Resoconto integrale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 1496 del 25 settembre 1985 - Resoconto

OGGETTO N. 1496/VIII - SITUAZIONE DELLO STABILIMENTO ILSSA-VIOLA DI PONT-SAINTMARTIN. (INTERPELLANZA)

PRESIDENTE: Do lettura dell'interpellanza presentata dai Consiglieri Tonino e Mafrica:

INTERPELLANZA

Dopo la pausa estiva nello stabilimento ILSSA-VIOLA di Pont-Saint-Martin è ripresa l'attività lavorativa e sono stati compiuti alcuni modesti interventi di ordinaria manutenzione, ma permangono molti segnali di un disimpegno del Gruppo Orlando rispetto allo stabilimento valdostano.

Si hanno notizie di una caduta di qualità dell'acciaio prodotto che comporta una perdita di prestigio del marchio ILSSA; si è ristretta la fascia di mercato coperta dalle sue produzioni perchè dagli oltre 30 tipi di leghe di acciai si è passati a 3 o 4 tipi standardizzati; difetti e problemi si riscontrano anche nell'approvvigionamento dei nastri di lamiera acquistati dalla Terni o dai fornitori esteri. Da troppo tempo inoltre non si effettuano investimenti per gli ammodernamenti sempre più necessari degli impianti.

Tenuto conto dei rischi e delle conseguenze che avrebbe sull'economia della zona la ulteriore perdita di 550 posti di lavoro attuali, i sottoscritti Consiglieri regionali

INTERPELLANO

la Giunta regionale per conoscere:

1) quali sono i risultati emersi dagli incontri tra la Giunta regionale ed il Gruppo proprietario dell'ILSSA-VIOLA e quali prospettive future può avere l'attuale ciclo produttivo dello stabilimento di Pont-Saint-Martin;

2) quali sono i programmi ed i progetti per l'utilizzo di quella parte di stabilimento oggi inutilizzata;

3) quali attività industriali alternative è prevedibile si possa insediare nella zona.

PRESIDENTE: Ha chiesto di illustrare l'interpellanza il Consigliere Tonino, ne ha facoltà.

TONINO (P.C.I.): Penso sia opportuno non rifare ogni volta la storia delle recenti vicende dell'ILSSA-VIOLA di Pont-Saint-Martin e sia invece più produttivo individuare quali sono i problemi oggi e che soluzioni si possono dare. In particolare a noi interessa conoscere come si sta muovendo la Giunta regionale.

Quali sono i problemi? Metterei al primo punto una considerazione: lo spazio occupato da questo stabilimento sul mercato nazionale degli acciai piatti inox. L'esperienza di questi mesi conferma che la posizione sul mercato dell'ILSSA-VIOLA (un settore in cui, è bene sempre ricordarlo, il nostro paese è tributario dagli altri paesi della CEE per una quota che, se sono giusti i dati che io possiedo, è vicina al 35%) in questi ultimi tempi si è andata un po' indebolendo sia a causa della chiusura dell'area a caldo, in particolare per la riduzione della gamma di acciai che lo stabilimento produceva (one come ricordo nell'interpellanza è passata da 30 tipi a 3 o 4 tipi), sia per alcuni problemi concernenti la qualità dell'acciaio, che oggi viene acquistato dalla Terni e da fornitori di altri paesi europei, che pare non sia più paragonabile a quello che veniva prima introdotto nello stabilimento.

Ha pesato probabilmente in questa fase anche un tentativo, che mi pare sia stato molto evidente - in vista di una possibile liberalizzazione e della prossima fine, si dice, del regime protezionistico - di invasione del mercato italiano da parte dei tedeschi ed in particolare di un produttore tedesco di nome Krupp.

E qui sorge subito una prima questione: la possibilità per questo stabilimento di mantenersi e di mantenere un suo ruolo sul mercato nazionale. E' questa una decisione che è sostanzialmente di tipo politico; la chiusura dell'ILSSA-VIOLA può comportare o il trasferimento di quelle produzioni ad un altro stabilimento nazionale, oppure un aumento delle importazioni nel nostro paese.

Questa è la ragione per cui noi crediamo che oggi sia importante che la nostra Regione, pur con il suo peso politico relativo, agisca in tutte le sedi perchè a quella decisione, che è una decisione di tipo prevalentemente politico, non si arrivi. Ecco perché chiediamo alla Giunta regionale di conoscere quali sono i risultati dei contatti che si sono avuti con il gruppo Orlando e anche se la cosa non è inserita nell'interpellanza, di conoscere se si sono avanzate ipotesi di una integrazione dello stabilimento ILSSA-VIOLA di Pont-Saint-Martin nell'ambito del comparto pubblico della produzione di acciai speciali.

In particolare vorremmo sapere se il rapporto che oggi già esiste fra l'ILSSA-VIOLA e la Terni può sfociare in un inglobamento nel settore pubblico dello stabilimento di Pont-Saint-Martin, al fine di evitare quella che, a livello di tendenza, mi pare abbastanza esplicita negli Orlando: liberarsi dello stabilimento ricercando sul piano economico la migliore soluzione possibile. Questa è, schematicamente, la prima delle questioni che vogliamo porre.

Resta aperto - ed è il secondo punto dell'interpellanza - il problema dell'utilizzo delle altre aree: in questo caso credo sia necessario da un lato il concludersi di una trattativa con i proprietari (presupposto indispensabile) e d'altro lato anche la predisposizione di un disegno regionale di utilizzo in quelle aree.

Questi sono in sostanza gli altri due punti dell'interpellanza, rispetto ai quali aspettiamo di sentire quali sono le risposte della Giunta.

Si dà atto che alle ore 11,36 riassume la Presidenza il Presidente Giovanni BONDAZ.

PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare l'Assessore all'Industria, Commercio, Artigianato e Trasporti Lanivi, ne ha facoltà.

LANIVI (A.D.P.): Per rispondere puntualmente alle domande poste dall'interpellanza, procederei per punti.

Intanto mi pare si facesse cenno nelle premesse dell'interpellanza anche ad alcuni interventi effettuati nel corso dell'anno dall'ILSSA-VIOLA sugli impianti che riguardano la modificazione innovativa di una cesoia, un nuovo impianto sul nastro stretto della linea uno, la modificazione di una linea, qui anche indicata come linea quattro, per il trattamento ed il decapaggio dei nastri. Detti interventi sono finalizzati al miglioramento e alla qualità del prodotto, che non sembra essere attualmente di livello inferiore a quello della concorrenza.

Per quanto riguarda l'accenno alla diminuzione in pratica da 30 a 3 dei prodotti in catalogo, l'azienda conferma che i prodotti in catalogo sono 20. Diciamo che 3 o 4 sono i prodotti che vengono richiesti, quindi non si tratta della diminuzione del ventaglio dei prodotti contenuti nel listino, quanto piuttosto dall'adeguamento ad una richiesta del mercato che porta l'ILSSA a puntare su 3 o 4 prodotti.

Questo è quanto ha dichiarato l'azienda, che tra l'altro ha anche affermato che non esistono particolari problemi di approvvigionamento, se non quelli che ciclicamente si ripetono rispetto al fornitore, comunque, ripeto, non esistono - dichiara l'azienda - problemi di approvvigionamento se non in questi termini.

Gli incontri che abbiamo avuto con la Presidenza e la Direzione dell'ILSSA-vIOLA nel mese di luglio ed ancora il 18 u.s., hanno evidenziato che il prezzo del prodotto rimane ancora non remunerativo e che prosegue il tentativo a livello europeo per addivenire ad una divisione delle quote di mercato. E qui entriamo un po' nel discorso ampio del problema acciaio in Europa.

Vorrei solo sottolineare alcuni aspetti del problema ILSSA-VIOLA: primo, si tratta di uno dei pochi operatori privati che agiscono nel settore dello acciaio, almeno a livello nazionale; secondo, in questi ultimi tempi esiste a livello europeo - e quindi, per le ripercussioni, anche a livello nazionale - una vera e propria guerra, nel senso che il costo dell'acciaio prodotto in Europa è decisamente superiore a quello di acciai che provengono da aree fuori dell'Europa, e quindi la politica dell'acciaio a livello europeo è quella di contenere le produzioni.

Poichè si prevede che il consumo degli acciai nei prossimi anni sia destinato a rimanere stabile, anzichè tendere il mercato all'espansione, allo interno del volume complessivo che le Comunità Europee fissano in precedenza vi è un problema di ripartizione di quote a livello nazionale, e, all'interno della nazione, di ripartizione di quote fra settore di produzione pubblico e privato. E' in questa situazione di estrema difficoltà che viene a collocarsi la questione ILSSA-VIOLA.

Se è vero che la previsione di carico ordini per questo ultimo trimestre '85 appare discreta dopo mesi piuttosto bui dell'inizio del 1985, è altrettanto vero che non ci possiamo nascondere le difficoltà che questa azienda ha e che avrà ancora più evidenti per il futuro.

Cosa intende fare l'Amministrazione regionale? Anzitutto intende venire a conoscenza della possibile strategia che l'azienda intende perseguire per il futuro, prospettive strategiche che in questo momento, a detta della direzione della Presidenza dell'ILSSA-VIOLA, appaiono ancora indefinibili, stante lo stato di incertezza che esiste a livello europeo a causa della non concretizzazione di accordi e di rapporti a livello internazionale.

Per quanto riguarda l'Amministrazione regionale, devo sottolineare che il problema ILSSA-VIOLA abbiamo inteso porlo a livello anche di rapporti Regione-IRI; nell'incontro che il sottoscritto, assieme ai parlamentari e alla Finsider, ha avuto con il Presidente Prodi, si è fatto specifico accenno al problema ILSSA-VIOLA, così come specifico accenno all'ILSSA-VIOLA si è fatto nella memoria che il Governo regionale ha inviato al Presidente Prodi, di cui dovremmo avere riscontro entro la prima quindicina di ottobre. Si tratterà da un lato di conoscere con esattezza le intenzioni del gruppo Orlando e dall'altro lato di vedere in che modo un gruppo privato, in questo caso l'Orlando, può inserirsi nella definizione del mercato italiano dell'acciaio e quindi del rapporto settore pubblico e privato.

Per quanto riguarda le aree disponibili proprio recentissimamente, dopo una trattativa che è durata circa 11 mesi, l'ILSSA-VIOLA ha manifestato la volontà di cedere le aree, o una quota di aree, alla Regione. Le aree che possono essere oggetto di questa trattativa sono in fase di circa 37 mila mq (per l'esattezza 36.598) di cui potrebbero essere immediatamente disponibili alla trattativa di cessione 14.447 mq. Al punto attuale la situazione riguardo alle aree eccedenti le esigenze della ILSSA-vIOLA è la seguente: affermazione verbale, a cui nei prossimi giorni dovrà pervenire su richiesta della Regione disponibilità ufficiale di 36.598 mq, di cui per 14.447 mq potremmo fare un discorso immediato di utilizzo; come Assessorato abbiamo già interessato l'Assessorato alle Finanze, perchè provveda ad una perizia sul valore di queste aree e degli immobili esistenti su queste aree.

Anzitutto ci sono le proposte che già abbiamo di possibili insediamenti industriali, perchè ritengo che quelle aree reseci disponibili dall'ILSSA-VIOLA siano aree molto importanti, in quanto non solo già strutturate, ma infrastrutture, e l'arrivo prossimo del metano credo che possa dare a quelle aree un valore notevole per due motivi: l'area industriale di Pont-Saint-Martin si colloca nelle immediate adiacenze di una via di comunicazione autostradale nonché di un'area industriale importante come quella di Ivrea e Torino, pur essendo alle porte di Aosta.

Vi è poi la possibilità per gli imprenditori di utilizzare le agevolazioni che l'Amministrazione regionale mette a disposizione per proposte di insediamento industriale; quindi credo che vi siano ragionevoli prospettive per l'insediamento di attività industriali di un certo pregio e, come dico, collegate all'area industriale del vicino Piemonte. La disponibilità di queste aree ci renderà possibile aprire concretamente le trattative con alcune iniziative che già sono state avanzate all'Amministrazione regionale.

E' comunque intenzione del Governo regionale mantenere queste aree nella loro vocazione, che è quella industriale.

PRESIDENTE: Ha chiesto di parare il Consigliere Tonino, ne ha facoltà.

TONINO (P.C.I.): Nel complesso la risposta dell'Assessore è soddisfacente.

La valutazione del momento che sta attraversando lo stabilimento sarebbe forse oggetto di possibili discussioni e credo che lo stesso Assessore lo riconosca: infatti ha volutamente e ripetutamente parlato di affermazioni dell'azienda, un'azienda che ci ha propinato nel passato anche delle frottole che poi si sono puntualmente verificate.

E' indubbio che da un certo punto di vista, e questo lo diciamo senza ritornare su vecchie polemiche, una sottovalutazione che la Regione fece quando si tratta di tagliare la parte a caldo ha, secondo noi, comportato quella perdita di flessibilità dell'azienda che oggi è riscontrabile. E' vero, i tipi di acciai prodotti sono sostanzialmente 3 o 4, in catalogo sono venti, mentre una volta erano trenta. La realtà è che la materia prima per lavorare quel tipo di acciaio, che veniva lì fusa, adesso deve essere comprata all'esterno e ci sono anche difficoltà a reperire, a quanto mi hanno detto, materia prima di qualità pari a quella che prima lì era prodotta, e che ha reso il marchio ILSSA-VIOLA quello che è.

Condivido un'affermazione dell'Assessore ed è che in effetti in Europa stiamo vivendo un momento cruciale in questa lotta aperta sulla spartizione delle quote di produzione, in un momento in cui effettivamente - ed anche su questo concordano gli esperti - c'è una stabilità nella produzione dell'acciaio. Ha avuto, a quanto si dice, un momento di arresto anche quel processo di rapida sostituzione dell'acciaio, e soprattutto non interessa più questo processo quella fascia di acciai inossidabili che sono quelli che oggi lavora l'ILSSA-VIOLA. Quindi ci sono alcuni problemi che devono essere affrontati a livello nazionale in questa trattativa che è in corso a livello europeo, e bene ha fatto finalmente la Regione a porre la questione nei termini in cui è stata posta con il Governo e le Partecipazioni Statali. Lì non ci resta da un lato che aspettare i pronunciamenti, dall'altro non attenuare una pressione politica che forse è ancora insufficiente.

Insisto nel dire che oggi siamo in una situazione in cui probabilmente il futuro di quello stabilimento si gioca più sul tavolo politico che non sul tavolo dei rapporti fra i gruppi economici: quella è una strada rispetto alla quale dobbiamo usare tutti gli strumenti che abbiamo.

Sulle aree: è positivo il fatto che una parte delle aree possa essere riutilizzata, credo che vadano accelerati i tempi di acquisizione e vada anche contratta questa acquisizione da parte della Regione di queste aree, nel senso che questi finanziamenti - perchè di finanziamenti si tratta - se possibile dovrebbero poi anche essere utilizzati nel migliorare l'impianto dello stabilimento di Pont-Saint-Martin, che sappiamo tutti avere alcuni problemi non marginali e dove tutta l'impiantistica ha bisogno di interventi notevoli. Questa è una indicazione che bisognerebbe cercare di seguire.

I progetti: sui progetti capisco i problemi di segreto industriale che coprono le trattative, ma bisognerebbe capire meglio anche quali sono le nostre strategie. Questo discorso di un'area che, essendo ben servita e collegata al Piemonte, può essere collegata quindi ai poli produttivi avanzati del Canavese e del Piemonte, è un'ipotesi che non da oggi deve essere perseguita. Ma tutto questo significa ancora sviluppi nel rapporto con l'Olivetti, oppure altri settori produttivi? Questi sono gli aspetti su cui varrà la pena in futuro discutere.