandescente e preferisco smettere adesso.

Per quanto riguarda la mozione io prendo atto di quanto dichiarato dall'Assessore e cioè che la questione, a livello economico conflittuale con la società, si è esaurita. Forse avranno trovato un accordo e per questo io ritiro il punto a) e il punto b) della mozione. Mantengo invece il punto c), nel quale si chiede di promuovere e coordinare l'organismo regionale in modo che sia in grado, anche con l'apporto di società private, di inserire la Valle d'Aosta nel grande circuito del turismo internazionale.

Inoltre mantengo il punto d), che chiede di censurare il comportamento dell'Assessore regionale al turismo per questo modo di gestire le sue dichiarazioni.

Non ritiro la mozione! Me la voterò da solo! Caro Consigliere Beneforti, lo so che voi non avete il coraggio delle vostre azioni, ma non ha importanza. Il Consigliere Aloisi Domenico se la voterà da solo. Dovete vergognarvi, non avete coraggio, come per la mozione di questa mattina!

(.... INTERRUZIONE ....)

PRESIDENTE: Ha chiesto la parola il Consigliere Bajocco; ne ha facoltà.

BAJOCCO (P.C.I.): Non voglio portare via dell'altro tempo. Nella nostra interrogazione noi avevamo detto che l'unica cosa positiva a Tsukuba era il filmato del Jumbotron e sottolineamo che si è trattato di una forma di pubblicità piuttosto interessante per la Valle d'Aosta. Mi dispiace però che l'Assessore Borbey non abbia risposto all'ultima domanda.

PRESIDENTE: Ha chiesto la parola per dichiarazioni di voto il Consigliere Mafrica; ne ha facoltà.

MAFRICA (P.C.I.): Questo problema ha interessato anche il nostro Gruppo, tant'è vero che un nostro Consigliere ha presentato un'interrogazione in proposito.

Noi non voteremo la mozione del Consigliere Aloisi per motivi strettamente politici. Tanto per chiarire le cose, ricordo che una volta il Consiglio non aveva votato una mozione del Consigliere Aloisi, ma aveva votato una mozione sottoscritta da tutti gli altri Capi Gruppo che la sostituiva completamente. Il giornale del Movimento Sociale è uscito qualche giorno dopo con un titolo a quattro colonne in prima pagina dicendo: "Il Consiglio regionale della Valle d'Aosta approva all'unanimità la mozione del Consigliere Aloisi". Non era la verità perchè si trattava di una mozione che diceva esattamente il contrario di quello che il Consigliere Aloisi affermava nella sua mozione.

Noi non voteremo e mozioni presentate dal Consigliere Aloisi neanche se dicessero che due più due fanno quattro.

PRESIDENTE: Ha chiesto la parola il Consigliere Pascale; ne ha facoltà.

PASCALE (P.S.I.): Noi non abbiamo le pregiudiziali del Partito Comunista e pertanto faccio alcune osservazioni sulla mozione. Prima avevo detto che ogni forza politica fa l'opposizione nel modo che più ritiene opportuno. Anche se noi condividiamo molte argomentazioni del Consigliere Aloisi, non riteniamo di poter votare la mozione così com'è presentata. Siamo favorevoli a votare il punto c) dove si parla di promuovere e coordinare un organismo regionale, mentre ci asterremo sul punto d) che chiede di censurare il comportamento dell'Assessorato regionale al Turismo. E' possibile distinguere la votazione?

PRESIDENTE: Ha chiesto la parola il Presidente della Giunta Rollandin; ne ha facoltà.

ROLLANDIN (U.V.): Je crois que ni les Conseillers, ni ceux qui écoutent le Conseil doivent se laisser impressionner du fait que certains donnent rigueur et importance à ce qu'ils disent par le ton de la voix: je crois qu'on peut s'exprimer de la façon qu'on veut, mais l'important c'est ce qu'on dit.

J'ai écouté et apprécié le compte-rendu du Conseiller Aloisi qui nous a fait revivre le départ et le système d'arrivée jusqu'au Japon. Je n'ai pas entendu le compte-rendu de la rentrée, mais peut-être le Conseiller Aloisi me le dira-t-il à une autre occasion!

Et je dois en même temps intervenir non pas du point de vue technique, car je crois que l'Assesseur et les Conseillers l'ont déjà expliqué, mais pour donner un compte-rendu des points de vue économique et administratif. Il s'agissait là d'une initiative promotionnelle de la Junte et non pas de l'Assesseur ni des techniciens, car, comme d'habitude, si une certaine affaire, n'importe laquelle, réussit c'est au mérite de tout le Conseil et de la Junte. Ici malheureusement, et on l'a avoué, les choses n'ont pas marché comme on le croyait. Et je sais que si les choses marchaient, personne n'en parlait ou bien, pour en rester au système dont les Conseillers ont parlé, on devrait parler de "raid valdostano" au Japon, car on aurait conquis tout le tourisme en Vallée d'Aoste et on aurait des problèmes à survivre en raison de l'invasion des touristes japonais.

A propos de l'activité promotionnelle de l'Administration régionale, je veux dire que, ce n'est pas une question qui intéresse uniquement la Junte mais aussi tout le Conseil. Je crois que (et dans d'autres occasions on l'a dit clairement) on a un intérêt général à prévoir la présence de la Vallée d'Aoste un peu partout du point de vue promotionnel et économique. C'est là la politique que l'Administration régionale veut suivre. Le but, nous le reconnaissons, nous l'avons déjà dit, c'était justement de faire connaître notre Vallée et d'autres initiatives avaient déjà été mises en oeuvre, il y a quelques temps.

Cette initiative, qui avait été faite en accord avec les représentants des secteurs économiques, pouvait, au début, avoir un bon résultat. Au contraire, pour toute une série de faits que l'Assesseur a déjà illustrés, malheureusement, on n'a pas eu les effets qu'on prévoyait. Face à l'engagement que l'Administration régionale avait accepté, on a revu l'ensemble du problème et la dépense a donc été réduite à 50 -60 millions.

Il s'agit, je crois, à ce point, d'entrer dans les détails et voir de quelle façon on veut prévoir une présence à l'extérieur. Sans doute les dépliants ne suffisaient pas pour faire connaître le Val d'Aoste à l'étranger, mais, en même temps, on dit que la présence de la Vallée d'Aoste, non seulement au Japon mais aux Etats-Unis et dans les autres pays européens, est assez massive. Et comme cela c'est vérifié dans les autres régions l'Administration régionale n'est pas à même de suivre l'ensemble des foires qui sont organisées un peu partout est donc conduite à prévoir la participation d'entreprises privées. Si ces entreprises sont sérieuses il peut se faire qu'on ait un succès. Au cas contraire, on peut avoir des insuccès tels que Tsukuba. Donc je crois qu'ici n'entre en ligne ni la responsabilité des administrateurs, ni celle des responsables de l'Assessorat. Il s'agit plutôt d'une coordination qui n'a pas été possible pour les raisons que nous avons expliquées.

Je crois que, au-delà de ce fait, comme l'a dit l'Assesseur, on dit clairement qu'on est favorable à une présence touristique aussi bien au Japon qu'ailleurs. On a donc l'intention de s'appuyer sur ces structures pour les problèmes de la motion qui a été présentée.

Le Conseiller proposant a déjà dit qu'il retiraient les premiers deux points: on repoussera cette motion si elle sera votée dans son ensemble. Pour le point c, "promuovere e coordinare un organismo regionale", l'Assesseur Borbey a déjà dit qu'on est en train de prévoir une réorganisation en accord avec les entreprises privées. Sur ce point, autrement, on s'abstiendra et si elle sera votée dans son ensemble, on repoussera la motion.

PRESIDENTE: Se nessuno chiede la parola metto in approvazione la mozione punto per punto, come richiesto dal Consigliere Pascale, tenuto presente che il punto a) e b) del deliberato sono stati ritirati dal Consigliere proponente.

Do lettura del punto c) della mozione:

c) di promuovere e coordinare un organismo regionale che sia in grado, anche con l'apporto di società private, di inserire la Valle d'Aosta nel grande circuito del turismo internazionale;

PRESIDENTE: Se nessuno chiede la parola metto in approvazione il punto c) testé etto:

ESITO DELLA VOTAZIONE

Presenti: 30

Votanti: 10

Favorevoli: 4

Contrari: 6

Astenuti: 20 (Baldassarre, Beneforti, Berti, Bondaz, Borbey, De Grandis, Fosson, Lanièce, Lanivi, Maquignaz, Marcoz, Martin, Pedrini, Perrin, Pollicini, Ricco, Rollandin, Stévenin, Tamone e Voyat)

Il Consiglio non approva.

PRESIDENTE: Do lettura del punto d) del la mozione:

d) di censurare il comportamento del l'Assessore regionale al Turismo che, pur disponendo di un notevole budget che raggiunge i 3 miliardi, continua a reggere la concorrenza del grande turismo internazionale con i vecchi metodi delle fiere e dei dépliants, e si è avventurato in una esperienza così negativa, anche se opportuna e valida sotto il profilo promozionale, senza le necessarie garanzie legali e contrattuali.

PRESIDENTE: Se nessuno chiede la parola metto in approvazione il punto d) testé letto:

ESITO DELLA VOTAZIONE

Presenti: 31

Votanti: 26

Favorevoli: 1

Contrari: 25

Astenuti: 5 (Baldassarre, Berti, Breuvé, Pascale e Torrione)

Il Consiglio non approva.