Resoconto integrale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 1327 del 2 maggio 1985 - Resoconto

OGGETTO N. 1327/VIII - AUTORIZZAZIONE DEL RISCATTO DI ALLOGGI POPOLARI DI PROPRIETA' DELL'I.A.C.P., SITUATI IN AOSTA. - Ritiro di mozione.

PRESIDENTE: Do lettura della mozione presentata dai Consiglieri Mafrica, Tonino, Bajocco, Cout e Millet:

MOZIONE

AVUTA NOTIZIA che in anni passati l'IACP della Valle d'Aosta aveva per ben due volte deliberato la possibilità di riscatto per un congruo numero di alloggi popolari situati in Aosta, in Via Brocherel n. 9, 15, 17, 21;

APPRESO che le deliberazioni dell'IACP non hanno avuto alcun esito concreto per ragioni non imputabili agli assegnatari;

CONSTATATO che la vicenda ha dato origine ad un complicato contenzioso legale di non facile risoluzione;

ALLO SCOPO di verificare se esistono le condizioni per una soluzione che renda giustizia agli interessati e che liberi l'IACP dagli onerosi costi di manutenzione e gestione di fabbricati ultraventicinquennali;

il Consiglio regionale della Valle d'Aosta

DELIBERA

di impegnare la Giunta regionale a verificare, d'intesa con il Coniglio di Amministrazione dell'IACP, se esistono le condizioni per una applicazione dell'art. 29 della legge 513 e sue modificazioni, che consente di autorizzare il riscatto di alloggi "la cui cessione sia utile per una migliore gestione del patrimonio edilizio, a condizione che gli alloggi per la loro consistenza ed ubicazione, abbiano scarsa rilevanza sociale".

PRESIDENTE: Ha chiesto la parola il Consigliere Mafrica; ne ha facoltà.

MAFRICA (P.C.I.): Con questa mozione il nostro gruppo intende rispondere ad una petizione che hanno ricevuto tutti i capi gruppo. Un gruppo di cittadini di Aosta che abita in via Brocherel ha sottoposto ai capi gruppo una vicenda che appare molto complessa e tortuosa, e al la quale sarebbe opportuno dare una risposta. Questi cittadini, inquilini di un certo numero di alloggi popolari, da anni avevano chiesto di poter riscattare il proprio alloggio, ma prima si son visti accettare e poi respingere le loro richieste.

Le case di cui parliamo sono state costruite nel 1959 e, nella zona dove esse sono situate, tutte le altre case sono state autorizzate per il riscatto. Nel 1974 il Consiglio d'Amministrazione delle case popolari ha deliberato, per una prima volta, la possibilità di riscatto per questi alloggi. Nel 1975 gli inquilini hanno ricevuto una richiesta più precisa per poter addivenire al riscatto. Nel 1976 c'è stata la richiesta del pagamento di £. 5.000 da allegare alla domanda per il riscatto. Nel 1977 c'è stata una seconda deliberazione del l'Istituto Case Popolari, ma proprio in quell'anno la legge n. 513 ha sottratto la tutela delle deliberazioni dell'Istituto case popolari al Provveditorato per le opere pubbliche e l'ha passata alla Regione. Il Vice Presidente delle case popolari disse che la richiesta di riscatto degli inquilini non poteva più avere corso in quanto non aveva terminato in tempo l'iter burocratico. Questo gruppo di persone ha proposto allora un ricorso al T.A.R. che ha dato ragione ai primi firmatari, mentre ha respinto la richiesta degli altri perché si trattava di un ricorso collettivo; l'Istituto case popolari però ha fatto ricorso al Consiglio di Stato.

Come si può vedere è una vicenda molto complessa. Io intendo mettere in evidenza il fatto che ci troviamo con due deliberazioni del Consiglio di amministrazione dell'Istituto Autonomo Case Popolari, che hanno deliberato la possibilità di riscatto e che poi non hanno completato il loro iter burocratico, ma questo non certo per responsabilità delle persone che avevano fatto la richiesta di riscatto. Inoltre, mentre altre situazioni si sono risolte per tempo senza tante complicazioni, in questo caso esiste invece una responsabilità degli amministratori dell'IACP, che non hanno seguito le pratiche nel modo dovuto. Non si sa se la prima deliberazione sia stata inoltrata o meno al Provveditorato alle opere pubbliche, ma la seconda è pervenuta solo dopo un certo periodo e non più in tempo per consentire di completare l'iter. Io chiedo, quindi, che il Consiglio regionale si pronunci sulla richiesta di queste persone per trovare una soluzione. Se l'IACP ed il Consiglio regionale danno un assenso, possono essere trovate delle soluzioni idonee grazie anche a delle norme che prevedono particolari interventi per alloggi molto vecchi ed in condizioni di pratico abbandono.

Il senso di questa mozione è quello di dare incarico alla Giunta, in accordo con l'IACP, di trovare una soluzione che renda giustizia ad un gruppo di persone che per anni sono state illuse di veder soddisfatto il legittimo desiderio di entrare in possesso della propria abitazione e di provvedere alla necessaria manutenzione, che risulta essere piuttosto gravosa e che difficilmente potrebbe essere fatta allo stesso modo, se non si prendesse l'iniziativa di accedere alla loro richiesta. Noi invitiamo gli altri gruppi, che hanno avuto la documentazione, a votare questa mozione.

PRESIDENTE: Ha chiesto la parola il Conigliere Baldassarre; ne ha facoltà.

BALDASSARRE (P.S.D.I.): Vorrei ristabilire un minimo di verità dopo le dichiarazioni del Consigliere Mafrica. Ritengo opportuno che la Giunta assuma questo provvedimento, però debbo confessare che mi lascia perplesso il periodo nel quale è stata presentata questa mozione. Sarebbe opportuno rinviare questa mozione a dopo le elezioni del 12 maggio, anche perché...

(.... INTERRUZIONE ....)

Consigliere Mafrica, cerco di spiegare anche i motivi che mi trovano d'accordo con questa mozione. Se si ottiene un rinvio, si può anche trovare una soluzione che sia accettata da tutti i gruppi politici presenti in Consiglio regionale. Non vedo quale difficoltà dovrebbe avere la maggioranza, nei confronti degli inquilini di questi alloggi dell'I.A.C.P. che, nel 1977 avevano avuto l'illusione di diventare proprietari delle abitazioni che occupavano da diversi anni, come effettivamente si è verificato per gli inquilini di altri quartieri.

E' vero che nel 1980 o nel 1981 il TAR aveva dato ragione ad alcuni ricorrenti, mentre non aveva esteso il provvedimento a tutto il quartiere ed il Consiglio di Amministrazione dell'I.A.C.P., che allora era presieduto dal sottoscritto, ricorse al Consiglio di Stato per avere una pronuncia sulla totalità degli alloggi. Si trattava quindi di un provvedimento che doveva essere preso, ma non certamente nel 1980 o nel 1981, perché, stranamente, il TAR aveva dato ragione ai primi tre firmatari, escludendo tutti gli altri e creando così una situazione piuttosto difficile. Oggi, invece, Presidente Rollandin, c'è la possibilità di andare incontro agli inquilini di questo quartiere, che ormai aspettano da anni, grazie all'art. 29, in base al quale la Regione può autorizzare la cessione di questi alloggi. Io quindi sono favorevole alla mozione presentata dal Partito Comunista, perché ritengo doveroso soddisfare le esigenze dei cittadini interessati che da anni attendono un simile provvedimento; la situazione si può sanare appunto con l'applicazione dell'art. 29.

Molte sono le responsabilità per la situazione di questo quartiere e anch'io mi assumo le mie, però esistono gravi responsabilità che sono precedenti alla mia gestione e che ricadono su altri Consigli di Amministrazione. L'aspettativa di questi cittadini è già stata lunga e, se la Regione crede di fare un atto di buona volontà applicando l'art. 29, si potrà finalmente mettere la parola fine alle loro attese.

Dopo venti anni, lungo i quali alcuni hanno avuto la fortuna o la sfortuna di impegnare anche del capitale per ristrutturare gli alloggi, non essendo l'I.A.C.P. in grado di provvedere alla manutenzione straordinaria o addirittura alla eventuale ristrutturazione, io ritengo che questo provvedimento sia più che doveroso. Pertanto voterò a favore della mozione presentata dal Partito Comunista ed invito la maggioranza a compiere un gesto di buona volontà applicando l'articolo 29.

PRESIDENTE: Consigliere Baldassarre, ma lei non aveva chiesto un rinvio per cer care di trovare un accordo fra tutti i Gruppi consiliari?

BALDASSARRE (P.S.D.I): Mi è sembrato che la mia richiesta non potesse essere accettata e pertanto non l'ho ufficializzata.

PRESIDENTE: Siccome dobbiamo rispettare quanto è prescritto dal regolamento, la consideriamo ritirata. C'è qualcuno che intende prendere la parola?

Ha chiesto la parola il Presidente della Giunta Rollandin; ne ha facoltà.

ROLLANDIN (U.V.): J'ai été un peu surpris de voir cette motion à l'ordre du jour, car j'avais reçu moi aussi une délégation des propriétaires, qui m'avaient soumis le problème de la possibi lité de transférer ces logements

qui avaient eu malheureusement l'histoire que le Conseiller Mafrica a résumée. Cela a démarré en '84, Il y avaient eu la sentence du T.A.R. en '80. Il faut se rappeler que la loi 513 date du '78 et il y avait déjà alors l'article 29 qui existe encore à présent. Cet article 29 dit: "Su proposta motivata del competente Istituto Autonomo per e Case Popolari, la Regione può autorizzare il trasferimento a proprietari assegnatari dell'alloggio di edilizia residenziale pubblica compreso in edifici dei quali i trasferimenti già perfezionati non siano inferiori ai 7/10 o la cui cessione sia utile per una migliore gestione del patrimonio amministrativo", qui c'est un peu la raison qui est la base de la possibilité de transférer.

En effet, Conseiller Baldassarre, on n'a jamais eu la possibilité d'examiner ce problème, car il n'y a jamais eu de requête à ce sujet; même à présent il faudra que l'IACP retire le recours qu'il avait présenté au Conseil d'Etat, car il y a encore une séance et la question n'est donc pas encore résolue. On a déjà parlé avec le Président pour qu'il retire donc ce recours, afin qu'il y ait une proposition à la Région qui n'a rien de contraire à résoudre la situation.

J'étais donc surpris parce que j'ai vu qu'on demandait un engagement de la part de la Junte. En ce qui me concerne il n'y a pas de problème, mais il faut qu'il y ait la proposition de l'IACP et je prie vraiment les Conseillers qui ont proposé d'engager la Junte dans cet te délibération, vu la déclaration que je viens de faire que nous n'avons rien de contraire à accepter ces propositions, de retirer leur proposition, car autrement on devra s'abstenir étant l'IACP qui doit présenter la requête et non la Junte.

La Junte a déjà déclaré et le déclare officiellement qu'elle est d'accord d'accepter, mais jusqu'à présent elle n'a jamais rien reçu, pour les raisons que le Conseiller Mafrica a déjà résumées et que j'ai pu moi aussi connaître grâce à l'intervention des locataires des maisons populaires qui m'avaient soumis ce problème. En effet des difficultés avaient surgi à propos du recours au Tribunal Administratif Régional qui avaient donné raison à une partie des propriétaires; par la suite il y avait eu le recours au Conseil d'Etat qui avait interrompu la possibilité de transférer aux locataires la propriété.

Donc en ce qui nous concerne je crois que nous pouvons très bien accepter cette suggestion, mais en rappelant qu'il faut qu'il y ait la requête du Président de l'IACP, autrement nous ne pouvons pas intervenir. Alors vu qu'il y a déjà ces pourparlers et vu qu'il y a, je crois, de la part du Conseil d'Administration cette disponibilité, je crois que d'ici quelques temps on aura la requête à laquelle la Région pourra accorder l'autorisation pour voir finalement résolu ce problème. C'est donc pour ce fait que je demande aux Conseil lers proposant de retirer la motion, car n'a pas de sens de "impegnare la Giunta a verificare l'intesa": on a déjà vérifié! Alors je viens de dire qu'il y a cette possibilité et même les proposant l'avaient rappelé: l'article 29 de la loi 513 est déjà assez clair.

L'unique problème c'est que le Conseiller Baldassarre a un peu confondu les dates et le Conseil d'Administration de l'IACP a cru que c'était mieux de faire le recours au Conseil d'Etat. A présent j'ai entendu les déclarations et à mon tour je dis qu'il n'y a pas de problèmes à ce sujet.

PRESIDENTE: Ha chiesto la parola il Con sigliere Mafrica; ne ha facoltà.

MAFRICA (P.C.I.): Noi riteniamo che que ste famiglie non debbano essere deluse ancora una volta. Nel deliberato della mozione c'è scritto: "Impegnare la Giun ta a verificare d'intesa con il Consiglio di Amministrazione dell'IACP se esistono le condizioni per applicare l'art. 29". Il Presidente della Giunta ci ha detto di aver già verificato che queste condizioni esistono, che l'Istituto ed il Presidente sono disponibili a ritirare il ricorso e a fare la richiesta ufficiale perché la Giunta regionale possa dare corso a questa assegnazione. Siccome a noi, contrariamente a quanto pensa il Consigliere Baldassarre, non interessa la questione del 12 maggio e siccome pensiamo che quando il Presidente della Giunta prende degli impegni li debba mantenere, noi ritiriamo la mozione. In seguito vigileremo affinchè la Giunta rispetti i tempi necessari.

PRESIDENTE: L'oggetto n. 20 viene ritirato.