Resoconto integrale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 1531 del 2 ottobre 1985 - Resoconto

OGGETTO N. 1531/VIII - PREDISPOSIZIONE DEL PIANO PAESISTICO REGIONALE - (Interpellanza).

PRESIDENTE: Do lettura dell'interpellanza presentata dal Consigliere Viberti:

INTERPELLANZA

SOTTOLINEATO che l'art. 1/bis della Legge 8 agosto 1985, n. 431 impegna le Regioni a redigere e ad approvare, entro il 31 dicembre 1985, i propri piani paesaggistici;

EVIDENZIATO che, nonostante il ricorso della Regione alla Corte Costituzionale, la legge n. 431/1985 è in vigore e deve essere regolarmente applicata;

RICORDATO d'altra parte che il Piano regionale paesaggistico, previsto dalla Legge regionale 28 aprile 1960, n. 3 è atteso ormai da 25 anni;

il sottoscritto Consigliere regionale

INTERPELLA

la Giunta regionale per conoscere:

1) quali disposizioni sono state impartite agli Uffici della Regione e alle Amministrazioni comunali per una regolare applicazione della Legge 431/1985;

2) in che modo si intende provvedere per la redazione del Piano paesistico regionale.

PFESIDENTE: Ha chiesto la parola il Consigliere Viberti; ne ha facoltà.

VIBERTI (N.S.): Grazie. Intorno al cosiddetto decreto Galasso ci sono state polemiche un pò in tutto il nostro Paese, ma non si può disconoscere che i princìpi informativi del decreto, convertito in legge numero 431 dell'8 agosto 1985, siano validi e vadano nella giusta direzione che dovrebbe essere seguita con perseveranza dal nostro Paese.

Noi sappiamo che il nostro Paese presenta nel suo complesso dei veri e propri disastri di tipo ecologico e, se non si pone mano a risolvere questa grave situazione, con il passare degli anni esso vedrà senz'altro diminuire il flusso turistico richiamato non solo dal patrimonio culturale ma anche dalle innumerevoli bellezze naturali presenti sul suo territorio.

Nella nostra Regione, all'inizio di quest'anno, si è persa un'occasione per evitare che lo Stato, attraverso l'artificio delle "norme fondamentali di riforma economico-sociale della repubblica" e modificando quanto era previsto dianzi, e cioè "fatte salve le competenze delle Regioni a statuto speciale", praticamente imponesse anche alla nostra Regione l'applicazione integrale della legge n. 431. Ora noi riteniamo che sia stato corretto, da parte dell'Amministrazione regionale, impugnare la legge; ciò non toglie però che ci siano gravi carenze anche da parte dell'Amministrazione regionale che da ben 25 anni aspetta l'applicazione del piano paesistico previsto dalla legge regionale n. 3 del 1960.

In occasione della discussione e della legge presentata da Nuova Sinistra, nel febbraio di quest'anno, le posizioni all'interno della Giunta erano addirittura contrastanti con le motivazioni addotte per non votare l'adeguamento "legislativo" rispetto all'iniziativa nazionale. Da una parte, per bocca dell'Assessore Borbey, si sosteneva che l'ambiente in Valle d'Aosta era già fin troppo tutelato, mentre dall'altra c'era una posizione molto più riflessiva e disposta a lavorare nella giusta direzione, rappresentata dall'Assessore Perrin, il quale diceva: "Stiamo predisponendo una legge complessiva sulla tutela ambientale".

Purtroppo, a tutt'oggi, non abbiamo visto ancora niente di concreto. Noi non mettiamo in dubbio che si stia lavorando in questo senso però, poichè questa legge nonostante che sia stata impugnata è operante, vorremmo sapere da una parte, quali sono stati gli atti posti in essere dall'Amministrazione regionale per l'applicazione di questa legge che è comunque vigente e, dall'altra, in che modo sta procedendo l'attuazione del piano paesistico regionale che noi crediamo debba essere legato alla proposta di legge complessiva di tutela ambientale della quale appunto parlava l'Assessore Perrin.

Tutto ciò anche perchè gli esempi negativi nel territorio della nostra Regione purtroppo non sono né modesti né isolati, tant'è che la Giunta regionale è stata costretta ad intervenire, e cito ad esempio la recente deliberazione concernente i lavori eseguiti al Col Checrouit, di cui comunque avremo occasione di parlare più tardi, quando si discuterà la mozione presentata da vari Gruppi consiliari in proposito. Aggiungiamo soltanto che l'elettrodotto del Superphoenix e alcune strade cosiddette "tagliafuoco", ed altre come ad esempio quella per il casolare di Mascognaz, che è in previsione, vengono aspramente criticate e sono state oggetto da parte nostra di richiesta di informazioni e addirittura di petizioni da parte di persone residenti fuori della nostra Regione, che sostengono che certi interventi sono negativi per la realtà territoriale della Valle d'Aosta. Ci troviamo pertanto in una brutta posizione, perchè ci dobbiamo sentir criticare dagli altri per quanto noi facciamo come amministratori: mentre siamo convinti magari di fare degli interventi giusti, scopriamo invece che dei cittadini italiani mandano petizioni al neonato Ministero dell'Ecologia che rischiano di mettere in moto quelle competenze che la legge 431 attribuisce ai ministeri, scavalcando così gli interventi diretti della Regione.

Quindi noi chiediamo che si proceda il più celermente possibile, anche per dimostrare che noi lavoriamo nella direzione giusta e che la nostra Regione non vuole certamente deturpare e rovinare il territorio. Da una parte facciamo valere le nostre competenze, ma dall'altra cerchiamo di riconoscere che certi principi sono validi e cerchiamo di applicarli senza essere in ciò costretti dalle imposizioni altrui.

PRESIDENTE: Ha chiesto la parola l'Assessore al Turismo, Urbanistica e Beni Culturali Borbey; ne ha facoltà.

BORBEY (D.C.): Io ritengo che l'interpellante concordi con il ricorso della Giunta regionale presse la Corte Costituzionale in merito alla legge Galasso, proprio perchè la competenza specifica primaria spetta alla Regione Valle d'Aosta.

Io non ho mai dichiarato che in Valle d'Aosta le norme e le leggi che ci siamo date sono più che sufficienti e che in Valle d'Aosta l'ambiente sia già sufficientemente o sin troppo tutelato, come ha detto il Consigliere Viberti. Senza essere in contrasto con quanto dichiarato dall'Assessore Perrin il quale, d'accordo con la Giunta e con tutta la maggioranza e con la collaborazione dei suoi uffici, ha preparato una legge sulla tutela ambientale della quale si è già discusso in Giunta e che entro l'anno, e forse già tra la fine ottobre e il mese di novembre, potrà essere portata alle competenti Commissioni per la discussione, io ho soltanto detto che già una grossa parte del territorio valdostano è vincolata in base alla legge del '39. I Comuni, infatti, prima di rilasciare qualunque concessione edilizia, devono chiedere il parere preventivo all'Assessorato competente e, proprio per la vastità del territorio vincolato dalla legge del '39, possiamo dare ai Comuni delle risposte soltanto entro 90 giorni e non prima, con la conseguenza, purtroppo, di apportare anche dei ritardi al rilascio delle concessioni edilizie.

Pertanto concordiamo con il ricorso della Regione, e gli uffici legali, in accordo con la Giunta regionale, stanno preparando una circolare indirizzata ai comuni, che verrà inviata entro la prossima settimana, su come essi dovranno comportarsi. Logicamente ha ragione il Consigliere Viberti nel dire che, fino a quando la Corte Costituzionale non avrà preso posizione, il decreto Galasso è in vigore, per cui la Giunta regionale, sentiti i competenti uffici legali e gli esperti del settore, dovrà al più presto predisporre un disegno di legge. Non si tratterà comunque di uniformarsi al decreto Galasso, ma, proprio perchè l'articolo 2 della legge n. 431/1985 stabilisce che la stessa costituisce "norme fondamentali di riforma economico-sociale della Repubblica", noi dobbiamo soltanto dichiarare se le nostre leggi rispettano questi principi e se sono in regola con le norme dettate dalle legge Galasso. Quindi si tratterà soltanto di un incontro a livello legale e politico per stabilire se è il caso di integrare la legge regionale n. 14 del 1978, che reca norme in materia di urbanistica, oppure se la legge n. 14 e le leggi precedenti sono sufficienti per garantire la difesa paesaggistica in campo regionale.

PRESIDENTE: Ha chiesto la parola il Consigliere Viberti; ne ha facoltà.

VIBERTI (N.S.): Non sono pienamente soddisfatto di quanto mi è stato detto, soprattutto nell'ultima parte della risposta. Forse non ho capito bene io, e ciò non dipende dal tipo di esposizione che è stata fatta, ma non sono riuscito ad afferrare quali siano le disposizioni e quali saranno gli atti che la Giunta farà affinché questa legge venga applicata nella nostra Regione, perché dovrà comunque essere applicata, checché noi ne pensiamo.

Mi aspettavo inoltre di sentire qualche cosa di più preciso sul piano paesistico regionale in applicazione della legge n. 3 del 1960, oppure sull'altra legge complessiva di tutela ambientale, ma ho solo sentito dire che se ne è parlato in Giunta, ma credo che in Giunta se ne fosse già parlato anche prima, tant'è che in occasione della proposta di legge presentata dal mio predecessore era stato detto che si era quasi pronti e che per la fine dell'anno, forse per novembre o addirittura per la fine di ottobre, il disegno di legge sarebbe stato presentato alle competenti Commissioni.

Noi ce lo auguriamo, però resteremo comunque vigili perchè questo tema è di notevole importanza e non possiamo lasciare spazio a chi ci critica dicendo che noi in questo campo non facciamo abbastanza ed anzi, o con iniziative nostre o lasciando intraprendere iniziative ad altri, come nel caso del Super-phoenix, lasciamo rovinare il territorio della nostra Regione e prepariamo un pessimo futuro ai nostri figli e a coloro che ci seguiranno nella nostra Regione.

Dichiaro perciò la mia parziale insoddisfazione per e risposte dell'Assessore Borbey.